(Foto: Andrea Di Biagio © Imagoeconomica)
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Il senso assoluto di ecumenicità che l’opera di Francesco ha saputo dare al cristianesimo proprio nel momento in cui molti credevano (e speravano) che la Chiesa fosse e rimanesse sovrastruttura etica del solo Occidente. Quell ricco, quello che decide, quello che dà la rotta a tutti gli altri. Si è capito subito invece che quello che stava dicendo addio al papa con la croce d’argento era quello stesso mondo vasto che lui aveva voluto investire della responsabilità di testimoniare la Parola.
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Da vivo lo fece apposta, Papa Francesco, nominando cardinali in quelle parti del pianeta dove l’Ovest ricco perde diottrie e grip morale, da morto il trucco gli è riuscito ancor meglio. Ed ancor meglio è stato evidente avendo come contrappunto il rigido protocollo previsto per le esequie di un Pontefice romano.
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La Messa Esequiale ha assunto quindi il tono paradossale di un momento di Massima Solennità Protocollare e di uno spaventoso singhiozzo comune, quello che ha parlato mandarino ed arabo. Quello dei detenuti che hanno seguito tutti, in "oikumene" recluso, il rito per dire "ciao" a "grazie" alloro beniamino.
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Carcerati connessi
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Il senso assoluto di ecumenicità che l’opera di Francesco ha saputo dare al cristianesimo proprio nel momento in cui molti credevano (e speravano) che la Chiesa fosse e rimanesse sovrastruttura etica del solo Occidente. Quell ricco, quello che decide, quello che dà la rotta a tutti gli altri. Si è capito subito invece che quello che stava dicendo addio al papa con la croce d’argento era quello stesso mondo vasto che lui aveva voluto investire della responsabilità di testimoniare la Parola.
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Da vivo lo fece apposta, Papa Francesco, nominando cardinali in quelle parti del pianeta dove l’Ovest ricco perde diottrie e grip morale, da morto il trucco gli è riuscito ancor meglio. Ed ancor meglio è stato evidente avendo come contrappunto il rigido protocollo previsto per le esequie di un Pontefice romano.
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La Messa Esequiale ha assunto quindi il tono paradossale di un momento di Massima Solennità Protocollare e di uno spaventoso singhiozzo comune, quello che ha parlato mandarino ed arabo. Quello dei detenuti che hanno seguito tutti, in "oikumene" recluso, il rito per dire "ciao" a "grazie" alloro beniamino.
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Carcerati connessi
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Foto: Paola Onofri © Imagoeconomica
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Di un pianto sincero che ha schiuso la vastità del mondo, delle sue istanze, delle sue diversità. Ed al tempo stesso dell’univocità dei suoi bisogni cardinali
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Pace, tolleranza, amicizia tra diversi e pane per tutti, dal più opulento ed adiposo dei credenti al più scheletrico ed ammalato di orrore di essi, magari mettendo prima il secondo.
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E’ passato forte, questo messaggio, ed è percolato anche dalle maglie di un cerimoniale che ha conservato tutta l’austera formalità delle faccende con cui si dice addio ai Re. Solo che questo era un re atipico, un sovrano con le mani pulite perché sporche del sale della terra che masticano i suoi figli più umili (https://www.alessioporcu.it/rubriche/senza-ricevuta-di-ritorno/se-il-ricordo-di-francesco-diventa-testimonianza/).
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Gli umili prima dei Capi di Stato
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Di un pianto sincero che ha schiuso la vastità del mondo, delle sue istanze, delle sue diversità. Ed al tempo stesso dell’univocità dei suoi bisogni cardinali
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Pace, tolleranza, amicizia tra diversi e pane per tutti, dal più opulento ed adiposo dei credenti al più scheletrico ed ammalato di orrore di essi, magari mettendo prima il secondo.
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E’ passato forte, questo messaggio, ed è percolato anche dalle maglie di un cerimoniale che ha conservato tutta l’austera formalità delle faccende con cui si dice addio ai Re. Solo che questo era un re atipico, un sovrano con le mani pulite perché sporche del sale della terra che masticano i suoi figli più umili (https://www.alessioporcu.it/rubriche/senza-ricevuta-di-ritorno/se-il-ricordo-di-francesco-diventa-testimonianza/).
