Rojava Resiste
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Canale di informazione sul Vicino e Medio Oriente e solidarietà con la rivoluzione confederale in Siria del Nord
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🇮🇶 #Iraq: momento cruciale di svolta nel paese.

👥 Le elezioni politiche del maggio scorso hanno segnato il passo: con la maggioranza a un candidato presidente sciita che proviene dal Partito comunista e il voto determinante al partito curdo PUK (Partito dell'unione patriottica), che controlla il sud del Kurdistan irakeno. Tuttavia l'impasse politica prosegue per assenza di una maggioranza.

Non solo il voto: in estate è riesplosa la protesta sociale al grido di "Vogliamo servizi, pane e lavoro!". Scioperi, manifestazioni di piazza e diversi episodi di rivolta con morti e feriti si sono propagati dall'epicentro Bassora a tutto il sud, le zone più colpite dalla guerra contro ISIS e dalla crisi.

🗣 Bassora è stato il centro della resistenza anti-americana nel 2003-04 e il cuore dell'opposizione al regime razziale di Al-Maliki nel 2014.

❗️ Nel frattempo, almeno tre elementi di instabilità permangono:
🏴 1. la presenza residuale di ISIS che anche dove sconfitto continua con cellule dormienti la strategia terroristica, in particolare a Mosul
🇮🇷 2. lo scontro interno alle forti milizie sciite irakene, tra filo-Iran e Moqtad al-Sadr, sostenitore del presidente irakeno che Teheran guarda con diffidenza
🇹🇷 3. la ormai stabile presenza di truppe turche nel nord in funzione anti-PKK, con continui bombardamenti e operazioni via terra, ad alto costo in termini economici e militari per Ankara
🇮🇶 #Iraq Rapporto Onu: trovate ad oggi 202 fosse comuni dell'Isis, si ipotizzano 12mila cadaveri. Finora ne sono state scavate 28 (1.258 i corpi trovati). Ci sono bambini, donne, anziani, da Kirkuk a Salahaddin, da Anbar a Nineveh.

Il maggior numero di fosse comuni è stato individuato nei governatorati di Ninive (95), Kirkuk (37), Salahddin (36) e Anbar (24). Non è un caso che proprio la provincia di Ninive sia stata quella più interessata dai crimini dell’ISIS: qui infatti si trova Mosul, ex “capitale” irachena di daesh. Ed è qui che gli jihadisti hanno compiuto le stragi di massa contro la minoranza yazida. 

🤝 Dopo la cacciata di ISIS e la liberazione di Mosul, la popolazione yazida di Shingal ha costituito con il supporto del PKK delle proprie Unità di difesa popolare (YBS), che hanno partecipato alla liberazione di Raqqa in Siria (dove molte donne e bambine yazide erano state portate come schiave) e hanno proclamato più volte l'autonomia democratica, scontrandosi sia con il governo regionale del Kurdistan irakeno, sia con Baghdad.

🚰 Le indagini sui crimini del Califfato e la sconfitta definitiva delle sue ultime sacche sono ritardate dallo stallo politico e dalle gravi crisi, sociale e idrica, che vive il paese: oltre alla disoccupazione e l'assenza di servizi, il peggioramento dell’inquinamento delle acque è da mesi una minaccia per centinaia di migliaia di iracheni che, soprattutto al sud, non possono disporre di acqua potabile a sufficienza. A Bassora (epicentro della protesta negli ultimi mesi) il fiume Shat al-Arab, dove il Tigri e l’Eufrate si incontrano, è così inquinato da mettere a rischio oltre 4 milioni di persone.
#Climatechange e guerra dell'acqua in Medio Oriente/1.
🇮🇶 Secondo l'ONU ogni anno l'#Iraq perde circa 250 kmq di terre fertili a causa della desertificazione. Le paludi della Mesopotamia si sono ridotte della metà rispetto al 2017 (1200 kmq) e la scorsa estate 4000 persone hanno lasciato i loro villaggi per andare in città.

🏘 Con il 30% della popolazione irachena concentrata nelle zone rurali, si stimano 4 milioni di sfollati interni nei prossimi 8 anni, destinati a ingrossare le fila dei disoccupati urbani; mentre il paese è destinato a un aumento dell'importazione di prodotti agricoli per il fabbisogno interno.

🚰 La situazione è resa più pericolosa dall'assenza di un sistema fognario nazionale (mai ricostruito dopo l'invasione USA del 2003) e dal grave inquinamento delle fonti idriche: a settembre-ottobre oltre 100mila persone sono state ricoverate in pochi giorni a Bassora per contaminazione delle acque (scarichi industriali e aumento salinità nel Golfo Persico).

