‼️‼️ CORPORATIONS VS. CLIMA ‼️‼️
➡️ COME LE MULTINAZIONALI STANNO BLOCCANDO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA ⬅️
📌 Mentre va in scena il #WorldEconomicForum di #Davos, e i più grandi leader politici ed economici si scambiano opinioni sul destino del pianeta, un nuovo rapporto a firma 'Stop TTIP - Italia', 'Fairwatch', 'Terra' e 'COSPE Onlus' getta luce su uno dei #meccanismi più perversi della globalizzazione: ⚠️ la possibilità per le multinazionali, di fare causa agli #STATI per mancato profitto.⚠️
😱 Così, gli stati che emettono nuove #leggi per contrastare il cambiamento climatico rischiano di venire denunciati dalle #corporation del fossile e di dover pagare miliardi di #risarcimento, anche se le politiche vanno in direzione dell’interesse pubblico.
❌ In un processo senza giuria né pubblico, davanti a 3 avvocati commerciali, i governi devono difendere moratorie sulle #trivellazioni, piani di uscita dal #carbone o dall’energia #nucleare. E spesso perdono la causa o sono spinti a patteggiare per evitare risarcimenti troppo onerosi.
Così, per esempio...
🛑 Nel 2018 la #Westmoreland Coal Co., società statunitense che opera nel campo dell’estrazione mineraria, ha fatto causa al #Canada per 500 milioni di dollari, dopo che la provincia dell’Alberta ha varato un programma di eliminazione del #carbone dalla produzione elettrica entro il 2030;
🛑 Nel novembre 2019, la compagnia mineraria australiana #Aura ha fatto causa alla Svezia dopo che il paese ha deciso di vietare l’estrazione di #uranio nel suo territorio;
🛑 A maggio 2017 la società petrolifera britannica #Rockhopper ha intentato una causa contro l’Italia, dopo il rifiuto dello stato – nel 2016 – di concedere al celebre progetto Ombrina Mare la concessione per estrarre #petrolio nell’Adriatico abruzzese entro le 12 miglia marine.
📊 Secondo ultimi dati disponibili le imprese hanno utilizzato questo #meccanismo 983 volte per trascinare alla sbarra #governi “colpevoli” di proporre politiche sgradite.
❌ Nel 2020 le cause in tutto il mondo supereranno quota 1.000!
⛔️ Questo sistema deve cambiare radicalmente, o non potremo far fronte alla crisi ecologica.
Bisogna invertire le priorità fra gli interessi del business e i diritti umani, e queste manovre spregiudicate delle multinazionali del fossile devono essere fermate immediatamente.
Il rapporto "Processo al Futuro" 👉 https://bit.ly/37kSFlX
Per info 👉 https://bit.ly/37ibGpm
#StopISDS
#WEF20
#FridaysForFuture
#EmergenzaClimatica
#FridaysForFuture
➡️ COME LE MULTINAZIONALI STANNO BLOCCANDO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA ⬅️
📌 Mentre va in scena il #WorldEconomicForum di #Davos, e i più grandi leader politici ed economici si scambiano opinioni sul destino del pianeta, un nuovo rapporto a firma 'Stop TTIP - Italia', 'Fairwatch', 'Terra' e 'COSPE Onlus' getta luce su uno dei #meccanismi più perversi della globalizzazione: ⚠️ la possibilità per le multinazionali, di fare causa agli #STATI per mancato profitto.⚠️
😱 Così, gli stati che emettono nuove #leggi per contrastare il cambiamento climatico rischiano di venire denunciati dalle #corporation del fossile e di dover pagare miliardi di #risarcimento, anche se le politiche vanno in direzione dell’interesse pubblico.
❌ In un processo senza giuria né pubblico, davanti a 3 avvocati commerciali, i governi devono difendere moratorie sulle #trivellazioni, piani di uscita dal #carbone o dall’energia #nucleare. E spesso perdono la causa o sono spinti a patteggiare per evitare risarcimenti troppo onerosi.
Così, per esempio...
🛑 Nel 2018 la #Westmoreland Coal Co., società statunitense che opera nel campo dell’estrazione mineraria, ha fatto causa al #Canada per 500 milioni di dollari, dopo che la provincia dell’Alberta ha varato un programma di eliminazione del #carbone dalla produzione elettrica entro il 2030;
🛑 Nel novembre 2019, la compagnia mineraria australiana #Aura ha fatto causa alla Svezia dopo che il paese ha deciso di vietare l’estrazione di #uranio nel suo territorio;
🛑 A maggio 2017 la società petrolifera britannica #Rockhopper ha intentato una causa contro l’Italia, dopo il rifiuto dello stato – nel 2016 – di concedere al celebre progetto Ombrina Mare la concessione per estrarre #petrolio nell’Adriatico abruzzese entro le 12 miglia marine.
📊 Secondo ultimi dati disponibili le imprese hanno utilizzato questo #meccanismo 983 volte per trascinare alla sbarra #governi “colpevoli” di proporre politiche sgradite.
