Per capire cosa è stato e cosa continua a essere lo sviluppo economico in Italia bisogna andare a #Ravenna.
🍃 Qui tra le acque e i canneti della laguna sorge uno dei poli petrolchimici più grandi del nostro paese costruito negli anni 50 da #Eni.
L’azienda è presente nella zona dalla sua nascita, quando sono stati scoperti grandi giacimenti di #metano. Nonostante gli anni l'azienda è la padrona di questa terra, e come racconta un attivista, a Ravenna “ciò che propone ENI è accettato senza fiatare”.
Negli anni '50, in pieno boom economico, il #metano era considerato una grande alternativa a #petrolio e #carbone, ma dopo 70 anni, migliaia di studi scientifici sulla crisi climatica, eventi estremi e, soprattutto, abbassamento dei costi delle energie #rinnovabili, le istituzioni locali e i sindacati considerano ancora il metano una fonte energetica di transizione, ritardando la decarbonizzazione e scegliendo di dipendere ancora da infrastrutture e aziende che non permettono di rispettare gli #AccordidiParigi.
E, mentre ENI chiede a gran voce fondi pubblici per realizzare il progetto di cattura della #CO2 (il CCS) e la produzione di #idrogeno dal metano, la costruzione di impianti di energia rinnovabile resta impigliata tra le maglie della burocrazia.
🗞 Per approfondire la campagna segui la pagina @noccs_ilfuturononsistocca o segui questo link
Leggi l'articolo su internazionale
🔥 Ci vediamo il 12 Maggio a Ravenna!
🍃 Qui tra le acque e i canneti della laguna sorge uno dei poli petrolchimici più grandi del nostro paese costruito negli anni 50 da #Eni.
L’azienda è presente nella zona dalla sua nascita, quando sono stati scoperti grandi giacimenti di #metano. Nonostante gli anni l'azienda è la padrona di questa terra, e come racconta un attivista, a Ravenna “ciò che propone ENI è accettato senza fiatare”.
Negli anni '50, in pieno boom economico, il #metano era considerato una grande alternativa a #petrolio e #carbone, ma dopo 70 anni, migliaia di studi scientifici sulla crisi climatica, eventi estremi e, soprattutto, abbassamento dei costi delle energie #rinnovabili, le istituzioni locali e i sindacati considerano ancora il metano una fonte energetica di transizione, ritardando la decarbonizzazione e scegliendo di dipendere ancora da infrastrutture e aziende che non permettono di rispettare gli #AccordidiParigi.
E, mentre ENI chiede a gran voce fondi pubblici per realizzare il progetto di cattura della #CO2 (il CCS) e la produzione di #idrogeno dal metano, la costruzione di impianti di energia rinnovabile resta impigliata tra le maglie della burocrazia.
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🔥 Ci vediamo il 12 Maggio a Ravenna!
Fridays For Future Italia
Il futuro non si sTocca! | Fridays For Future Italia
🔥Breaking news da GLASGOW🔥
Alcunə nostrə attivistə questa mattina hanno interrotto un evento del colosso petrolifero italiano #Eni, organizzato all'interno della COP26.
Continueremo a denunciare le loro bugie sul clima in ogni occasione.
#COP26 #CiAvvelENI #KeepItInTheGround
Alcunə nostrə attivistə questa mattina hanno interrotto un evento del colosso petrolifero italiano #Eni, organizzato all'interno della COP26.
Continueremo a denunciare le loro bugie sul clima in ogni occasione.
#COP26 #CiAvvelENI #KeepItInTheGround
Il piano industriale di #ENI è disastroso per il clima, ma il suo #Greenwashing aumenta e nasconde la sua vera immagine.
❌ Non possiamo più permetterlo ❌
Assieme a un gruppo di associazioni e movimenti abbiamo presentato istanza al Punto di Contatto Nazionale dell’OCSE per denunciare l’inadeguatezza del piano industriale di ENI rispetto agli impegni internazionali contro l’#emergenzaclimatica.
Cosa contestiamo a ENI?
• un piano strategico che non prevede un sufficiente taglio delle #emissioni nei prossimi anni ma anzi, programma di aumentare la quantità di petrolio e gas estratto;
• la mancanza di una valutazione di impatto climatico delle attività d’impresa;
• l’assenza di informazioni trasparenti e adeguate e di un piano di prevenzione e mitigazione dei rischi.
La multinazionale petrolifera, principale inquinatore italiano, 30° emettitore mondiale, che ha lo Stato italiano come azionista di maggioranza, ha il dovere di contribuire alla battaglia contro il caos climatico. Ma soprattutto ha il dovere di non alimentare ulteriormente questa crisi.
Il Greenwashing di Eni è l'ultima goccia.