🗣 Una delle ragioni della rivolta della popolazione, stremata da fame e assenza di lavoro e servizi, repressa dall'esercito, con 14 morti e decine di feriti.
❗️🇹🇷 Aerei da guerra turchi hanno bombardato ieri sera il campo di Maxmur, nel Kurdistan iracheno, cuore del #PKK e da dove è partita la resistenza contro Daesh in #Iraq. Anche oggi aerei da ricognizione stavano sorvolando il campo da ore. Le linee di comunicazione sono interrotte.

🛩 I bombardamenti turchi hanno colpito inoltre Karaçok e Kaniya Xezalan, due postazioni di difesa contro ISIS del campo e hanno causato 4 vittime.

💣 Non è la prima volta che Ankara compie bombardamenti in territorio iracheno: solo tra aprile e luglio 2018 sono stati più di 30 gli attacchi a basi PKK oltre confine.

Gli aerei da guerra turchi hanno bombardato anche il villaggio di Sikeniye a Shengal, dove risiede la popolazione Yezida, vittima di genocidio nell'agosto 2014, durante l'avanzata dello Stato Islamico appoggiato dalla #Turchia. Ora il territorio ha dichiarato l'autonomia democratico ed è difeso dalle milizie popolari e dal PKK.
📌 #SaveTheDate!
📅Lunedì 25 febbraio h20.15 al cinema Plinius (Milano): anteprima nazionale di "I Am The Revolution", il docufilm della giornalista e amica Benedetta Argentieri (promosso da Possibile Film con Cisda).

🗺 Tre paesi, tre testimonianze, una rivoluzione - quella della donna - necessaria ovunque: http://www.movieday.it/event/event_details?event_id=1949&fbclid=IwAR0F2RnU-I0yU_a0eLnC8_muSf6EKNyYchQEY7bcMbZi0yFNYA6HFuudeRs

#Siria #Rojava #Afghanistan #Iraq
🇹🇷 La Turchia e la "strategia delle priorità multiple"
🛩 Pochi giorni fa l'aviazione turca ha colpito alcuni partigiani delle Unità di autodifesa yazide, maschili (YBS) e femminili (YJE), nella regione di #Sinjar in #Iraq. E' dal 2018 che le operazioni aeree e di commandos turchi proseguono indisturbate oltre frontiera, con il beneplacito sia di Baghdad che soprattutto di Erbil.

👁 «La politica di sicurezza interna e di confine nel 2019 può essere chiamata “strategia dalle priorità multiple” con l’obiettivo primario di controllare e sradicare il #PKK in #Turchia, #Siria e Iraq secondo dei “principi di sicurezza pro-attivi”». Così l'agenzia di informazione turca Anadolu poche settimane fa a proposito della nuova politica bellica contro il movimento di liberazione curdo nella regione.

La strategia si è tradotta nell’aumento del 150% delle operazioni (109mila, secondo il ministero degli interni turco) contro il Pkk all’interno e nei paesi vicini e l’uccisione di 1.313 combattenti curdi. Di perdite, però, ne conta anche l’esercito di Erdogan: ieri l’agenzia curda Ahval riportava di almeno 30 soldati uccisi nelle prime due settimane del 2020 tra Siria e Iraq, mentre settimanali sono le operazioni di guerriglia in Iraq e Turchia.

🔥 Oltre al PKK, anche i gruppi autonomi dei "Children of Fire" e "Revenge Units" hanno moltiplicato le azioni in territorio turco: a Izmir, Istanbul e Kocaeli sono state incendiate fabbriche ed esercizi commerciali di noti sostenitori di Erdogan e del suo governo.
🇹🇷 Turchia: emergenza #Covid19 non blocca repressione e guerra sporca
🎙 Lunedì 30 marzo Ankara ha rivendicato l'uccisione della compagna Nazife Bilen, la più alta donna in grado nel #PKK: un'operazione di guerra sporca realizzata da TSK (servizio militare) e MIT (intelligence turca) nelle montagne di #Qandil (Nord #Iraq). La resistenza curda non ha ancora confermato.

🚔 In #Turchia, il governo #AKP ha annunciato il rilascio temporaneo di 90mila detenuti dalle carceri sovraffollate del paese (oltre 300mila su 80mln di abitanti) per l'emergenza epidemiologica. Restano esclusi tutti i prigionieri politici #HDP, combattenti #PKK e di altri gruppi armati turchi, giornalisti, accademici, oppositori di diverse fazioni.

