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News dal mondo finanziario e dai mercati.
I post non sono consigli di investimento.
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Le #borseeuropee chiudono ancora in rialzo, dando seguito alla performance positiva della prima ottava del 2023.

🇮🇹A Piazza Affari, il #FtseMib termina la sessione odierna in progresso dello 0,8% a 25.385 punti, con #TelecomItalia in evidenza a +5,6%, in scia al clima costruttivo sul fronte della rete e in attesa di sviluppi nelle prossime settimane.

Bene anche #Stm (+5,2%), #Ferrari (+3,4%) e #Saipem (+3,3%), sostenuta dall’andamento positivo del greggio (Brent +1,2% a 79,5 dollari al barile).
In calo invece #Erg (-1,6%), #Generali (-0,9%) e #Leonardo (-0,9%).

Sull’obbligazionario, #spread Btp-Bund sotto quota 200 punti base, con il #rendimento del decennale italiano in discesa al 4,23%.

Cambio #eurodollaro in risalita a 1,075 mentre il #gas naturale si riporta a oltre 74 euro/MWh.

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🔹Le principali piazze finanziarie #europee hanno terminato con ribassi frazionali una giornata caratterizzata da bassa volatilità.

🔸Il rapporto sull'indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti di questa settimana è destinato a diventare l'ultima tappa del braccio di ferro in corso tra il mercato, che ritiene che la Fed dovrà tagliare i tassi quest'anno, e i funzionari della Fed che insistono sul fatto che non accadrà nulla di simile", ha commentato Michael #Hewson, chief market analyst di CMC Markets.

🔹"Ci si aspettava che i commenti odierni del presidente della Fed Jay #Powell a Stoccolma potessero contenere un'espressione da falco, ma egli si è limitato a parlare del cambiamento climatico e della riluttanza della Fed a intervenire nella politica in materia, piuttosto che del clima degli investimenti.
L'assenza di commenti su questioni di politica monetaria ha contribuito a risollevare i mercati nei primi scambi, spostando così l'attenzione sui dati dell'IPC, previsti per giovedì".

🔸Obbligazionario: #spread Btp-Bund in contrazione a 190 punti base, con il rendimento del #decennale italiano al 4,2%.
Tra le valute, cambio #eurodollaro in risalita a 1,073. Fra le materie prime il #petrolio riprende leggermente quota con il Brent a 80,0 dollari mentre il #gas naturale in Europa scende nuovamente a 69,1 euro/MWh.
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Giornata positiva per le #borseeuropee e per Piazza Affari, sostenute anche dalla partenza in rialzo di Wall Street.
L’#euro ha oscillato intorno agli 1,075 dollari.

Fra le materie prime, avanza il petrolio con il #Brent a 82,6 dollari mentre il #gas naturale in Europa scende nuovamente a 66 euro/MWh.
Il report sulle scorte settimanali di #greggio negli Usa ha evidenziato un forte incremento delle riserve.

Sull’obbligazionario, #spread Btp-Bund in forte contrazione a 182 punti base, sui minimi da circa 9 mesi, con il rendimento del decennale italiano al 4,04%, dopo che Bloomberg ha riferito che il cancelliere Olaf Scholz chiederà all’Unione europea di creare nuovi strumenti di finanziamento congiunti per rispondere ai sussidi green varati da Biden negli Stati Uniti.

L'attenzione degli investitori resta rivolta all'#inflazione 🇺🇸Usa (il dato di dicembre sara' pubblicato domani) e alle mosse delle banche centrali. Per ora, la #Bce non ha anticipato cambi di rotta e la Federal Reserve appare determinata a proseguire sulla via di una strategia aggressiva sui tassi, anche se questo dovesse implicare decisioni difficili e impopolari da un punto di vista politico.

Il membro della banca centrale statunitense Michelle #Bowman ha ribadito che resta molto lavoro da fare per frenare l’inflazione, ritenendo necessario un ulteriore inasprimento.
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🔹Spread stabile, ma il tasso del Btp decennale torna al 4%;
🔹Pil
, Moody’s: in Italia e Germania sotto i livelli pre Covid nel 2023.
🔹60% eurozona in recessione, prospettive credito negativ
e

La chiusura è poco variata anche sul secondario, con lo #spread tra Btp decennale e Bund di pari durata che si conferma a 187 punti base.
Salgono però i #rendimenti e il titolo italiano è indicato nuovamente al 4,01%, dopo essere sceso sotto questa soglia la scorsa settimana.

