Rojava Resiste
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Canale di informazione sul Vicino e Medio Oriente e solidarietà con la rivoluzione confederale in Siria del Nord
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📝 Prosegue la ri-pubblicazione della storia a puntate del conflitto curdo-turco di #RojavaResiste, in occasione del 40° anniversario dalla fondazione del #PKK.
2° puntata Dalla guerra di liberazione alla rivolta di Dersim 👉 http://www.rojavaresiste.org/le-quattro-fasi-del-flusso-di-conflitto-curdo-turco-puntata-02/
☕️ Lettura domenicale suggerita da #RojavaResiste: la 3° puntata della nostra storia a tappe del conflitto curdo-turco, che ri-pubblichiamo per i 40 anni dalla nascita del #PKK.
I tre colpi di Stato e la fondazione del PKK 👉 http://www.rojavaresiste.org/un-conflitto-lungo-un-secolo-puntata-03/
📜 Lotta armata e conflitto letale: 4° puntata della storia a tappe del conflitto curdo-turco di Rojava Resiste, che ri-pubblichiamo per il 40esimo anniversario della fondazione del #PKK
👉 http://www.rojavaresiste.org/un-conflitto-lungo-un-secolo-puntata-04/
❗️🇹🇷 Aerei da guerra turchi hanno bombardato ieri sera il campo di Maxmur, nel Kurdistan iracheno, cuore del #PKK e da dove è partita la resistenza contro Daesh in #Iraq. Anche oggi aerei da ricognizione stavano sorvolando il campo da ore. Le linee di comunicazione sono interrotte.

🛩 I bombardamenti turchi hanno colpito inoltre Karaçok e Kaniya Xezalan, due postazioni di difesa contro ISIS del campo e hanno causato 4 vittime.

💣 Non è la prima volta che Ankara compie bombardamenti in territorio iracheno: solo tra aprile e luglio 2018 sono stati più di 30 gli attacchi a basi PKK oltre confine.

Gli aerei da guerra turchi hanno bombardato anche il villaggio di Sikeniye a Shengal, dove risiede la popolazione Yezida, vittima di genocidio nell'agosto 2014, durante l'avanzata dello Stato Islamico appoggiato dalla #Turchia. Ora il territorio ha dichiarato l'autonomia democratico ed è difeso dalle milizie popolari e dal PKK.
🗣 La lotta dei prigionieri politici in #Turchia
🇧🇪 Nel giorno in cui la Corte di Cassazione di Bruxelles ha confermato la sentenza del tribunale del riesame del marzo 2019 che afferma che il #PKK non è una "organizzazione terroristica”, ma "parte belligerante" in un conflitto armato, la prigioniera politica 47enne Nurcan Bakır si è tolta la vita.

In carcere da 28 anni, si è uccisa per protesta contro le misure repressive nella carceri turche: era stata trasferita contro la sua volontà dal carcere femminile di Gebze nel carcere di Burhaniye, come ritorsione per la sua partecipazione allo sciopero della fame di massa indetto l’anno scorso per protestare contro l’isolamento totale del leader curdo Ocalan e il regime carcerario durissimo imposto ai dissidenti curdi e turchi e ai combattenti del PKK.

🌹 Al suo rilascio definitivo mancavano ancora due anni, e la donna si era quindi rivolta alla Corte di Giustizia Europea per i Diritti Umani affinché, date le gravi condizioni di salute, potesse essere rilasciata prima.
Serkeftin heval!
🇹🇷 La Turchia e la "strategia delle priorità multiple"
🛩 Pochi giorni fa l'aviazione turca ha colpito alcuni partigiani delle Unità di autodifesa yazide, maschili (YBS) e femminili (YJE), nella regione di #Sinjar in #Iraq. E' dal 2018 che le operazioni aeree e di commandos turchi proseguono indisturbate oltre frontiera, con il beneplacito sia di Baghdad che soprattutto di Erbil.

