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M A K E D O 🍂 è una piccola enciclopedia portatile dei tanti doni della natura.
Piena di descrizioni, consigli e curiosità.
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CENERE

🍂🏷 LISCIVIA

Dalla cenere, con un procedimento semplicissimo, si ottiene la liscivia, un detergente naturale, sgrassante ed antibatterico.

Per preparare la liscivia è consigliabile adoperare esclusivamente la cenere ottenuta dalla legna.
L'acqua, invece, dovrebbe essere il più possibile leggera, ad esempio piovana o di fonte.

La lisciva si può utilizzare in svariati ambiti domestici.
Può essere usata anche per lavare la biancheria, nel bucato a mano, come se fosse candeggina.
Sconsiglio di utilizzarla in lavatrice, soprattutto se non viene filtrata a dovere, poiché potrebbe intasarne i filtri.

La pasta di liscivia, invece, ha un uso più limitato.
Il suo campo d’azione è circoscritto, ad esempio, alla rimozione di incrostazioni, alla pulizia di griglie, al lavaggio delle pentole in acciaio o in rame e per lucidare gli oggetti in argento.


🍂🏷 COME FARE LA LISCIVIA
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CENERE

🍂🏷 COME FARE LA LISCIVIA
https://www.coltivazionebiologica.it/lisciva-di-cenere/amp/

La liscivia non ha una scadenza precisa e può durare più di un anno, ma per conservarla nel modo migliore, bisogna fare una distinzione tra la versione liquida e quella solida.
Quella liquida va messa in una bottiglia di vetro, e quella solida, invece, può essere messa anche in un contenitore di plastica.
Entrambe vanno conservate in un luogo asciutto e non troppo caldo.

I metodi per fare la liscivia si suddividono nel procedimento a freddo, pratico per lo sporco meno ostinato, e quello a caldo, per chi desidera ottenere un potere detergente più elevato.

Il contenitore da usare dovrà essere di metallo se scegli di fabbricarla a caldo, mentre potrà essere di plastica se scegli di fabbricarla a freddo.


🍂🏷 COME PREPARARE IN CASA LA LISCIVIA CON IL PROCEDIMENTO A CALDO

Portato ad ebollizione, a fuoco lento e mescolando con frequenza, il composto viene prima stabilizzato, e poi lasciato cuocere.

La liscivia è, sostanzialmente, l’acqua di cottura della cenere.
Per ottenerla, bisogna cuocere, per circa 2 o 3 ore, 1 chilo di cenere in 5 litri d’acqua (5 a 1).

Una bollitura più prolungata ne causerà un eccessivo aumento di forza, rendendola troppo aggressiva.

La cenere, prima di bollirla, va setacciata con un colino di metallo in modo da ottenere una polvere senza pezzetti di carbone o di legno incombusto.

Si consiglia la cenere di legno duro, come la quercia o l’acero, ma puoi usare qualsiasi tipo di cenere di legna.

Dopo aver lasciato riposare il composto, la cenere si depositerà sul fondo.

A questo punto, è necessario separare l’acqua dalla cenere, prendendo l’acqua dalla superficie con un mestolo, facendo attenzione a non smuovere il fondo per non rimescolare il precipitato-cenere all'acqua-liscivia.
Lascia riposare nuovamente per poi ripetere l’operazione.

Prendi un canovaccio da cucina, legalo sopra una pentola capiente e versaci sopra tutto il composto, lasciando che si scoli da solo.
Ripeti questa operazione fino a quando l’acqua non risulta chiara.


🍂🏷 COME PREPARARE IN CASA LA LISCIVIA CON IL PROCEDIMENTO A FREDDO

Il procedimento per fare la liscivia a freddo è molto semplice.
Dopo avere setacciato bene la cenere, va versata nell’acqua, in un secchio di plastica, anche questa in un rapporto di 5 a 1, quindi cinque bicchieri d’acqua ogni un bicchiere di cenere.

La cenere e l'acqua vengono lasciati nel contenitore per un periodo di 1 a 3 settimane in estate, e 3 a 6 settimane in inverno, mescolando almeno un paio di volte al giorno.

Più la miscela viene mescolata più la liscivia acquisirà le proprietà della cenere.
L'acqua si trasformerà pian piano in liscivia assorbendo i sali caustici dalla cenere.
Più tempo si lascia la cenere in acqua, più la liscivia sarà caustica.

