Forwarded from Dummy-X 🇮🇹
☕ Il pericolo della connessione su Hotspot
Perché non bisogna fidarsi delle reti wifi gratis e aperte e come prevenire il furto di dati Quando la rete...
▶️ Leggi b.safd.eu/463
#privacy #ReteWiFi #sicurezza #VPN #wifipubblico
Perché non bisogna fidarsi delle reti wifi gratis e aperte e come prevenire il furto di dati Quando la rete...
▶️ Leggi b.safd.eu/463
#privacy #ReteWiFi #sicurezza #VPN #wifipubblico
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Forwarded from InsideTelegram
🔥 Gruppi Telegram vs Gruppi WhatsApp: Houston abbiamo un problema di privacy?
Oggi vogliamo rispondere a questa domanda un pochino particolare: Gruppi Telegram vs Gruppi WhatsApp: Houston abbiamo un problema di privacy?
Eh si oggi vogliamo dare una risposta a questa domanda che in questi giorni ha animato molto la nostro community su Telegram, cioè il gruppo InsideTelegram Lab, ma anche tante altri gruppi di discussione.
🔗 https://insidetelegram.eu/2020/02/29/gruppi-telegram-vs-gruppi-whatsapp-houston-abbiamo-un-problema-di-privacy/
Tag: #TelegramVsWhatsApp #GruppiTelegram #GruppiWhatsApp #Privacy #Sicurezza
Oggi vogliamo rispondere a questa domanda un pochino particolare: Gruppi Telegram vs Gruppi WhatsApp: Houston abbiamo un problema di privacy?
Eh si oggi vogliamo dare una risposta a questa domanda che in questi giorni ha animato molto la nostro community su Telegram, cioè il gruppo InsideTelegram Lab, ma anche tante altri gruppi di discussione.
🔗 https://insidetelegram.eu/2020/02/29/gruppi-telegram-vs-gruppi-whatsapp-houston-abbiamo-un-problema-di-privacy/
Tag: #TelegramVsWhatsApp #GruppiTelegram #GruppiWhatsApp #Privacy #Sicurezza
🎯 SOFTWARE APPLE E GEOLOCALIZZAZIONE
Tag: #app #privacy
Il marketing digitale per le attività locali basa la sua strategia quasi totalmente sulla possibilità di localizzare gli utenti.
La maggior parte delle APP per funzionare correttamente richiede di poter tracciare la posizione dell’utente.
📌 Come si pone questa funzione nell’ottica del rispetto dei dati?
Chi ha un dispositivo Apple si è accorto che uno degli ultimi aggiornamenti del software introduce una nuova tutela: include promemoria regolari quando le app stanno risucchiando dati sulla posizione dell’utente.
Il pop-up offre la possibilità di scegliere tra:
1️⃣ consentire la raccolta dati in qualsiasi momento
2️⃣ solo quando l'app è aperta
3️⃣ solo una volta.
Dopo quattro mesi le fonti della tecnologia pubblicitaria riportano il risultato previsto da alcuni osservatori: ci sono meno dati sulla posizione provenienti dalle app.
Fino a 3 anni fa la percentuale di attivazione per la condivisione dei dati era vicina al 100%, ora è scesa spesso sotto il 50%.
➡️ Le persone sono sempre più consapevoli del fatto che hanno una scelta su quali dati condividere.
7 utenti su 10 che hanno IPhone hanno scaricato iOS 13 nelle 6 settimane successive alla sua prima disponibilità e l'80% di questi utenti ha interrotto il tracciamento in background sui propri dispositivi.
📌 Sarà sempre più difficile tracciare un funnel di conversione?
😉 @avvocatovercellotti
Tag: #app #privacy
Il marketing digitale per le attività locali basa la sua strategia quasi totalmente sulla possibilità di localizzare gli utenti.
La maggior parte delle APP per funzionare correttamente richiede di poter tracciare la posizione dell’utente.
📌 Come si pone questa funzione nell’ottica del rispetto dei dati?
Chi ha un dispositivo Apple si è accorto che uno degli ultimi aggiornamenti del software introduce una nuova tutela: include promemoria regolari quando le app stanno risucchiando dati sulla posizione dell’utente.
Il pop-up offre la possibilità di scegliere tra:
1️⃣ consentire la raccolta dati in qualsiasi momento
2️⃣ solo quando l'app è aperta
3️⃣ solo una volta.
Dopo quattro mesi le fonti della tecnologia pubblicitaria riportano il risultato previsto da alcuni osservatori: ci sono meno dati sulla posizione provenienti dalle app.
Fino a 3 anni fa la percentuale di attivazione per la condivisione dei dati era vicina al 100%, ora è scesa spesso sotto il 50%.
➡️ Le persone sono sempre più consapevoli del fatto che hanno una scelta su quali dati condividere.
7 utenti su 10 che hanno IPhone hanno scaricato iOS 13 nelle 6 settimane successive alla sua prima disponibilità e l'80% di questi utenti ha interrotto il tracciamento in background sui propri dispositivi.
📌 Sarà sempre più difficile tracciare un funnel di conversione?
😉 @avvocatovercellotti
Forwarded from Dummy-X 🇮🇹
📬 Codificare e decodificare una stringa in #PHP
📝 Come rendere illegibile il contenuto del nostro database a terzi sconosciuti
🔗 http://b.safd.eu/493
#️⃣ #privacy #sicurezza #programmazione #dev #sviluppo
📝 Come rendere illegibile il contenuto del nostro database a terzi sconosciuti
🔗 http://b.safd.eu/493
#️⃣ #privacy #sicurezza #programmazione #dev #sviluppo
Forwarded from "Ciao, Internet!" » Matteo Flora
Iniziamo la giornata con il "mega-spiegone" sulle App di #ContactTracing, la tecnologia sottostante, il funzionamento, il ruolo dei grandi della rete e tutto il modello di Privacy.