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Gli umili prima dei Capi di Stato
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Donald Trump al funerale di Papa Francesco (Foto: Andrea Di Biagio © Imagoeconomica)
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Con 130 delegazioni straniere con Capi di Stato e di governo moltissimi dei quali in aperta conflittualità reciproca non era facile che lo spirito di Papa Francesco aleggiasse al punto da far retrocedere quel mesto belletto di interessi. Non era facile pensare a quella bara senza baldacchino con dentro un corpo ossigenato dalla cordialità con Donald Trump a prendersi la scena su possibili colloqui sui dazi, ma è successo.
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E’ successo con le parole del celebrante, il Decano del collegio dei cardinali, Giovanni Battista Re. E’ successo con quel feretro a terra davanti all’altare, quasi prostrato. Ed è successo con la prima lettura, quella degli Atti degli Apostoli in cui Pietro testimonia con stupore la Passione, morte e risurrezione di Cristo. E con il Vangelo, quello in cui Gesù dice a Pietro: “Pasci i miei agnelli”.
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“Pasci i miei agnelli”
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Con 130 delegazioni straniere con Capi di Stato e di governo moltissimi dei quali in aperta conflittualità reciproca non era facile che lo spirito di Papa Francesco aleggiasse al punto da far retrocedere quel mesto belletto di interessi. Non era facile pensare a quella bara senza baldacchino con dentro un corpo ossigenato dalla cordialità con Donald Trump a prendersi la scena su possibili colloqui sui dazi, ma è successo.
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E’ successo con le parole del celebrante, il Decano del collegio dei cardinali, Giovanni Battista Re. E’ successo con quel feretro a terra davanti all’altare, quasi prostrato. Ed è successo con la prima lettura, quella degli Atti degli Apostoli in cui Pietro testimonia con stupore la Passione, morte e risurrezione di Cristo. E con il Vangelo, quello in cui Gesù dice a Pietro: “Pasci i miei agnelli”.
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“Pasci i miei agnelli”
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Piazza San Pietro durante i funerali di Papa Francesco (Foto: Andrea Di Biagio © Imagoeconomica)
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Ecco, “pasci i miei agnelli”. Cioè coltiva questo mio mondo secondo quel che vi ho insegnato, metti l’umile prima del ricco e metti il ricco in condizioni di vedere l’umile senza che il suo sguardo obeso lo attraversi. Metti le costole esposte prima del colesterolo alto e non deviare mai da questa strada. La strada dell’uomo nella bara senza baldacchino la cui anima è stata raccomandata al Dio con la Commendatio ac valedictio.
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E con le solenni suppliche della Chiesa Romana e delle Chiese orientali. Eppure, al di là del protocollo, a funerale di Papa Francesco ha prevalso un’altra bussola, più completa, ecumenica, appunto.
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La bussola della solidarietà
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Quelle per la quale tutti e quattro i punti cardinali di questo strambo pianeta eugenetico e tutte le loro possibili declinazioni sono state rappresentate ed hanno sostanziato il loro dolore per la morte di questo sovrano scalzo, di questo Re davvero regale perché empatico.
<!-- /wp:paragraph -->
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Aspersione ed incensazione hanno dato la cifra di quello e di colui da cui ci siamo accomiatati. Un uomo talmente piccolo da risultare immenso (https://www.alessioporcu.it/rubriche/opinioni/tutti-con-francesco-morto-pochi-con-il-papa-vivo-sic-transit-gloria-mundi/). Un papa senza baldacchino che anche nel momento dell’addio ha messo i potenti nell’imbarazzo di contemplare le rovine su cui il loro potere è stato eretto.
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Ecco, “pasci i miei agnelli”. Cioè coltiva questo mio mondo secondo quel che vi ho insegnato, metti l’umile prima del ricco e metti il ricco in condizioni di vedere l’umile senza che il suo sguardo obeso lo attraversi. Metti le costole esposte prima del colesterolo alto e non deviare mai da questa strada. La strada dell’uomo nella bara senza baldacchino la cui anima è stata raccomandata al Dio con la Commendatio ac valedictio.
