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MATTARELLA SI DIMETTA!
Nel 2022 i decessi verificatisi in Italia (dati Istat) sono stati più di 850.000, quasi il doppio rispetto alla media annuale di circa 450.000.
La European Medical Agency oppose il "segreto militare" (???!!!) sulla composizione chimica dei salvifici sieri magici!!
Oggi si oppone il "segreto" (non solo quello istruttorio) sugli esiti della autopsia del corpo del povero conducente dell'autobus di Mestre.
L' "account" facebook del povero autista è stato subitaneamente "svuotato" ad opera di ignoti. Evidentemente si vuole tenere nascosto il solito e tragico "malore improvviso" del conducente, che ha causato la strage di Mestre.
Si dirà che il responsabile è stato il "guard rail" le cui attitudini complottiste ed eversive erano già ben note alla Digos di Venezia ...
Si vuole tenere nascosta la attiva militanza del povero autista in una Associazione di studio e di denuncia degli "effetti avversi", e quel che egli scriveva in proposito sulla sua "pagina" facebook. Non si deve sapere quante dosi del miracoloso siero aveva eventualmente assunto il povero conducente dell'autobus.
Mattarella Sergio ha firmato tutti i provvedimenti in materia di sieri di contenuto non conosciuto, oltre ad essere stato un attivo "sponsor" di tali prodotti (fino alla introduzione dell'inedito "istituto giuridico" dell'estorsione in forza di legge, e in violazione dell'art. 32 Cost.), anche attraverso inconsulte dichiarazioni/sollecitazioni pubbliche.
Mattarella Sergio ha il dovere morale e politico di dimettersi. Immediatamente.
AUGUSTO SINAGRA
GUERRA PERSA O DIGNITÀ PERSA?
Nel consueto “minchiarologio” nazionale si dice che la soggezione/sudditanza dell’Italia nei confronti degli USA deriverebbe da “clausole segrete” annesse al cosiddetto “Trattato di pace” del 1947.
Tali “clausole segrete” in realtà non esistono e se pure fossero mai esistite sarebbero già da tempo fondatamente contestabili in base al principio rebus sic stantibus di diritto internazionale che disciplina la validità dei Trattati o Accordi, pubblici o segreti che siano.
Peraltro, il decorso del tempo e, appunto, la modifica delle situazioni di fatto, rende lo stesso “Trattato di pace” del 1947 non più espressivo di obblighi e vincoli attuali.
Tra i tanti esempi a titolo dimostrativo della possibilità per l’Italia di assumere una posizione autonoma e divergente rispetto a quella degli Stati Uniti ed anche degli Stati nostri ex nemici della seconda guerra mondiale, non vi è soltanto il bellissimo episodio di Sigonella dove il Presidente Bettino Craxi oppose un netto “no” alle pretese USA, e Ronald Reagan dovette calare la testa.
Vi sono altri episodi e, per venire all’attualità, la posizione italiana non è mai stata così servilmente allineata a un obbligatorio appoggio a Israele nella sua contesa con la Palestina.
Basta ricordare le posizioni di assoluta autonomia e indipendenza, specie in politica estera, tenute dal Presidente Aldo Moro come anche dal Presidente Giulio Andreotti e dallo stesso Enrico Berlinguer alla cui Salma rese pubblico e personale omaggio il Presidente dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) Yasser Arafat.
Se l’Italia volesse, potrebbe ben intimare agli USA e alla NATO, come ora ha fatto l’Arabia Saudita nei confronti degli americani, la smobilitazione delle circa 120 basi militari USA e NATO presenti sul territorio nazionale.
Se l’Italia avesse un governo decente farebbe valere non soltanto il suo “no” in sede di Unione europea (dove frequentemente la regola di voto è l’unanimità) ma anche la sua posizione geografica strategica nel settore mediorientale, nordafricano e anche balcanico.
Se l’Italia avesse un governo decente e non un governo di servi felici di servire coltivando una folle prospettiva nazionale di “cupio dissolvi”.
