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News dal mondo finanziario e dai mercati.
I post non sono consigli di investimento.
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🇮🇹PIAZZA AFFARI🇮🇹

Pioggia di acquisti oggi per #Pirelli & C, che chiude con un progresso del 4,5% in un settore automotive ben intonato a livello europeo.

Si apprezzano #Ferrari +0,64% e #Stellantis +1,3%, quest’ultima sebbene le vendite di nuove auto siano aumentate solo del 3,49% a dicembre, quindi meno della media del mercato (20,99%).

Il titolo migliore è #Unicredit +3,45%, il cui presidente, Pier Carlo Padoan, sostiene che la scelta strategica dell’istituto è di tornare a puntare sull’Italia, pur continuando ad operare in un contesto europeo.

Attenzione sul settore bancario: il dossier #Mps (oggi in calo dell'1,9% dopo il balzo di ieri) torna ad accendere gli acquisti visto che i rumors riferiscono di possibili vendite di filiali a Unicredit (+3,4%) funzionali a una successiva aggregazione.

Le utility si apprezzano a partire da #Enel +2,5%. Bene l’industria con #Interpump +2,15% e il risparmio gestito con #Fineco +2,33% e #Poste +1,95%.
#Telecom +1,92%.

Tra i titoli più deboli ci sono i petroliferi: #Tenaris -3,45%, #Saipem -0,3%.
#Eni però sale dello 0,57%, con l’upgrade di Bernstein a ‘Outperform’ da ‘Market Perform’ e un target price rivisto a 20 da 18,5 euro.
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🇮🇹#PiazzaAffari

#Tenaris (+2,9%)
#CNHIndustrial avanza con un discreto +1,54%.

Acquisti su #Stellantis (+1%) anche se che nel quarto trimestre ha sottoperformato il mercato delle immatricolazioni Usa registrando un calo del 16% a 348mila unità.

Positiva #Unicredit (+0,7%) che sta preparando la dismissione di un portafoglio misto di crediti deteriorati (sofferenze e Utp) dal valore compreso tra 900 milioni e un miliardo di euro. Lo riporta MF, segnalando che la cessione potrebbe concretizzarsi entro gennaio.

Poco mossa #Enel (-0,2%). Secondo quanto riportato da MF, Plenitude (la controllata di Eni nelle attività retail e rinnovabile) potrebbe essere interessata a partecipare alla gara per la cessione del portafoglio gas di Enel in Spagna.

In fondo al listino principale troviamo #Hera (-3,4%) e #Amplifon (-2,7%).

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Seduta nera per le 🇪🇺borse europee e in particolare per 🇮🇹#PiazzaAffari, trascinata dalle vendite sui titoli bancari.
#Bper (-9,5%), #Unicredit (-9%), Banco #Bpm (-8,1%) e #BancaMediolanum (-7,8%).

Nel settore oil continua la svendita di #Saipem -7,29%. Intercettano i favori degli investitori titoli considerati difensivi come le utility, #Italgas +1,05%, #Snam +0,57%, #Terna +0,61%.

Il sell-off sulle banche è stato accompagnato da un ritorno degli acquisti sull’obbligazionario, che ha spinto al ribasso i rendimenti dei titoli di Stato.

Fra i Treasury statunitensi, il #biennale scende al 4,13% e il #decennale si ridimensiona al 3,51%.
Lo #spread Btp-Bund si amplia a oltre 190 punti base, con il #rendimento del titolo italiano in discesa al 4,19%.

Sul Forex, il cambio #EURUSD risale oltre 1,07 #USDJPY si deprezza a 133.
Materie prime, il petrolio #Brent scivola a 80,6 dollari al barile e il #gold supera i 1.910 dollari l’oncia.
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Le #Borseeuropee registrano rialzi e chiudono poco sotto i massimi di seduta.

Volatilità elevata oggi dove gli indici hanno seguito l'andamento di #Ubs, dopo il salvataggio di Credit Suisse (-55% il titolo a Zurigo): la prima banca elvetica, che comprerà CS per 3 miliardi di franchi (0,76 franchi per azione), come stabilito dall'accordo del we è partita in calo di 9 punti, è arrivata a perderne 12, quindi ha girato in positivo (+5,5%) terminando in aumento di circa un punto.

