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M A K E D O 🍂 è una piccola enciclopedia portatile dei tanti doni della natura.
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M A K E D O

🍂🏷 ORTAGGI LIBERATI

Se sei un sostenitore del concetto di biodiversità anche in cucina, questo documento potrebbe interessarti.

Vengono presentati dieci prodotti espressione della biodiversità orticola pugliese, ricchi di storia, aneddoti e che portano con sé delle tradizioni, conosciute da pochi o dimenticate da molti.

Straordinari per la variegata gamma di sapori e per le loro caratteristiche nutrizionali, spesso rivelatesi molto interessanti.

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🌱🏷CHENOPODIUM ALBUM L.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Chenopodium
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Chenopodium_album

Il Chenopodio Album, noto come Chenopodio Bianco, è una pianta con ciclo annuale, appartenente alla famiglia botanica delle Chenopodiaceae.

Con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (Classificazione APG II) tutte le specie delle Chenopodiaceae sono state incluse nella famiglia delle Amaranthaceae, ed è perciò che troverai ambedue le opzioni durante la tua ricerca.

La famiglia delle Amaranthaceae, con circa 170 generi, comprende circa 2400 specie, mentre il genere Chenopodium comprende circa 150 specie, entrambe abbondantemente presenti nelle zone temperate dell'emisfero boreale e australe.

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🌱🏷 CHENOPODIO BIANCO

È una pianta erbacea spontanea che può superare il metro di altezza, molto comune in certe zone e probabilmente conosciuta maggiormente con il nome di Farinello o Farinaccio.

Il fusto, di tipo eretto, è solcato da strisce longitudinali, con una superficie glabra, che con l’avanzare del tempo, diventa semi-legnoso.

Le foglie sono alterne e dotate di un picciolo, con un margine dentellato che ricorda le zampe d'oca, e molto tenere al tatto.
Sono di un colore verde intenso, con una patina biancastra sulla superficie, simile alla farina.

I fiori formano una piccola spiga posta soprattutto all’apice della pianta, di colore giallo verdastro.

I semi sono molto piccoli, di forma ovale, di un colore scuro e lucido.
Una sola pianta ne può portare a maturazione fino a 60.000, che una volta dispersi, restano vitali per moltissimi anni.

Va ricordato, che trattandosi di una specie polimorfa, l'habitat influisce molto sull'aspetto della pianta stessa.

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CHENOPODIO BIANCO

🍂🏷 PROPRIETÀ

Quest'umile pianta possiede proprietà vitaminizzanti, remineralizzanti, diuretiche, emollienti, lassative, antiflogistiche e digestive, antireumatiche e anche proprietà antielmintiche.

Le foglie sono ricche di micronutrienti quali vitamine A e C, calcio, potassio e ferro, oltre ad apportare una discreta quantità di vitamina B.

Contiene, inoltre,proteine, fibre, e sostanze come betalaine, carotene e acido ascorbico.

Le quantità delle altre sostanze presenti, come le saponine e l'acido ossalico, sono esigue, ma i moderni manuali suggeriscono di moderare il suo consumo, poiché potrebbe recare dei problemi a chi soffre di disturbi renali.

Si prega di informarsi sulle eventuali controindicazioni.

È da evitare anche di utilizzare piante che sono state raccolte in terreni troppo ricchi di azoto.

🍂🏷RIMEDI NATURALI
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CHENOPODIO BIANCO

🍂🏷 RIMEDI NATURALI

In primavera inoltrata, si cominciano a vedere nei campi i primi esemplari di Chenopodio Bianco, e quando sono giovani si possono utilizzare interi, scartando semplicemente la radice.
Il fusto di una pianta adulta, invece, risulta troppo duro, per cui è consigliabile utilizzarne solo le foglie.

Guarda anche https://www.coltivazionebiologica.it/pianta-farinello/

Le giovani foglie sono ricche di fosforo, potassio e vitamina B1.
Nella medicina popolare si assumeva come antielmintico, oppure si preparavano degli infusi con le foglie con proprietà lassative e antiasmatiche.

Guarda anche https://www.casaegiardino.it/giardinaggio/farinello-chenopodium-album.php

L’infuso delle foglie, infatti, è un ottimo rimedio carminativo e digestivo aromatico, utile anche in casi di gastralgia ed indigestione, meteorismo e aerofagia, coliche addominali e diarrea.
Può essere utile anche nei casi di disturbi della vista causati da una mancanza di vitamine, ed in casi di carenza di sali minerali.