🚑 In #Siria prosegue nel frattempo l'offensiva militare turco-jihadista contro il #Rojava, con il bombardamento delle strutture ospedaliere lungo il fronte e il blocco della fornitura d'acqua per quasi 500mila persone.

🗣 Il blocco della guerra deve essere assunta dalla Comunità internazionale e OMS come parte della lotta contro il #Coronavirus.
❗️Siamo alla vigilia di una terza invasione turco-jihadista del #Rojava?
🏴 Continuano a intensificarsi gli attacchi della #Turchia al Rojava. Il co-presidente del Consiglio Esecutivo della regione dell'Eufrate ha dichiarato come gli attacchi non si siano mai fermati dall'ultima invasione, ma che negli ultimi tempi stanno aumentando, unendosi ad attacchi alla popolazione civile attraverso il blocco dell'acqua, l'embargo economico, assassini e rapimenti mirati.

🇹🇷 Potremmo dunque essere alla vigilia di una terza invasione della #Siria del Nord-Est da parte di Ankara, dopo quelle di marzo 2018 ad #Afrin e ottobre 2019. Erdogan si è recato al #G20 di Roma con questo obiettivo: ottenere il permesso (soprattutto dalla Russia di Putin) di attaccare di nuovo le Forze Siriane Democratiche, le Ypj e le Ypg a Tell Tamir e Kobane.

🇷🇺🇪🇺🇺🇸 L’offensiva che Putin e il presidente siriano #Assad si preparano a sferrare sull’area di #Idlib, controllata da bande jihadiste filoturche, infatti, creerà nuovi flussi di profughi. Erdogan, quindi, ha comunicato a Putin, Biden, e soprattutto ai leader dell’UE, di aver bisogno di maggiori fette di territorio in Siria per collocarli affinchè non raggiungano la Turchia e, quindi, l’Europa (compito per il quale il "Sultano" turco riceve, da anni, miliardi di euro dall’UE).

📢 A corollario, la scorsa settimana il parlamento turco ha approvato il rinnovo delle operazioni militari in Siria e in #Iraq per altri due anni. Solo l'#HDP (partito democratico dei popoli, sinistra filo-curda e anti-nazionalista) e il CHP (partito repubblicano kemalista) hanno votato contro.

🗣️ Un componente della Commissione dei diritti umani del Parlamento iracheno ha denunciato pubblicamente l'utilizzo da parte della Turchia di armi chimiche sul territorio del Kurdistan iracheno.
📌 Sabato 12/02
h 14.00 Largo Cairoli a Milano
h 14.30 piazza dell'Esquilino a Roma
🗣 Due manifestazioni per la liberazione di Abdullah #Öcalan, leader del #PKK e del movimento di liberazione curdo, per la liberazione di tutte le migliaia di prigioniere e prigionieri del movimento confederale (curdo, turco, armeno, ezida, arabo e non solo) in #Iran, #Iraq, #Siria e #Turchia.

🏴🇹🇷 Contro il regime di #Erdogan e il sostegno turco a #Daesh e alla galassia jihadista. I bombardamenti turchi delle scorse settimane contro il #Rojava e sui campi dell'autogoverno curdo in Iraq hanno come obiettivo stroncare la rivoluzione e gli sforzi di fronteggiare l'embargo e la pandemia delle Amministrazioni autonome.

✌️Scendere in piazza sabato per farla finita con gli accordi UE-Ankara e sostenere le esperienze rivoluzionarie che si stanno realizzando al prezzo di 40 anni di resistenza in Turchia e Iraq, 11 di guerra civile in Siria, oltre 10mila caduti nella guerra di liberazione contro ISIS.
#Turchia e #KRG attaccano #Rojava e zone autonome nel Nord #Iraq
Lo scorso15 aprile, #Erdogan e #Barzani (capo di Stato autoritario e conservatore del KRG- Governo regionale del Kurdistan iracheno) hanno riaffermato la cooperazione bilaterale «per promuovere stabilità e sicurezza»: il che si è tradotto in una nuova operazione militare contro il #Pkk e le esperienze di autonomia e confederalismo democratico nel nord-Iraq e in Rojava.

L’ultima volta appena due mesi e mezzo fa: i primi di febbraio (a pochi giorni dalla fine del tentato assalto di #Daesh/ISIS alla prigione di Hasakah, nella Siria del nord-est), con l'operazione «Aquila d’inverno» la Turchia aveva colpito in contemporanea #Makhmour (cuore, con la montagna di #Qandil, del confederalismo democratico nel nord Iraq), Rojava e la zona autonoma yezida di #Shengal: ore di bombambardamenti su villaggi e un campo profughi e quasi 30 morti tra forze di autodifesa e civili.

