Parliamo di Signal
Signal è gratuito e open source. I suoi client sono pubblicati sotto la licenza GPLv3, mentre il codice del server è pubblicato sotto la licenza AGPLv3. Inoltre va detto che il client per Android include anche componenti di terze parti che sono closed-source. Piccolo appunto soprattutto per quelli che pensano che è 100% open-source.
Tutti i client Android Signal ufficiali includono librerie proprietarie di Google closed-source.
Signal per Android utilizza anche Google Maps e Machine Learning Vision di Google per il rilevamento dei volti.
L'app è sviluppata dalla Whisper Systems, che in
Verso la fine di luglio 2014, hanno annunciato l'intenzione di unire le applicazioni RedPhone (https://www.androidos-lab.it/2013/02/07/redphone-lapp-per-codificare-le-tue-chiamate/) e TextSecure (https://www.androidos-lab.it/2013/02/07/textsecure-lapp-per-codificare-gli-sms/) come Signal.
Tag: #Signal #AppSignal
Signal è gratuito e open source. I suoi client sono pubblicati sotto la licenza GPLv3, mentre il codice del server è pubblicato sotto la licenza AGPLv3. Inoltre va detto che il client per Android include anche componenti di terze parti che sono closed-source. Piccolo appunto soprattutto per quelli che pensano che è 100% open-source.
Tutti i client Android Signal ufficiali includono librerie proprietarie di Google closed-source.
Signal per Android utilizza anche Google Maps e Machine Learning Vision di Google per il rilevamento dei volti.
L'app è sviluppata dalla Whisper Systems, che in
Verso la fine di luglio 2014, hanno annunciato l'intenzione di unire le applicazioni RedPhone (https://www.androidos-lab.it/2013/02/07/redphone-lapp-per-codificare-le-tue-chiamate/) e TextSecure (https://www.androidos-lab.it/2013/02/07/textsecure-lapp-per-codificare-gli-sms/) come Signal.
Tag: #Signal #AppSignal
Forwarded from InsideTelegram
Flavius Florin Harabor: "Vi spiego perché i marchigiani preferiscono Telegram a Signal"
Dopo il sondaggio di Sigma Consulting in cui risulta che il 17% dei marchigiani ha cercato alternative a WhatsApp e che la grande maggiornaza di loro ha preferito Telegram abbiamo chiesto un parere a Flavius Florin Harabor, sviluppatore web, consulente web marketing, formatore e anima del canale @insidetelegram.
Leggi l'intervista qui:
https://vivere.me/bLmy
Tag: #intervista #Telegram #viveremarche #SigmaConsulting #Signal
Dopo il sondaggio di Sigma Consulting in cui risulta che il 17% dei marchigiani ha cercato alternative a WhatsApp e che la grande maggiornaza di loro ha preferito Telegram abbiamo chiesto un parere a Flavius Florin Harabor, sviluppatore web, consulente web marketing, formatore e anima del canale @insidetelegram.
Leggi l'intervista qui:
https://vivere.me/bLmy
Tag: #intervista #Telegram #viveremarche #SigmaConsulting #Signal
Forwarded from Dummy-X 🇮🇹
🔥 Facciamo chiarezza sulla privacy tra Telegram, Whatsapp e Signal
Un discorso che non confronterà le singole funzionalità delle varie app, ma si fermerà sul lato tecnico riguardo la sicurezza delle proprie conversazioni
🔗 https://www.selectallfromdual.com/blog/326
#️⃣ #chat #messagging #privacy #sicurezza #signal #telegram #whatsapp
Un discorso che non confronterà le singole funzionalità delle varie app, ma si fermerà sul lato tecnico riguardo la sicurezza delle proprie conversazioni
🔗 https://www.selectallfromdual.com/blog/326
#️⃣ #chat #messagging #privacy #sicurezza #signal #telegram #whatsapp
Dummy-X
Facciamo chiarezza sulla privacy tra Telegram, Whatsapp e Signal
Un discorso che non confronterà le singole funzionalità delle varie app, ma si fermerà sul lato tecnico riguardo la sicurezza delle proprie conversazioni
Forwarded from Flavius Florin Harabor || 2088.it
📲 App di messaggistica: il governo vuole trattarle come le telco. Piantedosi: “Sanzioni? Anche lo stop al servizio” 🚨
Il tempo della libera chat potrebbe essere agli sgoccioli. Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato l’intenzione del governo di mettere in riga le app di messaggistica istantanea. Sì, proprio quelle dove condividiamo meme, chiacchiere di gruppo e, secondo alcuni, anche un bel po’ di dati sensibili.
Durante la trasmissione Codice su Rai 1, Piantedosi ha spiegato che l’obiettivo è chiaro: WhatsApp, Telegram, Signal & co. devono seguire le stesse regole delle compagnie telefoniche. Tradotto: niente più zona franca per chi gestisce chat criptate e server sparsi nel mondo.
