The Dome 🇮🇹 | Italia / USA / UE / India
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🇮🇹🏦 Nuovo record del debito pubblico ad aprile: Bankitalia segnalato un aumento di 29,3 mld rispetto al mese di marzo,e così il debito complessivo delle amministrazioni pubbliche arriva a 2.680,5 mld.

Ad aprile le entrate tributarie sono state pari a 31,8 mld, in aumento del 31,8% (7,7 mld) rispetto allo stesso mese del 2020,anche per gli slittamenti di alcuni versamenti fiscali decisi dai decreti emergenziali dello scorso anno.

Nei dati dell'Istat invece, a maggio l'inflazione resta stabile su base mensile e segna +1,3% su base annua, confermando la stima preliminare. Il dato annuo è in crescita da 5 mesi di seguito, a livelli vicini a quelli del 2018 (+1,6%).

L'aumento si deve soprattutto ai prezzi dei beni energetici.
Il “carrello della spesa” (beni alimentari, per la cura della casa e della persona) vede i prezzi in flessione, da -0,7 a -0,9%. Crescono i prodotti ad alta frequenza d'acquisto, passando da +1 a +1,4%.

​Fonte: RAI

#Inflazione #Debito #Italia

-The Dome
50esimo giorno di guerra e le sanzioni proseguono, che effetto hanno avuto al momento?

L'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) ha pubblicato gli effetti delle sanzioni occidentali, sono efficaci? L'istituto ha premesso che solo ⅓ delle sanzioni economiche imposte nella storia ha raggiunto i suoi obiettivi, nel caso della Russia:

• Il 19% dei paesi hanno deciso di sanzionare i russi, questi paesi compongono il 59% del PIL globale.
• L'export russo ha subito un danno totale del 7% (1%USA, 2%UK, 4%UE) rispetto ai livelli pre-invasione.
• Il divieto di esportare prodotti di lusso ed High Tech colpisce il 12% delle importazioni russe, importazioni che si ridurranno in maniera autonoma vista la perdita di PIL attesa al -9%.
• Il 63% delle aziende straniere hanno abbandonato il paese, il 17% ha deciso di rimanere, il 12% di prendere tempo prima di una decisione e l'8% di ridurre la propria attività, la metà di chi ha preso provvedimenti drastici (31,5%) ha "solo" sospeso la produzione mantenendo comunque un piede in Russia.
• Mentre le aziende canadesi, inglesi ed americane escono dal paese quelle europee sono meno disposte a farlo, il 68% e 64% delle aziende francesi ed italiane hanno scelto di non abbandonare la Russia, secondi solo ai cinesi con il 70% di attività rimaste. (Grafico 1)
Il 40% delle riserve valutarie di Mosca sono state bloccate con lo SWIFT facendole rimanere l'equivalente di 83 miliardi di dollari detenuti in yuan, 133 miliardi in oro ed il restante in altre valute, inizialmente riuscì comunque ad attingere alle riserve in dollari per rispettare 5 scadenze di debito sovrano giunte a maturazione tra metà marzo ed i primi di aprile.

L'istituto ha evidenziato i buchi ed i punti critici presenti, non essendoci delle sanzioni secondarie nei confronti di chi non decide di sanzionare la Russia pur bloccando un mercato pari al 59% del PIL globale la Russia può semplicemente ampliarsi nel restante 41% dirottando i propri prodotti lì e cambiando i suoi partner, fino allo scorso anno il 49% ed il 3% del greggio era acquistato da UE ed USA, lo stesso greggio che ora costa 34$ in meno del BRENT e che viene parzialmente dirottato verso altre nazioni asiatiche, riguardo il boicottaggio del petrolio russo (7Mln di barili al giorno) il segretario generale OPEC afferma che il cartello non sarà in grado di compensare il calo dell'offerta di petrolio russo al mercato mondiale.
È vero che l'Export ha avuto un calo del 7% ma osservando i grafici (grafico 2) riguardo l'export in europa di petrolio e gas vedremo che resta a livelli più alti rispetto allo scorso anno, è bastato un calo del 20-25% sulla fornitura lo scorso inverno per far lievitare i prezzi, prezzi che tutt'ora restano alti, considerando che il 51% dell'export appartenga al settore energetico e che questo non sia stato aggredito dalle sanzioni (il carbone vale solo il 3,5% dei ricavi) ci porta a concludere che la Russia può facilmente raggirare i blocchi.

