Che la manovra sarebbe stata contrassegnata da un attacco agli ultimi rimasugli di welfare in questo paese era chiaro a tutti. Il Governo Meloni, in perfetta continuità con il Governo Draghi, procede spedito con l’attuazione di politiche che fanno ricadere la crisi, causata dalle folli decisioni socio-economiche di pochi privilegiati, sulla maggioranza della popolazione.
Non solo, il Governo Meloni, oltre all’indirizzo pratico, sta anche confermando l’indirizzo ideologico del Governo Draghi. La povertà è una colpa. E se sei colpevole non meriti nulla. Così nella legge di bilancio finisce un emendamento emblematico: via il reddito di cittadinanza a chi non ha completato le scuole.
In un Paese dove l’abbandono scolastico è un gigantesco macigno, il messaggio è: non solo non ti diamo le opportunità di completare la scuola, non solo ti colpevolizziamo moralmente per non averla conclusa, ma ti facciamo anche pagare le conseguenze di un qualcosa che non abbiamo fatto nulla per risolvere.
Nel 2020 le statistiche in tal senso erano impietose: il 13,5% dei ragazzi nella fascia 18-24 non aveva completato le scuole superiori (media UE: 10,2%). Dati ancora più drammatici se andiamo ad analizzarli nel dettaglio. Al Sud ad esempio si toccano punte di quasi il 20% tra i giovani uomini, mentre per gli stranieri si sfora addirittura il 30%. Abbandono che quasi sempre è subordinato a situazioni di disagio socio-economico e da pressioni sociali che spingono questi ragazzi a dover precocemente entrare nel mondo del lavoro per contribuire al sostentamento familiare. Andando a occupare proprio quella parte del mercato del lavoro soggetta a lavori poveri e senza tutele che il Reddito di Cittadinanza stava, pur con tutti i suoi limiti, contrastando.
La colpa è del povero, dell’ultimo, dell’emarginato. E, secondo l’ideologia dei governi che in questi anni si sono succeduti in Italia, è moralmente giusto che siano i poveri, gli ultimi, gli emarginati a pagare le follie e gli errori dei ricchi, dei “primi”, dei privilegiati.
#UnionePopolare #Uniamoci
Non solo, il Governo Meloni, oltre all’indirizzo pratico, sta anche confermando l’indirizzo ideologico del Governo Draghi. La povertà è una colpa. E se sei colpevole non meriti nulla. Così nella legge di bilancio finisce un emendamento emblematico: via il reddito di cittadinanza a chi non ha completato le scuole.
In un Paese dove l’abbandono scolastico è un gigantesco macigno, il messaggio è: non solo non ti diamo le opportunità di completare la scuola, non solo ti colpevolizziamo moralmente per non averla conclusa, ma ti facciamo anche pagare le conseguenze di un qualcosa che non abbiamo fatto nulla per risolvere.
Nel 2020 le statistiche in tal senso erano impietose: il 13,5% dei ragazzi nella fascia 18-24 non aveva completato le scuole superiori (media UE: 10,2%). Dati ancora più drammatici se andiamo ad analizzarli nel dettaglio. Al Sud ad esempio si toccano punte di quasi il 20% tra i giovani uomini, mentre per gli stranieri si sfora addirittura il 30%. Abbandono che quasi sempre è subordinato a situazioni di disagio socio-economico e da pressioni sociali che spingono questi ragazzi a dover precocemente entrare nel mondo del lavoro per contribuire al sostentamento familiare. Andando a occupare proprio quella parte del mercato del lavoro soggetta a lavori poveri e senza tutele che il Reddito di Cittadinanza stava, pur con tutti i suoi limiti, contrastando.
La colpa è del povero, dell’ultimo, dell’emarginato. E, secondo l’ideologia dei governi che in questi anni si sono succeduti in Italia, è moralmente giusto che siano i poveri, gli ultimi, gli emarginati a pagare le follie e gli errori dei ricchi, dei “primi”, dei privilegiati.
