✝️ UN MARTIRE DA MAZARA AL GIAPPONE
Il 22 ottobre 1633, a #Nagasaki, il missionario mazarese Giovanni Matteo Adami veniva torturato fino alla morte con la pratica dell’“Ana-tsurushi”, resa famosa in Occidente dal romanzo “Silenzio” di Shūsaku Endō, a cui è ispirato il film “Silence” (2016) del regista siculoamericano Martin Scorsese.
Nato il 17 maggio 1576 a #MazaradelVallo, Giovanni Matteo Adami si trasferì a #Roma quando era ancora adolescente. A dispetto degli auspici della famiglia che ambiva per lui ad un futuro militare, a 16 anni Adami decise di entrare a far parte dei Gesuiti.
Ordinato sacerdote e divenuto predicatore, nel 1602 Adami lasciò l’Italia alla volta dell’Oriente, giungendo a #Macao dopo aver attraversato l’#India. Nel 1604 il missionario siciliano approdò in #Giappone, paese destinato a divenire la terra della sua difficile missione e del suo martirio.
Nel 1612 le autorità di #Edo (l’odierna #Tokyo) promulgarono degli editti volti a contrastare la diffusione del cristianesimo. Sempre più ostacolato nella sua azione, Adami fu esiliato a Macao nel novembre 1614. Dopo 4 anni, nel luglio 1618, riuscì a tornare in Giappone insieme ad un gruppo di religiosi nipponici.
Rifugiatosi a #Inawashiro, città all’epoca governata da un cristiano, Adami riuscì a convertire numerosi locali, ma una volta iniziate le persecuzioni anche lì, fu costretto a scappare. Giunto a Nagasaki nel 1630, fu catturato e martirizzato tre anni dopo, all’età di 57 anni.
Insieme alle storie del nativo di #ChiusaSclafani Giuseppe Chiara, dello stefanese Giacinto Giordano Ansalone e del palermitano Giovanni Battista Sidotti, quella di Giovanni Matteo Adami è la vicenda più nota tra quelle relative ai missionari siciliani vissuti nel Sol Levante a cavallo tra seicento e settecento.
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🌟NATI OGGI
🎨 1786: Nasce a #Catania il pittore Giuseppe Zacco.
🥀 SCOMPARSI OGGI
⛰️ 1866: Muore a Catania il geologo Carlo Gemmellaro.
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Il 22 ottobre 1633, a #Nagasaki, il missionario mazarese Giovanni Matteo Adami veniva torturato fino alla morte con la pratica dell’“Ana-tsurushi”, resa famosa in Occidente dal romanzo “Silenzio” di Shūsaku Endō, a cui è ispirato il film “Silence” (2016) del regista siculoamericano Martin Scorsese.
Nato il 17 maggio 1576 a #MazaradelVallo, Giovanni Matteo Adami si trasferì a #Roma quando era ancora adolescente. A dispetto degli auspici della famiglia che ambiva per lui ad un futuro militare, a 16 anni Adami decise di entrare a far parte dei Gesuiti.
Ordinato sacerdote e divenuto predicatore, nel 1602 Adami lasciò l’Italia alla volta dell’Oriente, giungendo a #Macao dopo aver attraversato l’#India. Nel 1604 il missionario siciliano approdò in #Giappone, paese destinato a divenire la terra della sua difficile missione e del suo martirio.
Nel 1612 le autorità di #Edo (l’odierna #Tokyo) promulgarono degli editti volti a contrastare la diffusione del cristianesimo. Sempre più ostacolato nella sua azione, Adami fu esiliato a Macao nel novembre 1614. Dopo 4 anni, nel luglio 1618, riuscì a tornare in Giappone insieme ad un gruppo di religiosi nipponici.
Rifugiatosi a #Inawashiro, città all’epoca governata da un cristiano, Adami riuscì a convertire numerosi locali, ma una volta iniziate le persecuzioni anche lì, fu costretto a scappare. Giunto a Nagasaki nel 1630, fu catturato e martirizzato tre anni dopo, all’età di 57 anni.
Insieme alle storie del nativo di #ChiusaSclafani Giuseppe Chiara, dello stefanese Giacinto Giordano Ansalone e del palermitano Giovanni Battista Sidotti, quella di Giovanni Matteo Adami è la vicenda più nota tra quelle relative ai missionari siciliani vissuti nel Sol Levante a cavallo tra seicento e settecento.
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🎼 IL PIÙ CELEBRE PRIMA DI BELLINI
Il 24 ottobre 1725 moriva a #Napoli uno dei maggiori compositori europei vissuti a cavallo tra seicento e settecento, il palermitano Alessandro Scarlatti, considerato tra i principali esponenti della musica d’epoca barocca, nonché il più celebre compositore siciliano vissuto prima del catanese Vincenzo Bellini.
