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GAZA: TROVATE ALTRE PROVE SU MOVIMENTI FINANZIARI DI HAMAS POCO PRIMA DELLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE

Soldati dalla 99esima Divisione delle Forze di Difesa israeliane hanno fatto irruzione in una struttura nella striscia di Gaza centrale dove erano stipati circa 28.000 dollari in valuta israeliana e documenti che descrivono in dettaglio i metodi usati da Hamas per trasferire denaro.

L’operazione ha portato alla luce prove che indicano che gran parte del traffico illecito è avvenuto tra il 2 e il 5 ottobre, pochi giorni prima dell’attacco in Israele del 7 ottobre. Inoltre, la documentazione rivela siti di produzione di razzi nell’area di Nuseirat, dove Hamas aveva riconvertito macchinari civili per attività terroristiche.

Testo | Israele.net

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"UNRWA E' HAMAS CON RESTYLING, HA PERSO LEGITTIMITA'"

L'UNRWA è "Hamas con un restyling" e ha "perso la sua legittimità di esistere nella sua forma attuale".

Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano יואב גלנט - Yoav Gallant ad una delegazione di ambasciatori presso l'Onu.

"Fondi provenienti da Paesi di tutto il mondo - ha aggiunto - sono stati incanalati attraverso l'Unrwa e utilizzati per rafforzare le infrastrutture del terrorismo e per pagare i terroristi".

Gallant ha poi confermato che l'esercito "continuerà a operare fino a raggiungere gli obiettivi: smantellare le capacità militari e di governo di Hamas e riportare a casa gli ostaggi".

Testo | ANSA.it

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GLI IPOCRITI AIUTI UMANITARI CHE CON UNA MANO SFAMANO I PALESTINESI E CON L'ALTRA ARMANO HAMAS | di Iuri Maria Pardo

Sanno tutti, hanno sempre saputo tutti, che il fiume di miliardi che va a ingolfarsi nei protettorati mediorientali della cooperazione internazionale serve anche (non solo, certo, ma anche) al finanziamento della milizia terroristica che uccide gli ebrei. Ovviamente non vuol dire – o non sempre, o non necessariamente – che i finanziatori internazionali elargiscono quel denaro affinché i percettori uccidano gli ebrei: vuol dire che quei finanziatori sanno, e hanno sempre saputo, tutti, tranne forse la Bella Addormentata S.p.A., che i loro soldi sono usati anche per uccidere gli ebrei e da parte di chi li uccide rivendicando il diritto di ucciderli.

Poiché la situazione dei palestinesi è tragica e miserrime sono le condizioni di vita che essi sopportano (specie perché tutti quei soldi sono in buona parte amministrati e inguattati da capibastone e dirigenze corrotte), si accetta, girando la faccia verso altrove, che il pane dato a una famiglia indigente valga bene il rischio, cioè la certezza, che mammà metta a tavola anche per il babbo o il fratellone che si rifocillano dopo aver scannato un ebreo.

Si può anche decidere (e di fatto è questo che si decide) che in quel mare di aiuti sguazzi per forza di cose anche l’esercito di tagliagole che ha dato tanta prova di sé il 7 ottobre. Ma almeno che non ci si nasconda dietro a un dito: i soldi destinati laggiù hanno fatto adulte le mani che impugnavano i coltelli che quel giorno sgozzavano uno a uno gli ebrei prelevati dalle loro case; le risorse devolute alla sofferenza del popolo oppresso nutrono lo sperma degli stupratori che ingravidano le donne ebree fatte prigioniere; le provvidenze umanitarie hanno tenuto in carica i cellulari con i quali i combattenti per la libertà, invitati a resistere da qualche consulente Onu, comunicavano agli orgogliosi familiari le quantità di ebrei che erano riusciti a fare a pezzi.

E infine. Quando (pur giustamente) reclamano che Israele stesso si adoperi affinché non si interrompa il flusso degli aiuti, valutino, questi finti tonti, che l’acqua deve bensì essere in ogni caso assicurata: solo che essa, mentre rinfranca le donne e i vecchi e i bambini, disidrata la gola e tiene sciolta la voce di quello che grida il nome di dio mentre sfonda a zappate il cranio di un ebreo.

