📢 Progetto DREYFUS {LIVE news}
1.33K subscribers
1.66K photos
506 videos
3 files
613 links
⚡️Ebraismo, Cultura Ebraica
⚡️Antisemitismo e pregiudizio
⚡️Israele, Medioriente e conflitto
Download Telegram
📢 Progetto DREYFUS {LIVE news}
Photo
QATAR: CAPI DI HAMAS PRONTI A SPOSTARSI IN IRAQ

I leader di Hamas potrebbero pianificare di lasciare il Qatar per l'Iraq, poiché il gruppo palestinese è sottoposto a crescenti pressioni da parte di Doha e Washington affinché accetti un accordo di cessate il fuoco e rilasci gli ostaggi che tiene a Gaza. Secondo quanto riferito dai media emiratini, il governo iracheno ha approvato la mossa il mese scorso.

I leader, il personale e i locali del gruppo palestinese nella capitale Baghdad sarebbero sotto protezione iraniana, secondo fonti citate dal giornale The National. Altri media arabi hanno recentemente riferito che Iran e Iraq stavano discutendo l'apertura di un ufficio media e PR di Hamas nella capitale irachena. Il National sostiene che Hamas ha già aperto un ufficio politico a Baghdad all'inizio di questo mese.

Il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha incontrato i rappresentanti dei governi iracheno e iraniano il mese scorso, secondo un alto parlamentare iracheno con stretti legami con una milizia appoggiata dall'Iran che ha parlato con The National. Tuttavia, i curdi iracheni e alcuni sunniti sarebbero contrari alla mossa, temendo che possa creare tensioni con gli Stati Uniti, dice la fonte.

Testo | @Corriere Della Sera

Nella foto: il leader di Hamas Ismail Haniyeh mentre tiene un discorso in Qatar in un hotel di lusso (foto del 13 Aprile 2023, fonte Hamas)

#Iraq #Qatar #Hamas #Gaza #palestinesi #terrorismo #violenza #brutalità #ostaggi #stupri #crudeltà #bambini #BringThemHome #dirittiumani #diritticivili #7Ottobre2023 #terrorismopalestinese #criminidiguerra #comeinazisti #terrorismoantisraeliano #terrorismoantisemita #strage #massacro #terrorismoislamico #terrorismoantiebraico #nessunagiustificazione #odiopuro #antisemitismo #odioantisemita #Israele #HamasISIS #HamasIsISIS #FreeGaza #fromHamas #FreeGazaFromHamas #FreeGazaNow
📢 Progetto DREYFUS {LIVE news}
Photo
MEDICI SENZA FRONTIERE E IL COLLEGA TERRORISTA UCCISO DA ISRAELE: NESSUNA INDIGNAZIONE PER IL DOTTORE CON IL KALASHNIKOV | di Iuri Maria Prado

I responsabili di Medici Senza Frontiere (Médecins Sans Frontières / MSF) disponevano di parecchie alternative per commentare la notizia secondo cui un loro “collega”, eliminato l’altro giorno dall’esercito israeliano, sarebbe stato coinvolto in attività terroristiche. Apprendendo dell’uccisione, i plenipotenziari di quella sconfinata propensione umanitaria avrebbero potuto – per esempio – contestare la verità della notizia, argomentando e documentando che il loro “collega” non era in realtà un terrorista. Non l’hanno fatto.

Avrebbero potuto rammaricarsi della fine violenta del loro “collega” nella desolazione per la scoperta che era un terrorista. Non l’hanno fatto. Avrebbero potuto piangere il proprio “collega” scusandosi per non essersi accorti che era un terrorista. Non l’hanno fatto. Avrebbero potuto – come hanno fatto – inviare messaggi di condoglianze ai familiari del loro “collega” e avrebbero potuto – come non hanno fatto – chiedere perdono alle vittime dell’attività terroristica di quel medico-miliziano.

Che han fatto, invece, a parte esercitarsi in quelle giuste condoglianze? Hanno messo mano ai propri profili social per dar fuori questo comunicato: “Siamo indignati e condanniamo con forza l’uccisione del nostro collega, Fadi Al-Wadiya, in un attacco avvenuto questa mattina a Gaza City”. Non sono indignati, con se stessi, per aver assunto e tenuto nei propri ranghi un terrorista. Perché? Due ipotesi, diremmo. La prima: che non era un terrorista, e i signori di Medici Senza Frontiere sanno che non lo era. Ma allora (torniamo a ciò che avrebbero potuto fare e non hanno fatto) perché non hanno condannato, oltre che l’uccisione del “collega”, anche la motivazione menzognera che l’avrebbe giustificata? Vai a sapere.