👁 «La politica di sicurezza interna e di confine nel 2019 può essere chiamata “strategia dalle priorità multiple” con l’obiettivo primario di controllare e sradicare il #PKK in #Turchia, #Siria e Iraq secondo dei “principi di sicurezza pro-attivi”». Così l'agenzia di informazione turca Anadolu poche settimane fa a proposito della nuova politica bellica contro il movimento di liberazione curdo nella regione.

La strategia si è tradotta nell’aumento del 150% delle operazioni (109mila, secondo il ministero degli interni turco) contro il Pkk all’interno e nei paesi vicini e l’uccisione di 1.313 combattenti curdi. Di perdite, però, ne conta anche l’esercito di Erdogan: ieri l’agenzia curda Ahval riportava di almeno 30 soldati uccisi nelle prime due settimane del 2020 tra Siria e Iraq, mentre settimanali sono le operazioni di guerriglia in Iraq e Turchia.

🔥 Oltre al PKK, anche i gruppi autonomi dei "Children of Fire" e "Revenge Units" hanno moltiplicato le azioni in territorio turco: a Izmir, Istanbul e Kocaeli sono state incendiate fabbriche ed esercizi commerciali di noti sostenitori di Erdogan e del suo governo.
🇹🇷 Turchia: emergenza #Covid19 non blocca repressione e guerra sporca
🎙 Lunedì 30 marzo Ankara ha rivendicato l'uccisione della compagna Nazife Bilen, la più alta donna in grado nel #PKK: un'operazione di guerra sporca realizzata da TSK (servizio militare) e MIT (intelligence turca) nelle montagne di #Qandil (Nord #Iraq). La resistenza curda non ha ancora confermato.

🚔 In #Turchia, il governo #AKP ha annunciato il rilascio temporaneo di 90mila detenuti dalle carceri sovraffollate del paese (oltre 300mila su 80mln di abitanti) per l'emergenza epidemiologica. Restano esclusi tutti i prigionieri politici #HDP, combattenti #PKK e di altri gruppi armati turchi, giornalisti, accademici, oppositori di diverse fazioni.

🚑 In #Siria prosegue nel frattempo l'offensiva militare turco-jihadista contro il #Rojava, con il bombardamento delle strutture ospedaliere lungo il fronte e il blocco della fornitura d'acqua per quasi 500mila persone.

🗣 Il blocco della guerra deve essere assunta dalla Comunità internazionale e OMS come parte della lotta contro il #Coronavirus.
🇹🇷 #Turchia: epidemia e repressione politica
🦠 #Covid19: secondo i dati del Ministro della Salute, in #Turchia sono registrati 126mila confermati, oltre 63mila guariti e quasi 3.400 deceduti. La città di #Istanbul risulta essere il focolaio principale, con circa l'80% dei positivi e dei decessi totali.

🏢 In questo contesto, si colloca la riforma sul sistema carcerario voluta da #Erdogan: attualmente sono circa 300mila i detenuti nei 375 centri penitenziari del paese, di cui 178 sono inaugurati negli ultimi 14 anni di era AKP.

🚔 Vi sono detenuti 100 giornalisti, 570 avvocati, 9 parlamentari nazionali, 23 sindaci eletti e 70 governatori locali e centinaia di consiglieri comunali (per lo più membri del partito filo-curdo e della sinistra anti-kemalista #HDP). Oltre a quasi 2000 combattenti #PKK.

🏴 Otterranno invece la liberazione grazie alla legge svuota-carceri numerosi militanti di estrema destra e legati a organizzazioni criminali, tra cui Ali Agca: membro dei Lupi Grigi, famoso per avere collegamenti con i sistemi mafiosi e gruppi armati di estrema destra che negli anni '70 e '80 hanno ucciso numerosi studenti socialisti e comunisti.