Il tasso del Bund è indicato a +2,14%.
Potrebbe aver influito sull’andamento il fatto che la prospettiva di Moody’s sui rating sovrani della zona euro sia negativa. L’#agenzia, in una nota, sostiene che “la crisi dell’energia, i crescenti tassi di interesse e il rallentamento della crescita globale porteranno a una #lieverecessione”.

Le misure pubbliche per evitare questa deriva non salverà il 60% dei paesi del blocco. In particolare “il Pil di Germania, Italia e Slovacchia scenderà sotto i livelli pre-pandemia”.
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I listini della #zonaeuro si confermano cautamente positivi nonostante i conti deludenti di alcune grandi banche statunitensi e l’andamento contrastato di Wall Street.

Il clima continentale è stato positivamente influenzato dal record di capitalizzazione a 400 miliardi di euro raggiunto in seduta da #LouisVuitton alla borsa di #Parigi, che poi ha chiuso a +0,39%.

Borsa di Milano: il #FtseMib chiude la seduta con un rialzo di + 0.31%.

Lo #spread scende attorno ai 184 punti e il #Btp decennale rende meno del 4%.
Sul listino milanese spicca il balzo di #Leonardo, dopo che Goldman Sachs ha fissato il target price a 11,7 euro e alzato il rating da neutral a buy.

Materie prime: il #petrolio, con il Brent a +1,7%, 85,9 dollari al barile.
Secondo l’#Opec la domanda petrolifera cinese rimbalzerà quest’anno grazie all’allentamento delle restrizioni imposte dal Paese contro il Covid-19 e trainerà la crescita globale.
Il cartello ha espresso ottimismo sulle prospettive dell’economia mondiale nel 2023.
Nell’Eurozona l’inflazione si è confermata in rallentamento al 9,2% annuale a dicembre e a -0,4% mensile.
La #BCE potrebbe valutare aumenti dei tassi di minore entità rispetto a quanto previsto.

Con questi rumors, il #Btp decennale rende il 3,7%, in calo rispetto ai giorni scorsi.
Anche lo #spread scende sotto i 180 punti.

#EURUSD si attesta a 1,082 mentre #USDJPY è in lieve rialzo a 128,5 dopo la conferma di politica monetaria accomodante della Bank of Japan, che manterrà i tassi negativi e non abbandonerà il controllo della curva dei rendimenti.

Fra le materie prime il petrolio avanza per il nono giorno consecutivo, con il #Brent in area 87,5 dollari, complici le aspettative di ripresa della domanda cinese.

Il presidente della #Fed di St. Louis James Bullard ha affermato che il costo del denaro dovrà aumentare ulteriormente per garantire che le pressioni inflazionistiche si riducano. “Siamo quasi in una zona che potremmo definire restrittiva, ma non ci siamo ancora del tutto”, ha dichiarato Bullard.
L’andamento positivo di Wall Street sostiene le #borseeuropee, che chiudono sopra la parità.

A Piazza Affari, il #FtseMib termina in rialzo dello 0,2% a 25.821 punti.

Rimbalzo per #IntesaSanpaolo (+2,71% a 2,2395 euro), dopo la correzione subita nella seduta di venerdì.
#Leonardo(+3,5%)
#MPS Monte dei Paschi di Siena (+4,88%) #Credem (+5,78%).

In coda #Enel (-3,3%) e #Snam (-2,7%), frenate dallo stacco dell’acconto sul dividendo dell’esercizio 2022. Nel dettaglio, Enel ha pagato un acconto di 20 centesimi per azione mentre Snam ha distribuito 11 centesimi per azione.

Sull’obbligazionario, lo #spread Btp-Bund rimane poco mosso a 180 punti base, con il #rendimento del decennale italiano al 4% dopo la risalita di venerdì.

#EURUSD in rialzo a 1,086 dopo aver superato momentaneamente quota 1,09.

Ancora acquisti sul petrolio dopo i guadagni della scorsa settimana, in scia alle prospettive di ripresa della Cina, con il #Brent vicino agli 89 dollari al barile.
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Le principali piazze finanziarie europee hanno chiuso con variazioni frazionali una seduta caratterizzata da bassa volatilità.

Il #Brent viaggia in ribasso dell’1,9% a 86,5 dollari al barile, prima della diffusione dei dati settimanali dell’Api sulle scorte statunitensi.

Sul Forex, l’#eurusd rimane poco sotto quota 1,09 mentre sull’obbligazionario lo #spread Btp-Bund si riduce a 175 punti base, con il #rendimento del decennale italiano intorno al 3,9%.