Oppure c’è l’ipotesi seconda, che in greco antico si dice ‘sticazzi: sapevano che era un terrorista, o sono venuti a saperlo, ma non importa. E sul non importa, ovviamente, ci si può sbizzarrire. Non importa perché è una questione di privacy: se un medico, nelle ore libere, allestisce le rampe per il lancio dei razzi sui civili tu che fai, interferisci? Oppure non importa perché l’attività di Medici Senza Frontiere, come ostentano i loro cartigli, è ispirata a “imparzialità, indipendenza e neutralità”: ti arriva l’affiliato degli sgozzatori e tu che fai, lo discrimini? O forse non importa perché c’è il genocidio, c’è la pulizia etnica, c’è la carestia. E, siccome c’è tutto questo, ci sta pure che Medici Senza Frontiere vi si opponga assoldando chi vi si oppone a modo suo, col kalashnikov. Diversi, ma uniti nella lotta.

Se poi fosse tutto falso, e cioè se quel loro “collega” fosse stato solo un medico e non anche un terrorista, sarebbe una tragedia in più di questa orrenda guerra e una tragedia in meno per la credibilità frantumata di certe organizzazioni “imparziali”.

Testo |Il Riformista

#MediciSenzaFrontiere #MSF #ONG #complicità #connivenza #causapalestinese #Hamas #Gaza #palestinesi #terrorismo #violenza #brutalità #ostaggi #stupri #crudeltà #bambini #BringThemHome #dirittiumani #diritticivili #7Ottobre2023 #terrorismopalestinese #criminidiguerra #comeinazisti #terrorismoantisraeliano #terrorismoantisemita #strage #massacro #terrorismoislamico #terrorismoantiebraico #nessunagiustificazione #odiopuro #antisemitismo #odioantisemita #Israele #HamasISIS #HamasIsISIS #FreeGaza #fromHamas #FreeGazaFromHamas #FreeGazaNow
📢 Progetto DREYFUS {LIVE news}
Photo
LA CRUDELTA' DEI TERRORISTI PALESTINESI NON RISPARMIA NEANCHE GLI ANIMALI

Terroristi di Hamas sono riusciti a impadronirsi di un cane delle unità cinofile delle Forze di Difesa israeliane. Mentre era nelle loro mani, i terroristi hanno filmato quello che appare come un attacco del cane contro un’anziana palestinese nel suo letto. Il video girato dalla body-camera del cane è stato passato al giornalista di Al-Jazeera Anas Al Sharif, notoriamente affiliato a Hamas, ed è poi diventato virale sul web.

Le Forze di difesa israeliane hanno specificato che ovviamente ai cani dell’esercito non viene mai dato l’ordine di aggredire inutilmente civili indifesi.

Successivamente, i terroristi hanno ucciso il cane e ne hanno abbandonato il corpo imbottito di esplosivo, con l’obiettivo di uccidere i soldati israeliani che fossero venuti a recuperarlo. Ma il metodo dei cadaveri usati come trappole esplosivi è tipico dei terroristi palestinesi, e i militari israeliani che hanno trovato il cane hanno disinnescato l’esplosivo prima di recuperarne il corpo.

Testo | Israele.net

#animalistidovesiete #trappolaesplosiva #senzapietà #Hamas #Gaza #palestinesi #terrorismo #violenza #brutalità #ostaggi #stupri #crudeltà #bambini #BringThemHome #dirittiumani #diritticivili #7Ottobre2023 #terrorismopalestinese #criminidiguerra #comeinazisti #terrorismoantisraeliano #terrorismoantisemita #strage #massacro #terrorismoislamico #terrorismoantiebraico #nessunagiustificazione #odiopuro #antisemitismo #odioantisemita #Israele #HamasISIS #HamasIsISIS #FreeGaza #fromHamas #FreeGazaFromHamas #FreeGazaNow
📢 Progetto DREYFUS {LIVE news}
Photo
MEDIA ARABI: SOLO 2 O 3 PERSONE SANNO DOVE SI TROVA SINWAR A GAZA

Solo due o tre persone sono a conoscenza di dove si trovi il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar. Lo ha riferito il giornale in lingua araba - ma di base a Londra - Asharq Al-Awsat che cita fonti interne alla fazione islamica. «Un circolo ristretto di non più di 2 e o 3 persone - hanno detto - sanno dove si trovi e soddisfano le sue varie esigenze, oltre a garantire la sua comunicazione con i leader del movimento all'interno e all'esterno».