🗣 Restano dentro anche i membri di Grup Yorum, uno dei più importanti gruppi musicali della Turchia. Arrestati e messi al bando per la loro politicizzazione, alcuni sono in carcere e altri ai domiciliari, portando avanti fino a oggi (di poco fa la dichiarazione di fine della protesta da parte del musicista Ibrahim Gökçek) un durissimo sciopero della fame già costato la vita il 3 aprile scorso a Helin Bölek.
❗️Turchia alla guerra aperta anche in Bašur (Kurdistan iracheno)
🛩 La scorsa notte la #Turchia ha cominciato una nuova operazione contro i curdi, questa volta in Bašur. I jet turchi hanno bombardato Makhmour e Qandil - centri storici della resistenza #PKK - e Sinjar - cuore della comunità yezida. L'operazione si chiama "eagle claw", artiglio dell'aquila.

🚔 L'operazione è cominciata poche ore prima della lunga marcia organizzata in Turchia dall'HDP (partito democratico dei popoli, sinistra filo-curda e anti-nazionalista) che settimana scorsa è stato messo fuori legge e levata l'immunità ai parlamentari: un altro tassello nel processo golpista ormai in atto da parte di #Erdogan iniziato con la strage di Ankara del 10 ottobre 2015.

🇮🇶 L'Iraq ha contestato l'uso dello spazio aereo da parte della Turchia (per altro chiuso a causa del COVID) ed esortato Ankara a non continuare l'attacco. Si teme un'invasione di terra nelle prossime ore.

🚑 A Sinjar sono stati colpiti l’ospedale e diverse case di civili. Ci sono diverse vittime ma i numeri non sono ancora chiari. La stessa cosa per le altre zone sotto attacco. I bombardamenti sono durati per diverse ore.
#TurkeylsBombingTheKurds
🚩 42 anni fa un piccolo gruppo di studenti universitari rivoluzionari, sindacalisti operai, contadini e vecchi combattenti curdi e turchi fondava, tra le montagne del sud-est della Turchia, il Partito dei lavoratori del Kurdistan (#PKK).
👁 Riproponiamo per l'occasione le puntate dedicate nella storia del conflitto curdo-turco che potete trovare sul sito di #RojavaResiste:
📌 I tre colpi di Stato e la fondazione del PKK 👉 http://www.rojavaresiste.org/un-conflitto-lungo-un-secolo-puntata-03/
📌 Lotta armata e conflitto con lo Stato 👉 http://www.rojavaresiste.org/un-conflitto-lungo-un-secolo-puntata-04/
👁❗️ERBIL: SPARITI RAPPRESENTANTI FERMATI IN AEROPORTO
Riceviamo ulteriori aggiornamenti dalla Delegazione Internazionale attualmente in Başur.

🔴🔴🔴 Il 13.06 la polizia del #KRG (Kurdish Regional Government) ha arrestato 3 rappresentanti dell'amministrazione autonoma del Nord Est della Siria, recatisi in aeroporto a Erbil per accogliere un gruppo della Delegazione Internazionale (poi arrestato e rimpatriato). Da ormai 10 giorni non si hanno loro notizie.

🚫 Ieri 21.06 alla delegazione e a decine di altre persone è stato impedito dalla security del KRG di raggiungere Qandil, zona sotto il controllo del #PKK.

⚠️ In seguito a una protesta pacifica e spontanea dei presenti, la security ha sparato sulla folla, ferendo un manifestante.

Nei giorni precedenti alla delegazione è stato negato l'accesso anche al campo di #Mexmûr (uno dei centri più importanti del movimento di liberazione curdo e del confederalismo democratico) e a #Şengal (a oggi autogovernata dalle milizie autonome yezide).
Aggiornamenti da Rojava e Turchia
📣 Sulle recenti minacce di guerra di #Erdoğan contro il Nord-est della #Siria, un portavoce delle #YPG ha dichiarato che negli ultimi 6 mesi ci sono stati 306 attacchi, aerei e di terra, che hanno ucciso 8 civili, nonostante vi sia ancora il cessate il fuoco dell’ottobre del 2019. Tutto questo riconduce all’obiettivo del presidente turco di destabilizzare l’area, acquisire potere e dare vita al sogno di una #Turchia neo-ottomana.