❌ Nel 2020 le cause in tutto il mondo supereranno quota 1.000!
⛔️ Questo sistema deve cambiare radicalmente, o non potremo far fronte alla crisi ecologica.
Bisogna invertire le priorità fra gli interessi del business e i diritti umani, e queste manovre spregiudicate delle multinazionali del fossile devono essere fermate immediatamente.
Il rapporto "Processo al Futuro" 👉 https://bit.ly/37kSFlX
Per info 👉 https://bit.ly/37ibGpm
#StopISDS
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#EmergenzaClimatica
#FridaysForFuture
🧟♂ UNO SPETTRO MINACCIA I PROGRAMMI DI AZZERAMENTO DELLE EMISSIONI ITALIANE: È LO SPETTRO DEL GAS FOSSILE 🧟♂
➡️ Questo è il sunto dell'ultima indagine sui progetti di supporto alle energie #fossili, pubblicato nei giorni scorsi dal Global Energy Monitor! Purtroppo il problema non riguarda solo l'Italia, ma l'intera Europa! Sono infatti 117 i MILIARDI di euro che i paesi europei stanno investendo in nuove infrastrutture di GAS FOSSILE (#metano), di cui ben 12 sono previsti in Italia.
😱 Il problema è enorme: se davvero il governo italiano (e con lui i colleghi europei) decideranno di destinare tutti questi fondi alla transizione dal #petrolio al #gas... ci rimarrà poco per cui lottare. Potremo dire addio a qualunque speranza di contenere il #riscaldamento globale entro gli 1.5 gradi. Potremo dire addio a qualunque obiettivo di #azzeramento delle emissioni entro il 2030 - ma anche entro il 2050. Potremo dire definitivamente addio al mondo come lo conosciamo oggi.
❌ Sì, perché se l'Italia sceglierà di realizzare le 5 MEGA-CENTRALI a gas #fossile che sembra voler costruire, vorrà dire che per almeno 30 anni dovremo affidarci solo ed esclusivamente a quelle. Non solo nei territori in cui verranno costruite, ma in tutto il paese: pensate che in #Sardegna, isola che potrebbe tranquillamente diventare la prima regione d'Italia 100% rinnovabile, il governo prevede di convogliare 6.4 MILIARDI di metri cubi di gas fossile. Peccato però che l'intera domanda della Sardegna sia, al massimo, di 900 milioni: e qual è la ragione di questa mostruosa differenza? Semplice: l'idea è di rifornire non solo la Sardegna, non solo l'Italia, ma l'intera area del Sud #Europa con gas fossile!
❓Qualcuno potrebbe chiedersi: ma dove sta il problema? Il metano non viene spesso chiamato gas "pulito" o "#naturale"? Purtroppo, in questi anni le multinazionali del gas fossile hanno messo in atto una vera e propria campagna di DISINFORMAZIONE. È vero che il metano, se bruciato, emette meno CO2 del petrolio; ma parliamo di un misero 30% in meno! Inoltre, bisogna tenere a mente il drammatico problema delle #perdite nei gasdotti, che rilasciano METANO PURO nell'atmosfera... Un gas che ha un "potenziale riscaldante" decine di volte più alto della CO2!
⏳ Non dimentichiamolo: noi abbiamo 8 ANNI per azzerare le #emissioni. Non ridurle, non dimezzarle: AZZERARLE. Ecco perché la battaglia contro la #metanizzazione è una delle nostre battaglie più importanti. Persa questa, qualunque velleità di azzeramento delle emissioni sarà distrutta.
⚠️ PS: Un post su un social network non basta, ovviamente. Stay tuned: nei prossimi giorni ci saranno IMPORTANTI NOVITÀ.
#fridaysforfuture
#stopmetano
✍ Fonti:
• Valori
https://valori.it/gli-obiettivi-climatici-ue-minacciati-da-117-miliardi-di-fondi-per-il-gas-fossile/
• Il Fatto Quotidiano
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/12/10/la-sardegna-punta-sul-metano-anche-se-non-ne-ha-bisogno-cosi-finisce-la-fiaba-dellisola-verde/5603722/
➡️ Questo è il sunto dell'ultima indagine sui progetti di supporto alle energie #fossili, pubblicato nei giorni scorsi dal Global Energy Monitor! Purtroppo il problema non riguarda solo l'Italia, ma l'intera Europa! Sono infatti 117 i MILIARDI di euro che i paesi europei stanno investendo in nuove infrastrutture di GAS FOSSILE (#metano), di cui ben 12 sono previsti in Italia.
😱 Il problema è enorme: se davvero il governo italiano (e con lui i colleghi europei) decideranno di destinare tutti questi fondi alla transizione dal #petrolio al #gas... ci rimarrà poco per cui lottare. Potremo dire addio a qualunque speranza di contenere il #riscaldamento globale entro gli 1.5 gradi. Potremo dire addio a qualunque obiettivo di #azzeramento delle emissioni entro il 2030 - ma anche entro il 2050. Potremo dire definitivamente addio al mondo come lo conosciamo oggi.