Nato a #Palermo il 2 maggio 1660, Scarlatti fu battezzato presso la Chiesa di Sant’Antonio Abate, nota ai palermitani come “Ecce Homo”. La carriera musicale per cui diverrà noto fu condivisa anche dal fratello Francesco, morto in #Irlanda, e dalla sorella Anna Maria, con cui Alessandro si trasferì a #Roma nel 1672.
Secondo alcune ipotesi suo primo maestro fu l’anziano Giacomo Carissimi. Nella città pontificia il compositore palermitano sposò nel 1678 Vittoria Ansalone, da cui ebbe numerosi figli, tra cui i futuri musicisti Domenico e Pietro Filippo.
Ottenuto il primo successo nel 1679, Scarlatti fu assunto come maestro di cappella dell’ex Regina Cristina di #Svezia, trasferitasi a Roma dopo la conversione al cattolicesimo e l’abdicazione dal trono scandinavo. Con l’aiuto della svedese e di Gian Lorenzo Bernini, Scarlatti si impose ben presto come il maggiore operista d’Italia.
Nel 1683 si trasferì a Napoli, chiamato dal nuovo Viceré, il Marchese di El Carpio. Negli anni trascorsi nella città partenopea Scarlatti compose un gran numero di opere, pur non perdendo mai i legami ed i contatti con Roma e soggiornando per vari periodi in altre città, tra cui #Firenze, dove lavorò per il Granduca di #Toscana Ferdinando de’ #Medici.
Tra le sue opere più note vi sono “L’honestà negli amori” (1680), “Il Pompeo” (1683), “Pirro e Demetrio” (1694), “Il Mitridate Eupatore” (1707), “Il Tigrane” (1715), “Il trionfo dell’onore” (1718), “Griselda” (1721). A lui ed al figlio Domenico è intitolato il cratere Scarlatti sul pianeta #Mercurio.
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🌟 NATI IN QUESTO GIORNO
✝️ 1589: Nasce a #Caltagirone il religioso Innocenzo Marcinnò.
⚔️ 1646: Nasce a Palermo il militare Ferdinando Moncada Gaetani.
📜 1886: Nasce a #Favara il giurista Gaspare Ambrosini.
🥀 SCOMPARSI OGGI
🎨 1807: Muore a Roma il pittore Mariano Rossi, nativo di #Sciacca.
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Il 24 ottobre 1725 moriva a #Napoli uno dei maggiori compositori europei vissuti a cavallo tra seicento e settecento, il palermitano Alessandro Scarlatti, considerato tra i principali esponenti della musica d’epoca barocca, nonché il più celebre compositore siciliano vissuto prima del catanese Vincenzo Bellini.
Nato a #Palermo il 2 maggio 1660, Scarlatti fu battezzato presso la Chiesa di Sant’Antonio Abate, nota ai palermitani come “Ecce Homo”. La carriera musicale per cui diverrà noto fu condivisa anche dal fratello Francesco, morto in #Irlanda, e dalla sorella Anna Maria, con cui Alessandro si trasferì a #Roma nel 1672.
Secondo alcune ipotesi suo primo maestro fu l’anziano Giacomo Carissimi. Nella città pontificia il compositore palermitano sposò nel 1678 Vittoria Ansalone, da cui ebbe numerosi figli, tra cui i futuri musicisti Domenico e Pietro Filippo.
Ottenuto il primo successo nel 1679, Scarlatti fu assunto come maestro di cappella dell’ex Regina Cristina di #Svezia, trasferitasi a Roma dopo la conversione al cattolicesimo e l’abdicazione dal trono scandinavo. Con l’aiuto della svedese e di Gian Lorenzo Bernini, Scarlatti si impose ben presto come il maggiore operista d’Italia.
Nel 1683 si trasferì a Napoli, chiamato dal nuovo Viceré, il Marchese di El Carpio. Negli anni trascorsi nella città partenopea Scarlatti compose un gran numero di opere, pur non perdendo mai i legami ed i contatti con Roma e soggiornando per vari periodi in altre città, tra cui #Firenze, dove lavorò per il Granduca di #Toscana Ferdinando de’ #Medici.
Tra le sue opere più note vi sono “L’honestà negli amori” (1680), “Il Pompeo” (1683), “Pirro e Demetrio” (1694), “Il Mitridate Eupatore” (1707), “Il Tigrane” (1715), “Il trionfo dell’onore” (1718), “Griselda” (1721). A lui ed al figlio Domenico è intitolato il cratere Scarlatti sul pianeta #Mercurio.
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⚔️ 1646: Nasce a Palermo il militare Ferdinando Moncada Gaetani.
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📜 L’ANNUS HORRIBILIS DELLA SICILIA BORBONICA
Il 31 ottobre 1837 Re Ferdinando II delle Due Sicilie abolì il Ministero per gli Affari di Sicilia a #Napoli, istituito dopo i moti indipendentisti del 1820 e volto a garantire un minimo grado di autonomia amministrativa alla #Sicilia.
