🔹Continua la fase di incertezza sui #mercati, in ragione di due forze che spingono in senso opposto e che rendono le price actions volatili, ma all’interno di una fase laterale che pare poco significativa.
🔹Da un lato, gli ultimi dati pubblicati negli Stati Uniti, migliori delle attese, portano gli investitori a temere che la #Fed sia costretta a proseguire la politica di inasprimento dei tassi, dall’altro le parole di Powell dell’ultima conferenza, che indicavano un’autorità monetaria statunitense più morbida, in ragione dei dati che fino a venerdì scorso parlavano decisamente di una congiuntura in ribasso.
🔹Ora l’attenzione massima si concentra sulla decisione della Fed di mercoledì prossimo, perché si capirà se Powell avrà tenuto conto degli ultimi numeri pubblicati oppure se la strada verso un pivot dei #tassi è tracciata indipendentemente dai dati che sono usciti in settimana.
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➡️Dopo le buone notizie di ieri sull’inflazione 🇺🇸USA, si conclude stasera la due giorni di politica monetaria della #Fed, l’ultima dell’anno.
➡️Le attese del mercato sono tutte per un rialzo dei tassi di interesse di mezzo punto percentuale.
Tesi supportata dai dati di ieri sull’#inflazione Usa, che hanno alimentato le aspettative di un rallentamento nel ritmo della stretta.
➡️Tuttavia il messaggio della Fed è che un ritmo più lento del rialzo tassi non significa minor impegno nel ridurre l’inflazione al 2%.
➡️Secondo una analisi del Financial Times, stasera i funzionari dovrebbero segnalare che ci sarà un ulteriore inasprimento monetario l’anno prossimo e sottolineeranno nuovamente la necessità di mantenere i #tassi a un livello elevato per un periodo prolungato.
➡️“Li sentirete dire: ’non è il momento di rilassarsi’”, ha detto Karen Dynan, un ex senior staff della Fed.
➡️Dalle parole di Powell potrebbe quindi dipendere il famoso “Rally di Natale” dei mercati.
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Tesi supportata dai dati di ieri sull’#inflazione Usa, che hanno alimentato le aspettative di un rallentamento nel ritmo della stretta.
➡️Tuttavia il messaggio della Fed è che un ritmo più lento del rialzo tassi non significa minor impegno nel ridurre l’inflazione al 2%.
➡️Secondo una analisi del Financial Times, stasera i funzionari dovrebbero segnalare che ci sarà un ulteriore inasprimento monetario l’anno prossimo e sottolineeranno nuovamente la necessità di mantenere i #tassi a un livello elevato per un periodo prolungato.
➡️“Li sentirete dire: ’non è il momento di rilassarsi’”, ha detto Karen Dynan, un ex senior staff della Fed.
➡️Dalle parole di Powell potrebbe quindi dipendere il famoso “Rally di Natale” dei mercati.
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#Borseeuropee in profondo rosso dopo che la Banca centrale europea (BCE) ha aumentato i tassi di interesse di 50 punti base e mandato un chiaro messaggio ai mercati.
Christine Lagarde ha spiegato che sulla base dei dati attuali, i #tassi dovranno ancora salire “significativamente” e che “sono attesi altri rialzi di 50 punti base per un certo periodo di tempo”.
Un discorso che è stato immediatamente colto dai mercati: le Borse hanno ampliato i ribassi della mattinata, lo #spread si è riportato sopra i 200 punti base, attestandosi a 207 punti, mentre il #BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento del 4,15%.
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Christine Lagarde ha spiegato che sulla base dei dati attuali, i #tassi dovranno ancora salire “significativamente” e che “sono attesi altri rialzi di 50 punti base per un certo periodo di tempo”.
Un discorso che è stato immediatamente colto dai mercati: le Borse hanno ampliato i ribassi della mattinata, lo #spread si è riportato sopra i 200 punti base, attestandosi a 207 punti, mentre il #BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento del 4,15%.
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➡️I #mercati finanziari europei ritrovano il buon umore nella penultima seduta dell’anno, spinti dal rimbalzo di Wall Street e dalle richieste settimanali alla disoccupazione Usa, leggermente superiori alle attese.
