Non aver paura dell'ignoranza. Temi la falsa conoscenza. Da essa proviene tutto il male del mondo.
Lev Tolstoj
Il grande scrittore russo nacque il 28 agosto (9 settembre) 1828 nella tenuta di Jasnaja Poljana.
Nella foto - il tenente di artiglieria Lev Tolstoj, 1854.
🇮🇹🇷🇺
Не бойся незнания. Бойся ложного знания. От него все зло мира.
Лев Николаевич Толстой
Великий русский писатель родился 28 августа (9 сентября) 1828 г. в усадьбе Ясная Поляна.
На фото - артиллерии поручик Лев Толстой, 1854 г.
#AccaddeOggi
#ЭтотДеньвИстории
Lev Tolstoj
Il grande scrittore russo nacque il 28 agosto (9 settembre) 1828 nella tenuta di Jasnaja Poljana.
Nella foto - il tenente di artiglieria Lev Tolstoj, 1854.
🇮🇹🇷🇺
Не бойся незнания. Бойся ложного знания. От него все зло мира.
Лев Николаевич Толстой
Великий русский писатель родился 28 августа (9 сентября) 1828 г. в усадьбе Ясная Поляна.
На фото - артиллерии поручик Лев Толстой, 1854 г.
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🗓 In questo giorno nel 1943 si concluse una delle più grandi e feroci battaglie, che cambiò radicalmente il corso della Grande Guerra Patriottica - la Battaglia di Stalingrado.
2️⃣0️⃣0️⃣ giorni e 200 notti è durata la feroce battaglia, dalle rive del Don e del Volga fino alle mura di Stalingrado e nella città stessa. Al combattimento hanno preso parte complessivamente più di 2.100.000 persone da entrambe le parti.
In termini di portata e intensità delle ostilità, la battaglia di Stalingrado ha superato tutte le precedenti battaglie nella storia del mondo.
Il Terzo Reich aveva individuato le principali condizioni per la sconfitta dell'URSS:
1️⃣ Conquista del Caucaso con le sue enormi fonti di petrolio (circa il 90% di tutto il petrolio sovietico prodotto in qell'area);
2️⃣ Conquista delle fertili aree agricole del Don, del Kuban, del Caucaso settentrionale e della regione del Basso Volga;
3️⃣ Conquista del controllo sul fiume Volga.
☝️Tuttavia, i suoi piani non erano destinati a realizzarsi.
La battaglia di Stalingrado può essere divisa in due periodi:
Difensivo - dal 17 luglio al 18 novembre 1942
Offensivo - dal 19 novembre 1942 al 2 febbraio 1943.
🎖 La battaglia di Stalingrado si concluse con una brillante vittoria delle forze armate sovietiche, segnando l'inizio di un cambiamento radicale non solo nel corso della Grande Guerra Patriottica, ma dell'intera Seconda Guerra Mondiale.
A Stalingrado, il blocco nazifascista perse un quarto delle forze operanti sul fronte sovietico-tedesco. Tra morti, feriti, prigionieri e dispersi il nemico perse circa 1.500.000 persone, per le quali, per la prima volta negli anni della guerra, in Germania fu dichiarato il lutto nazionale.
❗️L'iniziativa strategica passò saldamente e finalmente nelle mani dell'Armata Rossa. La vittoria a Stalingrado creò le condizioni per lo schieramento di un'ampia controffensiva delle truppe sovietiche e la cacciata degli invasori dal territorio occupato dell'URSS.
La sconfitta di un cosi numeroso raggruppamento di truppe nemiche non solo aumentò il prestigio internazionale dell'Unione Sovietica e delle sue forze armate, ma rafforzò anche la coalizione anti-Hitler.
📷 RIA Novosti/Georgy ZELMA
#AccaddeOggi
2️⃣0️⃣0️⃣ giorni e 200 notti è durata la feroce battaglia, dalle rive del Don e del Volga fino alle mura di Stalingrado e nella città stessa. Al combattimento hanno preso parte complessivamente più di 2.100.000 persone da entrambe le parti.
