Il 28 giugno 1867 nacque ad Agrigento Luigi Pirandello, scrittore, poeta e drammaturgo siciliano di fama mondiale. Appassionato di scrittura fin da giovane, decise di intraprendere gli studi in filologia romanza presso l'Università di Palermo.
Lo scrittore ottenne il primo successo con Il fu Mattia Pascal del 1904, ma furono soprattutto le sue opere teatrali a valergli il plauso entusiasta della critica e del pubblico italiani e internazionali.
Queste furono infatti rappresentate nei teatri europei e statunitensi più prestigiosi e, a coronamento della sua carriera, fu anche insignito del premio Nobel per la Letteratura nel 1934.
Pirandello morì a Roma il 10 dicembre 1936 all'età di 69 anni.
“Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.”
<<Luigi Pirandello>>
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Lo scrittore ottenne il primo successo con Il fu Mattia Pascal del 1904, ma furono soprattutto le sue opere teatrali a valergli il plauso entusiasta della critica e del pubblico italiani e internazionali.
Queste furono infatti rappresentate nei teatri europei e statunitensi più prestigiosi e, a coronamento della sua carriera, fu anche insignito del premio Nobel per la Letteratura nel 1934.
Pirandello morì a Roma il 10 dicembre 1936 all'età di 69 anni.
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La consegna del Premio Nobel a Salvatore Quasimodo | Aste Bolaffi.
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Il 20 agosto 1901 nasce a Modica SALVATORE QUASIMODO, premiato con il Nobel per la Letteratura nel 1959.
Nel video Salvatore Quasimodo riceve il Premio Nobel per la Letteratura, Stoccolma 10 dicembre 1959.
In seguito a tale riconoscimento, Quasimodo diventa celebre a livello mondiale.
E' stato un poeta e traduttore, esponente di rilievo dell'ermetismo. Ha contribuito alla traduzione di vari componimenti dell'età classica, tra cui opere liriche greche, ma anche di opere teatrali di Molière e William Shakespeare. È considerato uno dei più grandi poeti del XX sec.
Salvatore Quasimodo (Modica, 20 agosto 1901 – Napoli, 14 giugno 1968)
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29 Agosto 1953 Lacrimazione della madonnina di Siracusa.
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Dal 29 Agosto al 1 Settembre 1953, evento verificatosi a Siracusa da un'effigie mariana in gesso smaltato scaturirono lacrime, risultate in seguito di tipo umano.
Dal 29 Agosto al 1 Settembre ricorre il 69°anniversario della Lacrimazione della madonnina delle Lacrime di Siracusa.
Madonna delle Lacrime è l'appellativo con cui i cattolici venerano Maria, in seguito a un evento verificatosi a Siracusa nel 1953, dal 29 agosto al 1º settembre: da un'effigie mariana in gesso smaltato scaturirono lacrime, risultate in seguito lacrime umane.
La lacrimazione avvenne a Siracusa dal 29 agosto al 1º settembre 1953, in via degli Orti di San Giorgio al n. 11, nell'abitazione di due giovani coniugi, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusto. Antonina, in attesa del primo figlio, aveva una gravidanza difficile, con ricorrenti abbassamenti della vista: verso le tre di notte del 29 agosto la vista scomparve del tutto, per poi tornare normale alle 8.30 del mattino, quando vide lacrime scendere sul viso di una Madonnina in gesso, posta a capo del letto. Il mezzo busto in gesso smaltato (cm. 29x22), montato su di un supporto di vetro opalino nero (cm. 39x33), raffigurante la Madonna che mostra il proprio Cuore Immacolato, era un regalo ricevuto per le nozze, celebrate il 21 marzo di quell'anno.
La lacrimazione si ripeté almeno 58 volte e la notizia si divulgò rapidamente rendendo casa Iannuso meta di incessante pellegrinaggio.
Le Guarigioni Fisiche:
Le guarigioni fisiche ritenute straordinarie dalla Commissione medica, appositamente istituita, furono circa 300 (fino a metà novembre del 1953).
