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News dal mondo finanziario e dai mercati.
I post non sono consigli di investimento.
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Seduta contrastata per le #borseeuropee, con tutti i principali indici del Vecchio Continente che archiviano la prima seduta settimanale all’insegna della debolezza, in attesa degli appuntamenti con i meeting delle banche centrali.

Sull’obbligazionario, lo #spread Btp-Bund si amplia a 187 punti base, con il rendimento del #decennale italiano in ascesa al 4,18%.

#EurUsd poco mosso in area 1,086 mentre il petrolio scambia in lieve calo con il #Brent leggermente al di sotto degli 86 dollari al barile.

🇮🇹Rialzi per #Tim (+4,64% a 0,26 euro) in scia ad alcune indiscrezioni di stampa.
#Saipem (+1,15%), #Recordati (+1,2%) e #Leonardo (+0,71%) mentre in calo #Diasorin (-3,17%), #Interpump (-2,22%) e #Hera (-2,07%).
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Chiusura contrastata per le Borse europee, che sono rimaste ingessate per tutta la giornata nell'attesa delle decisioni della Fed sui tassi di interesse.

Sul mercato valutario, l'#euro è in rialzo a 1,091 dollari (da 1,085 alla vigilia).
E' invece stabile sullo #yen a 141,16, mentre il ninja è pari a 129,28.

Volatile il prezzo del #gas: debole in mattinata, sale del 2,35% a 58,7 euro al Mwh.

Movimento opposto per il petrolio, che ha invertito la rotta nel pomeriggio: il #Wti di marzo è scambiato sui 78,28 dollari al barile, in calo dello 0,79%.

Intanto oggi è stato annunciato che l'#Opec+ ha confermato gli attuali livelli di produzione, decisi nel novembre scorso. Inoltre è emerso che negli States le scorte di petrolio sono inaspettatamente aumentate, registrando un rialzo di 4,14 milioni di barili a 452,688 milioni di unità.

Lo #spread Btp-Bund ha chiuso a 187,5 punti, con il rendimento dei #Btp a dieci anni che si è attestato al 4,17% (da 4,12%).

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Giornata negativa per le #borseeuropee.

A Piazza Affari il #FtseMib recupera in chiusura chiudendo con un rialzo dello 0,27% sopra a quota 27.022 punti.
In questo momento negatività anche a Wall Street con tutti i principali indici al di sotto della parità: l’indice S&P 500 a quota 4.111 punti.

Sul fronte obbligazionario, lo #spread Btp-Bund si amplia a 185 punti base con il rendimento del #decennale italiano in risalita al 4,14%.
Sul Forex, il #Fiber scende a quota 1,071 mentre fra le materie prime il #Brent è a 80,5 dollari al barile.

➡️Tornano in primo piano anche le tensioni geopolitiche, dopo l’abbattimento del pallone cinese da parte degli Usa e l’annullamento della visita del segretario di Stato americano Blinken. Inoltre, gli Usa sono pronti a imporre sanzioni del 200% sull’alluminio russo.

Domani l’attenzione si sposterà prevalentemente su un intervento di Jerome #Powell all’Economic Club di Washington.
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Giornata debole per le borse europee.
C’è nervosismo nei mercati globali perchè l’aspettativa delle banche centrali, #Fed e #Bce in primis, ancora aggressive sui tassi, lascia aperta la possibilità di un rallentamento economico.

🇺🇸Loretta #Mester e James #Bullard (membri non votanti della Fed quest’anno) hanno aperto ad un rialzo dei tassi da 50 pb a marzo, frenando al momento Wall Street per la seconda seduta consecutiva.

🇪🇺BCE: Francois #Villeroy de Galhau ha escluso un taglio dei tassi per quest’anno e Isabel #Schnabel ha sottolineato che gli investitori sottovalutano la persistenza dell’inflazione e la risposta necessaria per tenerla sotto controllo.

Sull’obbligazionario, lo #spread Btp-Bund si riporta a 184 punti base con il rendimento del decennale italiano in rialzo al 4,3%.
Forex, il cambio #EURUSD in area 1,068 e il #ninja si attesta a 134,1.

Il petrolio in ribasso, con il #Brent sotto 83 dollari al barile.
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🇪🇺Seduta borsistica all’insegna dei ribassi in Europa, con tutti i principali indici in territorio negativo nel pomeriggio dopo un avvio in rialzo.

Anche 🇺🇸Wall Street mostra perdite consistenti dopo la pubblicazione del #PCE core, parametro preferito dalla Fed per monitorare il trend dell’inflazione Usa, che ha accelerato al 4,7% annuo, ben oltre le attese degli analisti.

Dinamica che rafforza le aspettative di una #Fed ancora restrittiva per lungo tempo al fine di contrastare le persistenti pressioni sui prezzi.

Anche la presidente della Fed di Cleveland, #Mester, ha ribadito la necessità di continuare con le strette.

Lo #spread Btp-Bund resta in area 183 pb con il rendimento del #decennale italiano al 4,32%,

#EURUSD scende ulteriormente a 1,054 mentre il #NINJA sale oltre quota 136 dopo il primo intervento del prossimo governatore della #BoJ, Kazuo #Ueda, che ha confermato la linea accomodante del suo predecessore Kuroda.


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Chiusura negativa per quasi tutte le #borseeuropee.

In giornata è stato diffuso il dato sull'inflazione in 🇩🇪Germania, che ha segnato un incremento dell’8,7% annuo, sopra le attese.
Con gli aumenti registrati anche in 🇫🇷Francia e 🇪🇸Spagna, si evince che le pressioni sui prezzi non si sono affatto esaurite e che la #Bce continuerà ad avere un atteggiamento aggressivo nelle prossime riunioni.

