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EPSTEIN, I PEDOFILI, TRUMP E “LA REPUBBLICA”
E’ stato pubblicato l’elenco dei presunti pedofili frequentatori dell’isola del noto Epstein che lì si recavano per dare sfogo alle loro bassezze sessuali.
Il noto quotidiano “la Repubblica” ha pubblicato la notizia inserendo falsamente anche il nome dell’ex Presidente USA Donald Trump.
A me non importa nulla di Donald Trump e ancor meno interessa “la Repubblica” che, come diceva il grande Professore Grassi Bertazzi di Catania a proposito di altro quotidiano, io potrei leggere solo la mattina con il mio occhio monocolo quando vado in bagno.
Ma tale modo di fare informazione spiega il continuo calo delle vendite del quotidiano in questione e spiega perché nella classifica internazionale di libertà e di attendibilità della stampa estera, la stampa italiana è collocata - se ricordo bene - al 59° posto.
Quanto accaduto dà ragione della mia ormai antica scelta fondamentale consistente nel non comprare mai più un quotidiano e nel non disporre più di un apparecchio televisivo: tra essere disinformato e non essere informato, preferisco non essere informato.
AUGUSTO SINAGRA
7 GENNAIO 1978 - 7 GENNAIO 2024
Sono passati 46 anni da quel tragico giorno in cui furono stroncate tre giovani vite di missini della Sezione “Acca Larentia” a Roma.
Sto parlando di Francesco Ciavatta, di Franco Bigonzetti e Stefano Recchioni. I primi due uccisi all’esito di un’aggressione di stampo terroristico e di ispirazione ovviamente comunista. Il terzo ucciso a sangue freddo con un colpo a bruciapelo alla nuca sparato da un Capitano dei Carabinieri che disonorava la divisa indossata. Non era un Carabiniere, era un assassino.
Si è detto che chi è presente nella memoria di chi vive, non è morto. Così è per questi tre ragazzi di umili origini e fedeli alle loro idealità rivolte a costruire una Italia più giusta.
Molto dobbiamo a questi ragazzi che nella desertica miseria morale di oggi giganteggiano nel ricordo e nel rispetto di chi ha ancora coscienza, memoria e dignità.
Vi sono linee invisibili negli eventi del destino: il 7 gennaio, allora come oggi, è la “Giornata del Tricolore” ed è giusto pensare che quei giovani sono morti in difesa del Tricolore e che abbiano celebrato nel modo più degno questa ricorrenza, facendo sacrifico della propria vita.
Nella generale vergogna in cui oggi la Nazione si trova a vivere, abbiamo molti punti di riferimento in termini di onestà e di eroismo.
Onoriamo questi ragazzi con una preghiera. Loro se la sono merit e noi abbiamo il dovere di pregare per loro e di pregare loro affinché non ci manchi mai la forza e la determinazione di proseguire sulla nostra strada nonostante tutto e tutti.
AUGUSTO SINAGRA
I Funerali del Camerata Alberto Indri saranno celebrati sabato 13 gennaio, ore 15.00, Chiesa dei 7 Santi Fondatori - Piazza Salerno, Roma
ANCORA SU ACCA LARENTIA: IL VERTICE DELLA VERGOGNA E DELLA STUPIDITÀ
Ora che si son calmate le polemiche (più stupide che strumentali) della celebrazione della ricorrenza dopo 46 anni, della strage di Acca Larentia, vorrei proporre qualche riflessione “sine ira ac studio”, cioè senza alcuno spirito polemico.
Lo scandalo che è stato montato dalla cosiddetta “sinistra” ha mostrato l’aspetto peggiore della strumentalizzazione politica che ha ormai superato il senso corrente della vergogna.
Parlo di quella “sinistra” che nei numerosi anni in cui è stata al governo non ha mai mosso alcuna questione sulle annuali manifestazioni in ricordo di quella strage sanguinaria. Neppure per la manifestazione del 2018 quando, in ricordo dei Camerati uccisi, sfilarono per Via Tuscolana circa seimila giovani.
L’attuale “sinistra” becera e truffatrice cerca in questo modo di creare problemi al governo presieduto da Meloni Giorgia della quale - sia chiaro - non me ne importa nulla. Nè di lei, né della sorella, né del cognato e né di tutti i suoi parenti.
La accusa per montare lo scandalo è che il saluto romano costituirebbe “apologia di fascismo” ai sensi delle famigerate leggi Scelba e Mancino.
L’argomento non merita commento poiché, al di là della malafede che va denunciata e disprezzata, l’argomento si pone al fondo di una scala di misurazione percentuale della cretinaggine. E ciò senza contare che sull’argomento si è già pronunciata la Corte di cassazione che per la commemorazione dei Caduti il c.d. “Presente!”, accompagnato dal saluto romano, non integra nessuna ipotesi di reato.
Nonostante ciò la Polizia di Stato e in particolare la Digos, evidentemente su input del responsabile politico Ministro Piantedosi, si è scatenata a caccia di chi saluta romanamente. Come quando la Polizia profondeva il suo migliore impegno rincorrendo su spiagge disabitate e alle prime luci dell’alba chi faceva sport correndo ma senza mascherin.