Tiene banco ancora la #Bce con la sua politica aggressiva sui tassi di interesse. #Lagarde ha ribadito che l’obiettivo della banca centrale è riportare la stabilità dei prezzi e che l’inflazione di fondo è ancora troppo elevata.

In giornata è intervenuto il membro del consiglio direttivo Bce Fabio #Panetta, affermando che la stretta monetaria dell’Eurotower non rappresenta una fonte di rischio per l’Italia. Panetta ha aggiunto che l’approccio della Bce si basa sui dati e verrà rivalutato a marzo.

🇪🇺Nell’#eurozona, le stime hanno evidenziato una marginale crescita dell’attività economica dopo sei mesi di declino, superando le attese degli analisti, con l’indice composito a 50,2 punti.
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Giornata positiva per le #borseeuropee, che hanno beneficiato anche dell'avvio in rally di Wall Street.

Gli operatori vedono fortificato lo scenario di un atterraggio morbido dell'economia americana dai dati migliori delle attese su PIL e sussidi di disoccupazione.

Il #FtseMib svetta tra i listini continentali con un rialzo dell’1,3% a 26.217 punti, trainata dai finanziari da #Stm (+8,2%), che ha registrato nel quarto trimestre vendite e utili superiori alle aspettative del mercato, e #Tods, che ieri sera ha comunicato ricavi 2022 sopra 1 miliardo di euro.

Vendite diffuse sull’obbligazionario, dove lo #spread Btp-Bund si amplia nuovamente sopra i 180 punti base, con il #rendimento del decennale italiano sopra il 4%.
Il #Fiber in lieve calo a 1,086 mentre torna a salire il petrolio con il #Brent a 87,6 dollari al barile.
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Le #borseeuropee si muovono con cautela in vista del meeting della #BCE la prossima settimana e dell'ormai scontato aumento dei tassi di interesse di 50 punti.

L'#Oro continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,05%.
Sull’obbligazionario, lo #spread Btp-Bund si amplia a 184 punti base, con il #rendimento del decennale italiano in aumento al 4,08%.
Il petrolio perde quota con il #Brent in calo a 86,8 dollari al barile.

Recupera nel finale, dopo i cali precedenti, il #gas naturale, che comunque si riavvicina alla soglia dei 50 euro al megawattora, ai minimi da dicembre 2021 (+2% a 55,95 euro i contratti febbraio scambiati ad Amsterdam).

Sul mercato valutario, #Fiber (EurUsd) in area 1,086 mentre il #Ninja (dollaro/yen) è a 129,90.
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Seduta contrastata per le #borseeuropee, con tutti i principali indici del Vecchio Continente che archiviano la prima seduta settimanale all’insegna della debolezza, in attesa degli appuntamenti con i meeting delle banche centrali.

Sull’obbligazionario, lo #spread Btp-Bund si amplia a 187 punti base, con il rendimento del #decennale italiano in ascesa al 4,18%.

#EurUsd poco mosso in area 1,086 mentre il petrolio scambia in lieve calo con il #Brent leggermente al di sotto degli 86 dollari al barile.

🇮🇹Rialzi per #Tim (+4,64% a 0,26 euro) in scia ad alcune indiscrezioni di stampa.
#Saipem (+1,15%), #Recordati (+1,2%) e #Leonardo (+0,71%) mentre in calo #Diasorin (-3,17%), #Interpump (-2,22%) e #Hera (-2,07%).
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Chiusura contrastata per le Borse europee, che sono rimaste ingessate per tutta la giornata nell'attesa delle decisioni della Fed sui tassi di interesse.

Sul mercato valutario, l'#euro è in rialzo a 1,091 dollari (da 1,085 alla vigilia).
E' invece stabile sullo #yen a 141,16, mentre il ninja è pari a 129,28.

Volatile il prezzo del #gas: debole in mattinata, sale del 2,35% a 58,7 euro al Mwh.

Movimento opposto per il petrolio, che ha invertito la rotta nel pomeriggio: il #Wti di marzo è scambiato sui 78,28 dollari al barile, in calo dello 0,79%.

Intanto oggi è stato annunciato che l'#Opec+ ha confermato gli attuali livelli di produzione, decisi nel novembre scorso. Inoltre è emerso che negli States le scorte di petrolio sono inaspettatamente aumentate, registrando un rialzo di 4,14 milioni di barili a 452,688 milioni di unità.

Lo #spread Btp-Bund ha chiuso a 187,5 punti, con il rendimento dei #Btp a dieci anni che si è attestato al 4,17% (da 4,12%).