Trascorso il periodo, lascia riposare il composto per qualche giorno, in modo che la cenere si depositi tutta sul fondo.

La forza della liscivia così ottenuta sarà leggermente inferiore rispetto a quella ottenuta con il metodo a caldo, ma il tempo di lavoro richiesto è minimo.

🍂🏷 LISCIVIA
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CENERE

🍂🏷 SAPONE ARTIGIANALE

Nella composizione di un detergente, la parte principale, escludendo l’acqua, è costituita da un tensioattivo, o da miscele di tensioattivi diversi.

I tensioattivi sono sostanze la cui molecola è formata da una parte affine all’acqua, ovvero quella idrofila, e una parte affine all’olio, ovvero quella lipofila.
In virtù di questo dualismo, i tensioattivi permettono ai grassi di sciogliersi in acqua, ovvero, consentono l’interazione di due sostanze notoriamente non miscibili tra loro, come ad esempio l'acqua e l'olio.

La saponificazione, ovvero la reazione chimica che, di fatto, produce il sapone, avviene quando una base alcalina, come la soda caustica o il potassio caustico, viene diluita in un liquido e fatta reagire con un acido debole, come grassi vegetali o animali.
Si usa la soda caustica (idrossido di sodio) per produrre saponi solidi mentre il potassio caustico (idrossido di potassio) si usa per i saponi liquidi.

La cenere può fungere da sostituto della soda caustica, ed è perfetta per la preparazione del sapone solido.

Va ricordato che i saponi artigianali non riescono a svolgere bene la propria funzione detergente in acque dure, ricche di calcio e magnesio, perché precipitano sotto forma di sali insolubili.

Guarda anche https://www.autoproduco.it/saponificazione/

I trigliceridi o i grassi possono essere di origine animale o vegetale, e determinano le caratteristiche del sapone, come la consistenza, proprietà ed effetti sull’epidermide, tempo di conservazione e altri ancora.

Gli oli vegetali si suddividono in oli di base, come l’olio di oliva o di cocco, che dà consistenza al sapone, e oli nutrienti, prevalentemente insaturi come l’olio di mandorle, di girasole o di jojoba, che si aggiungono in percentuali variabili per arricchirne la formula, così da accrescerne le proprietà idratanti, emollienti o nutritive.

Ogni olio necessita di uno specifico quantitativo di soda caustica, necessario alla trasformazione del trigliceride in sapone.
Quasi sempre la soluzione migliore è utilizzare una mescola di differenti grassi.
Unica eccezione, l'olio di oliva che si può utilizzare anche puro per la produzione di saponi, poiché è più raffinato e contiene meno sostanze che ostacolano la saponificazione ed è, quindi, il grasso di base per eccellenza per un sapone naturale.


🍂🏷 SAPONE DI LISCIVIA E OLI ESSENZIALI

Mescola 200 ml di acqua con 100 ml di liscivia, precedentemente preparata, con l'aggiunta di alcuni oli essenziali.

Metti la liscivia in un pentolino con un po’ di acqua e porta ad ebollizione, mescolando ogni tanto.
Quando la miscela risulta abbastanza densa, spegni il fuoco e lasciala raffreddare.

Quando si è completamente raffreddata, utilizza un frullatore ad immersione, e poi versa il tutto negli stampini.
Aggiungi gli oli essenziali, a tuo piacimento, nella proporzione di 30 gocce per 250 gr di sapone, dopodiché lascia lo stampino a riposo per 3 giorni.

Sforma la saponetta ottenuta con un colpo secco, per evitare di romperla e lasciala riposare per altri 3 giorni.


🍂🏷 SAPONE DI CENERE SODA E FARINA

Ti basteranno, 2 litri d'olio, 200 gr di cenere , 200 gr di farina bianca, 300 gr di soda caustica e 6 litri d'acqua.

Fondamentale è utilizzare soda caustica pura, e non prodotti a base di soda, che comprometterebbero il processo e il risultato della formula.

Mescola, quindi, la farina e la cenere in 3 litri d'acqua, mescolando continuamente e lentamente per circa mezz'ora, aggiungendo l'acqua poco alla volta.

Dopodiché aggiungi lentamente tutto l'olio.