Tengano conto, questi ipocriti, che l’energia elettrica di cui lamentano la penuria serve, e deve essere assicurata, per tenere in funzione i frigoriferi degli ospedali: ma è la stessa che alimenta quelli in cui i terroristi conservano le teste degli ebrei decapitati. Ci pensino, quando strillano come oche spennate perché si attenta al diritto acquisito del personale dell’UNRWA di chattare che il 7 ottobre è stato una benedizione.

Testo | Linkiesta.it

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Forwarded from Lion Udler (Lion Udler)
#Israele #Gaza

Il Ministro della Difesa israeliano Yoav #Galant ha rivelato i dettagli dei dipendenti dell'#UNRWA, compresi insegnanti e assistenti sociali, che hanno partecipato al massacro genocida del 7 ottobre.

In un briefing per i giornalisti stranieri, ha detto:

Israele ha stabilito dall'intelligence che più di 30 dipendenti dell'organizzazione hanno partecipato attivamente nella campagna di omicidi e ha contribuito al rapimento di civili e soldati.
GAZA: NELLA BASE DI HAMAS SOTTO IL QUARTIER GENERALE DELLA UNRWA TROVATE ALTRE PROVE DEL SUPPORTO IRANIANO AL TERRORISMO PALESTINESE

Nel data center di Hamas scoperto dalle Forze di Difesa israeliane sotto il quartier generale della UNRWA nell’area Rimal di Gaza City (completo di server, collegamenti elettrici, generatori di riserva e alloggi), i militari hanno sequestrato “tecnologia iraniana” apparentemente entrata a Gaza attraverso la Cina. Ne ha dato notizia l’emittente Kan aggiungendo che i ritrovamenti vengono ora analizzati dall’intelligence informatica delle Forze di Difesa israeliane.

Sabato scorso, un portavoce militare israeliano ha dato notizia sull’account ufficiale X in lingua farsi del ritrovamento a Gaza di armi di fabbricazione iraniana, accompagnando la notizia con un video

Testo | Israele.net

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Tanto più la cosa appare bizzarra in quanto in grande maggioranza questi «profughi palestinesi» sono nati e oggi vivono in territori (come Gaza o la cosiddetta Cisgiordania) retti da un’amministrazione anch’essa palestinese e quindi territori sostanzialmente palestinesi.

È evidente però il fortissimo e insidioso significato politico che hanno avuto e continuano ad avere questi milioni di «profughi», una parte consistente dei quali ammassati in campi come quelli presenti a Gaza. La loro semplice esistenza serve, infatti, a tenere aperta, e ad alimentare la «questione palestinese». Serve esplicitamente a mantenere viva l’idea della possibilità/necessità di un ritorno di codesti «profughi» nei luoghi d’origine o presunti tali. E dunque a giustificare nei decenni la lotta per ottenere un tale ritorno delegittimando con ciò stesso l’esistenza di Israele, ponendo un’ipoteca continua su tale esistenza. Altro che «due popoli due Stati»!

Come può mai essere compatibile la soluzione della quale da sempre si fa paladino l’Occidente con il fatto di continuare a finanziare in ogni modo l’attore della scena che con la sua sola esistenza contraddice tale soluzione, alimenta incessantemente ogni azione per renderla impossibile dal momento che dei due Stati in questione si prefigge la scomparsa di uno di essi?

Un’altra domanda scomoda destinata ad attendere inutilmente una risposta.

Testo | Corriere della Sera

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GAZA: "MORTAI IN BORSE DELL'UNRWA"

L'esercito israeliano ha rinvenuto mortai in borse dell'UNRWA e altre armi ed equipaggiamento militare. Lo rende noto l'Idf, precisando che la scoperta è avvenuta nel corso di un'incursione delle truppe della 7a Brigata Corazzata nella casa di un alto ufficiale dell'intelligence di Hamas a Khan Younis, nel sud di Gaza, durante la quale è stato individuato anche un tunnel successivamente distrutto. Nel raid l'esercito ha eliminato otto combattenti di Hamas.