In 15 minuti prometto ne saprete molto di più di molti degli "esperti" che riempiono i vostri social da settimane con #complottismi e #disinformazione!
in questo video parliamo di:
😷 Cosa è il #ContactTracing
😷 Come funzionano le #APP
😷 Quale ruolo per Google, Apple, Facebook
😷 È possibile creare una app che salva la #Privacy?
😷 A quali VERI problemi dobbiamo stare attenti?
Lo Speciale di "Matteo spiega le cose" che vi prego di inviare a tutti gli amici in difficoltà, a chi vuole saperne di più, a chi è ancora in dubbio sui temi di privacy e anche a chi fa il complottista...
https://youtu.be/vqsKmV7cuDg
In 15 minuti prometto ne saprete molto di più di molti degli "esperti" che riempiono i vostri social da settimane con #complottismi e #disinformazione!
in questo video parliamo di:
😷 Cosa è il #ContactTracing
😷 Come funzionano le #APP
😷 Quale ruolo per Google, Apple, Facebook
😷 È possibile creare una app che salva la #Privacy?
😷 A quali VERI problemi dobbiamo stare attenti?
Lo Speciale di "Matteo spiega le cose" che vi prego di inviare a tutti gli amici in difficoltà, a chi vuole saperne di più, a chi è ancora in dubbio sui temi di privacy e anche a chi fa il complottista...
https://youtu.be/vqsKmV7cuDg
YouTube
Cosa è il Contact Tracing, come funzionano le App, e che c'entrano Google e Facebook e la Privacy.
Iniziamo la giornata con il mega-spiegone sulle App di Contact Tracing, la tecnologia sottostante, il funzionamento, i grandi della rete e tutto il modello di Privacy.
In 15 minuti prometto ne saprete molto di più di molti degli "esperti" che riempiono i…
In 15 minuti prometto ne saprete molto di più di molti degli "esperti" che riempiono i…
Forwarded from Dummy-X 🇮🇹
Ti spiego la #privacy di #WhatsApp
Leggi su Telegram -> https://t.me/s/selectallfromdual/1151
- vai su Google
- cerca "https://chat.whatsapp.com" comprensivo di virgolette
- clicca su Strumenti
- in Qualsiasi data seleziona Ultime 24 ore
- avvia la ricerca
- cerca tra i risultati di ricerca i link per entrare in gruppi di WhatsApp di sconosciuti
- entra
- fatti un giro tra i membri del gruppo per visualizzare il numero di telefono di tutti
- puoi anche uscire dal gruppo
Leggi su Telegram -> https://t.me/s/selectallfromdual/1151
- vai su Google
- cerca "https://chat.whatsapp.com" comprensivo di virgolette
- clicca su Strumenti
- in Qualsiasi data seleziona Ultime 24 ore
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- cerca tra i risultati di ricerca i link per entrare in gruppi di WhatsApp di sconosciuti
- entra
- fatti un giro tra i membri del gruppo per visualizzare il numero di telefono di tutti
- puoi anche uscire dal gruppo
Forwarded from InsideTelegram
WhatsApp, Facebook Messenger e Telegram: ecco esattamente quali dati raccoglie ciascuna app di messaggistica!
Nelle ultime settimane, dopo l'introduzione da parte di Apple di alcune funzionalità per la privacy all'interno del sistema operativo iOS 14 e dopo il recente aggiornamento dei termini e servizi di WhtasApp, mi sono dovuto confrontare con molte persone su quelle che sono le informazioni che Telegram raccoglie rispetto alle altre piattaforme di messaggistica.
https://insidetelegram.eu/2021/01/07/whatsapp-facebook-messenger-e-telegram/
Tag: #WhatsApp #Telegram #FacebookMessenger #App #Privacy
Nelle ultime settimane, dopo l'introduzione da parte di Apple di alcune funzionalità per la privacy all'interno del sistema operativo iOS 14 e dopo il recente aggiornamento dei termini e servizi di WhtasApp, mi sono dovuto confrontare con molte persone su quelle che sono le informazioni che Telegram raccoglie rispetto alle altre piattaforme di messaggistica.
https://insidetelegram.eu/2021/01/07/whatsapp-facebook-messenger-e-telegram/
Tag: #WhatsApp #Telegram #FacebookMessenger #App #Privacy
Forwarded from Monia Taglienti
🔥Clubhouse, la privacy calpestata: ecco i tanti errori che preoccupano
In Clubhouse manca completamente ogni riferimento ai diritti dell’interessato ai sensi del GDPR, il rispetto della normativa europea e californiana sulle informative e i consensi. Ah in ultimo si legge che “La società non vende i tuoi dati personali ma in determinate circostanze potremmo condividerli con terze parti senza ulteriore avviso”.
Rimaneteci eh 🙋🏻♀️ Io sono scappata!
📰 Continua a leggere qui
Tag: #Clubhouse #GDPR #privacy
In Clubhouse manca completamente ogni riferimento ai diritti dell’interessato ai sensi del GDPR, il rispetto della normativa europea e californiana sulle informative e i consensi. Ah in ultimo si legge che “La società non vende i tuoi dati personali ma in determinate circostanze potremmo condividerli con terze parti senza ulteriore avviso”.
Rimaneteci eh 🙋🏻♀️ Io sono scappata!