❌ Sì, perché se l'Italia sceglierà di realizzare le 5 MEGA-CENTRALI a gas #fossile che sembra voler costruire, vorrà dire che per almeno 30 anni dovremo affidarci solo ed esclusivamente a quelle. Non solo nei territori in cui verranno costruite, ma in tutto il paese: pensate che in #Sardegna, isola che potrebbe tranquillamente diventare la prima regione d'Italia 100% rinnovabile, il governo prevede di convogliare 6.4 MILIARDI di metri cubi di gas fossile. Peccato però che l'intera domanda della Sardegna sia, al massimo, di 900 milioni: e qual è la ragione di questa mostruosa differenza? Semplice: l'idea è di rifornire non solo la Sardegna, non solo l'Italia, ma l'intera area del Sud #Europa con gas fossile!
❓Qualcuno potrebbe chiedersi: ma dove sta il problema? Il metano non viene spesso chiamato gas "pulito" o "#naturale"? Purtroppo, in questi anni le multinazionali del gas fossile hanno messo in atto una vera e propria campagna di DISINFORMAZIONE. È vero che il metano, se bruciato, emette meno CO2 del petrolio; ma parliamo di un misero 30% in meno! Inoltre, bisogna tenere a mente il drammatico problema delle #perdite nei gasdotti, che rilasciano METANO PURO nell'atmosfera... Un gas che ha un "potenziale riscaldante" decine di volte più alto della CO2!
⏳ Non dimentichiamolo: noi abbiamo 8 ANNI per azzerare le #emissioni. Non ridurle, non dimezzarle: AZZERARLE. Ecco perché la battaglia contro la #metanizzazione è una delle nostre battaglie più importanti. Persa questa, qualunque velleità di azzeramento delle emissioni sarà distrutta.
⚠️ PS: Un post su un social network non basta, ovviamente. Stay tuned: nei prossimi giorni ci saranno IMPORTANTI NOVITÀ.
#fridaysforfuture
#stopmetano
✍ Fonti:
• Valori
https://valori.it/gli-obiettivi-climatici-ue-minacciati-da-117-miliardi-di-fondi-per-il-gas-fossile/
• Il Fatto Quotidiano
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/12/10/la-sardegna-punta-sul-metano-anche-se-non-ne-ha-bisogno-cosi-finisce-la-fiaba-dellisola-verde/5603722/
Valori
Gas fossile, 117 miliardi di fondi Ue minacciano il clima
Gli investimenti, pubblici e privati, riguardano 7 Stati europei (Italia inclusa). Se confermati, addio al sogno di una UE "carbon neutral" entro il 2050.
⚠️ Spesso ci viene ricordato che riconvertire un'azienda - figurarsi un'economia! - per renderla '#sostenibile' è praticamente impossibile. Ma è davvero così? ⠀
⠀
❌ I dati ci dicono di no. Spesso è solo un alibi. Perché quando c'è la volontà, ci si riesce. Persino una #multinazionale come Erg, che dalla sua nascita ha sempre lavorato nel settore dei combustibili fossili, è riuscita a cambiare rotta.⠀
⠀
⌛ ERG nasce nel 1938 con l'obiettivo di occuparsi del "commercio di prodotti derivati dalla lavorazione del #petrolio e del catrame". Continua a svolgere questa attività fino ai primi anni 2000, quando decide di puntare sul mercato emergente delle #rinnovabili.⠀
⠀
💼 Nel 2008 comincia a vendere i suoi #asset nel settore dei combustibili fossili: il valore delle cessioni - nel corso degli anni - arriva a circa 3.3 miliardi di euro. Dal 2017 è un'azienda 100% rinnovabile.⠀
⠀
♻️ Cambiare è quindi possibile: ERG è riuscita a diventare la prima azienda italiana nella produzione di energia #eolica, ma in giro per il mondo i casi simili sono in costante aumento (basta vedere, ad esempio, la danese Ørsted).⠀
⠀
⛔ Purtroppo, sono altrettante le imprese che non hanno alcuna intenzione di fare la loro parte nella lotta alla crisi climatica: in Italia giganteggia il caso di #ENI, la 30ª azienda più inquinante al mondo, che ha in progetto di aprire 140 nuovi pozzi di petrolio entro il 2022!⠀
⠀
🔜 Siamo scesi in piazza negli scorsi mesi per opporci a questi comportamenti criminali, e continueremo in futuro a farlo! Non permetteremo a NESSUNO di lucrare sul nostro futuro. "Il cambiamento sta arrivando, che piaccia o no!"⠀
⠀
#fridaysforfuture⠀
⠀
📌 Fonti:⠀
⠀
• Valori.it⠀
https://valori.it/erg-transizione-fossile-rinnovabili/⠀
⠀
• Lifegate⠀
https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/intervista-edoardo-garrone-erg-da-oil-a-rinnovabili⠀
⠀
• Greenreport⠀
http://www.greenreport.it/news/economia-ecologica/big-del-petrolio-numero-1-nelleolico-la-transizione-possibile-anche-italia/
