🎯 LA PROFILAZIONE NON È IL MALE
Tag: #strategy
Catastrofe: il 96% degli utenti negli Stati Uniti e l’88% nel resto del mondo, ha negato il consenso al monitoraggio delle app di terze parti, con l’aggiornamento di IOS14. Questi sono i dati che emergono da una ricerca a campione.
Come mai è successo?
Mi chiedo se veramente le persone sono consapevoli della scelta fatta...
Mi occupo di adeguamento al gdpr e vedo quello che accade:
🔺La fatica che fanno le aziende ad accettare come mindset il fatto che il consenso al trattamento dati sia nelle mani degli utenti, come se avessero questo fosse un pericolo
🔺 Questa forte rifiuto alla profilazione da parte degli utenti stessi.
Questo “clima” mi fa pensare che oggi le leggi sulla privacy siano l’appiglio per portare avanti la guerra fra la concezione tradizionale del venditore che manipolava i prospect per imporre l’acquisto, e il cliente che comprava e poi si pentiva.
Ma voi pensate davvero che la profilazione sia manipolazione?
Quando voi uomini con la barba che avete negato il consenso sarete tempestati di pubblicità dell’olio per il culetto dei bebè invece che dalla pubblicità dell’olio da barba che avete quasi terminato... capirete che la profilazione non è forse tutto questo male.
Perché questa forte risposta a negare il consenso alla profilazione?
Perché forse pensate che poi non sarete più tempestati di pubblicità? Sbagliato! La pubblicità ci sarà sempre, perché di questo campano le piattaforme web che la ospitano, ma sarà più fastidiosa, perché sarete fuori target.
Perché pensate che dall’al di là del software nessuno ascolterà ii vostri pensieri, quelli che vi spaventano perché desiderate una cosa e dopo 1 minuto quella cosa vi appare in un banner?
La profilazione non è la microspia nascosta sotto il materasso.
Tutti acquistiamo e tutti siamo venditori: smettiamo di vedere le aziende come nostre nemiche e di utilizzare il diritto al consenso, che ci è stato giustamente offerto dal gdpr, per essere più consapevoli dei nostri dati e non per fare la guerra al marketing.
😉 @avvocatovercellotti
Tag: #strategy
Catastrofe: il 96% degli utenti negli Stati Uniti e l’88% nel resto del mondo, ha negato il consenso al monitoraggio delle app di terze parti, con l’aggiornamento di IOS14. Questi sono i dati che emergono da una ricerca a campione.
Come mai è successo?
Mi chiedo se veramente le persone sono consapevoli della scelta fatta...
Mi occupo di adeguamento al gdpr e vedo quello che accade:
🔺La fatica che fanno le aziende ad accettare come mindset il fatto che il consenso al trattamento dati sia nelle mani degli utenti, come se avessero questo fosse un pericolo
🔺 Questa forte rifiuto alla profilazione da parte degli utenti stessi.
Questo “clima” mi fa pensare che oggi le leggi sulla privacy siano l’appiglio per portare avanti la guerra fra la concezione tradizionale del venditore che manipolava i prospect per imporre l’acquisto, e il cliente che comprava e poi si pentiva.
Ma voi pensate davvero che la profilazione sia manipolazione?
Quando voi uomini con la barba che avete negato il consenso sarete tempestati di pubblicità dell’olio per il culetto dei bebè invece che dalla pubblicità dell’olio da barba che avete quasi terminato... capirete che la profilazione non è forse tutto questo male.
Perché questa forte risposta a negare il consenso alla profilazione?
Perché forse pensate che poi non sarete più tempestati di pubblicità? Sbagliato! La pubblicità ci sarà sempre, perché di questo campano le piattaforme web che la ospitano, ma sarà più fastidiosa, perché sarete fuori target.
Perché pensate che dall’al di là del software nessuno ascolterà ii vostri pensieri, quelli che vi spaventano perché desiderate una cosa e dopo 1 minuto quella cosa vi appare in un banner?
