Forwarded from Toolperstartup
Se non siete al mare potete approfittare della promo di Bolt che questo week end è completamente gratuito.
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Forwarded from InsideSEO
🚀 È arrivata la SEO Master Suite – Beta (quasi Release Candidate)
🔍 Il tuo nuovo alleato per dominare la SERP è quasi pronto a scendere in campo.
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Sì, siamo ancora in fase beta… ma siamo quasi pronti al lancio ufficiale!
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Tag: #toolseo #SEO #DigitalMarketing #SEOTools #BetaRelease #CompetitorAnalysis #KeywordResearch #ContentOptimization #LinkedInMarketing #FacebookMarketing #MarketingTools
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Forwarded from Toolperstartup
Tutte le chat in un'unica app
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Forwarded from Toolperstartup
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Stop a contenuti complessi. Inizia a comunicare con chiarezza.
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Forwarded from Fast Forward
Come inserire i Sottotitoli nei Video con l'Intelligenza Artificiale di Filmora!
https://www.youtube.com/watch?v=bZhJkDMbeT8
Ma quali APP Specifiche per i Sottotitoli nei Video?
Oramai con l'Intelligenza Artificiale integrata tutti hanno funzioni che prima richiedevano app. Vi mostro Filmora e le sue personalizzazioni!
https://www.youtube.com/watch?v=bZhJkDMbeT8
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Forwarded from editings.eu
📰 Il pugno di ferro su YouTube sui contenuti generati con AI – Monetizzazione disattivata sui contenuti “di massa” e ripetitivi
👓 https://editings.eu/il-pugno-di-ferro-su-youtube-sui-contenuti-generati-con-ai-monetizzazione-disattivata-sui-contenuti-di-massa-e-ripetitivi
✍️ Federico Samperi in #Video_editing
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✍️ Federico Samperi in #Video_editing
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Forwarded from Flavius Florin Harabor || 2088.it
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Forwarded from Toolperstartup
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Linkie.bio - L'alternativa gratuita a Linktree
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Forwarded from editings.eu
📰 DuckDuckGo si unisce alla ‘guerra delle immagini AI Slop’ con il suo nuovo filtro
👓 https://editings.eu/duckduckgo-si-unisce-alla-guerra-delle-immagini-ai-slop-con-il-suo-nuovo-filtro
✍️ Federico Samperi in #Notizie_generali
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✍️ Federico Samperi in #Notizie_generali
Forwarded from Monia Taglienti
La Commissione presenta orientamenti e un prototipo di app per la verifica dell'età per uno spazio online più sicuro per i bambini!
La Commissione UE ha presentato delle linee guida per la protezione digitale dei minori e un prototipo di applicazione per la verifica dell'età degli utenti sulle piattaforme ai sensi del Digital Service Act.
Italia, Francia, Spagna, Grecia e Danimarca parteciperanno alla fase pilota dell'applicazione, che è uno dei tasselli che comporrà il portafoglio d'identità digitale atteso per la fine del 2026.
La verifica della maggiore età online è fondamentale per accedere ad alcune piattaforme digitale, tutelarli dal cyberbullismo e contenuti dannosi.
ℹ️ Scopri di più:
🔗 https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/news/commission-presents-guidelines-and-age-verification-app-prototype-safer-online-space-children
Tag: #PortafoglioDigitale #DigitalServicesAct #cyberbullismo
La Commissione UE ha presentato delle linee guida per la protezione digitale dei minori e un prototipo di applicazione per la verifica dell'età degli utenti sulle piattaforme ai sensi del Digital Service Act.
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Tag: #PortafoglioDigitale #DigitalServicesAct #cyberbullismo
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Forwarded from Dummy-X 🇮🇹
✍️ YouLearn AI rivoluzionare l'apprendimento con l'intelligenza artificiale
Un tutor virtuale per semplificare e potenziare il tuo studio attraverso contenuti interattivi e personalizzati YouLearn è un innovativo strumento di apprendimento progettato per semplificare [...]...
👉 https://www.selectallfromdual.com/blog/1573
#ai #studio #tool #toolonline #tutorstudio
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Forwarded from Dummy-X 🇮🇹
⌨️ Le media queries in CSS
Come applicare "if statements" al tuo foglio di stile CSS per adeguarlo a qualsiasi condizione...