Farebbe bene la “torrinara” a leggere gli interventi di Benedetto Croce, di Vittorio Emanuele Orlando e di tanti altri ancora (e antifascisti) in sede di Assemblea Costituente quando si votò per la “ratifica” del c.d. Trattato di pace.
La verità è che non abbiamo solamente perso la guerra. Abbiamo perso la dignità.
AUGUSTO SINAGRA
 
Quando lo Stato prende a prestito i suoi soldi da una banca privata pagando gli interessi, i suoi governanti vanno arrestati
FUORI DAL FANGO!!!
Oggi ricorre l'81' della prima battaglia di El Alamein del 23 ottobre1942.
Essa fu preceduta dalla battaglia di Bir El Gobi del 3-7 dicembre 1941 nel sud-est del deserto libico, e dalla carica del "Savoia Cavalleria" del 24 agosto 1942 a Isbuscenskij nelle steppe russe del Don.
Tre "momenti" e tre luoghi diversi. Tre episodi di una unica epopea.
Tre episodi, come tantissimi altri ve ne furono in terra, in cielo e in mare, e dove il valore del Soldato italiano si impose alla ammirazione e al rispetto del nemico.
Erano tutti ragazzi, studenti, che avevano ben custodita in cuore una ragione per vivere e soprattutto una ragione per morire. E seppero morire, sorridendo alla morte.
Le commemorazioni degli eventi che videro il Popolo Italiano in piedi e in armi, non siano però fini a se stesse.
A quegli eroici Caduti che mai si arresero, dobbiamo oggi ispirarci come dinanzi alle Urne dei forti, mentre che si combatte contro invisibili nemici interni ed esterni, ben più malvagi di quelli che si affrontano sui campi di battaglia.
Anche noi dobbiamo avere una ragione per vivere o per morire. Perché l'Italia e il Popolo italiano siano salvi.
Fuori dal putridume e dal fango che ora ci sommerge torneremo a respirare il profumo della libertà, della giustizia e dell'onore.
Vivi o morti.
AUGUSTO SINAGRA
ALLA "SOVRANARA DE' NOANTRI"
Salvo due eccezioni in 78 anni (Aldo Moro e Bettino Craxi) è una costante della "politica" italiana che ogni nuovo governo è peggiore del precedente.
Questo vale anche e soprattutto per la "sovranista" e "patriota" del Torrino, già Garbatella, al secolo Meloni Giorgia, perché marchiata dal "segno" del tradimento non solo dei suoi elettori ma di tutto il Popolo italiano.
La sua "ultima" (in ordine di tempo) azione contro gli interessi nazionali è l'imminente (s) vendita agli americani di Telecom Italia che non è solamente un "asset" importantissimo sul piano industriale, economico e occupazionale, ma è soprattutto un "asset" irrinunciabile per la sicurezza individuale e nazionale.
Ma la nota "sovranara" sembra pronta alla (s)vendita per confermare il suo ruolo di servitrice degli interessi amaricani.
La soluzione non è un nuovo governo che sarebbe capace di far peggio dell'attuale.
La soluzione è solo la eradicazione del cancro a stelle e strisce e delle sue tante metastasi delle quali l'Italia è la più evidente.
La libertà, l'indipendenza, la sovranità monetaria, il futuro delle nuove generazioni, la dignità personale di ciascuno e la dignità nazionale, giustificano una guerra per una vera giustizia sociale e internazionale?
Una guerra per la redenzione dei Popoli oppressi contro la più feroce schiavitù mascherata da democrazia.
Il Poeta Armato guardava all'Oriente.
Seguiamo, dunque, la via indicata dal Comandante di Fiume d'Italia!
AUGUSTO SINAGRA
MELONI E SOR BONAVENTURA
I più anziani che leggevano “Il Corriere dei Piccoli”, ricorderanno sicuramente i famosi personaggi: Capitan Cocoricò, Bibì e Bibò, il Sor Pampurio, il Sor Piovisna e sicuramente anche il Sor Bonaventura.