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❌ I dati ci dicono di no. Spesso è solo un alibi. Perché quando c'è la volontà, ci si riesce. Persino una #multinazionale come Erg, che dalla sua nascita ha sempre lavorato nel settore dei combustibili fossili, è riuscita a cambiare rotta.⠀
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⌛ ERG nasce nel 1938 con l'obiettivo di occuparsi del "commercio di prodotti derivati dalla lavorazione del #petrolio e del catrame". Continua a svolgere questa attività fino ai primi anni 2000, quando decide di puntare sul mercato emergente delle #rinnovabili.⠀
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💼 Nel 2008 comincia a vendere i suoi #asset nel settore dei combustibili fossili: il valore delle cessioni - nel corso degli anni - arriva a circa 3.3 miliardi di euro. Dal 2017 è un'azienda 100% rinnovabile.⠀
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♻️ Cambiare è quindi possibile: ERG è riuscita a diventare la prima azienda italiana nella produzione di energia #eolica, ma in giro per il mondo i casi simili sono in costante aumento (basta vedere, ad esempio, la danese Ørsted).⠀
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⛔ Purtroppo, sono altrettante le imprese che non hanno alcuna intenzione di fare la loro parte nella lotta alla crisi climatica: in Italia giganteggia il caso di #ENI, la 30ª azienda più inquinante al mondo, che ha in progetto di aprire 140 nuovi pozzi di petrolio entro il 2022!⠀
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🔜 Siamo scesi in piazza negli scorsi mesi per opporci a questi comportamenti criminali, e continueremo in futuro a farlo! Non permetteremo a NESSUNO di lucrare sul nostro futuro. "Il cambiamento sta arrivando, che piaccia o no!"⠀
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#fridaysforfuture⠀
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📌 Fonti:⠀
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• Valori.it⠀
https://valori.it/erg-transizione-fossile-rinnovabili/⠀
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• Lifegate⠀
https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/intervista-edoardo-garrone-erg-da-oil-a-rinnovabili⠀
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• Greenreport⠀
http://www.greenreport.it/news/economia-ecologica/big-del-petrolio-numero-1-nelleolico-la-transizione-possibile-anche-italia/
📣 ENI è il 1° produttore di petrolio al mondo in Africa. Da qui deriva oltre la metà della sua produzione di petrolio e gas.🛑
🌍 #DeltaDelNiger (dove vivono circa 30 milioni di persone)
A causa delle continue fuoriuscite di #petrolio questa regione è una delle più inquinate al mondo e la sua ricchissima #biodiversità è distrutta forse per sempre.
Gli impatti sulla #salute degli abitanti sono enormi.
👩⚖️ Dal 2018, Eni è sotto processo con l’accusa di aver pagato una tangente da 1 miliardo di euro per un enorme blocco petrolifero in #Nigeria.
- la somma è superiore all’intero budget per la sanità del paese, con 90 milioni di persone in condizione di estrema povertà -
🌍 #Mozambico: tre dei maggiori progetti di gas naturale liquefatto al mondo sono in fase di realizzazione.
Tra le aziende coinvolte c'è Eni.
☢️<<Molte famiglie sono state costrette ad #abbandonare la propria terra per far spazio alle operazioni e tante altre dovranno farlo, per un totale di circa 1.500 famiglie, in base alle stime delle stesse compagnie>> 🚸
📣 Gli investimenti di Eni hanno un impatto devastante sulle #persone e sugli #ecosistemi. Non staremo a guardare mentre ci viene bruciato il #futuro!
🔥 Ci vediamo il 13 Maggio...stay tuned!
#ciavvelEni
#RITORNOALFUTURO #13/05
⏩ Fonti: https://www.recommon.org/gas-covid-19-e-jihad-tre-maledizioni-per-il-mozambico/
🌍 #DeltaDelNiger (dove vivono circa 30 milioni di persone)
A causa delle continue fuoriuscite di #petrolio questa regione è una delle più inquinate al mondo e la sua ricchissima #biodiversità è distrutta forse per sempre.
Gli impatti sulla #salute degli abitanti sono enormi.
👩⚖️ Dal 2018, Eni è sotto processo con l’accusa di aver pagato una tangente da 1 miliardo di euro per un enorme blocco petrolifero in #Nigeria.
- la somma è superiore all’intero budget per la sanità del paese, con 90 milioni di persone in condizione di estrema povertà -
🌍 #Mozambico: tre dei maggiori progetti di gas naturale liquefatto al mondo sono in fase di realizzazione.
Tra le aziende coinvolte c'è Eni.