👉 https://www.selectallfromdual.com/blog/1575
#controlloif #css #mediaqueries
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Forwarded from Toolperstartup
Il motore di ricerca che genera contenuti completi e multimediali
Genspark.ai trasforma le tue query in Sparkpages interattive: pagine complete con riassunti, video, immagini e analisi pro/contro.
Funzionalità principali:
🔸 Architettura "Mixture-of-Agents": diversi modelli AI collaborano per risultati più precisi
🔸 Sparkpages strutturate con indice di navigazione e contenuti multimediali
🔸 Automazione reale: chiamate telefoniche, generazione landing page, video e presentazioni
🔸 80+ tool interni per ricerca web, sintesi dati, editing e flussi multi-step
🔸 Tutto tramite comandi in linguaggio naturale
Perfetto per marketer, content creator, startup, team aziendali ed educatori che vogliono automatizzare ricerca e creazione contenuti.
💰 Pricing:
#Free per 200 crediti/giorno
Premium: fino a 10.000 crediti/mese
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Forwarded from Dummy-X 🇮🇹
👍 Redirect 301 in PHP
Implementazione di un reindirizzamento 301 in PHP...
👉 https://www.selectallfromdual.com/blog/1567
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Forwarded from Dummy-X 🇮🇹
👍 [#OldPost] - C'è un aggiornamento sul blog ⚠️:
Sono assolutamente consapevole che in tantissimi utilizzatori di Wordpress non hanno molto a cuore il nuovo editor Gutenberg, ma personalmente lo preferisco di gran lunga rispetto a quello classico, sia perché gestire tutto con i blocchi è più semplice all'atto pratico, sia perché questo sistem...
👉 https://www.selectallfromdual.com/blog/1002
#plugin #pluginperwordpress #wordpress #wordpressgutenberg #wordpresspagebuilder
Sono assolutamente consapevole che in tantissimi utilizzatori di Wordpress non hanno molto a cuore il nuovo editor Gutenberg, ma personalmente lo preferisco di gran lunga rispetto a quello classico, sia perché gestire tutto con i blocchi è più semplice all'atto pratico, sia perché questo sistem...
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Forwarded from Flavius Florin Harabor || 2088.it
Discord vs Death Stranding: quando Norman Reedus diventa il Salvatore Digitale dei Teenager
L'Online Safety Act del Regno Unito, entrato in vigore il 25 luglio 2025, richiede sistemi di verifica dell'età rigorosi per contenuti adulti. Discord, in risposta a questa normativa, ha introdotto un sistema di age verification per gli utenti britannici, richiedendo una verifica biometrica tramite selfie o scansione di documenti per accedere a contenuti NSFW e canali riservati ai maggiorenni.
Ma la generazione Z britannica ha colpito ancora. Nel giro di 24 ore dall'implementazione, gli adolescenti hanno scoperto come aggirare il sistema utilizzando il volto virtuale di Sam Porter Bridges, il protagonista di Death Stranding interpretato da Norman Reedus.
L'arte dell'inganno digitale 2.0
Il sistema di Discord, sviluppato con K-id, richiede verifica dell'età tramite scansione facciale o documenti quando si accede a contenuti sensibili o canali 18+. La verifica facciale chiede specifiche espressioni per dimostrare che si tratta di una persona reale.
Quello che Discord non aveva previsto era l'incredibile realismo della modalità foto di Death Stranding. Gli utenti britannici hanno rapidamente scoperto che scattando una foto ravvicinata e ben illuminata del volto di Sam usando la Photo Mode del gioco, il sistema K-id riconosceva il personaggio virtuale come un adulto verificato.
Quando la finzione supera la realtà normativa
Il metodo è risultato sorprendentemente efficace: diversi utenti hanno confermato di aver superato la verifica utilizzando il volto digitale del postino post-apocalittico, ottenendo l'accesso completo alle funzionalità riservate agli adulti. L'ironia è palpabile: un personaggio progettato per attraversare un'America devastata è diventato il facilitatore dell'accesso ai server Discord per i minorenni britannici.
Discord assicura che né i selfie né i documenti vengono conservati dopo la verifica, e che la scansione avviene sul dispositivo. Questo significa che una volta verificati con il volto di Norman Reedus, il sistema non può "controllare i registri" per future verifiche.