Nelle ultime sue apparizioni la torrinara già garbatellara ricorda fortemente il Sor Bonaventura non solo per la sua falcata ma soprattutto per come si veste.
Tra le ultime apparizioni la si è vista vestita totalmente in bianco con giacca taglia 42 e pantaloni taglia 48. Proprio come il Sor Bonaventura e nel vederla devo dire che mi sono anche commosso.
Vi è però un aspetto di sicura serietà.
La Sora Bonaventura, con le sue politiche, ha colpito duramente quei pochi settori produttivi ancora in mani italiane.
Ora, per come si combina, reca un gravissimo pregiudizio di immagine ad uno dei nostri settori economici di eccellenza: la moda.
Mattarella intervenga subito a garanzia della Costituzione.
AUGUSTO SINAGRA
UN GIUDICE DI SINISTRA MI COSTRINGE A DIFENDERE LA MELONI
Una cosa è certa: non posso essere sospettato di simpatie verso la Signora del Torrino Giorgia Meloni che ha tutta la mia disistima.
La verità, tuttavia, va detta. Mi riferisco alle dichiarazioni fatte da una Signora che è giudice per essere nei ruoli della magistratura ma che in realtà svolge a pieno titolo e a tempo intero attività politica. Naturalmente, si fa per dire, a sinistra.
Si tratta della giudice Silvia Albano della quale ho personalmente constatato una sua molto singolare attitudine nella interpretazione e applicazione della legge.
La predetta si è riferita alle recenti intese Italo-albanesi a proposito di potenziali richiedenti asilo. La giudice in questione, da un canto, ha detto una ovvietà e che cioè l’accordo necessita di una legge di autorizzazione alla ratifica poiché comporta oneri finanziari a carico dello Stato. La cosa è nota a tutti e anche agli studenti più svogliati.
Poi ha annunciato una pioggia di ricorsi (i destinatari del messaggio sono molto chiari come è chiara la sua dichiarata attitudine ad accoglierli), concludendo che la detta intesa italo-albanese è contraria alla normativa europea.
Va detto innanzitutto che un magistrato può ben rilasciare interviste ma non su questioni sulle quali si deve ancora pronunciare il Parlamento perché questo diventa una indebita interferenza oltre che un “messaggio”.
È infatti a tutti noto che la Signora Albano è una militante della corrente di sinistra della magistratura.
Prima di parlare avrebbe fatto bene a riflettere e anche a studiare la normativa europea rispetto alla quale non vi è alcun contrasto con le recenti intese italo-albanesi.
Naturalmente, il Ministro della giustizia e il Procuratore generale della Corte di cassazione, titolari dell’azione disciplinare, tacciono rigorosamente, con buona pace dello Stato di diritto e del rispetto della Costituzione (ma per questo non c’è da preoccuparsi: ci pensa Mattarella e stiamo sicuri).
AUGUSTO SINAGRA
LETTERA APERTA A LILLI GRUBER
Gentile Signora, quel che lei afferma non mi suscita alcun interesse culturale ma le sue ultime esternazioni in tema di “patriarcato” mi inducono a segnalarle la contraddizione in cui lei è incorsa.
Le spiego: il patriarcato non va riduttivamente inteso nella pur gravissima attitudine del maschio a far del male alla femmina. Nella accezione del patriarcato è ben più rilevante il ruolo che il maschio ritiene di svolgere e correlativamente il ruolo della femmina, cioè il modo in cui quest’ultima si pone nei riguardi del maschio.
La sua volontà di pretendere pateticamente un’eterna giovinezza e bellezza, ciò che traspare inequivocabilmente dalla sua non più verde età e dalla apparenza che mostra in pubblico e penso anche in privato, nel senso di apparire bella ad ogni costo e di piacere al prossimo, maschi soprattutto, è una inconsapevole accettazione di uno dei più deprecati aspetti del patriarcato.