Fermeremo insieme il #greENIwashing 🔥
👉Clicca qui per il comunicato stampa completo👈
❌ Non possiamo più permetterlo ❌
Assieme a un gruppo di associazioni e movimenti abbiamo presentato istanza al Punto di Contatto Nazionale dell’OCSE per denunciare l’inadeguatezza del piano industriale di ENI rispetto agli impegni internazionali contro l’#emergenzaclimatica.
Cosa contestiamo a ENI?
• un piano strategico che non prevede un sufficiente taglio delle #emissioni nei prossimi anni ma anzi, programma di aumentare la quantità di petrolio e gas estratto;
• la mancanza di una valutazione di impatto climatico delle attività d’impresa;
• l’assenza di informazioni trasparenti e adeguate e di un piano di prevenzione e mitigazione dei rischi.
La multinazionale petrolifera, principale inquinatore italiano, 30° emettitore mondiale, che ha lo Stato italiano come azionista di maggioranza, ha il dovere di contribuire alla battaglia contro il caos climatico. Ma soprattutto ha il dovere di non alimentare ulteriormente questa crisi.
Il Greenwashing di Eni è l'ultima goccia.
Fermeremo insieme il #greENIwashing 🔥
👉Clicca qui per il comunicato stampa completo👈
🌱 È possibile un #lavoro a impatto zero?
Da oggi al 2023, ogni 5 nuovi posti di lavoro creati dalle imprese attive in Italia, 1 sarà generato da aziende eco-sostenibili.
Possiamo fare ancora tanto, e anche i sindacati hanno il compito di indicare la strada migliore.
E allora perchè il Mainsponsor del concerto del Primo Maggio sarà #Eni?
L'azienda opera in 69 paesi, compresi Stati accusati di abusi e violazioni sistematiche dei diritti umani (senza contare i disastri ambientali causati dal colosso del gas nel Delta del Niger).
Ricollocare i suoi 80.000 dipendenti può essere un ottimo punto di partenza per una vera #transizione ecologica ;)
#PrimoMaggio
Crediti foto 1: Moira Spitoni
Da oggi al 2023, ogni 5 nuovi posti di lavoro creati dalle imprese attive in Italia, 1 sarà generato da aziende eco-sostenibili.
Possiamo fare ancora tanto, e anche i sindacati hanno il compito di indicare la strada migliore.
E allora perchè il Mainsponsor del concerto del Primo Maggio sarà #Eni?
L'azienda opera in 69 paesi, compresi Stati accusati di abusi e violazioni sistematiche dei diritti umani (senza contare i disastri ambientali causati dal colosso del gas nel Delta del Niger).
Ricollocare i suoi 80.000 dipendenti può essere un ottimo punto di partenza per una vera #transizione ecologica ;)
#PrimoMaggio
Crediti foto 1: Moira Spitoni
PERQUISIZIONI AI DANNI DI 3 ATTIVISTI DI FRIDAYS FOR FUTURE DA PARTE DI GAZPROM
Alle 6:30 di stamattina tre attivisti di Fridays For Future Milano sono stati perquisiti nelle proprie abitazioni da 18 carabinieri - 6 ognuno - a seguito di un mandato di perquisizione.
Sono state perquisite le loro case, sequestrati telefonini e abiti, ed è stato chiesto di spogliarsi e fare flessioni.
La richiesta di perquisizione è arrivata da #Gazprom, la multinazionale del gas russa, che accusa gli attivisti di aver oscurato le telecamere di sorveglianza con l'accensione di un fumogeno e aver imbrattato di vernice l'esterno della sede di un rivenditore milanese della compagnia, durante la partecipazione a un'azione organizzata da collettivi studenteschi in data 19 marzo.
Il movimento globale #FridaysForFuture, nell'esprimere il proprio supporto agli attivisti coinvolti, evidenzia l'intento intimidatorio delle operazioni.
La ricerca di prove tramite perquisizione avviene attraverso un dispiegamento delle forze dell'ordine sovradimensionato rispetto alla pericolosità degli attivisti nonché a distanza di due mesi dall'azione, oltre che due giorni dopo l'accordo siglato da #Eni e Gazprom per l'acquisto in rubli del gas russo.
L'accaduto fa riflettere ancora una volta su sulle difficoltà con cui il nostro Paese accoglie le istanze dei movimenti ambientalisti, che con le loro contestazioni danno luce al potenziale ecocida delle politiche energetiche attuali basate sui #combustibilifossili, tanto più evidenti in clima di guerra, contestazioni puntualmente silenziate e all'occorrenza represse dietro la spinta delle stesse aziende del fossile.
Come denunciato durante l'azione, Gazprom é la terza compagnia per emissioni di gas climalteranti al mondo, e la principale beneficiaria dell’importazione europea di gas e petrolio russo. I rapporti commerciali con il nostro paese non si sono interrotti neppure con la guerra: l'Europa ha continuato ad acquistare combustibili fossili da Gazprom, finanziando direttamente la guerra in #Ucraina e le aggressioni militari russe.