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E con le solenni suppliche della Chiesa Romana e delle Chiese orientali. Eppure, al di là del protocollo, a funerale di Papa Francesco ha prevalso un’altra bussola, più completa, ecumenica, appunto.
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La bussola della solidarietà
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Quelle per la quale tutti e quattro i punti cardinali di questo strambo pianeta eugenetico e tutte le loro possibili declinazioni sono state rappresentate ed hanno sostanziato il loro dolore per la morte di questo sovrano scalzo, di questo Re davvero regale perché empatico.
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Aspersione ed incensazione hanno dato la cifra di quello e di colui da cui ci siamo accomiatati. Un uomo talmente piccolo da risultare immenso (https://www.alessioporcu.it/rubriche/opinioni/tutti-con-francesco-morto-pochi-con-il-papa-vivo-sic-transit-gloria-mundi/). Un papa senza baldacchino che anche nel momento dell’addio ha messo i potenti nell’imbarazzo di contemplare le rovine su cui il loro potere è stato eretto.
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Otto squadre in 4 punti: la salvezza è sempre più un rebus
https://www.alessioporcu.it/sport/otto-squadre-in-4-punti-la-salvezza-e-sempre-piu-un-rebus/
https://www.alessioporcu.it/sport/otto-squadre-in-4-punti-la-salvezza-e-sempre-piu-un-rebus/
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Soffrendo fino alla fine, il Frosinone guadagna un punto d'oro contro uno Spezia impegnato nella lotta promozione e allunga in classifica sulle inseguitrici: ora la salvezza è sempre più vicina. Il mattatore del match Bohinen porta due volte in vantaggio i ciociari che, però, si fanno recuperare prima da una gran botta da fuori area di Bandinelli (al primo gol stagionale) e poi, in un secondo tempo di estrema sofferenza, dal colpo di testa di Pio Esposito.
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Gli uomini di Bianco raggiungono la doppia cifra nelle partite senza sconfitta, consolidando il dodicesimo posto e raggiungendo quota 39 in classifica. Uno step tanto piccolo quanto importante verso una soglia salvezza che, considerando i risultati delle altre pericolanti, ora, è sempre più vicina.
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I giallazzurri resistono all'arrembaggio
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Soffrendo fino alla fine, il Frosinone guadagna un punto d'oro contro uno Spezia impegnato nella lotta promozione e allunga in classifica sulle inseguitrici: ora la salvezza è sempre più vicina. Il mattatore del match Bohinen porta due volte in vantaggio i ciociari che, però, si fanno recuperare prima da una gran botta da fuori area di Bandinelli (al primo gol stagionale) e poi, in un secondo tempo di estrema sofferenza, dal colpo di testa di Pio Esposito.
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Gli uomini di Bianco raggiungono la doppia cifra nelle partite senza sconfitta, consolidando il dodicesimo posto e raggiungendo quota 39 in classifica. Uno step tanto piccolo quanto importante verso una soglia salvezza che, considerando i risultati delle altre pericolanti, ora, è sempre più vicina.
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I giallazzurri resistono all'arrembaggio
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Cerofolini ed Ambrosino (Foto © Mario Salati)
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Nella prima frazione regna l'equilibrio nei numeri, con il Frosinone che per due volte passa in vantaggio grazie alla doppietta di Bohinen, la prima in carriera in partite ufficiali. Per il resto 5 tiri a testa e un possesso palla favorevole allo Spezia con il 67%. Nel secondo tempo rientrano meglio gli ospiti che, nei 45' di gioco, riescono a concludere per ben 16 volte verso lo specchio della porta ma, nonostante un Cerofolini attento in almeno tre occasioni, riescono a trovare il pari con il colpo di testa di Pio Esposito, al 15º gol stagionale.
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Predominio territoriale ospite anche sotto il punto di vista dei passaggi riusciti, con lo Spezia che sfiora quasi la perfezione con 432 scambi sui 499 tentati contro i 163 messi a segno dai ciociari su 229. A favore degli uomini di Bianco, considerato soprattutto il secondo tempo di apnea a livello difensivo, le voci riguardanti i contrasti vinti (pari al 70%) e i rinvii difensivi (32 contro gli 11 dello Spezia).