Il dato è visto come un raffreddamento del mercato del lavoro in USA, utile a calmare un po’ la Fed.
➡️#PiazzaAffari è la migliore in Europa e si apprezza dell’1,2%, ritrovando i 24mila punti (24.056), con quasi tutte le blue chip in progresso.
➡️La speranza di banche centrali meno aggressive di quanto temuto e l’approvazione della legge di bilancio in giornata favoriscono la chiusura in verde anche dell’obbligazionario.
Lo #spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata arretra a 209 punti base (-2,01%) e i #tassi scendono rispettivamente al 4,55% e 2,46%.
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Il dato è visto come un raffreddamento del mercato del lavoro in USA, utile a calmare un po’ la Fed.
➡️#PiazzaAffari è la migliore in Europa e si apprezza dell’1,2%, ritrovando i 24mila punti (24.056), con quasi tutte le blue chip in progresso.
➡️La speranza di banche centrali meno aggressive di quanto temuto e l’approvazione della legge di bilancio in giornata favoriscono la chiusura in verde anche dell’obbligazionario.
Lo #spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata arretra a 209 punti base (-2,01%) e i #tassi scendono rispettivamente al 4,55% e 2,46%.
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In rosso Wall Street, aspettando la conclusione del meeting della #Fed, oltre ai conti di #Meta a mercati chiusi.
Alle 20.00 la decisione sui #tassi d'interesse, previsti in aumento dello 0,25% con un’altissima probabilità, ma gli operatori valuteranno soprattutto eventuali segnali di una pausa nell’inasprimento monetario.
Alle 20.30 ci sarà la conferenza stampa, durante la quale il presidente della banca centrale Usa #Powell presenterà la sua view sulla crescita dell’economia Usa, sul trend dell’inflazione e, di conseguenza, su quello che, a suo avviso, sarà il trend dei tassi.
Intanto, l’agenda macroeconomica ha fornito indicazioni contrastanti.
I dati #Adp hanno evidenziato un rallentamento nella crescita degli impieghi nel settore privato, legata però anche alle condizioni climatiche avverse del mese di gennaio.
L’indice #ISM manifatturiero ha mostrato un’ulteriore contrazione del settore mentre l’indagine #JOLTS indica ancora una solida domanda di lavoro a dicembre.
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Alle 20.00 la decisione sui #tassi d'interesse, previsti in aumento dello 0,25% con un’altissima probabilità, ma gli operatori valuteranno soprattutto eventuali segnali di una pausa nell’inasprimento monetario.
Alle 20.30 ci sarà la conferenza stampa, durante la quale il presidente della banca centrale Usa #Powell presenterà la sua view sulla crescita dell’economia Usa, sul trend dell’inflazione e, di conseguenza, su quello che, a suo avviso, sarà il trend dei tassi.
Intanto, l’agenda macroeconomica ha fornito indicazioni contrastanti.
I dati #Adp hanno evidenziato un rallentamento nella crescita degli impieghi nel settore privato, legata però anche alle condizioni climatiche avverse del mese di gennaio.
L’indice #ISM manifatturiero ha mostrato un’ulteriore contrazione del settore mentre l’indagine #JOLTS indica ancora una solida domanda di lavoro a dicembre.
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La fuga dalle banche Usa, che ieri ha travolto Wall Street, ha contagiato oggi i listini europei.
Chiusura quindi in deciso calo e #Milano è tra le piazze peggiori.
I #dati di oggi sul mercato del lavoro statunitense hanno evidenziato la creazione di 311 mila nuovi posti di lavoro, dato superiore alle attese, ma anche un tasso di disoccupazione in aumento al 3,6% e una crescita salariale in rallentamento.
Numeri contrastanti che lasciano incertezza sull’entità del prossimo ritocco dei #tassi da parte della Fed.
Decisivi dunque i dati sull’#inflazione Usa in uscita la prossima settimana.
#EURUSD a 1,066
#Ninja si deprezza a 135 dopo i dati americani e la conferma della politica monetaria accomodante della BoJ nell’ultima riunione guidata da Kuroda.
Fra le materie prime, petrolio #Brent in rialzo a 82.6 dollari al barile.