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Giornata negativa per le #borseeuropee.

A Piazza Affari il #FtseMib recupera in chiusura chiudendo con un rialzo dello 0,27% sopra a quota 27.022 punti.
In questo momento negatività anche a Wall Street con tutti i principali indici al di sotto della parità: l’indice S&P 500 a quota 4.111 punti.

Sul fronte obbligazionario, lo #spread Btp-Bund si amplia a 185 punti base con il rendimento del #decennale italiano in risalita al 4,14%.
Sul Forex, il #Fiber scende a quota 1,071 mentre fra le materie prime il #Brent è a 80,5 dollari al barile.

➡️Tornano in primo piano anche le tensioni geopolitiche, dopo l’abbattimento del pallone cinese da parte degli Usa e l’annullamento della visita del segretario di Stato americano Blinken. Inoltre, gli Usa sono pronti a imporre sanzioni del 200% sull’alluminio russo.

Domani l’attenzione si sposterà prevalentemente su un intervento di Jerome #Powell all’Economic Club di Washington.
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Giornata debole per le borse europee.
C’è nervosismo nei mercati globali perchè l’aspettativa delle banche centrali, #Fed e #Bce in primis, ancora aggressive sui tassi, lascia aperta la possibilità di un rallentamento economico.

🇺🇸Loretta #Mester e James #Bullard (membri non votanti della Fed quest’anno) hanno aperto ad un rialzo dei tassi da 50 pb a marzo, frenando al momento Wall Street per la seconda seduta consecutiva.

🇪🇺BCE: Francois #Villeroy de Galhau ha escluso un taglio dei tassi per quest’anno e Isabel #Schnabel ha sottolineato che gli investitori sottovalutano la persistenza dell’inflazione e la risposta necessaria per tenerla sotto controllo.

Sull’obbligazionario, lo #spread Btp-Bund si riporta a 184 punti base con il rendimento del decennale italiano in rialzo al 4,3%.
Forex, il cambio #EURUSD in area 1,068 e il #ninja si attesta a 134,1.

Il petrolio in ribasso, con il #Brent sotto 83 dollari al barile.
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🇪🇺Seduta borsistica all’insegna dei ribassi in Europa, con tutti i principali indici in territorio negativo nel pomeriggio dopo un avvio in rialzo.

Anche 🇺🇸Wall Street mostra perdite consistenti dopo la pubblicazione del #PCE core, parametro preferito dalla Fed per monitorare il trend dell’inflazione Usa, che ha accelerato al 4,7% annuo, ben oltre le attese degli analisti.

Dinamica che rafforza le aspettative di una #Fed ancora restrittiva per lungo tempo al fine di contrastare le persistenti pressioni sui prezzi.

Anche la presidente della Fed di Cleveland, #Mester, ha ribadito la necessità di continuare con le strette.

Lo #spread Btp-Bund resta in area 183 pb con il rendimento del #decennale italiano al 4,32%,

#EURUSD scende ulteriormente a 1,054 mentre il #NINJA sale oltre quota 136 dopo il primo intervento del prossimo governatore della #BoJ, Kazuo #Ueda, che ha confermato la linea accomodante del suo predecessore Kuroda.


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Chiusura negativa per quasi tutte le #borseeuropee.

In giornata è stato diffuso il dato sull'inflazione in 🇩🇪Germania, che ha segnato un incremento dell’8,7% annuo, sopra le attese.
Con gli aumenti registrati anche in 🇫🇷Francia e 🇪🇸Spagna, si evince che le pressioni sui prezzi non si sono affatto esaurite e che la #Bce continuerà ad avere un atteggiamento aggressivo nelle prossime riunioni.

Il membro del Consiglio direttivo Joachim #Nagel, presidente della Bundesbank, si è detto favorevole ad aumenti dei tassi e ad un Quantitative Tightening più deciso.

In 🇮🇹Italia, l’Istat ha reso noto che la crescita del #Pil nel 2022 si attesta al 3,7% e il rapporto debito/Pil è calato al 144,7%.

Lo #spread Btp-Bund si amplia a 184 punti base con il rendimento del #decennale italiano in rialzo al 4,56%.

Il #Fiber a 1,067, #Ninja a 135.89, #Brent a 83.04 dollari al barile.
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Prevalenza di chiusure positive per le #borseeuropee con 🇫🇷#Parigi (+0,34%) che nella prima parte della seduta ha toccato il nuovo massimo storico oltre i 7.400 punti base.