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Tag: #Clubhouse #GDPR #privacy
Forwarded from Dummy-X 🇮🇹
🔥 Facciamo chiarezza sulla privacy tra Telegram, Whatsapp e Signal
Un discorso che non confronterà le singole funzionalità delle varie app, ma si fermerà sul lato tecnico riguardo la sicurezza delle proprie conversazioni
🔗 https://www.selectallfromdual.com/blog/326
#️⃣ #chat #messagging #privacy #sicurezza #signal #telegram #whatsapp
Un discorso che non confronterà le singole funzionalità delle varie app, ma si fermerà sul lato tecnico riguardo la sicurezza delle proprie conversazioni
🔗 https://www.selectallfromdual.com/blog/326
#️⃣ #chat #messagging #privacy #sicurezza #signal #telegram #whatsapp
Dummy-X
Facciamo chiarezza sulla privacy tra Telegram, Whatsapp e Signal
Un discorso che non confronterà le singole funzionalità delle varie app, ma si fermerà sul lato tecnico riguardo la sicurezza delle proprie conversazioni
Forwarded from ProgressTelegram📡
🔹#app #privacy #whatsapp
WhatsApp e privacy: l'UE vuole vederci chiaro
🌐 Leggi l'articolo
.
↪️ MobileWord.it
WhatsApp e privacy: l'UE vuole vederci chiaro
🌐 Leggi l'articolo
.
↪️ MobileWord.it
Telegraph
WhatsApp e privacy: l'UE vuole vederci chiaro
WhatsAppp infatti è stata chiamata in causa dalla Commissione Europea e dalle Autorità Nazionali per i Consumatori in merito a come gestisce i dati personali dei suoi utenti. La Commissione vuole capire come intende WhatsApp rimanere conforme alle regolamentazioni…
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🙈Multa da 4 milioni per violazione privacy!!!
Tag: #Gdpr #privacy
Uber ha subito una sanzione da 4.2 milioni di euro per varie violazioni a livello privacy:
- informativa privacy inidonea
- trattamento dati senza consenso
- poca trasparenza sul trattamento dati
- mancata notifica al Garante
Mi immagino il Ceo di Uber che legge la notizia, prende il telefono in mano, seleziona l’interno della sua segretaria e le dice:”Karen, tira fuori il blocchetto degli assegni che devo pagare una multina”.
Fatto ciò, si rimette a lavorare come niente fosse.
Avete idea di cosa fattura Uber????
➡️ Poi c’è una srl italiana che non risponde a una richiesta di un utente per il trattamento dei suoi dati personali nei 30 giorni richiesti dal Gdpr
Risultato: multa da 20.000 euro
Sono sicuro che il Ceo dell’srl non avrà avuto lo stesso approccio che ho ipotizzato per il Ceo di Uber.
Il Gdpr non è solo questione di rispetto della normativa ma di forza economica dell’azienda nell’assorbire le sanzioni.
Anche perché 20k per una violazione così “stupida” ed evitabile non sono per niente pochi 😏
Tag: #Gdpr #privacy
Uber ha subito una sanzione da 4.2 milioni di euro per varie violazioni a livello privacy:
- informativa privacy inidonea
- trattamento dati senza consenso
- poca trasparenza sul trattamento dati
- mancata notifica al Garante
Mi immagino il Ceo di Uber che legge la notizia, prende il telefono in mano, seleziona l’interno della sua segretaria e le dice:”Karen, tira fuori il blocchetto degli assegni che devo pagare una multina”.
Fatto ciò, si rimette a lavorare come niente fosse.
Avete idea di cosa fattura Uber????
➡️ Poi c’è una srl italiana che non risponde a una richiesta di un utente per il trattamento dei suoi dati personali nei 30 giorni richiesti dal Gdpr
Risultato: multa da 20.000 euro
Sono sicuro che il Ceo dell’srl non avrà avuto lo stesso approccio che ho ipotizzato per il Ceo di Uber.
Il Gdpr non è solo questione di rispetto della normativa ma di forza economica dell’azienda nell’assorbire le sanzioni.
Anche perché 20k per una violazione così “stupida” ed evitabile non sono per niente pochi 😏
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🎯GOOGLE MODULI E GESTIONE DEI CONSENSI PRIVACY
Tag: #privacy
Google Moduli è un ottimo strumento e, tralasciando la questione trasferimento dati all'estero, può raccogliere una serie infinita di dati personali.
Se non si decide di utilizzarlo in modalità "anonima", sicuramente nome, cognome, mail, magari numero di telefono vengono raccolti con la semplice compilazione del modulo.
🧐Ma il consenso alla raccolta dati???
La semplice compilazione del modulo è sufficiente a garantire un "consenso implicito"?
Assolutamente no!
Perché se ci ricordiamo i pilastri del consenso, serve un consenso con un'azione affermativa, informato e registrato.
➡️ Quindi ecco cosa devi fare in pratica:
1) Impostare una casella di controllo, magari alla fine del modulo, con la quale chiedere il consenso al trattamento dei dati personali
2) La frase potrebbe essere qualcosa del tipo: "Acconsento al trattamento dei miei dati personali e dichiaro di aver preso visione della privacy policy." E poi va inserito il link della stessa.
3) La casella di controllo deve essere settata come obbligatoria, perché senza quel consenso non possiamo trattare legalmente quei dati personali
4) Integrare la Privacy Policy del tuo sito con lo strumento Google Moduli e controllare che le finalità e le tempistiche del trattamento siano in linea con il fine dell'utilizzo di Google Moduli.
5) Potete anche valutare una seconda Casella di controllo, ma in questo caso non obbligatoria, per raccogliere il consenso per attività di marketing/newsletter
Spero via sia utile 🙂
Vuoi innalzare le tue competenze? Candidati in Academy al link qui sotto!
