A partire dall'11 maggio prossimo, le #app ospitate sul Google Play Store non potranno più sfruttare l'API AccessibilityService, da molte utilizzato per registrare le telefonate e le chiamate audio.
A confermare lo stop è una comunicazione di #Google datata 6 aprile 2022, all'interno della quale si specifica che "l'API Accessibility non è pensata e non può essere richiesta per la registrazione dell'audio delle chiamate da remoto".
È importante sottolineare che tale novità non avrà effetto sulle applicazioni preinstallate su alcuni dispositivi, come gli smartphone #Xiaomi e i #Pixel.
I dettagli in questo articolo di DDay.it ⤵️
http://bit.ly/3MsomOx
A confermare lo stop è una comunicazione di #Google datata 6 aprile 2022, all'interno della quale si specifica che "l'API Accessibility non è pensata e non può essere richiesta per la registrazione dell'audio delle chiamate da remoto".
È importante sottolineare che tale novità non avrà effetto sulle applicazioni preinstallate su alcuni dispositivi, come gli smartphone #Xiaomi e i #Pixel.
I dettagli in questo articolo di DDay.it ⤵️
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Rivoluzione Google Play Store: stop alle app per Android che registrano le telefonate
A partire dall'11 maggio prossimo, le Android app di terze parti non potranno più registrare le telefonate senza che l'altra persona ne sia consapevole.
Annunciata da #Google la possibilità di richiedere la de-indicizzazione, e quindi la rimozione dai risultati di ricerca, dei propri dati personali.
Come noto, infatti, la possibilità che malintenzionati possano reperire, attraverso una semplice ricerca online, informazioni altamente sensibili potrebbe mettere in pericolo i soggetti interessati.
Una funzionalità importante, quindi, ma che non permetterà comunque di rimuovere i propri dati dai siti istituzionali o le fonti ufficiali, dove si presume che la loro pubblicazione e fruibilità sia legittima.
I dettagli e il link alla sezione di supporto dedicata in questo articolo di Punto-informatico ⤵️
https://bit.ly/GoogleDeIndex
Come noto, infatti, la possibilità che malintenzionati possano reperire, attraverso una semplice ricerca online, informazioni altamente sensibili potrebbe mettere in pericolo i soggetti interessati.
Una funzionalità importante, quindi, ma che non permetterà comunque di rimuovere i propri dati dai siti istituzionali o le fonti ufficiali, dove si presume che la loro pubblicazione e fruibilità sia legittima.
I dettagli e il link alla sezione di supporto dedicata in questo articolo di Punto-informatico ⤵️
https://bit.ly/GoogleDeIndex
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Google: è ora possibile richiedere la de-indicizzazione dei propri dati personali
Google annuncia la possibilità di chiedere la rimozione di dati personali che possano essere stati indicizzati, purché non su siti istituzionali.
Di #tool digitali ne esistono, ormai, a centinaia: alcuni molto semplici, come i generatori di testi casuali e gli URL shortener, altri più complessi, come gli editor di immagini e i lettori di feed RSS.
Di solito, quando siamo alla ricerca di un tool che ci aiuti a ottenere un determinato risultato, tendiamo ad affidarci a ciò che ci suggerisce #Google, ovvero strumenti nati perlopiù negli USA o in nord Europa.
In realtà, anche noi italiani possiamo dire la nostra in materia di tool digitali, e a provarlo è #PostPickr: piattaforma di #SocialMediaManagement made in Puglia che, sin dal 2013, si pone come alternativa a strumenti quali Hootsuite, Buffer e Sprout Social.
Giovedì, sul canale #Telegram di "Ciccio, senti 'na cosa", ripercorreremo la storia di Postpickr e lo faremo con chi la conosce sin dall'inizio: Maurizio Lotito, responsabile Marketing e Product Design.
Per partecipare è necessario iscriversi a "Ciccio" e cliccare sul link nel post fissato in alto ⤵️
http://bit.ly/CiccioSentiNaCosa
Daje 😎
Di solito, quando siamo alla ricerca di un tool che ci aiuti a ottenere un determinato risultato, tendiamo ad affidarci a ciò che ci suggerisce #Google, ovvero strumenti nati perlopiù negli USA o in nord Europa.
