🇬🇷 Il 14 settembre lo stato maggiore della difesa nazionale ellenica ha annunciato che una unità delle forze armate greche era partita per l'Arabia Saudita per consegnare una batteria Patriot MIM-104.
L'unità greca è forte di 120 uomini ed opererà in Arabia Saudita a tempo indeterminato, nel mentre che l'unità si troverà in Arabia Saudita sarà usata per rafforzare la difesa aerea del seguente paese.
L'accordo per prestare una batteria Patriot al regno è stato firmato ad aprile ed è stato attivato a causa del ritiro di svariate batterie Patriot e di un sistema di difesa missilistica THAAD (Terminal High Altitude Area Defense) da parte degli Stati Uniti.
La mossa degli Stati Uniti arriva in mezzo a una grande ondata di attacchi missilistici e droni lanciati dagli Houthi, questi attacchi aumentano di giorno in giorno.
La batteria da sola non sarà in grado di sostituire ciò che gli Stati Uniti hanno ritirato dal regno e probabilmente rimarrà lì sino a che non saranno stipulati accordi per l'acquisto di sistemi di difesa aerea da altri paesi (Russia o Cina), nel mentre gli Houthi saranno incoraggiati da ciò e probabilmente aumenteranno gli attacchi diretti agli impianti della Saudi Aramco in territorio saudita.
Fonte: SouthFront
#ArabiaSaudita #Houthi #Yemen
-The Dome
L'unità greca è forte di 120 uomini ed opererà in Arabia Saudita a tempo indeterminato, nel mentre che l'unità si troverà in Arabia Saudita sarà usata per rafforzare la difesa aerea del seguente paese.
L'accordo per prestare una batteria Patriot al regno è stato firmato ad aprile ed è stato attivato a causa del ritiro di svariate batterie Patriot e di un sistema di difesa missilistica THAAD (Terminal High Altitude Area Defense) da parte degli Stati Uniti.
La mossa degli Stati Uniti arriva in mezzo a una grande ondata di attacchi missilistici e droni lanciati dagli Houthi, questi attacchi aumentano di giorno in giorno.
La batteria da sola non sarà in grado di sostituire ciò che gli Stati Uniti hanno ritirato dal regno e probabilmente rimarrà lì sino a che non saranno stipulati accordi per l'acquisto di sistemi di difesa aerea da altri paesi (Russia o Cina), nel mentre gli Houthi saranno incoraggiati da ciò e probabilmente aumenteranno gli attacchi diretti agli impianti della Saudi Aramco in territorio saudita.
Fonte: SouthFront
#ArabiaSaudita #Houthi #Yemen
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🇾🇪 Nel sud dello Yemen si stanno svolgendo proteste nelle principali città controllate dal governo per via del deterioramento delle condizioni di vita, dei servizi pubblici, della disoccupazione e del crollo della moneta, sono oramai sei giorni di fila che si protesta.
Ad Aden è stato proclamato lo stato d'emergenza e sono state inviate delle unità militari per riportare l'ordine nella città sulla quale le forze governative sembrano pian piano perdere il controllo, nella città di Al-Mukalla si ha notizia di due morti e di 15 feriti tra i manifestanti, non si hanno notizie di morti o feriti ad Aden.
Nel mentre che le proteste continuano gli Houthi hanno sfruttato questo momento per lanciare due grandi offensive, una nel governatorato di al-Bayda per recuperare i territori persi nelle offensive dei governativi che sono state lanciate poco dopo l'offensiva di febbraio su Ma'rib e la seconda sul fronte meridionale della città si Beihan.
Sia ad al-Bayda che a sud di Beihan gli Houthi hanno sfondato le difese governative e hanno riscontrato successi significativi, ad al-Bayda il 16 settembre gli Houthi hanno fatto crollare la prima linea di difesa governativa e hanno occupato 200km² tra i distretti di Sawma'ah e Mukayrad, a sud di al-Bayda sono state occupate le aree di Al-Kura 'e Al-Saadiyat, gli scontri sono ancora in corso e vedono gli Houthi che dominano tutte le battaglie e continuano ad avanzare.
Come se non bastasse la mattina del 17 settembre è stata lanciata una operazione militare su larga scala contro gli impianti della Saudi Aramco sulle coste del Mar Rosso.