Scalda i restanti 3 litri d'acqua fino al primo bollore, e fai sciogliere la soda caustica.
Una volta raffreddata, aggiungi l'acqua nella miscela di cenere e farina.
Mescola con cura e lascia depositare.

A questo punto puoi versare il composto negli stampi e lasciare stagionare il tutto per oltre un mese.

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Lavare con la cenere e con i saponi artigianali..pdf
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M A K E D O

🍂🏷 LAVARE CON LA CENERE E CON I SAPONI ARTIGIANALI

La ricerca serve per stimolare altre ricerche, altro sapere, altre conoscenze, per costruire ponti nel dialogo tra le genti e tra i popoli.

Se sei curioso di approfondire alcune attività artigianali e tradizioni popolari, questo documento potrebbe interessarti.

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🌱🏷 EVENTI PER LO SCAMBIO DI SEMENTI
https://www.agendacontadina.it/calendario-eventi/calendario-eventi_scambio-semi

Se sei un amante della biodiversità, e hai a cuore il tema della conservazione dinamica della diversità nei sistemi agricoli, questo calendario degli eventi potrebbe interessarti.

Un'occasione per confrontarsi, dove poter tramandare, scambiare, diffondere e scoprire conoscenze.

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🌱🏷 SAPONARIA OFFICINALIS L.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Saponaria_officinalis

La Saponaria Officinalis è una pianta spontanea plurienne, con ciclo vitale, annuale, biennale o perenne, della famiglia delle Caryophyllaceae.

Il genere Saponaria comprende circa 20 piante rustiche o semi rustiche, originarie dell’Europa e dell’Asia sud occidentale.

La specie Saponaria Officinalis identifica la Saponaria Comune.

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Fotografia di Kriss de Niort

🌱🏷 SAPONARIA COMUNE
https://t.me/makedolartedelsapere/126

La Saponaria Comune è una pianta erbacea perenne e rustica, che cresce spontanea nei fossi, lungo le strade, fra i cespugli e negli incolti dalla pianura nella zona submontana.

Il fusto, in questo caso, lo stelo, è eretto e glabro, ed è lungo dai 40 ai 70 cm.

Le foglie, da 4 a 12 cm, sono lanceolate, lisce e sottili, senza picciolo, opposte e con delle nervature parallele.
Nell'attaccatura delle foglie basali più grandi crescono altre foglioline.

I fiori, con cinque petali revoluti, formano dei grappoli, e si aprono alla sera.
Il loro colore varia dal bianco, fino alle tonalità più decise del rosa.

Il frutto è una capsula oblunga, e contiene numerosi piccoli semi.

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SAPONARIA COMUNE

🪴🏷 COLTIVAZIONE DELLA SAPONARIA COMUNE

Va ricordato che la Saponaria Comune è una pianta spontanea, quindi, il modo ideale per coltivarla, è ricreare l'ambiente favorevole ad essa, imitando le caratteristiche del suolo dove, appunto, solitamente nasce spontaneamente.
Noterai che si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, ma preferisce i terreni sciolti, ben drenati e che siano neutri o leggermente alcalini.

La Saponaria Comune fiorisce nel periodo estivo, tra Giugno e Settembre, ed i fiori, si sviluppano fino all’arrivo dei primi freddi.

Se vuoi evitare che la pianta si auto dissemini nel bel mezzo dell'autunno, e vuoi prolungarne la fioritura, è consigliabile eliminare i fiori man mano che appassiscono, e di potarla energicamente, affinché la pianta riesca a mantenere un portamento compatto più a lungo, lasciando così, anche più spazio ai nuovi getti.
Ti basterà effettuare il solito taglio obliquo, appena sopra un nodo della pianta.

Può essere coltivata anche in vaso ma occorre tenere presente che la pianta non ama i rinvasi.

Guarda anche https://www.ideegreen.it/saponaria-comune-pianta-perenne-134095.html

La Saponaria Comune è una pianta sulla quale non insorgono malattie specifiche.
L’unica cosa a cui occorre fare attenzione è il marciume radicale.
Ciò avviene nel momento in cui la pianta si mette a dimora in un terreno poco drenato, o se si annaffia troppo spesso, soprattutto se tenuta in vaso.

Ti consiglio di non disporre la pianta in zone frequentate da animali domestici.