Tag: #privacy
Google Moduli è un ottimo strumento e, tralasciando la questione trasferimento dati all'estero, può raccogliere una serie infinita di dati personali.
Se non si decide di utilizzarlo in modalità "anonima", sicuramente nome, cognome, mail, magari numero di telefono vengono raccolti con la semplice compilazione del modulo.
🧐Ma il consenso alla raccolta dati???
La semplice compilazione del modulo è sufficiente a garantire un "consenso implicito"?
Assolutamente no!
Perché se ci ricordiamo i pilastri del consenso, serve un consenso con un'azione affermativa, informato e registrato.
➡️ Quindi ecco cosa devi fare in pratica:
1) Impostare una casella di controllo, magari alla fine del modulo, con la quale chiedere il consenso al trattamento dei dati personali
2) La frase potrebbe essere qualcosa del tipo: "Acconsento al trattamento dei miei dati personali e dichiaro di aver preso visione della privacy policy." E poi va inserito il link della stessa.
3) La casella di controllo deve essere settata come obbligatoria, perché senza quel consenso non possiamo trattare legalmente quei dati personali
4) Integrare la Privacy Policy del tuo sito con lo strumento Google Moduli e controllare che le finalità e le tempistiche del trattamento siano in linea con il fine dell'utilizzo di Google Moduli.
5) Potete anche valutare una seconda Casella di controllo, ma in questo caso non obbligatoria, per raccogliere il consenso per attività di marketing/newsletter
Spero via sia utile 🙂
Vuoi innalzare le tue competenze? Candidati in Academy al link qui sotto!
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Forwarded from InsideTelegram
🔥 Iscrizione senza SIM, Timer di autoeliminazione globale, Topic 2.0 e altro
Nelle scorse settimane all'interno di questo canale e gruppo abbiamo già visto alcune delle novità che Telegram 9.2 avrebbe portata con se. Bene oggi abbiamo tutti i dettagli e soprattutto la versione stabile.
Ecco qui le novità:
👉🏽Iscrizione senza scheda SIM
👉🏽Timer di autoeliminazione globale
👉🏽Privacy assoluta
👉🏽Topic 2.0
👉🏽Anti-spam aggressivo
👉🏽Codici QR temporanei
👉🏽Ricerca emoji su iOS
👉🏽Utilizzo archivio dettagliato e altro su Android
👉🏽Nuove emoji personalizzate
👉🏽Altre emoji interattive
⚠️Il changelog per Telegram Desktop lo trovate qui » Telegram Check
Tag: #Telegram #TelegramNews #TelegramUpdate #TelegramiOS #TelegramAndroid #TelegramDesktop #InsideTelegram #InsideTelegramLab
Nelle scorse settimane all'interno di questo canale e gruppo abbiamo già visto alcune delle novità che Telegram 9.2 avrebbe portata con se. Bene oggi abbiamo tutti i dettagli e soprattutto la versione stabile.
Ecco qui le novità:
👉🏽Iscrizione senza scheda SIM
👉🏽Timer di autoeliminazione globale
👉🏽Privacy assoluta
👉🏽Topic 2.0
👉🏽Anti-spam aggressivo
👉🏽Codici QR temporanei
👉🏽Ricerca emoji su iOS
👉🏽Utilizzo archivio dettagliato e altro su Android
👉🏽Nuove emoji personalizzate
👉🏽Altre emoji interattive
⚠️Il changelog per Telegram Desktop lo trovate qui » Telegram Check
Tag: #Telegram #TelegramNews #TelegramUpdate #TelegramiOS #TelegramAndroid #TelegramDesktop #InsideTelegram #InsideTelegramLab
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Forwarded from Flavius Florin Harabor || 2088.it
ChatGPT non è la tua, non è tua ma di qualcun altro!
Il potere dell’intelligenza artificiale (IA) è stato rapidamente accettato in tutto il mondo, con sempre più organizzazioni che adottano tecnologie come il machine learning e il deep learning per automatizzare i loro processi aziendali. Tuttavia, c’è sempre una preoccupazione crescente per la sicurezza dei dati. Recentemente, molte aziende come JPMorgan, Amazon, Samsung, Microsoft, Verizon e Accenture hanno vietato l’utilizzo di ChatGPT ai propri dipendenti per il rischio di data leak.
ℹ️ Continua a leggere qui:
⛓ https://2088.it/chatgpt/
Tag: #AI #ChatGPT #dataleak #privacy
Il potere dell’intelligenza artificiale (IA) è stato rapidamente accettato in tutto il mondo, con sempre più organizzazioni che adottano tecnologie come il machine learning e il deep learning per automatizzare i loro processi aziendali. Tuttavia, c’è sempre una preoccupazione crescente per la sicurezza dei dati. Recentemente, molte aziende come JPMorgan, Amazon, Samsung, Microsoft, Verizon e Accenture hanno vietato l’utilizzo di ChatGPT ai propri dipendenti per il rischio di data leak.
ℹ️ Continua a leggere qui:
⛓ https://2088.it/chatgpt/
Tag: #AI #ChatGPT #dataleak #privacy
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Forwarded from Flavius Florin Harabor || 2088.it
🚫 Disattivo!
👎 Disattivi cosa caro/a utente del web?
Se c'è una cosa che ho sempre disprezzato della tecnologia, sono le catene. Iniziate con gli SMS e sfociate oggi sui social o le app di messaggistica istantanea.
Ogni giorno c'è una catena nuova, seguita ovviamente da una caterva di persone che legge e non capisce cosa sta leggendo, però copia/incolla oppure condivide lo scempio che ha davanti agli occhi.
