The Dome | Geopolitica e Conflitti 🇮🇹
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Discorso di Hamas al popolo palestinese.

Nella giornata di ieri il leader di Hamas Yahya Sinwar ha pronunciato un discorso a Gaza riferendosi alle ultime escalation in Cisgiordania e precisamente alla moschea Al-Aqsa a Gerusalemme, ecco i punti più interessanti:

1. Dopo l'invito ad interrompere le irruzioni alla moschea Al-Aqsa da parte dell'esercito israeliano il leader di Hamas ha affermato che "Chiunque prenda la decisione di ripetere queste immagini avrà preso la scelta di violare migliaia di sinagoghe in giro per il mondo(...) preferiamo che non si trasformi in una battaglia religiosa ma se lo vogliono i dirigenti dell'occupazione ed i suoi estremisti allora noi siamo pronti ed accettiamo la sfida(...) di fronte ai nostri luoghi sacri ed alla nostra religione non esiteremo a prendere decisioni a qualunque prezzo"

2. "La battaglia non si conclude con la fine del Ramadan ma avrà inizio con la sua fine" questa è la frase che accompagnò l'annuncio a tutta l'ala militare e della resistenza di prepararsi e di stare alla massima allerta per la grande battaglia in caso non si interrompino le violazioni nei confronti del luogo sacro.

3. Il primo colpo sarà composto da 1111 razzi in onore del martire Yasser Arafat e verrà chiamato "il colpo del capo Abū ʿAmmār".

4. Si è parlato di una cooperazione con "l'asse di Gerusalemme" per spezzare l'assedio alla striscia di Gaza ed aggiungendo che si è capaci di uscire ed entrare da Gaza volenti o nolenti e ringraziando la Repubblica Islamica Iraniana per il supporto.

5. È stata presa una decisione chiara e definitiva riguardo la liberazione dei palestinesi ed arabi imprigionati nelle carceri israeliane, "tutte le piazze sono aperte e non ci saranno linee rosse che ci impediranno di svolgere il nostro dovere nei confronti dei nostri uomini imprigionati".

6. Un invito a tutte le controparti palestinesi a formare un fronte unico per fronteggiare il nemico e difendere i propri diritti su Gerusalemme.

Così intravediamo da queste dichiarazioni che le escalation in terra santa non sono altro che all'inizio e che la situazione rischia di sfociare in un conflitto di dimensioni maggiori rispetto a quello dello scorso anno, Yahya Sinwar ha voluto anche ribadire come le operazioni dello scorso anno per abbattere la dirigenza di hamas siano stati inutili ed improduttivi e che i risultati ottenuti siano stati maggiori di quelli aspettati.

Fonte: Brigate Ezzedeen Al-Qassam

#Palestina #israele #Hamas #Gerusalemme #AlAqsa

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🇮🇱⚡️🇵🇸
È stata uccisa la giornalista Shireen Abu Aqleh

La giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Aqleh è stata uccisa questa mattina mentre seguiva un'operazione militare israeliana a Jenin, in Cisgiordania.

Shireen, figlia di cristiani arabi, originari di Betlemme, aveva 51 anni ed era nata a Gerusalemme. Era inoltre in possesso di cittadinanza americana.

Lavorava per Al Jazeera dal 1997 ed ha sempre offerto copertura sul campo degli eventi legati alla Palestina, tra cui la Seconda Intifada.

È stata uccisa oggi, 11 maggio, mentre seguiva le operazioni dell'IDF, con un colpo alla testa. Nello scontro a fuoco è rimasto ferito anche Ali Samoudi, giornalista di Al-Kuds, quotidiano palestinese.

Sia la testata di cui faceva parte, Al Jazeera, che il ministero della salute palestinese, hanno indicato come responsabili le forze dell'IDF.

Al momento in cui è stata colpita, indossava un elmetto e un giubbotto su cui vi erano le patch "PRESS" indicandone l'appartenenza alla stampa.

Notizia in aggiornamento

Fonti: Al Jazeera, TPI, Associated Press

#palestina #israele #jenin

-TheDome
Palestina: la morte di Sheerin rischia di essere la goccia che farà traboccare il vaso.

Il popolo palestinese dopo la morte di Sheerin Abu Akleh ha indetto svariate manifestazioni, oggi invece, nel giorno del suo funerale nuove violenze sono esplose nel campo di Jenin, lo stesso campo che 2 giorni fa ha visto la sua morte, un raid all'alba da parte israeliana ha comportato il ferimento di 13 persone, di cui 2 in condizioni difficili.