💣 Gli ultimi attacchi in #Rojava si sono registrati nella notte di venerdì e sabato. Venerdì la Turchia ha bombardato i villaggi di Eyn Deqnê e Belûniyê, vicino Tel Rifat, che si trova a nord di Aleppo ed è il presunto obiettivo della prossima invasione. Attacchi via terra sono stati registrati invece nel villaggio di Til Şenan, vicino Tel Tamir. Mentre sabato un drone ha colpito una macchina sulla strada fra Kobane e Aleppo, uccidendo tre persone.

🗣️Dal 5 ottobre a Semalka (in Rojava, vicino al confine con il #Bashur) sta andando avanti una protesta del Consiglio delle Famiglie dei Martiri del cantone di Cizre: chiedono al Bashur la restituzione dei corpi dei martiri Tolhildan Raman e Serdem Cûdî, membri dell’HPG (braccio armato del #PKK) e dell’YJA-Star (milizia femminile vicina al PKK) uccisi in un’imboscata del KDP (il Partito-clan della famiglia Barzani che domina il Kurdistan iracheno) a fine agosto assieme ad altri/e guerriglieri/e. Fino ad ora nessun cenno da parte del KDP.

Sabato #Erdogan ha ordinato al Ministro degli Esteri di dichiarare 10 ambasciatori presenti nel paese "persone non grate" e quindi sulla via dell'espulsione. Si tratta di 10 ambasciatori che si erano mobilitati per liberare Osman Kavala, imprenditore e filantropo turco in prigione dal 2017.

🔥 Nel frattempo, in Turchia, la sigla “The Children of Fire Initiative” ha reclamato in un comunicato stampa la responsabilità di alcune azioni: ha dato fuoco ad uno youth-club, ad un autobus appartenente alla Istanbul Electric Tramway and Tunnel Establishments, ad una fabbrica di imballaggi, ad una struttura per il riciclo e ad una macchina. Si trattava in tutti i casi di cose o strutture legate all’AKP o a gruppi fascisti.
‼️ Sale a 6 il numero delle vittime dell'attacco a Kobane avvenuto la scorsa settimana, che ha colpito il movimento dei giovani. Mesûd Ibrahîm, 29 anni, è morto in ospedale in seguito alle ferite riportate. Nel frattempo continuano gli attacchi in varie parti del Rojava da parte delle milizie turco-jihadiste, così come le proteste da parte della popolazione.

⛰️L'esercito turco ha ritirato le sue truppe dal monte Munzur/Kulika e dalle restanti aree di Cilo al confine tra Bakur e Başûr a causa di numerose azioni di guerriglia. Sale quindi ad otto il conto delle aree liberate dalla guerriglia dall'inizio della controffensiva.

📣 Continuano le richieste degli avvocati di poter incontrare Ocalan a Imrali. Ora non si hanno notizie di Ocalan e degli altri prigionieri sul carcere-isola da 9 mesi: il 25 marzo scorso Ocalan aveva avuto una breve telefonata con suo fratello.

🔥 La "Children of Fire Initiative" (gruppo armato autonomo dal #PKK) ha dato fuoco a 5 luoghi di lavoro (tra fabbriche e uffici) legati all'AKP di Erdogan e ad organizzazioni fasciste anti-curde in varie parti della Turchia, rivendicando le azioni lo scorso 31 dicembre.
📌 Sabato 12/02
h 14.00 Largo Cairoli a Milano
h 14.30 piazza dell'Esquilino a Roma
🗣 Due manifestazioni per la liberazione di Abdullah #Öcalan, leader del #PKK e del movimento di liberazione curdo, per la liberazione di tutte le migliaia di prigioniere e prigionieri del movimento confederale (curdo, turco, armeno, ezida, arabo e non solo) in #Iran, #Iraq, #Siria e #Turchia.