🏷 MOLTIPLICAZIONE

La moltiplicazione manuale della pianta di Saponaria Comune, può avvenire mediante seme, talea o utilizzando i cespi dell’anno prima.

La propagazione mediante seme deve avvenire durante la stagione primaverile.
Ti basta seminare a spaglio, e una volta germogliate le piantine, diradarle, così da distanziarle.

La diffusione mediante talea si pratica nella stagione estiva.
Occorre recidere un ramo semilegnoso della pianta madre, metterlo in vaso, annaffiarlo e aspettare che si formi l’apparato radicale.
In questo caso, è consigliato utilizzare parti di rami di circa 10 cm di lunghezza, e di eliminare le foglie che si trovano più in basso.

La divisione dei cespi, invece, si può fare a Marzo, appena le piante iniziano a vegetare, oppure a Ottobre.
Una volta divisi, i cespi devono essere subito rimessi a dimora.

Sebbene, come già menzionato, non è una pianta che ama i rinvasi, risulta più facile, però, tenere sotto controllo una talea in un vaso, piuttosto che una talea messa direttamente a terra.

Il vaso, infatti, all'inizio va messo all'ombra, in una zona calda, mantenendo costantemente il terriccio umido.
Nel momento in cui nascono i primi germogli, significa che la talea ha radicato, quindi, è consigliabile spostare il vaso in pieno sole, poiché la mezz’ombra, per una pianta adulta di Saponaria Comune, è opportuna solo nel caso di estati molto calde.

Guarda anche https://www.elicriso.it/it/come_coltivare/saponaria/

Se hai intenzione di trapiantare le piantine direttamente a terra, non resta che attendere che la pianta si irrobustisca per bene, per poi metterla a dimora definitiva, operazione che generalmente si esegue prima dell’autunno.


🏷 RACCOLTA E CONSERVAZIONE

Le foglie della Saponaria Comune vanno raccolte in estate, quando la pianta sta per fiorire, i fiori si raccolgono prima che appassiscano, mentre gli steli, il rizoma e le radici si prelevano nella stagione autunnale.

Le foglie e i fiori si essiccano all’ombra, e si conservano in recipienti ben chiusi.

Le radici, o il rizoma, invece, dopo essere stati sminuzzati, si fanno essiccare al sole e si conservano in sacchetti di tela, al riparo dall’umidità e dalla polvere.

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SAPONARIA COMUNE

🍂🏷 PROPRIETÀ E BENEFICI

La composizione della Saponaria Comune include sostanze quali vitamina C, saponine (acido saporubinico e saprubrinico), acido quillaico, acido glicolico, acido glicerico, mucillagini, flavonoidi, zuccheri, resine e piccole quantità di olio essenziale.

Non stupisce affatto, dunque, che le si attribuiscano proprietà tensioattive, antinfiammatorie, antiossidanti, antivirali, antimicotiche, depurative, diuretiche e diaforetiche, sudorifere, toniche, lassative, colagoghe, coleretiche ed espettoranti.

Svolge anche un’azione antisettica e vermifuga ed è efficace nella cura di dermatosi e affezioni del cavo orale.

La Saponaria Comune è una pianta tossica, e bisogna fare molta attenzione al dosaggio della stessa, poiché, se usata impropriamente, può recare anche gravi danni.

Si prega di informarsi sulle eventuali controindicazioni.

🍂🏷 RIMEDI NATURALI
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SAPONARIA COMUNE

🍂🏷 RIMEDI NATURALI

In fitoterapia, la Saponaria Comune viene utilizzata per la produzione della tintura madre, ad uso esterno, ottenuta dalla pianta germogliata, per il trattamento dell’acne, della psoriasi, di herpes, e altri ancora.
È anche spesso presente nella composizione di diversi prodotti cosmetici commerciali.

Può essere assunta anche oralmente, come decotto.
Il decotto può però essere impiegato anche per uso esterno come detergente per capelli e come detergente per il corpo.
Le saponine, contenute nella pianta, la rendono un detergente naturale, adatto anche alla cura della pelle, con proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antimicrobiche.

Il decotto di foglie e radici, infatti, si usa nei casi di pigrizia epatica, bronchiti, artrite e colesterolo alto, ma anche nelle dermatosi e contro le eruzioni cutanee.

Si usa la pianta intera per le proprietà toniche, depurative e digestive, oppure il rizoma e le radici, per trattare le vie respiratorie e quelle gastrointestinali, epatiche ed urinarie o anche gli stati febbrili.