Visualizza l'approfondimento in merito

~ i video allegati provengono dai profili social di TheGuardian e Saleh Zighari

Fonte: AlJazeera, France24

#Palestina #Israele #SheerinAbuAkleh #Jenin

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🇷🇺🇮🇱
Aperto il fuoco verso un jet israeliano per mano di un S-300

È questo quello che secondo "Israel Channel 13 News" è avvenuto la scorsa settimana. Il veicolo sarebbe stato "attaccato" nel mentre eseguiva un raid aereo in Siria, nel quale almeno 4 vittime sono state segnalate.

L'attacco al veicolo israeliano, come detto prima, sarebbe stato causato da un missile proveniente da un sistema S-300 siriano, che però non può operare senza la supervisione di militari russi e non può ingaggiare senza il loro consenso.

Attualmente la redazione non è in grado di poter verificare che l'attacco sia stato per mano/volontà dei russi o non

#Russia #Israele #Siria

Fonti: Israel Channel 13, Newsweek

-The Dome
🇮🇱 L'aviazione israeliana si esercita nel colpire gli impianti nucleari iraniani.

Il 29 maggio è iniziata a Cipro la quarta e ultima settimana dell'esercitazione "Carri di fuoco", l'esercitazione simulava una guerra su vasta scala contro le varie fazioni palestinesi, Hezbollah, la Siria e l'Iran.

Oltre alle esercitazioni svolta a terra circa 100 aerei dell'aviazione israeliana sono decollati da varie basi dell'IAF e si sono diretti verso la parte ovest del Mediterraneo, questi aerei hanno simulato un attacco su vasta scala alle strutture nucleare iraniane.

Negli ultime mesi c'è stata una escalation delle tensioni tra Israele ed il cosiddetto "asse della resistenza", questa escalation ha portato all'assassinio del colonnello dell'Irgc Hassan Sayad Khodayari il 22 maggio.

Figure politiche e militari iraniane hanno promesso vendetta contro l'autore di questo atto (Israele), successivamente il 29 maggio Naftali Bennet ha dichiarato "che l'era dell'immunità iraniana" è finita: "Chi finanzia i terroristi, chi arma i terroristi e chi manda i terroristi ne pagherà il prezzo intero".

Tutti questi eventi lasciano presagire che la situazione nella regione non migliorerà a breve, le tensione rimarranno alte e ciò potrebbe portare ad uno scontro diretto tra Iran ed Israele.

Fonte: Bellum Acta

#Iran #Israele

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🇸🇾 Israele minaccia di bombardare il palazzo presidenziale di Assad se il paese arabo non abbandonerà la cooperazione militare con l'Iran.

Negli ultimi mesi l'IAF ha intensificato i bombardamenti in Siria contro spedizioni di armi diretti ad Hezbollah il Libano o alle forze armate siriane, questi bombardamenti vengono effettuati dal 2013 con lo scopo di ridurre la presenza iraniana in Siria.

Venerdì 10 giugno è stato bombardato l'areoporto internazionale di Damasco, l'areoporto viene usato per scaricare le armi consegnate dall'Iran.

Israele ha bombardato in più occasioni l'areoporto ma l'ultimo bombardamento ha causato una maggiore quantità di danni sia alle piste riservate agli aerei civili che a quelle riservate agli aerei militari, ciò rappresenta una grande escalation contro la Siria.

Alcuni giorni dopo aver colpito l'areoporto di Damasco Israele ha minacciato di bombardare il palazzo del presidente siriano Bashar Al-Assad se quest'ultimo non decidesse di abbandonare la cooperazione militare con l'Iran.

La minaccia dello stato ebraico riflette però il fallimento delle centinaia di bombardamenti lanciati negli anni precedenti nel rimuovere l'Iran dalla Siria, durante questi anni il paese si è avvicinato sempre di più alla repubblica islamica in cerca di protezione contro gli attacchi aerei israeliani.

Colpire il palazzo presidenziale non solo non genererebbe i risultati sperati ma porterà ad una risposta militare da parte della Siria e dei suoi alleati, varie figure all'interno del cosiddetto "asse della resistenza" hanno fatto capire che l'idea di lunga data secondo cui una risposta deve essere riservata a "tempo e luoghi giusti" è ormai caduta.

Fonte: Jerusalem Post

#Siria #Israele #Iran

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🇵🇸 La Jihad islamica annuncia una esercitazione a Gaza.

Il 18 giugno il portavoce delle brigate Al Quds, l'ala militare della Jihad islamica palestinese, ha annunciato l'inizio dell'esercitazione "Azm Al-Sadiqin".