Va ricordato che il suo consumo è sconsigliato a chi soffre di disturbi renali, epatici, di artrosi e reumatismi, poiché è ricco di ossalati.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Acido_ossalico
Vale la pena ricordare, però, che le foglie bollite in abbondante acqua perdono quasi tutti gli ossalati.

Si prega di informarsi sulle eventuali controindicazioni.

In fitoterapia, le applicazioni ad uso esterno, invece, come ad esempio gli impacchi delle foglie fresche, vengono consigliati per curare gli ascessi, per accelerare il processo di rimarginazione di ferite di lieve e media entità e per evitare la formazione di bolle in caso di scottature o piccole ustioni.

🍂🏷 PROPRIETÀ
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CHENOPODIO BIANCO

🍂🏷 USI IN CUCINA

Il Chenopodio Bianco, conosciuto appunto come Farinello Bianco o Comune, appartiene alla famiglia delle Chenopodiacee, di cui fanno parte tante altre piante coltivate a scopo alimentare, come la barbabietola da zucchero e lo spinacio.

Guarda anche https://www.valdericarte.com/farinello-una-manna-infestante

È preferibile consumare i giovani germogli e le foglie della pianta, ed è possibile consumarli crudi, cotti, lessati, in padella o al vapore.
La cottura a vapore, solitamente, è il miglior metodo per mantenere le sostanze nutritive nella pianta, ma nel caso di esemplari non perfettamente freschi e teneri, la lisciviazione di possibili sostanze, quali saponine e ossalati, diventa quasi auspicabile, quindi in tal caso si consiglia perlomeno di cucinarli in acqua.

La bollitura è consigliata anche nel caso ci sia il dubbio che le piante siano cresciute in terreni troppo ricchi di azoto, dovuto da fertilizzanti o concimi, in quanto, potrebbe aver accumulato nitrati tossici.

Guarda anche https://www.naturainmentecalliopea.it/farinaccio-il-gusto-dello-spinacio-in-una-selvatica/

Tecnicamente, il Chenopodio Bianco, assomiglia molto agli spinaci, ed è perfetto per preparare molteplici pietanze, come ad esempio il ripieno di ravioli, cannelloni o torte salate, per i risotti e per le zuppe.

Se mangiato da solo, può essere condito come qualunque verdura lessata, tipicamente con olio, sale e limone o aceto, oppure si può ripassare in padella con o senza aglio, o con l'aggiunta degli ingredienti che più preferisci.
Va ricordato che si riduce molto di volume quando viene cucinato.

Le foglie più tenere sono sempre la scelta migliore, oltre ad essere ottime scottate in padella, possono essere consumate anche crude nelle insalate miste e nelle misticanze.

Le foglie più tenere possono essere utilizzate anche per la preparazione di un delicato pesto, sostituendole al basilico nella medesima ricetta.

Guarda anche https://www.alamy.it/fotos-immagini/farinello-comune.html

Nello stadio più avanzato della crescita della pianta, si possono utilizzare le cime fiorite più tenere come fossero cime di rapa, come per esempio lessate in acqua e condite oppure saltate in padella con olio e cipolla come base per risotti.

🍂🏷 SEMI E FARINA
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I semi che hai lasciato essiccare si possono cuocere come i legumi, dopo averli fatti ammollare in acqua per almeno una notte.
Un altro modo per sfruttare i semi della pianta, è quello di ricavarne una farina.

🍂🏷 RICETTARIO
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CHENOPODIO BIANCO

🍂🏷 SEMI E FARINA

Non appena la pianta raggiunge la piena maturità, si possono raccogliere i semi per farne una farina.
Quando, stropicciando le infiorescenze tra le mani, i semi cominciano a fuoriuscire facilmente, queste si raccolgono e si completa l’essiccazione in un luogo riparato, su carta o cartone ben asciutti.

Per preparare la farina, ti basterà pestare i semi in un mortaio o macinarli con un mixer, ed il modo migliore per utilizzarla è quello di abbinarla alla farina ricavata dai classici cereali.