🛂 Il piano? Creare un’autorità pubblica, sotto il cappello del Ministero dell’Interno (Polizia Postale inclusa), con poteri di controllo, vigilanza e sanzione. E non si parla solo di multe simboliche: tra le ipotesi sul tavolo c’è persino l’interruzione del servizio per chi non si adegua. Insomma, se non ti comporti bene, ti stacchiamo la spina.
Il ragionamento parte da un principio: se queste app fanno ciò che una volta facevano le telco, è giusto che rispondano agli stessi obblighi. Anche se, dettaglio non trascurabile, la maggior parte di queste aziende non ha nemmeno una sede nell’Unione Europea. Ma ehi, nulla che un po’ di pressione normativa non possa “incentivare”, giusto?
🌍 Nel frattempo, l’Europa si muove verso regole più dure, spinte anche dalla paura della “guerra ibrida” – quel mix inquietante di spionaggio, manipolazione e traffico dati che tanto piace ai cyber-criminali e meno agli Stati. E qui, ribadisce Piantedosi, “i dati sono già una ricchezza di per sé, anche in chiave strategica”.
📉 Il Capo della Polizia, Vittorio Pisani, aveva già sollevato il problema al Festival dell’Economia di Trento: “Le telco sono sottoposte a controlli severi, ma i servizi digitali no. Nemmeno quando si tratta di reati gravissimi come pedopornografia e terrorismo”.
Piantedosi ha confermato: le app sono libere da regole che le telecom hanno da sempre. Una disparità che, secondo il ministro, non può più essere ignorata. “Ci si arriverà”, ha detto. L’Europa – almeno a parole – sembra pensarla allo stesso modo.
⚖️ Resta da vedere se il tutto si tradurrà in norme concrete o se sarà l’ennesimo tentativo di imbrigliare giganti globali con strumenti da codice penale analogico.
Nel frattempo, meglio non dare per scontata la prossima notifica: se le app non si allineano, il governo potrebbe… silenziarle. Letteralmente.
Tag: #Piantedosi #AppDiMessaggistica #WhatsApp #Telegram #Signal #Privacy #PoliziaPostale #SicurezzaDigitale #GuerraIbrida #Dati #InterruzioneServizio #RegolamentazioneDigitale #Europa #TechNews #CyberSecurity
Il tempo della libera chat potrebbe essere agli sgoccioli. Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato l’intenzione del governo di mettere in riga le app di messaggistica istantanea. Sì, proprio quelle dove condividiamo meme, chiacchiere di gruppo e, secondo alcuni, anche un bel po’ di dati sensibili.
Durante la trasmissione Codice su Rai 1, Piantedosi ha spiegato che l’obiettivo è chiaro: WhatsApp, Telegram, Signal & co. devono seguire le stesse regole delle compagnie telefoniche. Tradotto: niente più zona franca per chi gestisce chat criptate e server sparsi nel mondo.
🛂 Il piano? Creare un’autorità pubblica, sotto il cappello del Ministero dell’Interno (Polizia Postale inclusa), con poteri di controllo, vigilanza e sanzione. E non si parla solo di multe simboliche: tra le ipotesi sul tavolo c’è persino l’interruzione del servizio per chi non si adegua. Insomma, se non ti comporti bene, ti stacchiamo la spina.
Il ragionamento parte da un principio: se queste app fanno ciò che una volta facevano le telco, è giusto che rispondano agli stessi obblighi. Anche se, dettaglio non trascurabile, la maggior parte di queste aziende non ha nemmeno una sede nell’Unione Europea. Ma ehi, nulla che un po’ di pressione normativa non possa “incentivare”, giusto?
🌍 Nel frattempo, l’Europa si muove verso regole più dure, spinte anche dalla paura della “guerra ibrida” – quel mix inquietante di spionaggio, manipolazione e traffico dati che tanto piace ai cyber-criminali e meno agli Stati. E qui, ribadisce Piantedosi, “i dati sono già una ricchezza di per sé, anche in chiave strategica”.
📉 Il Capo della Polizia, Vittorio Pisani, aveva già sollevato il problema al Festival dell’Economia di Trento: “Le telco sono sottoposte a controlli severi, ma i servizi digitali no. Nemmeno quando si tratta di reati gravissimi come pedopornografia e terrorismo”.
Piantedosi ha confermato: le app sono libere da regole che le telecom hanno da sempre. Una disparità che, secondo il ministro, non può più essere ignorata. “Ci si arriverà”, ha detto. L’Europa – almeno a parole – sembra pensarla allo stesso modo.
⚖️ Resta da vedere se il tutto si tradurrà in norme concrete o se sarà l’ennesimo tentativo di imbrigliare giganti globali con strumenti da codice penale analogico.
Nel frattempo, meglio non dare per scontata la prossima notifica: se le app non si allineano, il governo potrebbe… silenziarle. Letteralmente.
Tag: #Piantedosi #AppDiMessaggistica #WhatsApp #Telegram #Signal #Privacy #PoliziaPostale #SicurezzaDigitale #GuerraIbrida #Dati #InterruzioneServizio #RegolamentazioneDigitale #Europa #TechNews #CyberSecurity
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