Le intimidazioni ricevute non scoraggeranno il movimento per il clima, che in risposta chiede al Governo di interrompere i rapporti commerciali con Gazprom per l'acquisto di gas russo, un potente climalterante che minaccia non solo gli equilibri geopolitici, ma anche climatici di tutto il mondo.
Chiediamo il sostegno di chiunque abbia a cuore la pace e il futuro del nostro pianeta.
Invitiamo tutti e tutte a condividere il nostro comunicato e a una conferenza stampa alla sede di Gazprom a Milano sabato 21 Maggio alle ore 15 in solidarietà agli attivisti colpiti e per denunciare gli accordi commerciali tra il nostro Paese e la multinazionale russa.
Alle 6:30 di stamattina tre attivisti di Fridays For Future Milano sono stati perquisiti nelle proprie abitazioni da 18 carabinieri - 6 ognuno - a seguito di un mandato di perquisizione.
Sono state perquisite le loro case, sequestrati telefonini e abiti, ed è stato chiesto di spogliarsi e fare flessioni.
La richiesta di perquisizione è arrivata da #Gazprom, la multinazionale del gas russa, che accusa gli attivisti di aver oscurato le telecamere di sorveglianza con l'accensione di un fumogeno e aver imbrattato di vernice l'esterno della sede di un rivenditore milanese della compagnia, durante la partecipazione a un'azione organizzata da collettivi studenteschi in data 19 marzo.
Il movimento globale #FridaysForFuture, nell'esprimere il proprio supporto agli attivisti coinvolti, evidenzia l'intento intimidatorio delle operazioni.
La ricerca di prove tramite perquisizione avviene attraverso un dispiegamento delle forze dell'ordine sovradimensionato rispetto alla pericolosità degli attivisti nonché a distanza di due mesi dall'azione, oltre che due giorni dopo l'accordo siglato da #Eni e Gazprom per l'acquisto in rubli del gas russo.
L'accaduto fa riflettere ancora una volta su sulle difficoltà con cui il nostro Paese accoglie le istanze dei movimenti ambientalisti, che con le loro contestazioni danno luce al potenziale ecocida delle politiche energetiche attuali basate sui #combustibilifossili, tanto più evidenti in clima di guerra, contestazioni puntualmente silenziate e all'occorrenza represse dietro la spinta delle stesse aziende del fossile.
Come denunciato durante l'azione, Gazprom é la terza compagnia per emissioni di gas climalteranti al mondo, e la principale beneficiaria dell’importazione europea di gas e petrolio russo. I rapporti commerciali con il nostro paese non si sono interrotti neppure con la guerra: l'Europa ha continuato ad acquistare combustibili fossili da Gazprom, finanziando direttamente la guerra in #Ucraina e le aggressioni militari russe.
Le intimidazioni ricevute non scoraggeranno il movimento per il clima, che in risposta chiede al Governo di interrompere i rapporti commerciali con Gazprom per l'acquisto di gas russo, un potente climalterante che minaccia non solo gli equilibri geopolitici, ma anche climatici di tutto il mondo.
Chiediamo il sostegno di chiunque abbia a cuore la pace e il futuro del nostro pianeta.
Invitiamo tutti e tutte a condividere il nostro comunicato e a una conferenza stampa alla sede di Gazprom a Milano sabato 21 Maggio alle ore 15 in solidarietà agli attivisti colpiti e per denunciare gli accordi commerciali tra il nostro Paese e la multinazionale russa.
Continuiamo a chiamarlo " #maltempo ", ma questa è CRISI CLIMATICA.
La pioggia incessante degli ultimi giorni in #Romagna ha fatto innalzare il corso di diversi fiumi, con varie rotture di argini e allagamenti a macchia di leopardo in tutto il territorio.
L’innalzamento del livello dei fiumi Montone, Lamone, Senio e Santerno dovuto alle forti e prolungate piogge ha inoltre reso necessaria la sospensione momentanea di diverse linee ferroviarie, come quella che collega Forlì e Faenza.
L'esondazione ha causato centinaia di evacuati, alcune famiglie sono rimaste senza elettricità.
☎️ Vista la situazione critica, sono stati istituiti numeri di telefono dedicati alla gestione dell'emergenza.
Per necessità di evacuazione, chiamate subito i Vigili del fuoco al 115. Per ogni altra informazione, è possibile chiamare lo 0546691313 o il 3351304981.
E mentre le amministrazioni Comunali raccomandano ai cittadini i comportamenti da adottare, all’insegna della massima prudenza, noi ci domandiamo: per quanto ancora continueremo a finanziare i combustibili fossili, emettere gas serra e sostanze inquinanti?
