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📖 DAI BORBONE AI SAVOIA UNA VITA ALL’OPPOSIZIONE

Il 12 novembre 1811 nasceva a #Palermo il politico, filosofo, giurista e giornalista Vito d’Ondes Reggio, protagonista dei moti rivoluzionari e indipendentisti del 1848 e poi coraggioso esponente del fronte autonomista siciliano dopo l’unità d’Italia.

Appartenente alla nobiltà palermitana, Reggio ottenne la laurea in giurisprudenza nel 1832. L’anno seguente diede alle stampe la sua prima opera, dedicata alla controversia giuridica e diplomatica sviluppatasi per il possesso dell’#IsolaFerdinandea. L’apprezzamento governativo riscosso per quest’opera valse a Reggio la nomina a magistrato.

Anni dopo, a causa delle sue idee politiche liberali ed avverse all’assolutismo napoletano, tuttavia Reggio finì per essere denunciato insieme al cognato Emerico Amari, all’economista Francesco Ferrara ed a Raffaele Busacca. Per tale ragione nel 1844 fu allontanato dalla #Sicilia e trasferito nella parte continentale del Regno delle Due Sicilie.

Allo scoppio della Rivoluzione siciliana del 1848 Reggio lasciò #Chieti e fece ritorno a Palermo. Eletto nel ricostituito Parlamento Siciliano, egli fece parte della commissione incaricata di redigere la nuova Costituzione e fu lui a leggere il proclama del 13 aprile che dichiarava decaduta la dinastia dei #Borbone dal trono di Sicilia. Successivamente fu Ministro, prima dell’interno e poi dell’istruzione. Con la sconfitta della Rivoluzione nel 1849, Reggio fu costretto a lasciare la Sicilia alla volta di #Malta insieme a Ruggero Settimo. Successivamente si rifugiò nel Regno Sabaudo.

Dopo lo sbarco dei Mille di #Garibaldi, il giurista tornò in Sicilia, ma da autonomista e cattolico intransigente prese le distanze dall’operato delle autorità piemontesi. In tale veste, oltre a criticare l’annessione ed il plebiscito del 1860, si batterà in Parlamento contro la Legge Pica relativa alla lotta al brigantaggio, da lui giudicata incostituzionale, e contro le cosiddette “leggi eversive” del 1866.

Dopo la breccia di Porta Pia del 1870, in ottemperanza al “Non Expedit” emanato da Papa Pio IX, Vito d’Ondes Reggio abbandonò la vita politica attiva. Morirà a #Firenze il 21 febbraio 1885.
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