È stato lanciato un numero sconosciuto di missili e droni verso questi impianti, la coalizione ha annunciato di aver intercettato 4 droni e un missile diretto verso Jizan tuttavia sono state segnale delle grandi esplosioni nella città, è probabile che quindi l'operazione degli Houthi sia stata un successo seppur non nel modo sperato.
I recenti avvenimenti mostrano un governo sempre più fragile e degli Houthi sempre più aggressivi che non incontrano nessun reale ostacolo nelle loro operazioni, se si continua di questo passo è probabile che la guerra in Yemen non duri ancora a lungo.
Fonte: iswnews/intel slava/SouthFront
#Houthi #Yemen #ArabiaSaudita
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Ad Aden è stato proclamato lo stato d'emergenza e sono state inviate delle unità militari per riportare l'ordine nella città sulla quale le forze governative sembrano pian piano perdere il controllo, nella città di Al-Mukalla si ha notizia di due morti e di 15 feriti tra i manifestanti, non si hanno notizie di morti o feriti ad Aden.
Nel mentre che le proteste continuano gli Houthi hanno sfruttato questo momento per lanciare due grandi offensive, una nel governatorato di al-Bayda per recuperare i territori persi nelle offensive dei governativi che sono state lanciate poco dopo l'offensiva di febbraio su Ma'rib e la seconda sul fronte meridionale della città si Beihan.
Sia ad al-Bayda che a sud di Beihan gli Houthi hanno sfondato le difese governative e hanno riscontrato successi significativi, ad al-Bayda il 16 settembre gli Houthi hanno fatto crollare la prima linea di difesa governativa e hanno occupato 200km² tra i distretti di Sawma'ah e Mukayrad, a sud di al-Bayda sono state occupate le aree di Al-Kura 'e Al-Saadiyat, gli scontri sono ancora in corso e vedono gli Houthi che dominano tutte le battaglie e continuano ad avanzare.
Come se non bastasse la mattina del 17 settembre è stata lanciata una operazione militare su larga scala contro gli impianti della Saudi Aramco sulle coste del Mar Rosso.
È stato lanciato un numero sconosciuto di missili e droni verso questi impianti, la coalizione ha annunciato di aver intercettato 4 droni e un missile diretto verso Jizan tuttavia sono state segnale delle grandi esplosioni nella città, è probabile che quindi l'operazione degli Houthi sia stata un successo seppur non nel modo sperato.
I recenti avvenimenti mostrano un governo sempre più fragile e degli Houthi sempre più aggressivi che non incontrano nessun reale ostacolo nelle loro operazioni, se si continua di questo passo è probabile che la guerra in Yemen non duri ancora a lungo.
Fonte: iswnews/intel slava/SouthFront
#Houthi #Yemen #ArabiaSaudita
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🇸🇦 🇾🇪 Mentre sono in corso colloqui per la pace in Yemen, il brigadiere Turki Al-Maliki, portavoce della Coalizione in Yemen, guidata dall'Arabia Saudita, annuncia l'attuazione di un'operazione militare a Sana'a.
La Coalizione ha annunciato, giovedì, l'attuazione di un'operazione militare a Sana'a.
Al-Maliki ha affermato che gli attacchi aerei sono stati lanciati in risposta agli attacchi Houthi agli aeroporti, alle centrali elettriche e ad altre infrastrutture pubbliche saudite.
La coalizione ha lanciato raid su una serie di posizioni militari a Sana'a che si ritiene ospitassero droni carichi di esplosivo e missili balistici.
I raid hanno preso l'area di Al-Hasaba nel centro di Sana'a, e l'area di Al-Rawda, a nord della capitale.
Il Ministro della Salute dei partigiani di Dio afferma, però, che gli aerei da guerra della coalizione hanno lanciato 6 raid contro negozi di medicinali e forniture.
In tutto i raid hanno portato alla morte di una persona e 3 feriti.
Nel giorno precedente, AnsarAllah colpì una base Saudita a Jizan, attacco poi confermato dal portavoce delle forze armate yemenite, il generale di brigata Yahya Saree.
Secondo fonti, l'operazione avrebbe ucciso e ferito più di 35 sauditi, inclusi ufficiali e piloti di elicotteri Apache.
