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Il 6 dicembre del 1961 J.R.R. Tolkien scrive la Lettera 235, successivamente pubblicata in "The Letters of J.R.R. Tolkien".
La missiva in questione era indirizzata a Pauline Baynes che aveva illustrato "Il Cacciatore di draghi" ed era disposta a creare immagini anche per "Le avventure di Tom Bombadil" dopo aver letto i dattiloscritti delle poesie. Il Professore commentò che la maggior parte delle poesie inviatele erano pensate come immagini definite, chiare e precise e sicuramente non oniriche. L'autore si diceva sicuro che lei potesse realizzare immagini meravigliose e soprattutto visioni chiare di ciò che può realmente essere visto.

Baynes e il Professore si trovavano d'accordo sul valore delle illustrazioni per le fiabe, ma Tolkien sosteneva che ci fosse uno spazio per le illustrazioni anche se applicate a piccole cose come i versi.
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Il 9 dicembre del 1943 J.R.R. Tolkien scrive la Lettera 53 indirizzata al figlio Christopher e successivamente pubblicata in "The Letters of J.R.R. Tolkien".
In questo scritto il Professore condivide la frenesia della sua vita negli ultimi tempi ed afferma di aver paradossalmente poco da raccontare: nessun divertimento e nessuna nuova idea.
Tolkien, dopo aver espresso la propria opinione su alcune questioni di politica contemporanea, si lamenta del fatto che il mondo stia diventando in qualche modo più piccolo, più opaco e più piatto.
In realtà, Tolkien dice chiaramente di trovare terrificante il cosmopolitismo americano e di considerare vergognoso che un terzo della popolazione mondiale parlasse inglese, al punto da invocare la maledizione di Babele.
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Il 10 dicembre del 1962 J.R.R. Tolkien viene intervistato da John Bowen per Bookstand della BBC, una breve apparizione televisiva di cui ci resta un filmato di circa 6 minuti.
In essa il Professore spiega perché abbia creato un intero mondo ancora prima di scriverne la storia: “perché non potendo, noi esseri umani, creare come Dio, ci limitiamo a sub-creare. Si tratta di una capacità che è anche un piacere di cui godere, bilanciato tra la morale e l’estetica, potenzialmente comprensivo di tutto: l’arte figurativa, la musica, la letteratura”.
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Il 13 dicembre 2012 esce in Europa "Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato", la prima parte della trilogia cinematografica "The Hobbit" di Peter Jackson. Si tratta di una produzione basata sul romanzo "The Hobbit" di J.R.R. Tolkien del 1937, anche se alcuni elementi sono tratti da "Le Apprendici" de "Il Signore degli Anelli".
Il film è uscito il 14 dicembre 2012 in Nord America ed è stato seguito da "La desolazione di Smaug" nel 2013 e da "La battaglia delle cinque armate" nel 2014.
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Il 14 dicembre del 1966 J.R.R. Tolkien scrisse una lettera a Padre Hugh Maycock, inviandogli una copia con iscrizione de "Lo Hobbit" giapponese.
In essa il Professore inserì una breve nota, scusandosi per il ritardo "nell'adempimento della mia promessa" e aggiungendo i migliori auguri, comprese le benedizioni natalizie.
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Il 19 dicembre 1937 J.R.R. Tolkien scrive la Lettera 20 come risposta a C.A. Furth di Allen & Unwin che aveva scritto per raccontare al Professore di una piccola crisi presso gli editori. L'autore ringrazia il signor Furth per la sua lettera e per le copie de "Lo Hobbit" che aveva ricevuto come richiesto, ma ne approfitta per discutere alcune modifiche che avrebbe voluto apportare al testo dell'edizione successiva, correggendo alcuni errori segnalatigli.
Di grande interesse storico è la frase di chiusura: "Ho scritto il primo capitolo di una nuova storia sugli Hobbit - 'Una festa a lungo attesa '". Si tratta, infatti, dell'incipit del primo capitolo de "La Compagnia dell'Anello".
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Il 21 dicembre 1933, J.R.R. Tolkien scrisse una lettera all'accademico britannico R.W. Chambers. Con la lettera il Professore gli invia anche una versione manoscritta del suo poema "Doworst".