Il riconoscimento da parte della Chiesa cattolica:
L'episcopato della Sicilia, presieduto dal cardinale Ernesto Ruffini, il 13 dicembre 1953 ha dichiarato miracolosa la lacrimazione.
Il Santuario e l'elevazione a Basilica:
Progettato nel 1957 e iniziato nel 1966, il santuario della Madonna delle Lacrime venne inaugurato da Giovanni Paolo II il 6 novembre 1994. Nella parte superiore del tempio superiore, presso l'altare centrale, è custodita l'effigie mariana protagonista dell'evento: il quadretto, prima di essere custodito nel santuario costruito successivamente, rimase esposto fino al 1968 alla venerazione dei fedeli in piazza Euripide.
Nel 2002 Giovanni Paolo II lo ha elevato alla dignità di basilica minore.
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Madonna delle Lacrime è l'appellativo con cui i cattolici venerano Maria, in seguito a un evento verificatosi a Siracusa nel 1953, dal 29 agosto al 1º settembre: da un'effigie mariana in gesso smaltato scaturirono lacrime, risultate in seguito lacrime umane.
La lacrimazione avvenne a Siracusa dal 29 agosto al 1º settembre 1953, in via degli Orti di San Giorgio al n. 11, nell'abitazione di due giovani coniugi, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusto. Antonina, in attesa del primo figlio, aveva una gravidanza difficile, con ricorrenti abbassamenti della vista: verso le tre di notte del 29 agosto la vista scomparve del tutto, per poi tornare normale alle 8.30 del mattino, quando vide lacrime scendere sul viso di una Madonnina in gesso, posta a capo del letto. Il mezzo busto in gesso smaltato (cm. 29x22), montato su di un supporto di vetro opalino nero (cm. 39x33), raffigurante la Madonna che mostra il proprio Cuore Immacolato, era un regalo ricevuto per le nozze, celebrate il 21 marzo di quell'anno.
La lacrimazione si ripeté almeno 58 volte e la notizia si divulgò rapidamente rendendo casa Iannuso meta di incessante pellegrinaggio.
Le Guarigioni Fisiche:
Le guarigioni fisiche ritenute straordinarie dalla Commissione medica, appositamente istituita, furono circa 300 (fino a metà novembre del 1953).
Il riconoscimento da parte della Chiesa cattolica:
L'episcopato della Sicilia, presieduto dal cardinale Ernesto Ruffini, il 13 dicembre 1953 ha dichiarato miracolosa la lacrimazione.
Il Santuario e l'elevazione a Basilica:
Progettato nel 1957 e iniziato nel 1966, il santuario della Madonna delle Lacrime venne inaugurato da Giovanni Paolo II il 6 novembre 1994. Nella parte superiore del tempio superiore, presso l'altare centrale, è custodita l'effigie mariana protagonista dell'evento: il quadretto, prima di essere custodito nel santuario costruito successivamente, rimase esposto fino al 1968 alla venerazione dei fedeli in piazza Euripide.
Nel 2002 Giovanni Paolo II lo ha elevato alla dignità di basilica minore.
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FRANCO FRANCHI canta Ciuri Ciuri.
Il 18 Settembre 1928 a Palermo nasce il grande attore e comico siciliano Francesco Benenato, in arte FRANCO FRANCHI.
E' stato un attore, comico e cantante.
Per le strade di Palermo incontrò quasi casualmente Ciccio Ingrassia, all'anagrafe Francesco Ingrassia , iniziando un lungo sodalizio artistico cinematografico, che avrebbe dato vita a una coppia definita " d'oro " per il grande successo che ebbe di pubblico e di botteghino.
Essi realizzarono insieme centotrentadue film, prevalentemente nella prima metà degli anni Sessanta.
( Palermo 18 settembre1928 – Roma 9 dicembre 1992)
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Per le strade di Palermo incontrò quasi casualmente Ciccio Ingrassia, all'anagrafe Francesco Ingrassia , iniziando un lungo sodalizio artistico cinematografico, che avrebbe dato vita a una coppia definita " d'oro " per il grande successo che ebbe di pubblico e di botteghino.
Essi realizzarono insieme centotrentadue film, prevalentemente nella prima metà degli anni Sessanta.