Ah, il poveretto!
Sabato scorso sono stati celebrati i funerali del Camerata Alberto Indri. La Chiesa sembrava un accampamento di giubbe blu circondato da indiani sioux: il luogo di culto era letteralmente circondato da un nugolo di valorosissimi poliziotti, quattro della Digos di fronte alla Chiesa, cinque sul lato destro e un altro numero sul lato destro. Me lo ha confermato uno di questi poliziotti.
Si è perso non solo il senso della politica ma anche il senso del ridicolo e su questo vorrei richiamare l’attenzione del Ministro dell’Interno.
L’ imponente schieramento di Polizia era lì per controllare e identificare chi faceva saluti romani.
Tuttavia, il senso essenziale della questione è un altro: si pensa di fronteggiare il Fascismo proibendo i saluti romani. E cioè vietando il saluto romano si sconfigge il Fascismo.
Questi signori non hanno veramente capito niente: il Fascismo ove meritasse di essere contrastato andrebbe contrastato perseguendo giustizia sociale, dignità nazionale, indipendenza dallo Stato, sovranità monetaria, lotta alla disoccupazione, guerra alla povertà e alla corruzione, creando una scuola che educhi veramente ad essere cittadini di questo Stato. Se questo è uno Stato.
Rinnovando radicalmente la magistratura di ogni ordine e grado affinché i giudici facciano i giudici veri, che è la cosa per la quale vengono pagati.
È ridicolo ed aberrante che coloro i quali pensano di fronteggiare l’ inesistente pericolo fascista vietando il saluto che si deve ai Caduti, siano coloro i quali provocano il sempre crescente sentimento popolare di nostalgia e di auspicato ritorno dello Stato al Fascismo.
AUGUSTO SINAGRA
I NUOVI FASCISTI SONO GLI ANTIFASCISTI” (W. Churchill)
Premetto che contesto ogni significazione negativa che si volesse attribuire all’aggettivazione “fascista”.
Bisogna ricordare alla ineffabile Schlein e agli ignorantissimi sinistrorsi che il Deputato all’Assemblea costituente del 1947, Palmiro Togliatti, si impose per evitare che nella Costituzione venisse inserito alcunché che avesse reso possibile la punibilità della ostentazione pubblica di pensieri, idee, programmi, simboli e rituali della pregressa esperienza dello Stato fascista, bensì il solo divieto (penalmente perseguibile), di ricostituzione del disciolto Partito Nazionale Fascista.
Tale divieto fu inserito nelle disposizioni transitorie in coda al testo della Costituzione.
Andrebbe, dunque, verificata la compatibilità costituzionale delle leggi Scelba e Mancino.
Così pure constatare la incostituzionalità di una norma transitoria però ad efficacia … eterna.
Com‘è noto anche agli studenti disattenti, l’ordinamento democratico non può consentire obblighi e divieti à perpetuité.
Non posso mancare l’occasione di rivolgere a tutti i miei più affettuosi saluti romani.
AUGUSTO SINAGRA
MATTARELLA E IL CARABINIERE
Mi riferisco alla vicenda del Carabiniere che in servizio, suppongo di ordine pubblico, avrebbe esternato ad una anziana signora il suo pensiero a proposito del Presidente della Repubblica.
Ovviamente si è scatenata l’immediata reazione delle ipocrite vestali della legalità e della difesa della Costituzione.
Qualche cretino ritiene (forse augurandoselo) che il Carabiniere rischi 15 di carcere, ma di cretini è pieno il mondo.
Penso che al di là di un giudizio di opportunità non vi sia altro da esprimere sulle frasi pronunciate dal Carabiniere.
Il competente Comando dell’Arma ha subito trasferito e demansionato il Carabiniere in questione in modo del tutto illegittimo: si tratta di sanzioni disciplinari che legalmente possono essere adottate all’esito del relativo procedimento, non prima; adottarli illegalmente prima (non sussistendo nessun motivo di incompatibilità per il Carabiniere a permanere nella sede con le medesime funzioni) è soltanto puerile compiacenza neppure richiesta data l’immediatezza degli illegali provvedimenti assunti.
Nulla vi è di rilevante sul piano penale poiché nessuna delle parole pronunciate dal Carabiniere integra il reato di vilipendio del Capo dello Stato.
Neppure è ipotizzabile una qualsiasi ipotesi di insubordinazione da parte del Carabiniere, il quale non ha assolutamente detto di non voler eseguire gli ordini a lui impartiti dai suoi superiori gerarchici o dallo stesso Capo dello Stato.
Egli si è limitato a dire che non ha votato Mattarella (né nessuno poteva votarlo perché non vi è il voto popolare diretto, tanto è vero che … è stato eletto); che non lo riconosce come suo Presidente e che non si sente da lui rappresentato.
A parte il fatto che le parole usate non riflettono il pensiero del solo Carabiniere, vi è che egli non ha in alcun modo contestato l’ordine costituzionale e la sua intenzione di venir meno al suo dovere di rispettare la Costituzione, appunto, e le leggi dello Stato.
