++LE LOCUSTE IN AFRICA? NON PROVATE A TIRARE IN CAUSA LA BIBBIA!++
🗣In questi giorni sui media sono comparse le prime notizie dell'ennesima conseguenza della #CrisiClimatica che sta affiggendo il continente africano da un anno a questa parte. Ai fenomeni di siccità e inondazioni si aggiunge un'invasione di #locuste di proporzioni epocali, che in #Etiopia e #Somalia non si vedeva da 25 anni e in #Kenya persino dagli anni '50.
🌪Ma questo flagello non arriva per mano del Signore! Come spiegano i climatologi Guleid Artan e Abubakr Salih Babiker dell'osservatorio climatico ICPAC di Nairobi, insieme ai responsabili locali della FAO e dell’IGAD (Ente di Sviluppo del Corno d'Africa), la piaga delle locuste è il più recente sintomo della #siccità estrema seguita da una #piovosità mai vista da quarant’anni. Il collegamento tra questa combinazione talmente anomala ed estrema e la crisi climatica è ormai conclamato.
📈Come documentato dal sito Locust Watch, l'invasione ha avuto origine nelle zone desertiche dello #Yemen per poi diffondersi a sud, coinvolgendo per prime Etiopia e Somalia, due paesi già duramente colpiti dalle #inondazioni: qui le locuste hanno distrutto oltre 70 mila ettari di coltivazioni. Con lo sfollamento in atto in Somalia - si parla di quasi un milione di persone che dalle campagne cercano rifugio a Mogadiscio - e l'aumento dei prezzi degli alimenti seguito alla distruzione dei raccolti, si preannuncia una stagione tragica. Stiamo di fatto assistendo a impatti climatici che si sommano uno sull’altro, una tragica escalation in diretta della realtà dell'#EmergenzaClimatica.
🌏E non è solo il Kenya a temere che questi miliardi di locuste si avventino sui suoi raccolti destinati a uomini e bestiame. La stessa piaga degli sciami originati nel deserto arabo del Rub' al-Khali è arrivata a colpire massicciamente le coltivazioni anche il #Pakistan e l'#India. Un’ulteriore dimostrazione che la crisi climatica non conosce #frontiere...
🌾Fino all’inizio della nuova stagione secca, verso giugno, gli sciami di locuste imperverseranno di regione in regione spinti dai venti (anch'essi rafforzati dallo squilibrio climatico causato dall'estremo dipolo dell'#IOD di quest'anno) provocando danni incalcolabili. Ed ecco quindi che la crisi climatica, attraverso i suoi molteplici #vettori - acqua, aria, popoli, e ora anche gli insetti - a partire da una minima differenza di temperatura dell’oceano, arriva a decimare intere #popolazioni già soggette a una cronica mancanza di sicurezza alimentare per l’impossibilita di potersi sviluppare in modo sostenibile.
❌Questo non è che un esempio concreto di come le nostre #emissioni insostenibili abbiano conseguenze prima di tutto, e in modo più devastante, su coloro che non ne hanno mai tratto beneficio alcuno.
📚Per saperne di più:
(in Italiano)
- Locuste Kenya https://bit.ly/2uFyssB https://bit.ly/2OiQ84D
- Inondazioni Somalia https://bit.ly/36xKt0F
- immagini Kenya https://bit.ly/2t1FebP
(in Inglese)
- Locust Watch https://bit.ly/3aKholX
- ICPAC Nairobi https://bit.ly/2RwEhSi
- Somaliland Siccità https://cnn.it/3aQJbRG
- Somalia Sfollamento https://bit.ly/2uGNwWX
- Corno d'Africa Rischio Alimentare https://bit.ly/36t7OQX
- Locuste e Crisi Climatica https://bit.ly/30VWU58
- Locuste nel Corno d'Africa https://bit.ly/2vtOAOF
- immagini Kenya https://bit.ly/38Nd8jX
💚Segui l’attivista climatica keniana Elizabeth Wathuti aka Liz Mazingira: https://www.facebook.com/lizmazingira/ https://twitter.com/lizwathuti
#AfricanLivesMatter
#ClimateJustice
#ClimateEmergency
#FridaysForFuture
🗣In questi giorni sui media sono comparse le prime notizie dell'ennesima conseguenza della #CrisiClimatica che sta affiggendo il continente africano da un anno a questa parte. Ai fenomeni di siccità e inondazioni si aggiunge un'invasione di #locuste di proporzioni epocali, che in #Etiopia e #Somalia non si vedeva da 25 anni e in #Kenya persino dagli anni '50.