Si tratta di una poesia umoristica scritta in uno stile medievale che ricorda Piers Plowman. Dopo essere stato donato a Chambers, il manoscritto decorato contenente la poesia entrò in possesso di Arthur Brown, professore di inglese alla Monash University in Australia.
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Il 24 dicembre 1944 J.R.R. Tolkien scrive la lettera 93 in cui mostra di essere felice che il figlio Christopher si fosse goduto i successivi tre capitoli de “Il Signore degli Anelli”, precedentemente inviati. Il Professore afferma che Sam è il personaggio tratteggiato più da vicino, il successore di Bilbo e il vero hobbit, a differenza di Frodo, meno interessante perché doveva essere maggiormente nobile.
Anticipa inoltre al figlio che il libro probabilmente terminerà con Sam poiché, come dettogli da Charles Williams (che stava leggendo anch’egli le bozze del libro), la cosa bella era che il suo centro non stava nel conflitto, nella guerra o nell'eroismo, ma nella libertà, nella pace, nella vita ordinaria, tutte rintracciabili nella vita della Contea, alla quale Sam ritornerà, a differenza di Frodo che andrà invece all’Ovest.
Successivamente l'autore si sofferma su alcuni termini botanici presenti nella sua opera e dice che le sue migliori invenzioni sono "Elanor" e "Nifredil", sebbene apprezzasse l'anglosassone "Symbelmynë"; pensa inoltre di inventare nuovi nomi per i fiori del giardino del Sam.
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L’1 gennaio del 1910 viene scritta la prima voce di diario conservata di J.R.R. Tolkien. Si tratta di diari inediti del Professore che fanno parte dei Tolkien Papers della Bodleian Library, una collezione aperta solo ai ricercatori che lavorano sotto gli auspici della Tolkien Estate.
Humphrey Carpenter, uno degli studiosi che hanno avuto accesso agli scritti, ne ha citato diversi passaggi nella sua opera "J.R.R. Tolkien: A Biography". In essa sottolinea come l’autore abbia usato i diari principalmente per registrare il proprio dolore, tralasciando, nei momenti migliori, di scrivere con costanza le annotazioni del diario.
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Il 2 gennaio del 1969 J.R.R. Tolkien scrive la Lettera 309 in cui parla del suo nome, John, molto amato e usato dai cristiani. Il Professore, nato nell’ottava di San Giovanni Evangelista, aveva preso quest’ultimo come suo patrono, ma i suoi genitori lo avevano chiamato così a causa dell’usanza di famiglia, in cui il figlio maggiore del figlio maggiore doveva avere il nome John.
In merito ai suoi altri nomi, spiega che i parenti stretti lo chiamavano Ronald, mentre gli amici di scuola usavano John, John Ronald o J.R-squared. Certamente avrebbe potuto scegliere per se stesso un nome “elfico”, ma il Professore non voleva essere dentro la storia che egli stesso aveva inventato.
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Il 6 gennaio del 1992 "Sauron Defeated" viene pubblicato nel Regno Unito. Si tratta del nono della serie di dodici volumi curati da Christopher Tolkien, "The History of Middle-earth", in cui analizza i manoscritti inediti del padre J.R.R. Tolkien. Il titolo è ripreso dall’originale pensato per il Libro 6 de "Il Signore degli Anelli" dall’autore, ma che fu successivamente scartato.
Questo volume è l’ultimo (di quattro) nel quale viene esaminato il processo creativo de “Il Signore degli Anelli”, ripercorrendone la storia dall’apertura del Cancello Nero fino alla conclusione, presentando anche l’epilogo, poi scartato, nel quale Sam Gamgee risponde alle domande dei suoi figli.
Il volume include anche parti non legate a “Il Signore degli Anelli” ma piuttosto alla storia di Númenor: “The Notion Club Papers", ossia l’abbozzo mai terminato di un romanzo scritto nel 1945, la terza versione de “La caduta di Númenor”, intitolata “The Drowning of Anadûnê”, e l’unico resoconto esistente di uno dei molti linguaggi fittizi creati dal Professore, cioè l’Adûnaic.