Contestualmente fu anche sancito il principio della cosiddetta “promiscuità” negli impieghi pubblici. Veniva così meno ogni residuo barlume di autogoverno sopravvissuto all’abolizione del Regno di Sicilia decretata nel 1816.
Il 1837 era stato un anno assai difficile per i rapporti tra i #Borbone e la Sicilia. In estate lo scoppio dell’epidemia di colera aveva suscitato il rancore della popolazione, convinta che la diffusione della malattia fosse una conseguenza voluta dal Governo di Napoli. La rabbia era sfociata in alcuni tentativi rivoluzionari scoppiati in città come #Catania e #Siracusa.
Anche per tale ragione le autorità napoletane decisero di sopprimere il Ministero per gli Affari di Sicilia, accentrando l’organizzazione amministrativa a Napoli. Prima della sua soppressione il Ministero, istituito nel 1821 e più volte riformato nel corso degli anni, era suddiviso in 5 uffici: segretariato; grazia e giustizia; affari ecclesiastici e polizia; finanze; affari interni.
Le politiche centralistiche delle autorità borboniche non fecero che esasperare il già forte malcontento nei confronti della condizione della Sicilia ridotta a “Dominio al di là del Faro”. Dopo la Rivoluzione indipendentista del 1848, una volta riconquistato il controllo dell’Isola, Ferdinando II si troverà costretto a istituire nuovamente il Ministero.
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🌟 Nati Oggi
✍️ 1824: Nasce a #Canicattì il giornalista Vincenzo Macaluso, protagonista dei moti del 1848.
🥀 Scomparsi Oggi
🎨 1765: Muore a #Ispica il pittore Olivio Sozzi.
🏛️ 1983: Muore a #Roma l’architetto e urbanista palermitano Giuseppe Samonà.
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Il 31 ottobre 1837 Re Ferdinando II delle Due Sicilie abolì il Ministero per gli Affari di Sicilia a #Napoli, istituito dopo i moti indipendentisti del 1820 e volto a garantire un minimo grado di autonomia amministrativa alla #Sicilia.
Contestualmente fu anche sancito il principio della cosiddetta “promiscuità” negli impieghi pubblici. Veniva così meno ogni residuo barlume di autogoverno sopravvissuto all’abolizione del Regno di Sicilia decretata nel 1816.
Il 1837 era stato un anno assai difficile per i rapporti tra i #Borbone e la Sicilia. In estate lo scoppio dell’epidemia di colera aveva suscitato il rancore della popolazione, convinta che la diffusione della malattia fosse una conseguenza voluta dal Governo di Napoli. La rabbia era sfociata in alcuni tentativi rivoluzionari scoppiati in città come #Catania e #Siracusa.
Anche per tale ragione le autorità napoletane decisero di sopprimere il Ministero per gli Affari di Sicilia, accentrando l’organizzazione amministrativa a Napoli. Prima della sua soppressione il Ministero, istituito nel 1821 e più volte riformato nel corso degli anni, era suddiviso in 5 uffici: segretariato; grazia e giustizia; affari ecclesiastici e polizia; finanze; affari interni.
Le politiche centralistiche delle autorità borboniche non fecero che esasperare il già forte malcontento nei confronti della condizione della Sicilia ridotta a “Dominio al di là del Faro”. Dopo la Rivoluzione indipendentista del 1848, una volta riconquistato il controllo dell’Isola, Ferdinando II si troverà costretto a istituire nuovamente il Ministero.
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🏛️ 1983: Muore a #Roma l’architetto e urbanista palermitano Giuseppe Samonà.
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⚽ UNA STORIA ROSANERO
Il 1° novembre 1900, per volere di Ignazio Majo Pagano, nasceva l’Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club, quello che 7 anni dopo sarebbe diventato il Palermo F.C., la più antica e blasonata squadra di calcio siciliana, sesta in #Italia per anzianità.
Dopo aver esordito con i colori rossoblu, nel 1907 il Palermo adottò i colori che avrebbero reso celebre la squadra, il #rosanero, a simboleggiare i suoi risultati a tratti dolci e amari. Tra il 1909 ed il 1915 la compagine palermitana - battendo le squadre di #Napoli - si aggiudicò 5 delle 7 edizioni della Coppa Lipton, l’equivalente meridionale del nascente campionato di calcio italiano disputato nel Nord Italia.
Nel 1932 il Palermo esordì in Lega Serie A, prima squadra siciliana a giungere nella massima divisione italiana. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1945, la squadra rosanero si aggiudicò l’unico campionato di calcio siciliano mai disputato.
Nei primi anni cinquanta i rosanero vissero un periodo di grande prestigio, di cui fu protagonista il Presidente Raimondo Lanza di Trabia - considerato l’inventore del calciomercato - che, coltivando il sogno di portare la squadra ai vertici del calcio italiano, acquistò giocatori di grande spessore, tra cui spiccava il danese Helge Bronée.