Che effetto ha avuto tutto ciò su di noi?

L'inflazione americana ha toccato l'8,5% e la FED si è già attivata per alzare i tassi visti i buoni dati sulla disoccupazione (3,8%), situazione differente per l'Eurozona in cui si ha il 7,5% d'inflazione (italia 7%) ma che non può permettersi politiche restrittive con la disoccupazione al 6,8%.

• La crescita dell'intera economia globale è stata rivista, il WTO si attende una crescita degli scambi del 3% contro i 4,7% attesi oltre ad una ripresa economica del 2,8% invece che del 4,1%.

La crescita italiana cala dal 4% atteso all'1,9% attuale ed 1,6% per il 2023, Confindustria afferma che se il conflitto durerà per tutto il 2022 la crescita si ridimensionerà a +1,6% e +1% nel 2023 mentre se si estende al dicembre 2023 si avrà l'1,5% nel 2022 e -0,1% al 2023.

• Il Rincaro energetico per le imprese comporterà 68 miliardi di spese in più, il gas attualmente si trova a costare 105€/Mwh contro i 20€/Mwh dell'aprile scorso (grafico 3)

Fonte: ISPI, Istat, Ansa, Skytg, MilanoFinanza

#Russia #UE #USA #Guerra #Inflazione #PIL

-TheDome
🇮🇹
Istat: inflazione si amplia ad alimentari, carrello spesa sale al 6%

Per il "carrello della spesa", i prodotti alimentari e per la cura della casa e della persona che rientrano nella spesa quotidiana delle famiglie, l'inflazione ha accelerato ad aprile al 6%, un punto in più rispetto al 5% di marzo. Lo rileva l'Istat in base alle prime stime.

A pesare sono in gran parte gli alimentari lavorati, passati su base tendenziale dal +3,9% di marzo al +5,4%.

Se gli aumenti, pur sostenuti, dell'energia rallentano, le tensioni inflazionistiche, sottolinea l'Istituto, continuano infatti a diffondersi ad altri comparti: alimentari lavorati, beni durevoli e non durevoli e servizi di trasporto.

Fonte: Tgcom24

#Italia #Inflazione #Spesa

-The Dome
🇺🇸🇪🇺
Borse in rosso e rialzo dei tassi d'interesse.

L'inflazione sembra non volersi arrestare e le banche centrali si muovono per contrastarla.

Nella nostra ultima pubblicazione abbiamo riportato le ultime mosse delle banche centrali.

~In foto a destra Christine Lagarde a capo della BCE, a sinistra Jerome Powell a capo della FED.

Fonte: Il Sole 24 Ore, Milano Finanza, Investire Oggi, The_Investment_boss, il fatto quotidiano.

#FED #BCE #Inflazione #USA #UE #ChristineLagarde

-TheDome
🇪🇺
Inflazione inarrestabile.

I dati più recenti, di luglio 2022, indicano un'inflazione dell'8,9% per l'Eurozona, in salita rispetto all'8,6% di Giugno, nonostante ciò continua a rimanere sotto la media UE che ha toccato il 9,8%, anch'esso in risalita rispetto al 9,6% di giugno.

Secondo quanto detto da Francois Villeroy de Galhau (Governatore della Banca di Francia) all'agenzia Bloomberg, la BCE dovrebbe mostrarsi più decisa nella battaglia contro l'inflazione, questo per evitare in futuro brusche crescite dei tassi d'interesse in caso la situazione lo necessiti, secondo il governatore francese si dovrà effettuare un altro rialzo dei tassi alla riunione di Francoforte dell'8 settembre, questo prima di un altro aumento a fine anno, resta solo da discutere se effettuare un rialzo di 0,5 o 0,75 punti base, il tutto per soffocare quest'inflazione record.

Segnaliamo il fatto che l'inflazione europea sia differente da quella americana, ciò dovrebbe implicare una differente modalità di gestione della crisi, negli USA si ha un'inflazione da domanda, causata dalla ripresa dell'economia post-pandemia, in Europa è un'inflazione da offerta, causata dall'aumento dei prezzi dell'energia.