Fonte : ISW, Al Arabiya
#Yemen #ArabiaSaudita #Houthi
-The Dome
La Coalizione ha annunciato, giovedì, l'attuazione di un'operazione militare a Sana'a.
Al-Maliki ha affermato che gli attacchi aerei sono stati lanciati in risposta agli attacchi Houthi agli aeroporti, alle centrali elettriche e ad altre infrastrutture pubbliche saudite.
La coalizione ha lanciato raid su una serie di posizioni militari a Sana'a che si ritiene ospitassero droni carichi di esplosivo e missili balistici.
I raid hanno preso l'area di Al-Hasaba nel centro di Sana'a, e l'area di Al-Rawda, a nord della capitale.
Il Ministro della Salute dei partigiani di Dio afferma, però, che gli aerei da guerra della coalizione hanno lanciato 6 raid contro negozi di medicinali e forniture.
In tutto i raid hanno portato alla morte di una persona e 3 feriti.
Nel giorno precedente, AnsarAllah colpì una base Saudita a Jizan, attacco poi confermato dal portavoce delle forze armate yemenite, il generale di brigata Yahya Saree.
Secondo fonti, l'operazione avrebbe ucciso e ferito più di 35 sauditi, inclusi ufficiali e piloti di elicotteri Apache.
Fonte : ISW, Al Arabiya
#Yemen #ArabiaSaudita #Houthi
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🇸🇦 🇺🇸 Accordo sulla vendita di missili americani all'Arabia Saudita
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha accettato una proposta di contratto per la vendita di 650 milioni di dollari in missili AIM-120 (AMRAAM) all'Arabia Saudita.
L'accordo proposto è stato approvato il 26 ottobre, il portavoce del Dipartimento di Stato ha aggiunto che l'accordo per la vendita di missili aria-aria avanzati statunitensi a corto raggio all'Arabia Saudita arriva dopo "l'aumento degli attacchi transfrontalieri sul territorio del regno nell'ultimo anno".
L'obiettivo è ricostituire l'inventario esistente dell'Arabia Saudita "in linea con l'impegno del presidente a sostenere la difesa territoriale dell'Arabia Saudita".
La nuova vendita arriva meno di due mesi dopo che il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha visitato l'Arabia Saudita dove ha discusso con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman della guerra in Yemen.
Questa vendita è la seconda all'Arabia Saudita sotto l'amministrazione Biden, la prima è stata di 500 milioni di dollari; il Congresso ha 30 giorni per esaminare la vendita.
Fonti: Arab News, CNN
#ArabiaSaudita #Usa #Yemen
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Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha accettato una proposta di contratto per la vendita di 650 milioni di dollari in missili AIM-120 (AMRAAM) all'Arabia Saudita.
L'accordo proposto è stato approvato il 26 ottobre, il portavoce del Dipartimento di Stato ha aggiunto che l'accordo per la vendita di missili aria-aria avanzati statunitensi a corto raggio all'Arabia Saudita arriva dopo "l'aumento degli attacchi transfrontalieri sul territorio del regno nell'ultimo anno".
L'obiettivo è ricostituire l'inventario esistente dell'Arabia Saudita "in linea con l'impegno del presidente a sostenere la difesa territoriale dell'Arabia Saudita".
La nuova vendita arriva meno di due mesi dopo che il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha visitato l'Arabia Saudita dove ha discusso con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman della guerra in Yemen.
Questa vendita è la seconda all'Arabia Saudita sotto l'amministrazione Biden, la prima è stata di 500 milioni di dollari; il Congresso ha 30 giorni per esaminare la vendita.
Fonti: Arab News, CNN
#ArabiaSaudita #Usa #Yemen
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🇾🇪 Ansar Allah continua ad avanzare e le forze della coalizione iniziano a ritirarsi dallo Yemen, nel mentre l'inviato speciale dell'ONU per lo Yemen conclude una visita nella città di Ta'izz.
A seguito dei successi registrati nel sud del governatorato di Ma'rib Ansar Allah è continuata ad avanzare, l'otto novembre Barqa Biqayritayan (una montagna) e le aree circostanti sono state conquistate dalle forze Houthi.