In realtà, anche noi italiani possiamo dire la nostra in materia di tool digitali, e a provarlo è #PostPickr: piattaforma di #SocialMediaManagement made in Puglia che, sin dal 2013, si pone come alternativa a strumenti quali Hootsuite, Buffer e Sprout Social.
Giovedì, sul canale #Telegram di "Ciccio, senti 'na cosa", ripercorreremo la storia di Postpickr e lo faremo con chi la conosce sin dall'inizio: Maurizio Lotito, responsabile Marketing e Product Design.
Per partecipare è necessario iscriversi a "Ciccio" e cliccare sul link nel post fissato in alto ⤵️
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Daje 😎
Gli utenti #Android che hanno installato la app di #Amazon se ne saranno sicuramente già accorti: da circa una settimana, la possibilità di scaricare #ebook per lettori Kindle è stata soppressa.
Alla base della rimozione, l'entrata in vigore delle nuove regole del Play Store, le quali impongono agli sviluppatori l'utilizzo del Google Play Billing, ovvero il sistema di pagamento in-app di #Google.
Grazie al Google Play Billing, infatti, il gigante di Mountain View incassa una consistente percentuale su ogni prodotto digitale venduto. Cosa che, a quanto pare, Amazon non gradisce affatto.
Qui l'articolo di Punto-informatico ⤵️
https://bit.ly/AmazonVsBigG
Alla base della rimozione, l'entrata in vigore delle nuove regole del Play Store, le quali impongono agli sviluppatori l'utilizzo del Google Play Billing, ovvero il sistema di pagamento in-app di #Google.
Grazie al Google Play Billing, infatti, il gigante di Mountain View incassa una consistente percentuale su ogni prodotto digitale venduto. Cosa che, a quanto pare, Amazon non gradisce affatto.
Qui l'articolo di Punto-informatico ⤵️
https://bit.ly/AmazonVsBigG
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Amazon "molla" Google: rimossa la possibilità di scaricare ebook Kindle dalla app per Android
A causa delle nuove regole del Google Play Store, gli utenti non possono più acquistare gli eBook per Kindle tramite l'app Android di Amazon.
Visibili negli Stati Uniti già a partire dal 2015, i prezzi del carburante sono da oggi disponibili anche sul #GoogleMaps italiano.
Per quanto semplice, il nuovo indicatore è decisamente utile, visto che permetterà di conoscere e confrontare i prezzi di benzina, diesel, metano e GPL in tempo reale, basta guardare la mappa.
È importante sapere che i prezzi riportati sulla piattaforma provengono da due fonti: le segnalazioni inoltrate dagli utenti di Waze, app acquistata da #Google nel 2013, e le indicazioni fornite dal Ministero dello Sviluppo Economico.
I dettagli in questo articolo di Libero ⤵️
https://bit.ly/BenzinaSuMaps
Per quanto semplice, il nuovo indicatore è decisamente utile, visto che permetterà di conoscere e confrontare i prezzi di benzina, diesel, metano e GPL in tempo reale, basta guardare la mappa.
È importante sapere che i prezzi riportati sulla piattaforma provengono da due fonti: le segnalazioni inoltrate dagli utenti di Waze, app acquistata da #Google nel 2013, e le indicazioni fornite dal Ministero dello Sviluppo Economico.
I dettagli in questo articolo di Libero ⤵️
https://bit.ly/BenzinaSuMaps
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Google Maps si aggiorna: arrivano i prezzi del carburante
Disponibili da anni negli Stati Uniti, arrivano su Google Maps i prezzi del carburante (benzina, diesel, metano e GPL) nei distributori italiani, anche quelli "no logo".
Con un post pubblicato sul profilo Twitter ufficiale, #Google ha annunciato l'arrivo su #GoogleMaps di un importante aggiornamento: i prezzi dei pedaggi.
Al momento pare che la nuova funzione sarà disponibile solo sull'app di Google Maps per #iOS e Android, ma è probabile che in seguito venga introdotta anche nella versione web del servizio.
I dettagli in questo articolo di TuttoAndroid ⤵️
http://bit.ly/MapsPedaggi
Al momento pare che la nuova funzione sarà disponibile solo sull'app di Google Maps per #iOS e Android, ma è probabile che in seguito venga introdotta anche nella versione web del servizio.