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Il 14 gennaio del 1956 J.R.R. Tolkien scrive la Lettera 180 in cui afferma di riconoscere quanto fosse pretenziosa la propria volontà di restituire agli inglesi una tradizione epica e una mitologia. Egli trova meraviglioso che Tompson abbia detto di esserci riuscito e ricorda come il suo compito sia iniziato quando, ancora studente universitario, aveva iniziato a esplorare l’estetica linguistica.
L’autore, successivamente, dichiara di essere l’esempio più vicino e più chiaro del mistero della sub-creazione letteraria dal momento che non c’è quasi nulla ne "Il Signore degli Anelli" che non esista effettivamente sul suo piano. Infatti, il Professore dice di aver smesso da tempo di inventare, limitandosi ad aspettare di sapere cosa fosse successo nella storia. Ad esempio, egli aveva pensato per anni che Frodo si sarebbe imbattuto in un’avventura sugli alberi, ma quando arrivò al punto e scrisse il capitolo di Barbalbero, scoprì che a Frodo questo non era affatto successo.
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Il 20 gennaio del 1983 viene pubblicato "Finn e Hengest". Si tratta di uno studio di J.R.R. Tolkien, curato da Alan Bliss e pubblicato postumo.
Finn e Hengest sono due eroi anglosassoni che compaiono nel poema epico inglese antico "Beowulf" e nel frammento di "The Fight at Finnsburg". Hengest e suo fratello Horsa sono i leggendari capi dei primi immigrati anglosassoni in Gran Bretagna nel V secolo.
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Il 24 gennaio del 1961 J.R.R. Tolkien scrive la Lettera 228, esprimendo la propria opinione sugli editori svedesi de "Il Signore degli Anelli" che volevano escludere le Appendici dalla loro edizione. Il Professore aveva simpatia per qualsiasi editore straniero che tentasse di tradurre la sua opera, ma non era d’accordo sul fatto che le Appendici dessero all’opera un aspetto "erudito". Secondo l’autore infatti esse avevano un ruolo importante nel produrre l’effetto di realtà storica e dalle centinaia di lettere ricevute aveva dedotto che le Appendici giocassero un ruolo molto importante anche per il lettore.
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Il 25 gennaio 1971 J.R.R. Tolkien scrive la Lettera 320 a Ruth Austin, nella quale mostra di essere interessato alle osservazioni della Austin su Galadriel. Pensava che fosse vero che il suo personaggio doveva molto all’insegnamento e all’immaginazione cristiana e cattolica su Maria, ma sottolinea come Galadriel sia in realtà una penitente. Ella era stata, infatti, una leader ribelle contro i Valar e aveva rifiutato con orgoglio il perdono. Alla fine fu perdonata, ma solo per aver resistito alla tentazione di prendere l’Unico Anello per sé.
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Il 4 febbraio del 1937 la poesia di J.R.R. Tolkien "The Dragon's Visit" viene pubblicata su "The Oxford Magazine". Si tratta di una poesia umoristica su un drago, scritta presumibilmente nel 1928 all'interno della serie "Tales and Songs of Bimble Bay".

Tale scritto è stato escluso dalla serie di poesie incluse nella raccolta "Le avventure di Tom Bombadil" nel 1962 e alcuni studiosi ritengono che ciò possa essere dovuto alla menzione di un corpo di vigili del fuoco all'interno dello stesso, riferimento che avrebbe reso il poema inadatto a far parte del legendarium.
John D. Rateliff considera comunque "The Dragon's Visit" una delle migliori poesie del Professore.
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L’1 marzo 2021 viene pubblicato il volume “Tolkien il Bardo. Spunti per la lettura e l’approfondimento”, a cura di Faris La Cola, Valerio Venturi e Paolo Romeo. Il testo dà conto di quanto avvenuto il 6 agosto 1992 a Triora (piccolo borgo medievale della provincia di Imperia): nel centenario della sua nascita, un gruppo di giovani studenti appassionati dell’opera del Professore organizzò una giornata celebrativa in sua memoria, dal titolo “Tolk-Con”, uno dei primi eventi a dare risalto pubblico all’opera di J.R.R. Tolkien in Italia.