Testo | la Repubblica

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ISRAELE ACCUSA ONU E GUTERRES: "ISTITUZIONE ANTISEMITA"

In un messaggio su X, il ministro degli esteri israeliano Israel Katz ha attaccato il Segretario generale dell’Onu António Guterres che “ha incolpato Israele per la situazione umanitaria a Gaza senza condannare in alcun modo i terroristi di Hamas che saccheggiano gli aiuti umanitari, l’Unrwa che collabora con i terroristi e senza invocare la liberazione immediata e incondizionata di tutti gli ostaggi israeliani”.

Sotto la leadership Guterres, ha aggiunto Israel Katz, “l’Onu è divenuta un’istituzione antisemita e anti israeliana che offre protezione ed incoraggia i terroristi”.

Testo | Israele.net

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#Israele #Gaza

Aiuti umanitari dell'#UNRWA distribuiti gratuitamente - in vendita al mercato...
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#Israele #Gaza

Documentazione straordinaria: terroristi accanto a veicoli delle Nazioni Unite - sparatoria nel complesso dell'organizzazione #UNRWA a Est #Rafah:

Durante un'attività delle forze della Brigata #Givati della Divisione 162, nel fine settimana (sabato) a Est di Rafah, i terroristi sono stati identificati nel complesso logistico centrale dell'agenzia UNRWA accanto ai veicoli delle Nazioni Unite.

Nella documentazione si vedono alcuni terroristi vicino ai veicoli delle Nazioni Unite e nell'area del complesso del magazzino logistico dell'organizzazione, che costituisce un asse centrale per la distribuzione degli aiuti per suo conto nella Striscia di Gaza - e sparano contro il complesso dell'organizzazione a Rafah Est.

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Nella documentazione si possono vedere le decine di armi che le forze hanno trovato nascoste nelle borse dell'#UNRWA nella scuola, e il carro armato del 198° Battaglione che ha continuato a combattere dopo essere stato colpito da un missile anticarro.
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#Israele #Gaza

Scoperto un tunnel terroristico a #Rafah all'interno di una clinica in una scuola dell'#UNRWA

Inoltre, durante l'operazione sono state rinvenute numerose armi, tra cui fucili, granate e uniformi nemiche.

Le forze hanno localizzato dei pozzi che conducevano ad un'ampia rete di tunnel all'interno delle aule della scuola.
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#Israele #Gaza

Cittadini palestinesi residenti di Gaza hanno appiccato il fuoco ai magazzini dell'#UNRWA a #Rafah dopo aver rubato tutto il contenuto dei magazzini.
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#Israele #Gaza

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Altri 8 terroristi palestinesi nazi sono stati identificati eliminati nella scuola dell"#UNRWA a #Nuseirat portando il numero di terroristi eliminati nell'attacco 🔥 a 17.
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#Israele #Gaza

#USA

In un tribunale federale di New York è stata intentata una causa contro l'#UNRWA a nome delle vittime del 7/10 e di un rapito tenuto prigioniero a Gaza.

La causa afferma che l'UNRWA ha contribuito a finanziare l'organizzazione terroristica di #Hamas e ha trasferito fondi all'organizzazione terroristica almeno 6 anni prima del massacro.

Negli Stati Uniti è consentito intentare cause anche per eventi accaduti all'estero, se l'UNRWA viene dichiarata colpevole, i suoi conti verranno prosciugati nelle banche americane.
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𝐍𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐂𝐀𝐒𝐄 𝐄 𝐒𝐂𝐔𝐎𝐋𝐄 𝐃𝐈 𝐆𝐀𝐙𝐀 𝐒𝐈 𝐍𝐀𝐒𝐂𝐎𝐍𝐃𝐎𝐍𝐎 𝐈 𝐌𝐀𝐍𝐃𝐀𝐍𝐓𝐈 𝐃𝐄𝐋 𝟕 𝐎𝐓𝐓𝐎𝐁𝐑𝐄: 𝐐𝐔𝐄𝐋𝐋𝐎 𝐂𝐇𝐄 𝐍𝐎𝐍 𝐕𝐄𝐃𝐎𝐍𝐎 𝐋𝐄 𝐀𝐆𝐄𝐍𝐙𝐈𝐄 𝐔𝐌𝐀𝐍𝐈𝐓𝐀𝐑𝐈𝐄 | di Iuri Maria Prado