#UnionePopolare #Uniamoci
L’ULTIMA VERGOGNA DELLO SCUOLA-LAVORO: SE MUORI DA STAGISTA NON HAI DIRITTO AL RISARCIMENTO
Ricordate Giuliano De Seta, ragazzo appena maggiorenne, morto mentre era costretto ad adempiere ai suoi “doveri” per quell’aberrazione dello scuola-lavoro?
Ebbene, oltre la tragedia per la famiglia di Giuliano rischia di esserci anche la beffa. Perché secondo le nostre leggi lo “status” di stagista non ti dà diritto automaticamente al risarcimento. Quest'ultimo è previsto in linea teorica solo se lo stagista è anche capofamiglia. Ma visto che Giuliano era ancora studente, non potendo essere capofamiglia, il risarcimento nemmeno gli spetterebbe.
Un’assurdità che oltre al farci gridare allo scandalo deve farci anche riflettere sulle storture di un sistema, sia per quanto riguarda l' alternanza scuola-lavoro che per quanto riguarda le morti sul lavoro, che oltre a mettere a rischio la vita di tantissimi lavoratori (1006 vittime da gennaio a novembre 2022!) obbliga ragazzi nemmeno o poco più che maggiorenni a sottoporsi agli stessi rischi. Tutto questo per fornire, in modo mascherato e dietro l’illusione della “gavetta”, manodopera gratuita a un tessuto industriale che, non investendo in ricerca e sviluppo e incapace di essere ad alto valore aggiunto, ha nell’abbassamento della quota salari e nei tagli in sicurezza sul lavoro l’unica leva per mantenere la sua quota di profitto.
Con la beffa finale, perché se sei in fabbrica per lo scuola-lavoro, quindi se sei costretto a fare lo stagista, proprio la tua condizione di stagista obbligato dall'alternanza scuola-lavoro non ti permette nemmeno di far ottenere un (per nulla consolatorio) risarcimento alla tua famiglia.
#alternanzascuolalavoro #UnionePopolare #Uniamoci
Ricordate Giuliano De Seta, ragazzo appena maggiorenne, morto mentre era costretto ad adempiere ai suoi “doveri” per quell’aberrazione dello scuola-lavoro?
Ebbene, oltre la tragedia per la famiglia di Giuliano rischia di esserci anche la beffa. Perché secondo le nostre leggi lo “status” di stagista non ti dà diritto automaticamente al risarcimento. Quest'ultimo è previsto in linea teorica solo se lo stagista è anche capofamiglia. Ma visto che Giuliano era ancora studente, non potendo essere capofamiglia, il risarcimento nemmeno gli spetterebbe.
Un’assurdità che oltre al farci gridare allo scandalo deve farci anche riflettere sulle storture di un sistema, sia per quanto riguarda l' alternanza scuola-lavoro che per quanto riguarda le morti sul lavoro, che oltre a mettere a rischio la vita di tantissimi lavoratori (1006 vittime da gennaio a novembre 2022!) obbliga ragazzi nemmeno o poco più che maggiorenni a sottoporsi agli stessi rischi. Tutto questo per fornire, in modo mascherato e dietro l’illusione della “gavetta”, manodopera gratuita a un tessuto industriale che, non investendo in ricerca e sviluppo e incapace di essere ad alto valore aggiunto, ha nell’abbassamento della quota salari e nei tagli in sicurezza sul lavoro l’unica leva per mantenere la sua quota di profitto.
Con la beffa finale, perché se sei in fabbrica per lo scuola-lavoro, quindi se sei costretto a fare lo stagista, proprio la tua condizione di stagista obbligato dall'alternanza scuola-lavoro non ti permette nemmeno di far ottenere un (per nulla consolatorio) risarcimento alla tua famiglia.
#alternanzascuolalavoro #UnionePopolare #Uniamoci
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Brambilla, dopo aver detto una serie infinita di offese e fesserie contro il Sud Italia (arrivando a lodare il turismo sanitario al nord!) ammonisce al direttore di Svimez Luca Bianchi ‘non fare il meridionale con me! Non fare il terrone con me’.
Evidentemente non è abituato a confrontarsi con due meridionali insieme, come Bianchi e de Magistris.
Ha fatto bene il nostro portavoce a definirlo senza mezzi termini per quello che è: un razzista.