In termini di portata e intensità delle ostilità, la battaglia di Stalingrado ha superato tutte le precedenti battaglie nella storia del mondo.
Il Terzo Reich aveva individuato le principali condizioni per la sconfitta dell'URSS:
1️⃣ Conquista del Caucaso con le sue enormi fonti di petrolio (circa il 90% di tutto il petrolio sovietico prodotto in qell'area);
2️⃣ Conquista delle fertili aree agricole del Don, del Kuban, del Caucaso settentrionale e della regione del Basso Volga;
3️⃣ Conquista del controllo sul fiume Volga.
☝️Tuttavia, i suoi piani non erano destinati a realizzarsi.
La battaglia di Stalingrado può essere divisa in due periodi:
Difensivo - dal 17 luglio al 18 novembre 1942
Offensivo - dal 19 novembre 1942 al 2 febbraio 1943.
🎖 La battaglia di Stalingrado si concluse con una brillante vittoria delle forze armate sovietiche, segnando l'inizio di un cambiamento radicale non solo nel corso della Grande Guerra Patriottica, ma dell'intera Seconda Guerra Mondiale.
A Stalingrado, il blocco nazifascista perse un quarto delle forze operanti sul fronte sovietico-tedesco. Tra morti, feriti, prigionieri e dispersi il nemico perse circa 1.500.000 persone, per le quali, per la prima volta negli anni della guerra, in Germania fu dichiarato il lutto nazionale.
❗️L'iniziativa strategica passò saldamente e finalmente nelle mani dell'Armata Rossa. La vittoria a Stalingrado creò le condizioni per lo schieramento di un'ampia controffensiva delle truppe sovietiche e la cacciata degli invasori dal territorio occupato dell'URSS.
La sconfitta di un cosi numeroso raggruppamento di truppe nemiche non solo aumentò il prestigio internazionale dell'Unione Sovietica e delle sue forze armate, ma rafforzò anche la coalizione anti-Hitler.
📷 RIA Novosti/Georgy ZELMA
#AccaddeOggi
🗓 78 anni fa, la notte del 10 marzo 1945, 325 bombardieri pesanti americani B-29 decollavano dalle basi aeree delle Marianne diretti verso Tokyo.
🔸 L'aeronautica americana sganciava 1.665 tonnellate di bombe e napalm sulla capitale giapponese, uccidendo 83.000 abitanti e ferendone 41.000. Secondo altre fonti, il bilancio delle vittime superava le centomila persone. Di conseguenza, 16,5 miglia quadrate della città e più del 40% del patrimonio abitativo, erano bruciate e 180.000 famiglie restavano senza un tetto.
🔸 Delle 206 città giapponesi, 98 avevano subito bombardamenti aerei e navali, e, in seguito ai raid, 2.210.000 case erano state distrutte e bruciate, per un totale di circa un quarto del patrimonio abitativo del Giappone. Le perdite tra la popolazione civile dovute a bombardamenti aerei e di artiglieria andavano, secondo varie fonti, dalle 500 alle 900.000 persone.
❗️Eppure, come nel caso di Hiroshima e Nagasaki, l'attuale leadership del Giappone teme ancora di "ferire" l'alleato americano ricordando il bombardamento di Tokyo del marzo 1945. La dichiarazione ufficiale del Consiglio dei Ministri del 7 maggio 2013 afferma timidamente che "sebbene non rispettasse i principi umanitari, il bombardamento di Tokyo non contraddiceva le norme del diritto internazionale dell'epoca" 🤦
#AccaddeOggi #USWarCrimes #USACriminiDiGuerra
🔸 L'aeronautica americana sganciava 1.665 tonnellate di bombe e napalm sulla capitale giapponese, uccidendo 83.000 abitanti e ferendone 41.000. Secondo altre fonti, il bilancio delle vittime superava le centomila persone. Di conseguenza, 16,5 miglia quadrate della città e più del 40% del patrimonio abitativo, erano bruciate e 180.000 famiglie restavano senza un tetto.