Dunque, dove sta il problema se non nei limiti ristretti di un giudizio negativo o positivo di opportunità e sempre restando l’obbligo legale di attendere l’esito del procedimento disciplinare?
Vi è un precedente noto a pochissimi, forse ormai a nessuno: quando alla Signora Rachele Guidi Mussolini furono finalmente riconsegnati i resti mortali del marito nel Cimitero di Predappio, il Maresciallo Comandante la locale Stazione dei Carabinieri (era un siciliano) dispose a guardia d’onore di quei resti mortali due Carabinieri armati, come prevedeva (e forse ancora prevede) il relativo Regolamento con riguardo agli ex Presidenti del Consiglio dei Ministri.
Da lì a pochi giorni il Maresciallo in questione fu trasferito in Sicilia (come lui probabilmente desiderava).
La cosa finì lì. Forse c’era più saggezza allora e non c’erano di sicuro le incommentabili strumentalizzazioni opportunistiche di oggi.
AUGUSTO SINAGRA
SPRANGA E MARTELLO
Il governo italiano è in fibrillazione per una tale Ilaria Salis (insegnante elementare a Milano). Il nuovo personaggio salito agli onori delle cronache è “ospite” del governo ungherese dal febbraio 2023, imputata – immagino – dei reati di tentato omicidio e/o lesioni gravissime, in concorso con altre nobili figure dell’antifascismo militante. La vittima, un giovane musicista con simpatie a destra, per poco non ci ha lasciato la pelle a seguito dell’aggressione mentre stava prelevando dei soldi da un bancomat.
Secondo tradizione, la sinistra antifascista militante affronta sempre i suoi avversari di spalle. Un’attività molto praticata dalla seconda metà degli anni ‘40 e anche dopo.
Uno degli assalitori (un tedesco) della povera vittima si è dichiarato colpevole ed è stato condannato a soli 3 anni di galera.
Quel che ha fatto scatenare il democratitume nazionale è stata la visione della ilare italiana che, in ottimo stato di salute, era condotta nell’Aula di giustizia a Budapest con catene ai polsi e alle caviglie.
Oh, terribile sdegno! Peccato però che la finta e ipocrita sinistra nazionale non dica nulla dei detenuti che in USA vengono trattati nello stesso modo. Per non parlare di certe scene a Guantanamo. La “sinistra” italiana alla quale ora non manca l’appoggio di Fratelli, Sorelle, Cognati e Cugini d’Italia, nulla disse quando l’On. Enzo Carra fu tradotto in ceppi dinanzi al Tribunale di Roma. O quando il povero Enzo Tortora fu trattato nello stesso modo. Né alcuno eccepì alcunché quando ragazzini militanti del MSI venivano arrestati e immobilizzati con antichi ceppi borbonici e catene.
Questa sinistra con supporto della destra non osa aprire bocca per i trattamenti che subiscono i detenuti in USA, comportandosi come il più servo dei servi nei confronti del padrone. E che dire della ventina di ragazzini di CasaPound che si recò ad Atene l’anno scorso per ricordare al Cimitero giovani camerati greci uccisi.
Questi ragazzi furono arrestati appena scesi dall’aereo e con i ceppi ai polsi furono rinchiusi in luride prigioni e privati di tutto anche dell’acqua nonostante il caldo. Non fu loro mossa nessuna accusa e, trattati come bestie, furono rispediti in Italia.
E ora ci si dovrebbe stracciare le vesti per questa “turista delle aggressioni”? Forse la sardo-milanese ha pensato di continuare a fare in Ungheria quel che si praticava abitualmente in Italia in anni passati nei confronti degli avversari politici.
Questi esempi luminosi di democrazia perché non vanno a compiere tali imprese in Ucraina dove le formazioni naziste sono state inserite nei ranghi regolari dell’esercito?
Si dice che la poverina sarà condannata a 24 anni di reclusione. Si tratta di falsità o di ignoranza: 24 anni è il massimo della pena edittale tanto che l’altro criminale tedesco di cui ho detto è stato condannato a soli 3 anni.
Alla sardo-lombarda auguro una sentenza di condanna giusta ma quel che mi preoccupa è che possa continuare a insegnare a bambini delle Scuole elementari, devastandone le coscienze.
Nella questione Nostra Signora del Torrino (ex Garbatella) è intervenuta direttamente sul Presidente ungherese. Immagino che Orban stia ancora tremando dalla paura.
AUGUSTO SINAGRA
ANARCHIA E CRIMINALITÀ
(Sempre a proposito della maestra Ilaria Salis)
 
Lo spunto per questa mia riflessione nasce dalla vicenda criminale della Ilaria Salis. Di questa detenuta in Ungheria accusata assieme ad altri della feroce aggressione nei confronti di un giovane musicista inerme, si dice che sarebbe una anarcocomunista e che frequentava a Milano un centro sociale di ispirazione anarchica.
La prima proposizione è una insanabile contraddizione della quale pensano di avvalersi ignoranti e beceri difensori della sorridente detenuta in Ungheria: tra l’anarchica e l’idea o il pensiero comunista la inconciliabilità è totale.