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La difesa regge bene, Lucioni paga l'unico errore
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Nella prima frazione regna l'equilibrio nei numeri, con il Frosinone che per due volte passa in vantaggio grazie alla doppietta di Bohinen, la prima in carriera in partite ufficiali. Per il resto 5 tiri a testa e un possesso palla favorevole allo Spezia con il 67%. Nel secondo tempo rientrano meglio gli ospiti che, nei 45' di gioco, riescono a concludere per ben 16 volte verso lo specchio della porta ma, nonostante un Cerofolini attento in almeno tre occasioni, riescono a trovare il pari con il colpo di testa di Pio Esposito, al 15º gol stagionale.
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Predominio territoriale ospite anche sotto il punto di vista dei passaggi riusciti, con lo Spezia che sfiora quasi la perfezione con 432 scambi sui 499 tentati contro i 163 messi a segno dai ciociari su 229. A favore degli uomini di Bianco, considerato soprattutto il secondo tempo di apnea a livello difensivo, le voci riguardanti i contrasti vinti (pari al 70%) e i rinvii difensivi (32 contro gli 11 dello Spezia).
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La difesa regge bene, Lucioni paga l'unico errore
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Il difensore Lucioni
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Nonostante l'enorme mole di attacchi dello Spezia nella seconda frazione, la difesa ciociara non rischia quasi mai, facendosi trovare quasi sempre attenta. L'unica disattenzione, se così si può chiamare, viene pagata a caro prezzo, con Lucioni che si fa anticipare sul tempo da Esposito in occasione del gol del definitivo 2-2. Partita di sacrificio anche per i due esterni, Oyono e Marchizza, quasi mai pericolosi in zona offensiva in termini di cross e occasioni create.
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Bohinen "man of the match": 2 gol pesantissimi
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Nonostante l'enorme mole di attacchi dello Spezia nella seconda frazione, la difesa ciociara non rischia quasi mai, facendosi trovare quasi sempre attenta. L'unica disattenzione, se così si può chiamare, viene pagata a caro prezzo, con Lucioni che si fa anticipare sul tempo da Esposito in occasione del gol del definitivo 2-2. Partita di sacrificio anche per i due esterni, Oyono e Marchizza, quasi mai pericolosi in zona offensiva in termini di cross e occasioni create.
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Bohinen "man of the match": 2 gol pesantissimi
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Emil Bohinen (Foto © Mario Salati)
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Il norvegese si trasforma in bomber, realizzando la sua prima doppietta in un match ufficiale. Prima raccoglie il preciso cross di Ghedjemis e insacca alle spalle di Gori con un preciso colpo di testa, poi si esibisce in uno splendido tiro dalla distanza che toglie le ragnatele dal sette. Un match arricchito anche dalla solita presenza e costanza sia in fase di costruzione che di supporto alla linea difensiva con, rispettivamente, 7 palloni recuperati e un buon (seppur ampiamente sotto la propria media stagionale) 78% di passaggi riusciti. Continua a non brillare Vural, mai dentro il match nei 67' minuti giocati. Il turco, con i suoi 16 tocchi del pallone, è il giocatore dell'undici iniziale meno cercato dai compagni.
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L'attacco non brilla, Kvernadze spreca il gol-vittoria
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Dopo i due gol consecutivi contro Brescia e Sampdoria, Ghedjemis trova anche il suo primo assist stagionale, disegnando una traiettoria perfetta per la testa di Bohinen. Oltre a quello, però, poco o nulla nella sua partita che non verrà ricordata di certo come una delle sue migliori prestazioni in maglia giallazzurra. Da matita rossa, invece, l'errore di Kvernadze che, a 10 minuti dalla fine, sfrutta un errore della retroguardia spezzina e si trova a tu per tu con Gori che esce bene sul georgiano costringendolo ad alzare troppo la traiettoria che si spegne oltre la traversa.
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Il norvegese si trasforma in bomber, realizzando la sua prima doppietta in un match ufficiale. Prima raccoglie il preciso cross di Ghedjemis e insacca alle spalle di Gori con un preciso colpo di testa, poi si esibisce in uno splendido tiro dalla distanza che toglie le ragnatele dal sette. Un match arricchito anche dalla solita presenza e costanza sia in fase di costruzione che di supporto alla linea difensiva con, rispettivamente, 7 palloni recuperati e un buon (seppur ampiamente sotto la propria media stagionale) 78% di passaggi riusciti. Continua a non brillare Vural, mai dentro il match nei 67' minuti giocati. Il turco, con i suoi 16 tocchi del pallone, è il giocatore dell'undici iniziale meno cercato dai compagni.