«Israele - hanno aggiunto senza specificare se il leader sia nascosto nei tunnel o meno - non è riuscito a raggiungere molti dei leader di primo e secondo livello di Hamas a livello politico e militare, ma ha cercato di assassinarne alcuni che sono rimasti feriti e altri sopravvissuti in diverse aree. Ma Sinwar non è tra questi». Le stesse fonti hanno ripetuto di credere che Sinwar non consideri un accordo per la fine della guerra che preveda il suo esilio.

«Sinwar pensa a due opzioni, senza una terza opzione finché sarà vivo: o soddisfare le condizioni della resistenza di fermare la guerra, di far ritirare le forze di occupazione e di completare un accordo di scambio onorevole, oppure ottenere l'onore del martirio. Non ci sono altre opzioni. L'ipotesi dell'esilio è fondamentalmente inaccettabile per Sinwar».

Testo | Corriere della Sera

#Sinwar #scudiumani #humanshields #cinismo #senzavergogna #tregua #accordo #pace #cessateilfuoco #Hamas #Gaza #palestinesi #terrorismo #violenza #brutalità #ostaggi #stupri #crudeltà #bambini #BringThemHome #dirittiumani #diritticivili #7Ottobre2023 #terrorismopalestinese #criminidiguerra #comeinazisti #criminipalestinesi #terrorismoantisraeliano #terrorismoantisemita #strage #massacro #terrorismoislamico #terrorismoantiebraico #nessunagiustificazione #odiopuro #antisemitismo #odioantisemita #Israele #HamasISIS #HamasIsISIS #FreeGaza #fromHamas #FreeGazaFromHamas #FreeGazaNow
📢 Progetto DREYFUS {LIVE news}
Photo
HEZBOLLAH, NASRALLAH: "SE CI SARA' UN CESSATE IL FUOCO A GAZA, SI CHIUDERA' ANCHE IL FRONTE LIBANESE"

"Hamas negozia per se stesso e a nome delle fazioni palestinesi, nonché a nome dell'intero asse della resistenza. Qualsiasi cosa Hamas accetti, tutti la accettano e ne sono soddisfatti". Lo ha detto il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah.

L'obiettivo di Hezbollah negli ultimi nove mesi di attacchi quasi quotidiani al nord di Israele è quello di "esaurire il nemico materialmente, finanziariamente e mentalmente", ha detto intervenendo ad un evento commemorativo per l'alto esponente di Hezbollah Mohammed Nasser, ucciso in un attacco israeliano la scorsa settimana, aggiungendo che gli scontri al confine con il Libano sono riusciti a distrarre Israele dalla guerra in corso contro Hamas a Gaza. La situazione nel nord di Israele "ha fatto loro capire che se vogliono che tutto finisca, devono fermare l'aggressione a Gaza", ha aggiunto ancora.

"Se ci sarà una svolta nei negoziati in corso tra Israele e Hamas che si tradurrà in un cessate-il-fuoco a Gaza, "anche Hezbollah cesserà" i suoi attacchi contro Israele "senza alcuna discussione o negoziazione".

Testo | askanews

#Hezbollah #Libano #razzi #attacco #guerra #terrorismoislamico #causapalestinese #Hamas #Gaza #palestinesi #terrorismo #violenza #brutalità #ostaggi #stupri #crudeltà #bambini #BringThemHome #dirittiumani #diritticivili #7Ottobre2023 #terrorismopalestinese #criminidiguerra #comeinazisti #criminipalestinesi #terrorismoantisraeliano #terrorismoantisemita #strage #massacro #terrorismoislamico #terrorismoantiebraico #nessunagiustificazione #odiopuro #antisemitismo #odioantisemita #Israele #HamasISIS #HamasIsISIS #FreeGaza #fromHamas #FreeGazaFromHamas #FreeGazaNow
📢 Progetto DREYFUS {LIVE news}
Photo
𝐍𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐂𝐀𝐒𝐄 𝐄 𝐒𝐂𝐔𝐎𝐋𝐄 𝐃𝐈 𝐆𝐀𝐙𝐀 𝐒𝐈 𝐍𝐀𝐒𝐂𝐎𝐍𝐃𝐎𝐍𝐎 𝐈 𝐌𝐀𝐍𝐃𝐀𝐍𝐓𝐈 𝐃𝐄𝐋 𝟕 𝐎𝐓𝐓𝐎𝐁𝐑𝐄: 𝐐𝐔𝐄𝐋𝐋𝐎 𝐂𝐇𝐄 𝐍𝐎𝐍 𝐕𝐄𝐃𝐎𝐍𝐎 𝐋𝐄 𝐀𝐆𝐄𝐍𝐙𝐈𝐄 𝐔𝐌𝐀𝐍𝐈𝐓𝐀𝐑𝐈𝐄 | di Iuri Maria Prado