Vorrei che lei capisse (ma ne dubito) che questa continua costante della sua vita la pone in un ambito di valori, di interessi e di relazioni assolutamente patriarcali; cioè di soggezione e sottomissione ad una logica relazionale di tipo patriarcale. Mi lasci dire che nel complesso è lei che appare condizionata da antichi e superati stereotipi.
La bellezza è un dono della natura o, per chi crede, di Dio.
E’ in questo senso che una ostinazione al riguardo e cioè il costante sforzo di apparire sempre giovani e belli è una cosa contro natura e contro Dio.
La giovinezza e, se c’è, anche la bellezza, non devono essere strumento di progressione nella società civile; né la bellezza è un obbligo. Ma è, appunto, uno stereotipo delle società patriarcali.
Si tranquillizzi, accetti serenamente la sua avanzata età; la vita non è solo chirurgia estetica, è anche semplicità e accettazione di quel che porta la natura e il tempo.
Lei, poi, non si avvede del fatto che qualcuno potrebbe scorgere in contro luce un suo atteggiamento riconducibile ad una forma sottile di razzismo: condannando come patriarcato quel che non lo è, lei condanna la società musulmana che nella sua tradizione si fonda anche sui peggiori aspetti del patriarcato fino a giustificare la violenza fisica sulle donne.
Non mi dica, per piacere, che lei condanna Il Sacro Libro del Corano che consente la poligamia …
Ricordo la sua visita in Iran con il capo coperto da un trasbordante velo. Era certamente il desiderio di non mostrare troppo una passata bellezza, ma era anche un esplicito atto di sottomissione alle tradizioni e alle usanze musulmane la cui visione dell’uomo e della donna le sono ben note.
Mi permetta di rivolgermi a lei dicendole ”cara Lilli”, faccia pace con il tempo e con il cervello che è più importante di ogni esteriorità.
AUGUSTO SINAGRA
GRAVI SEGNALI DI DEFICIT COGNITIVO
Un ignoto (che è bene rimanga tale) ha scritto su Facebook (per quel che si può capire) che l’assassino della povera Giulia Cecchettin (da lui chiamato affettuosamente "Filippo"), domani rientrerà in Italia dalla Germania dove è stato arrestato.
Il valoroso assassino rientrerà in Italia a Fiumicino e l'ignoto commentatore osserva: “con un aereo militare e no di stato. Giusto? Per me si. Come doveva tornare? Metterlo nel carrello della spesa?”.
Faccio presente all’ignoto esperto di trasferimenti di detenuti dall’estero o da qualsiasi altro luogo per qualsiasi destinazione, che il problema non è l’uso di aerei militari o aerei di Stato che comportano una spesa enorme (magari un aereo civile di linea, come è accaduto altre volte), anzi il problema non esiste poiché questi trasferimenti vanno effettuati con appositi automezzi della Polizia Penitenziaria chiamati “cellulari”.
Probabilmente sarebbe stato un viaggio troppo scomodo per un così prezioso e feroce assassino.
AUGUSTO SINAGRA
A proposito dei funerali della povera Giulia Cecchettin, il commento più tristemente vero è quello della nonna: "Sarà un giorno 'anche' di dolore". Anche
I PERICOLI INCOMBONO
Se uno volesse dare una rappresentazione della situazione tragica degli attuali momenti tempestosi basterebbe fare i nomi.
Al primo posto, e per il rispetto dovutogli, si staglia - con grande distacco rispetto agli altri - il nostro amato e venerato Capo dello Stato al quale va riconosciuta la grande coerenza nella sua azione demolitoria della sovranità nazionale e dello stesso principio costituzionale di libertà democratica, individuale e collettiva. Non si può dimenticare il suo paterno ammonimento della non invocabilità di libertà a beneficio della salute. E nulla importa se la pretesa difesa della salute ha provocato e provoca morti. Nulla importa perché più importante del principio di libertà è il principio di “non correlazione” che è il vero principio portante di tutta la Costituzione. Grazie, amatissimo Signor Capo dello Stato.