🔸 Delle 206 città giapponesi, 98 avevano subito bombardamenti aerei e navali, e, in seguito ai raid, 2.210.000 case erano state distrutte e bruciate, per un totale di circa un quarto del patrimonio abitativo del Giappone. Le perdite tra la popolazione civile dovute a bombardamenti aerei e di artiglieria andavano, secondo varie fonti, dalle 500 alle 900.000 persone.
❗️Eppure, come nel caso di Hiroshima e Nagasaki, l'attuale leadership del Giappone teme ancora di "ferire" l'alleato americano ricordando il bombardamento di Tokyo del marzo 1945. La dichiarazione ufficiale del Consiglio dei Ministri del 7 maggio 2013 afferma timidamente che "sebbene non rispettasse i principi umanitari, il bombardamento di Tokyo non contraddiceva le norme del diritto internazionale dell'epoca" 🤦
#AccaddeOggi #USWarCrimes #USACriminiDiGuerra
5️⃣5️⃣ anni fa, il 16 marzo 1968, le truppe americane annientarono completamente la comunità del villaggio di Mỹ Lai (Sơn Mỹ) nella provincia di Quang Ngai, in Vietnam, compiendo un massacro di civili.
I soldati americani hanno giustiziato con particolare crudeltà più di 500 abitanti del luogo (173 di loro erano bambini e 182 donne, comprese 17 donne incinte).
Dopo un bombardamento di artiglieria, i membri della compagnia “Charlie” sbarcarono alla periferia occidentale del villaggio e aprirono immediatamente il fuoco sui contadini che lavoravano nelle risaie. Nell’offensiva, gli autori del rastrellamento lanciarono granate contro le capanne e gli abitanti furono brutalmente torturati e fucilati sul posto.
La verità su questo crimine disumano divenne nota solo nel novembre 1969 grazie alle indagini di giornalisti indipendenti e alla pubblicazione di una serie di fotografie di Ronald Haeberly, uno dei soldati della compagnia "Charlie".
❗️ Mỹ Lai (Sơn Mỹ) è un terrificante memento di come gli Stati Uniti fanno le guerre. Considerano infatti accettabile il massacro della popolazione civile del paese nemico.
#AccaddeOggi #USWarCrimes #USACriminiDiGuerra
I soldati americani hanno giustiziato con particolare crudeltà più di 500 abitanti del luogo (173 di loro erano bambini e 182 donne, comprese 17 donne incinte).
Dopo un bombardamento di artiglieria, i membri della compagnia “Charlie” sbarcarono alla periferia occidentale del villaggio e aprirono immediatamente il fuoco sui contadini che lavoravano nelle risaie. Nell’offensiva, gli autori del rastrellamento lanciarono granate contro le capanne e gli abitanti furono brutalmente torturati e fucilati sul posto.
La verità su questo crimine disumano divenne nota solo nel novembre 1969 grazie alle indagini di giornalisti indipendenti e alla pubblicazione di una serie di fotografie di Ronald Haeberly, uno dei soldati della compagnia "Charlie".
❗️ Mỹ Lai (Sơn Mỹ) è un terrificante memento di come gli Stati Uniti fanno le guerre. Considerano infatti accettabile il massacro della popolazione civile del paese nemico.
#AccaddeOggi #USWarCrimes #USACriminiDiGuerra
🗓 Il 20 marzo 2003, in violazione del diritto internazionale, gli Stati Uniti, sostenuti dagli alleati, hanno lanciato l'invasione dell'Iraq. Questa avventura ha distrutto completamente la statualità, le basi militari, economiche e sociali dell'Iraq, facendo sprofondare il Paese in un pluriennale conflitto militare e politico interno dal quale non si è ancora completamente ripreso.
L'invasione ha portato anche al rovesciamento e alla successiva esecuzione del legittimo presidente Saddam Hussein, alla distruzione delle infrastrutture di base del Paese, a un grave deterioramento del sistema sanitario e a un aumento della criminalità.