Dopo la misteriosa morte del Principe Lanza di Trabia nel 1954, per la squadra rosanero iniziò un lungo periodo di risultati altalenanti tra Serie A e Serie B. Tuttavia, a cavallo degli anni ‘50 e ‘70, tra i giocatori a vestire la maglia del Palermo vi saranno campioni come l’argentino Vernazza ed i portieri della nazionale italiana Anzolin e Mattrel.
Nel 1970 diventò Presidente dei rosanero l’imprenditore Renzo Barbera, rimasto al timone del Palermo per 10 anni. Nel 1973 la squadra retrocesse dalla Serie A, palcoscenico che rivedrà solo a partire dal 2004, dopo una cattività durata ben 31 anni. Malgrado ciò, nel corso degli anni ‘70 i rosanero sfiorarono per ben due volte la vittoria della #CoppaItalia, venendo sconfitti in finale ai rigori dal #Bologna nel 1974 ed ai tempi supplementari dalla #Juventus nel 1979.
Dopo i travagliatissimi anni ‘80, caratterizzati dall’omicidio mafioso del Presidente Roberto Parisi nel 1985 e dal fallimento del 1986, la squadra rosanero affrontò molti anni di risultati altalenanti tra Serie B e Serie C.
Nel 2002 arrivò la svolta con l’acquisto da parte dell’ex Presidente del #Venezia Maurizio Zamparini. Dopo aver allestito un organico già all’altezza della Serie A, nel 2004 i rosanero ottennero la storica promozione nella massima divisione dopo 31 anni. Seguirono gli anni di maggior successo nella storia della squadra, giunta a sfiorare più volte la qualificazione in UEFA Champions League, ottenendo per ben 3 volte il quinto posto e per 5 volte la qualificazione in UEFA Europa League. Nel 2011 il Palermo arrivò alla sua terza finale di Coppa Italia, persa per 3-1 a #Roma contro l’#Inter campione d’Europa e del Mondo in carica.
Nel decennio d’oro della sua storia, hanno vestito la maglia rosanero campioni internazionali del calibro dell’uruguagio #Cavani, degli argentini #Dybala e #Pastore, del brasiliano #Amauri, dello sloveno #Ilicic nonché il capocannoniere rosanero di ogni tempo Fabrizio Miccoli e ben 5 campioni del mondo della nazionale italiana del 2006: #Toni, #Barone, #Barzagli, #Zaccardo e #Grosso, autore del rigore decisivo nella finale di #Berlino contro la #Francia.
Vantando 29 partecipazioni al campionato di Serie A, il Palermo risulta essere la squadra più titolata della #Sicilia e, per risultati complessivi raggiunti, la seconda del #Mezzogiorno dopo il #Napoli.
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Il 1° novembre 1900, per volere di Ignazio Majo Pagano, nasceva l’Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club, quello che 7 anni dopo sarebbe diventato il Palermo F.C., la più antica e blasonata squadra di calcio siciliana, sesta in #Italia per anzianità.
Dopo aver esordito con i colori rossoblu, nel 1907 il Palermo adottò i colori che avrebbero reso celebre la squadra, il #rosanero, a simboleggiare i suoi risultati a tratti dolci e amari. Tra il 1909 ed il 1915 la compagine palermitana - battendo le squadre di #Napoli - si aggiudicò 5 delle 7 edizioni della Coppa Lipton, l’equivalente meridionale del nascente campionato di calcio italiano disputato nel Nord Italia.
Nel 1932 il Palermo esordì in Lega Serie A, prima squadra siciliana a giungere nella massima divisione italiana. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1945, la squadra rosanero si aggiudicò l’unico campionato di calcio siciliano mai disputato.
Nei primi anni cinquanta i rosanero vissero un periodo di grande prestigio, di cui fu protagonista il Presidente Raimondo Lanza di Trabia - considerato l’inventore del calciomercato - che, coltivando il sogno di portare la squadra ai vertici del calcio italiano, acquistò giocatori di grande spessore, tra cui spiccava il danese Helge Bronée.
Dopo la misteriosa morte del Principe Lanza di Trabia nel 1954, per la squadra rosanero iniziò un lungo periodo di risultati altalenanti tra Serie A e Serie B. Tuttavia, a cavallo degli anni ‘50 e ‘70, tra i giocatori a vestire la maglia del Palermo vi saranno campioni come l’argentino Vernazza ed i portieri della nazionale italiana Anzolin e Mattrel.
Nel 1970 diventò Presidente dei rosanero l’imprenditore Renzo Barbera, rimasto al timone del Palermo per 10 anni. Nel 1973 la squadra retrocesse dalla Serie A, palcoscenico che rivedrà solo a partire dal 2004, dopo una cattività durata ben 31 anni. Malgrado ciò, nel corso degli anni ‘70 i rosanero sfiorarono per ben due volte la vittoria della #CoppaItalia, venendo sconfitti in finale ai rigori dal #Bologna nel 1974 ed ai tempi supplementari dalla #Juventus nel 1979.