La reazione normativa e le implicazioni
L'Online Safety Act consente a Ofcom, l'ente regolatore britannico, di comminare multe fino a £18 milioni o al 10% del fatturato mondiale annuo (la cifra maggiore) alle piattaforme che non implementano adeguati controlli dell'età. Questo ha spinto non solo Discord, ma anche Reddit, Bluesky, Nexus Mods e persino PornHub a implementare sistemi di age verification per gli utenti britannici.
Tuttavia, gli esperti sottolineano vulnerabilità fondamentali: oltre al trucco di Death Stranding, una VPN può aggirare le restrizioni cambiando l'IP. Non a caso, le ricerche Google per "VPN" sono schizzate alle stelle nel Regno Unito dall'entrata in vigore della normativa.
Il paradosso tecnologico
Come sottolineato da esperti del settore, questo episodio evidenzia la tensione crescente tra l'implementazione di normative di sicurezza online e la protezione della privacy degli utenti in un mondo di crescente sorveglianza. La situazione rivela anche quanto sia difficile distinguere tra contenuti reali e virtuali in un'epoca in cui la computer grafica raggiunge livelli fotorealistici.
Vale la pena notare che aggirare la verifica dell'età per contenuti NSFW viola i termini di servizio di Discord e probabilmente l'intento dell'Online Safety Act. Tuttavia, per molti utenti preoccupati per la privacy, affidare i propri dati biometrici a un Norman Reedus virtuale sembra "il male minore".
Nel frattempo, Sam Porter Bridges continua la sua missione involontaria di connettere le persone attraverso i server Discord del Regno Unito. Kojima probabilmente non aveva immaginato che il suo capolavoro sarebbe diventato strumento di resistenza digitale.
Tag: #DiscordUK #DeathStranding #AgeVerification #OnlineSafetyAct #NormanReedus
L'Online Safety Act del Regno Unito, entrato in vigore il 25 luglio 2025, richiede sistemi di verifica dell'età rigorosi per contenuti adulti. Discord, in risposta a questa normativa, ha introdotto un sistema di age verification per gli utenti britannici, richiedendo una verifica biometrica tramite selfie o scansione di documenti per accedere a contenuti NSFW e canali riservati ai maggiorenni.
Ma la generazione Z britannica ha colpito ancora. Nel giro di 24 ore dall'implementazione, gli adolescenti hanno scoperto come aggirare il sistema utilizzando il volto virtuale di Sam Porter Bridges, il protagonista di Death Stranding interpretato da Norman Reedus.
L'arte dell'inganno digitale 2.0
Il sistema di Discord, sviluppato con K-id, richiede verifica dell'età tramite scansione facciale o documenti quando si accede a contenuti sensibili o canali 18+. La verifica facciale chiede specifiche espressioni per dimostrare che si tratta di una persona reale.
Quello che Discord non aveva previsto era l'incredibile realismo della modalità foto di Death Stranding. Gli utenti britannici hanno rapidamente scoperto che scattando una foto ravvicinata e ben illuminata del volto di Sam usando la Photo Mode del gioco, il sistema K-id riconosceva il personaggio virtuale come un adulto verificato.
Quando la finzione supera la realtà normativa
Il metodo è risultato sorprendentemente efficace: diversi utenti hanno confermato di aver superato la verifica utilizzando il volto digitale del postino post-apocalittico, ottenendo l'accesso completo alle funzionalità riservate agli adulti. L'ironia è palpabile: un personaggio progettato per attraversare un'America devastata è diventato il facilitatore dell'accesso ai server Discord per i minorenni britannici.
Discord assicura che né i selfie né i documenti vengono conservati dopo la verifica, e che la scansione avviene sul dispositivo. Questo significa che una volta verificati con il volto di Norman Reedus, il sistema non può "controllare i registri" per future verifiche.
La reazione normativa e le implicazioni
L'Online Safety Act consente a Ofcom, l'ente regolatore britannico, di comminare multe fino a £18 milioni o al 10% del fatturato mondiale annuo (la cifra maggiore) alle piattaforme che non implementano adeguati controlli dell'età. Questo ha spinto non solo Discord, ma anche Reddit, Bluesky, Nexus Mods e persino PornHub a implementare sistemi di age verification per gli utenti britannici.