I suoi semi, e quindi, la farina da essi ricavata, contengono proteine, glucidi, lipidi e fibre.
E’ inoltre ricca di lisina, niacina e apporta una buona quantità di magnesio, calcio, potassio, ferro e fosforo.

I semi si possono consumare anche come cereali, nei dolci o saltati in padella, e si possono conservare in dispensa come la farina, ossia dentro ad un contenitore ben chiuso, al riparo dalla luce, dall'umidità e dal calore.

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CHENOPODIO BIANCO

🍂🏷 RICETTARIO

Se sei curioso di assaggiare qualche piatto a base dei cosiddetti spinaci selvatici, come ad esempio il Chenopodio Bianco o il Chenopodio Buon Enrico, qui ci sono alcune ricette sfiziose da provare.

PANE CON FARINACCIO
https://www.nelnomedelpane.it/pane-del-mese-giugno-2019/
VELLUTATA DI BUON ENRICO
https://blog.giallozafferano.it/timoelenticchie/vellutata-di-buon-enrico-spinacio-selvatico/
GNOCCHI E SPINACIO SELVATICO
https://piattibrescianiraccolta.altervista.org/gnocchi-e-spinacio-selvatico/
GNOCCHI DI BUON ENRICO E FARINELLO CON FIORI DI SAMBUCO
https://phytoalimurgia.it/gnocchi-di-buon-enrico-e-farinello-con-fiori-di-sambuco/
TORTIGLIONI DEL BUON ENRICO
https://chissenefood.com/tortiglioni-del-buon-enrico/
FETTUCCINE PAGLIA E FIENO SENZA UOVA AI SEMI DI LINO E FARINELLO
https://granosalis.org/fettuccine-paglia-e-fieno-ai-semi-di-lino-e-farinello/
RISOTTO ALLE FARINÈLE CON CACIOTTA AI FIORI DI CALENDULA E TRONCHETTO DI VITELLO
https://www.sfizioso.it/ricetta/risotto-alle-farinele-caciotta-ai-fiori-calendula-tronchetto-vitello/
POLPETTINE DI SPINACIO SELVATICO
http://vividisanapianta.it/ricetta/polpettine-di-spinacio-selvatico-farinello/
TORTA AL FARINACCIO CON CREMA DI CANNELLA
https://www.beautifulcurvy.com/food/torta-al-farinaccio-con-crema-di-cannella/

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CHENOPODIO BIANCO

🪴🏷 IL CHENOPODIO IN GIARDINO

Il Chenopodio Bianco è una delle specie annue più comuni che infestano gli orti.
Ad esempio, è la principale pianta infestante per le coltivazioni di patate.

È facile trovarlo anche lungo i sentieri di campagna, tra le colture sarchiate, tra i cereali primaverili, negli orti casalinghi, nei campi incolti, e anche tra i ruderi e tra i viottoli, prediligendo sempre i terreni ricchi di azoto.

La presenza del Chenopodio Bianco indica, inoltre, che il terreno dove è cresciuto è fertile, ricco di fosforo e di potassio.

Guarda anche http://antropocene.it/2017/05/20/chenopodium-album/

In primavera cominciano ad apparire le prime piantine spontaneamente, poi la fioritura avviene durante l'estate, quindi, le foglie ed i germogli apicali si possono raccogliere da Marzo fino ad Agosto, selezionando preferibilmente i germogli novelli o perlomeno gli esemplari sotto i 20 cm di altezza, mentre i semi si raccolgono appena cominciano i primi caldi, ovvero quando le capsule hanno raggiunto la piena maturazione.

La presenza della patina bianca, chiamata pruina, garantisce la genuinità del Chenopodio Bianco, e impedisce che venga scambiato con altre piante simili ma non commestibili.

Guarda anche http://dryades.units.it/valerio/index.php?procedure=taxon_page&id=469&num=1932

Di fatto, viene definita una pianta infestante, quindi è inopportuno lasciare crescere troppo a lungo le piante spontanee di Chenopodio Bianco nell'orto adibito ad altre colture, quindi tanto vale raccoglierle poco dopo la loro apparizione per utilizzarle in cucina.