Non è un’ipotesi, ma un fatto, che gli autori e i mandanti dei massacri del 7 ottobre si rifugino nelle strutture civili di Gaza, vale a dire nelle case, nelle scuole, nelle moschee, negli ospedali. Neppure è un’ipotesi, ma ancora un fatto, che quei macellai li usino come bunker non per la “libertà della Palestina”, bensì in attuazione del diverso programma liberatorio rivendicato dai loro capi: “Distruggere Israele e uccidere tutti gli ebrei, senza lasciarne vivo nemmeno uno”. Chi volesse trovare una denuncia di questa pratica, tuttavia, invano la cercherebbe nella corposa e inesausta produzione comunicazionale di Médecins Sans Frontières / MSF (Medici Senza Frontiere), l’organizzazione umanitaria che il mese scorso deplorava l’uccisione del “collega” Fadi Al-Wadiya, part time medico e per il resto terrorista, e che l’altro giorno annunciava di dover chiudere una propria clinica a causa dell’ordine di evacuazione diffuso dall’esercito israeliano.

𝐋’𝐨𝐫𝐝𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐯𝐚𝐜𝐮𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞
Naturalmente è ben possibile, diremmo anzi probabilissimo, che l’ordine di evacuazione sia stato impartito per completare l’azione di sterminio dei civili privandoli dell’assistenza sanitaria: una misura di irriducibile necessità per il caso, fastidiosamente imponderabile, che le bombe e la carestia possano risultare insufficienti al compimento del genocidio. Ma almeno per ipotesi di scuola potrebbe anche darsi che l’esercito israeliano abbia chiesto l’evacuazione perché deve dare la caccia ai terroristi, i quali non per ipotesi ma di fatto stanno tra quei civili – che usano come sacchi di sabbia – razzolando tra i banchi di scuola e, appunto, le corsie degli ospedali.

𝐈𝐥 𝐥𝐢𝐦𝐢𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐠𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐞
Costretti a dover operare in una situazione tanto drammatica, i signori di “Medici Senza Frontiere” potrebbero – non si dice ogni volta, ma anche una volta sola in nove mesi – sfogare la propria indignazione nei confronti dei tagliagole embedded, assai felici di proclamare che un ulteriore mucchio di carne palestinese (preferibilmente infantile) è stata utilmente offerta in sacrificio. Invece, macché. E macché pure l’UNRWA, l’agenzia Onu inconsapevolmente locatrice di spazi sicuri per i server di Hamas che – ancora l’altro giorno – lamentava l’assenza a Gaza di zone sicure. Cosa probabilmente e drammaticamente vera, salvo che a rendere insicure quelle che potrebbero essere tali c’è – immeritevole di qualsiasi denuncia dell’Unrwa – l’abitudine dell’esercito degli sgozzatori di fare capolino dai tunnel che sbucano a trentacinque metri dall’entrata dell’ospedale o a dodici dalla cattedra dell’insegnante, stipendiato dalla cooperazione internazionale, che illustra agli alunni il loro futuro da martiri. Ma per occuparsi di simili dettagli queste agenzie umanitarie hanno prospettive troppo ampie: dal fiume al mare, diciamo.

Testo | Il Riformista

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Forwarded from Free4Future
ONU QUEGLI STRANI INSEGNANTI DI #GAZA
#ONU LA #STORIA CHE NESSUNO RACCONTA

L’#UNRWA è l’agenzia #ONU che dal 1949 si occupa dei rifugiati #palestinesi.
Ma c’è un problema: una parte dei suoi dipendenti è direttamente affiliata ad #hamas
1469 dipendenti sono affiliati
e addirittura 30 di loro hanno partecipato ai massacri.
Le prove?
1) #UNRWA ha dovuto licenziare 12 dipendenti.
2) Molti paesi hanno bloccato i loro contributi e ora intervengono direttamente.
PENSIAMO BENE A QUESTO FATTO:30 DIPENDENTI DI UNA AGENZIA ONU PARTECIPANO A MASSACRI DI INCREDIBILE BRUTALITà CONTRO CITTADINI DI UNO STATO MEMBRO!
Tutto questo è allucinante, eppure c’è un fatto ancora più incredibile persino #Ismail #Haniyeh è stato un insegnante #unrwa insieme ad altri capi terroristi.
La notizia è stata rivelata da un ex funzionario unrwa.
Sono uomini come questo che educano i bambini di #Gaza con il marchio #onu e con i nostri soldi. Seguici e condividi, non c’è pace senza verità.
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ISRAELE TROVA HAMAS TRA I DIPENDENTI ONU A GAZA | di Giulio Meotti