Il secondo pericolo incombente porta il nome di Mario Draghi al quale va riconosciuto il sommo merito dello sprezzo costante e ripetuto del ridicolo. Nessuno dimenticherà mai quel che diceva a proposito dei sieri magici e a proposito dell’esito della guerra in Ucraina e delle sanzioni che avrebbero ridotto la Russia a “isoletta di pescatori”, come si auspicava e si prevedeva a proposito della Gran Bretagna. Del liquidatore dell’industria italiana, del “vile affarista” come lo definiva il grande Presidente Francesco Cossiga, si fa il nome come prossimo Presidente della Commissione UE. Solo il mago Otelma potrà dire se riuscirà a far peggio della Ursula von der Leyen.
Penso che riuscì a fare molto peggio ma si eviterà il maggior pericolo che egli diventi Capo dello Stato in caso di decesso dell’attuale in carica.
Ad avviso di alcuni non può parlarsi di pericolo incombente a proposito della cognata del grande Ministro Francesco Lollobrigida.
Taluni, infatti, dicono che la ”vedova” del grande giornalista Giambruno ha già fatto tutto il male possibile. Costoro sbagliano, la “torrinara“ Giorgia Meloni è donna operosa che riserva sempre sorprese. Se non la si manda via subito sarà capace di provocare ulteriori e più gravi danni all’Italia e al Popolo italiano.
In questa galleria di personaggi tanto fortunosi quanto dannosi, altri troverebbero degno e meritato posto, ma lo spazio è il tempo mancano per indicarli tutti.
Si tratta di personaggi resistenti a qualsiasi prova. I più avanzati riti scaramantici nulla possono.
Ovviamente, dei circa sei milioni di poveri in Italia non importa niente a nessuno.
Dei quasi diecimila bambini di Gaza uccisi con metodi peggiori di quelli nazisti, nessuno ne parla.
Le mani di chi, tacendo, si rende complice, restano lorde di sangue come la loro coscienza perché voglio ancora credere che ne abbiano una. Diversamente, non di persone si tratterebbe, ma di bestie primitive.
AUGUSTO SINAGRA
CORNA REALI
Che il Signor Filippo Borbone al secolo comparsante della figura di re di Spagna con nome d’arte Filippo VI, sia o meno cornuto (come peraltro sembra) e che le sue presunte due figlie Eleonora e Sofia siano veramente figlie sue o meno, non m’interessa veramente un corno (tanto per rimanere in tema).
Quel che osservo è che il cosiddetto karma o la legge naturale di compensazione, ha colpito anche questo re cornuto.
Si tratta dello stesso soggetto che deve, come prima suo padre Juan Carlos, la sua investitura a re di Spagna al Generalissimo Francisco Franco Bahmonde che volle in senso monarchico la nuova Spagna.
Ebbene, codesto sospetto cornuto non ebbe ritegno a promulgare la legge (voluta dal noto Sanchez, e chi se no?) che disponeva la rimozione delle Salme del Generalissimo Franco e del grande Don José Primo Antonio de Rivera dalla Valle des los Caidos ai Cimiteri dei luoghi di provenienza familiare.
Altro Re e cioè Baldovino del Belgio, profondamente cattolico come la Regina Fabiola, si autosospese pur per poco tempo dalle funzioni rege per non dover promulgare con la sua firma la legge che introduceva in Belgio il divorzio o l’aborto (ora non ricordo).
Questa è la differenza tra chi veramente è un Re (come anche il nostro Umberto II di Savoia che abbandonò l’Italia pur consapevole della falsità degli esiti referendari, per non provocare una seconda guerra civile) e chi viceversa non è neanche re ma è soltanto un gran cornuto che ha osato disturbare il sonno dei Morti.
AUGUSTO SINAGRA
MEDITAZIONE NATALIZIA
Mai disperare: un cornuto può sempre diventare re e una zoccola diventare regina. Se è monarchia cattolica: cu futti futti e Dio pirdona a tutti.