I cittadini e le cittadine del Mezzogiorno hanno sopportato fin troppo questa retorica anti meridionale.
#Sud #UnionePopolare #Mezzogiorno
Evidentemente non è abituato a confrontarsi con due meridionali insieme, come Bianchi e de Magistris.
Ha fatto bene il nostro portavoce a definirlo senza mezzi termini per quello che è: un razzista.
I cittadini e le cittadine del Mezzogiorno hanno sopportato fin troppo questa retorica anti meridionale.
#Sud #UnionePopolare #Mezzogiorno
Lavora sodo, contribuisci alla “crescita” della “grande famiglia” che è l’impresa dove lavori e certamente l’imprenditore ti ricompenserà. Poi esiste il mondo reale. Certo, esempi, soprattutto nella piccola impresa, di premi dati ai lavoratori ci sono stati e ci saranno. Ma rappresentano l’eccezione. La regola, nel capitalismo predatorio di oggi, soprattutto se parliamo di grandi aziende e multinazionali, è spremere, spremere, spremere. Privatizzare il profitto e socializzare le perdite.
Così capita che Amazon faccia registrare un profitto di 414 miliardi di euro. Ma al contempo vada a “punire” con il licenziamento chi concretamente ha creato quei 414 miliardi di euro di profitto: i lavoratori.
Così Jeff Bezos, mentre gareggia con Elon Musk per lo scettro di uomo più ricco al mondo, ha deciso che coloro che fattivamente creano la sua ricchezza sono di troppo. E se l’amichetto ne licenzia 3700 da Twitter, lui vuole essere anche in questo il primo e ne licenzierà, secondo alcune stime, ben 18mila. Anche in Europa e in Italia.
Con buona pace di chi, gridando ai miracoli del liberismo e di questa globalizzazione, ha spalancato le porte, steso tappeti rossi e creato un impianto legale e fiscali su misura per questi signori. Perché creano ricchezza, dicevano. Forse si sono dimenticati di dire che la ricchezza la tengono per loro, ma chi concretamente gliela crea questa ricchezza, i lavoratori, appena non servono più sono messi alla porta… senza nemmeno un grazie.
#Amazon #UnionePopolare #Uniamoci
Così capita che Amazon faccia registrare un profitto di 414 miliardi di euro. Ma al contempo vada a “punire” con il licenziamento chi concretamente ha creato quei 414 miliardi di euro di profitto: i lavoratori.
Così Jeff Bezos, mentre gareggia con Elon Musk per lo scettro di uomo più ricco al mondo, ha deciso che coloro che fattivamente creano la sua ricchezza sono di troppo. E se l’amichetto ne licenzia 3700 da Twitter, lui vuole essere anche in questo il primo e ne licenzierà, secondo alcune stime, ben 18mila. Anche in Europa e in Italia.
Con buona pace di chi, gridando ai miracoli del liberismo e di questa globalizzazione, ha spalancato le porte, steso tappeti rossi e creato un impianto legale e fiscali su misura per questi signori. Perché creano ricchezza, dicevano. Forse si sono dimenticati di dire che la ricchezza la tengono per loro, ma chi concretamente gliela crea questa ricchezza, i lavoratori, appena non servono più sono messi alla porta… senza nemmeno un grazie.
#Amazon #UnionePopolare #Uniamoci
ABBASSATE GLI AFFITTI E ALZATE I SALARI
Gli affitti nelle città italiane hanno ormai raggiunto cifre ridicole. Visto che nessuno ne parla, vi diamo noi un po’ di dati: 1853€ per un bilocale a Milano (cifra ben al di sopra di uno stipendio medio!) che si aggiudica tristemente il quarto posto in Europa per caro affitti. Anche Roma non scherza, visto che registra un aumento del 20% rispetto al 2014. Eppure siamo l’unico Paese europeo in cui i salari non hanno fatto altro che diminuire negli anni.
Oggi chi ha il privilegio di studiare (perché ormai di privilegio si tratta!) o lavorare in una grande città e non ha una casa di proprietà, è costretto a pagare cifre altissime per una stanza di pochi metri quadrati, a cui bisogna aggiungere le varie spese di bollette da capogiro.