Altri cento terroristi di Hamas figurano fra i dipendenti dell'ONU a Gaza. Sono stati trovati i loro documenti che ne confermano l'identità. E' la prova ulteriore che le agenzie ONU, soprattutto UNRWA (che l'Italia continua a finanziare), a Gaza sono colluse con il terrorismo di Hamas. Israele ha indicato altri cento dipendenti dell’agenzia delle Nazioni Unite a Gaza come membri di Hamas e ha chiesto che fossero licenziati. Si tratta solo di “una frazione” del numero reale di membri dell’organizzazione terroristica, si legge in una lettera al capo dell’agenzia Unrwa, Philippe Lazzarini. Israele ha inviato l’elenco anche ai paesi che aderiscono all’agenzia dell’Onu come donatori, molti dei quali – tra cui Stati Uniti e Regno Unito – hanno congelato i propri finanziamenti dopo gli attacchi di Hamas. Dopo il 7 ottobre era emerso infatti che dodici dipendenti delle Nazioni Unite avevano legami con Hamas.

Il recente elenco inviato a Lazzarini fa nomi, passaporti e numeri di carta d’identità militare di cento terroristi di Hamas a libro paga dell’Onu. Non sembra un caso che il corpo dell’ostaggio tedescoisraeliano Shani Louk sia stato trovato in un edificio dell’Unrwa finanziato con i soldi dei contribuenti tedeschi.

Intanto Mohammad Deif, il comandante supremo delle Brigate Izzadin al Qassam, ala militare di Hamas, è stato preso di mira in un attacco aereo israeliano, sabato mattina, nella zona di Khan Yunis, nel sud della striscia di Gaza, in cui sono morti numerosi civili palestinesi. Insieme a Deif (ricercato da trent’anni come uno dei maggiori responsabili del terrorismo di Hamas), era nel mirino anche Rafa’a Salameh, suo braccio destro e comandante della Brigata Khan Yunis di Hamas. I due si nascondevano in zona civile, le aree di al Mawasi e Khan Younis occidentale, che fanno parte della zona umanitaria designata da Israele. Deif è sulla lista dei massimi ricercati da Israele sin dal 1995 per il suo coinvolgimento nella pianificazione ed esecuzione di un grande numero di attacchi terroristici, compresi molti attentati sugli autobus negli anni 90 e all’inizio degli anni 2000. Deif ha svolto un ruolo di primissimo piano nell’organizzare la carneficina perpetrata da Hamas il 7 ottobre. “Hamas non deve nascondersi tra i civili – ha affermato persino un portavoce di Fatah, citato da Maariv – Perché Deif era nel campo di Al-Mawasi?”.

Un’indagine approfondita del New York Times rivela le tattiche di combattimento di Hamas nella Striscia di Gaza che si basano sul massiccio uso della popolazione civile come scudi umani. Il reportage, basato sull’analisi di video di Hamas e interviste a combattenti di Hamas e a soldati israeliani, descrive uno sfruttamento sistematico per scopi militari dei civili e delle loro infrastrutture, incolpando di fatto Hamas per la guerra in corso, le distruzioni, le morti e gli sfollamenti di popolazione. Il New York Times conferma che Hamas nasconde terroristi, pozzi d’ingresso ai tunnel e depositi di munizioni dentro edifici residenziali, strutture mediche, uffici delle Nazioni Unite e moschee, abolendo intenzionalmente il confine tra combattenti e non combattenti. Il reportage rivela che i terroristi di Hamas indossano spesso abiti civili, a volte anche sandali e tute da ginnastica, prima di sparare contro i soldati israeliani o lanciare razzi da aree civili. Hamas usa anche i civili, compresi bambini, come “vedette” e “informatori”. Prima di Hamas, nessun’altra organizzazione militare aveva costruito una guerra sul “sacrificio necessario” del proprio popolo.