I MIEI AUGURI DI NATALE
Fare gli auguri di Natale è ormai diventata una mera pratica formalistica coerente con il disgustoso conformistico consumismo che dissacra la ricorrenza della nascita del Redentore.
Io non so a cosa si rivolgono gli auguri che io ricevo abitualmente da più parti. Certo, auguri per le cose migliori per me. Ma non è questo quello che vuole lo spirito natalizio. Gli auguri per il Natale devono avere un oggetto diverso dalle utilità e dalle speranze della persona cui gli auguri vengono formulati.
Quel che posso fare io è esplicitare il senso e la finalità degli auguri che formulo o che ricambio in occasione del natale.
Auguro ai disoccupati e ai poveri di trovare lavoro e dignità e di ricevere vera solidarietà e aiuto.
Auguro che i bambini italiani vedano nel Natale il suo senso più profondamente umano e religioso, e che possano ricevere tutti piena assistenza sanitaria senza mai conoscere la fame.
Penso ad una Italia diversa e mi auguro che questa possa ritrovare dignità e rispetto nel mondo.
Augusto che non ci siano più professionisti della politica e politici ladri e incompetenti.
Auguro che il Popolo italiano eserciti appieno la sua sovranità e che lo Stato riabbia la sua vera ed effettiva indipendenza politica ed economica.
Auguro che vengano scacciate dal suolo patrio le basi militari e gli armamenti nucleari presenti a causa della prepotenza di chi da più di 80 anni occupa il territorio nazionale e ci umilia.
Mi auguro che tutti gli attuali vertici politici ed istituzionali recuperino il senso della vergogna e si nascondano in una Trappa.
I miei auguri si rivolgono ai giudici affinché tornino a fare onestamente il loro lavoro; agli insegnanti affinché non distorcano il cuore e le menti dei giovani e di essi facciano dei veri cittadini senza inganni diseducativi e contro la natura.
Auguro che il pampero argentino si trasferisca presto a Santa Maria Maggiore, e che la Chiesa Cattolica torni ad essere Apostolica e Romana, e cessi la blasfemia e l’eresia che la avvolge in una nube di fumo satanica.
Auguro alle Forze Armate di ritrovare coraggio e dignità e il senso imperioso del dovere di difendere questa Patria sfortunata e questo Popolo vilipeso.
I miei auguri di Natale sono anche di speranza in un Governo che non si venda più allo straniero e che finalmente recuperi ed eserciti la piena sovranità monetaria e ponga termine ad ogni complicità nelle guerre di aggressione espressione del maledetto imperialismo sanguinario americano; come anche auguro che il governo di Israele ascolti gli ammonimenti e gli insegnamenti dei veri Rabbini, fuori da ogni violenza sionista di origine e matrice askenazita.
Con il Natale auguro a tutti di poter vivere in un mondo migliore una vita che meriti di essere vissuta.
AUGUSTO SINAGRA
IL MSI, LA MELONI E LA CODA ALLA VACCINARA
Settantasette anni or sono, il 26 dicembre 1946, un pugno di coraggiosi e di Reduci costituì il Movimento Sociale Italiano scegliendo come suo simbolo la famosa fiamma tricolore.
Si dice che l’MSI sia stato e sia un movimento neofascista. Le parole non devono fare paura. Forse lo fu e forse lo è perché l’MSI come fascio di ideali e di veri Patrioti, esiste sempre.
Una cosa è certa, lo scopo dell’MSI era quello (ed è) di continuare a far vivere quel che alle demomassoplutocrazie occidentali non era stato possibile distruggere con le armi e con i bombardamenti aerei terroristici. Non è un caso che la vigente Costituzione contenga molto del “Ventennio”, e soprattutto nella sua interezza quella che era la politica sociale, economica e monetaria.
È curioso che Nostra Signora della Coda alla Vaccinara pretenda di utilizzare nel simbolo del suo Partito la gloriosa fiamma tricolore.