Ottimismo anche per #PiazzaAffari, con le banche che hanno avuto le performance migliori (Banco #Bpm +3,85%, #IntesaSanpaolo +3,74%, #Unicredit +2,44%), insieme alle utility :#A2a +5,71%, #Hera +3,38%, #Italgas +3,53%

Il gas naturale è sceso sotto quota 40 euro al megawattora, cosa che non succedeva dal gennaio del 2022.

#EURUSD a 1,072
#USDJPY a 131,60

Spread in calo a 187 punti, dopo avere toccato i 200 in avvio, con il rendimento decennale a 3,97%.


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🔹Giornata incerta per le #borseeuropee.
Gli investitori sono tornati a interrogarsi sul futuro dell'economia, in seguito alla decisione dell'Opec+ di tagliare la produzione di #greggio.
Volano le quotazioni del petrolio e tornano i timori su una nuova impennata dell'inflazione.

#Milano sostenuta dai petroliferi #Saipem (+4,3%), #Eni (+4,1%) e #Tenaris (+3%), oltre a #Unicredit (+3%).
Ribassi per #Iveco (-2,7%), #Mps (-1,8%) e #Prysmian (-1,8%).

🔹Nell’🇪🇺eurozona il settore manifatturiero ha riportato un peggioramento, con l’indice #Pmi in calo a 47,3 punti.

🔹Holzmann #Bce ha affermato che un altro aumento di mezzo punto percentuale dei tassi è “ancora possibile”, se le turbolenze che hanno scosso il sistema bancario globale non peggiorano.

🔹Bullard #Fed sostiene che la decisione dell’OPEC+ di tagliare la produzione è stata inaspettata e che un aumento dei prezzi del petrolio potrebbe rendere più impegnativo il compito della Fed nel contrastare l’inflazione.
#Borseeuropee poco mosse, che attendono indicazioni dalle trimestrali dei colossi tech Usa per valutare le condizioni di salute dell'economia americana e le prossime mosse di politica monetaria della Fed.

🇮🇹Segno meno per il listino milanese.

Tra i best performers di Milano, in evidenza #Stellantis (+2,29%), #BancoBPM (+2,22%), #Tenaris (+2,18%) e #Unicredit (+1,75%).

Vendite: #ERG -1,96%
#Leonardo -1,86%
#STMicroelectronics -1,82%
#Nexi -1,82%

🇪🇺Il governatore della Banca centrale belga (membro del consiglio direttivo Bce) Pierre #Wunsch in un'intervista al Financial Times ha sottolineato che i mercati stanno sottovalutando quanto ancora aumenterà il #costodeldenaro.

"E' possibile che a un certo punto i tassi sui depositi, attualmente al 3% dopo essere saliti di 350 punti da -0,50%, possano salire al 4% "

"Stiamo aspettando che la crescita dei salari e l'#inflazione core scendano - ha detto - insieme all'inflazione primaria, prima di poter arrivare al punto in cui possiamo fare una pausa"
Chiusura positiva per le #Borseeuropee, pur se sotto i massimi di giornata.

🇮🇹#Piazza Affari, acquisti soprattutto su #Amplifon (+7,16%), #Mediobanca (+3,83%) e #Unicredit (+3,76%)

Vendite su #Tim (-4,43%), #Saipem (-2,65%) e #Stellantis (-1,87%)

🇺🇸La banca centrale americana alle 20:00 - ore italiane - annuncerà un aumento dei tassi di 25 punti base. 

Il vero market mover saranno le indicazioni sulle prossime mosse: la speranza è che il presidente Jerome #Powell indichi che il picco dei tassi è stato raggiunto proponendo una pausa negli aumenti, per non rischiare di mettere a repentaglio un'economia che appare incerta.


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➡️ La Federal Reserve di St. Louis ha annunciato che Jim #Bullard si dimetterà dal suo incarico di presidente, a partire dal 14 agosto. «È stato sia un privilegio che un onore far parte della #Fed di St. Louis negli ultimi 33 anni, incluso il ruolo di presidente negli ultimi 15 anni», ha dichiarato Bullard in una nota.

