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📣 Diamo inizio alla campagna NO CCS - il futuro non si (S)tocca❗️💥

✋🏼 Numerose realtà ecologiste si uniscono per dichiararsi fermamente contrarie alla proposta di #ENI di rendere #RAVENNA il sito di cattura e stoccaggio di anidride carbonica più grande del mondo.

🌱💸I fondi europei del Next Generation EU non possono finire nelle tasche della più grande multinazionale del fossile partecipata dallo #Stato italiano, è necessario far luce sulle contraddizioni deI progetto #CCS!

📣 Lanciamo un #appello pubblico a tutte le realtà, associazioni, comitati, attivisti, esperti interessati per aderire e partecipare alla costruzione della campagna.

📢 Primo appuntamento venerdì 11 alle 11.30, in via Aldo Moro 52 a Bologna, per il presidio e flash mob davanti alla sede della regione. E il venerdì seguente ci mobiliteremo da tutta Italia!

🚨 NO AL PROGETTO CCS DI ENI! Il futuro non si (S)tocca❗️

Segui le pagine della campagna
• FB: @NOCCS.ilfuturononsiStocca
• IG: @noccs_ilfuturononsisistocca

Per aderire
...ora capite perché siamo fottut*?

☠️ Secondo il Climate Action Tracker, la nostra società - per i ritmi che segue oggi - sta andando a infrangersi violentemente contro il muro dei +3°C entro il 2100, che significherebbe CENTINAIA di MILIONI di MORTI, #migrazioni climatiche senza precedenti, aree incompatibili con la vita grandi come dei continenti, eventi meteorologici apocalittici, devastazioni degli #ecosistemi e perdite imponenti della #biodiversità.

😕 Certo, lo scenario potrebbe essere addirittura peggiore se le nazioni non mettessero in campo nessun impegno in favore del #clima (+4/+5°C). Ma le splendide promesse che leggiamo sui giornali o riceviamo dalla politica ci condurrebbero comunque ben lontani dagli obiettivi di +1,5°C suggeriti dalla comunità scientifica, poiché sarebbero sufficienti a tagliare giusto qualche decimo di grado.

🤷‍♂️ Se anche si rispettassero tutti i #target fissati dalla politica, non si riuscirebbe comunque a restare sotto i +2°C, il rialzo massimo consentito delle #temperature.

😡 È per questa ragione che commentiamo come "positiva ma insufficiente" le proposte politiche giunte finora. Non possono esistere compromessi: o conteniamo le temperature sotto il rialzo di 1,5°C, o siamo fottut*.

Domani in tutta Italia ci mobiliteremo per denunciare un progetto presentato come la soluzione per abbattere le emissioni, e che nasconde la volontà di tenere in vita l'industria fossile con fondi che potrebbero essere utilizzati per una reale riconversione: l'impianto CCS (per la cattura e stoccaggio dell'anidride carbonica) a Ravenna firmato #Eni.

📢 Cerca le pagine del gruppo locale nella tua città per scoprire cosa ha organizzato oppure partecipa all'azione online scattandoti una foto con il filtro della campagna #ilfuturononsistocca che trovi sulla pagina Instagram @noccs_ilfuturononsistocca 🔥 Per saperne di più guarda il webinar andato in onda ieri sui nostri canali Facebook e YouTube!

📝 Fonti qui
📅 OGGI mobilitazioni in tutta Italia contro il progetto CCS di #Eni a Ravenna🔥

👀❗️#CCS sta per "carbon capture and storage" ed indica quei processi in grado di assorbire l'anidride carbonica

🤔 Può sembrare un progetto niente male per riuscire a diminuire la quantità di gas climalteranti in atmosfera... ma non è così! 😡

📝 LEGGI l'appello della nostra campagna per scoprire alcuni dei motivi ‼️

🚫 Non possiamo permettere che i soldi del #NextGenerationEU per la transizione vengano sprecati per finanziare il greenwashing di Eni e tenere in vita la sua attività fossile‼️

📣 Cerca la pagina del gruppo locale di Fridaysforfuture della tua città e scopri cosa ha organizzato per questo venerdì!