Per questa situazione fuori controllo possiamo ringraziare le liberalizzazioni e agevolazioni che i vari governi hanno concesso ai proprietari di casa. Un esempio? Il regime fiscale sulle locazioni brevi (cioè sugli Airbnb) prevede per chi possiede fino a QUATTRO CASE una tassazione al 21%. Pensate che l’aliquota Irpef sul reddito fino a 15000 euro è del 23%. Cioè le imposte sugli immobili sono più basse di quelle su lavoro a basso livello di reddito.
La proprietà, insomma, in certi casi diventa vero e proprio abuso a danno di chi ha meno.
Per questi motivi pretendiamo che gli affitti siano abbassati e regolamentati una volta per tutte.
#affitti #casapertutti #Uniamoci #UnionePopolare
Gli affitti nelle città italiane hanno ormai raggiunto cifre ridicole. Visto che nessuno ne parla, vi diamo noi un po’ di dati: 1853€ per un bilocale a Milano (cifra ben al di sopra di uno stipendio medio!) che si aggiudica tristemente il quarto posto in Europa per caro affitti. Anche Roma non scherza, visto che registra un aumento del 20% rispetto al 2014. Eppure siamo l’unico Paese europeo in cui i salari non hanno fatto altro che diminuire negli anni.
Oggi chi ha il privilegio di studiare (perché ormai di privilegio si tratta!) o lavorare in una grande città e non ha una casa di proprietà, è costretto a pagare cifre altissime per una stanza di pochi metri quadrati, a cui bisogna aggiungere le varie spese di bollette da capogiro.
Per questa situazione fuori controllo possiamo ringraziare le liberalizzazioni e agevolazioni che i vari governi hanno concesso ai proprietari di casa. Un esempio? Il regime fiscale sulle locazioni brevi (cioè sugli Airbnb) prevede per chi possiede fino a QUATTRO CASE una tassazione al 21%. Pensate che l’aliquota Irpef sul reddito fino a 15000 euro è del 23%. Cioè le imposte sugli immobili sono più basse di quelle su lavoro a basso livello di reddito.
La proprietà, insomma, in certi casi diventa vero e proprio abuso a danno di chi ha meno.
Per questi motivi pretendiamo che gli affitti siano abbassati e regolamentati una volta per tutte.
#affitti #casapertutti #Uniamoci #UnionePopolare
UNIONE POPOLARE C’È
Siamo riuscite/i anche stavolta a raccogliere le firme necessarie per presentare la nostra lista alle regionali sia nel Lazio che in Lombardia. Un immenso grazie alle nostre candidate, Mara Ghidorzi e Rosa Rinaldi, a chi ha lavorato intensamente affinché questo obiettivo fosse raggiunto, e anche a chi ha deciso di dare fiducia a Unione Popolare con una firma.
Unione Popolare non poteva che presentarsi sola anche questa volta, poiché l’alternativa avrebbe implicato una rinuncia alle nostre promesse e ai nostri obiettivi.
Ci batteremo affinché i cittadini e le cittadine non si sentano più numeri ininfluenti abbandonati dall’amministrazione di turno, bensì attivi e attive protagonisti/e della cosa pubblica.
Le nostre proposte:
🟣sanità pubblica, territoriale e accessibile a tutti,
🟣trasporto pubblico efficiente e accessibile a tutti,
🟣reale rivoluzione verde,
🟣lotta senza quartiere a tutte le mafie,
🟣diritti sociali e civili per tutte/i
Un altro mondo è possibile. Uniamoci per costruirlo.
#Sanità #UnionePopolare #Lazio2023 #Lombardia2023 #Uniamoci
Siamo riuscite/i anche stavolta a raccogliere le firme necessarie per presentare la nostra lista alle regionali sia nel Lazio che in Lombardia. Un immenso grazie alle nostre candidate, Mara Ghidorzi e Rosa Rinaldi, a chi ha lavorato intensamente affinché questo obiettivo fosse raggiunto, e anche a chi ha deciso di dare fiducia a Unione Popolare con una firma.