Non è un’ipotesi, ma un fatto, che gli autori e i mandanti dei massacri del 7 ottobre si rifugino nelle strutture civili di Gaza, vale a dire nelle case, nelle scuole, nelle moschee, negli ospedali. Neppure è un’ipotesi, ma ancora un fatto, che quei macellai li usino come bunker non per la “libertà della Palestina”, bensì in attuazione del diverso programma liberatorio rivendicato dai loro capi: “Distruggere Israele e uccidere tutti gli ebrei, senza lasciarne vivo nemmeno uno”. Chi volesse trovare una denuncia di questa pratica, tuttavia, invano la cercherebbe nella corposa e inesausta produzione comunicazionale di Médecins Sans Frontières / MSF (Medici Senza Frontiere), l’organizzazione umanitaria che il mese scorso deplorava l’uccisione del “collega” Fadi Al-Wadiya, part time medico e per il resto terrorista, e che l’altro giorno annunciava di dover chiudere una propria clinica a causa dell’ordine di evacuazione diffuso dall’esercito israeliano.

𝐋’𝐨𝐫𝐝𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐯𝐚𝐜𝐮𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞
Naturalmente è ben possibile, diremmo anzi probabilissimo, che l’ordine di evacuazione sia stato impartito per completare l’azione di sterminio dei civili privandoli dell’assistenza sanitaria: una misura di irriducibile necessità per il caso, fastidiosamente imponderabile, che le bombe e la carestia possano risultare insufficienti al compimento del genocidio. Ma almeno per ipotesi di scuola potrebbe anche darsi che l’esercito israeliano abbia chiesto l’evacuazione perché deve dare la caccia ai terroristi, i quali non per ipotesi ma di fatto stanno tra quei civili – che usano come sacchi di sabbia – razzolando tra i banchi di scuola e, appunto, le corsie degli ospedali.

𝐈𝐥 𝐥𝐢𝐦𝐢𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐠𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐞
Costretti a dover operare in una situazione tanto drammatica, i signori di “Medici Senza Frontiere” potrebbero – non si dice ogni volta, ma anche una volta sola in nove mesi – sfogare la propria indignazione nei confronti dei tagliagole embedded, assai felici di proclamare che un ulteriore mucchio di carne palestinese (preferibilmente infantile) è stata utilmente offerta in sacrificio. Invece, macché. E macché pure l’UNRWA, l’agenzia Onu inconsapevolmente locatrice di spazi sicuri per i server di Hamas che – ancora l’altro giorno – lamentava l’assenza a Gaza di zone sicure. Cosa probabilmente e drammaticamente vera, salvo che a rendere insicure quelle che potrebbero essere tali c’è – immeritevole di qualsiasi denuncia dell’Unrwa – l’abitudine dell’esercito degli sgozzatori di fare capolino dai tunnel che sbucano a trentacinque metri dall’entrata dell’ospedale o a dodici dalla cattedra dell’insegnante, stipendiato dalla cooperazione internazionale, che illustra agli alunni il loro futuro da martiri. Ma per occuparsi di simili dettagli queste agenzie umanitarie hanno prospettive troppo ampie: dal fiume al mare, diciamo.

Testo | Il Riformista

#scudiumani #humanshields #scuola #ospedale #UNRWA #Hamas #Gaza #palestinesi #terrorismo #violenza #brutalità #ostaggi #stupri #crudeltà #bambini #BringThemHome #dirittiumani #diritticivili #7Ottobre2023 #terrorismopalestinese #criminidiguerra #comeinazisti #criminipalestinesi #terrorismoantisraeliano #terrorismoantisemita #strage #massacro #terrorismoislamico #terrorismoantiebraico #nessunagiustificazione #odiopuro #antisemitismo #odioantisemita #Israele #HamasISIS #HamasIsISIS #FreeGaza #fromHamas #FreeGazaFromHamas #FreeGazaNow
FONTI GAZA: "DEIF COLPITO IN RAID AL MAWASI, DESIGNATO SUCCESSORE"

Secondo fonti di Gaza, Mohammed Deif, il capo militare di Hamas, è stato "colpito" mentre si trovava nel complesso di Mawasi bombardato dall'esercito israeliano sabato scorso. Nell'ipotesi che Deif sia morto, la fazione terrorista islamica ha già designato il suo successore: si tratta del comandante della brigata Gaza, Ezz A-Din Haddad. Lo ha riferito la tv pubblica israeliana Kan.