Se invece sei intenzionato ad utilizzarle a scopo benefico o curativo, come ad esempio per un infuso, evita di raccoglierle da terreni troppo concimati e quindi ricchi di azoto, poiché la presenza di quest'ultimo e dell'acido ossalico facilita l'eventuale assorbimento dei nitrati tossici da parte della pianta.
Questo perché la bollitura aiuta ad eliminare queste sostanze, quindi l'acqua di cottura dev'essere gettata e non ingerita.

Se decidi di coltivarlo appositamente, cerca di seminarlo in terreni sciolti, arricchendoli solamente con humus, il quale apporterà tutti i nutrimenti necessari, ricreando così le condizioni favorevoli delle zone dove solitamente cresce spontaneamente.

È, inoltre, una pianta che si presta bene a crescere in una zona dell’orto a ridosso di muri, dove altre piante, al contrario, soffrirebbero, e può essere facilmente coltivata anche in una zona dove non batte tanto il sole.

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🌱🏷CHENOPODIUM BONUS-HENRICUS
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Chenopodium_bonus-henricus

Oltre al Chenopodio Bianco, si fa notare il Chenopodio Buon Enrico, anch'esso un ottimo ingrediente in cucina, oltre ad essere colmo di proprietà benefiche.
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Il Chenopodio Buon Enrico si ramifica rapidamente, e a differenza del Chenopodio Bianco, raggiunge un’altezza media di soli 60 centimetri.
https://www.giardinaggio.it/erboristeria/piante-medicinali/buon-enrico.asp
Le foglie sono più grandi e ondulate, con la tipica forma di una freccia, tanto che vengono definite sagittate o astate.
La pianta è ricoperta da una peluria molto fitta che dona alla pianta un aspetto quasi granuloso al tatto, oltre ad essere molto appiccicosa.

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Fotografia di Wōdanaz, via Flickr.

🍂🏷 LA METAMORFOSI DELLE PIANTE

Un approccio diverso alle piante medicinali attraverso gli scritti scientifici di Johann Wolfgang von Goethe.

Domenica 17 Luglio, dalle 10:30 alle 12:30, nel Giardino Botanico, “Giangio Lorenzoni”, Tambre.

Esiste per Goethe una relazione strutturale fra il mondo della scienza e la dimensione esistenziale:
La conoscenza della natura sarebbe necessaria all’uomo per comprendere la propria interiorità.
https://www.agendacontadina.it/evento/la-metamorfosi-delle-piante/
Goethe si concentra sull’infinito e giocoso processo creativo della natura.
Egli si rivolge agli studi botanici per mostrare l’armoniosa appartenenza dell’uomo al mondo naturale.

Le forme, intese come processi biologici giunti ad uno stato non dinamico, di quiete non sono né immobili né astratte, sono l’unione di eterno e transitorio, di scienza e vita.

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ACQUA DA BERE.pdf
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🍂🏷 ACQUA DA BERE

Come prima cosa, è sempre opportuno diffidare dell'acqua ferma quand'anche apparisse limpida, fresca ed invitante.

L'acqua che presenta le migliori caratteristiche di sicurezza è quella che sgorga dal terreno, in quanto in esso subisce dei naturali processi di filtrazione e di depurazione.
Bisogna accertarsi, però, che a monte della sorgente non ci siano insediamenti urbani o allevamenti di animali che, con i loro scarichi potrebbero facilmente inquinare le falde superficiali.

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🌱🏷 LAVANDULA ANGUSTIFOLIA
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Lavandula_angustifolia

La Lavanda Angustifolia si identifica anche sotto altri nomi, quali Lavanda Officinalis, Lavanda Vera, o semplicemente Lavanda Comune.

È una pianta perenne sempreverde, suffruticosa, e quindi di tipo semiarbustivo, originaria del bacino del Mediterraneo, ed è la più comune del genere Lavandula, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, la quale comprende circa 250 generi e quasi 7000 specie.

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🌱🏷 LAVANDA COMUNE
https://t.me/makedolartedelsapere/170

È una pianta che può raggiungere 1 o 2 metri di altezza e può avere un portamento arbustivo, subarbustivo o cespitoso-arbustivo.

È caratterizzata da un profumo intenso e da foglie di un colore verde argenteo, anche se di una tonalità leggermente più vivace rispetto ad altri esemplari della stesso genere.
Le foglie sono anche più strette ed allungate, e sono disposte in modo opposto tra loro.

La parte aerea del fusto è legnosa, eretta con superficie pubescente, mentre la parte alta è ramosa con i giovani rami di tipo erbaceo.