📸Puoi partecipare alla mobilitazione anche online, sulla pagina Instagram noccs_ilfuturononsistocca trovi il nuovo super #filtro della campagna 😎 Provalo, scattati una foto, pubblicala e taggaci 💥

🤭 Dicono di voler fare sparire la CO2.... e invece sono i nostri soldi e il nostro futuro che stanno sparendo‼️

🗣UNISCITI ANCHE TU, FAI SENTIRE LA TUA VOCE.

#ilfuturononsistocca #noccs #ciavvelEni
PERCHÈ I NOSTRI FONDI DEL #NextGenerationEU FINISCONO DIRETTAMENTE AD #ENI?

Nelle ultime bozze del PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) alcuni capitoli sembrano dettati direttamente a macchina da #ENI - come denunciano Legambiente,
Greenpeace e WWF.

Capiamoci, siamo tutti d'accordo nel voler incentivare una transizione ecologica ed energetica, e devono assolutamente farlo anche le aziende del fossile.

Ma TUTTI i fondi devono essere vincolati a una reale #transizione, non tangibile consultando i piani di Eni.

Parliamo, infatti, di un’azienda che, nel 2050, continuerà ancora la sua produzione di petrolio e gas e che prevede di aumentare la produzione di idrocarburi fino al 2025, rallentando di fatto la transizione ecologica.

Nel 2025 ci resteranno solo 2 anni per cercare di limitare l’aumento della temperatura a 1.5°C!
Il cambiamento deve avvenire OGGI.

Non ci sono buoni e cattivi.
C'è solo chi crede davvero in una transizione, e chi fa finta, anche molto in malafede.
Da che parte vogliamo stare?

📝Fonti:

Domani
Legambiente
Wired
Ultimamente abbiamo parlato spesso di #CCS sulle nostre pagine, acronimo che indica gli impianti per la Cattura e lo Stoccaggio della CO2.

Come funziona veramente?

🎨 Grazie ai fantastici disegni di @alterales eccolo rappresentato in tutte le sue contraddizioni!

Il CCS si inserisce nella narrativa della lobby del #gas, che sta facendo pressione sulle istituzioni, a partire dall'Unione Europea, per promuovere l'idrogeno come il nuovo vettore per l'energia sostenibile, pur di non dover smantellare i propri impianti o ricevere l'approvazione per la costruzione di nuovi metanodotti, promettendo il trasporto di un 10% di #idrogeno a fronte di un 90% di gas.

📢 La campagna @noccs_ilfuturononsistocca in particolare si concentra sul progetto dell'impianto di Ravenna firmato #Eni, che potrebbe rappresentare un precedente per autorizzare altri progetti in tutto il paese.

È davvero questa la #transizione che vogliamo?
Per capire cosa è stato e cosa continua a essere lo sviluppo economico in Italia bisogna andare a #Ravenna.

🍃 Qui tra le acque e i canneti della laguna sorge uno dei poli petrolchimici più grandi del nostro paese costruito negli anni 50 da #Eni.

L’azienda è presente nella zona dalla sua nascita, quando sono stati scoperti grandi giacimenti di #metano. Nonostante gli anni l'azienda è la padrona di questa terra, e come racconta un attivista, a Ravenna “ciò che propone ENI è accettato senza fiatare”.

Negli anni '50, in pieno boom economico, il #metano era considerato una grande alternativa a #petrolio e #carbone, ma dopo 70 anni, migliaia di studi scientifici sulla crisi climatica, eventi estremi e, soprattutto, abbassamento dei costi delle energie #rinnovabili, le istituzioni locali e i sindacati considerano ancora il metano una fonte energetica di transizione, ritardando la decarbonizzazione e scegliendo di dipendere ancora da infrastrutture e aziende che non permettono di rispettare gli #AccordidiParigi.

E, mentre ENI chiede a gran voce fondi pubblici per realizzare il progetto di cattura della #CO2 (il CCS) e la produzione di #idrogeno dal metano, la costruzione di impianti di energia rinnovabile resta impigliata tra le maglie della burocrazia.

🗞 Per approfondire la campagna segui la pagina @noccs_ilfuturononsistocca o segui questo link

Leggi l'articolo su internazionale

🔥 Ci vediamo il 12 Maggio a Ravenna!
🔥Breaking news da GLASGOW🔥

Alcunə nostrə attivistə questa mattina hanno interrotto un evento del colosso petrolifero italiano #Eni, organizzato all'interno della COP26.