Dopo i travagliatissimi anni ‘80, caratterizzati dall’omicidio mafioso del Presidente Roberto Parisi nel 1985 e dal fallimento del 1986, la squadra rosanero affrontò molti anni di risultati altalenanti tra Serie B e Serie C.
Nel 2002 arrivò la svolta con l’acquisto da parte dell’ex Presidente del #Venezia Maurizio Zamparini. Dopo aver allestito un organico già all’altezza della Serie A, nel 2004 i rosanero ottennero la storica promozione nella massima divisione dopo 31 anni. Seguirono gli anni di maggior successo nella storia della squadra, giunta a sfiorare più volte la qualificazione in UEFA Champions League, ottenendo per ben 3 volte il quinto posto e per 5 volte la qualificazione in UEFA Europa League. Nel 2011 il Palermo arrivò alla sua terza finale di Coppa Italia, persa per 3-1 a #Roma contro l’#Inter campione d’Europa e del Mondo in carica.
Nel decennio d’oro della sua storia, hanno vestito la maglia rosanero campioni internazionali del calibro dell’uruguagio #Cavani, degli argentini #Dybala e #Pastore, del brasiliano #Amauri, dello sloveno #Ilicic nonché il capocannoniere rosanero di ogni tempo Fabrizio Miccoli e ben 5 campioni del mondo della nazionale italiana del 2006: #Toni, #Barone, #Barzagli, #Zaccardo e #Grosso, autore del rigore decisivo nella finale di #Berlino contro la #Francia.
Vantando 29 partecipazioni al campionato di Serie A, il Palermo risulta essere la squadra più titolata della #Sicilia e, per risultati complessivi raggiunti, la seconda del #Mezzogiorno dopo il #Napoli.
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🇬🇧 UN GENTLEMAN ANGLO-SICILIANO
Il 3 novembre 1936 moriva a #Roma uno degli esponenti più importanti della comunità anglo-siciliana di #Palermo sorta nell’ottocento, Giuseppe Spadafora #Whitaker, soprannominato “Pip”. Ornitologo, archeologo, mecenate e uomo di sport, Whitaker e la moglie Tina furono tra i personaggi di maggior rilievo della Belle Époque siciliana.
Nato a Palermo il 12 luglio 1850, Giuseppe Whitaker apparteneva ad una famiglia di imprenditori originari dello #Yorkshire, trapiantata in #Sicilia al seguito degli Ingham. Il padre di Giuseppe, insieme allo zio Benjamin Ingham, divenne tra le altre cose produttore ed esportatore vinicolo. In quest’ottica il sodalizio Whitaker-Ingham si dotò anche di una flotta capace di esportare il marsala in Nord America ed Estremo Oriente.
Nel 1885 Giuseppe Whitaker fece costruire la sontuosa Villa Malfitano a Palermo, nelle vicinanze della residenza dei #Florio all’#Olivuzza. Villa Malfitano divenne così uno dei luoghi principali della vita mondana dell’alta società palermitana, con i suoi ospiti internazionali.
Appassionato ornitologo, Giuseppe Whitaker fece numerosi viaggi in #Tunisia al fine di studiare e classificare un gran numero di razze di uccelli. Un’altra sua grande passione fu l’archeologia, che lo spinse a realizzare importanti ricerche relative all’insediamento fenicio-punico di #Mozia.
Whitaker ebbe un ruolo importante anche nella vita sportiva di Palermo. Per molto tempo ritenuto erroneamente il fondatore del Palermo F.C., ebbe comunque un ruolo importante nelle vicende originarie della squadra. E fu a lui che nel 1905 il Conte Giuseppe Airoldi, con una lettera, suggerì l’adozione dei colori rosanero.
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🌟Nato Oggi
🎼 1801: Nasce a #Catania il compositore Vincenzo Bellini.
🥀 Scomparso Oggi
📜 1947: Muore a Roma il giurista palermitano Santi Romano.
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Il 3 novembre 1936 moriva a #Roma uno degli esponenti più importanti della comunità anglo-siciliana di #Palermo sorta nell’ottocento, Giuseppe Spadafora #Whitaker, soprannominato “Pip”. Ornitologo, archeologo, mecenate e uomo di sport, Whitaker e la moglie Tina furono tra i personaggi di maggior rilievo della Belle Époque siciliana.
Nato a Palermo il 12 luglio 1850, Giuseppe Whitaker apparteneva ad una famiglia di imprenditori originari dello #Yorkshire, trapiantata in #Sicilia al seguito degli Ingham. Il padre di Giuseppe, insieme allo zio Benjamin Ingham, divenne tra le altre cose produttore ed esportatore vinicolo. In quest’ottica il sodalizio Whitaker-Ingham si dotò anche di una flotta capace di esportare il marsala in Nord America ed Estremo Oriente.