Nel governatorato di Al-Jawf si sono riscontrati nello stesso giorno alcuni successi da parte delle forze ribelli, il campo militare di Khanjar e alcune alture circostanti sono state conquistate e le forze della coalizione respinte nelle montagne a nord del campo.
Il nove novembre un drone Scan Eagle è stato abbattuto da Ansar Allah sopra i cieli del distretto di Al-Jubah, il giorno seguente è stato pubblicato un video che ne mostra i resti.
Nello stesso giorno in cui è stato abbattuto il drone Scan Eagle le forze saudite e sudanesi di stanza all'areoporto di Aden, capitale provvisoria dello Yemen riconosciuto internazionalmente, hanno abbandonato la città, nei giorni scorsi le truppe della coalizione avevano abbandonato la città di Ataq nel governatorato di Shabwah.
Il dieci novembre si è conclusa la visita nel governatorato di Ta'izz di Hans Grundberg, inviato speciale delle nazioni unite per lo Yemen, in cui ha incontrato il governatore, Nabil Shamsan, rappresentanti dei partiti politici, della società civile, membri del parlamento, rappresentanti delle imprese e giornalisti.
A seguito della visita Grundberg ha invitato tutte le parti interessate a impegnarsi in discussioni costruttive su questioni politiche, militari ed economiche che riguardano tutti gli yemeniti.
Nello stesso giorno in cui si è conclusa la visita di Grundberg gli Houthi hanno lanciato sette missili balistici contro posizioni della coalizione saudita, del governo di Mansour Hadi e della Resistenza nazionale di Tariq Saleh nel sud dell'Arabia Saudita e nei governatorati di Ma'rib e Ta'izz.
Secondo gli Houthi sono stati uccisi decine di ufficiali sauditi nell'attacco che ha colpito la base del primo reggimento a Dhahran Al Janub, in questi attacchi sarebbe stato ucciso anche il comandante del reggimento.
Non si hanno notizie sulle perdite del governo di Mansour Hadi e delle forze Tariq Saleh a seguito dell'attacco dato che ai media locali è stato impedito di visitare le basi colpite e gli ospedali locali, si può però presupporre che le perdite siano piuttosto alte.
Il giorno seguente agli attacchi le forze di Mansour Hadi e Tariq Saleh hanno abbandonato vaste aree del governatorato di Al-Hudaidah e gli Houthi ne hanno successivamente preso il controllo, nello stesso giorno si sono registrati alcuni successi da parte di forze di San'a nel governatorato di Ma'rib.
Le forze ritirate potrebbero essere dispiegate come rinforzo a Ma'rib per fermare l'offensiva Houthi, questo significherebbe che le difese della città sono sul punto di collassare dinanzi agli attacchi di Ansar Allah.
Fonte: iswnews/reliefweb
#Houthi #ArabiaSaudita #Yemen
-The Dome
A seguito dei successi registrati nel sud del governatorato di Ma'rib Ansar Allah è continuata ad avanzare, l'otto novembre Barqa Biqayritayan (una montagna) e le aree circostanti sono state conquistate dalle forze Houthi.
Nel governatorato di Al-Jawf si sono riscontrati nello stesso giorno alcuni successi da parte delle forze ribelli, il campo militare di Khanjar e alcune alture circostanti sono state conquistate e le forze della coalizione respinte nelle montagne a nord del campo.
Il nove novembre un drone Scan Eagle è stato abbattuto da Ansar Allah sopra i cieli del distretto di Al-Jubah, il giorno seguente è stato pubblicato un video che ne mostra i resti.
Nello stesso giorno in cui è stato abbattuto il drone Scan Eagle le forze saudite e sudanesi di stanza all'areoporto di Aden, capitale provvisoria dello Yemen riconosciuto internazionalmente, hanno abbandonato la città, nei giorni scorsi le truppe della coalizione avevano abbandonato la città di Ataq nel governatorato di Shabwah.
Il dieci novembre si è conclusa la visita nel governatorato di Ta'izz di Hans Grundberg, inviato speciale delle nazioni unite per lo Yemen, in cui ha incontrato il governatore, Nabil Shamsan, rappresentanti dei partiti politici, della società civile, membri del parlamento, rappresentanti delle imprese e giornalisti.