«Sono anche grato di aver lavorato a fianco di colleghi così dedicati e stimolanti in tutto il Federal Reserve System».

Bullard, sebbene membro non votante della banca centrale USA, è noto per le sue posizioni aggressive circa la politica monetaria.

➡️La FED alzerà i tassi d'interesse altre due volte quest'anno?

I dati sull’inflazione “non dovrebbero mettere in discussione il rialzo di 25 punti base a luglio, mentre restano perplessità sulla necessità di un ulteriore rialzo a settembre” secondo Antonio Cesarano di #Intermonte.

➡️ Campanella di #Unicredit osserva: “A giugno il processo disinflazionistico ha registrato progressi sostanziali.
È improbabile che l’attenuazione delle pressioni inflazionistiche a giugno impedisca alla Fed di aumentare i tassi a luglio.
La mossa è stata ampiamente indicata nelle ultime settimane. Anche se le prossime letture sull’inflazione potrebbero essere volatili in entrambe le direzioni, il dato di giugno rafforza l’opinione secondo cui è improbabile che la Fed aumenti i tassi dopo l’estate, mentre dovrebbe iniziare a tagliarli all’inizio del 2024”.
Le #borseeuropee rimbalzano, con 🇮🇹Piazza Affari in testa trainata soprattutto dal settore bancario.

Gli acquisti si sono concentrati su #Finecobank (+7,12%), Banco #Bpm (+5,45%), #UniCredit (+4,37%), #BancaMediolanum (+2,68%), #Bper (+2,21%) e #IntesaSanpaolo (+2,33%).

🇺🇸#WallStreet registra perdite, ancora influenzata dalla contrazione dell'economia degli Stati Uniti annunciata da #Fitch. L'atmosfera è stata ulteriormente incrinata dal taglio del rating di dieci banche statunitensi di medio-piccole dimensioni da parte di Moody's, oltre alla messa sotto osservazione di alcune banche di maggiori dimensioni.
La fiducia nell'intero settore rimane incerta.
In calo anche i tecnologici.

🔹Tra gli eventi più significativi di oggi, emerge l'aumento drastico del prezzo del #gas in Europa. 
Il CEO di Eon, Leonhard Birnbaum, ha dichiarato in un'intervista a Bloomberg Tv che "la crisi non è ancora terminata".
Altre fonti indicano che le preoccupazioni riguardo alla fornitura di gas naturale liquefatto (Gnl) sono aumentate a seguito degli annunci di scioperi da parte dei lavoratori di alcune strutture in Australia. Questo potrebbe avere impatti sulle esportazioni e contribuire a irrigidire il mercato globale del gas naturale.


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🇪🇺Chiusura positiva per i mercati finanziari europei: l’inflazione della zona euro, in ottobre, ha segnato un tasso annuo di +2,9% dal +4,3% di settembre (ricordiamo che a novembre 2022 l’inflazione era a due cifre, +10,6%).

🇮🇹Piazza Affari si avvicina oggi a 29.500 punti base (29.498), ed è in attesa del temutissimo giudizio di Moody’s sul rating italiano.

➡️ La pagella di Moody’s, che verrà resa nota stasera a mercati chiusi, preoccupa non poco, poiché l’attuale rating dell’agenzia è Baa3, con un outlook negativo.
L’attuale valutazione Baa3 è appena sopra la soglia del livello per investire, l’investment grade.
Se scendesse, sarebbe al cosiddetto livello “junk”, “spazzatura”.

Gli analisti di #Unicredit sono convinti che sarà confermato il giudizio sul rating dell’Italia e che sarà un appuntamento «attentamente valutato dagli investitori».
Gli stessi analisti indicano però la difficile prevedibilità dei giudizi di Moody’s.


🇩🇪Oggi il falco Joachim #Nagel, banchiere centrale della Germania, ha detto infatti, che “non sarebbe saggio iniziare a tagliare i tassi di interesse troppo presto”, poiché i prezzi dell’energia potrebbero tornare a salire, influendo negativamente sull’inflazione, quindi bisogna essere “pazienti e mantenere la rotta per raccogliere i frutti della stretta in termini di disinflazione”.



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