❗️ Di rilievo il fatto che alla fine in Iraq non sono state trovate armi di distruzione di massa. I leader dei Paesi coinvolti nell'intervento militare hanno giustificato le loro azioni criminali con l’imprecisione dei rapporti di intelligence.
Secondo le stime di varie fonti accademiche e ONG, il numero di morti civili causati dall'uso della forza variava da 100.000 a 205.000, con perdite civili indirette di circa 650.000 persone. Il numero di profughi iracheni ha raggiunto 1,5 milioni e quello degli sfollati interni 2 milioni. Più di 12 milioni di iracheni (circa il 30% della popolazione) vivono attualmente al di sotto della soglia di povertà.
Nonostante l'impressionante mole di informazioni sui crimini di guerra commessi dalle forze statunitensi e alleate in Iraq, la stragrande maggioranza dei responsabili non ha ancora dovuto rispondere delle proprie azioni.
❌ Sulla maggior parte degli episodi non si è nemmeno indagato, mentre i procedimenti penali sono stati estremamente rari.
☝️ L'avventura militare americana ha favorito la comparsa di nuove minacce alla stabilità e alla sicurezza regionale, creato terreno fertile per la diffusione di idee terroristiche ed estremiste, a seguito delle quali il mondo intero ha assistito alle atrocità dell'ISIS.
Dettagli
#AccaddeOggi #USWarCrimes #USACriminiDiGuerra
L'invasione ha portato anche al rovesciamento e alla successiva esecuzione del legittimo presidente Saddam Hussein, alla distruzione delle infrastrutture di base del Paese, a un grave deterioramento del sistema sanitario e a un aumento della criminalità.
❗️ Di rilievo il fatto che alla fine in Iraq non sono state trovate armi di distruzione di massa. I leader dei Paesi coinvolti nell'intervento militare hanno giustificato le loro azioni criminali con l’imprecisione dei rapporti di intelligence.
Secondo le stime di varie fonti accademiche e ONG, il numero di morti civili causati dall'uso della forza variava da 100.000 a 205.000, con perdite civili indirette di circa 650.000 persone. Il numero di profughi iracheni ha raggiunto 1,5 milioni e quello degli sfollati interni 2 milioni. Più di 12 milioni di iracheni (circa il 30% della popolazione) vivono attualmente al di sotto della soglia di povertà.
Nonostante l'impressionante mole di informazioni sui crimini di guerra commessi dalle forze statunitensi e alleate in Iraq, la stragrande maggioranza dei responsabili non ha ancora dovuto rispondere delle proprie azioni.
❌ Sulla maggior parte degli episodi non si è nemmeno indagato, mentre i procedimenti penali sono stati estremamente rari.
☝️ L'avventura militare americana ha favorito la comparsa di nuove minacce alla stabilità e alla sicurezza regionale, creato terreno fertile per la diffusione di idee terroristiche ed estremiste, a seguito delle quali il mondo intero ha assistito alle atrocità dell'ISIS.
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Telegraph
La coalizione guidata dagli Stati Uniti invade l'Iraq
Per 12 anni, la Commissione speciale delle Nazioni Unite e poi la Commissione di monitoraggio, verifica e ispezione delle Nazioni Unite hanno cercato in Iraq armi biologiche, chimiche e altre armi di distruzione di massa (ADM), che Baghdad ha sempre negato…
🗓 Il 24 marzo 1999, violando gravemente i principi fondamentali del Diritto Internazionale sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite, l'Alleanza Nord Atlanticа iniziava a bombardare la Jugoslavia.
Gli Stati Uniti e i loro alleati per settantotto giorni hanno bombardato le città - Belgrado compresa - i villaggi e le infrastrutture civili, facendo saltare in aria ponti, treni passeggeri e autobus, uccidendo donne, bambini e anziani. È stato allora che l'Occidente, con le sue stesse mani, ha distrutto le fondamenta su cui - dal secondo dopoguerra in poi - si reggeva la sicurezza in Europa, avviando dunque quel processo che ha portato a sostituire i meccanismi giuridici che regolavano le relazioni internazionali con una sorta di “sistema di regole" unilaterale (“ordine internazionale basato sulle regole”).