Unione Popolare non poteva che presentarsi sola anche questa volta, poiché l’alternativa avrebbe implicato una rinuncia alle nostre promesse e ai nostri obiettivi.
Ci batteremo affinché i cittadini e le cittadine non si sentano più numeri ininfluenti abbandonati dall’amministrazione di turno, bensì attivi e attive protagonisti/e della cosa pubblica.
Le nostre proposte:
🟣sanità pubblica, territoriale e accessibile a tutti,
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UNA TESTA UN VOTO!
-1 giorno all’apertura della campagna di adesioni!
Unione Popolare deve vivere sul principio democratico di “una testa un voto”.
Per realizzare questo obiettivo abbiamo attivato le adesioni individuali a UP e nel contempo continuiamo far vivere sui territori le campagne politiche contro la guerra e contro il governo.
Proprio per attivare un effettivo percorso di partecipazione dal basso riteniamo che sia necessario dar vita a Unione Popolare garantendo la massima apertura a tutte e tutti coloro che sottoscriveranno il Manifesto dei principi fondamentali 👇
https://unionepopolare.blog/manifesto-principi-fondamentali/
Unione Popolare è uno spazio politico formato da singoli e organizzazioni, aperto a chi vuole partecipare per creare una dinamica politica attrattiva, capace di integrare identità politiche e pratiche diverse.
Unisciti a noi. Aderisci a #UnionePopolare!
#acCompagnamoci
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Unione Popolare deve vivere sul principio democratico di “una testa un voto”.
Per realizzare questo obiettivo abbiamo attivato le adesioni individuali a UP e nel contempo continuiamo far vivere sui territori le campagne politiche contro la guerra e contro il governo.
Proprio per attivare un effettivo percorso di partecipazione dal basso riteniamo che sia necessario dar vita a Unione Popolare garantendo la massima apertura a tutte e tutti coloro che sottoscriveranno il Manifesto dei principi fondamentali 👇
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🟣 SONO APERTE LE ADESIONI A UP!
Unione Popolare ha bisogno di te, del tuo contributo, delle tue idee, del tuo desiderio di cambiare le cose… ora tocca a te!
Unisciti a noi. Aderisci a Unione Popolare! 💜👇
https://unionepopolare.blog/adesioni/
#acCompagnamoci #UnionePopolare
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Le opposizioni propongono al governo un salario minimo di appena nove euro, slegato dal costo della vita, che, qualora approvato, entrerebbe in vigore tra un anno e mezzo. Ma la voce del paese reale fuori dai Palazzi dice che 9 euro sono davvero pochi, rilanciando di fatto la nostra proposta #10èilminimo !
I mezzi di informazione mainstream ignorano la nostra raccolta firme: abbiamo solo le vostre voci. Fai conoscere la nostra proposta!
Ricordiamo che #UnionePopolare raccoglie le firme da 2 mesi #10èilminimo.
La gente è con noi!
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VERSO LE EUROPEE 2024
Appello del Coordinamento nazionale provvisorio di #UnionePopolare
Qui il comunicato completo👇👇👇
https://unionepopolare.blog/appello-per-una-alleanza-pacifista/
"Giù le armi, su i salari” è quindi il programma politico che come Unione Popolare vogliamo porre al centro delle prossime elezioni europee. Un programma contro la guerra e le sue enormi conseguenze, ma soprattutto un programma “per”: per una maggiore eguaglianza nel lavoro e nei diritti di cittadinanza; per redistribuire la ricchezza; per l’aumento delle paghe – in Italia in primis con un salario minimo di 10€ l’ora; per la garanzia della sicurezza e della salute sui posti di lavoro; per la riduzione dell’orario lavorativo a parità di salario, affinché il continente europeo possa essere laboratorio di liberazione e non di oppressione ulteriore di chi lavora.