Quante altre trivellazioni vogliamo autorizzare a #Eni a Ravenna?
Quanto vogliamo continuare a cementificare con inutili supermercati e megastore?
Quante altre persone dovranno essere evacuate dalla propria abitazione perché i politici inizino a trattare la crisi climatica come un'emergenza, e agire per contrastarla?
Ci uniamo alla manifestazione di sabato 6 maggio a #Ravenna: per la giustizia climatica liberiamoci dal fossile e dalle opere inutili! 🌍🔥
• Testo di @fridaysforfuture_forlì
👉🏼 Dal Report IPCC: <<La frequenza e l'intensità degli eventi estremi con precipitazioni sono aumentate, rispetto agli anni '50, nella maggior parte delle terre emerse, e il cambiamento climatico indotto dall'uomo ne è probabilmente il principale responsabile>>
@fridaysforfuture_ravenna
La pioggia incessante degli ultimi giorni in #Romagna ha fatto innalzare il corso di diversi fiumi, con varie rotture di argini e allagamenti a macchia di leopardo in tutto il territorio.
L’innalzamento del livello dei fiumi Montone, Lamone, Senio e Santerno dovuto alle forti e prolungate piogge ha inoltre reso necessaria la sospensione momentanea di diverse linee ferroviarie, come quella che collega Forlì e Faenza.
L'esondazione ha causato centinaia di evacuati, alcune famiglie sono rimaste senza elettricità.
☎️ Vista la situazione critica, sono stati istituiti numeri di telefono dedicati alla gestione dell'emergenza.
Per necessità di evacuazione, chiamate subito i Vigili del fuoco al 115. Per ogni altra informazione, è possibile chiamare lo 0546691313 o il 3351304981.
E mentre le amministrazioni Comunali raccomandano ai cittadini i comportamenti da adottare, all’insegna della massima prudenza, noi ci domandiamo: per quanto ancora continueremo a finanziare i combustibili fossili, emettere gas serra e sostanze inquinanti?
Quante altre trivellazioni vogliamo autorizzare a #Eni a Ravenna?
Quanto vogliamo continuare a cementificare con inutili supermercati e megastore?
Quante altre persone dovranno essere evacuate dalla propria abitazione perché i politici inizino a trattare la crisi climatica come un'emergenza, e agire per contrastarla?
Ci uniamo alla manifestazione di sabato 6 maggio a #Ravenna: per la giustizia climatica liberiamoci dal fossile e dalle opere inutili! 🌍🔥
• Testo di @fridaysforfuture_forlì
👉🏼 Dal Report IPCC: <<La frequenza e l'intensità degli eventi estremi con precipitazioni sono aumentate, rispetto agli anni '50, nella maggior parte delle terre emerse, e il cambiamento climatico indotto dall'uomo ne è probabilmente il principale responsabile>>
@fridaysforfuture_ravenna
🔥 Eccoci qui, come ogni anno, si svolge in questo periodo la kermesse più famosa e attesa d’Italia.
Ma quali sono i lati oscuri del festival?
Ve ne presentiamo uno noi!
Come ormai da diversi anni, uno dei principali sponsor del festival è Eni Plenitude, l’azienda italiana, che predica bene (durante il festival), ma (purtroppo) razzola male nella realtà, continuando ad aumentare la produzione di idrocarburi e allontanandoci ulteriormente dall’obiettivo di ridurre le emissioni entro il 2030.
Quindi anche quest’anno Eni al Fantainvestimenti ha speso i suoi baudi per finanziare la crisi climatica e non una transizione energetica 👀
📑 Fonti:
- Eni capital matkets update 2023-2026
- Fatto quotidiano
- Greenpeace
- legambiente
✍️ Grafiche di: @mononat.rt_ @ii.reenee
#SanrEni #Sanremo #Sanremo2024 #Eni
In collaborazione con: @fridaysforfuture_roma
Ma quali sono i lati oscuri del festival?
Ve ne presentiamo uno noi!
Come ormai da diversi anni, uno dei principali sponsor del festival è Eni Plenitude, l’azienda italiana, che predica bene (durante il festival), ma (purtroppo) razzola male nella realtà, continuando ad aumentare la produzione di idrocarburi e allontanandoci ulteriormente dall’obiettivo di ridurre le emissioni entro il 2030.
Quindi anche quest’anno Eni al Fantainvestimenti ha speso i suoi baudi per finanziare la crisi climatica e non una transizione energetica 👀
📑 Fonti:
- Eni capital matkets update 2023-2026
- Fatto quotidiano
- Greenpeace
- legambiente
✍️ Grafiche di: @mononat.rt_ @ii.reenee
#SanrEni #Sanremo #Sanremo2024 #Eni
In collaborazione con: @fridaysforfuture_roma