📢 Il futuro non si sTocca 🔥 NO CCS
64 subscribers
146 photos
7 videos
41 links
Download Telegram
Un passato che non passa

Per capire cosa è stato e cosa continua a essere lo sviluppo economico in Italia bisogna andare a #Ravenna.

Qui tra le acque e i canneti della laguna sorge uno dei poli petrolchimici più grandi del nostro paese costruito negli anni 50 da Eni. L’azienda è presente nella zona dalla sua nascita quando sono stati scoperti grandi giacimenti di gas naturale al largo delle coste ravennate. Oggi vi operano numerose aziende ma l’Ente Nazionale degli Idrocarburi la fa ancora da padrone e, come racconta un attivista, a Ravenna “ciò che propone ENI è accettato senza fiatare”

Negli anni 50, in pieno boom economico, il #metano era considerato una grande alternativa a petrolio e carbone: presente in grandi quantità nella zona aumentava la scarsa indipendenza energetica dell’Italia.
Purtroppo però, dopo 70 anni, migliaia di studi scientifici sulla crisi climatica, eventi meteorologici estremi crescenti e, soprattutto, abbassamento dei costi delle energie rinnovabili, non può non stupire il fatto che le istituzioni locali e i sindacati considerino ancora il metano un fonte energetica necessaria alla transizione ecologica.

Si tratta di un combustibile fossile a tutti gli effetti che non fa altro che tardare la decarbonizzazione e renderci ancora dipendenti da infrastrutture e aziende desuete che non permetteno di rispettare gli Accordi di Parigi.

E, mentre ENI chiede a gran voce fondi pubblici per realizzare il mega progetto di cattura della #CO2 (CCS) e la produzione di idrogeno dal metano, i progetti per la costruzione di impianti di energia rinnovabile come l’eolico off shore restano impigliati per anni tra le maglie della burocrazia.

Solo un movimento costruito dal basso può far cambiare direzione.

🗞️ Ne parla Marina Forti su Internazionale, raccontando il contesto in cui si inserisce la proposta di #Eni di costruire a Ravenna il primo impianto per la cattura e lo stoccaggio della CO2 in #Italia.
Un grazie speciale per aver ascoltato le voci delle e degli attivist@ della nostra campagna.

Puoi leggere l'articolo completo a questo link: https://www.internazionale.it/reportage/marina-forti/2021/04/13/ravenna-eni-energia
Ci avevano riprovato!

Il governo italiano aveva presentato alla Commissione europea un PNRR diverso rispetto a quello concordato con il Parlamento

Il PNRR è il documento con le indicazioni sui progetti da finanziare con i soldi europei del Next Generation EU (anche detto Recovery Fund)

Nel documento consegnato si lasciava aperta la possibilità di finanziare anche il CCS di #Ravenna, dichiarando di voler produrre idrogeno “low-carbon”... un modo furbo di chiamare l'idrogeno blu, prodotto dal metano + cattura di CO2 🧙🏻‍♂️

Ricordiamo che già una volta l'Europa aveva detto all'#Italia che non aveva intenzione di finanziare l'idrogeno blu sotto l'etichetta della transizione ecologica perché non è un'alternativa sostenibile!

Dopo il rimprovero della Commissione, sembra che, in conclusione, il CCS sia tirato fuori dalla lista dei progetti del Next Generation...

...ma non è finita qui!

#Eni ha già candidato il progetto per il Fondo per l'Innovazione Europeo ed è probabile che rientri anche nel Fondo complementare, che è invece svincolato dai requisiti europei.

🚨 Già a settembre inizieranno i primi lavori preparatori 🚨

Non ci faremo cogliere alla sprovvista, tenetevi pront@ per le prossime grandi mobilitazioni di settembre đź’Ą

Nel frattempo vi invitiamo a raggiungerci al Lido Di Dante di Ravenna il 14 luglio alle ore 16:00 per accogliere la carovana di Rise Up e trascorre un pomeriggio anti-stoccaggio in spiaggia 🌞

Oltre alla crema solare ricorda di portare volantini e manifesti

PiĂą info qui: https://fb.me/e/2t7AjbOk4

#ilfuturononsistocca #europa

Guarda il post anche su Facebook e Instagram