🏴🇹🇷 Contro il regime di #Erdogan e il sostegno turco a #Daesh e alla galassia jihadista. I bombardamenti turchi delle scorse settimane contro il #Rojava e sui campi dell'autogoverno curdo in Iraq hanno come obiettivo stroncare la rivoluzione e gli sforzi di fronteggiare l'embargo e la pandemia delle Amministrazioni autonome.

✌️Scendere in piazza sabato per farla finita con gli accordi UE-Ankara e sostenere le esperienze rivoluzionarie che si stanno realizzando al prezzo di 40 anni di resistenza in Turchia e Iraq, 11 di guerra civile in Siria, oltre 10mila caduti nella guerra di liberazione contro ISIS.
#Turchia e #KRG attaccano #Rojava e zone autonome nel Nord #Iraq
Lo scorso15 aprile, #Erdogan e #Barzani (capo di Stato autoritario e conservatore del KRG- Governo regionale del Kurdistan iracheno) hanno riaffermato la cooperazione bilaterale «per promuovere stabilità e sicurezza»: il che si è tradotto in una nuova operazione militare contro il #Pkk e le esperienze di autonomia e confederalismo democratico nel nord-Iraq e in Rojava.

L’ultima volta appena due mesi e mezzo fa: i primi di febbraio (a pochi giorni dalla fine del tentato assalto di #Daesh/ISIS alla prigione di Hasakah, nella Siria del nord-est), con l'operazione «Aquila d’inverno» la Turchia aveva colpito in contemporanea #Makhmour (cuore, con la montagna di #Qandil, del confederalismo democratico nel nord Iraq), Rojava e la zona autonoma yezida di #Shengal: ore di bombambardamenti su villaggi e un campo profughi e quasi 30 morti tra forze di autodifesa e civili.

Ieri l'esercito iracheno ha attaccato diversi villaggi nel distretto di Shengal amministrato dall'autogoverno yezida (dopo il genocidio commesso da Daesh e permesso dai peshmerga del clan Barzani nell'agosto 2014 e la liberazione a opera del Pkk e delle milizie yezide YBS formatesi nella guerra rivoluzionaria in Rojava), nel tentativo fallito di assumerne il controllo. Nel mentre l’esercito turco ha colpito cinque villaggi del distretto di Zarghan, mentre i combattenti delle Hpg (le Forze di difesa del Popolo, braccio armato del movimento curdo) hanno ucciso 32 soldati turchi e danneggiato diversi velivoli militari.

Una nuova offensiva militare parallela in Iraq e Siria da parte di Erdogan, che sta approfittando dell’immagine di mediatore nella crisi ucraina e che ha potuto agire anche grazie al via libera concesso stavolta da #Putin. Nelle ultime settimane infatti la Russia ha annunciato una operazione congiunta con l'esercito di #Assad e Ankara nelle zone di #Derbesiye #Amude e #Qamishlo qualora le Forze democratiche siriane del Rojava non lasceranno il controllo militare delle zone alle truppe di Damasco.
🇮🇶 #Iraq: nuovo attacco agli #ezidi di #Şengal
❗️Dopo gli attacchi armati della scorsa settimana, i militari iracheni stanno circondando le postazioni delle forze di autodifesa ezide in diversi villaggi del distretto e ha chiuso tutte le vie di comunicazione. Inoltre si sono verificate esplosioni nella città di Şengal, riportano diverse fonti.

🇹🇷 L'iniziativa militare irachena sta avvenendo parallelamente all'attacco turco alle aree controllate dal #PKK nel #Kurdistan meridionale (nord Iraq) e agli attacchi permanenti al #Rojava (la scorsa settimana l'attacco di un drone turco a #Kobane ha causato la morte di 3 combattenti #YPJ, mentre un successivo bombardamento diversi feriti civili e danneggiamenti). L'obiettivo - condiviso tra Turchia, Iraq e Regione autonoma curda controllata dal clan Barzani - sembra essere interrompere il collegamento tra le zone di difesa di Şengal, Rojava e Medya.