🇮🇹#Milano ha guadagnato lo 0,44%, mentre lo #spread ha chiuso a 181 punti e il rendimento dei #Btp a dieci anni si è portato al 4,52%.

🇺🇸#WallStreet in leggero guadagno in attesa del presidente della Fed #Powell che porterà la sua testimonianza sulla politica monetaria al Congresso (domani e mercoledì).

In settimana usciranno dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti. Su quanto dirà Powell si respira un certo ottimismo, visto che a trascinare la borsa di New York sono i titoli delle megacap, sensibili ai tassi.

#EURUSD si attesta a 1,068, #USDJPY a 135.94, mentre fra le materie prime il petrolio (#Brent) si mantiene sopra gli 85 dollari al barile.
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La fuga dalle banche Usa, che ieri ha travolto Wall Street, ha contagiato oggi i listini europei.
Chiusura quindi in deciso calo e #Milano è tra le piazze peggiori.

I #dati di oggi sul mercato del lavoro statunitense hanno evidenziato la creazione di 311 mila nuovi posti di lavoro, dato superiore alle attese, ma anche un tasso di disoccupazione in aumento al 3,6% e una crescita salariale in rallentamento.

Numeri contrastanti che lasciano incertezza sull’entità del prossimo ritocco dei #tassi da parte della Fed.
Decisivi dunque i dati sull’#inflazione Usa in uscita la prossima settimana.

#EURUSD a 1,066
#Ninja si deprezza a 135 dopo i dati americani e la conferma della politica monetaria accomodante della BoJ nell’ultima riunione guidata da Kuroda.
Fra le materie prime, petrolio #Brent in rialzo a 82.6 dollari al barile.

Lo #spread si è allargato a 172 punti base (+2,63%), con i rendimenti al 4,19% per il Btp decennale e al 2,47% per quello tedesco.
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Seduta nera per le 🇪🇺borse europee e in particolare per 🇮🇹#PiazzaAffari, trascinata dalle vendite sui titoli bancari.
#Bper (-9,5%), #Unicredit (-9%), Banco #Bpm (-8,1%) e #BancaMediolanum (-7,8%).

Nel settore oil continua la svendita di #Saipem -7,29%. Intercettano i favori degli investitori titoli considerati difensivi come le utility, #Italgas +1,05%, #Snam +0,57%, #Terna +0,61%.

Il sell-off sulle banche è stato accompagnato da un ritorno degli acquisti sull’obbligazionario, che ha spinto al ribasso i rendimenti dei titoli di Stato.

Fra i Treasury statunitensi, il #biennale scende al 4,13% e il #decennale si ridimensiona al 3,51%.
Lo #spread Btp-Bund si amplia a oltre 190 punti base, con il #rendimento del titolo italiano in discesa al 4,19%.

Sul Forex, il cambio #EURUSD risale oltre 1,07 #USDJPY si deprezza a 133.
Materie prime, il petrolio #Brent scivola a 80,6 dollari al barile e il #gold supera i 1.910 dollari l’oncia.
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🇪🇺Giornata positiva per le #borseeuropee.

◾️Nel complesso è stata una settimana all’insegna degli acquisti per l’azionario, che si lascia alla spalle le tensioni bancarie che hanno caratterizzato il mese di marzo.

▪️In giornata sono stati diffusi i dati sui prezzi al consumo della zona 🇪🇺euro, in rallentamento al 6,9% annuo.
▪️Negli 🇺🇸Usa, l’indice core della spesa per consumi personali (l’indicatore preferito della Fed per misurare l’inflazione) ha rallentato leggermente al 5% annuo, alimentando le speranze di una pausa nel ciclo restrittivo.
▪️In 🇮🇹Italia, a marzo, l’inflazione è scesa al 7,7% dal 9,1% del mese precedente.

◾️ Filippo #Diodovich di Ig "Crediamo sia difficile ipotizzare che la #Bce possa prendersi una pausa nella lotta contro le pressioni inflazionistiche" mentre "per il prossimo meeting di maggio le probabilità di una pausa da parte della #Fed nel processo di rialzo dei tassi di interesse sono quasi al 50%, secondo i dati raccolti dal CME".

▪️Nel comparto obbligazionario, il rendimento del #Treasurybiennale resta in aera 4,1% e il #decennale si riduce leggermente al 3,52%.
#Spread Btp-Bund in lieve calo a 181 bp con il #decennaleitaliano al 4,13%.

▪️Sul Forex, #eurusd poco sotto quota 1,09, mentre il petrolio si dirige verso un aumento settimanale intorno all’9%, con il #Wti a 75 dollari/barile.


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