Tuttavia, gli esperti sottolineano vulnerabilità fondamentali: oltre al trucco di Death Stranding, una VPN può aggirare le restrizioni cambiando l'IP. Non a caso, le ricerche Google per "VPN" sono schizzate alle stelle nel Regno Unito dall'entrata in vigore della normativa.
Il paradosso tecnologico
Come sottolineato da esperti del settore, questo episodio evidenzia la tensione crescente tra l'implementazione di normative di sicurezza online e la protezione della privacy degli utenti in un mondo di crescente sorveglianza. La situazione rivela anche quanto sia difficile distinguere tra contenuti reali e virtuali in un'epoca in cui la computer grafica raggiunge livelli fotorealistici.
Vale la pena notare che aggirare la verifica dell'età per contenuti NSFW viola i termini di servizio di Discord e probabilmente l'intento dell'Online Safety Act. Tuttavia, per molti utenti preoccupati per la privacy, affidare i propri dati biometrici a un Norman Reedus virtuale sembra "il male minore".
Nel frattempo, Sam Porter Bridges continua la sua missione involontaria di connettere le persone attraverso i server Discord del Regno Unito. Kojima probabilmente non aveva immaginato che il suo capolavoro sarebbe diventato strumento di resistenza digitale.
Tag: #DiscordUK #DeathStranding #AgeVerification #OnlineSafetyAct #NormanReedus
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Forwarded from Flavius Florin Harabor || 2088.it
📲 App di messaggistica: il governo vuole trattarle come le telco. Piantedosi: “Sanzioni? Anche lo stop al servizio” 🚨
Il tempo della libera chat potrebbe essere agli sgoccioli. Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato l’intenzione del governo di mettere in riga le app di messaggistica istantanea. Sì, proprio quelle dove condividiamo meme, chiacchiere di gruppo e, secondo alcuni, anche un bel po’ di dati sensibili.
Durante la trasmissione Codice su Rai 1, Piantedosi ha spiegato che l’obiettivo è chiaro: WhatsApp, Telegram, Signal & co. devono seguire le stesse regole delle compagnie telefoniche. Tradotto: niente più zona franca per chi gestisce chat criptate e server sparsi nel mondo.
🛂 Il piano? Creare un’autorità pubblica, sotto il cappello del Ministero dell’Interno (Polizia Postale inclusa), con poteri di controllo, vigilanza e sanzione. E non si parla solo di multe simboliche: tra le ipotesi sul tavolo c’è persino l’interruzione del servizio per chi non si adegua. Insomma, se non ti comporti bene, ti stacchiamo la spina.
Il ragionamento parte da un principio: se queste app fanno ciò che una volta facevano le telco, è giusto che rispondano agli stessi obblighi. Anche se, dettaglio non trascurabile, la maggior parte di queste aziende non ha nemmeno una sede nell’Unione Europea. Ma ehi, nulla che un po’ di pressione normativa non possa “incentivare”, giusto?
🌍 Nel frattempo, l’Europa si muove verso regole più dure, spinte anche dalla paura della “guerra ibrida” – quel mix inquietante di spionaggio, manipolazione e traffico dati che tanto piace ai cyber-criminali e meno agli Stati. E qui, ribadisce Piantedosi, “i dati sono già una ricchezza di per sé, anche in chiave strategica”.
📉 Il Capo della Polizia, Vittorio Pisani, aveva già sollevato il problema al Festival dell’Economia di Trento: “Le telco sono sottoposte a controlli severi, ma i servizi digitali no. Nemmeno quando si tratta di reati gravissimi come pedopornografia e terrorismo”.
Piantedosi ha confermato: le app sono libere da regole che le telecom hanno da sempre. Una disparità che, secondo il ministro, non può più essere ignorata. “Ci si arriverà”, ha detto. L’Europa – almeno a parole – sembra pensarla allo stesso modo.
⚖️ Resta da vedere se il tutto si tradurrà in norme concrete o se sarà l’ennesimo tentativo di imbrigliare giganti globali con strumenti da codice penale analogico.
Nel frattempo, meglio non dare per scontata la prossima notifica: se le app non si allineano, il governo potrebbe… silenziarle. Letteralmente.