Sulla seconda proposizione, mi indigna l’accostamento della martellatrice in trasferta in terra magiara, all’anarchia. Non sono un anarchico e non ne condivido la ideologia, ma il pensiero anarchico è un pensiero alto che va studiato e rispettato. Se la prima proposizione va censurata per la sua contraddittorietà intrinseca, la seconda ben può essere iscritta al più banale umorismo.
Già basterebbe considerare che l’esule ungherese non manifesta propriamente capacità di pensiero ma ben diverse capacità.
Bombaroli e aggressori non rappresentano di certo il pensiero anarchico, anzi lo offendono. Ho detto e ripeto che il pensiero anarchico è un pensiero alto.
È il pensiero di Malatesta, di Bakunin, di Kulishova, di Francesco Saverio Merlino e di tanti e tanti altri ancora. Inorridisco dinanzi all’accostamento della martellatrice ospite delle galere ungheresi, con il pensiero anarchico.
Non è che l’anarchica rifugga dalla violenza. Ciò è accaduto ma mai fu la violenza rivolta verso giovani lavoratori come è accaduto in Ungheria. Fu violenza contro lo Stato borghese e i suoi massimi rappresentanti.
Questo significò il gesto omicida di Gaetano Bresci che a Monza uccise Umberto I di Savoia. Né viene in linea di conto l’assassinio nel 1914 dell’Arciduca Ferdinando d’Austria e della moglie ad opera di Gavrilo Princip che non era un anarchico ma un poveraccio omicida che viveva in USA e che fu mandato a Sarajevo da centri finanziari rimasti occulti.
Né la vera anarchia esclude nel suo “programma”, ove dovesse occorrere, il confronto armato contro lo Stato come istituzione oppressiva. Ma un confronto dichiarato e manifesto.
L’anarchia non significa agguati e né aggressioni omicidiarie alle spalle dei lavoratori.
La “violenza” anarchica è ben indicata nel suo Inno: “compenseremo sulle barricate piombo con piombo”.
Il “progetto” anarchico non è un “progetto” omicidiario. È un “progetto” politico e di giustizia sociale che si può condividere o meno.
Ilaria Salis e i suoi correi nel tentato omicidio in Ungheria, sono lo specchio di una profonda ignoranza
AUGUSTO SINAGRA
Giorno del Ricordo. Complimenti a Mattarella: giunto 82 anni finalmente dice la verità. Solo una domanda: perché non si revoca al criminale Tito l'onorificienza conferitagli?
UNA GRAVE PERDITA
È mancato ai vivi l’On. Ugo Intini, già Deputato al Parlamento nazionale ed europeo, il quale ebbe a rivestire più volte responsabilità di governo.
Questo mio scritto non vuole essere un necrologio ma vuole segnalare come la vera politica - alta e onesta - ha perso uno dei suoi migliori interpreti.
In estrema sintesi, è mancato un galantuomo, un esponente della vera politica sempre attento agli interessi nazionali e alla giustizia sociale, oltre che un gran Signore nei modi ed un uomo di vivace cultura.
Il mio Studio legale che ha avuto il privilegio di assisterlo e difenderlo fino al momento della Sua scomparsa, si unisce al cordoglio della Famiglia e degli uomini onesti.
AUGUSTO SINAGRA
LA DELEGATA USA PER LA GUERRA
La Signora Meloni Giorgia è nel pieno delle sue nuove responsabilità di Maggiordomo Capo alla Casa Bianca. Da Kiev annuncia con fiero cipiglio la conclusione dell'Accordo decennale italo-ucraino sulla sicurezza e il "pronto intervento"(?).
Il personaggione ignora che gli Accordi internazionali li approva il Parlamento con legge di autorizzazione alla ratifica al Capo dello Stato. Nostra Signora del Torrino (già Garbatella) ha poi dichiarato che "la Russia va sconfitta militarmente anche con l' Esercito italiano"; dunque una formale dichiarazione di guerra alla Russia! Che bello! Si torna ai bei tempi del 1941-42! Con le note conclusioni.
Ma questa ha qualcuno che la consiglia, o no? Evidentemente il personaggione ignora che lo "stato di guerra" lo dichiara il Capo dello Stato, previa deliberazione delle Camere.
Non si sa se Nostra Signora del Torrino abbia già assunto il Comando Supremo della FFAA in Campagna!
Ma il successo dell' incontro di Kiev non è finito: attendiamo, con vivissima apprensione, dal comico ucraino l'annunciato elenco di cittadini italiani sospettati di simpatie per Putin e per la Russia, da cacciare (dall' Italia?) o da privare del "visto" (ma per dove?...). Nonostante quel che combina la "torrinara", qualcuno continua a sostenere che comunque è meglio lei e il suo Circo Barnum di riferimento, piuttosto che la "sinistra", senza rendersi conto che il problema ormai non è più politico ma psichiatrico.
AUGUSTO SINAGRA
UNA FOTO DISGUSTOSA
È quella che ritrae il vecchio rimbambito Biden che bacia in testa la donna del Torrino, la quale ormai ha perso ogni limite di decenza.