Ieri l'esercito iracheno ha attaccato diversi villaggi nel distretto di Shengal amministrato dall'autogoverno yezida (dopo il genocidio commesso da Daesh e permesso dai peshmerga del clan Barzani nell'agosto 2014 e la liberazione a opera del Pkk e delle milizie yezide YBS formatesi nella guerra rivoluzionaria in Rojava), nel tentativo fallito di assumerne il controllo. Nel mentre l’esercito turco ha colpito cinque villaggi del distretto di Zarghan, mentre i combattenti delle Hpg (le Forze di difesa del Popolo, braccio armato del movimento curdo) hanno ucciso 32 soldati turchi e danneggiato diversi velivoli militari.

Una nuova offensiva militare parallela in Iraq e Siria da parte di Erdogan, che sta approfittando dell’immagine di mediatore nella crisi ucraina e che ha potuto agire anche grazie al via libera concesso stavolta da #Putin. Nelle ultime settimane infatti la Russia ha annunciato una operazione congiunta con l'esercito di #Assad e Ankara nelle zone di #Derbesiye #Amude e #Qamishlo qualora le Forze democratiche siriane del Rojava non lasceranno il controllo militare delle zone alle truppe di Damasco.
🇮🇶 #Iraq: nuovo attacco agli #ezidi di #Şengal
❗️Dopo gli attacchi armati della scorsa settimana, i militari iracheni stanno circondando le postazioni delle forze di autodifesa ezide in diversi villaggi del distretto e ha chiuso tutte le vie di comunicazione. Inoltre si sono verificate esplosioni nella città di Şengal, riportano diverse fonti.

🇹🇷 L'iniziativa militare irachena sta avvenendo parallelamente all'attacco turco alle aree controllate dal #PKK nel #Kurdistan meridionale (nord Iraq) e agli attacchi permanenti al #Rojava (la scorsa settimana l'attacco di un drone turco a #Kobane ha causato la morte di 3 combattenti #YPJ, mentre un successivo bombardamento diversi feriti civili e danneggiamenti). L'obiettivo - condiviso tra Turchia, Iraq e Regione autonoma curda controllata dal clan Barzani - sembra essere interrompere il collegamento tra le zone di difesa di Şengal, Rojava e Medya.

🚨Lo scorso 20 aprile la giornalista tedesca Marlene Förster e il collega sloveno Matej Kavčič sono stati arrestati con l'accusa di "sostegno al terrorismo" dalle autorità di Baghdad mentre stavano indagando sulla situazione nella regione ezida e sono attualmente detenuti dai servizi segreti iracheni.

#HandsoffShengal
🇹🇷 Strage di #Zaxo, proteste in tutto l'Iraq contro l'occupazione militare turca
🛩 Due giorni fa, il 20 luglio droni turchi hanno colpito un'area di villeggiatura nella cittadina di Zaxo, nel #Kurdistan iracheno, vicino al confine con la #Turchia. Nel bombardamento, 8 turisti hanno perso la vita e 23 sono rimasti feriti. Negli ultimi 7 mesi di attentati su suolo iracheno, lo Stato turco ha ucciso 28 civili.

🗣 Non appena resa pubblica la notizia della strage, in tutto l'Iraq le persone sono scese in piazza per protestare contro il silenzio di Baghdad e Erbil (sede del Governo regionale del Kurdistan iracheno) sull'invasione de facto in corso da anni nel nord #Iraq da parte della Turchia. Le proteste non si sono limitate alla sola regione curda, ma sono esplose anche a Baghdad, dove i manifestanti hanno preso d'assalto l'ambasciata turca.

🤐 La propaganda di Stato e i media hanno ovviamente negato la responsabilità turca della strage, affermando invece che questa sarebbe colpa del #PKK e dei "terroristi curdi" - motivo per cui le truppe di Ankara si troverebbero nel nord Iraq, coinvolte in operazioni "di sicurezza nazionale".

🚩 Ricordiamo che il 20 luglio era anche il triste anniversario di un'altra strage avvenuta con la complicità dell'intelligence di Ankara: quella di #Suruc del 2015, compiuta da attentatori suicidi dell'ISIS. Persero la vita 32 militanti della Gioventù socialista turca che si trovavano nel Centro culturale Amara della cittadina sul lato turco del confine con la #Siria, in procinto di partire per supportare la ricostruzione della vicina #Kobane. La polizia turca bloccò l'arrivo delle ambulanze e anzi aggredì e arrestò i sopravvissuti e le persone scese in piazza.