🇺🇸🇪🇺
Borse in rosso e rialzo dei tassi d'interesse.
L'inflazione sembra non volersi arrestare e le banche centrali si muovono per contrastarla.
Nella nostra ultima pubblicazione abbiamo riportato le ultime mosse delle banche centrali.
~In foto a destra Christine Lagarde a capo della BCE, a sinistra Jerome Powell a capo della FED.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Milano Finanza, Investire Oggi, The_Investment_boss, il fatto quotidiano.
#FED #BCE #Inflazione #USA #UE #ChristineLagarde
-TheDome
Borse in rosso e rialzo dei tassi d'interesse.
L'inflazione sembra non volersi arrestare e le banche centrali si muovono per contrastarla.
Nella nostra ultima pubblicazione abbiamo riportato le ultime mosse delle banche centrali.
~In foto a destra Christine Lagarde a capo della BCE, a sinistra Jerome Powell a capo della FED.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Milano Finanza, Investire Oggi, The_Investment_boss, il fatto quotidiano.
#FED #BCE #Inflazione #USA #UE #ChristineLagarde
-TheDome
🇪🇺
Inflazione inarrestabile.
I dati più recenti, di luglio 2022, indicano un'inflazione dell'8,9% per l'Eurozona, in salita rispetto all'8,6% di Giugno, nonostante ciò continua a rimanere sotto la media UE che ha toccato il 9,8%, anch'esso in risalita rispetto al 9,6% di giugno.
Secondo quanto detto da Francois Villeroy de Galhau (Governatore della Banca di Francia) all'agenzia Bloomberg, la BCE dovrebbe mostrarsi più decisa nella battaglia contro l'inflazione, questo per evitare in futuro brusche crescite dei tassi d'interesse in caso la situazione lo necessiti, secondo il governatore francese si dovrà effettuare un altro rialzo dei tassi alla riunione di Francoforte dell'8 settembre, questo prima di un altro aumento a fine anno, resta solo da discutere se effettuare un rialzo di 0,5 o 0,75 punti base, il tutto per soffocare quest'inflazione record.
Segnaliamo il fatto che l'inflazione europea sia differente da quella americana, ciò dovrebbe implicare una differente modalità di gestione della crisi, negli USA si ha un'inflazione da domanda, causata dalla ripresa dell'economia post-pandemia, in Europa è un'inflazione da offerta, causata dall'aumento dei prezzi dell'energia.
Nonostante ciò la BCE, seppure in ritardo, segue le orme della FED, è la giusta mossa da fare? Servirebbe una gestione differente della crisi? Fatecelo sapere.
Fonte: Bloomberg, IlFattoQuotidiano
#BCE #Eurozona #Inflazione #Europa
~TheDome
Inflazione inarrestabile.
I dati più recenti, di luglio 2022, indicano un'inflazione dell'8,9% per l'Eurozona, in salita rispetto all'8,6% di Giugno, nonostante ciò continua a rimanere sotto la media UE che ha toccato il 9,8%, anch'esso in risalita rispetto al 9,6% di giugno.
Secondo quanto detto da Francois Villeroy de Galhau (Governatore della Banca di Francia) all'agenzia Bloomberg, la BCE dovrebbe mostrarsi più decisa nella battaglia contro l'inflazione, questo per evitare in futuro brusche crescite dei tassi d'interesse in caso la situazione lo necessiti, secondo il governatore francese si dovrà effettuare un altro rialzo dei tassi alla riunione di Francoforte dell'8 settembre, questo prima di un altro aumento a fine anno, resta solo da discutere se effettuare un rialzo di 0,5 o 0,75 punti base, il tutto per soffocare quest'inflazione record.
Segnaliamo il fatto che l'inflazione europea sia differente da quella americana, ciò dovrebbe implicare una differente modalità di gestione della crisi, negli USA si ha un'inflazione da domanda, causata dalla ripresa dell'economia post-pandemia, in Europa è un'inflazione da offerta, causata dall'aumento dei prezzi dell'energia.
Nonostante ciò la BCE, seppure in ritardo, segue le orme della FED, è la giusta mossa da fare? Servirebbe una gestione differente della crisi? Fatecelo sapere.
Fonte: Bloomberg, IlFattoQuotidiano
#BCE #Eurozona #Inflazione #Europa
~TheDome
La BCE alza i tassi d'interesse.
Come annunciato, la riunione di oggi ha decretato un secondo aumento dei tassi d'interesse di 75 punti (+0,75) arrivando così all'1,25%.
Gli effetti saranno immediati per chi detiene un mutuo a tasso variabile, con l'attuale aumento, su un mutuo da 140.000€ si avrà un aumento della rata che va da 45€ a 50€ in base alla durata (da 15 a 30 anni), in termini assoluti si parla di un aumento degli interessi da pagare che oscillano da 7.448€ per i mutui a 15 anni fino 17.303€ per quelli di durata trentennale.