Il volume riporta non solo gli atti del congresso tenutosi in quella giornata – fulcro dell’intera manifestazione – ma anche quanto avvenuto a contorno, con il programma completo dell’evento, una collezione di fotografie della giornata, l’elenco degli stand accreditati e la rassegna stampa, oltre a una nota inedita di Priscilla Tolkien, in cui la figlia del Professore racconta l’esperienza che il padre ebbe del suo viaggio in Italia del 1955.
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Il 3 marzo 1983 veniva pubblicato per la prima volta "The Monsters and the Critics and Other Essays", noto in Italia con il titolo "Il Medioevo e il Fantastico". Il libro è una raccolta, a cura di Christopher Tolkien, di testi accademici di Tolkien. L'opera include:
- “Beowulf: Mostri e Critici”, testo della conferenza in memoria di Sir Israel Gollancz alla British Academy il 25 novembre 1936;
- “Tradurre Beowulf”, che costituiva la nota introduttiva a una traduzione in prosa di Beowulf, la riedizione curata nel 1940 dal professor C. L. Wrenn di “Beowulf and the Finnesburg Fragment, A Translation into Modem English Prose” (1911), di John R. Clark Hall;
- “Sir Gawain e il Cavaliere Verde” che in origine era una conferenza in memoria di W. P. Ker tenuta all'Università di Glasgow il 15 aprile 1953;
- “Sulle fiabe”, originariamente una delle conferenze in memoria di Andrew Lang, tenuta all'Università di St. Andrews l'8 marzo 1939;
- “Inglese e Gallese”, una conferenza presentata a Oxford il 21 ottobre 1955;
- “Un Vizio Segreto”, presentato il 29 novembre 1931 ad un incontro della Johnson Society del Pembroke College;
- “Discorso di Commiato all’Università di Oxford”, pronunciato a Oxford il 5 giugno 1959, alla chiusura della carriera di Tolkien come professore di lingua e letteratura inglese al Merton College.
Di questi sette contributi, “Sir Gawain e il Cavaliere Verde” e “Un Vizio Segreto” venivano pubblicati per la prima volta, mentre gli altri cinque erano già stati stampati in diverse raccolte.
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L'8 marzo del 1939 J.R.R. Tolkien tiene la conferenza "On Fairy-Stories " (Sulle fiabe). In essa il Professore illustra quella che possiamo chiamare la sua “poetica”, utile a comprendere le motivazioni profonde, oltre a quelle “linguistiche”, che lo spinsero a scrivere le sue opere.
Egli infatti analizza approfonditamente la natura delle fiabe e del mondo del fantastico, giungendo a tracciarne le origini e gli elementi fondanti, toccando anche i temi della creazione e di quella che lui chiama “sub-creazione”, arrivando fino alla celebre definizione di “Eucatastrofe”. In tal modo Tolkien ri-assegna a questo genere, spesso considerato come rivolto ai soli bambini, la corretta importanza nel campo della letteratura.
Il testo della conferenza, tenuta all'Università di St. Andrews in onore di Andrew Lang, fu poi ampliato per essere pubblicato in "Essays Presented to Charles Williams" (1947). Successivamente è stato pubblicato in una forma rivista in "Tree and Leaf" (1964) e in "The Monsters and the Critics and Other Essays" (1983). In seguito, nel 2008, Verlyn Flieger e Douglas A. Anderson ne hanno curato un’edizione critica dal titolo "Tolkien On Fairy-Stories"
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Il 21 marzo del 2011 iniziano le riprese principali de "Lo Hobbit", una serie di tre film live-action basati sull'omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien. Tutti e tre i film sono stati diretti da Peter Jackson e sono stati concepiti come prequel del precedente progetto di Jackson, "Il Signore degli Anelli".
Le riprese in Nuova Zelanda sono terminate il 6 luglio 2012 e come avvenuto in precedenza per "Il Signore degli Anelli", i film de "Lo Hobbit" sono stati prodotti uno dopo l'altro e distribuiti per tre anni consecutivi.
Peter Jackson inizialmente aveva pianificato di produrre due film, ma dopo la conclusione delle riprese principali e dopo aver visto i primi tagli di questi film, ha deciso di voler raccontare di più sulla storia.