Guarda anche https://lasaluteprima.it/benessere/saponaria-utilizzo/

Va ricordato, però, che si tratta di una pianta tossica, e bisogna fare molta attenzione al dosaggio della stessa, poiché, se usata impropriamente, il nostro corpo, oltre a non riuscire più a contrastare la tossicità della pianta, può subire conseguenze anche gravi.

A seconda della specie e del dosaggio, anche l'uso esterno inappropriato può causare irritazioni più o meno gravi, o se entra a contatto con gli occhi, pertanto, bisogna usare la massima precauzione.

Per tutte queste ragioni la somministrazione dei suoi estratti deve essere espertamente dosata.

Guarda anche https://www.inherba.it/saponaria-utilizzo-proprieta-e-tradizione/

Si prega di informarsi sulle eventuali controindicazioni.

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SAPONARIA COMUNE

🍂🏷 SAPONINE
https://www.vivipuro.it/saponine-cosa-si-trovano-perche-bisogna-attenzione/

Le saponine sono dei composti chimici di origine vegetale, e sono delle sostanze in grado di produrre una sostanza schiumosa, grazie alla quale la pianta si difende dai parassiti, dato il sapore sgradevole conferito alla pianta stessa, e da micosi, dove la schiuma non produce un’attività antifungina diretta, ma contribuisce ad inibire la formazione del tubulo germinativo del fungo.

Strutturalmente sono formate dall'unione di residui zuccherini con una molecola non zuccherina, detta aglicone (nel caso specifico anche sapogenina).

Sono presenti in tutte le parti della pianta, ma soprattutto nelle radici e nel rizoma, dove si sviluppano, a livello dei nodi, sottili radichette fibrose, con un alto contenuto di saponine, conferendo così alla pianta, proprietà tensioattive.

Vengono utilizzate nell’industria cosmetica per la produzione di schiume e dentifrici, e sono anche in grado di lavare e disinfettare il bucato di casa, utile soprattutto per capi delicati come la lana o il lino.

Le saponine, infatti, oltre a formare soluzioni colloidali schiumeggianti, sono in grado di abbassare la tensione superficiale in soluzioni acquose e si possono usare anche come emulsionanti.

Guarda anche https://www.nutrizionista.fagagnini.it/post/le-saponine

L'assunzione per via orale, tuttavia, dosata correttamente, è praticabile, in quanto, l'attività emolitica delle saponine, si esplica solo se a contatto diretto con il sangue, o se la molecola rimane intatta, cosa che durante la digestione non avviene, venendo scissa nei due suoi componenti.

Se assunte in modo corretto, possono avere un effetto benefico sull’organismo, grazie alle loro proprietà farmacologiche.

Le saponine sono in grado di irritare la mucosa per favorire l'eliminazione dell'espettorato, svolgendo anche un’azione diuretica e depurativa.
Inoltre, facilitano il transito del cibo nell’apparato digerente, e stimolano la circolazione sanguigna a livello renale.

Le saponine danno anche una scossa al nostro sistema immunitario e cardiocircolatorio, mostrando degli effetti positivi sul metabolismo del colesterolo cattivo.
Per questo, i legumi sono consigliati per chi ha problemi di ipercolesterolemia.

L’importanza delle saponine come terapia deriva anche dal fatto che esse sono capaci di accelerare l’assorbimento di altre sostanze attive al fine di migliorarne la biodisponibilità.
La loro presenza, infatti, migliora l’utilizzazione da parte dell’organismo, del calcio, del silicio e delle emodine.

Ricorda, però, se assunte in eccesso, possono anche recare gravi danni, creando un effetto contrario, limitando così l’assorbimento di minerali come ferro, zinco, magnesio e anche il calcio, oltre a compromettere il lavoro complessivo dei reni.

Si prega di informarsi sulle eventuali controindicazioni.

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SAPONARIA COMUNE

🍂🏷 DETERGENTE NATURALE

Per creare un detergente di Saponaria Comune, si utilizzano, tipicamente, la radice, il rizoma ed i fiori, che vengono schiacciati per rilasciare le saponine, e aggiungendo dell'acqua producono schiuma.