Tag: #Piantedosi #AppDiMessaggistica #WhatsApp #Telegram #Signal #Privacy #PoliziaPostale #SicurezzaDigitale #GuerraIbrida #Dati #InterruzioneServizio #RegolamentazioneDigitale #Europa #TechNews #CyberSecurity
Il tempo della libera chat potrebbe essere agli sgoccioli. Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato l’intenzione del governo di mettere in riga le app di messaggistica istantanea. Sì, proprio quelle dove condividiamo meme, chiacchiere di gruppo e, secondo alcuni, anche un bel po’ di dati sensibili.
Durante la trasmissione Codice su Rai 1, Piantedosi ha spiegato che l’obiettivo è chiaro: WhatsApp, Telegram, Signal & co. devono seguire le stesse regole delle compagnie telefoniche. Tradotto: niente più zona franca per chi gestisce chat criptate e server sparsi nel mondo.
🛂 Il piano? Creare un’autorità pubblica, sotto il cappello del Ministero dell’Interno (Polizia Postale inclusa), con poteri di controllo, vigilanza e sanzione. E non si parla solo di multe simboliche: tra le ipotesi sul tavolo c’è persino l’interruzione del servizio per chi non si adegua. Insomma, se non ti comporti bene, ti stacchiamo la spina.
Il ragionamento parte da un principio: se queste app fanno ciò che una volta facevano le telco, è giusto che rispondano agli stessi obblighi. Anche se, dettaglio non trascurabile, la maggior parte di queste aziende non ha nemmeno una sede nell’Unione Europea. Ma ehi, nulla che un po’ di pressione normativa non possa “incentivare”, giusto?
🌍 Nel frattempo, l’Europa si muove verso regole più dure, spinte anche dalla paura della “guerra ibrida” – quel mix inquietante di spionaggio, manipolazione e traffico dati che tanto piace ai cyber-criminali e meno agli Stati. E qui, ribadisce Piantedosi, “i dati sono già una ricchezza di per sé, anche in chiave strategica”.
📉 Il Capo della Polizia, Vittorio Pisani, aveva già sollevato il problema al Festival dell’Economia di Trento: “Le telco sono sottoposte a controlli severi, ma i servizi digitali no. Nemmeno quando si tratta di reati gravissimi come pedopornografia e terrorismo”.
Piantedosi ha confermato: le app sono libere da regole che le telecom hanno da sempre. Una disparità che, secondo il ministro, non può più essere ignorata. “Ci si arriverà”, ha detto. L’Europa – almeno a parole – sembra pensarla allo stesso modo.
⚖️ Resta da vedere se il tutto si tradurrà in norme concrete o se sarà l’ennesimo tentativo di imbrigliare giganti globali con strumenti da codice penale analogico.
Nel frattempo, meglio non dare per scontata la prossima notifica: se le app non si allineano, il governo potrebbe… silenziarle. Letteralmente.
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Forwarded from Flavius Florin Harabor || 2088.it
Meta, AI e film hard: quando il “deep learning” prende davvero sul serio il “deep”
C’è fame di dati, tanta. Così tanta che, secondo due colossi dell’intrattenimento per adulti, Meta avrebbe scaricato migliaia di film hard tramite Torrent – sì, proprio come lo facevamo noi nei primi anni 2000 – per allenare la sua intelligenza artificiale.
A lanciare l'accusa sono Strike 3 Holdings e Counterlife Media, due nomi non certo sconosciuti nel settore, che hanno portato Zuckerberg in tribunale per violazione massiccia e continuata del copyright. E stavolta non si parla di gattini o tutorial su YouTube, ma di opere premiate – con veri premi del settore – di cui Meta avrebbe fatto incetta senza permesso.
Ma non finisce qui: secondo la denuncia, Meta avrebbe iniziato nel 2018 a scaricare e condividere attivamente questi contenuti attraverso client torrent. Insomma, non solo download, ma anche “seeding” con dedizione, per giorni, settimane, forse mesi. L’AI si addestra, ma almeno lo fa con spirito di condivisione.
Il tutto – e qui viene il bello – sarebbe stato fatto per istruire modelli come Meta Movie Gen e LLaMA, così da offrire alla macchina una rappresentazione “realistica” del corpo umano in movimento. Perché usare documentari sullo sport quando puoi avere l’ultra-HD di due adulti consenzienti alle prese con il metodo Stanislavskij?