Testo | RaiNews

#MohammedDeif #Hamas #Gaza #palestinesi #terrorismo #violenza #brutalità #ostaggi #stupri #crudeltà #bambini #BringThemHome #dirittiumani #diritticivili #7Ottobre2023 #terrorismopalestinese #criminidiguerra #comeinazisti #criminipalestinesi #terrorismoantisraeliano #terrorismoantisemita #strage #massacro #terrorismoislamico #terrorismoantiebraico #nessunagiustificazione #odiopuro #antisemitismo #odioantisemita #Israele #HamasISIS #HamasIsISIS #FreeGaza #fromHamas #FreeGazaFromHamas #FreeGazaNow
I SOLDI DELL'ONU A GAZA: POCHI PER BISOGNOSI, TANTI PER LARETE DI TUNNEL DI HAMAS, PIU' VASTA DELLA METRO DI LONDRA | di Iuri Maria Prado

L’altro giorno l’UNRWA (l’”Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente”) ha scritto che saranno necessari anni di lavoro per rimuovere le macerie di Gaza, e che l’operazione costerebbe più di 500 milioni di dollari. Una cifra notevole, in effetti. Ma insignificante rispetto a quanto è costata la costruzione – sotto gli occhi dell’Unrwa e con i soldi della cooperazione internazionale – di una rete di tunnel più vasta della metropolitana di Londra.

C’è da domandarselo. Chi deplora le distruzioni di Gaza che cosa ha fatto, in diciassette anni, per evitare che i soldi della cooperazione internazionale finissero lì, nei tunnel, e nelle camere di albergo in cui dimorano a tremila dollari a notte i capi del terrorismo? Che cosa ha fatto la cooperazione internazionale per proteggere la popolazione di Gaza dai miliziani aguzzini, dai fustigatori delle adultere e dai decapitatori di omosessuali?

La cooperazione internazionale e la causa palestinese
Che cosa ha fatto la cooperazione internazionale per la “causa palestinese”, se per causa palestinese intendiamo far avere a quel popolo un livello accettabile di libertà e almeno un accenno di ordinamento democratico? Si tratta di due acquisizioni – un pizzico di libertà, la prospettiva di un governo sottratto al dominio di bande sanguinarie – che la compiacenza “pro pal” vuole impedite in modo esclusivo dalla sopraffazione sionista, senza neppure l’ipotesi che magari, forse, chissà, il degrado civile e umano in cui sono costretti a vivere i palestinesi dipenda dalle angherie delle loro classi dirigenti e dal regime corrotto e parassitario che proprio la cooperazione internazionale continua a garantire laggiù.

Perché non è colpa della grinfia giudaica
Non è colpa della grinfia giudaica se quell’orlo di Medio Oriente è un latifondo di miseria, violenza e disperazione galleggiante su un sottosuolo traforato di orrore.
E se pure fosse vero che Bibi Netanyahu ha irresponsabilmente preferito vedere l’ingrossamento dei ranghi più fondamentalisti a spese di quelli sempre più sguarniti dell’Autorità Nazionale Palestinese, ebbene si tratterebbe di un contributo assai poco cospicuo rispetto a quello fatto avere ai macellai da parte della cooperazione internazionale che non parla, non vede e non sente quando passa in rassegna la realtà inconfessabile.

E cioè che quei denari servono molto poco a investire su un futuro di sviluppo e di pace per i palestinesi: e molto, invece, a tenerli avvinghiati al sogno di una palingenesi irredentista da costruire sulle macerie del nemico smantellato.