Per ottenere la schiuma, infatti, basta strofinare le parti della pianta tra loro, aggiungendo dell'acqua, come faresti con una saponetta, ma è consigliabile creare una soluzione idonea allo scopo.

Guarda anche https://www.naturainmentecalliopea.it/saponaria-officinalis-un-detersivo-ecologico-per-bucato-e-stoviglie/

Per creare un detergente naturale, si possono far bollire una manciata di radici o di rizoma di Saponaria Comune sminuzzate in 3 litri d'acqua, per circa 30 minuti, oppure lasciandoli in ammollo in acqua fredda, di fonte o distillata, per una notte.

Ci sono anche ricette dove, dopo aver lasciato le parti della pianta sminuzzate in acqua fredda per la notte, la soluzione, viene poi fatta bollire il giorno seguente, per una decina di minuti.

Un ulteriore metodo è quello di far sobbollire una piccola manciata di radici di Saponaria Comune in 1 litro d'acqua distillata, per solamente 15 minuti, per poi lasciarlo raffreddare.

Va ricordato, che come tutti i glucosidi, le saponine sono idrolizzate, quindi perdono le loro proprietà biologiche se le loro soluzioni si fanno bollire troppo a lungo.

Si usa la parte liquida, dopo la filtratura, per lavare i panni di fibra naturale che solitamente non puoi mettere in lavatrice, come ad esempio la lana o il lino.

Alla fine puoi aggiungere degli oli essenziali, in base alla profumazione che desideri dare al detergente.

Guarda anche https://www.lellacanepa.com/single-post/2018/07/18/saponaria

Il detergente naturale di Saponaria Comune si può conservare in frigorifero per circa una settimana, ed è consigliabile etichettarne il contenitore, poiché, la soluzione preparata a tale scopo non dev'essere assolutamente ingerita, quindi io sconsiglierei di utilizzarla per le stoviglie, soprattutto se non risciacquate a dovere.

Non esiste un dosaggio preciso, poiché la percentuale di saponine contenute nella pianta, può variare a causa di molteplici fattori, come ad esempio la specie utilizzata, la scelta stessa della parte della pianta ed il periodo di raccolta.
Quindi, se non sei certo, ti consiglio di rimanere indietro con i dosaggi, piuttosto che rischiare di eccedere.

Si può fare una soluzione più leggera per lavarsi i capelli ed il corpo, tenendo presente che non è consigliato per i bambini, e per gli animali che potrebbero leccarsi.

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RICONOSCERE E RACCOGLIERE LE ERBE SPONTANEE.pdf
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🍂🏷 RICONOSCERE E RACCOGLIERE LE ERBE SPONTANEE

Se ti piace cucinare, e vuoi saper riconoscere ciò che la natura ci offre, questo documento potrebbe interessarti.

Qui puoi trovare delle schede di quelle più utilizzate in cucina.
Ne sono state scelte 20, indicando le parti che si possono impiegare ed il periodo più indicato per la raccolta.

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🍂🏷 CALENDARIO DEGLI EVENTI
https://www.agendacontadina.it/calendario-eventi/tag_ids~16
Se sei una persona curiosa e dinamica, e sei interessato a temi quali l'agricoltura, l'apicoltura, e al mondo naturale che ci circonda in generale, questo calendario degli eventi potrebbe interessarti.

Puoi scegliere se vederlo in formato mensile, settimanale o semplicemente ad elenco, potendo, inoltre, selezionare la categoria desiderata ai fini di indirizzare la tua ricerca.

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🍂🏷 TINTURA NATURALE
https://www.tuttogreen.it/impariamo-a-colorare-i-tessuti-in-modo-naturale

Esistono molte piante con proprietà utili per la tintura dei tessuti in fibra naturale, ma prima di essere tinti, devono essere trattati con delle sostanze che rendono le fibre propense a ricevere il colore.
Questo passaggio si chiama mordenzatura e le sostanze da utilizzare vengono chiamate mordenti.

Guarda anche https://yethical.com/tintura-naturale-le-basi/

Aggiungendo mordenti differenti e variandone la quantità, potrai ottenere più tonalità di colore dalla stessa risorsa colorante.

Guarda anche https://goodseedco.net/blog/posts/plants-to-dye-for

Le tonalità ottenute dipendono anche dal periodo dell’anno in cui hai raccolto le piante, dal clima della tua zona, dal materiale della pentola che intendi utilizzare e dalla durezza e il pH dell’acqua dove viene immerso il tessuto da tingere.