L'uso da parte della NATO in Jugoslavia di munizioni all'uranio impoverito ha portato alla contaminazione di vaste aree e a un'ondata senza precedenti di tumori, di cui ancora oggi soffrono numerose persone, compresi i soldati del contingente «Kosovo Force», inviati laggiù alla fine della guerra su decisione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Oltre 200.000 abitanti non albanesi della regione che hanno dovuto abbandonare il proprio luogo di residenza ancora oggi non possono tornare a casa loro.
Col pretesto dell'aggressione della NATO, i militanti del cosiddetto «Esercito di Liberazione del Kosovo» hanno commesso atrocità orrende, compreso il sequestro di cittadini serbi finalizzato al traffico di organi umani. Molti di questi criminali sono ancora latitanti.
❗️Nessuno dei rappresentanti dell'Alleanza Atlantica ha subito alcuna condanna e, per di più, costoro hanno stabilito di catalogare le vittime della loro aggressione come semplici «perdite collaterali», ovvero come perdite «a margine» nel processo di realizzazione delle ambizioni geopolitiche degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dei loro satelliti.
Solo dopo alcuni dei più esecrabili casi di stragi di civili, i militari americani hanno porto, con riluttanza, delle «scuse». La questione della responsabilità degli alleati del Patto Nord Atlantico per i danni arrecati alle relazioni internazionali e a un preciso Paese sovrano resta ancora aperta.
☝️ L'operazione armata intrapresa più di vent’anni fa dalla NATO contro la Jugoslavia, è stata una tragedia le cui conseguenze - di portata trasversale e a lungo termine - si fanno sentire ancora oggi.
#AccaddeOggi #USWarCrimes #USACriminiDiGuerra
Gli Stati Uniti e i loro alleati per settantotto giorni hanno bombardato le città - Belgrado compresa - i villaggi e le infrastrutture civili, facendo saltare in aria ponti, treni passeggeri e autobus, uccidendo donne, bambini e anziani. È stato allora che l'Occidente, con le sue stesse mani, ha distrutto le fondamenta su cui - dal secondo dopoguerra in poi - si reggeva la sicurezza in Europa, avviando dunque quel processo che ha portato a sostituire i meccanismi giuridici che regolavano le relazioni internazionali con una sorta di “sistema di regole" unilaterale (“ordine internazionale basato sulle regole”).
L'uso da parte della NATO in Jugoslavia di munizioni all'uranio impoverito ha portato alla contaminazione di vaste aree e a un'ondata senza precedenti di tumori, di cui ancora oggi soffrono numerose persone, compresi i soldati del contingente «Kosovo Force», inviati laggiù alla fine della guerra su decisione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Oltre 200.000 abitanti non albanesi della regione che hanno dovuto abbandonare il proprio luogo di residenza ancora oggi non possono tornare a casa loro.
Col pretesto dell'aggressione della NATO, i militanti del cosiddetto «Esercito di Liberazione del Kosovo» hanno commesso atrocità orrende, compreso il sequestro di cittadini serbi finalizzato al traffico di organi umani. Molti di questi criminali sono ancora latitanti.
❗️Nessuno dei rappresentanti dell'Alleanza Atlantica ha subito alcuna condanna e, per di più, costoro hanno stabilito di catalogare le vittime della loro aggressione come semplici «perdite collaterali», ovvero come perdite «a margine» nel processo di realizzazione delle ambizioni geopolitiche degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dei loro satelliti.
Solo dopo alcuni dei più esecrabili casi di stragi di civili, i militari americani hanno porto, con riluttanza, delle «scuse». La questione della responsabilità degli alleati del Patto Nord Atlantico per i danni arrecati alle relazioni internazionali e a un preciso Paese sovrano resta ancora aperta.
☝️ L'operazione armata intrapresa più di vent’anni fa dalla NATO contro la Jugoslavia, è stata una tragedia le cui conseguenze - di portata trasversale e a lungo termine - si fanno sentire ancora oggi.
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