Nel 1885 Giuseppe Whitaker fece costruire la sontuosa Villa Malfitano a Palermo, nelle vicinanze della residenza dei #Florio all’#Olivuzza. Villa Malfitano divenne così uno dei luoghi principali della vita mondana dell’alta società palermitana, con i suoi ospiti internazionali.
Appassionato ornitologo, Giuseppe Whitaker fece numerosi viaggi in #Tunisia al fine di studiare e classificare un gran numero di razze di uccelli. Un’altra sua grande passione fu l’archeologia, che lo spinse a realizzare importanti ricerche relative all’insediamento fenicio-punico di #Mozia.
Whitaker ebbe un ruolo importante anche nella vita sportiva di Palermo. Per molto tempo ritenuto erroneamente il fondatore del Palermo F.C., ebbe comunque un ruolo importante nelle vicende originarie della squadra. E fu a lui che nel 1905 il Conte Giuseppe Airoldi, con una lettera, suggerì l’adozione dei colori rosanero.
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🏛️ UNO SCULTORE A CAVALLO TRA DUE SECOLI
Il 4 novembre 1941 moriva a #Roma lo scultore palermitano Mario Rutelli, tra i più rinomati del suo tempo.
Nato a #Palermo il 4 aprile 1859, Rutelli era figlio dell’imprenditore edile a cui fu affidata la costruzione dell’imponente Teatro Massimo di Palermo progettato da Giovan Battista Filippo Basile. Rutelli, dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Palermo, con un maestro quale Benedetto Civiletti, si trasferì poi a Roma per perfezionare la sua formazione con Giulio Monteverde.
Attivo principalmente nella sua città natale, tra le opere più celebri di Rutelli vi sono la quadriga bronzea che svetta sul Teatro Politeama ed il leone della lirica all’ingresso del Teatro Massimo. A #Catania Rutelli fu invece autore del monumento equestre a Re Umberto I di #Savoia.
Fuori dalla #Sicilia la sua opera più nota è la Fontana delle Naiadi in Piazza Esedra a Roma. Sempre a Roma realizzò il monumento ad Anita Garibaldi al #Gianicolo. All’estero, oltre al monumento a Goethe di #MonacodiBaviera, Rutelli progettò l’enorme Monumento alla Vittoria di #Aberystwyth, in #Galles, alto 22 metri.
Dopo la sua morte fu sepolto a Palermo, presso il Cimitero di Sant’Orsola.
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🌟Nato Oggi
✍️ 1945: Nasce a #BarcellonaPozzodiGotto il giornalista Beppe Alfano.
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Nato a #Palermo il 4 aprile 1859, Rutelli era figlio dell’imprenditore edile a cui fu affidata la costruzione dell’imponente Teatro Massimo di Palermo progettato da Giovan Battista Filippo Basile. Rutelli, dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Palermo, con un maestro quale Benedetto Civiletti, si trasferì poi a Roma per perfezionare la sua formazione con Giulio Monteverde.
Attivo principalmente nella sua città natale, tra le opere più celebri di Rutelli vi sono la quadriga bronzea che svetta sul Teatro Politeama ed il leone della lirica all’ingresso del Teatro Massimo. A #Catania Rutelli fu invece autore del monumento equestre a Re Umberto I di #Savoia.
Fuori dalla #Sicilia la sua opera più nota è la Fontana delle Naiadi in Piazza Esedra a Roma. Sempre a Roma realizzò il monumento ad Anita Garibaldi al #Gianicolo. All’estero, oltre al monumento a Goethe di #MonacodiBaviera, Rutelli progettò l’enorme Monumento alla Vittoria di #Aberystwyth, in #Galles, alto 22 metri.
Dopo la sua morte fu sepolto a Palermo, presso il Cimitero di Sant’Orsola.
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🤝 LA PACE IMPOSSIBILE
L'8 novembre 1347 veniva stipulata presso l'odierno Castello Ursino la Pace di #Catania tra Re Ludovico di #Sicilia e la Regina Giovanna I di #Napoli. Con tale accordo sembrò possibile porre fine all'annosa Guerra del #Vespro che ormai da decenni contrapponeva i casati di #Aragona e d'#Angiò. Protagonista della Pace di Catania fu il reggente del piccolo Re Ludovico, lo zio Giovanni di #Randazzo.
Giovanni, dopo aver attuato delle politiche volte al rafforzamento delle difese militari del Regno, tentò di giungere ad una soluzione diplomatica al conflitto. A tal fine trattò con la famiglia reale d'#Ungheria un accordo politico volto al riconoscimento dei diritti del nipote Ludovico.
Fallito questo accordo, dopo aver sventato altri attacchi militari angioini, passò a trattare direttamente con la Santa Sede, ottenendo nel 1347 la cessazione dell'interdetto gravante sulla Sicilia. Nell'agosto 1347, al fine di mettere pressione sugli angioini, tentò persino delle puntate militari verso Napoli.