🌪Ma questo flagello non arriva per mano del Signore! Come spiegano i climatologi Guleid Artan e Abubakr Salih Babiker dell'osservatorio climatico ICPAC di Nairobi, insieme ai responsabili locali della FAO e dell’IGAD (Ente di Sviluppo del Corno d'Africa), la piaga delle locuste è il più recente sintomo della #siccità estrema seguita da una #piovosità mai vista da quarant’anni. Il collegamento tra questa combinazione talmente anomala ed estrema e la crisi climatica è ormai conclamato.
📈Come documentato dal sito Locust Watch, l'invasione ha avuto origine nelle zone desertiche dello #Yemen per poi diffondersi a sud, coinvolgendo per prime Etiopia e Somalia, due paesi già duramente colpiti dalle #inondazioni: qui le locuste hanno distrutto oltre 70 mila ettari di coltivazioni. Con lo sfollamento in atto in Somalia - si parla di quasi un milione di persone che dalle campagne cercano rifugio a Mogadiscio - e l'aumento dei prezzi degli alimenti seguito alla distruzione dei raccolti, si preannuncia una stagione tragica. Stiamo di fatto assistendo a impatti climatici che si sommano uno sull’altro, una tragica escalation in diretta della realtà dell'#EmergenzaClimatica.
🌏E non è solo il Kenya a temere che questi miliardi di locuste si avventino sui suoi raccolti destinati a uomini e bestiame. La stessa piaga degli sciami originati nel deserto arabo del Rub' al-Khali è arrivata a colpire massicciamente le coltivazioni anche il #Pakistan e l'#India. Un’ulteriore dimostrazione che la crisi climatica non conosce #frontiere...
🌾Fino all’inizio della nuova stagione secca, verso giugno, gli sciami di locuste imperverseranno di regione in regione spinti dai venti (anch'essi rafforzati dallo squilibrio climatico causato dall'estremo dipolo dell'#IOD di quest'anno) provocando danni incalcolabili. Ed ecco quindi che la crisi climatica, attraverso i suoi molteplici #vettori - acqua, aria, popoli, e ora anche gli insetti - a partire da una minima differenza di temperatura dell’oceano, arriva a decimare intere #popolazioni già soggette a una cronica mancanza di sicurezza alimentare per l’impossibilita di potersi sviluppare in modo sostenibile.
❌Questo non è che un esempio concreto di come le nostre #emissioni insostenibili abbiano conseguenze prima di tutto, e in modo più devastante, su coloro che non ne hanno mai tratto beneficio alcuno.