Lo #spread si è allargato a 172 punti base (+2,63%), con i rendimenti al 4,19% per il Btp decennale e al 2,47% per quello tedesco.
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Chiusura quindi in deciso calo e #Milano è tra le piazze peggiori.
I #dati di oggi sul mercato del lavoro statunitense hanno evidenziato la creazione di 311 mila nuovi posti di lavoro, dato superiore alle attese, ma anche un tasso di disoccupazione in aumento al 3,6% e una crescita salariale in rallentamento.
Numeri contrastanti che lasciano incertezza sull’entità del prossimo ritocco dei #tassi da parte della Fed.
Decisivi dunque i dati sull’#inflazione Usa in uscita la prossima settimana.
#EURUSD a 1,066
#Ninja si deprezza a 135 dopo i dati americani e la conferma della politica monetaria accomodante della BoJ nell’ultima riunione guidata da Kuroda.
Fra le materie prime, petrolio #Brent in rialzo a 82.6 dollari al barile.
Lo #spread si è allargato a 172 punti base (+2,63%), con i rendimenti al 4,19% per il Btp decennale e al 2,47% per quello tedesco.
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"La crisi è l’effetto collaterale dell’impennata dei tassi voluta dalla #Fed. È crollato l’attivo della Silicon Valley Bank perché l’impennata degli interessi porta alla svalutazione dei valori in portafoglio, e intanto il giro d’affari soffre per le incertezze delle società interessate.
Le aziende del settore sono superindebitate, e con i tassi che lievitano e i fatturati che arrancano non si sa se e quando riusciranno a restituire i prestiti».
La crisi è appena cominciata? Che succede?
«NON è appena cominciata. Il settore della tecnologia dà segnali di sofferenza, fra licenziamenti in massa e utili a picco, da mesi. Di repentino c’è l’#impennata dei #tassi americani, passati in nove mesi da zero al 4,5%.
Logico che qualche spaesamento dovessero crearlo, e che a farne le spese sarebbero stati i più deboli: l’hi-tech e le banche che in questo settore hanno la loro monocultura. Così è partita la fuga dei depositanti».
Vuol dire che è solo l’inizio?
«Vedremo con ogni probabilità fallimenti analoghi nel mondo bancario. Almeno fra i piccoli istituti: la #Svb ha provato a collocare i suoi bond per ricapitalizzarsi o addirittura a vendere le sue azioni, ma senza successo.
Con questi tassi, è finita la corsa a cercare migliori rendimenti, ormai con un Treasury bond o un Btp italiano posso ottenere il 4 e più per cento, per di più sotto la tutela di Fed e Bce. Perché devo correre rischi?»
È come la Lehman nel 2008?
«Analoghe sono la #rapidità con cui la crisi è precipitata e la fulminea decisione di chiudere tutto senza appello. Ma le somiglianze finiscono qui: stiamo parlando di una piccola banca regionale, certo al centro di un sistema cruciale quale l’hi-tech però sempre di dimensioni limitate.
Allora crollò una delle prime banche del mondo, e infatti la Fed e la Casa Bianca crearono subito un cordone di salvataggio intorno agli altri grandi nomi di Wall Street, senza peraltro riuscire a evitare una crisi epocale».
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Le aziende del settore sono superindebitate, e con i tassi che lievitano e i fatturati che arrancano non si sa se e quando riusciranno a restituire i prestiti».
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«NON è appena cominciata. Il settore della tecnologia dà segnali di sofferenza, fra licenziamenti in massa e utili a picco, da mesi. Di repentino c’è l’#impennata dei #tassi americani, passati in nove mesi da zero al 4,5%.
Logico che qualche spaesamento dovessero crearlo, e che a farne le spese sarebbero stati i più deboli: l’hi-tech e le banche che in questo settore hanno la loro monocultura. Così è partita la fuga dei depositanti».
Vuol dire che è solo l’inizio?
«Vedremo con ogni probabilità fallimenti analoghi nel mondo bancario. Almeno fra i piccoli istituti: la #Svb ha provato a collocare i suoi bond per ricapitalizzarsi o addirittura a vendere le sue azioni, ma senza successo.