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L'attacco non brilla, Kvernadze spreca il gol-vittoria
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Dopo i due gol consecutivi contro Brescia e Sampdoria, Ghedjemis trova anche il suo primo assist stagionale, disegnando una traiettoria perfetta per la testa di Bohinen. Oltre a quello, però, poco o nulla nella sua partita che non verrà ricordata di certo come una delle sue migliori prestazioni in maglia giallazzurra. Da matita rossa, invece, l'errore di Kvernadze che, a 10 minuti dalla fine, sfrutta un errore della retroguardia spezzina e si trova a tu per tu con Gori che esce bene sul georgiano costringendolo ad alzare troppo la traiettoria che si spegne oltre la traversa.
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Di Stefano, entrato nella ripresa
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Un'occasione gigante non sfruttata che avrebbe regalato quasi sicuramente tre punti pesantissimi al Frosinone. Leggermente sotto la sufficienza anche la prova di Ambrosino, al ritorno da titolare dopo tre subentri a gara in corso. L'ex Napoli chiude il match con appena un tiro tentato che, subito dopo il vantaggio di Bohinen, lambisce il palo difeso da Gori.
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A 4 turni dalla fine il rebus salvezza sempre più fitto
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Le vittorie di Salernitana e Reggiana, in attesa del match di domani che vedrà impegnato il Sudtirol in casa contro la Juve Stabia, accorciano ancora di più la classifica nelle retrovie. Il Frosinone, al momento, è in pole position nel mini-campionato tra le squadre in corsa per la salvezza. Dietro i canarini, dodicesimi e a 39 punti, il più classico traffico dell'ora di punta, con ben 8 formazioni (Frosinone compreso) in appena 4 punti e addirittura 5 appaiate a 35 punti. Insomma, un rebus ancora difficile da risolvere.
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Un'occasione gigante non sfruttata che avrebbe regalato quasi sicuramente tre punti pesantissimi al Frosinone. Leggermente sotto la sufficienza anche la prova di Ambrosino, al ritorno da titolare dopo tre subentri a gara in corso. L'ex Napoli chiude il match con appena un tiro tentato che, subito dopo il vantaggio di Bohinen, lambisce il palo difeso da Gori.
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A 4 turni dalla fine il rebus salvezza sempre più fitto
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Le vittorie di Salernitana e Reggiana, in attesa del match di domani che vedrà impegnato il Sudtirol in casa contro la Juve Stabia, accorciano ancora di più la classifica nelle retrovie. Il Frosinone, al momento, è in pole position nel mini-campionato tra le squadre in corsa per la salvezza. Dietro i canarini, dodicesimi e a 39 punti, il più classico traffico dell'ora di punta, con ben 8 formazioni (Frosinone compreso) in appena 4 punti e addirittura 5 appaiate a 35 punti. Insomma, un rebus ancora difficile da risolvere.
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Il tecnico Bianco
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La strada che divide le squadre dal traguardo finale dista ormai quattro tornanti, con dei match che cominceranno a pesare come macigni sul bilancio complessivo. Il prossimo appuntamento per gli uomini di Bianco sarà contro il Pisa, con un piede e mezzo in Serie A dopo la vittoria a domicilio contro il Brescia. In ogni caso però, visti i 9 punti di vantaggio sullo Spezia, terzo, ma gli scontri diretti a sfavore, non sarà facile festeggiare già la promozione già giovedì.
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La strada che divide le squadre dal traguardo finale dista ormai quattro tornanti, con dei match che cominceranno a pesare come macigni sul bilancio complessivo. Il prossimo appuntamento per gli uomini di Bianco sarà contro il Pisa, con un piede e mezzo in Serie A dopo la vittoria a domicilio contro il Brescia. In ogni caso però, visti i 9 punti di vantaggio sullo Spezia, terzo, ma gli scontri diretti a sfavore, non sarà facile festeggiare già la promozione già giovedì.
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