Grazie alla sua avvedutezza e spregiudicatezza, Giovanni riuscì a completare il suo capolavoro diplomatico nel novembre 1347, con la mediazione di Papa Clemente VI. Tramite la Pace di Catania i due regni di Sicilia e Napoli si impegnavano al mutuo riconoscimento ed a cessare le rispettive rivendicazioni territoriali.
Tuttavia la morte di Giovanni il 7 aprile 1348 a #Milo, a causa dell'epidemia di peste nera, vanificò il risultato raggiunto, poiché per via dei contrasti sorti tra il nuovo tutore del piccolo Ludovico, Blasco II #Alagona, e la fazione latina, il Parlamento siciliano non ratificò il trattato.
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🌟 Nati Oggi
🎨 1655: Nasce a #Messina il pittore Filippo Tancredi.
📚 1916: Nasce a #Carini l’editore Ugo Mursia.
🥀 Scomparso Oggi
📖 1941: Muore a #Roma il politologo palermitano Gaetano Mosca.
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L'8 novembre 1347 veniva stipulata presso l'odierno Castello Ursino la Pace di #Catania tra Re Ludovico di #Sicilia e la Regina Giovanna I di #Napoli. Con tale accordo sembrò possibile porre fine all'annosa Guerra del #Vespro che ormai da decenni contrapponeva i casati di #Aragona e d'#Angiò. Protagonista della Pace di Catania fu il reggente del piccolo Re Ludovico, lo zio Giovanni di #Randazzo.
Giovanni, dopo aver attuato delle politiche volte al rafforzamento delle difese militari del Regno, tentò di giungere ad una soluzione diplomatica al conflitto. A tal fine trattò con la famiglia reale d'#Ungheria un accordo politico volto al riconoscimento dei diritti del nipote Ludovico.
Fallito questo accordo, dopo aver sventato altri attacchi militari angioini, passò a trattare direttamente con la Santa Sede, ottenendo nel 1347 la cessazione dell'interdetto gravante sulla Sicilia. Nell'agosto 1347, al fine di mettere pressione sugli angioini, tentò persino delle puntate militari verso Napoli.
Grazie alla sua avvedutezza e spregiudicatezza, Giovanni riuscì a completare il suo capolavoro diplomatico nel novembre 1347, con la mediazione di Papa Clemente VI. Tramite la Pace di Catania i due regni di Sicilia e Napoli si impegnavano al mutuo riconoscimento ed a cessare le rispettive rivendicazioni territoriali.
Tuttavia la morte di Giovanni il 7 aprile 1348 a #Milo, a causa dell'epidemia di peste nera, vanificò il risultato raggiunto, poiché per via dei contrasti sorti tra il nuovo tutore del piccolo Ludovico, Blasco II #Alagona, e la fazione latina, il Parlamento siciliano non ratificò il trattato.
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🌟 Nati Oggi
🎨 1655: Nasce a #Messina il pittore Filippo Tancredi.
📚 1916: Nasce a #Carini l’editore Ugo Mursia.
🥀 Scomparso Oggi
📖 1941: Muore a #Roma il politologo palermitano Gaetano Mosca.
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❤1💯1
☠️ L'AGGUATO AL GRANDE AMMIRAGLIO
Nella notte del 10 novembre 1160 si consumava a #Palermo l'agguato in cui perse la vita il Grande Ammiraglio del Regno di #Sicilia Maione da #Bari, braccio destro di Re Guglielmo I il Malo. A ucciderlo fu il signore di #Caccamo Matteo Bonello, a capo di una cospirazione contro la corona.
Uomo di notevole cultura ed abilità politica, Maione era però inviso ad una parte consistente della nobiltà siculonormanna, che lo riteneva responsabile anche dei presunti torti subiti per mano del sovrano. Alla morte di Maione nessun nuovo Grande Ammiraglio (o "Emiro degli Emiri") verrà nominato da Guglielmo il Malo.
L'agguato ebbe luogo nei pressi della Cattedrale di Palermo. Secondo una leggenda popolare l'elsa della spada con la quale Bonello avrebbe ucciso Maione rimase conficcata nel portone d'ingresso del Palazzo Arcivescovile e sarebbe tutt'oggi visibile. Tale supposizione è però smentita dalla conformazione dell'elsa esistente in tale luogo, in tutto somigliante a quella di una spada in uso molti secoli dopo l'agguato a Maione.
A Maione si deve la costruzione della Chiesa di San Cataldo, sita al fianco della Martorana, la chiesa del più famoso dei Grandi Ammiragli di Sicilia, Giorgio d'#Antiochia.
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🥀 Scomparsi Oggi
✝️ 316: Muore nei pressi di #Roma la martire Ninfa di Palermo.
👸 1950: Muore a #MigliarinoPisano la famosa Franca Florio, soprannominata Regina di Palermo.