L’ignominia intrinseca dell’immagine ha tuttavia una sua significazione documentale: la totale sudditanza del governo della Meloni Giorgia (ma anche tutti gli altri precedenti, esclusi i governi presieduti da Pella, Moro e Craxi), cioè la sudditanza dell’Italia nei confronti degli USA.
Questo è quel che io intendo far capire quando dico che perdere la guerra è un evento normale perché le guerre si vincono e si perdono, ma perdere anche la pace significa l’autoannientamento di sé stessi.
La foto in questione nella compiaciuta vezzosità della Meloni Giorgia, mostra non solo servilismo ma anche e soprattutto il piacere di essere servo pur di mantenere il “posto” e, come diceva Guido Gozzano, “Oggi la gloria è premio di colui che tra clangor di buccine si esalta che sale cerretano alla ribalta per far di sé favoleggiare altrui”.
Per altro aspetto il bacio del padrone intende confermare il rapporto di sottomissione e rafforzarlo rendendolo pubblico.
È solo colpa della Meloni Giorgia? È solo il risultato di una autoesaltazione personale? Si, certamente. Ma è anche colpa di quei tanti opportunisti e di quei tanti inconsapevoli e ignoranti in senso tecnico che le consentono tutto questo e consentono con il voto che la Nazione continui ad essere colonia o protettorato di centri ora ben noti finanziari e guerrafondai internazionali.
A nulla importa a codesti inconsulti, la libertà e la dignità del Popolo italiano.
AUGUSTO SINAGRA
ACCADDE 105 ANNI OR SONO
Centocinque anni or sono, la sera del 23 marzo, a Piazza San Sepolcro a Milano venivano costituiti i Fasci di combattimento che portarono poi alla creazione in Italia di un nuovo ordine politico e sociale, ma soprattutto etico.
Questa mia non vuole essere una tradizionale commemorazione ma un invito alla riflessione che tenga anche conto del fatto che le logiche di sopraffazione guidate solo dal denaro e dall’usura, sono state sempre la causa di tutti i più gravi conflitti.
Così fu per la prima guerra mondiale cui anche l’Italia partecipò ma non per bramosia di potere o di denaro ma per realizzare finalmente e nella maggiore misura allora possibile l’integrità territoriale dello Stato con la redenzione dell’Istria e delle Città della costa dalmatica: come disse il Poeta armato, “Stretta come un orlo di toga, ma toga romana”.
Così fu per la seconda guerra mondiale voluta dalle demomassoplutocrazie occidentali per annichilire soprattutto l’Italia nella sua rivendicata sovranità monetaria e dunque indipendenza politica.
Così ancora è oggi, e per le medesime ragioni, la  vigilia di una possibile e tragica terza guerra mondiale finalizzata a distruggere la Santa Madre Russia per perpetuare ed estendere il sanguinario imperialismo nordamericano e per continuare la supremazia ricattatoria del dollaro.
L’invito che rivolgo a tutti è, per chi lo accoglie, quello di esprimere un libero giudizio per questa ricorrenza ma prima di esprimerlo ciascuno rifletta sulla attuale condizione della Patria sia per quel che riguarda la situazione interna e sia per quel che riguarda il contesto internazionale.
Una situazione che riflette la negazione di ogni criterio minimo di giustizia sociale e una condizione di totale asservimento agli interessi stranieri di oltre oceano.
Una solo guerra vogliamo combattere: la guerra alla povertà, non la guerra ai poveri.
AUGUSTO SINAGRA
 
L’ARROGANZA OLTRE LA DECENZA
Abbiamo visto tutti in televisione i sanguinari terroristi autori dell’attentato al Crocus di Mosca, quasi tutti prontamente arrestati dalla Polizia russa e tradotti dinanzi al giudice per la convalida dell’arresto.
Abbiamo visto tutti come essi siano stati anche pesantemente malmenati e ciò traspariva chiaramente dalle immagini che hanno fatto il giro del mondo.
È certo che la cosa è assolutamente rattristante ma vi è pur da considerare che questi criminali sanguinari hanno uccisi 139 persone (al momento) e centinaia e centinaia ne hanno ferito molti dei quali ancora in pericolo di vita. E ciò essi hanno fatto freddamente per averne in cambio denaro.
A parte l’individuazione dei mandanti che è cosa che compete alle Autorità russe e dunque a parte le eventuali responsabilità nell’attentato di Ucraina, di USA e UK, è da segnalare come le “anime belle” della stampa e televisione nazionale, asservite ai loro padroni anglosassoni, si sono stracciate le vesti accusando il Presidente Putin e le Autorità russe di ogni possibile ignominia per il trattamento riservato ai criminali autori della strage.
Questi indegni personaggi dediti alla propaganda (che non sanno cosa sia la vera informazione) pubblica e privata dei giornali e della televisione, vadano ad esporre le loro censure ai familiari della strage che hanno perso il padre o la madre, il figlio o la sorella, il nipote o il nonno.
Vadano a parlare con i familiari delle vittime se ne hanno il coraggio e la sfrontatezza.