Nonostante ciò la BCE, seppure in ritardo, segue le orme della FED, è la giusta mossa da fare? Servirebbe una gestione differente della crisi? Fatecelo sapere.

Fonte: Bloomberg, IlFattoQuotidiano

#BCE #Eurozona #Inflazione #Europa

~TheDome
La BCE alza i tassi d'interesse.

Come annunciato, la riunione di oggi ha decretato un secondo aumento dei tassi d'interesse di 75 punti (+0,75) arrivando così all'1,25%.

Gli effetti saranno immediati per chi detiene un mutuo a tasso variabile, con l'attuale aumento, su un mutuo da 140.000€ si avrà un aumento della rata che va da 45€ a 50€ in base alla durata (da 15 a 30 anni), in termini assoluti si parla di un aumento degli interessi da pagare che oscillano da 7.448€ per i mutui a 15 anni fino 17.303€ per quelli di durata trentennale.

I tassi variano e con una prospettiva di 15-30 anni tutto potrebbe accadere, resta il fatto che la fase in cui ci troviamo si protrarrà per almeno un intero anno, il responsabile di macro analisi di Corporate Family Office Sim, Antonio Tognoli ritiene che " l'inflazione è attesa rallentare nella seconda metà del 2023. Non crediamo, però, che la crescita dei prezzi si porterà intorno al target del 2% entro la fine del 2023 (le attese della Commissione Ue prevedono il 4%) e quindi è probabile che i tassi rimangano più elevati rispetto a quelli di neutrali di equilibrio".

In sintesi ci attende un'inflazione alta fino alla seconda metà del 2023, dopodichè un lento calo fino a raggiungere il 4%, questa prospettiva farà mantenere i tassi (quindi i mutui) alti.

Verso fine anno ci si attende una pausa da parte della BCE per valutare l'entità dei danni subiti dall'economia dell'eurozona, gli economisti del MeS (Meccanismo europeo di Stabilità) analizzando una chiusura oggi dei gasdotti russi verso l'Europa si attendono una flessione del -1,7% del PIL dell'eurozona, con un risparmio dei consumi del 15%, il gas stoccato potrà bastare fino la fine dell'anno e si allevierà il danno portando il calo del PIL dal -1,7% a -1,1%.

Possiamo però ancora pensare alla possibilità di un terzo rialzo prima della chiusura dell'anno, secondo la taylor Rule¹ la Germania avrebbe bisogno oggi di un tasso d'interesse del 6,4% per poter riportare economia ed inflazione sul giusto binario.


¹ Elaborata nel 1993 dall'economista J.B Taylor, indica come la banca centrale dovrebbe far variare il tasso di interesse nominale per affrontare un cambiamento di PIL ed inflazione rispetto ai valori stabiliti.

Fonte: Milano Finanza, LaRepubblica, Ragionamenti Finanziari

#Finanza #BCE #Euro #Inflazione #tassi #mutui #prestiti #Germania

- The Dome
🇮🇹
Oltre il 50% italiani riduce le spese per via dell'inflazione

L'aumento dei prezzi sta costringendo più di 6 italiani su 10 a ridurre i consumi di energia elettrica, il 57% quelli relativi allo shopping, il 56% i consumi di gas e il 54% le spese per attività culturali e di svago.

📊 - Una tendenza destinata a proseguire, e in alcuni casi ad accentuarsi, nell'immediato futuro, con l'87% degli italiani costretti a ridurre o evitare i consumi di energia elettrica e di gas, l'84% le cene fuori, l'83% i viaggi, l'82% lo shopping e i divertimenti.

Il calo dei consumi, e la gelata della fiducia dei cittadini, anticipano un contraccolpo sul sistema produttivo che le imprese cooperative italiane intravvedono all'orizzonte.

💬 - "Alla porta anche una crisi economica: cultura, svaghi, viaggi, acquisti non alimentari, tutto ciò su cui si era basata la rapida ripresa che l'anno scorso ci ha condotto fuori dalla pandemia" - presidente di Legacoop.

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Fonte: AGI

#Italia #Inflazione #Consumi

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