Testo | @Il Foglio

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I SOLDI DELL'ONU A GAZA: POCHI PER BISOGNOSI, TANTI PER LARETE DI TUNNEL DI HAMAS, PIU' VASTA DELLA METRO DI LONDRA | di Iuri Maria Prado

L’altro giorno l’UNRWA (l’”Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente”) ha scritto che saranno necessari anni di lavoro per rimuovere le macerie di Gaza, e che l’operazione costerebbe più di 500 milioni di dollari. Una cifra notevole, in effetti. Ma insignificante rispetto a quanto è costata la costruzione – sotto gli occhi dell’Unrwa e con i soldi della cooperazione internazionale – di una rete di tunnel più vasta della metropolitana di Londra.

C’è da domandarselo. Chi deplora le distruzioni di Gaza che cosa ha fatto, in diciassette anni, per evitare che i soldi della cooperazione internazionale finissero lì, nei tunnel, e nelle camere di albergo in cui dimorano a tremila dollari a notte i capi del terrorismo? Che cosa ha fatto la cooperazione internazionale per proteggere la popolazione di Gaza dai miliziani aguzzini, dai fustigatori delle adultere e dai decapitatori di omosessuali?

La cooperazione internazionale e la causa palestinese
Che cosa ha fatto la cooperazione internazionale per la “causa palestinese”, se per causa palestinese intendiamo far avere a quel popolo un livello accettabile di libertà e almeno un accenno di ordinamento democratico? Si tratta di due acquisizioni – un pizzico di libertà, la prospettiva di un governo sottratto al dominio di bande sanguinarie – che la compiacenza “pro pal” vuole impedite in modo esclusivo dalla sopraffazione sionista, senza neppure l’ipotesi che magari, forse, chissà, il degrado civile e umano in cui sono costretti a vivere i palestinesi dipenda dalle angherie delle loro classi dirigenti e dal regime corrotto e parassitario che proprio la cooperazione internazionale continua a garantire laggiù.

Perché non è colpa della grinfia giudaica
Non è colpa della grinfia giudaica se quell’orlo di Medio Oriente è un latifondo di miseria, violenza e disperazione galleggiante su un sottosuolo traforato di orrore.
E se pure fosse vero che Bibi Netanyahu ha irresponsabilmente preferito vedere l’ingrossamento dei ranghi più fondamentalisti a spese di quelli sempre più sguarniti dell’Autorità Nazionale Palestinese, ebbene si tratterebbe di un contributo assai poco cospicuo rispetto a quello fatto avere ai macellai da parte della cooperazione internazionale che non parla, non vede e non sente quando passa in rassegna la realtà inconfessabile.

E cioè che quei denari servono molto poco a investire su un futuro di sviluppo e di pace per i palestinesi: e molto, invece, a tenerli avvinghiati al sogno di una palingenesi irredentista da costruire sulle macerie del nemico smantellato.

Testo | Il Riformista

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GAZA: DISTRUTTI LANCIARAZZI E FABBRICA DI ARMI DI HAMAS SITUATI NELLA ZONA UMANITARIA

Jet israeliani hanno colpito lanciarazzi di Hamas situati nella Striscia di Gaza meridionale, a ridosso di due magazzini per la distribuzione di aiuti umanitari di cui uno appartenente all’UNRWA. Da quest’area la scorsa settimana sono state lanciate decine di razzi, principalmente contro comunità israeliane di confine, ma anche più lontano verso Gan Yavne, vicino ad Ashdod, e verso Kiryat Malachi.

I lanciarazzi sono stati colpiti e distrutti e le Forze di Difesa israeliane affermano d’aver identificato esplosioni secondarie indicanti che vi erano immagazzinati esplosivi e munizioni.

“L’organizzazione terrorista Hamas vìola regolarmente il diritto internazionale sfruttando sistematicamente edifici civili e popolazione civile come scudi umani per attività terroristiche contro lo stato di Israele”, hanno ribadito mercoledì le Forze di Difesa israeliane.

L’esercito ha anche comunicato d’aver attaccato e distrutto martedì un impianto per la produzione di armi appartenente a Hamas e Jihad Islamica Palestinese, posizionato all’interno della zona umanitaria nella striscia di Gaza.

Le Forze di Difesa israeliane hanno specificato d’aver adottato “molte misure” per ridurre al minimo eventuali danni a non combattenti, tra cui sorveglianza aerea, munizioni commisurate al bersaglio e altri dati di intelligence.

Testo | Israele.net

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