Continueremo a denunciare le loro bugie sul clima in ogni occasione.

#COP26 #CiAvvelENI #KeepItInTheGround
Il piano industriale di #ENI è disastroso per il clima, ma il suo #Greenwashing aumenta e nasconde la sua vera immagine.

Non possiamo più permetterlo

Assieme a un gruppo di associazioni e movimenti abbiamo presentato istanza al Punto di Contatto Nazionale dell’OCSE per denunciare l’inadeguatezza del piano industriale di ENI rispetto agli impegni internazionali contro l’#emergenzaclimatica.

Cosa contestiamo a ENI?
• un piano strategico che non prevede un sufficiente taglio delle #emissioni nei prossimi anni ma anzi, programma di aumentare la quantità di petrolio e gas estratto;

• la mancanza di una valutazione di impatto climatico delle attività d’impresa;

• l’assenza di informazioni trasparenti e adeguate e di un piano di prevenzione e mitigazione dei rischi.

La multinazionale petrolifera, principale inquinatore italiano, 30° emettitore mondiale, che ha lo Stato italiano come azionista di maggioranza, ha il dovere di contribuire alla battaglia contro il caos climatico. Ma soprattutto ha il dovere di non alimentare ulteriormente questa crisi.

Il Greenwashing di Eni è l'ultima goccia.
Fermeremo insieme il #greENIwashing 🔥

👉Clicca qui per il comunicato stampa completo👈
🌱 È possibile un #lavoro a impatto zero?

Da oggi al 2023, ogni 5 nuovi posti di lavoro creati dalle imprese attive in Italia, 1 sarà generato da aziende eco-sostenibili.

Possiamo fare ancora tanto, e anche i sindacati hanno il compito di indicare la strada migliore.

E allora perchè il Mainsponsor del concerto del Primo Maggio sarà #Eni?

L'azienda opera in 69 paesi, compresi Stati accusati di abusi e violazioni sistematiche dei diritti umani (senza contare i disastri ambientali causati dal colosso del gas nel Delta del Niger).

Ricollocare i suoi 80.000 dipendenti può essere un ottimo punto di partenza per una vera #transizione ecologica ;)

#PrimoMaggio

Crediti foto 1: Moira Spitoni
PERQUISIZIONI AI DANNI DI 3 ATTIVISTI DI FRIDAYS FOR FUTURE DA PARTE DI GAZPROM


Alle 6:30 di stamattina tre attivisti di Fridays For Future Milano sono stati perquisiti nelle proprie abitazioni da 18 carabinieri - 6 ognuno - a seguito di un mandato di perquisizione.
Sono state perquisite le loro case, sequestrati telefonini e abiti, ed è stato chiesto di spogliarsi e fare flessioni.

La richiesta di perquisizione è arrivata da #Gazprom, la multinazionale del gas russa, che accusa gli attivisti di aver oscurato le telecamere di sorveglianza con l'accensione di un fumogeno e aver imbrattato di vernice l'esterno della sede di un rivenditore milanese della compagnia, durante la partecipazione a un'azione organizzata da collettivi studenteschi in data 19 marzo.

Il movimento globale #FridaysForFuture, nell'esprimere il proprio supporto agli attivisti coinvolti, evidenzia l'intento intimidatorio delle operazioni.
La ricerca di prove tramite perquisizione avviene attraverso un dispiegamento delle forze dell'ordine sovradimensionato rispetto alla pericolosità degli attivisti nonché a distanza di due mesi dall'azione, oltre che due giorni dopo l'accordo siglato da #Eni e Gazprom per l'acquisto in rubli del gas russo.

L'accaduto fa riflettere ancora una volta su sulle difficoltà con cui il nostro Paese accoglie le istanze dei movimenti ambientalisti, che con le loro contestazioni danno luce al potenziale ecocida delle politiche energetiche attuali basate sui #combustibilifossili, tanto più evidenti in clima di guerra, contestazioni puntualmente silenziate e all'occorrenza represse dietro la spinta delle stesse aziende del fossile.