I dettagli in questo articolo di TuttoAndroid ⤵️
http://bit.ly/MapsPedaggi
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Google Maps: dopo il prezzo del carburante, arriva anche il costo delle strade a pedaggio
Su Google Maps arriva una grande novità: i prezzi dei pedaggi, presto disponibili sia sulla app per dispositivi Android che su quella per iOS.
Altro che #Google: gli utenti tra i 10 e i 25 anni preferiscono cercare informazioni su #Instagram e #TikTok, dove la comunicazione visiva domina e i contenuti sono di gran lunga più immediati.
Un'evoluzione naturale e prevedibile, ma che per alcuni studiosi non riguarda solo gli utenti appartenenti alla cosiddetta "Generazione Z".
Tra questi, il professor Ubaldo Cuesta, docente di comunicazione presso l'Universidad Complutense de Madrid, che intervistato da El País afferma:
“Tutta la società si sta evolvendo verso il pensiero liquido. Come ha detto Bauman, stiamo andando verso una società liquida e verso un pensiero superficiale. Perché sta accadendo? In primo luogo, perché pensare è faticoso, mentre vedere l’immagine non lo è affatto. È molto più facile andare verso una società liquida che verso una società della riflessione e del pensiero”.
Qui l'articolo di Start Magazine ⤵️
http://bit.ly/NoGoogle4GenZ
Un'evoluzione naturale e prevedibile, ma che per alcuni studiosi non riguarda solo gli utenti appartenenti alla cosiddetta "Generazione Z".
Tra questi, il professor Ubaldo Cuesta, docente di comunicazione presso l'Universidad Complutense de Madrid, che intervistato da El País afferma:
“Tutta la società si sta evolvendo verso il pensiero liquido. Come ha detto Bauman, stiamo andando verso una società liquida e verso un pensiero superficiale. Perché sta accadendo? In primo luogo, perché pensare è faticoso, mentre vedere l’immagine non lo è affatto. È molto più facile andare verso una società liquida che verso una società della riflessione e del pensiero”.
Qui l'articolo di Start Magazine ⤵️
http://bit.ly/NoGoogle4GenZ
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Fare ricerche su Google? Roba "da vecchi": il 40% dei GenZ cerca informazioni su TikTok o Instagram
Gli utenti più giovani preferiscono cercare informazioni su Insragram e TikTok, anziché su Google. Alcuni esperti classificano il fenomeno come la naturale evoluzione di una società incentrata sull’immagine.
Buone notizie: #Google ha avviato il rilascio di una nuova funzionalità che permette di monitorare le spedizioni in arrivo tramite la #app di #Gmail.
Abilitata l'opzione, il client di posta provvede al recupero di tutte le email riguardanti i propri ordini, per poi mostrare le informazioni più importanti nella parte alta dell'area dedicata alla posta in arrivo.
I dettagli in questo articolo di Hardware Upgrade ⤵️
https://bit.ly/GoogleTrackPackage
Abilitata l'opzione, il client di posta provvede al recupero di tutte le email riguardanti i propri ordini, per poi mostrare le informazioni più importanti nella parte alta dell'area dedicata alla posta in arrivo.
I dettagli in questo articolo di Hardware Upgrade ⤵️
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Mai più mancate consegne: il tracking delle spedizioni arriva sulla app di Gmail
Google ha annunciato l'inizio della fase di distribuzione della nuova funzionalità, al momento prevista solo per il mercato americano.
Avere #Alexa e #Google sempre a disposizione è sicuramente molto comodo, ma quanto ci costa tenere accesi gli assistenti vocali tutto il giorno?
E ancora: posto che il consumo di corrente elettrica può essere considerato minimo, possiamo dire lo stesso anche per quanto riguarda il traffico #Internet?
Le risposte in questo articolo di Money.it ⤵️
https://bit.ly/ConsumiSmartSpeaker
E ancora: posto che il consumo di corrente elettrica può essere considerato minimo, possiamo dire lo stesso anche per quanto riguarda il traffico #Internet?
Le risposte in questo articolo di Money.it ⤵️
https://bit.ly/ConsumiSmartSpeaker
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Smart speaker: quanto ci costa tenere Amazon Alexa e Google Home sempre accesi?
Molti di noi li tengono accesi 24 ore su 24, ma quanto consumano gli smart speaker di Amazon e Google? Ecco i consumi elettrici e di dati dei diversi modelli.