Il membro del Consiglio direttivo Joachim #Nagel, presidente della Bundesbank, si è detto favorevole ad aumenti dei tassi e ad un Quantitative Tightening più deciso.

In 🇮🇹Italia, l’Istat ha reso noto che la crescita del #Pil nel 2022 si attesta al 3,7% e il rapporto debito/Pil è calato al 144,7%.

Lo #spread Btp-Bund si amplia a 184 punti base con il rendimento del #decennale italiano in rialzo al 4,56%.

Il #Fiber a 1,067, #Ninja a 135.89, #Brent a 83.04 dollari al barile.
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Prevalenza di chiusure positive per le #borseeuropee con 🇫🇷#Parigi (+0,34%) che nella prima parte della seduta ha toccato il nuovo massimo storico oltre i 7.400 punti base.

🇮🇹#Milano ha guadagnato lo 0,44%, mentre lo #spread ha chiuso a 181 punti e il rendimento dei #Btp a dieci anni si è portato al 4,52%.

🇺🇸#WallStreet in leggero guadagno in attesa del presidente della Fed #Powell che porterà la sua testimonianza sulla politica monetaria al Congresso (domani e mercoledì).

In settimana usciranno dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti. Su quanto dirà Powell si respira un certo ottimismo, visto che a trascinare la borsa di New York sono i titoli delle megacap, sensibili ai tassi.

#EURUSD si attesta a 1,068, #USDJPY a 135.94, mentre fra le materie prime il petrolio (#Brent) si mantiene sopra gli 85 dollari al barile.
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La fuga dalle banche Usa, che ieri ha travolto Wall Street, ha contagiato oggi i listini europei.
Chiusura quindi in deciso calo e #Milano è tra le piazze peggiori.

I #dati di oggi sul mercato del lavoro statunitense hanno evidenziato la creazione di 311 mila nuovi posti di lavoro, dato superiore alle attese, ma anche un tasso di disoccupazione in aumento al 3,6% e una crescita salariale in rallentamento.

Numeri contrastanti che lasciano incertezza sull’entità del prossimo ritocco dei #tassi da parte della Fed.
Decisivi dunque i dati sull’#inflazione Usa in uscita la prossima settimana.

#EURUSD a 1,066
#Ninja si deprezza a 135 dopo i dati americani e la conferma della politica monetaria accomodante della BoJ nell’ultima riunione guidata da Kuroda.
Fra le materie prime, petrolio #Brent in rialzo a 82.6 dollari al barile.

Lo #spread si è allargato a 172 punti base (+2,63%), con i rendimenti al 4,19% per il Btp decennale e al 2,47% per quello tedesco.
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Seduta nera per le 🇪🇺borse europee e in particolare per 🇮🇹#PiazzaAffari, trascinata dalle vendite sui titoli bancari.
#Bper (-9,5%), #Unicredit (-9%), Banco #Bpm (-8,1%) e #BancaMediolanum (-7,8%).

Nel settore oil continua la svendita di #Saipem -7,29%. Intercettano i favori degli investitori titoli considerati difensivi come le utility, #Italgas +1,05%, #Snam +0,57%, #Terna +0,61%.

Il sell-off sulle banche è stato accompagnato da un ritorno degli acquisti sull’obbligazionario, che ha spinto al ribasso i rendimenti dei titoli di Stato.

Fra i Treasury statunitensi, il #biennale scende al 4,13% e il #decennale si ridimensiona al 3,51%.
Lo #spread Btp-Bund si amplia a oltre 190 punti base, con il #rendimento del titolo italiano in discesa al 4,19%.

Sul Forex, il cambio #EURUSD risale oltre 1,07 #USDJPY si deprezza a 133.
Materie prime, il petrolio #Brent scivola a 80,6 dollari al barile e il #gold supera i 1.910 dollari l’oncia.
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🇪🇺Giornata positiva per le #borseeuropee.

◾️Nel complesso è stata una settimana all’insegna degli acquisti per l’azionario, che si lascia alla spalle le tensioni bancarie che hanno caratterizzato il mese di marzo.

▪️In giornata sono stati diffusi i dati sui prezzi al consumo della zona 🇪🇺euro, in rallentamento al 6,9% annuo.
▪️Negli 🇺🇸Usa, l’indice core della spesa per consumi personali (l’indicatore preferito della Fed per misurare l’inflazione) ha rallentato leggermente al 5% annuo, alimentando le speranze di una pausa nel ciclo restrittivo.
▪️In 🇮🇹Italia, a marzo, l’inflazione è scesa al 7,7% dal 9,1% del mese precedente.

◾️ Filippo #Diodovich di Ig "Crediamo sia difficile ipotizzare che la #Bce possa prendersi una pausa nella lotta contro le pressioni inflazionistiche" mentre "per il prossimo meeting di maggio le probabilità di una pausa da parte della #Fed nel processo di rialzo dei tassi di interesse sono quasi al 50%, secondo i dati raccolti dal CME".

▪️Nel comparto obbligazionario, il rendimento del #Treasurybiennale resta in aera 4,1% e il #decennale si riduce leggermente al 3,52%.
#Spread Btp-Bund in lieve calo a 181 bp con il #decennaleitaliano al 4,13%.

▪️Sul Forex, #eurusd poco sotto quota 1,09, mentre il petrolio si dirige verso un aumento settimanale intorno all’9%, con il #Wti a 75 dollari/barile.


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