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News dal mondo finanziario e dai mercati.
I post non sono consigli di investimento.
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Le #borseeuropee si muovono con cautela in vista del meeting della #BCE la prossima settimana e dell'ormai scontato aumento dei tassi di interesse di 50 punti.

L'#Oro continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,05%.
Sull’obbligazionario, lo #spread Btp-Bund si amplia a 184 punti base, con il #rendimento del decennale italiano in aumento al 4,08%.
Il petrolio perde quota con il #Brent in calo a 86,8 dollari al barile.

Recupera nel finale, dopo i cali precedenti, il #gas naturale, che comunque si riavvicina alla soglia dei 50 euro al megawattora, ai minimi da dicembre 2021 (+2% a 55,95 euro i contratti febbraio scambiati ad Amsterdam).

Sul mercato valutario, #Fiber (EurUsd) in area 1,086 mentre il #Ninja (dollaro/yen) è a 129,90.
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➡️L'inflazione tedesca sotto le attese a gennaio e alcune trimestrali (Siemens, Astrazeneca, Credit Agricole, Aegon) hanno posto le premesse per una seduta di recupero.

Eccezione per Zurigo (-0,5%) a causa del crollo di #CreditSuisse (-15%) che dopo la quinta trimestrale consecutiva in rosso, ha previsto perdite anche nel 2023.

#PiazzaAffari è stata la migliore di giornata chiudendo a +1,26%, beneficiando soprattutto del buon andamento di bancari e automotive.
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➡️Protagonista la sterlina dopo le parole del presidente della #BoE Bailey secondo cui servono ulteriori conferme dai dati per verificare l'efficacia della politica monetaria nel frenare l'inflazione: il #Cable è  salito a 1,2144 (dopo aver sfiorato gli 1,22).

#Eurusd sale a 1,0743 (da 1,071)
#Ninja 131.28, #Aussie 0.6949.

Petrolio in discesa di oltre un punto percentuale con il #Wti marzo a 77,1 dollari al barile e il #Brent aprile a 83,5 dollari al barile.
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Seduta complessivamente positiva per gli indici
🇪🇺europei, mentre 🇺🇸Wall Street viaggia incerta dopo i dati sulle vendite al dettaglio largamente sopra le stime.

Infatti hanno registrato una crescita del 3%, nettamente superiore alle previsioni, alimentando la prospettiva di persistenti pressioni inflazionistiche e di una Fed ancora restrittiva a lungo.

Gli ultimi commenti dei membri della Fed spingono nella direzione di nuovi rialzi e nessun taglio dei tassi per quest’anno.

Sul valutario, #Fiber si indebolisce a 1,0666, #Ninja a 134.30, #Cable 1.2.

Con le scorte di petrolio Usa aumentate più del previsto, è in calo il petrolio: i future del #Wti marzo cedono l'1,56% a 77,83 dollari al barile, quelli del #Brent aprile dell'1,38% a 84,38 dollari.
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Giornata debole per le borse europee.
C’è nervosismo nei mercati globali perchè l’aspettativa delle banche centrali, #Fed e #Bce in primis, ancora aggressive sui tassi, lascia aperta la possibilità di un rallentamento economico.

🇺🇸Loretta #Mester e James #Bullard (membri non votanti della Fed quest’anno) hanno aperto ad un rialzo dei tassi da 50 pb a marzo, frenando al momento Wall Street per la seconda seduta consecutiva.

🇪🇺BCE: Francois #Villeroy de Galhau ha escluso un taglio dei tassi per quest’anno e Isabel #Schnabel ha sottolineato che gli investitori sottovalutano la persistenza dell’inflazione e la risposta necessaria per tenerla sotto controllo.

Sull’obbligazionario, lo #spread Btp-Bund si riporta a 184 punti base con il rendimento del decennale italiano in rialzo al 4,3%.
Forex, il cambio #EURUSD in area 1,068 e il #ninja si attesta a 134,1.

Il petrolio in ribasso, con il #Brent sotto 83 dollari al barile.
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🇪🇺Seduta borsistica all’insegna dei ribassi in Europa, con tutti i principali indici in territorio negativo nel pomeriggio dopo un avvio in rialzo.

Anche 🇺🇸Wall Street mostra perdite consistenti dopo la pubblicazione del #PCE core, parametro preferito dalla Fed per monitorare il trend dell’inflazione Usa, che ha accelerato al 4,7% annuo, ben oltre le attese degli analisti.

Dinamica che rafforza le aspettative di una #Fed ancora restrittiva per lungo tempo al fine di contrastare le persistenti pressioni sui prezzi.

Anche la presidente della Fed di Cleveland, #Mester, ha ribadito la necessità di continuare con le strette.

Lo #spread Btp-Bund resta in area 183 pb con il rendimento del #decennale italiano al 4,32%,

#EURUSD scende ulteriormente a 1,054 mentre il #NINJA sale oltre quota 136 dopo il primo intervento del prossimo governatore della #BoJ, Kazuo #Ueda, che ha confermato la linea accomodante del suo predecessore Kuroda.


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Chiusura negativa per quasi tutte le #borseeuropee.

In giornata è stato diffuso il dato sull'inflazione in 🇩🇪Germania, che ha segnato un incremento dell’8,7% annuo, sopra le attese.
Con gli aumenti registrati anche in 🇫🇷Francia e 🇪🇸Spagna, si evince che le pressioni sui prezzi non si sono affatto esaurite e che la #Bce continuerà ad avere un atteggiamento aggressivo nelle prossime riunioni.

Il membro del Consiglio direttivo Joachim #Nagel, presidente della Bundesbank, si è detto favorevole ad aumenti dei tassi e ad un Quantitative Tightening più deciso.

In 🇮🇹Italia, l’Istat ha reso noto che la crescita del #Pil nel 2022 si attesta al 3,7% e il rapporto debito/Pil è calato al 144,7%.

Lo #spread Btp-Bund si amplia a 184 punti base con il rendimento del #decennale italiano in rialzo al 4,56%.

Il #Fiber a 1,067, #Ninja a 135.89, #Brent a 83.04 dollari al barile.
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La fuga dalle banche Usa, che ieri ha travolto Wall Street, ha contagiato oggi i listini europei.
Chiusura quindi in deciso calo e #Milano è tra le piazze peggiori.

I #dati di oggi sul mercato del lavoro statunitense hanno evidenziato la creazione di 311 mila nuovi posti di lavoro, dato superiore alle attese, ma anche un tasso di disoccupazione in aumento al 3,6% e una crescita salariale in rallentamento.

Numeri contrastanti che lasciano incertezza sull’entità del prossimo ritocco dei #tassi da parte della Fed.
Decisivi dunque i dati sull’#inflazione Usa in uscita la prossima settimana.

#EURUSD a 1,066
#Ninja si deprezza a 135 dopo i dati americani e la conferma della politica monetaria accomodante della BoJ nell’ultima riunione guidata da Kuroda.
Fra le materie prime, petrolio #Brent in rialzo a 82.6 dollari al barile.

Lo #spread si è allargato a 172 punti base (+2,63%), con i rendimenti al 4,19% per il Btp decennale e al 2,47% per quello tedesco.
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