Giovani Comunisti/e
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Canale nazionale dei Giovani Comunisti/e, l'organizzazione giovanile del Partito della Rifondazione Comunista
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L'ondata di contestazioni scatenata negli USA dalla morte di George Floyd ha ridato vigore al movimento contro il razzismo e le discriminazioni #BlackLivesMatter ma soprattutto ha fatto riemergere nel dibattito pubblico internazionale la questione degli abusi in divisa.

In Italia sono stati tanti i casi di abusi che talvolta hanno portato alla morte, come accaduto per Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva, Riccardo Magherini senza considerare il massacro compiuto durante le giornate del G8 di Genova del luglio 2001. In quei giorni si registrarono cariche ingiustificate contro manifestanti pacifici, la "macelleria messicana" della scuola Diaz e poi di Bolzaneto, l'uccisione di Carlo Giuliani. Si registrò allora quella che fu definita "la più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale".

Come GC noi eravamo parte dei movimenti che si battevano contro la globalizzazione neoliberista e presenti in quelle giornate di Genova. Da allora il nostro impegno contro la repressione e gli abusi in divisa non si è mai fermato, rivendicando anche la necessità di apporre numeri identificativi sui caschi dei reparti mobili che intervengono per caricare e controllare i cortei.
Solo dieci giorni fa i braccianti sono scesi in strada fermando il lavoro e chiedendo diritti, regolarizzazione e casa per tutti e tutte. Come abbiamo già sostenuto il provvedimento varato dal governo sulla regolarizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici stranieri non è sufficiente ma risponde unicamente alle logiche del profitto.

Ieri nella baraccopoli di Borgo Mezzanone, nei pressi di Foggia, si è verificato un rogo che ha distrutto sei baracche e impegnato i vigili del fuoco per oltre quattro ore. Un evento che per pura casualità non è degenerato in strage. Nell'ultimo anno e mezzo sono morti tre braccianti a causa degli incendi di Borgo Mezzanone, lo scorso marzo un rogo ha distrutto circa trenta baracche. Questo indica che la condizione di invisibilità a cui sono sottoposti centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici in Italia non si ferma davanti al provvedimento emanato dal governo. #BlackLivesMatter anche in Italia.
🔴 Oggi ricordiamo Soumaila Sacko, ucciso il 2 giugno di due anni fa con un colpo di fucile alla testa nell’ex fornace La Tranquilla di San Calogero, mentre cercava lamiere per costruire un riparo di fortuna destinato ad altri braccianti.

Soumaila aveva un regolare permesso di soggiorno, ma se non avesse incontrato sulla sua strada la furia omicida che considerava “roba sua” quel terreno usato dalle mafie come discarica di veleni, oggi sarebbe condannato all’invisibilità come centinaia di migliaia di braccianti. Soumaila era un bracciante e un sindacalista USB. Lui non aveva mai conosciuto “la pacchia”. #blacklivesmatter
📌 CAPIRE COSA SUCCEDE NEGLI USA

Mentre in tutta Italia si dispiegano decine di manifestazioni con grandissima partecipazione, negli Stati Uniti proseguono le proteste giunte al quindicesimo giorno di mobilitazione. Vogliamo provare a proseguire nel nostro tentativo di informare il più possibile chi ci segue per comprendere le radici profonde che spiegano l'irrompere di un movimento così radicale come #BlackLivesMatter.

Abbiamo intervistato Maicol David Lynch della Lega dei Giovani Comunisti (Young Communist League USA), sezione giovanile del Partito Comunista degli USA (Communist Party USA). I nostri compagni sono impegnati non solo all'interno delle proteste ma anche in attività di supporto mutualistico a dimostranti, arrestati e lavoratori. L'intervista è raggiungibile attraverso il seguente link -> https://www.giovanicomunisti.it/2020/06/07/limpegno-dei-giovani-comunisti-statunitensi-in-black-lives-matter/
🔴 BLACK LIVES MATTER IN TUTTA ITALIA

Alcune delle immagini giunte da compagne e compagni che si sono uniti ai presidi di solidarietà verso il popolo statunitense e la comunità afroamericana in lotta contro il razzismo e la violenza delle forze dell'ordine.

Prendiamo parte agli eventi che in questo fine settimana si stanno snodando in tutta la Penisola per reclamare ugualianza, diritti sociali e civili, lotta al razzismo, alle discriminazioni di genere, agli abusi in divisa. I giovani si dimostrano ancora una volta tra le fasce sociali più avanzate e coscienti nel nostro Paese.

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https://www.instagram.com/p/CBJSbNuDRcE/?igshid=1xiu5ewlpn17y
UNIRE LE LOTTE

I @giovani_comunisti_salerno in piazza questo fine settimana per difendere la sanità pubblica. Dopo mesi passati ad incensare i lavoratori della sanità e definirli eroi ora non possono cadere nel dimenticatoio e soprattutto non possiamo dimenticare quanto l'emergenza ci ha rivelato la necessità di avere una sanità pubblica adeguata ed efficiente.

Ma lo striscione per #blacklivesmatter non è casuale. Queste lotte si intrecciano perché laddove c'è disparità sociale, laddove i diritti universali e fondamentali come la sanità pubblica, l'istruzione, e il lavoro vengono a mancare, allora si annidano i pregiudizi, il razzismo, la lotta tra poveri, la divisione della classe.
#GiovaniComunisti #rifondazionecomunista #rifondazione #salerno #sanità #coronavirus #sanitàpubblica #lavoro #campania #comunsimo #sinistra #Italia
https://www.instagram.com/p/CBLgi2SAiff/?igshid=50qa6fqptju0
BLACK LIVES MATTER ANCHE IN ITALIA

Il movimento che si è sviluppato negli USA ha posto in evidenza le grandi contraddizioni presenti nella società americana legate al razzismo, alla violenza, all'indifferenza e alle radici storiche e pluricentenarie dello sfruttamento e dell'emarginazione degli afroamericani. Sarebbe l'ora in Italia di sollevare l'attenzione allo stesso modo sulle tragedie che costantemente si consumano nel nostro territorio.

Nella notte tra il 4 e il 5 giugno un barcone di migranti partito da Sfax in Tunisia si è rovesciato mentre attraversava il Canale di Sicilia. Al momento sono stati recuperati 53 cadaveri ma il conto potrebbe salire ancora. Questa mattina, invece, nel ghetto di Borgo Mezzanone, nei pressi di Foggia, si è scatenato l'ennesimo incendio, l'ultimo accaduto lo scorso 31 maggio, mentre a marzo erano state 30 le baracche andate a fuoco. Nel rogo avvenuto all'alba ha perso la vita un lavoratore migrante. Sono tragedie che accadono con drammatica regolarità nel nostro Paese e davanti a cui la politica gira la testa dall'altra parte, ignorando le cause dello sfruttamento, della miseria e di questi stessi disastri.

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