La profilazione non è la microspia nascosta sotto il materasso.
Tutti acquistiamo e tutti siamo venditori: smettiamo di vedere le aziende come nostre nemiche e di utilizzare il diritto al consenso, che ci è stato giustamente offerto dal gdpr, per essere più consapevoli dei nostri dati e non per fare la guerra al marketing.
😉 @avvocatovercellotti
🎯 ADS DI OGNI TIPO
Tag: #strategy
I primi tempi in cui ho scritto contratti per advertiser si parlava quasi sempre di Facebook e Instagram per i social, e di Google Ads.
Conoscevo questi canali come utente, ma scoprirli con l’occhio del marketer grazie ai miei clienti è tutta un’altra cosa!
Grazie ai clienti sono stato fra i primi a scoprire le evoluzioni delle ads. Da facebook siamo passati a Linkedin. Da Google a Bing.
L’agenzia che mi ha chiesto di contrattualizzare le Bing Ads mi ha spiegato che sono ottime per un certo tipo di target:
✔️ utenti poco digitalizzati
✔️ che utilizzano Windows
✔️ fanno ricerca vocale con Cortana che appunto dirotta su Bing.
Ora se non fossi stato amante del marketing quanto lo sono dell’avvocatura, non farei domande al di là del minimo indispensabile per redigere un contratto ad hoc.
Invece mi piace imparare anche da voi. Il marketing rimane la mia passione.
Scrivere contratti mi permette di imparare, e di stare al passo con i tempi.
È di meno di un anno fa il mio primo contratto per le Tik Tok Ads e mi sembrava una rivoluzione!
Invece è di circa 3 mesi fa il primo contratto di advertising su piattaforma di podcasting: Spreaker e Spotify.
Forse è stato il primo contratto in tutta Italia e l’ho redatto io! Vuol dire avere la massima fiducia su una materia in cui non c'è uno storico a cui ispirarsi.
Non posso che ringraziare il lavoro che ho scelto e i clienti che mi scelgono perché mentre lavoro rimango al passo con un mondo che è un’evoluzione continua e che mi appassiona.
E come si sa per ogni lavoro se ci metti passione viene meglio.
😉 @avvocatovercellotti
Tag: #strategy
I primi tempi in cui ho scritto contratti per advertiser si parlava quasi sempre di Facebook e Instagram per i social, e di Google Ads.
Conoscevo questi canali come utente, ma scoprirli con l’occhio del marketer grazie ai miei clienti è tutta un’altra cosa!
Grazie ai clienti sono stato fra i primi a scoprire le evoluzioni delle ads. Da facebook siamo passati a Linkedin. Da Google a Bing.
L’agenzia che mi ha chiesto di contrattualizzare le Bing Ads mi ha spiegato che sono ottime per un certo tipo di target:
✔️ utenti poco digitalizzati
✔️ che utilizzano Windows
✔️ fanno ricerca vocale con Cortana che appunto dirotta su Bing.
Ora se non fossi stato amante del marketing quanto lo sono dell’avvocatura, non farei domande al di là del minimo indispensabile per redigere un contratto ad hoc.
Invece mi piace imparare anche da voi. Il marketing rimane la mia passione.
Scrivere contratti mi permette di imparare, e di stare al passo con i tempi.
È di meno di un anno fa il mio primo contratto per le Tik Tok Ads e mi sembrava una rivoluzione!
Invece è di circa 3 mesi fa il primo contratto di advertising su piattaforma di podcasting: Spreaker e Spotify.
Forse è stato il primo contratto in tutta Italia e l’ho redatto io! Vuol dire avere la massima fiducia su una materia in cui non c'è uno storico a cui ispirarsi.
Non posso che ringraziare il lavoro che ho scelto e i clienti che mi scelgono perché mentre lavoro rimango al passo con un mondo che è un’evoluzione continua e che mi appassiona.
E come si sa per ogni lavoro se ci metti passione viene meglio.
😉 @avvocatovercellotti