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🍂🏷 PROCESSO PER LA TINTURA DI FIBRE TESSILI

Prima di tutto, lava il tessuto o il filato, poi immergilo nella soluzione fissativa se necessario, per circa un’ora, per poi risciacquarlo leggermente con acqua fredda.

Per la tintura, riempi una pentola capiente con il doppio dell’acqua rispetto al materiale vegetale e lascia sobbollire per circa un’ora, fino ad ottenere un colore scuro, poiché, in seguito, la tinta risulterà più tenue.

Dopodiché, filtra l'acqua e riversala nella pentola, posizionando con cura il tessuto o il filato, ancora bagnato, nel bagno di tintura.
Portalo ad ebollizione, a fuoco basso, facendolo sobbollire per il tempo che ritieni necessario, mescolando ogni tanto.

Un'ora dovrebbe bastare, ma se preferisci ottenere una maggiore intensità, lascia il tessuto o il filato in ammollo, per un giorno, a fuoco spento, continuando ad aggiungere acqua tiepida.

Quando ottieni il colore desiderato, lava il tessuto o il filato con acqua fredda.

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🍂🏷 PIGMENTI VEGETALI

I pigmenti vegetali sono molecole presenti nelle piante che hanno la capacità di assorbire determinate lunghezze d'onda dello spettro luminoso e di respingerne altre.

La clorofilla è solo uno dei pigmenti vegetali, e quando diminuisce, gli altri pigmenti, come la xantofilla, il carotene e gli antociani, che sono sempre presenti in piccole percentuali nelle piante, riescono ad emergere.

La ragione del mutamento di colore o tonalità durante il processo di tintura, è la reazione chimica di queste molecole con le sostanze leganti aggiunte per il processo di mordenzatura, chiamate mordenti.

Ci sono tantissimi elementi vegetali pronti a sostituire i colori chimici e si possono trovare ovunque.

Guarda anche https://www.tannins.org/it/nature-printing-e-tannino-il-ritorno-ai-colori-vegetali/
I coloranti ottenuti con piante ricche di tannino, possono essere impiegati direttamente sui tessuti, saltando la fase di fissaggio prima della fase di tintura, poiché l'acido tannico, naturalmente presente nei vari ingredienti, fungerà da mordente, fissando il colore al tessuto, aumentando naturalmente la resistenza al lavaggio e alla luce del sole, durando così, più a lungo nel tempo.


🍂🏷 COLORANTI VEGETALI

Nell’elaborazione dei coloranti vegetali, i procedimenti di lavorazione sono diversi a seconda si tratti di estrarli da fiori, bacche, radici, cortecce, foglie, e di leganti specifici dipendenti dal materiale su cui va applicata la tinta.

Guarda anche https://www.kathryndavey.com/pages/learn-to-naturally-dye

I coloranti naturali, modificando volta per volta la ricetta, possono essere impiegati su più superfici.
Oltre ad utilizzarli per tingere le fibre tessili naturali o il cuoio, infatti, possono essere utilizzati per donare colorazioni ad eventuali prodotti artigianali come ad esempio il sapone.
Puoi utilizzarli anche per tingere materiali come l'argilla ed il legno o per dipingere su carta, tela o altri materiali di facile assorbimento.
Se durante la composizione del colorante che hai creato, hai utilizzato esclusivamente ingredienti naturali, e non tossici, puoi anche impiegarlo come colorante alimentare.

Dal punto di vista estetico, le tinture con i coloranti vegetali permettono colorazioni molto diverse da quelle ottenute con i coloranti di sintesi, infatti, non sono mai completamente sature, mantenendo così una qualità di velata trasparenza che conferisce profondità al colore.

Guarda anche https://www.thelesserbear.com/blogs/natural-dyes/natural-dye-journal?utm_source=pinterest&utm_medium=social


Alcuni coloranti vegetali non sono molto resistenti alla luce e vengono chiamati coloranti fugaci, poiché sbiadiscono indipendentemente dalla combinazione dei mordenti.
Questi, quindi, risultano più utili per persone che tingono giusto per il piacere di farlo, o semplicemente per chi vuole creare degli acquarelli o delle tempere da disegno.