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Leonardo Sciascia nasce 8 Gennaio del 1921.
(Racalmuto, 8 gennaio 1921 – Palermo, 20 novembre 1989) .
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E' stato uno scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo, poeta, politico, critico d'arte e insegnante.
Spirito libero e anticonformista, lucidissimo e impietoso critico del nostro tempo, Sciascia è una delle grandi figure del Novecento italiano ed europeo.
Leonardo Sciascia nasce l'8 gennaio 1921 a Racalmuto, in provincia di Agrigento, primo di tre fratelli, figlio di un impiegato, Pasquale Sciascia, e di una casalinga, Genoveffa Martorelli. La madre proviene da una famiglia di artigiani mentre il padre era impiegato presso una delle miniere di zolfo locali e la storia dello scrittore ha le sue radici nella zolfara dove hanno lavorato il nonno e il padre.
Trascorre l'infanzia circondato da zie e zii nella casa di Racalmuto di via Regina Margherita, 37 (oggi via Leonardo Sciascia), aperta al pubblico nel luglio del 2019 da privati e inserita nel percorso turistico "Strada degli scrittori".
Dall'esperienza d'insegnante nelle scuole elementari del suo paese trasse ispirazione per un fortunato racconto-inchiesta, Le parrocchie di Regalpetra (1956), in cui coglieva acutamente le radici storico-sociali dell'arretratezza siciliana.
Successivamente, senza trascurare una vena saggistico-libellista, di dichiarata ascendenza illuministica (Pirandello e la Sicilia, 1961; La corda pazza, 1970; Nero su nero, 1979; Cruciverba, 1983; ecc.), ottenne un crescente successo di pubblico con una serie di romanzi brevi di ambientazione prevalentemente siciliana (Il giorno della civetta, 1961; A ciascuno il suo, 1966; Il contesto, 1971; Todo modo, 1974; Una storia semplice, 1989), in cui la denuncia del sistema di connivenze di cui godeva la mafia coinvolgeva la politica nazionale e alludeva alla diffusione incontenibile della mentalità mafiosa.
Investì poi la sua penetrante immaginazione inquisitoria nella ricerca storiografica (Atti relativi alla morte di Raymond Roussel, 1971; La scomparsa di Majorana, 1975; I pugnalatori, 1976; Dalle parti degli infedeli, 1979) fino a misurarsi con la tragica attualità del terrorismo (L'affaire Moro, 1978), anche come relatore di minoranza nella commissione parlamentare d'inchiesta sull'assassinio di A. Moro e sul terrorismo in Italia (era stato eletto alla Camera dei deputati nel 1979 nelle liste del Partito radicale).
La produzione letteraria di Sciascia è raccolta in Opere (3 voll., a cura di C. Ambroise, 1987-91).
«Forse tutta l'Italia va diventando Sicilia… E sale come l'ago di mercurio di un termometro, questa linea della palma, del caffè forte, degli scandali: su su per l'Italia, ed è già, oltre Roma…»
(Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta, 1961)
💻Fonti: Eciclopedia Treccani – Enciclopedia Wikipedia
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Leonardo Sciascia nasce l'8 gennaio 1921 a Racalmuto, in provincia di Agrigento, primo di tre fratelli, figlio di un impiegato, Pasquale Sciascia, e di una casalinga, Genoveffa Martorelli. La madre proviene da una famiglia di artigiani mentre il padre era impiegato presso una delle miniere di zolfo locali e la storia dello scrittore ha le sue radici nella zolfara dove hanno lavorato il nonno e il padre.
Trascorre l'infanzia circondato da zie e zii nella casa di Racalmuto di via Regina Margherita, 37 (oggi via Leonardo Sciascia), aperta al pubblico nel luglio del 2019 da privati e inserita nel percorso turistico "Strada degli scrittori".
Dall'esperienza d'insegnante nelle scuole elementari del suo paese trasse ispirazione per un fortunato racconto-inchiesta, Le parrocchie di Regalpetra (1956), in cui coglieva acutamente le radici storico-sociali dell'arretratezza siciliana.