☢️<<Molte famiglie sono state costrette ad #abbandonare la propria terra per far spazio alle operazioni e tante altre dovranno farlo, per un totale di circa 1.500 famiglie, in base alle stime delle stesse compagnie>> 🚸
📣 Gli investimenti di Eni hanno un impatto devastante sulle #persone e sugli #ecosistemi. Non staremo a guardare mentre ci viene bruciato il #futuro!
🔥 Ci vediamo il 13 Maggio...stay tuned!
#ciavvelEni
#RITORNOALFUTURO #13/05
⏩ Fonti: https://www.recommon.org/gas-covid-19-e-jihad-tre-maledizioni-per-il-mozambico/
⚠️ ENORME SVERSAMENTO DI #PETROLIO IN MARE. Cosa sta succedendo alle isole #Mauritius? ⚠️
🚢 Qualche settimana fa, il 25 luglio, una petroliera si è #incagliata a 2 km a sud-est del Paese africano. L'equipaggio è stato subito portato in salvo e in un primo momento si è esclusa la possibilità di una perdita.
➡️ Ma così non è stato: da ormai cinque giorni una lunga scia di #carburante di oltre 1000 tonnellate si sta spargendo a macchia d'olio nelle acque delle Mauritius. Minacciando, ora dopo ora, il prezioso ecosistema che vive in fondo al mare.
📣 “Siamo in una situazione di crisi ambientale“, ha ammesso il ministro dell’Ambiente Kavy Ramano.
📣 “È la prima volta che affrontiamo una catastrofe di questo tipo e siamo equipaggiati in maniera #insufficiente per gestire il problema”, ha avvertito il Ministro della Pesca Sudheer Maudhoo.
😱 E non è tutto: a bordo della nave restano 200 tonnellate di #diesel e 2.500 di carburante. Il governo delle Mauritius ha fatto sapere che nei giorni scorsi gli sforzi per stabilizzare la petroliera sono falliti a causa del mare grosso, così come quelli per aspirare petrolio.
💥 Ora si teme che la nave possa spezzarsi in due, accrescendo le fuoriuscite e innescando una catastrofe per la costa dell’isola, che ospita alcune delle barriere coralline più preziose del continente.
🆘 È un caso? O è forse una conseguenza della nostra scelta di continuare a basare la nostra intera società sui combustibili fossili?
🙏 Vuoi donare per aiutare le Mauritius? Clicca su questo link 🔜 https://www.crowdfund.mu/mauritius-oil-spill-cleaning-2020-mv-wakashio-306.html e segui il profilo di @fridaysforfuturemauritius su Instagram!
📸 Photo Credits: CNN (Laura Morosoli, Dev Ramkhelawon, Eric Villars, Jean Aurelio Prudence, Daren Mauree) 👉🏼 https://edition.cnn.com/2020/08/09/world/gallery/mauritius-oil-spill-2020/index.html
🚢 Qualche settimana fa, il 25 luglio, una petroliera si è #incagliata a 2 km a sud-est del Paese africano. L'equipaggio è stato subito portato in salvo e in un primo momento si è esclusa la possibilità di una perdita.
➡️ Ma così non è stato: da ormai cinque giorni una lunga scia di #carburante di oltre 1000 tonnellate si sta spargendo a macchia d'olio nelle acque delle Mauritius. Minacciando, ora dopo ora, il prezioso ecosistema che vive in fondo al mare.
📣 “Siamo in una situazione di crisi ambientale“, ha ammesso il ministro dell’Ambiente Kavy Ramano.
📣 “È la prima volta che affrontiamo una catastrofe di questo tipo e siamo equipaggiati in maniera #insufficiente per gestire il problema”, ha avvertito il Ministro della Pesca Sudheer Maudhoo.
😱 E non è tutto: a bordo della nave restano 200 tonnellate di #diesel e 2.500 di carburante. Il governo delle Mauritius ha fatto sapere che nei giorni scorsi gli sforzi per stabilizzare la petroliera sono falliti a causa del mare grosso, così come quelli per aspirare petrolio.
💥 Ora si teme che la nave possa spezzarsi in due, accrescendo le fuoriuscite e innescando una catastrofe per la costa dell’isola, che ospita alcune delle barriere coralline più preziose del continente.
🆘 È un caso? O è forse una conseguenza della nostra scelta di continuare a basare la nostra intera società sui combustibili fossili?
🙏 Vuoi donare per aiutare le Mauritius? Clicca su questo link 🔜 https://www.crowdfund.mu/mauritius-oil-spill-cleaning-2020-mv-wakashio-306.html e segui il profilo di @fridaysforfuturemauritius su Instagram!