🚨Lo scorso 20 aprile la giornalista tedesca Marlene Förster e il collega sloveno Matej Kavčič sono stati arrestati con l'accusa di "sostegno al terrorismo" dalle autorità di Baghdad mentre stavano indagando sulla situazione nella regione ezida e sono attualmente detenuti dai servizi segreti iracheni.

#HandsoffShengal
Turchia, Iraq, NATO e Siria: la guerra sporca di Erdogan
🇹🇷 Proseguono le aggressioni militari turche sul #Rojava e sulle montagne del #Bashur (#Kurdistan iracheno) contro il #PKK, parallelamente alla nuova offensiva diplomatica in campo #NATO dove #Erdogan cerca di sfruttare la richiesta di Svezia e Finlandia di ingresso nell'Alleanza Atlantica per ottenere l'inserimento del Partito dei lavoratori del Kurdistan nella lista delle organizzazioni terroristiche da parte dei due Paesi scandinavi (che ospitano un alto numero di rifugiati curdi), in cambio del ritiro del veto.

🌹 La politica e attivista curda Aysel Dogan è deceduta in esilio in Germania. Il funerale avrebbe dovuto svolgersi sabato a Dersim, in Bakur, ma la polizia turca ha attaccato la folla che accompagnava il corteo funebre per Aysel con lacrimogeni ed idranti, sequestrando in seguito la bara e la salma.

🇺🇸 Il Dipartimento del Tesoro USA ha annunciato il ritiro delle sanzioni per le aree del Nord-Est della #Siria liberate da #ISIS e non sotto controllo di #Damasco: la decisione apre alla possibilità per l'Amministrazione autonoma rivoluzionaria di ricevere sostegno economico dall'estero per l'implementazione di servizi essenziali e di acquistare beni e materiali fuori dal paese, esclusa l'area di Shehba popolata da rifugiati interni fuggiti da #Afrin, che rimane sotto blocco economico. Le sanzioni sono state tolte anche alle aree occupate dalla Turchia di Serekanîyê e Gire Spî, mentre restano sotto embargo l'enclave anti-Assad di Idlib e la città occupata di Afrin.

🔄 Erdogan ha annunciato l'inizio delle deportazioni per i rifugiati siriani, i primi gruppi sono stati già inviati nelle aree del Rojava di Serekanîyê, Gire Spî ed Afrin, tutte occupate dall'esercito Turco in collaborazione con milizie jihadiste locali. Il piano, preannunciato già nel 2019 in sede ONU, risponde alle richieste della parte più xenofoba e nazionalista dell'opinione pubblica turca e mira a separare demograficamente i curdi del Bakur da quelli siriani. Per questi ultimi, si tratta della continuazione di una antica storia iniziata sotto il regime arabista degli #Assad che tra il 1965 e '75 deportarono oltre 30mila abitanti curdi per sostituirli con popolazioni arabofone.
Crisi turca, tra nuove operazioni di guerra in Siria e il ricatto scandinavo.
Il governo dell'#AKP in #Turchia è ai minimi storici di consenso, davanti una crisi economica e politica che non si vedeva da 21 anni a questa parte (proprio quando finì il kemalismo e iniziò l'era di #Erdogan). Il presidente-sultano ha annunciato lo scorso 1 giugno una nuova operazione militare in Siria, che andrà a colpire Tel Rifaat e Manbij per "ripulirle dai terroristi". Due snodi essenziali che, se dovessero cadere, spezzerebbero di fatto l'unità territoriale del #Rojava e isolerebbero #Kobane. Le Forze democratiche siriane e le milizie popolari sono in allerta generale.

🇮🇶 Nel mentre prosegue l'occupazione militare de facto del nord Iraq da parte di #Ankara (permessa dal Governo regionale del #Kurdistan iracheno), sulle cui operazioni la Commissione Difesa e Sicurezza del Parlamento iracheno ha (finalmente) aperto un'indagine.