I piccoli fiori sbocciano durante tutta l’estate, raggruppati in piccole spighe all'apice dei fusti, dal caratteristico colore azzurro violaceo, spesso provvisti di petali dall'aspetto di piccole ali.

Il frutto è un achenio ovoidale marrone, che contiene al suo interno un solo seme, ed è assente negli esemplari ibridi.

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LAVANDA COMUNE

🍂🏷 OLIO ESSENZIALE

Rispetto a tutti gli altri componenti, il linalolo e l'acetato di linalile sono presenti in quantità molto elevate ed è per questo che ad essi viene attribuita la maggior parte della proprietà ascritte all'olio di Lavanda.

Guarda anche https://www.olfattiva.it/lavanda-proprieta-ricette-e-indicazioni/

Esistono cinque specie di Lavanda, che possono essere coltivate per l’essenza, ma quello di Lavanda Comune è il migliore olio essenziale in assoluto per l’aromaterapia.

Le qualità migliori di Lavanda vengono coltivate tra gli 800 e i 1200 metri di altitudine.
L’intensità della luce solare determina il quantitativo e la tipologia di principi attivi sviluppati dalle piante, i quali caratterizzano il pregio ed il profumo dell’olio essenziale.

Guarda anche https://www.cure-naturali.it/enciclopedia-naturale/rimedi-naturali/oli-essenziali/olio-essenziale-di-lavanda.html

L'essenza profumata è presente in tutte le parti della pianta, ma la maggiore concentrazione risiede nei calici dei fiori, i quali vengono raccolti a mano nel periodo in cui la pianta raggiunge la maggiore concentrazione di principi attivi in modo da consentire la miglior resa di olio essenziale, e solitamente si verifica tra Giugno e Luglio.

Una volta raccolte le sommità, esse vengono inserite all’interno dell’alambicco e distillate in corrente di vapore.
https://www.inherba.it/tecniche-estrazione-distillazione-oli-essenziali-piante-officinali/distillazione/
Un distillatore, tipicamente, sottopone i fiori ad una corrente di vapore continua, dividendo così l'essenza dal materiale vegetale.
https://www.agrigal.com/lifestyle/oleoliti-lavanda
Se non ne possiedi uno, in alternativa è possibile preparare un oleolito di Lavanda, ossia un estratto della pianta che si ottiene per macerazione in olio dei fiori per tre settimane circa.

Ogni varietà ha una propria resa, come ad esempio la Lavanda Comune, che ha una resa del 2%, ovvero che da 100 kg di fiori si possono ottenere circa 2kg di olio essenziale.

Guarda anche https://oli-essenziali.info/olio-essenziale-di-lavanda/

I parametri che possono influire sulla qualità dell’olio essenziale sono tantissimi, come la tecnica di coltivazione adottata, l'altitudine, la tipologia di terreno e l'intensità dell'esposizione solare, dall'attività atmosferica nel periodo di raccolta e nella modalità, nella temperatura di distillazione e ovviamente nella scelta della varietà e Chemiotipo della pianta.

Si prega di informarsi sulle eventuali controindicazioni.

🍂🏷 PROPRIETÀ
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🍂🏷 RIMEDI NATURALI
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LAVANDA COMUNE

🍂🏷 PROPRIETÀ

La fitoterapia moderna le riconosce proprietà ipocolesterolizzanti, rilassanti, sedative, antispastiche, antimicotiche, diuretiche, antisettiche e antinfiammatorie, cicatrizzanti e lenitive, oltre ad un’azione antidolorifica paragonabile a quella del tramadolo, un oppiaceo sintetico usato, appunto, nel trattamento del dolore.

È ricca di flavonoidi, cumarine, triterpeni, tannini e fitosteroli, ed il suo olio essenziale è composto principalmente di linalolo, acetato di linalile, limonene, cineolo, canfora e alfa-terpineolo.

Alcuni studi fitoterapici hanno inoltre dimostrato che è in grado di inibire il rilascio d’istamina nelle reazioni allergiche e di contrastare efficacemente vari ceppi batterici, come lo staphilococcusaureus, resistente alla meticillina, e gli enterococchifecaliresistenti, resistenti alla vancomicina.

🍂🏷 RIMEDI NATURALI
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