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News dal mondo finanziario e dai mercati.
I post non sono consigli di investimento.
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Quanto tempo ci vorrà prima che gli Stati Uniti scivolino in #recessione?

Piper Sandler, mostra che il tipico mercato ribassista segue l'inizio di una recessione con un ritardo di 95 giorni, e alla fine si esaurisce con un drawdown totale medio del 40%, il che significa che l'attuale recessione probabilmente è già iniziata a marzo e ha un altro 20% circa da percorrere.
When does the #recession begin?
Interestingly still only 17% believe the recession starts this year.

Also worth noting: just 8% now expect no recession until 2024, down from a near majority (45%) in February.
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Quando inizia la #recessione?
È interessante notare che ancora solo il 17% crede che la recessione inizi quest'anno.

Solo l'8% ora non si aspetta alcuna recessione fino al 2024, in calo rispetto a una quasi maggioranza a febbraio (45%).

@TRADINGCLUB3ST
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📊📊WEEK AHEAD📊📊

After a turbulent first half of the year, investors will continue to look for signs of a potential #recession as interest rates around the globe increase.

The US jobs report and #FOMC minutes will take center stage next week but comments from #ECB President Lagarde, the #RBA interest rate decision and China services PMI and inflation will also be keenly watched.
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Dopo una prima metà dell'anno turbolenta, gli investitori continueranno a cercare segnali di una potenziale #recessione con l'aumento
dei tassi di interesse in tutto il mondo.

Il rapporto sull'occupazione negli Stati Uniti e i verbali del #FOMC saranno al centro della scena la prossima settimana, ma saranno attentamente monitorati anche i commenti del presidente della #BCE Lagarde, la decisione sui tassi di interesse della #RBA, il PMI e l'inflazione della Cina.
Allarme della Banca Mondiale – L’economia globale rischia di sprofondare in #recessione

L'economia mondiale rischia di sprofondare in recessione, avverte l’istituto con sede a Washington, con l'inflazione ai massimi da decenni, l'economia globale che subendo il rallentamento più marcato dal 1970 e la fiducia dei consumatori ai minimi.

Nello scenario peggiore dicono gli esperti della Banca, il tasso d'inflazione di base globale, pur escludendo i prodotti energetici, potrebbe attestarsi intorno al 5% nel 2023, cioè il doppio della media quinquennale prima della pandemia.

"La crescita mondiale sta rallentando bruscamente e un ulteriore rallentamento è probabile man mano che un numero maggiore di Paesi cade in recessione", ha dichiarato il presidente della Banca Mondiale, David Malpass, il quale, per arginare la situazione, ha suggerito che “le autorità politiche dovrebbero spostare la propria attenzione dalla riduzione dei consumi all'aumento della produzione". https://www.worldbank.org/en/news/press-release/2022/09/15/risk-of-global-recession-in-2023-rises-amid-simultaneous-rate-hikes
🇺🇸Leading Indicator (LEI)🇺🇸

"Il LEI statunitense è sceso per l'ottavo mese consecutivo, suggerendo che l'economia è probabilmente in #recessione" - ha affermato Ataman Ozyildirim, Senior Director, Economics, presso The Conference Board -.

“La flessione del #LEI riflette il peggioramento delle prospettive dei consumatori a causa dell'elevata inflazione e dell'aumento dei tassi di interesse, nonché delle prospettive in calo per la costruzione di alloggi e la produzione.

Il Conference Board prevede che la crescita del #PIL reale sarà dell'1,8% su base annua nel 2022, ed è probabile che una recessione inizi verso la fine dell'anno e duri fino alla metà del 2023".


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🔹Riflettori ancora puntati sulle banche centrali nella settimana che si apre.

Lunedì la presidente della #Bce Christine Lagarde è attesa in audizione  al Comitato economico e per gli Affari monetari del parlamento europeo.

Mercoledì è il turno del presidente della #Fed Jerome Powell che interverrà al Brookings Institution su "Prospettive economiche, inflazione e mercato del lavoro".

In entrambi i casi gli analisi si attendono indicazioni sulla prossime mosse delle banche centrali per contrastare la corsa dell'#inflazione senza deprimere le economie, mentre sembra affacciarsi con insistenza il rischio #recessione.