Ma la stampa e la televisione asservite al cancro anglo-americano evidentemente non ricordano le invereconde torture praticate dagli esportatori di democrazia e difensori dei diritti umani, non solo a Guantanamo ma anche e soprattutto in Iraq, in Siria, in Libia. Sono gli stessi che hanno creato e finanziano ancora i terroristi dell’Isis.
L’arroganza di questi sedicenti giornalisti, commentatori, opinionisti o ballerine da talk show che sono servi dell’arroganza di chi pretende di dominare Stati e Popoli oltre che le coscienze delle persone, per meglio e più compiutamente approfittarsi delle altrui ricchezze naturali (basta pensare al petrolio siriano che viene estratto e venduto da compagnie petrolifere d’oltre oceano, e quindi parliamo di un furto a mano armata), ha superato ogni limite di decenza e meriterebbero – essi per primi – lo stesso trattamento riservato ai sanguinari assassini autori della strage al Crocus.
Anche questa gentaglia ha commesso una strage e forse una strage ancora più devastante: con le loro menzogne, con le loro falsità, con i loro servili e interessati silenzi, con la loro sistematica disinformazione, hanno fatto strage della coscienza di milioni di persone che da essi ancora vengono ingannate.
AUGUSTO SINAGRA
ANCORA A PROPOSITO DELLA ILARIA SALIS
A proposito di tale gentile fanciulla leggo cose molto stravaganti, contraddittorie e anche strumentali.
Vado in ordine sparso: che il Partito Democratico la voglia candidare al Parlamento europeo è ascrivibile a quel “cupiodissolvi” che da tempo divora la sinistra italiana che ormai non esiste più. Se il PD vuol farsi del male e perdere ancora altri voti, si accomodi pure.
Per altro aspetto, pensare che l’eventuale elezione della aggraziata fanciulla in questione comporterebbe l’obbligo per le Autorità magiare di rimetterla in libertà, si tratta di una minchiata gigantesca poiché nulla in tal senso si ricava dagli attiinternazionali e dal Regolamento dello stesso Parlamento europeo.
A parte che l’immunità … retroattiva esiste solo nella testa vuotadi qualche dirigente del PD, vi è che la gravità dei delitti imputati alla sensibile fanciulla non consente l’effetto sperato da coloro che ne condividono i mezzi con i quali la stagionata fanciulla svolge la sua attività “politica”.
A parte il fatto che per i molti altri detenuti italiani in tanti altri Stati stranieri dove le condizioni di detenzione e l’amministrazione della giustizia sono assolutamente ignobili, non si rivolge nessuna attenzione, quel che desta curiosità sono le dichiarazioni del padre della fanciulla. Capisco l’ansia, la preoccupazione e l’affetto di un padre per la figlia, ma questo non deve fare agio su dichiarazioni che il padre poteva anche risparmiarsi, e proprio nell’interesse della figlia.
Sentire il padre dire che “il governo italiano dovrebbe farsi un esame di coscienza” è cosa che urterebbe i nervi anche al Poverello di Assisi. Cosa avrebbe dovuto e cosa dovrebbe fare il governo italiano secondo l’ansioso padre della fanciulla?! Non pensa forse l’ansioso babbo che l’esame di coscienza dovrebbe farlo soprattutto e per prima la sua esuberante figliola?
A parte la questione delle manette ai polsi e alle caviglie come fanno in USA, in molti altri Stati e anche in Italia, che è questione che dipende da una insindacabile valutazione di esigenze di sicurezza di competenza esclusiva dello Stato ungherese, la Ilaria Salis pensi piuttosto a difendersi dalle gravissime accuse che le vengono rivolte, eviti quegli atteggiamenti di sovrana supponenza che manifesta nell’aula di giustizia ungherese attraverso sorrisi e risate del tutto fuori luogo. E magari formuli le sue scuse a quel poveretto al quale lei e i suoi complici quasi hanno spaccato la testa riducendolo in fin di vita.
E il padre, invece di lamentarsi senza motivo, si compiaccia del fatto che la figlia appare inequivocabilmente in ottime condizioni di salute e dunque di adeguata alimentazione e cure, e si compiaccia anche del fatto che il lungo soggiorno che la aspetta in Ungheria le consentirà anche di imparare il difficile idioma magiaro.
AUGUSTO SINAGRA
 
NUOVA LETTERA APERTA A SERGIO MATTARELLA
Amatissimo Signor Capo dello Stato, non capisco a che titolo lei, come leggo, abbia corrisposto telefonicamente ad una missiva dell’ansioso babbo della nota martire italiana in mani ungheresi: lei non è Zorro che ripara i torti e fa trionfare il bene; né tale sua iniziativa rientra nelle sue competenze istituzionali: lei risponde o fa rispondere a chiunque si rivolga a lei per chiedere aiuto? (in realtà, lo faceva il Duce ma non mi permetto di accostarlo alla sua persona: sarebbe un paragone improponibile).
Lei si preoccupa anche di tutti i circa 2.600 italiani detenuti in una pluralità di Stati esteri, soprattutto extraeuropei? Non credo proprio.
Lei conosce la mia devozione e l’immensa stima che ho per lei e, già prima, per il suo indimenticabile padre Bernardo e per i suoi fratelli Piersanti e Antonino.