🇹🇷 Nell'ultima settimana in tutta Europa si sono svolte manifestazioni a sostegno della resistenza curda e del Rojava. A Roma al corteo è stato impedito a lungo di partire da parte della questura per la "presenza di bandiere del #PKK". Molti ambasciatori, in ultimo anche quello italiano, sono stati convocati dal ministro degli Esteri turco per protesta formale per non aver impedito e sciolto "iniziative pubbliche a favore di organizzazioni terroristiche".

🇸🇪 Nel frattempo il balletto attorno alla richiesta di ammissione di #Svezia e #Finlandia alla #NATO prosegue: l'ambasciatore turco in Svezia ha chiesto l'estradizione di Amineh #Kakabaveh, deputata svedese di origine curda e in passato militante del gruppo marxista-leninista Komala nel #Rojhilat (Kurdistan iraniano). Nonostante abbia poi ritrattato la sua richiesta, il caso ha creato scalpore: Amineh è curda-iraniana e non ha mai fatto parte del PKK.

🗣 Attorno al ricatto in cui si sono infilati da soli i governi di Stoccolma e Helskinki ruotano i destini di migliaia di persone - che ora temono persino di scendere in piazza a manifestare. Lo ha detto bene proprio Kakabaveh, il cui voto in parlamento è vitale per la sopravvivenza dell'esecutivo svedese. La sua scelta dipenderà dalla posizione che la premier deciderà di assumere nei confronti delle richieste avanzate dalla Turchia contro la comunità curda presente nel paese.
🇹🇷 Strage di #Zaxo, proteste in tutto l'Iraq contro l'occupazione militare turca
🛩 Due giorni fa, il 20 luglio droni turchi hanno colpito un'area di villeggiatura nella cittadina di Zaxo, nel #Kurdistan iracheno, vicino al confine con la #Turchia. Nel bombardamento, 8 turisti hanno perso la vita e 23 sono rimasti feriti. Negli ultimi 7 mesi di attentati su suolo iracheno, lo Stato turco ha ucciso 28 civili.

🗣 Non appena resa pubblica la notizia della strage, in tutto l'Iraq le persone sono scese in piazza per protestare contro il silenzio di Baghdad e Erbil (sede del Governo regionale del Kurdistan iracheno) sull'invasione de facto in corso da anni nel nord #Iraq da parte della Turchia. Le proteste non si sono limitate alla sola regione curda, ma sono esplose anche a Baghdad, dove i manifestanti hanno preso d'assalto l'ambasciata turca.

🤐 La propaganda di Stato e i media hanno ovviamente negato la responsabilità turca della strage, affermando invece che questa sarebbe colpa del #PKK e dei "terroristi curdi" - motivo per cui le truppe di Ankara si troverebbero nel nord Iraq, coinvolte in operazioni "di sicurezza nazionale".

🚩 Ricordiamo che il 20 luglio era anche il triste anniversario di un'altra strage avvenuta con la complicità dell'intelligence di Ankara: quella di #Suruc del 2015, compiuta da attentatori suicidi dell'ISIS. Persero la vita 32 militanti della Gioventù socialista turca che si trovavano nel Centro culturale Amara della cittadina sul lato turco del confine con la #Siria, in procinto di partire per supportare la ricostruzione della vicina #Kobane. La polizia turca bloccò l'arrivo delle ambulanze e anzi aggredì e arrestò i sopravvissuti e le persone scese in piazza.
"Il nostro popolo e il pubblico democratico sanno molto bene che non abbiamo legami con questo incidente, che non colpiremmo direttamente obiettivi civili e che non accettiamo azioni che prendono di mira i civili".

Il #PKK ha rilasciato una dichiarazione (reperibile in inglese su ANF NEWS, di seguito il link) in cui dichiara la propria estraneità all'attacco di #İstanbul, porge le condoglianze ai parenti delle vittime e mette in guardia l'opinione pubblica dalle manovre di guerra del governo turco.
https://anfenglishmobile.com/news/hsm-denies-involvement-in-istanbul-explosion-calls-for-its-exposure-63661