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🔹La Banca mondiale ha rivisto in forte ribasso le previsioni sulla #crescitamondiale nel 2023, tagliandole a +1,7% da +3% di giugno scorso, a causa della persistente inflazione, dell'aumento dei tassi di interesse e degli effetti della guerra in Ucraina.
L'istituto internazionale attende poi una ripresa moderata a +2,7% nel 2024.
In #Eurozona attesa crescita zero.

🔹La tendenza potrebbe peggiorare ulteriormente, con un rischio concreto di #recessione, in caso di un nuovo shock per l'economia, causato da una fiammata dell'inflazione, da una nuova ondata di Covid o da tensioni geopolitiche.

🔹Come ha spiegato Ayhan Kose, direttore dell'ufficio di ricerca della Banca mondiale, «si tratta della crescita più debole degli ultimi trent'anni, fatta eccezione per la crisi del 2008 e il post-pandemia del 2020. Il #rallentamento è generale e l'evoluzione dell'economia mondiale è complessa»
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“Il calo della spesa al dettaglio e della produzione industriale si aggiunge al tema del #rallentamento dell’economia e della recessione nel 2023, respingendo l'idea di atterraggio morbido che domina i mercati da gennaio”, afferma Tapas Strickland, responsabile dell’economia di mercato della National Australia Bank.

L’annuncio di Microsoft di 10.000 licenziamenti e i commenti da falco del presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, e del presidente della #Fed di St. Louis, James Bullard, si sono aggiunti al sentiment cupo: entrambi i funzionari si aspettano tassi di interesse statunitensi superiori al 5% quest’anno.
C’è di nuovo un clima incerto tra gli investitori e ci chiediamo se la #recessione stia arrivando davvero.

Le vendite di #obbligazioni globali finora quest’anno hanno raggiunto livelli record mentre le aziende e i governi di tutto il mondo attingono agli investitori per raccogliere centinaia di miliardi di dollari di capitale.
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La #Bce opterà per 25 punti base o 50 punti base?

La Banca centrale europea si avvia ad alzare i tassi per la settima riunione consecutiva la prossima settimana, ma procederà con una mossa di 25 punti base, secondo 57 economisti su 69 interpellati da un sondaggio Reuters.

Le #banchecentrali sono diventate protagoniste assolute dell’economia globale nella loro lotta contro l’impennata record dell’inflazione.
Con i prezzi #core ancora troppo volatili e l’instabilità bancaria che sta innervosendo gli Usa, il compito dei banchieri centrali è diventato sempre più difficile e insidioso.

Continuare a inasprire la politica monetaria, infatti, è necessario per riportare l’inflazione al target del 2% che appare lontano.
"C’è ancora lavoro da fare", ha recentemente ribadito #Lagarde.
Tuttavia, la stretta al credito potrebbe diventare troppo onerosa per imprese e consumatori, bloccando la crescita e aprendo la strada alla #recessione.
➡️➡️ USA - REGNO UNITO - GERMANIA


🇺🇸Alle 20:00 sono attese le minute della Fed, che potrebbero rivelare preoccupazione per le condizioni del credito, rafforzando la tesi di una pausa nei rialzi dei tassi di interesse a giugno.

Intanto, però, gli economisti non escludono una #recessione negli Stati Uniti, indipendentemente dal raggiungimento di un accordo sul debito per scongiurare il default.

#Yellen conferma le previsioni del suo dipartimento, affermando che è “quasi certo” che gli Stati Uniti finiranno in default all’inizio di giugno, senza un accordo tra repubblicani e democratici, ma parlando a un evento a Londra organizzato dal Wall Street Journal, dice anche di essere “fiduciosa”, perché un’intesa “è ancora possibile”.


Dall’agenda macro di oggi sono giunti i dati di aprile sull’#inflazione del 🇬🇧Regno Unito, ancora ben oltre le attese all’8,7% annuo, seppur in calo dal 10,1% di marzo.
Al livello più elevato tra le economie del G7 insieme all’Italia.
I prezzi #core hanno persino accelerato dal 6,2% al 6,8% annuo, mettendo pressione sulla BoE.


🇩🇪In peggioramento anche l’indice #Ifo tedesco, a causa dei problemi nel settore manifatturiero.