Testo | Il Riformista

#UNRWA #NazioniUnite #ONu #complicità #connivenza #scudiumani #humanshields #Hamas #Gaza #palestinesi #terrorismo #violenza #brutalità #ostaggi #stupri #crudeltà #bambini #BringThemHome #dirittiumani #diritticivili #7Ottobre2023 #terrorismopalestinese #criminidiguerra #comeinazisti #terrorismoantisraeliano #terrorismoantisemita #strage #massacro #terrorismoislamico #terrorismoantiebraico #nessunagiustificazione #odiopuro #antisemitismo #odioantisemita #Israele #HamasISIS #HamasIsISIS #FreeGaza #fromHamas #FreeGazaFromHamas #FreeGazaNow
“Mentre viene lanciata una guerra su sei fronti contro lo stato di Israele – ha detto Avigdor Liberman - אביגדור ליברמן, leader di Yisrael Beytenu (all’opposizione) – la Corte Internazionale di Giustizia ha scelto di lanciare la propria campagna, il cui scopo è quello di ledere il diritto di Israele a difendersi dal terrorismo. Un’altra dimostrazione antisemita da parte della Corte dell’Aja, che ancora una volta sottolinea la sua palese ipocrisia”.

Testo | Israele.net

#ICJ #ICJJustice #dirittointernazionale #NawahSalem #mondoallarovescia #pregiudizioantisraeliano #vergogna #ribaltamentodellarealtà #West Bank #territoricontesi #Hamas #Gaza #palestinesi #terrorismo #violenza #brutalità #ostaggi #stupri #crudeltà #bambini #BringThemHome #dirittiumani #diritticivili #7Ottobre2023 #terrorismopalestinese #criminidiguerra #comeinazisti #criminipalestinesi #terrorismoantisraeliano #terrorismoantisemita #strage #massacro #terrorismoislamico #terrorismoantiebraico #nessunagiustificazione #odiopuro #antisemitismo #odioantisemita #Israele #HamasISIS #HamasIsISIS #FreeGaza #fromHamas #FreeGazaFromHamas #FreeGazaNow
📢 Progetto DREYFUS {LIVE news}
Photo
GAZA: RECUPERATI I CORPI DI 5 OSTAGGI

I corpi di cinque ostaggi israeliani presi prigionieri il 7 ottobre sono stati recuperati dalle truppe che operano nella Striscia di Gaza meridionale e riportati in Israele mercoledì. Ravid Katz, 51 anni, Oren Goldin, 33 anni, della squadra di difesa civile del kibbutz di Nir Yitzhak, ucciso il 7 ottobre e portato a Gaza , Maya Goren, 56 anni, maestra d’asilo nel kibbutz di Nir Yitzhak, il sergente Kiril Brodski, 19 anni, e il sergente maggiore Tomer Yaakov Ahimas, 20 anni, erano stati tutti precedentemente dichiarati morti dalle forze di difesa israeliane, anche se i loro corpi erano ancora a Gaza. Ahimas è stato ucciso durante uno scontro con Hamas il 7 ottobre e il suo cadavere portato a Gaza, riferiscono i media israeliani. I loro resti sono stati trovati a Khan Younis mercoledì dalle truppe, comprese le forze speciali sotto la 98a divisione dell'IDF e gli agenti di Shin Bet che ha dato l’annuncio ieri sera proprio dopo la fine del discorso del premier Netanyahu al Congresso e dunque su fuso orario statunitense. È già la seconda volta in una settimana. Nei giorni scorsi erano stati dichiarati morti altri due ostaggi. Da mesi la tensione tra il governo e l’esercito è sempre più alta. Secondo la dichiarazione, gli interrogatori di Shin Bet dei terroristi detenuti a Gaza hanno permesso alle truppe di raggiungere il sito di Khan Younis e recuperare i corpi, in mezzo a una nuova offensiva nella città nella Striscia di Gaza meridionale

Ynet pubblica la foto della maestra d'asilo Maya Goren mentre tiene in braccio e imbocca Kfir Bibas, il bambino rapito a 9 mesi dal kibbutz Nir Oz insieme con la madre e il fratellino e di cui non si hanno più notizie. I cinque figuravano nell'elenco dei 120 ostaggi ancora a Gaza, circa un terzo dei quali Israele ha dichiarato morto in contumacia, sulla base di risultati forensi, intelligence, interrogatori di militanti catturati, video e testimonianze di ostaggi rilasciati.

Testo | Corriere della Sera

#Hamas #Gaza #palestinesi #terrorismo #violenza #brutalità #ostaggi #stupri #crudeltà #bambini #BringThemHome #dirittiumani #diritticivili #7Ottobre2023 #terrorismopalestinese #criminidiguerra #comeinazisti #criminipalestinesi #terrorismoantisraeliano #terrorismoantisemita #strage #massacro #terrorismoislamico #terrorismoantiebraico #nessunagiustificazione #odiopuro #antisemitismo #odioantisemita #Israele #HamasISIS #HamasIsISIS #FreeGaza #fromHamas #FreeGazaFromHamas #FreeGazaNow