📚Per saperne di più:
(in Italiano)
- Locuste Kenya https://bit.ly/2uFyssB https://bit.ly/2OiQ84D
- Inondazioni Somalia https://bit.ly/36xKt0F
- immagini Kenya https://bit.ly/2t1FebP
(in Inglese)
- Locust Watch https://bit.ly/3aKholX
- ICPAC Nairobi https://bit.ly/2RwEhSi
- Somaliland Siccità https://cnn.it/3aQJbRG
- Somalia Sfollamento https://bit.ly/2uGNwWX
- Corno d'Africa Rischio Alimentare https://bit.ly/36t7OQX
- Locuste e Crisi Climatica https://bit.ly/30VWU58
- Locuste nel Corno d'Africa https://bit.ly/2vtOAOF
- immagini Kenya https://bit.ly/38Nd8jX
💚Segui l’attivista climatica keniana Elizabeth Wathuti aka Liz Mazingira: https://www.facebook.com/lizmazingira/ https://twitter.com/lizwathuti
#AfricanLivesMatter
#ClimateJustice
#ClimateEmergency
#FridaysForFuture
Corriere della Sera
Kenya, invasione record di locuste L’allarme della Fao: «Agire subito»
Uno sciame divora in un giorno il cibo di 35 mila persone. Emergenza anche in Somalia e Etiopia. La causa: il caldo record. Quattro milioni di bambini a rischio
❌ BREAKING NEWS ❌
🌪 IL PRIMO CICLONE DEL 2020 È IL PIÙ VIOLENTO DA 20 ANNI
⛈ La stagione ciclonica del 2019 era stata più intensa di quella già eccezionale del 2018, con l'imperversare nell'Oceano Indiano di OTTO cicloni, il doppio della media stagionale, di cui due "Extremely severe" e uno, Kyarr, addirittura di categoria "Super", categoria che non si registrava dal 2007.
🌪 La stagione ciclonica del 2020 è cominciata in anticipo, e con violenza inaudita, con un nuovo "Super Cyclonic Storm" battezzato #Amphan. Secondo le segnalazioni del @JTWC (Joint Typhoon Warning Center) la sua intensità è cresciuta in modo esplosivo: da categoria 1 a 4 in sole sei ore, raggiungendo una potenza che non si vedeva dal 1999.
🌊 Raffiche di vento di 240 km/h e onde alte 5 metri: l'impatto con le coste del #Bangladesh è avvenuto ieri e si prevedono danni enormi.
In Bangladesh sono state evacuate preventivamente più di 2 milioni di persone (tra cui la vulnerabilissima popolazione dei rifugiati Rohingya del Myanmar) e oltre 430 mila in #India.
😡 Non accettiamo che ciò che ora toccherà ai paesi attorno al Golfo del Bengala diventi una "nuova normalità" - perché la vecchia "normalità" era già una #crisi, causata dall'inazione di fronte ad impatti sempre più devastanti.
Sappiamo chi ha rubato il nostro #futuro. Ma non lasceremo più passare in silenzio questo furto.
Come il ciclone, la nostra #protesta si intensificherà esplosivamente.
🔥 Il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no!
ℹ️ Fonti e approfondimenti:
• Il superciclone Amphan sferza India e Bangladesh. Evacuazione record (e surreale) di 2,6 milioni di persone
• Amphan e la stretta relazione tra super-cicloni e cambiamenti climatici
• 2020 North Indian Ocean cyclone season
• Rohingya senza pace. Dopo il Covid, il superciclone Amphan
#ClimateJustice
#FridaysForFuture
#LikeACycloneWeStorm
🌪 IL PRIMO CICLONE DEL 2020 È IL PIÙ VIOLENTO DA 20 ANNI
⛈ La stagione ciclonica del 2019 era stata più intensa di quella già eccezionale del 2018, con l'imperversare nell'Oceano Indiano di OTTO cicloni, il doppio della media stagionale, di cui due "Extremely severe" e uno, Kyarr, addirittura di categoria "Super", categoria che non si registrava dal 2007.
🌪 La stagione ciclonica del 2020 è cominciata in anticipo, e con violenza inaudita, con un nuovo "Super Cyclonic Storm" battezzato #Amphan. Secondo le segnalazioni del @JTWC (Joint Typhoon Warning Center) la sua intensità è cresciuta in modo esplosivo: da categoria 1 a 4 in sole sei ore, raggiungendo una potenza che non si vedeva dal 1999.
🌊 Raffiche di vento di 240 km/h e onde alte 5 metri: l'impatto con le coste del #Bangladesh è avvenuto ieri e si prevedono danni enormi.
In Bangladesh sono state evacuate preventivamente più di 2 milioni di persone (tra cui la vulnerabilissima popolazione dei rifugiati Rohingya del Myanmar) e oltre 430 mila in #India.