Ed è così che un professionista del web come me, ogni giorno perde diversi neuroni e diversi minuti per risponder per l'ennesima volta che quello che si sta copiando/incollando oppure condividendo, è una grandissima cazzata.
Se come probabilmente io non sono così autorevole da farvi capire come stanno le cose, vi lascio i contenuti realizzati da altri colleghi e colleghe, che su questo argomento si sono espresse.
ℹ️ Guarda il video:
Anch'io sto disattivando FACEBOOK a pagamento...
⛓ https://www.youtube.com/watch?v=MruwGuk6ZlQ
📰 Leggi l'articolo di Fabio De Notariis:
Io nego il mio consenso… come se fosse antani
⛓ https://www.digitalswat.org/nego-il-mio-consenso/
❔ E tu cosa ne pensi?
💬 Lascia un commento a questo post e parliamone.
Tag: #Internet #Riflessioni #Privacy #Catene
👎 Disattivi cosa caro/a utente del web?
Se c'è una cosa che ho sempre disprezzato della tecnologia, sono le catene. Iniziate con gli SMS e sfociate oggi sui social o le app di messaggistica istantanea.
Ogni giorno c'è una catena nuova, seguita ovviamente da una caterva di persone che legge e non capisce cosa sta leggendo, però copia/incolla oppure condivide lo scempio che ha davanti agli occhi.
Ed è così che un professionista del web come me, ogni giorno perde diversi neuroni e diversi minuti per risponder per l'ennesima volta che quello che si sta copiando/incollando oppure condividendo, è una grandissima cazzata.
Se come probabilmente io non sono così autorevole da farvi capire come stanno le cose, vi lascio i contenuti realizzati da altri colleghi e colleghe, che su questo argomento si sono espresse.
Anch'io sto disattivando FACEBOOK a pagamento...
⛓ https://www.youtube.com/watch?v=MruwGuk6ZlQ
📰 Leggi l'articolo di Fabio De Notariis:
Io nego il mio consenso… come se fosse antani
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Forwarded from Monia Taglienti
Whatsapp cambia dall’11 aprile!
🌀 si abbassa l’età minima da 16 a 13 anni per l’iscrizione
🌀 si potranno ricevere messaggi da altre app
🌀 ci saranno degli adeguamenti in termini di privacy per essere in linea ai regolamenti UE (il Digital Market Act e il Digital Services Act).
🔗 Scopri di più!
Sai che io e @flaviusharabor abbiamo anche fatto uno speech al @talentgarden? Come si chiamava? Ma ovviamente WhatsApp vs Telegram 🔥
Tag: #appdeveloper #comunicazione #marketing #datisensibili #privacy #DigitalMarketAct #DigitalServicesAct
🌀 si abbassa l’età minima da 16 a 13 anni per l’iscrizione
🌀 si potranno ricevere messaggi da altre app
🌀 ci saranno degli adeguamenti in termini di privacy per essere in linea ai regolamenti UE (il Digital Market Act e il Digital Services Act).
Sai che io e @flaviusharabor abbiamo anche fatto uno speech al @talentgarden? Come si chiamava? Ma ovviamente WhatsApp vs Telegram 🔥
Tag: #appdeveloper #comunicazione #marketing #datisensibili #privacy #DigitalMarketAct #DigitalServicesAct
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Forwarded from "Ciao, Internet!" » Matteo Flora
#STRAVA, pedinati digitalmente mentre si fa #jogging?
🏃 Negli ultimi anni, le applicazioni di #fitness come Strava sono diventate popolari per monitorare e condividere le nostre attività fisiche. Tuttavia, la recente inchiesta di Le Monde ha messo in luce come queste tecnologie, se non utilizzate con coscienza, possano esporci a significativi rischi di sicurezza.
Strava, un'applicazione di jogging e attività sportive, permette agli utenti di tracciare e registrare i propri percorsi.
Sembra innocuo, vero? Ma cosa succede quando questi dati sono accessibili e monitorabili? Si scopre che, seguendo gli spostamenti delle guardie del corpo attraverso Strava, è possibile tracciare i movimenti di leader politici come Emmanuel Macron o Donald Trump.
Non è la prima volta che Strava viene coinvolta in questioni di sicurezza. Nel 2018, la funzione di #heatmap ha rivelato la presenza di basi militari segrete in Afghanistan. Ancora, nel 2023, si ritiene che l'app sia stata usata per localizzare un generale russo.
Per chi usa Strava, un consiglio: sfruttate le funzioni di #privacy dell'applicazione così da registrare le vostre attività senza necessariamente condividerle pubblicamente 😉
#sicurezza #Trump #macron #privacypolicy #techpolicy #lemonde
https://link.mgpf.it/strava
🏃 Negli ultimi anni, le applicazioni di #fitness come Strava sono diventate popolari per monitorare e condividere le nostre attività fisiche. Tuttavia, la recente inchiesta di Le Monde ha messo in luce come queste tecnologie, se non utilizzate con coscienza, possano esporci a significativi rischi di sicurezza.
Strava, un'applicazione di jogging e attività sportive, permette agli utenti di tracciare e registrare i propri percorsi.
Sembra innocuo, vero? Ma cosa succede quando questi dati sono accessibili e monitorabili? Si scopre che, seguendo gli spostamenti delle guardie del corpo attraverso Strava, è possibile tracciare i movimenti di leader politici come Emmanuel Macron o Donald Trump.
Non è la prima volta che Strava viene coinvolta in questioni di sicurezza. Nel 2018, la funzione di #heatmap ha rivelato la presenza di basi militari segrete in Afghanistan. Ancora, nel 2023, si ritiene che l'app sia stata usata per localizzare un generale russo.