Come denunciato durante l'azione, Gazprom é la terza compagnia per emissioni di gas climalteranti al mondo, e la principale beneficiaria dell’importazione europea di gas e petrolio russo. I rapporti commerciali con il nostro paese non si sono interrotti neppure con la guerra: l'Europa ha continuato ad acquistare combustibili fossili da Gazprom, finanziando direttamente la guerra in #Ucraina e le aggressioni militari russe.


Le intimidazioni ricevute non scoraggeranno il movimento per il clima, che in risposta chiede al Governo di interrompere i rapporti commerciali con Gazprom per l'acquisto di gas russo, un potente climalterante che minaccia non solo gli equilibri geopolitici, ma anche climatici di tutto il mondo.

Chiediamo il sostegno di chiunque abbia a cuore la pace e il futuro del nostro pianeta.

Invitiamo tutti e tutte a condividere il nostro comunicato e a una conferenza stampa alla sede di Gazprom a Milano sabato 21 Maggio alle ore 15 in solidarietà agli attivisti colpiti e per denunciare gli accordi commerciali tra il nostro Paese e la multinazionale russa.
Continuiamo a chiamarlo " #maltempo ", ma questa è CRISI CLIMATICA.

La pioggia incessante degli ultimi giorni in #Romagna ha fatto innalzare il corso di diversi fiumi, con varie rotture di argini e allagamenti a macchia di leopardo in tutto il territorio.

L’innalzamento del livello dei fiumi Montone, Lamone, Senio e Santerno dovuto alle forti e prolungate piogge ha inoltre reso necessaria la sospensione momentanea di diverse linee ferroviarie, come quella che collega Forlì e Faenza.

L'esondazione ha causato centinaia di evacuati, alcune famiglie sono rimaste senza elettricità.

☎️ Vista la situazione critica, sono stati istituiti numeri di telefono dedicati alla gestione dell'emergenza.
Per necessità di evacuazione, chiamate subito i Vigili del fuoco al 115. Per ogni altra informazione, è possibile chiamare lo 0546691313 o il 3351304981.

E mentre le amministrazioni Comunali raccomandano ai cittadini i comportamenti da adottare, all’insegna della massima prudenza, noi ci domandiamo: per quanto ancora continueremo a finanziare i combustibili fossili, emettere gas serra e sostanze inquinanti?
Quante altre trivellazioni vogliamo autorizzare a #Eni a Ravenna?
Quanto vogliamo continuare a cementificare con inutili supermercati e megastore?
Quante altre persone dovranno essere evacuate dalla propria abitazione perché i politici inizino a trattare la crisi climatica come un'emergenza, e agire per contrastarla?

Ci uniamo alla manifestazione di sabato 6 maggio a #Ravenna: per la giustizia climatica liberiamoci dal fossile e dalle opere inutili! 🌍🔥

• Testo di @fridaysforfuture_forlì

👉🏼 Dal Report IPCC: <<La frequenza e l'intensità degli eventi estremi con precipitazioni sono aumentate, rispetto agli anni '50, nella maggior parte delle terre emerse, e il cambiamento climatico indotto dall'uomo ne è probabilmente il principale responsabile>>

@fridaysforfuture_ravenna
🔥 Eccoci qui, come ogni anno, si svolge in questo periodo la kermesse più famosa e attesa d’Italia.

Ma quali sono i lati oscuri del festival?
Ve ne presentiamo uno noi!

Come ormai da diversi anni, uno dei principali sponsor del festival è Eni Plenitude, l’azienda italiana, che predica bene (durante il festival), ma (purtroppo) razzola male nella realtà, continuando ad aumentare la produzione di idrocarburi e allontanandoci ulteriormente dall’obiettivo di ridurre le emissioni entro il 2030.

Quindi anche quest’anno Eni al Fantainvestimenti ha speso i suoi baudi per finanziare la crisi climatica e non una transizione energetica 👀

📑 Fonti:
- Eni capital matkets update 2023-2026
- Fatto quotidiano
- Greenpeace
- legambiente

✍️ Grafiche di: @mononat.rt_ @ii.reenee

#SanrEni #Sanremo #Sanremo2024 #Eni

In collaborazione con: @fridaysforfuture_roma