E no, non è la prima volta che Meta viene beccata con le mani nei... dati. Lo stesso pattern era già emerso nel caso dei libri piratati, usati per allenare l’intelligenza artificiale con grammatica, stile e struttura narrativa. In quell’occasione, il giudice diede ragione a Meta, che si difese invocando il fair use: i libri non erano stati venduti, ma usati come “materia prima” per addestrare un sistema, quindi nessun danno al mercato degli autori.
I produttori di contenuti per adulti, però, non si arrendono. Oltre alla richiesta di risarcimento, chiedono un’ingiunzione permanente per fermare Meta e la cancellazione completa di ogni copia digitale, modello AI, dataset e bit compromesso. E considerando che parliamo di 2.396 opere, la faccenda non è esattamente secondaria.
Intanto, per scoprire l’infrazione, è bastato incrociare 47 indirizzi IP riconducibili a Facebook intenti a scaricare i file incriminati. Il resto lo hanno fatto alcuni IP affittati in modo anonimo. Perché l’AI è sofisticata, ma il download resta vecchia scuola.
Resta ora da vedere se il giudice deciderà che anche i film per adulti rientrano nel "fair use" o se, questa volta, Meta dovrà davvero pagare il conto.
Una cosa è certa: quando si dice che l’IA “impara tutto da noi”, non si stava scherzando.
Tag: #Meta #AItraining #Copyright #IA #Torrent #FilmHard #FairUse #MetaMovieGen #LLaMA #Zuckerberg #ContenutiDigitali #DirittoDAutore #EticaDigitale #Pirateria #AIethics #NewsTech
C’è fame di dati, tanta. Così tanta che, secondo due colossi dell’intrattenimento per adulti, Meta avrebbe scaricato migliaia di film hard tramite Torrent – sì, proprio come lo facevamo noi nei primi anni 2000 – per allenare la sua intelligenza artificiale.
A lanciare l'accusa sono Strike 3 Holdings e Counterlife Media, due nomi non certo sconosciuti nel settore, che hanno portato Zuckerberg in tribunale per violazione massiccia e continuata del copyright. E stavolta non si parla di gattini o tutorial su YouTube, ma di opere premiate – con veri premi del settore – di cui Meta avrebbe fatto incetta senza permesso.
Ma non finisce qui: secondo la denuncia, Meta avrebbe iniziato nel 2018 a scaricare e condividere attivamente questi contenuti attraverso client torrent. Insomma, non solo download, ma anche “seeding” con dedizione, per giorni, settimane, forse mesi. L’AI si addestra, ma almeno lo fa con spirito di condivisione.
Il tutto – e qui viene il bello – sarebbe stato fatto per istruire modelli come Meta Movie Gen e LLaMA, così da offrire alla macchina una rappresentazione “realistica” del corpo umano in movimento. Perché usare documentari sullo sport quando puoi avere l’ultra-HD di due adulti consenzienti alle prese con il metodo Stanislavskij?
E no, non è la prima volta che Meta viene beccata con le mani nei... dati. Lo stesso pattern era già emerso nel caso dei libri piratati, usati per allenare l’intelligenza artificiale con grammatica, stile e struttura narrativa. In quell’occasione, il giudice diede ragione a Meta, che si difese invocando il fair use: i libri non erano stati venduti, ma usati come “materia prima” per addestrare un sistema, quindi nessun danno al mercato degli autori.
I produttori di contenuti per adulti, però, non si arrendono. Oltre alla richiesta di risarcimento, chiedono un’ingiunzione permanente per fermare Meta e la cancellazione completa di ogni copia digitale, modello AI, dataset e bit compromesso. E considerando che parliamo di 2.396 opere, la faccenda non è esattamente secondaria.
Intanto, per scoprire l’infrazione, è bastato incrociare 47 indirizzi IP riconducibili a Facebook intenti a scaricare i file incriminati. Il resto lo hanno fatto alcuni IP affittati in modo anonimo. Perché l’AI è sofisticata, ma il download resta vecchia scuola.
Resta ora da vedere se il giudice deciderà che anche i film per adulti rientrano nel "fair use" o se, questa volta, Meta dovrà davvero pagare il conto.
Una cosa è certa: quando si dice che l’IA “impara tutto da noi”, non si stava scherzando.
Tag: #Meta #AItraining #Copyright #IA #Torrent #FilmHard #FairUse #MetaMovieGen #LLaMA #Zuckerberg #ContenutiDigitali #DirittoDAutore #EticaDigitale #Pirateria #AIethics #NewsTech
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