Per chi usa Strava, un consiglio: sfruttate le funzioni di #privacy dell'applicazione così da registrare le vostre attività senza necessariamente condividerle pubblicamente 😉
#sicurezza #Trump #macron #privacypolicy #techpolicy #lemonde
https://link.mgpf.it/strava
link.mgpf.it
STRAVA, gli usi che non ti aspetti: pedinare un presidente, u**idere un generale, trovare basi #1340
Negli ultimi anni, le applicazioni di fitness come Strava sono diventate popolari per monitorare e condividere le nostre attività fisiche. Tuttavia, la recente inchiesta di *Le Monde* ha messo in luce come queste tecnologie, se non utilizzate con coscienza…
Forwarded from Flavius Florin Harabor || 2088.it
🚨 Meta Inc ti conosce meglio di te stesso!
186.892 aziende inviano i tuoi dati a Facebook ogni giorno. Il tuo caffè, le tue ricerche mediche, i tuoi momenti di pausa - tutto diventa carburante per algoritmi che decidono cosa devi vedere.
Il risultato?
Vite trasformate in performance costanti, persone che inseguono trend invece di essere autentiche, solitudine mascherata da connessione digitale.
Dietro i post perfetti si nascondono tristezza, ansia da comparazione e la perdita del contatto con se stessi.
È tempo di svegliarsi. La "gratuità" dei social si paga con la nostra libertà di pensiero.
📰 Leggi l'articolo completo:
⛓️ https://2088.it/meta-inc-ti-conosce/
Tag: #Privacy #Meta #Facebook #Instagram #Threads #SorveglianzaDigitale #AlgoritmiSocial #DigitalWellbeing #SocialMediaTruth #TechAwareness #DataPrivacy #AlgorithmicManipulation #SocialMediaDetox #DigitalMindfulness #TechCriticism
186.892 aziende inviano i tuoi dati a Facebook ogni giorno. Il tuo caffè, le tue ricerche mediche, i tuoi momenti di pausa - tutto diventa carburante per algoritmi che decidono cosa devi vedere.
Il risultato?
Vite trasformate in performance costanti, persone che inseguono trend invece di essere autentiche, solitudine mascherata da connessione digitale.
Dietro i post perfetti si nascondono tristezza, ansia da comparazione e la perdita del contatto con se stessi.
È tempo di svegliarsi. La "gratuità" dei social si paga con la nostra libertà di pensiero.
📰 Leggi l'articolo completo:
⛓️ https://2088.it/meta-inc-ti-conosce/
Tag: #Privacy #Meta #Facebook #Instagram #Threads #SorveglianzaDigitale #AlgoritmiSocial #DigitalWellbeing #SocialMediaTruth #TechAwareness #DataPrivacy #AlgorithmicManipulation #SocialMediaDetox #DigitalMindfulness #TechCriticism
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Forwarded from Flavius Florin Harabor || 2088.it
📲 App di messaggistica: il governo vuole trattarle come le telco. Piantedosi: “Sanzioni? Anche lo stop al servizio” 🚨
Il tempo della libera chat potrebbe essere agli sgoccioli. Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato l’intenzione del governo di mettere in riga le app di messaggistica istantanea. Sì, proprio quelle dove condividiamo meme, chiacchiere di gruppo e, secondo alcuni, anche un bel po’ di dati sensibili.
Durante la trasmissione Codice su Rai 1, Piantedosi ha spiegato che l’obiettivo è chiaro: WhatsApp, Telegram, Signal & co. devono seguire le stesse regole delle compagnie telefoniche. Tradotto: niente più zona franca per chi gestisce chat criptate e server sparsi nel mondo.
🛂 Il piano? Creare un’autorità pubblica, sotto il cappello del Ministero dell’Interno (Polizia Postale inclusa), con poteri di controllo, vigilanza e sanzione. E non si parla solo di multe simboliche: tra le ipotesi sul tavolo c’è persino l’interruzione del servizio per chi non si adegua. Insomma, se non ti comporti bene, ti stacchiamo la spina.
Il ragionamento parte da un principio: se queste app fanno ciò che una volta facevano le telco, è giusto che rispondano agli stessi obblighi. Anche se, dettaglio non trascurabile, la maggior parte di queste aziende non ha nemmeno una sede nell’Unione Europea. Ma ehi, nulla che un po’ di pressione normativa non possa “incentivare”, giusto?
🌍 Nel frattempo, l’Europa si muove verso regole più dure, spinte anche dalla paura della “guerra ibrida” – quel mix inquietante di spionaggio, manipolazione e traffico dati che tanto piace ai cyber-criminali e meno agli Stati. E qui, ribadisce Piantedosi, “i dati sono già una ricchezza di per sé, anche in chiave strategica”.
📉 Il Capo della Polizia, Vittorio Pisani, aveva già sollevato il problema al Festival dell’Economia di Trento: “Le telco sono sottoposte a controlli severi, ma i servizi digitali no. Nemmeno quando si tratta di reati gravissimi come pedopornografia e terrorismo”.
Piantedosi ha confermato: le app sono libere da regole che le telecom hanno da sempre. Una disparità che, secondo il ministro, non può più essere ignorata. “Ci si arriverà”, ha detto. L’Europa – almeno a parole – sembra pensarla allo stesso modo.
⚖️ Resta da vedere se il tutto si tradurrà in norme concrete o se sarà l’ennesimo tentativo di imbrigliare giganti globali con strumenti da codice penale analogico.
Nel frattempo, meglio non dare per scontata la prossima notifica: se le app non si allineano, il governo potrebbe… silenziarle. Letteralmente.
