Rojava Resiste
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Canale di informazione sul Vicino e Medio Oriente e solidarietà con la rivoluzione confederale in Siria del Nord
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🇹🇷 Turchia: emergenza #Covid19 non blocca repressione e guerra sporca
🎙 Lunedì 30 marzo Ankara ha rivendicato l'uccisione della compagna Nazife Bilen, la più alta donna in grado nel #PKK: un'operazione di guerra sporca realizzata da TSK (servizio militare) e MIT (intelligence turca) nelle montagne di #Qandil (Nord #Iraq). La resistenza curda non ha ancora confermato.

🚔 In #Turchia, il governo #AKP ha annunciato il rilascio temporaneo di 90mila detenuti dalle carceri sovraffollate del paese (oltre 300mila su 80mln di abitanti) per l'emergenza epidemiologica. Restano esclusi tutti i prigionieri politici #HDP, combattenti #PKK e di altri gruppi armati turchi, giornalisti, accademici, oppositori di diverse fazioni.

🚑 In #Siria prosegue nel frattempo l'offensiva militare turco-jihadista contro il #Rojava, con il bombardamento delle strutture ospedaliere lungo il fronte e il blocco della fornitura d'acqua per quasi 500mila persone.

🗣 Il blocco della guerra deve essere assunta dalla Comunità internazionale e OMS come parte della lotta contro il #Coronavirus.
Crisi turca, tra nuove operazioni di guerra in Siria e il ricatto scandinavo.
Il governo dell'#AKP in #Turchia è ai minimi storici di consenso, davanti una crisi economica e politica che non si vedeva da 21 anni a questa parte (proprio quando finì il kemalismo e iniziò l'era di #Erdogan). Il presidente-sultano ha annunciato lo scorso 1 giugno una nuova operazione militare in Siria, che andrà a colpire Tel Rifaat e Manbij per "ripulirle dai terroristi". Due snodi essenziali che, se dovessero cadere, spezzerebbero di fatto l'unità territoriale del #Rojava e isolerebbero #Kobane. Le Forze democratiche siriane e le milizie popolari sono in allerta generale.

🇮🇶 Nel mentre prosegue l'occupazione militare de facto del nord Iraq da parte di #Ankara (permessa dal Governo regionale del #Kurdistan iracheno), sulle cui operazioni la Commissione Difesa e Sicurezza del Parlamento iracheno ha (finalmente) aperto un'indagine.

🇹🇷 Nell'ultima settimana in tutta Europa si sono svolte manifestazioni a sostegno della resistenza curda e del Rojava. A Roma al corteo è stato impedito a lungo di partire da parte della questura per la "presenza di bandiere del #PKK". Molti ambasciatori, in ultimo anche quello italiano, sono stati convocati dal ministro degli Esteri turco per protesta formale per non aver impedito e sciolto "iniziative pubbliche a favore di organizzazioni terroristiche".

🇸🇪 Nel frattempo il balletto attorno alla richiesta di ammissione di #Svezia e #Finlandia alla #NATO prosegue: l'ambasciatore turco in Svezia ha chiesto l'estradizione di Amineh #Kakabaveh, deputata svedese di origine curda e in passato militante del gruppo marxista-leninista Komala nel #Rojhilat (Kurdistan iraniano). Nonostante abbia poi ritrattato la sua richiesta, il caso ha creato scalpore: Amineh è curda-iraniana e non ha mai fatto parte del PKK.

🗣 Attorno al ricatto in cui si sono infilati da soli i governi di Stoccolma e Helskinki ruotano i destini di migliaia di persone - che ora temono persino di scendere in piazza a manifestare. Lo ha detto bene proprio Kakabaveh, il cui voto in parlamento è vitale per la sopravvivenza dell'esecutivo svedese. La sua scelta dipenderà dalla posizione che la premier deciderà di assumere nei confronti delle richieste avanzate dalla Turchia contro la comunità curda presente nel paese.