[...] Unione Popolare ritiene necessario proseguire nella costruzione di uno spazio politico alternativo ai poli politici esistenti, e decide pertanto:
👉di convocare l’assemblea costituente di Unione Popolare per fine ottobre/inizi novembre;
👉di partecipare alla prossima competizione elettorale europea puntando a costruire una lista contro la guerra che sappia vincere due sfide:
🔴coniugare il rifiuto della guerra, e del sistema di alleanze che la sorregge (e della partecipazione italiana diretta o indiretta alla stessa), con la lotta al liberismo economico e all’economia di guerra;
🔴dare vita a una alleanza pacifista tra tutte e tutti coloro – persone, associazioni, comitati o partiti – che ne condividano il programma e l’impostazione.
Anche noi, come Michele Santoro, non chiediamo a nessuno di rinunciare alle sue idee e ai suoi simboli. La priorità è porre fine alla guerra. Siamo quindi disponibili a dar vita e a partecipare in modo riconoscibile e riconosciuto alla costruzione di una alleanza pacifista per una lista unitaria nelle elezioni europee, contro l’orrore della guerra.
Appello del Coordinamento nazionale provvisorio di #UnionePopolare
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"Giù le armi, su i salari” è quindi il programma politico che come Unione Popolare vogliamo porre al centro delle prossime elezioni europee. Un programma contro la guerra e le sue enormi conseguenze, ma soprattutto un programma “per”: per una maggiore eguaglianza nel lavoro e nei diritti di cittadinanza; per redistribuire la ricchezza; per l’aumento delle paghe – in Italia in primis con un salario minimo di 10€ l’ora; per la garanzia della sicurezza e della salute sui posti di lavoro; per la riduzione dell’orario lavorativo a parità di salario, affinché il continente europeo possa essere laboratorio di liberazione e non di oppressione ulteriore di chi lavora.
[...] Unione Popolare ritiene necessario proseguire nella costruzione di uno spazio politico alternativo ai poli politici esistenti, e decide pertanto:
👉di convocare l’assemblea costituente di Unione Popolare per fine ottobre/inizi novembre;
👉di partecipare alla prossima competizione elettorale europea puntando a costruire una lista contro la guerra che sappia vincere due sfide:
🔴coniugare il rifiuto della guerra, e del sistema di alleanze che la sorregge (e della partecipazione italiana diretta o indiretta alla stessa), con la lotta al liberismo economico e all’economia di guerra;
🔴dare vita a una alleanza pacifista tra tutte e tutti coloro – persone, associazioni, comitati o partiti – che ne condividano il programma e l’impostazione.
Anche noi, come Michele Santoro, non chiediamo a nessuno di rinunciare alle sue idee e ai suoi simboli. La priorità è porre fine alla guerra. Siamo quindi disponibili a dar vita e a partecipare in modo riconoscibile e riconosciuto alla costruzione di una alleanza pacifista per una lista unitaria nelle elezioni europee, contro l’orrore della guerra.
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Ultimi giorni per firmare per LIP 10èilminimo! Nel tuo Comune o presso i nostri banchetti.
Grazie ad Angelo d’Orsi per il sostegno!
Più informazioni al sito https://unionepopolare.blog/salariominimo/dovefirmare/
#10èilminimo #salariominimo #uniamoci #unionepopolare
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Sostenete la nostra proposta per fissare il Salario Minimo a 10€ l'ora!
La campagna sta per terminare e avete ancora pochi giorni per firmare nel vostro Comune o ai nostri banchetti.
Grazie alla nostra Marta Collot per il sostegno!
#10èilminimo #salariominimo #uniamoci #unionepopolare
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"Ultimi giorni per firmare per la campagna #10èilminimo! Da Giugno stiamo raccogliendo firme per ottenere anche in Italia una legge sul Salario Minimo, e proponiamo 10€.
Lavoriamo perché il Parlamento possa approvarla!
Grazie a Emiliano Brancaccio per il sostegno!
#10èilminimo #salariominimo #uniamoci #unionepopolare
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In questo video Edoardo spiega alcune delle ragioni della campagna!
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Giulia, 27 anni, impiegata sostiene la legge di iniziativa popolare sul salario minimo a 10 euro indicizzato all'inflazione
Ultimi giorni per poter firmare 🖋: recati al tuo comune di residenza con la carta d'identità
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Grazie a Guido Lutraio per il sostegno!
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