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Uomo di notevole cultura ed abilità politica, Maione era però inviso ad una parte consistente della nobiltà siculonormanna, che lo riteneva responsabile anche dei presunti torti subiti per mano del sovrano. Alla morte di Maione nessun nuovo Grande Ammiraglio (o "Emiro degli Emiri") verrà nominato da Guglielmo il Malo.
L'agguato ebbe luogo nei pressi della Cattedrale di Palermo. Secondo una leggenda popolare l'elsa della spada con la quale Bonello avrebbe ucciso Maione rimase conficcata nel portone d'ingresso del Palazzo Arcivescovile e sarebbe tutt'oggi visibile. Tale supposizione è però smentita dalla conformazione dell'elsa esistente in tale luogo, in tutto somigliante a quella di una spada in uso molti secoli dopo l'agguato a Maione.
A Maione si deve la costruzione della Chiesa di San Cataldo, sita al fianco della Martorana, la chiesa del più famoso dei Grandi Ammiragli di Sicilia, Giorgio d'#Antiochia.
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🥀 Scomparsi Oggi
✝️ 316: Muore nei pressi di #Roma la martire Ninfa di Palermo.
👸 1950: Muore a #MigliarinoPisano la famosa Franca Florio, soprannominata Regina di Palermo.
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🗓️ 3 FEBBRAIO
📖Proverbiu du jionnu
"A la Santa Cannilora
Si nìvica o se chiova
Quaranta jorna ci n'è ancora."
🗞Videmu chi succidiu na vota di sti tempi.
🏛️ UN PALERMITANO A CATANIA
Il 3 febbraio 1702 nasceva a #Palermo il noto architetto Giovan Battista Vaccarini, ricordato soprattutto per il contributo alla ricostruzione barocca di #Catania seguita al tragico terremoto del 1693.
Formatosi a #Roma, a partire dal 1730 Vaccarini diede un impulso decisivo alla ridefinizione architettonica ed urbanistica della città etnea. Suoi, per esempio, il restauro della Cattedrale di Sant’Agata nonché i progetti di Piazza del Municipio, del Palazzo dell’Università, del Convitto Cutelli e dei palazzi Gioeni e San Giuliano.
Vaccarini morirà a Catania l’11 marzo 1768.
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🏛️ UN PALERMITANO A CATANIA
Il 3 febbraio 1702 nasceva a #Palermo il noto architetto Giovan Battista Vaccarini, ricordato soprattutto per il contributo alla ricostruzione barocca di #Catania seguita al tragico terremoto del 1693.
Formatosi a #Roma, a partire dal 1730 Vaccarini diede un impulso decisivo alla ridefinizione architettonica ed urbanistica della città etnea. Suoi, per esempio, il restauro della Cattedrale di Sant’Agata nonché i progetti di Piazza del Municipio, del Palazzo dell’Università, del Convitto Cutelli e dei palazzi Gioeni e San Giuliano.
Vaccarini morirà a Catania l’11 marzo 1768.
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✍️ TRA ROMANZO E CINEMA
Il 16 febbraio 1903 nasceva a #Catania lo scrittore, giornalista e sceneggiatore Ercole Patti, più volte finalista al Premio Strega ed autore legato a grandi nomi del cinema italiano come Mario Soldati, Vittorio De Sica, Alessandro Blasetti, Mario Camerini, Dino Risi e Mauro Bolognini.
Sceneggiatore di diversi film diretti da Mario Camerini negli anni trenta, Patti giunse alla notorietà nazionale grazie al romanzo “Quartieri alti” (1940), che 5 anni dopo verrà trasposto al cinema da Mario Soldati.
Più volte finalista allo Strega negli anni cinquanta, Ercole Patti diede alle stampe nel 1967 quello che è considerato il suo capolavoro, “Un bellissimo novembre”, trasposto cinematograficamente due anni dopo da Mario Bolognini. Con “Diario Siciliano” (1971) lo scrittore catanese si aggiudicò anche il Premio Campiello.
Cinque anni dopo, il 15 novembre 1976, Ercole Patti morirà a #Roma a causa di un tumore.
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Il 16 febbraio 1903 nasceva a #Catania lo scrittore, giornalista e sceneggiatore Ercole Patti, più volte finalista al Premio Strega ed autore legato a grandi nomi del cinema italiano come Mario Soldati, Vittorio De Sica, Alessandro Blasetti, Mario Camerini, Dino Risi e Mauro Bolognini.
Sceneggiatore di diversi film diretti da Mario Camerini negli anni trenta, Patti giunse alla notorietà nazionale grazie al romanzo “Quartieri alti” (1940), che 5 anni dopo verrà trasposto al cinema da Mario Soldati.
Più volte finalista allo Strega negli anni cinquanta, Ercole Patti diede alle stampe nel 1967 quello che è considerato il suo capolavoro, “Un bellissimo novembre”, trasposto cinematograficamente due anni dopo da Mario Bolognini. Con “Diario Siciliano” (1971) lo scrittore catanese si aggiudicò anche il Premio Campiello.
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