Basterebbe il generale e preordinato inganno per farsi eleggere sulla base di impegni elettorali poi totalmente e sfacciatamente traditi.
Dunque, l’uso abusivo di quella fiamma tricolore vorrebbe perpetuare l’inganno e rappresenta un insulto alla più elementare etica politica.
Tuttavia, la Signora della Coda alla Vaccinara sbaglia il suo opportunistico calcolo perché la presenza di quella fiamma nel simbolo della di lei associazione familiare costituitasi in “Partito”, non inganna più nessuno e il “messaggio” politico di quella fiamma è fuori dalle strumentalizzazioni della Meloni.
A Nostra Signora della Coda alla Vaccinara resta la vergogna per quel che ha fatto e continua a fare contro i legittimi interessi nazionali e popolari, e per l’uso indebito di un simbolo glorioso.
Un suggerimento alla Meloni: tolga la fiamma dal suo simbolo di Partito, chi si riconosce in quei colori non voterà mai il suo Partito sol perché nel suo simbolo vi è la fiamma. E poi, se ponesse fine al l’inganno, potrebbe meglio accreditarsi come antifascista, facendo dimenticare i suoi rinnegati trascorsi politici.
AUGUSTO SINAGRA
QUALE TITOLO PER LA MELONI?
Da tempo mi sono posto il problema di come rivolgermi alla Meloni Giorgia.
Chiamarla “Signora” francamente non me la sento.
Chiamarla Meloni o, ancora peggio, Giorgia, mi sembra troppo confidenziale, e io questa confidenza non ho intenzione di dargliela.
Neanche eventuali titoli di studio o professionali mi aiutano. Non mi pare che il personaggio possa vantare titoli professionali e neppure titoli di studio riassumibili in una qualifica come per esempio “Dott.ssa” o “Arch.”, “Prof.ssa” (di che non si saprebbe), ecc.
Il soggetto in questione pare che abbia studiato lingue alla scuola media (forse liceo linguistico) o abbia frequentato la scuola alberghiera. Come ci si può, dunque, rivolgere a lei chiamandola “linguista” o “alberghiera” (senza neppure sapere se la specializzazione è quella di “cameriera” o di “cuoca” oppure, nella migliore delle ipotesi, “direttrice di sala”, o ancora “guardarobiera”).
Neppure la potrei chiamare “Onorevole” per la siderale distanza tra lei e ciò che esprime il sostantivo “onore” che significa lealtà, senso del dovere, difesa di ideali e idealità, attenzione agli altri, ecc.
Potrei chiamarla “Deputata” ma anche questo mi riesce ostico poiché il Deputato/a rappresenta i suoi elettori sulla base di un rapporto fiduciario basato sulla condivisione di un programma elettorale.
Purtroppo, il personaggio in esame ha tradito tutte le sue promesse e impegni e in larghissima parte il suo stesso programma elettorale. In buona sostanza, ha tradito i suoi elettori e quindi manca la base di una legittimità democratica del suo status di parlamentare.
Per completezza, si potrebbe dire che potrebbe essere chiamata come “Presidente” ma anche questo mi è impossibile perché tale suo status deriva dalla nomina del Capo della Stato presupponente una legittimità non soltanto politica ma anche parlamentare che va considerata non nei suoi aspetti formalistici ma sul piano sostanziale. E potrei anche aggiungere che l’incarico da lei ricevuto si fonda sull’essere lei la Segretaria di un Partito che ha conseguito il risultato elettorale (onde poi la designazione a formare il governo) come conseguenza di un inganno elettorale.
Se quanto precede è vero, qualcuno mi dica come dovrei rivolgermi a tale soggetto.
Buon anno a tutti e anche ai fratelli, alle sorelle, ai cognati e ai cugini d’Italia.
AUGUSTO SINAGRA
Sarebbe più onesto, più coerente e più "istituzionale" se stasera il discorso di fine anno, a reti unificate, lo tenesse Ursula von Der Leyen