Tag: #Piantedosi #AppDiMessaggistica #WhatsApp #Telegram #Signal #Privacy #PoliziaPostale #SicurezzaDigitale #GuerraIbrida #Dati #InterruzioneServizio #RegolamentazioneDigitale #Europa #TechNews #CyberSecurity
Il tempo della libera chat potrebbe essere agli sgoccioli. Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato l’intenzione del governo di mettere in riga le app di messaggistica istantanea. Sì, proprio quelle dove condividiamo meme, chiacchiere di gruppo e, secondo alcuni, anche un bel po’ di dati sensibili.
Durante la trasmissione Codice su Rai 1, Piantedosi ha spiegato che l’obiettivo è chiaro: WhatsApp, Telegram, Signal & co. devono seguire le stesse regole delle compagnie telefoniche. Tradotto: niente più zona franca per chi gestisce chat criptate e server sparsi nel mondo.
🛂 Il piano? Creare un’autorità pubblica, sotto il cappello del Ministero dell’Interno (Polizia Postale inclusa), con poteri di controllo, vigilanza e sanzione. E non si parla solo di multe simboliche: tra le ipotesi sul tavolo c’è persino l’interruzione del servizio per chi non si adegua. Insomma, se non ti comporti bene, ti stacchiamo la spina.
Il ragionamento parte da un principio: se queste app fanno ciò che una volta facevano le telco, è giusto che rispondano agli stessi obblighi. Anche se, dettaglio non trascurabile, la maggior parte di queste aziende non ha nemmeno una sede nell’Unione Europea. Ma ehi, nulla che un po’ di pressione normativa non possa “incentivare”, giusto?
🌍 Nel frattempo, l’Europa si muove verso regole più dure, spinte anche dalla paura della “guerra ibrida” – quel mix inquietante di spionaggio, manipolazione e traffico dati che tanto piace ai cyber-criminali e meno agli Stati. E qui, ribadisce Piantedosi, “i dati sono già una ricchezza di per sé, anche in chiave strategica”.
📉 Il Capo della Polizia, Vittorio Pisani, aveva già sollevato il problema al Festival dell’Economia di Trento: “Le telco sono sottoposte a controlli severi, ma i servizi digitali no. Nemmeno quando si tratta di reati gravissimi come pedopornografia e terrorismo”.
Piantedosi ha confermato: le app sono libere da regole che le telecom hanno da sempre. Una disparità che, secondo il ministro, non può più essere ignorata. “Ci si arriverà”, ha detto. L’Europa – almeno a parole – sembra pensarla allo stesso modo.
⚖️ Resta da vedere se il tutto si tradurrà in norme concrete o se sarà l’ennesimo tentativo di imbrigliare giganti globali con strumenti da codice penale analogico.
Nel frattempo, meglio non dare per scontata la prossima notifica: se le app non si allineano, il governo potrebbe… silenziarle. Letteralmente.
Tag: #Piantedosi #AppDiMessaggistica #WhatsApp #Telegram #Signal #Privacy #PoliziaPostale #SicurezzaDigitale #GuerraIbrida #Dati #InterruzioneServizio #RegolamentazioneDigitale #Europa #TechNews #CyberSecurity
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Forwarded from Flavius Florin Harabor || 2088.it
🔥 Le conversazioni pubbliche di ChatGPT indicizzate da Google!
🧠🔍 Le conversazioni di ChatGPT condivise tramite URL pubblici possono ora essere trovate su Google digitando site:chatgpt.com/share seguito dall’argomento di interesse.
E come spesso accade nel mondo tech, questa notizia ha innescato una polemica sterile e, francamente, inutile.
Vediamo insieme perché non è né colpa di ChatGPT/OpenAI, né colpa di Google, e perché tutto questo clamore rischia solo di generare confusione e disinformazione.
🧩 Come funziona davvero la condivisione delle chat
La funzione "Condividi" di ChatGPT permette di generare un link pubblico a una conversazione. Questo significa, in parole semplici, che chiunque entri in possesso di quel link può vedere il contenuto della chat, proprio come accade con documenti Google, file WeTransfer o video YouTube impostati come "non in elenco".
👉 Il punto fondamentale è che la condivisione è un’azione volontaria: l’utente decide consapevolmente (si spera) di generare un link condivisibile.
🌍 Ma allora perché le conversazioni sono su Google?
Google fa... il suo lavoro. I motori di ricerca scandagliano il web alla ricerca di pagine pubbliche, leggibili e accessibili. Se ChatGPT rende alcune pagine pubbliche (come le chat condivise), Google le trova e le indicizza.
Non c'è nessun complotto, nessuna fuga di dati, nessuna vulnerabilità. È esattamente così che funziona il web da oltre 20 anni.
🤔 "Ma OpenAI dovrebbe dirlo meglio!"
Questo è forse l’unico punto su cui si può fare una riflessione. Il banner che informa della condivisione pubblica potrebbe essere più esplicito, e OpenAI potrebbe magari aggiungere una dicitura del tipo:
“Questa conversazione sarà accessibile pubblicamente e potrà essere indicizzata dai motori di ricerca”.
Ma anche qui: nel momento in cui si genera un link pubblico, la definizione è chiara. È un link pubblico. Lo dice il nome.
Pretendere che ogni piattaforma tech ripeta le stesse cose all’infinito significa trattare gli utenti come se non fossero in grado di comprendere le basi del web. Eppure siamo gli stessi utenti che vogliono usare strumenti avanzati come l’Intelligenza Artificiale. Qualcosa non torna.
🔐 La privacy si protegge con la consapevolezza
La verità è che la privacy si protegge conoscendo gli strumenti e usandoli nel modo giusto.
🔹 Non vuoi che la tua conversazione venga letta da altri?
Non condividere il link.