📸 Photo Credits: CNN (Laura Morosoli, Dev Ramkhelawon, Eric Villars, Jean Aurelio Prudence, Daren Mauree) 👉🏼 https://edition.cnn.com/2020/08/09/world/gallery/mauritius-oil-spill-2020/index.html
www.crowdfund.mu
Mauritius Oil Spill Cleaning 2020 - MV WAKASHIO
As we are now facing the worst-case scenario in regard to the shipwreck of the MV WAKASHIO, Eco-Sud a local NGO will be collecting funds for all expenses linked to the cleaning and protection of the lagoon during this crisis.(French Version Below)
As we…
As we…
[ ... continua]Conte dice: “Dobbiamo dare una svolta alla società."
E come si fa a dare questa svolta se affidiamo la gestione di questi fondi ad una società (ENI) che non crede minimamente nella transizione visto che - citando i loro piani - punta ad avere l'85% di produzione di #GAS fossile al 2050?
Non solo ha dimostrato di non crederci, ma rischia di danneggiare gli interessi di tutti gli italiani:
- finanziando progetti per la cattura della CO2 (con 12 mld €), sconvenienti dal punto di vista economico e pure clamorosamente meno efficace rispetto alle ormai convenienti rinnovabili (come già altre aziende del fossile han fatto...)
- AUMENTANDO l'estrazione e la produzione di #gas e #petrolio, che al contrario delle rinnovabili dobbiamo importare sempre dall'estero, aumentando così la bolletta di tutti i cittadini
Il conflitto di interessi è grande quanto un giacimento, e non solo per #Descalzi, il manager di #ENI, ma anche per le altre società coinvolte: da #Snam a #Enel.
Il #NextGenerationEU deve avere solo un interesse: quello dei cittadini italiani e delle nuove generazioni, ossia #transizione ecologica ed energetica.
Questa è l'unica via per limitare la #CrisiClimatica e allo stesso tempo creare il TRIPLO dei posti di lavoro rispetto ai #CombustibiliFossili (cit. Stiglitz, premio Nobel per l'economia, Oxford, McKinsey, ...)
Ogni altra direzione danneggerà il nostro #futuro.
Non fate finta di non saperlo, perché se ieri potevate passare per ingenui, oggi si diventa colpevoli.
🗞 fonte
#NonFossilizziamoci #FridaysForFuture #ClimateStrike #RecoveryFund
🎆 CAPODANNO COL BOTTO 🎆
🛢 La produzione energetica mondiale dipende dalle fonti fossili per più dell'80%, per il 33% dal #petrolio, che è causa di inquinamento e miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno.
Il petrolio è all'origine di molti prodotti: carburante, plastica, asfalto, cosmetici, inchiostri, cera, fertilizzanti... alcuni sono molto utili, ma a questo ritmo ce lo ritroviamo ovunque. E allora? Beviamocelo anche! 🥂
No, non per davvero!
☕️ Prepara del tè o caffè (o una bevanda scura) in un bicchiere
A mezzanotte brindiamo all'anno nuovo con il "petrolio"!
‼️ Posta una foto o un video del #brindisi sui social, scrivendo "Nel 2021 che vorrei..." e il tuo più grande desiderio contro la crisi climatica.
Tagga 3 amic* invitandol* a fare lo stesso, non dimenticarti di taggare Fridays for Future Italia e il tuo gruppo locale.
🍾 Brindiamo al nuovo #anno, finalmente abbiamo risolto la crisi climatica e il petrolio è solo un brutto ricordo!
Ah.... non lo è?
#MerryCrisis #HappyNewFear #OilChallenge #Capodanno2020 #FightFor1Point5 #NonFossilizziamoci
🛢 La produzione energetica mondiale dipende dalle fonti fossili per più dell'80%, per il 33% dal #petrolio, che è causa di inquinamento e miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno.
Il petrolio è all'origine di molti prodotti: carburante, plastica, asfalto, cosmetici, inchiostri, cera, fertilizzanti... alcuni sono molto utili, ma a questo ritmo ce lo ritroviamo ovunque. E allora? Beviamocelo anche! 🥂
No, non per davvero!
☕️ Prepara del tè o caffè (o una bevanda scura) in un bicchiere
A mezzanotte brindiamo all'anno nuovo con il "petrolio"!
‼️ Posta una foto o un video del #brindisi sui social, scrivendo "Nel 2021 che vorrei..." e il tuo più grande desiderio contro la crisi climatica.
Tagga 3 amic* invitandol* a fare lo stesso, non dimenticarti di taggare Fridays for Future Italia e il tuo gruppo locale.
🍾 Brindiamo al nuovo #anno, finalmente abbiamo risolto la crisi climatica e il petrolio è solo un brutto ricordo!
Ah.... non lo è?
#MerryCrisis #HappyNewFear #OilChallenge #Capodanno2020 #FightFor1Point5 #NonFossilizziamoci
Ma c'è davvero ancora qualcuno che vuole trivellare l'Artico?
Sembra proprio di sì.
E questo nonostante le più grandi banche del mondo abbiano già affermato che non supporteranno più eventuali progetti di perforazione in #Artico, in cerca di #petrolio o di #gas fossile.