😡 Non accettiamo che ciò che ora toccherà ai paesi attorno al Golfo del Bengala diventi una "nuova normalità" - perché la vecchia "normalità" era già una #crisi, causata dall'inazione di fronte ad impatti sempre più devastanti.
Sappiamo chi ha rubato il nostro #futuro. Ma non lasceremo più passare in silenzio questo furto.
Come il ciclone, la nostra #protesta si intensificherà esplosivamente.
🔥 Il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no!
ℹ️ Fonti e approfondimenti:
• Il superciclone Amphan sferza India e Bangladesh. Evacuazione record (e surreale) di 2,6 milioni di persone
• Amphan e la stretta relazione tra super-cicloni e cambiamenti climatici
• 2020 North Indian Ocean cyclone season
• Rohingya senza pace. Dopo il Covid, il superciclone Amphan
#ClimateJustice
#FridaysForFuture
#LikeACycloneWeStorm
⚠️UN PIANETA CON UMIDITÀ E TEMPERATURE ESTREME INCOMPATIBILI CON LA VITA UMANA⚠️
🔎Un recentissimo studio (nell'ultimo numero di Science Advances) svolto da scienziati statunitensi, europei e cinesi, ha tentato di mappare la ”nicchia climatica umana", quella zona della Terra in cui il clima permette la #sopravvivenza della nostra specie.
😱Ma quello che hanno trovato li ha scioccati: dai dati emerge che si è già estesa quella che si potrebbe definire una #NicchiaClimatica "anti-umana", ovvero il numero di regioni in cui il surriscaldamento globale ha già oltrepassato le condizioni meteo che permettano agli umani di sopravvivere.
❌Grazie ad un uso più avanzato di modelli e a partire da dati più dettagliati sulla combinazione di temperature e gradi di umidità estremi, lo studio rivela già l'esistenza di #migliaia di #focolai locali dalla combinazione meteorologica letale non rilevati in precedenza, in alcune parti dell'Asia, dell'Africa, dell'Australia, del Sud America e del Nord America, e che il loro numero è raddoppiato tra il 1979 e il 2017.
🥵Questa condizione meteo micidiale finora ha interessato in gran parte località la cui popolazione ha la capacità di farvi fronte, per esempio investendo risorse nel condizionamento dell'aria. Ma all'attuale tasso di #emissioni e il conseguente ulteriore surriscaldamento, queste condizioni estreme colpiranno progressivamente parti del Pakistan, e anche l'India, che non possiedono simile capacità di adattamento. Tra l'altro, lo studio ha scelto come soglia i 35°C TW (wet-bulb temperature - temperatura di bulbo umido), ai quali il corpo non è più in grado di raffreddarsi con la sudorazione - ma in realtà già livelli molto più bassi possono essere letali, come ha dimostrato l'ondata di caldo nell'estate del 2003 in Europa che, nonostante non abbia superato la media di temperatura di bulbo umido pari a 28°C, uccise più di 50.000 persone.
🚫A meno di #azioni drastiche che azzerino le emissioni, così da abbassare la curva di surriscaldamento globale, entro i prossimi 50 anni zone invivibili come le parti più inospitali del Sahara, che ora costituiscono lo 0,8% della superficie terrestre, si moltiplicheranno ed estenderanno fino ad un quinto dell'intera superficie emersa della Terra, quanto l'intero continente nordamericano. Subiranno per primi questi impatti alcuni paesi densamente popolati come l’#India - dove più di 1,2 miliardi di persone si troverebbe a vivere con temperature come quelle del Sahara - poi il Pakistan, l’Indonesia, la Nigeria ed il Sudan.
🚶🏼♂️🚶🏽♂️🚶🏾♂️La nicchia climatica umana si sta ritraendo rapidamente, e più di quanto abbia mai fatto negli ultimi seimila anni di esistenza della nostra specie. E gli umani, per sopravvivere, si sposteranno con essa.
⚠️Come dimostra questo ulteriore studio, gli avvertimenti sul riscaldamento globale si stanno già avverando, con decenni di anticipo, e stanno impattando zone molto più vaste e numerose del previsto.