Con questi tassi, è finita la corsa a cercare migliori rendimenti, ormai con un Treasury bond o un Btp italiano posso ottenere il 4 e più per cento, per di più sotto la tutela di Fed e Bce. Perché devo correre rischi?»
È come la Lehman nel 2008?
«Analoghe sono la #rapidità con cui la crisi è precipitata e la fulminea decisione di chiudere tutto senza appello. Ma le somiglianze finiscono qui: stiamo parlando di una piccola banca regionale, certo al centro di un sistema cruciale quale l’hi-tech però sempre di dimensioni limitate.
Allora crollò una delle prime banche del mondo, e infatti la Fed e la Casa Bianca crearono subito un cordone di salvataggio intorno agli altri grandi nomi di Wall Street, senza peraltro riuscire a evitare una crisi epocale».
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📊📊📊 WEEK AHEAD 📊📊📊
Negli 🇺🇸Stati Uniti usciranno l'indice dei prezzi al consumo e alla produzione del Bureau of Labor Statistics.
Le stime indicano che l'#inflazione complessiva è aumentata dello 0,4% ad aprile, mantenendo il tasso annuo al 5%.
Si prevede che l'inflazione core aumenterà dello 0,4%, con conseguente riduzione del tasso annuo al 5,5% dal 5,6%.
I prezzi alla produzione dovrebbero crescere dello 0,3% mensile, portando l'indicatore inflazionistico #IPP annuale al 2,5% dal 2,7%.
Il mercato osserverà anche la lettura preliminare dell'Università del #Michigan sulla fiducia dei consumatori e sulle aspettative di inflazione per maggio.
Nel 🇬🇧Regno Unito saranno pubblicati i dati sulla crescita del #PIL del primo trimestre, la decisione sui #tassi di interesse della Banca d'Inghilterra e l'indice dei prezzi delle #case di Halifax.
In 🇩🇪Germania, è probabile che i dati aggiornati sull'#IPC confermino un rallentamento del tasso di inflazione al minimo di 8 mesi.
In 🇫🇷Francia avremo i dati finali sull'inflazione e la bilancia commerciale.
In #Asia seguiremo il saldo della bilancia commerciale 🇨🇳cinese di aprile, il tasso di inflazione e la crescita dei prestiti nell'ambito di una valutazione in corso della ripresa economica del paese.
In 🇯🇵Giappone, gli investitori monitoreranno i verbali e il riepilogo delle opinioni della #BoJ per approfondimenti sui potenziali cambiamenti politici da parte del nuovo governatore della banca centrale.
Negli 🇺🇸Stati Uniti usciranno l'indice dei prezzi al consumo e alla produzione del Bureau of Labor Statistics.
Le stime indicano che l'#inflazione complessiva è aumentata dello 0,4% ad aprile, mantenendo il tasso annuo al 5%.
Si prevede che l'inflazione core aumenterà dello 0,4%, con conseguente riduzione del tasso annuo al 5,5% dal 5,6%.
I prezzi alla produzione dovrebbero crescere dello 0,3% mensile, portando l'indicatore inflazionistico #IPP annuale al 2,5% dal 2,7%.
Il mercato osserverà anche la lettura preliminare dell'Università del #Michigan sulla fiducia dei consumatori e sulle aspettative di inflazione per maggio.
Nel 🇬🇧Regno Unito saranno pubblicati i dati sulla crescita del #PIL del primo trimestre, la decisione sui #tassi di interesse della Banca d'Inghilterra e l'indice dei prezzi delle #case di Halifax.
In 🇩🇪Germania, è probabile che i dati aggiornati sull'#IPC confermino un rallentamento del tasso di inflazione al minimo di 8 mesi.
In 🇫🇷Francia avremo i dati finali sull'inflazione e la bilancia commerciale.
In #Asia seguiremo il saldo della bilancia commerciale 🇨🇳cinese di aprile, il tasso di inflazione e la crescita dei prestiti nell'ambito di una valutazione in corso della ripresa economica del paese.
In 🇯🇵Giappone, gli investitori monitoreranno i verbali e il riepilogo delle opinioni della #BoJ per approfondimenti sui potenziali cambiamenti politici da parte del nuovo governatore della banca centrale.
🔻In rosso Wall Street e sotto pressione le Borse europee che hanno chiuso in territorio negativo, anche se sopra i minimi di giornata.