Lo fanno perché sono i più grandi sostenitori di #GretaThunberg e di #FridaysForFuture?
Potrebbe anche essere.
Ma è decisamente più probabile che si siano accorti che si tratta di progetti nati morti e nemmeno economicamente convenienti. Peccato che l'amministrazione Trump non sia dello stesso parere.
E anche negli ultimi giorni del suo mandato sta dando il meglio (o peggio) di sé, cercando di mettere all'asta dei lotti per la #trivellazione nell'area protetta dell' #Alaska. Questa notizia è sconvolgente da tutti i punti di vista. Nella situazione attuale andare ad estrarre altri combustibili fossili è una scelta totalmente sbagliata, inoltre si andrebbe ad inquinare e a devastare per sempre un #habitat unico e ricco di numerose specie già minacciate dal collasso climatico.
Se i lotti dovessero essere venduti alle società energetiche neanche l'amministrazione successiva potrebbe fare qualcosa per tornare indietro e salvare il territorio: diventerebbero di proprietà delle compagnie petrolifere.
È per questo ancora più essenziale far sentire la nostra voce, e battersi perché nei loro ultimi rantoli non distruggano per sempre #ecosistemi come l'Artico.
Aggiungi la tua firma per impedire le trivellazioni nell'Arctic National Wildlife Refuge 👉 https://www.change.org/p/no-drilling-in-the-arctic-national-wildlife-refuge
Per approfondire 👉 https://www.theguardian.com/environment/2021/jan/05/trump-arctic-national-wildlife-refuge-lease-sales
Sembra proprio di sì.
E questo nonostante le più grandi banche del mondo abbiano già affermato che non supporteranno più eventuali progetti di perforazione in #Artico, in cerca di #petrolio o di #gas fossile.
Lo fanno perché sono i più grandi sostenitori di #GretaThunberg e di #FridaysForFuture?
Potrebbe anche essere.
Ma è decisamente più probabile che si siano accorti che si tratta di progetti nati morti e nemmeno economicamente convenienti. Peccato che l'amministrazione Trump non sia dello stesso parere.
E anche negli ultimi giorni del suo mandato sta dando il meglio (o peggio) di sé, cercando di mettere all'asta dei lotti per la #trivellazione nell'area protetta dell' #Alaska. Questa notizia è sconvolgente da tutti i punti di vista. Nella situazione attuale andare ad estrarre altri combustibili fossili è una scelta totalmente sbagliata, inoltre si andrebbe ad inquinare e a devastare per sempre un #habitat unico e ricco di numerose specie già minacciate dal collasso climatico.
Se i lotti dovessero essere venduti alle società energetiche neanche l'amministrazione successiva potrebbe fare qualcosa per tornare indietro e salvare il territorio: diventerebbero di proprietà delle compagnie petrolifere.
È per questo ancora più essenziale far sentire la nostra voce, e battersi perché nei loro ultimi rantoli non distruggano per sempre #ecosistemi come l'Artico.
Aggiungi la tua firma per impedire le trivellazioni nell'Arctic National Wildlife Refuge 👉 https://www.change.org/p/no-drilling-in-the-arctic-national-wildlife-refuge
Per approfondire 👉 https://www.theguardian.com/environment/2021/jan/05/trump-arctic-national-wildlife-refuge-lease-sales
www.change.org
Sign the Petition
NO Drilling in the Arctic National Wildlife Refuge!
Giovedì 1 aprile è stata la giornata mondiale di ribellione contro la finanza fossile, organizzata da Extinction Rebellion.
☠️ Il sistema finanziario globale e i fondi assicurativi continuano a investire massicciamente in società e progetti legati ai #CombustibiliFossili, contribuendo ad aumentare la quantità di gas climalteranti immessi in atmosfera.
Il declino del settore, dovuto al costo ormai inferiore dell'energia rinnovabile, rappresenta una seria minaccia alla stabilità finanziaria mondiale.
📈 Mentre il finanziamento del carbone si sta lentamente riducendo, crescono gli investimenti nell’industria del petrolio e del #gas.
Nell’ultimo anno, sono aumentati del 34% gli investimenti nella ricerca ed estrazione nell’Artico e del 134% nella ricerca ed estrazione di #petrolio e gas offshore.
🔎 Tra gli istituti italiani maggiormente coinvolti, spiccano sicuramente Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Come sottolinea Re:common, Intesa ha una policy molto debole sul settore del carbone e dell'oil&gas, e non ha pubblicato i dati relativi alle emissioni connesse ai propri investimenti.
Unicredit ha annunciato la data della sua uscita dal settore del carbone ma continua ad investire su petrolio e #gas.
🌪 La catastrofe climatica ed ecologica, e quella economica e sociale che ne seguirebbe, incombono sul nostro futuro. Chi persiste in questo tipo di investimenti sta giocando con le vite e la salute di milioni di persone.
⠀
👁 Aprire gli occhi sulla verità della crisi è doloroso, ma è solo inizio del processo per risvegliare la coscienza combattiva di tutt_ noi.