I tassi variano e con una prospettiva di 15-30 anni tutto potrebbe accadere, resta il fatto che la fase in cui ci troviamo si protrarrà per almeno un intero anno, il responsabile di macro analisi di Corporate Family Office Sim, Antonio Tognoli ritiene che " l'inflazione è attesa rallentare nella seconda metà del 2023. Non crediamo, però, che la crescita dei prezzi si porterà intorno al target del 2% entro la fine del 2023 (le attese della Commissione Ue prevedono il 4%) e quindi è probabile che i tassi rimangano più elevati rispetto a quelli di neutrali di equilibrio".
In sintesi ci attende un'inflazione alta fino alla seconda metà del 2023, dopodichè un lento calo fino a raggiungere il 4%, questa prospettiva farà mantenere i tassi (quindi i mutui) alti.
Verso fine anno ci si attende una pausa da parte della BCE per valutare l'entità dei danni subiti dall'economia dell'eurozona, gli economisti del MeS (Meccanismo europeo di Stabilità ) analizzando una chiusura oggi dei gasdotti russi verso l'Europa si attendono una flessione del -1,7% del PIL dell'eurozona, con un risparmio dei consumi del 15%, il gas stoccato potrà bastare fino la fine dell'anno e si allevierà il danno portando il calo del PIL dal -1,7% a -1,1%.
Possiamo però ancora pensare alla possibilità di un terzo rialzo prima della chiusura dell'anno, secondo la taylor Rule¹ la Germania avrebbe bisogno oggi di un tasso d'interesse del 6,4% per poter riportare economia ed inflazione sul giusto binario.
¹ Elaborata nel 1993 dall'economista J.B Taylor, indica come la banca centrale dovrebbe far variare il tasso di interesse nominale per affrontare un cambiamento di PIL ed inflazione rispetto ai valori stabiliti.
Fonte: Milano Finanza, LaRepubblica, Ragionamenti Finanziari
#Finanza #BCE #Euro #Inflazione #tassi #mutui #prestiti #Germania
- The Dome
Come annunciato, la riunione di oggi ha decretato un secondo aumento dei tassi d'interesse di 75 punti (+0,75) arrivando così all'1,25%.
Gli effetti saranno immediati per chi detiene un mutuo a tasso variabile, con l'attuale aumento, su un mutuo da 140.000€ si avrà un aumento della rata che va da 45€ a 50€ in base alla durata (da 15 a 30 anni), in termini assoluti si parla di un aumento degli interessi da pagare che oscillano da 7.448€ per i mutui a 15 anni fino 17.303€ per quelli di durata trentennale.
I tassi variano e con una prospettiva di 15-30 anni tutto potrebbe accadere, resta il fatto che la fase in cui ci troviamo si protrarrà per almeno un intero anno, il responsabile di macro analisi di Corporate Family Office Sim, Antonio Tognoli ritiene che " l'inflazione è attesa rallentare nella seconda metà del 2023. Non crediamo, però, che la crescita dei prezzi si porterà intorno al target del 2% entro la fine del 2023 (le attese della Commissione Ue prevedono il 4%) e quindi è probabile che i tassi rimangano più elevati rispetto a quelli di neutrali di equilibrio".
In sintesi ci attende un'inflazione alta fino alla seconda metà del 2023, dopodichè un lento calo fino a raggiungere il 4%, questa prospettiva farà mantenere i tassi (quindi i mutui) alti.
Verso fine anno ci si attende una pausa da parte della BCE per valutare l'entità dei danni subiti dall'economia dell'eurozona, gli economisti del MeS (Meccanismo europeo di Stabilità ) analizzando una chiusura oggi dei gasdotti russi verso l'Europa si attendono una flessione del -1,7% del PIL dell'eurozona, con un risparmio dei consumi del 15%, il gas stoccato potrà bastare fino la fine dell'anno e si allevierà il danno portando il calo del PIL dal -1,7% a -1,1%.
Possiamo però ancora pensare alla possibilità di un terzo rialzo prima della chiusura dell'anno, secondo la taylor Rule¹ la Germania avrebbe bisogno oggi di un tasso d'interesse del 6,4% per poter riportare economia ed inflazione sul giusto binario.
¹ Elaborata nel 1993 dall'economista J.B Taylor, indica come la banca centrale dovrebbe far variare il tasso di interesse nominale per affrontare un cambiamento di PIL ed inflazione rispetto ai valori stabiliti.
Fonte: Milano Finanza, LaRepubblica, Ragionamenti Finanziari
#Finanza #BCE #Euro #Inflazione #tassi #mutui #prestiti #Germania
- The Dome