Va ricordato che questi coloranti naturali non si conservano molto bene, e con il tempo, se non vengono assorbiti da una superficie, oltre ad alterare le proprie tonalità, possono ammuffire, soprattutto se ottenuti con il procedimento a freddo o non combinati correttamente alle altre sostanze presenti nella ricetta.


🍂🏷 TINTURA NATURALE
https://t.me/makedolartedelsapere/138

Va ricordato che le pentole e gli strumenti utilizzati durante il processo di tintura, non possono più essere adoperati in cucina, a scopo alimentare.

🍂🏷 PROCESSO PER LA TINTURA DI FIBRE TESSILI
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Se utilizzati per tingere il tessuto o il filato, è consigliabile non utilizzare il detersivo per il prelavaggio, poiché si creerebbe una patina in grado di intralciare il processo di assorbimento del colorante.


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🍂🏷 QUALCHE CURIOSITÀ IN PIÙ SULL'UTILIZZO DEI COLORANTI VEGETALI

I coloranti vegetali si rivelano particolarmente efficaci sui tessuti di origine animale, come la lana o la seta.
Il cotone, invece, richiede un trattamento particolare per ottenere buoni risultati.
A differenza delle fibre vegetali, infatti, la lana o i pellami sono costituiti da materiale proteico in grado di legarsi agli elementi responsabili della colorazione con estrema facilità, rimanendo, inoltre, vivaci nel tempo.

🏷I COLORI DEGLI ANTICHI
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🏷LA TINTURA DEI TESSUTI NELL'ANTICHITÀ
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I coloranti acidi sono consigliati principalmente per la lana e la seta, ed i coloranti basici sono a loro volta consigliati per l’applicazione su fibre sintetiche, specialmente su acrilici.

A volte il bagno del colore non si esaurisce con la prima immersione e può essere usato come bagno di recupero per immediate tinture successive, ma ricorda che le tonalità risulteranno più chiare, poiché il colorante è già stato assorbito dalle fibre tessili immerse la prima volta.

I coloranti vegetali ottenuti usando le spezie o le piante essiccate, tenderanno a svanire rapidamente.
Si dice la stessa cosa per quanto riguarda piante come la curcuma, il cavolo rosso o la rapa rossa, poiché pur ottenendo bellissimi colori, non si fissano alle fibre tessili, macchiandole solamente, tendendo così, a svanire lavaggio dopo lavaggio.

🏷 ELENCO SPECIE TINTORIE
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🏷PIANTE TINTORIE PER BALCONI E PICCOLI GIARDINI
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Se esci appositamente per raccogliere le piante da utilizzare per la tintura, è consigliato raccogliere le foglie più sviluppate e le bacche o i frutti già maturi, i fiori al mattino nel loro periodo di fioritura e la corteccia o le radici ad inizio primavera.

Guarda anche https://www.solomodasostenibile.it/2020/11/13/ep-25-tutti-i-colori-del-mondo-la-tintura-naturale-per-i-tessuti/

I coloranti vegetali sono una risorsa colorante naturale, tuttavia, il processo di tintura non rimane tale se si vogliono ottenere colori più brillanti e con una maggiore solidità.

La tintura con questi coloranti naturali, infatti, permette la realizzazione di prodotti di ottima qualità su fibre sia animali che vegetali, ma pur sempre con l'utilizzo di mordenti, seppur impiegandone di meno tossici ed inquinanti, per esempio in sostituzione del cromo e di altri metalli pesanti.
Alcuni ingredienti di una eventuale ricetta, però, potrebbero trasformare il colorante ottenuto in una sostanza ugualmente inquinante.
Più è complessa la ricetta, più elevato sarà l'inquinamento dovuto dalle sostanze presenti in essa.

🏷COLORANTI TESSILI E LA LORO CLASSIFICAZIONE
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🍂🏷 DIPINGIAMO CON I COLORI NATURALI

Se sei un amante del mondo della pittura e ti appassiona il tema della percezione del colore, questo documento potrebbe interessarti.

L' osservazione della natura riprodotta così com’è e l’utilizzo di pigmenti naturali, tutti diversi l'uno dall'altro, ci rimanda ad un mondo imperfetto, mutevole, nel quale le imperfezioni divengono una ricchezza.

È, inoltre, un ottimo tema per stimolare curiosità, interesse e meraviglia nei bambini sul mondo naturale che li circonda.

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