Non voglio pensare che tale sua iniziativa – inevitabilmente pubblica – sia stata da lei presa a sostegno della sua parte politica di riferimento, e cioè il PD.
Premesso che l’ansioso babbo della martire italiana in Ungheria dovrebbe lui farsi un esame di coscienza sui valori che ha trasmesso alla figlia e non invitare il governo italiano a far esso un esame di coscienza, vi è che molto recentemente il Generale Raimondo Caria (un Soldato con la “S” maiuscola) è intervenuto sul problema in questione esponendo intelligentemente non tanto opinioni quanto numeri.
Ripropongo alla sua attenzione i dati numerici forniti dal Gen. Raimondo Caria che indicano la radicale differenza tra il nostro sistema giudiziario e quello ungherese.
Ciò emerge dalle pronunce della Corte europea di Strasburgo dei diritti dell’uomo con riguardo al periodo 1959 – 2021:
- l’Italia è il terzo Stato nella graduatoria degli Stati che hanno violato la Convenzione di Roma del 1950; dopo la Turchia e la Russia, è stata condannata 2.466 volte, l’Ungheria 614;
- l’Italia è stata condannata 9 volte per tortura e l’Ungheria mai;
- l’Italia è stata condannata 297 volte per violazione del “giusto processo” e l’Ungheria 33 volte;
- l’Italia è stata condannata 1.203 volte per eccessiva durata dei processi civili e anche penali, l’Ungheria 344 volte.
Sempre il Generale Raimondo Caria ricorda che in Italia:
- più di un detenuto su tre è in custodia carceraria da più di sei mesi in attesa di giudizio;
- in Italia dal 1991 al 2022 vi sono stati circa 30.000 casi di errori giudiziari, circa 961 cittadini sono stati messi in carcere ogni anno, e condannati, ancorché innocenti;
- il sovra affollamento delle carceri italiane non riguarda soltanto i detenuti ma anche e soprattutto topi, scarafaggi e cimici, con un sovra affollamento del 119% rispetto agli spazi regolamentari;
- in Italia i casi di suicidio in carcere al 2022 sono stati 85 e il 40% delle carceri è stato costruito prima del 1900; non tutte le carceri (quasi la metà) dispongono di acqua calda o di doccia, né diete personalizzate e cure mediche adeguate.
Illustre a amatissimo Signor Capo dello Stato, non ritiene che a giudicare dall’aspetto ilare e talvolta anche supponente, dall’abbigliamento e dai capelli curati della democraticissima fanciulla italiana tutto si può dire meno che sia maltrattata (a parte i ceppi alle caviglie e ai polsi come è tradizione specificamente dei nostri padroni americani, ma in realtà lo facciamo anche noi e lei sicuramente ricorderà l’identico caso dell’On. Enzo Carratradotto in Tribunale in ceppi).
Sono assolutamente certo che lei ben condivide la intrinseca ingiustizia del sistema giudiziario italiano che ci priva di ogni titolo per pretendere, nella nostra presunzione, di dar lezioni di democrazia e di civiltà a chicchessia.
Vede, egregio Mattarella, poteva ben risparmiarsi una telefonata non solo inutile ma anche pregiudizievole non solo per la IlariaSalis, ma anche per lei stesso.
Mi permetto di rivolgerle un suggerimento veramente pacificatorio per tutti: invece di perdere tempo al telefono, mangi anche lei uno di quei nostri bellissimi agnelli di martorana in questo giorno di Pasquetta.
AUGUSTO SINAGRA
DIFFAMARE LA MELONI?
Su “La 7” (e dove se no?), nella rubrica curata da Giovanni Floris, è stato intervistato il Rettore dell’Università per gli Stranieri di Siena. Si tratta di un giovane storico dell’arte che farebbe bene a farsi meglio conoscere proprio per questo suo interesse culturale e impegno didattico.
Senonché il dotto studioso in questione sconfina in ambiti culturali ed interessi che non sono propriamente i suoi e che, come per la “sua” storia dell’arte, richiedono una competenza specifica unicamente acquisibile solo all’esito di studi approfonditi.
È evidente allora che il personaggio in questione – tale Tomaso Montanari – nel deliziare il pubblico con le sue affermazioni, inevitabilmente si fa prendere la mano dalle sue idee politiche, e finisce con il dire cose che non stanno né in cielo e né in terra. È così che il personaggio senese (noto principalmente per le sue posizioni e polemiche politiche), afferma che i fascisti non avrebbero diritto di parola e dunque ad essi sarebbe precluso manifestare pubblicamente il proprio pensiero.
Ricordando l’ammonimento di Leonardo Sciascia, il fascista sarebbe proprio l’estroverso Montanari Tomaso, poiché la sua affermazione secondo cui l’impedimento a parlare per i fascisti sarebbe sancito dalla Costituzione, appare solamente come un suo desiderio.
Al giovane Montanari Tomaso sfugge che la Costituzione (a parte il fatto che in essa è ricompresa la politica sociale ed economica del Fascismo e molti dei suoi principi fondamentali), nella sua XII disposizione transitoria vieta la ricostituzione del Partito Nazionale Fascista. Non altro.