In un clima di totale avversione al rischio che frena gli acquisti, pesano la consapevolezza di #tassi di interesse più elevati e più a lungo, come sottolineato negli ultimi interventi dei banchieri centrali, oltre ai timori per l'inflazione, con il prezzo del #petrolio che si mantiene alto, e le incertezze sulla tenuta dell'economia di Pechino, con la crisi di #Evergrande che continua la sua discesa alla Borsa di Hong Kong.
🇺🇸A penalizzare il sentiment hanno contribuito i dati americani di oggi, che evidenziano una riduzione della fiducia dei consumatori, con il relativo indice in calo da 108,7 a 103 punti, e delle vendite di abitazioni, ai minimi da cinque mesi.
🇪🇺In Europa, cresce l’attesa per i dati di venerdì sull’inflazione, decisivi per le prossime mosse della #Bce.
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In un clima di totale avversione al rischio che frena gli acquisti, pesano la consapevolezza di #tassi di interesse più elevati e più a lungo, come sottolineato negli ultimi interventi dei banchieri centrali, oltre ai timori per l'inflazione, con il prezzo del #petrolio che si mantiene alto, e le incertezze sulla tenuta dell'economia di Pechino, con la crisi di #Evergrande che continua la sua discesa alla Borsa di Hong Kong.
🇺🇸A penalizzare il sentiment hanno contribuito i dati americani di oggi, che evidenziano una riduzione della fiducia dei consumatori, con il relativo indice in calo da 108,7 a 103 punti, e delle vendite di abitazioni, ai minimi da cinque mesi.
🇪🇺In Europa, cresce l’attesa per i dati di venerdì sull’inflazione, decisivi per le prossime mosse della #Bce.
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📊📊SETTIMANA 23-27 OTTOBRE📊📊
🇺🇸 Gli Stati Uniti pubblicheranno la stima anticipata del #PIL del terzo trimestre, prevedendo un tasso annualizzato del 4,1%, con un’accelerazione rispetto al 2,1% precedente.
I prezzi core del #PCE di settembre aumenteranno dello 0,3%, maggiore rispetto al + 0,1% osservato ad agosto.
Seguiremo gli ordini di beni durevoli, l'indagine flash S&P Global PMI, le vendite di case nuove, l'indice della Fed di Chicago, le stime delle vendite all'ingrosso e il sentimento dei consumatori del Michigan.
🇪🇺La BCE manterrà i tassi di interesse attuali, segnando una pausa dopo dieci rialzi consecutivi.
I dati indicheranno un calo della fiducia dei consumatori dell’Eurozona a causa delle preoccupazioni sull’inflazione dovute all’aumento dei prezzi del petrolio e al conflitto in Medio Oriente.
🇩🇪L’indicatore #GfK del clima dei consumatori in Germania raggiungerà il minimo degli ultimi sette mesi, mentre #IFO (clima imprenditoriale tedesco) toccherà il punto più basso di un anno.
🇯🇵 In Giappone, usciranno i dati PMI di ottobre e IPC, aspettando una possibile svolta politica da parte della Banca del Giappone
🇦🇺 In Australia, il tasso di #inflazione del terzo trimestre rifletterà un rallentamento nella crescita dei prezzi.
🇨🇦La Banca del Canada manterrà i #tassi di interesse attuali, dato che l’inflazione nel paese si sta gradualmente moderando.
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Seguiremo gli ordini di beni durevoli, l'indagine flash S&P Global PMI, le vendite di case nuove, l'indice della Fed di Chicago, le stime delle vendite all'ingrosso e il sentimento dei consumatori del Michigan.
🇪🇺La BCE manterrà i tassi di interesse attuali, segnando una pausa dopo dieci rialzi consecutivi.
I dati indicheranno un calo della fiducia dei consumatori dell’Eurozona a causa delle preoccupazioni sull’inflazione dovute all’aumento dei prezzi del petrolio e al conflitto in Medio Oriente.
🇩🇪L’indicatore #GfK del clima dei consumatori in Germania raggiungerà il minimo degli ultimi sette mesi, mentre #IFO (clima imprenditoriale tedesco) toccherà il punto più basso di un anno.
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