L'esercitazione coinvolgerà svariate unità della Jihad islamica, in particolare l'unità di artiglieria e missilistica, per l'aumento della prontezza al combattimento in caso di futuri scontri con Israele.

L'annuncio arriva dopo che Israele ha lanciato dei bombardamenti contro le posizioni di Hamas a Gaza, l'attacco arriva in risposta al lancio di un razzo verso Ashkelon a seguito dell'uccisione di tre combattenti del gruppo in Cisgiordania.

Potrebbe essere possibile vedere l'uso di nuovo armi da parte della Jihad islamica, l'esercitazione offre la possibilità di osservare quanto l'operazione "Guardiano delle Mura" sia stata efficace nel distruggere le scorte del gruppo.

Fonte: Jihad islamica

#Gaza #Palestina #Israele

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🇵🇸 Hamas normalizza i rapporti con la Siria.

Dopo più di 10 anni che la leadership del gruppo palestinese ha lasciato Damasco il movimento ha deciso di ristabilire le relazioni con la Siria a seguito di alcuni incontri con i funzionari siriani.

Allo scoppio della guerra civile Hamas proclamò il suo supporto per i ribelli siriani e chiuse i suoi uffici a Damasco, il governo siriano ha più volte accusato il gruppo di sostenere i ribelli e sembrerebbe che alcuni combattenti della FSA venissero addestrati a Gaza.

Hamas ha iniziato un lungo percorso di normalizzazione con Damasco da quando l'ex presidente Donald Trump ha riconosciuto Gerusalemme capitale di Israele e dalla firma degli accordi di Abramo.

Prima della rottura delle relazioni la Siria forniva finanziamenti ed armi al movimento palestinese, la normalizzazione rafforza ulteriormente la posizione contro Israele dello stato arabo e del gruppo con sede a Gaza.

Israele vedrà come una minaccia questo riavvicinamento e probabilmente ostacolerà qualsiasi futuro insediamento del gruppo in Siria.

Fonte: Southfront

#Siria #Hamas #Israele

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🇺🇸🇮🇱🇮🇷
#BREAKING: È stata rilasciata la Dichiarazione Congiunta di Gerusalemme. Due paragrafi chiave di seguito, con l'impegno degli Stati Uniti a non consentire mai all'#Iran di acquisire un'arma nucleare e di "usare tutti gli elementi del suo potere nazionale per garantire tale risultato"

Fonte: Jason Brodsky via Twitter

#Israele #StatiUniti #Iran

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🇸🇦 L'Arabia Saudita apre il suo spazio aereo ai voli provenienti da Israele.

Giovedì 14 luglio l'autorità generale dell'aviazione civile saudita ha dichiarato che lo spazio aereo del regno è aperto a tutti i veicoli che soddisfano i requisiti per il sorvolo, ciò è in linea con la convenzione di Chicago del 1944.

Sempre secondo la GACA tale decisione "integrerà gli sforzi volti a consolidare la posizione del regno come hub globale che collega tre continenti e migliorarà la connettività aerea internazionale".

La decisione di aprire lo spazio aereo a tutti i veicoli che soddisfano i requisiti di volo significa che anche i veicoli israeliani potranno sorvolare lo spazio aereo saudita, questo è uno dei tanti passi per la normalizzazione delle relazioni tra lo stato ebraico e Riyadh.

Biden ha subito elogiato l'apertura dello spazio aereo, per il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan "questa decisione apre la strada a una regione del Medio Oriente più integrata, stabile e sicura, che è vitale per la sicurezza e la prosperità degli Stati Uniti e del popolo americano, e per la sicurezza e la prosperità di Israele".

Va tenuto presente che questa scelta arriva in virtù della collaborazione dei due paesi contro il loro nemico comune: l'Iran.

Israele sta spingendo per la creazione di una rete di difesa aerea unificata con i paesi del Golfo per affrontare le minacce provenienti dall'Iran, secondo alcune fonti il Bahrein avrebbe già deciso di acquistare alcuni sistemi di difesa aerea dallo stato ebraico.

L'apertura dello spazio aereo non porterà alcuna stabilità nel Medio Oriente e contribuirà all'aumento delle tensioni con Teheran, che ha già minacciato di rispondere se i sistemi di difesa aerea israeliani saranno schierati nei paesi del Golfo, infine viste le ultime dichiarazioni di Biden sembra sempre più lontano un accordo sul programma nucleare iraniano.

Fonte: GACA

#ArabiaSaudita #Israele #Iran

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