Successivamente, senza trascurare una vena saggistico-libellista, di dichiarata ascendenza illuministica (Pirandello e la Sicilia, 1961; La corda pazza, 1970; Nero su nero, 1979; Cruciverba, 1983; ecc.), ottenne un crescente successo di pubblico con una serie di romanzi brevi di ambientazione prevalentemente siciliana (Il giorno della civetta, 1961; A ciascuno il suo, 1966; Il contesto, 1971; Todo modo, 1974; Una storia semplice, 1989), in cui la denuncia del sistema di connivenze di cui godeva la mafia coinvolgeva la politica nazionale e alludeva alla diffusione incontenibile della mentalità mafiosa.
Investì poi la sua penetrante immaginazione inquisitoria nella ricerca storiografica (Atti relativi alla morte di Raymond Roussel, 1971; La scomparsa di Majorana, 1975; I pugnalatori, 1976; Dalle parti degli infedeli, 1979) fino a misurarsi con la tragica attualità del terrorismo (L'affaire Moro, 1978), anche come relatore di minoranza nella commissione parlamentare d'inchiesta sull'assassinio di A. Moro e sul terrorismo in Italia (era stato eletto alla Camera dei deputati nel 1979 nelle liste del Partito radicale).
La produzione letteraria di Sciascia è raccolta in Opere (3 voll., a cura di C. Ambroise, 1987-91).
«Forse tutta l'Italia va diventando Sicilia… E sale come l'ago di mercurio di un termometro, questa linea della palma, del caffè forte, degli scandali: su su per l'Italia, ed è già, oltre Roma…»
(Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta, 1961)
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🌦Buongiorno ☕️🌻
🗓️ 5 Marzo
📖Proverbiu du jionnu
"U lupu i mala scuscenza comu opira pensa"
🗞Videmu chi succidiu na vota di sti tempi.
🏛️ IL SATIRO DANZANTE
Nella notte tra il 4 e il 5 marzo 1998, sui fondali del Canale di #Sicilia a largo di #MazaradelVallo veniva ritrovata la scultura del #SatiroDanzante, datata tra il IV e il II secolo a.C.
Oggi custodita nell'omonimo museo di Mazara, la statua del Satiro Danzante è tra le principali attrazioni archeologico-artistiche della Sicilia.
🗞Terremoto
Alle 5.37 del pomeriggio del 5 marzo 1823, per 30 secondi, un moto on- dulatorio da tramontana a mezzogiorno scuoteva la città di Palermo e, con essa, tutta la linea di costa sul mar Tirreno fino a Messina, tant'è che danni gravi furono anche segnalati a Naso e Patti, comuni appunto del distretto di Messina.
🎥@palermocityofficial
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Oggi custodita nell'omonimo museo di Mazara, la statua del Satiro Danzante è tra le principali attrazioni archeologico-artistiche della Sicilia.
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Alle 5.37 del pomeriggio del 5 marzo 1823, per 30 secondi, un moto on- dulatorio da tramontana a mezzogiorno scuoteva la città di Palermo e, con essa, tutta la linea di costa sul mar Tirreno fino a Messina, tant'è che danni gravi furono anche segnalati a Naso e Patti, comuni appunto del distretto di Messina.
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🗓️ 18 Marzo
📖Proverbiu du jionnu
Ci dissi u surci a nuci:
" Dammi tempu ca ti perciu"
🗞Videmu chi succidiu na vota di sti tempi.
#Accaddeoggi #18Marzu
⚜Dopo il suo ingresso trionfale nella città santa, il giorno seguente – 18 marzo 1229 – Federico II poté finalmente cingere la corona di re di Gerusalemme, anche se ciò avvenne in modo tutt’altro che ordinario.
⚜18 marzo 1883: nasce a Palermo Vincenzo Florio, imprenditore e mecenate sportivo italiano. Di famiglia benestante, chiamato anche Vincenzo junior, per distinguerlo dall'omonimo nonno, e figlio minore del senatore Ignazio Florio, armatore e industriale di vini; fratello minore di Ignazio, con la morte del padre nel 1891 ereditò, insieme al fratello che le gestì, le imprese di famiglia.
👉🏻Paesi Etnei
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