🔹 Hai bisogno di salvare un contenuto ma vuoi tenerlo privato?
Copia e incolla su un documento personale, oppure salva l’output altrove.
🔹 Hai condiviso per sbaglio?
Puoi eliminare il link o disattivare la funzione di condivisione.
In poche parole: la funzione è utile per chi lavora in team, crea contenuti, condivide tutorial, pubblica esempi tecnici. E come ogni funzione, va usata con giudizio.
🧠 Il vero problema non è ChatGPT, né Google
Il vero problema è l’abitudine sempre più diffusa di puntare il dito su strumenti e piattaforme, invece di promuovere educazione digitale e cultura dell’uso consapevole.
Vogliamo usare l’IA, ma poi ci scandalizziamo se una conversazione che noi stessi abbiamo reso pubblica viene indicizzata? È un paradosso.
Non serve chiudere ChatGPT o demonizzare Google: serve formazione, trasparenza, responsabilità individuale.
In sintesi
✅ Nessuna fuga di dati
✅ Nessuna responsabilità da parte di Google
✅ Nessun errore tecnico da parte di OpenAI
Solo un uso (a volte ingenuo) di una funzione utile, pensata per condividere contenuti, non per conservarli come segreti.
La tecnologia va capita, non temuta. E chi lavora nella comunicazione digitale o nell’innovazione ha anche il compito di spiegare, non solo criticare.
🔐 Vuoi davvero proteggere la tua privacy?
👉 Non usare la funzione di condivisione.
Tutto il resto è fuffa.
Tag: #tech #chatgpt #IA #AI #privacy #educazionedigitale #consapevolezza #openai #google #digitalethics #foryou #news #notizie #tecnologia #internet
🧠🔍 Le conversazioni di ChatGPT condivise tramite URL pubblici possono ora essere trovate su Google digitando site:chatgpt.com/share seguito dall’argomento di interesse.
E come spesso accade nel mondo tech, questa notizia ha innescato una polemica sterile e, francamente, inutile.
Vediamo insieme perché non è né colpa di ChatGPT/OpenAI, né colpa di Google, e perché tutto questo clamore rischia solo di generare confusione e disinformazione.
🧩 Come funziona davvero la condivisione delle chat
La funzione "Condividi" di ChatGPT permette di generare un link pubblico a una conversazione. Questo significa, in parole semplici, che chiunque entri in possesso di quel link può vedere il contenuto della chat, proprio come accade con documenti Google, file WeTransfer o video YouTube impostati come "non in elenco".
👉 Il punto fondamentale è che la condivisione è un’azione volontaria: l’utente decide consapevolmente (si spera) di generare un link condivisibile.
🌍 Ma allora perché le conversazioni sono su Google?
Google fa... il suo lavoro. I motori di ricerca scandagliano il web alla ricerca di pagine pubbliche, leggibili e accessibili. Se ChatGPT rende alcune pagine pubbliche (come le chat condivise), Google le trova e le indicizza.
Non c'è nessun complotto, nessuna fuga di dati, nessuna vulnerabilità. È esattamente così che funziona il web da oltre 20 anni.
🤔 "Ma OpenAI dovrebbe dirlo meglio!"
Questo è forse l’unico punto su cui si può fare una riflessione. Il banner che informa della condivisione pubblica potrebbe essere più esplicito, e OpenAI potrebbe magari aggiungere una dicitura del tipo:
“Questa conversazione sarà accessibile pubblicamente e potrà essere indicizzata dai motori di ricerca”.
Ma anche qui: nel momento in cui si genera un link pubblico, la definizione è chiara. È un link pubblico. Lo dice il nome.
Pretendere che ogni piattaforma tech ripeta le stesse cose all’infinito significa trattare gli utenti come se non fossero in grado di comprendere le basi del web. Eppure siamo gli stessi utenti che vogliono usare strumenti avanzati come l’Intelligenza Artificiale. Qualcosa non torna.
🔐 La privacy si protegge con la consapevolezza
La verità è che la privacy si protegge conoscendo gli strumenti e usandoli nel modo giusto.
🔹 Non vuoi che la tua conversazione venga letta da altri?
Non condividere il link.
🔹 Hai bisogno di salvare un contenuto ma vuoi tenerlo privato?
Copia e incolla su un documento personale, oppure salva l’output altrove.
🔹 Hai condiviso per sbaglio?
Puoi eliminare il link o disattivare la funzione di condivisione.
In poche parole: la funzione è utile per chi lavora in team, crea contenuti, condivide tutorial, pubblica esempi tecnici. E come ogni funzione, va usata con giudizio.
🧠 Il vero problema non è ChatGPT, né Google
Il vero problema è l’abitudine sempre più diffusa di puntare il dito su strumenti e piattaforme, invece di promuovere educazione digitale e cultura dell’uso consapevole.
Vogliamo usare l’IA, ma poi ci scandalizziamo se una conversazione che noi stessi abbiamo reso pubblica viene indicizzata? È un paradosso.
Non serve chiudere ChatGPT o demonizzare Google: serve formazione, trasparenza, responsabilità individuale.
In sintesi
✅ Nessuna fuga di dati
✅ Nessuna responsabilità da parte di Google
✅ Nessun errore tecnico da parte di OpenAI
Solo un uso (a volte ingenuo) di una funzione utile, pensata per condividere contenuti, non per conservarli come segreti.
La tecnologia va capita, non temuta. E chi lavora nella comunicazione digitale o nell’innovazione ha anche il compito di spiegare, non solo criticare.
🔐 Vuoi davvero proteggere la tua privacy?
👉 Non usare la funzione di condivisione.
Tutto il resto è fuffa.
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