❓Che cosa stiamo aspettando per invertire rotta?
#ClimateEmergency #ClimateCrisis #GlobalWarming
#NicchiaClimatica #MigrantiClimatici
#GiustiziaClimatica #ClimateNiche #ActNow
ℹ️Fonti:
red. GreenReport: Clima, entro 50 anni il 30% dell’umanità potrebbe vivere in condizioni simili al Sahara
Lo studio:
PNAS: The emergence of heat and humidity too severe for human tolerance
🔎Un recentissimo studio (nell'ultimo numero di Science Advances) svolto da scienziati statunitensi, europei e cinesi, ha tentato di mappare la ”nicchia climatica umana", quella zona della Terra in cui il clima permette la #sopravvivenza della nostra specie.
😱Ma quello che hanno trovato li ha scioccati: dai dati emerge che si è già estesa quella che si potrebbe definire una #NicchiaClimatica "anti-umana", ovvero il numero di regioni in cui il surriscaldamento globale ha già oltrepassato le condizioni meteo che permettano agli umani di sopravvivere.
❌Grazie ad un uso più avanzato di modelli e a partire da dati più dettagliati sulla combinazione di temperature e gradi di umidità estremi, lo studio rivela già l'esistenza di #migliaia di #focolai locali dalla combinazione meteorologica letale non rilevati in precedenza, in alcune parti dell'Asia, dell'Africa, dell'Australia, del Sud America e del Nord America, e che il loro numero è raddoppiato tra il 1979 e il 2017.
🥵Questa condizione meteo micidiale finora ha interessato in gran parte località la cui popolazione ha la capacità di farvi fronte, per esempio investendo risorse nel condizionamento dell'aria. Ma all'attuale tasso di #emissioni e il conseguente ulteriore surriscaldamento, queste condizioni estreme colpiranno progressivamente parti del Pakistan, e anche l'India, che non possiedono simile capacità di adattamento. Tra l'altro, lo studio ha scelto come soglia i 35°C TW (wet-bulb temperature - temperatura di bulbo umido), ai quali il corpo non è più in grado di raffreddarsi con la sudorazione - ma in realtà già livelli molto più bassi possono essere letali, come ha dimostrato l'ondata di caldo nell'estate del 2003 in Europa che, nonostante non abbia superato la media di temperatura di bulbo umido pari a 28°C, uccise più di 50.000 persone.
🚫A meno di #azioni drastiche che azzerino le emissioni, così da abbassare la curva di surriscaldamento globale, entro i prossimi 50 anni zone invivibili come le parti più inospitali del Sahara, che ora costituiscono lo 0,8% della superficie terrestre, si moltiplicheranno ed estenderanno fino ad un quinto dell'intera superficie emersa della Terra, quanto l'intero continente nordamericano. Subiranno per primi questi impatti alcuni paesi densamente popolati come l’#India - dove più di 1,2 miliardi di persone si troverebbe a vivere con temperature come quelle del Sahara - poi il Pakistan, l’Indonesia, la Nigeria ed il Sudan.
🚶🏼♂️🚶🏽♂️🚶🏾♂️La nicchia climatica umana si sta ritraendo rapidamente, e più di quanto abbia mai fatto negli ultimi seimila anni di esistenza della nostra specie. E gli umani, per sopravvivere, si sposteranno con essa.
⚠️Come dimostra questo ulteriore studio, gli avvertimenti sul riscaldamento globale si stanno già avverando, con decenni di anticipo, e stanno impattando zone molto più vaste e numerose del previsto.
❓Che cosa stiamo aspettando per invertire rotta?
#ClimateEmergency #ClimateCrisis #GlobalWarming
#NicchiaClimatica #MigrantiClimatici
#GiustiziaClimatica #ClimateNiche #ActNow
ℹ️Fonti:
red. GreenReport: Clima, entro 50 anni il 30% dell’umanità potrebbe vivere in condizioni simili al Sahara
Lo studio:
PNAS: The emergence of heat and humidity too severe for human tolerance