Dire che l’art. 21 Cost. sulla libertà di espressione è precluso ai fascisti è cosa ascrivibile unicamente al fervore politico (non storico e culturale) del giovane Montanari Tomaso il quale ignora serenamente che l’unica preclusione costituzionale, peraltro anch’essa transitoria, nei confronti dei fascisti riguardò i “Capi responsabili” del regime passato (non il passato regime poiché anche quello attuale è un regime per molti aspetti molto più stringente del precedente) che per il primo quinquennio dall’entrata in vigore dalla Costituzione furono privati dei diritti politici (e non c’entra nulla l’art. 21 Cost.).
Il giovane storico dell’arte non finisce di stupire e afferma che a proposito di “sostituzioni etniche” ne parlava Adolf Hitler nel “Mein Kampf” (“La Mia Lotta”), che egli afferma di avere letto. Ne dubito molto. Io l’ho letto e non ho trovato nessuna traccia di quanto sostiene lo studioso senese. Evidentemente abbiamo letto due libri diversi. Ma non sono io ad essermi sbagliato.
Si è sbagliato il Montanari Tomaso il quale, oltre a citare a sproposito Franco Calamandrei, mette mano pure al diritto penale e con la sicumera che non nasconde, ergendosi anche a giudice, sostiene che dare sostanzialmente della “nazista” alla Giorgia Meloni (della quale non me ne frega un fico secco) non costituisce diffamazione.
Mi fermo qua con l’auspicio che Mantanari Tomaso si occupi di storia dell’arte e non apra bocca su questioni da lui solamente “orecchiate” e poi malamente esplicitate.
AUGUSTO SINAGRA
 
DELIRIO O PROVOCAZIONE?
Una tal Donatella Di Cesare è assurta ai fasti delle cronache con il suo famigerato “twit” a proposito della morte della ex BR Barbara Balzarani.
Che la Di Cesare fosse una Docente alla “Sapienza” lo sapevano in pochi; che fosse una “filosofa”, come lei si definisce, lo sapevano ancora in meno; come abbia fatto, per quali meriti scientifici, e/o accademici, non lo sa quasi nessuno.
Il personaggio in questione si è di recente esibita a “La7” (e dove, se no?) assieme a Giovanni Floris (e chi altri poteva invitarla?) producendosi in affermazioni surreali fino a dire che il sanguinoso e sanguinario periodo delle BR sarebbe stato un periodo “positivo”. Aggiungendo che quei bravi giovani idealisti sarebbero stati crudelmente impediti nel loro lodevole intento di costruire un mondo migliore e più giusto.
A parte il fatto che non si capisce cosa c’entri in tutto questo la filosofia, la Di Cesare giudica positivamente un tragico periodo di violenze e di sangue che registrò 83 assassinii!
In altre parole: in nome della rivoluzione (di una certa rivoluzione) tutto è consentito, tutto è giusto e bello.
L’inverosimile personaggio, però, dimentica (o fa finta di non ricordare) che tra gli 83 morti ammazzati vi fu anche il grande e buon Preside Aldo Moro che operava per una vera indipendenza politica dello Stato, per la sovranità monetaria, per una vera democrazia, per una effettiva giustizia sociale, e che fu ucciso per volontà politica d’oltreoceano (la Di Cesare ignora anche le esplicite minacce di Kissinger?! …).
La Di Cesare spieghi quali erano le “nobili” finalità dei terroristi BR. Diversamente, non oltraggi la memoria di Aldo Moro: sappiamo bene che lo scopo di quei terroristi sanguinari era proprio quello di impedire - come volevano gli USA - un mondo migliore e più giusto.
Alla prossima puntata la nota filosofa ci spiegherà quali erano i collegamenti tra le BR e gli USA.
AUGUSTO SINAGRA
LA FEDE E LA SPERANZA
Carissimi Amici, il 28 aprile quest’anno “cade” di domenica. Credo allora che sia meglio per i nostri impegni personali e familiari, che la consueta Santa Messa in suffragio dell’anima di Benito Mussolini e di tutti i Caduti civili e militari della Repubblica Sociale italiana alla quale ogni anno e ormai da tanti anni partecipiamo, venga celebrata sabato 27 aprile alle ore 17.00.
La Santa Messa avrà luogo, come sempre, presso la Cripta dei Caduti di tutte le guerre, della Chiesa dei “Sette Santi Fondatori” a Piazza Salerno a Roma.
L’evento ha ovviamente natura e finalità religiosa e testimonierà la nostra fede in Cristo Risorto.
Ma sarà anche un evento, come è sempre stato, volto a testimoniare la nostra memoria storica, come anche a ribadire con fermezza il nostro impegno e la nostra speranza per un’Italia diversa, più giusta, più forte, più rispettata.
Spero proprio che ci si possa rivedere tutti, in comunione di intenti.
Non importa quanti saremo. Pochi o tanti non importa. Quel che importa è che ci siano ancora uomini e donne in piedi in questo deserto di macerie politiche e morali.
AUGUSTO SINAGRA