⠀
NOI VOGLIAMO VIVERE!
✊ Sii parte del cambiamento necessario.
Unisciti al movimento.
Fonti
☠️ Il sistema finanziario globale e i fondi assicurativi continuano a investire massicciamente in società e progetti legati ai #CombustibiliFossili, contribuendo ad aumentare la quantità di gas climalteranti immessi in atmosfera.
Il declino del settore, dovuto al costo ormai inferiore dell'energia rinnovabile, rappresenta una seria minaccia alla stabilità finanziaria mondiale.
📈 Mentre il finanziamento del carbone si sta lentamente riducendo, crescono gli investimenti nell’industria del petrolio e del #gas.
Nell’ultimo anno, sono aumentati del 34% gli investimenti nella ricerca ed estrazione nell’Artico e del 134% nella ricerca ed estrazione di #petrolio e gas offshore.
🔎 Tra gli istituti italiani maggiormente coinvolti, spiccano sicuramente Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Come sottolinea Re:common, Intesa ha una policy molto debole sul settore del carbone e dell'oil&gas, e non ha pubblicato i dati relativi alle emissioni connesse ai propri investimenti.
Unicredit ha annunciato la data della sua uscita dal settore del carbone ma continua ad investire su petrolio e #gas.
🌪 La catastrofe climatica ed ecologica, e quella economica e sociale che ne seguirebbe, incombono sul nostro futuro. Chi persiste in questo tipo di investimenti sta giocando con le vite e la salute di milioni di persone.
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👁 Aprire gli occhi sulla verità della crisi è doloroso, ma è solo inizio del processo per risvegliare la coscienza combattiva di tutt_ noi.
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NOI VOGLIAMO VIVERE!
✊ Sii parte del cambiamento necessario.
Unisciti al movimento.
Fonti
Extinction Rebellion - Italia
Ribellione 2021 - Finanza fossile
Pagina italiana del movimento Extinction Rebellion
Per capire cosa è stato e cosa continua a essere lo sviluppo economico in Italia bisogna andare a #Ravenna.
🍃 Qui tra le acque e i canneti della laguna sorge uno dei poli petrolchimici più grandi del nostro paese costruito negli anni 50 da #Eni.
L’azienda è presente nella zona dalla sua nascita, quando sono stati scoperti grandi giacimenti di #metano. Nonostante gli anni l'azienda è la padrona di questa terra, e come racconta un attivista, a Ravenna “ciò che propone ENI è accettato senza fiatare”.
Negli anni '50, in pieno boom economico, il #metano era considerato una grande alternativa a #petrolio e #carbone, ma dopo 70 anni, migliaia di studi scientifici sulla crisi climatica, eventi estremi e, soprattutto, abbassamento dei costi delle energie #rinnovabili, le istituzioni locali e i sindacati considerano ancora il metano una fonte energetica di transizione, ritardando la decarbonizzazione e scegliendo di dipendere ancora da infrastrutture e aziende che non permettono di rispettare gli #AccordidiParigi.
E, mentre ENI chiede a gran voce fondi pubblici per realizzare il progetto di cattura della #CO2 (il CCS) e la produzione di #idrogeno dal metano, la costruzione di impianti di energia rinnovabile resta impigliata tra le maglie della burocrazia.
🗞 Per approfondire la campagna segui la pagina @noccs_ilfuturononsistocca o segui questo link
Leggi l'articolo su internazionale
🔥 Ci vediamo il 12 Maggio a Ravenna!
🍃 Qui tra le acque e i canneti della laguna sorge uno dei poli petrolchimici più grandi del nostro paese costruito negli anni 50 da #Eni.
L’azienda è presente nella zona dalla sua nascita, quando sono stati scoperti grandi giacimenti di #metano. Nonostante gli anni l'azienda è la padrona di questa terra, e come racconta un attivista, a Ravenna “ciò che propone ENI è accettato senza fiatare”.
Negli anni '50, in pieno boom economico, il #metano era considerato una grande alternativa a #petrolio e #carbone, ma dopo 70 anni, migliaia di studi scientifici sulla crisi climatica, eventi estremi e, soprattutto, abbassamento dei costi delle energie #rinnovabili, le istituzioni locali e i sindacati considerano ancora il metano una fonte energetica di transizione, ritardando la decarbonizzazione e scegliendo di dipendere ancora da infrastrutture e aziende che non permettono di rispettare gli #AccordidiParigi.
E, mentre ENI chiede a gran voce fondi pubblici per realizzare il progetto di cattura della #CO2 (il CCS) e la produzione di #idrogeno dal metano, la costruzione di impianti di energia rinnovabile resta impigliata tra le maglie della burocrazia.
🗞 Per approfondire la campagna segui la pagina @noccs_ilfuturononsistocca o segui questo link
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🔥 Ci vediamo il 12 Maggio a Ravenna!
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