A seguito della visita Grundberg ha invitato tutte le parti interessate a impegnarsi in discussioni costruttive su questioni politiche, militari ed economiche che riguardano tutti gli yemeniti.
Nello stesso giorno in cui si è conclusa la visita di Grundberg gli Houthi hanno lanciato sette missili balistici contro posizioni della coalizione saudita, del governo di Mansour Hadi e della Resistenza nazionale di Tariq Saleh nel sud dell'Arabia Saudita e nei governatorati di Ma'rib e Ta'izz.
Secondo gli Houthi sono stati uccisi decine di ufficiali sauditi nell'attacco che ha colpito la base del primo reggimento a Dhahran Al Janub, in questi attacchi sarebbe stato ucciso anche il comandante del reggimento.
Non si hanno notizie sulle perdite del governo di Mansour Hadi e delle forze Tariq Saleh a seguito dell'attacco dato che ai media locali è stato impedito di visitare le basi colpite e gli ospedali locali, si può però presupporre che le perdite siano piuttosto alte.
Il giorno seguente agli attacchi le forze di Mansour Hadi e Tariq Saleh hanno abbandonato vaste aree del governatorato di Al-Hudaidah e gli Houthi ne hanno successivamente preso il controllo, nello stesso giorno si sono registrati alcuni successi da parte di forze di San'a nel governatorato di Ma'rib.
Le forze ritirate potrebbero essere dispiegate come rinforzo a Ma'rib per fermare l'offensiva Houthi, questo significherebbe che le difese della città sono sul punto di collassare dinanzi agli attacchi di Ansar Allah.
Fonte: iswnews/reliefweb
#Houthi #ArabiaSaudita #Yemen
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🇾🇪 Gli Houthi mantengono la promessa e rispondono ai bombardamenti della coalizione.
La coalizione a guida saudita ha di recente aumentato il numero di attacchi aerei nello Yemen a seguito delle avanzate delle forze di Sana'a, l'aviazione saudita ora non concentra più i suoi bombardamenti nel governatorato di Ma'rib ma li ha redistribuiti su tutto lo Yemen.
Il 18 novembre l'aviazione saudita ha effettuato un totale di 65 attacchi aerei nei governatorati di Ma'rib, Al-Jawf, Sana'a, Ta'izz e Al-Hudaydah, fonti locali riferiscono di vittime civili a seguito dei bombardamenti.
La risposta degli Houthi non si è fatta attendere con Yahya Al Sari che ha avvertito la coalizione, dicendo che dovrà sopportare le conseguenze di questa escalation.
Il giorno seguente sono stati lanciati quattro attacchi missilistici alle forze di Tariq Saleh (che guida la parte della guardia repubblicana che ha giurato fedeltà al governo) rispettivamente ad Hays nel governatorato di Al-Hudaydah, sul fronte di al-Kadha nel governatorato di Ta'izz, a Ma'rib e nell'area di Hanaya nel governatorato di Ta'izz.
Secondo fonti locali uno degli attacchi a Ta'izz ha provocato la morte di 30 uomini e il ferimento di altri 40 appartenenti alle forze di Tariq Saleh, non si hanno notizie sulle morti degli altri attacchi.
Nello stesso giorno è stata effettuata l'operazione "Eighth Deterrence Balance", annunciata il giorno seguente.
Durante l'operazione sono stati lanciati 5 droni Qasef 2k contro obiettivi militari nelle città di Abha, Jizan e Najran, un ulteriore obbiettivo militare, definito importante dal portavoce degli Houthi, è stato colpito con un drone Samad 3 nell'areoporto internazionale di Abha.
Le raffinerie e obbiettivi militari nell'areoporto internazionale "King Abdulaziz" sono state colpite da 4 droni Samad 2, colpita inoltre la base King Khaled a Riyad con 4 droni Samad 3 per un totale di 14 droni lanciati durante questa operazione.
Le forze armate yemenite (gli Houthi così chiamano il loro esercito) riferiscono che affronteranno un'escalation con un'escalation "fino a quando l'aggressione non si fermerà e l'assedio non sarà revocato".
La coalizione ha annunciato di aver intercettato solo tre droni.
Fonte: iswnews
#Houthi #Yemen #ArabiaSaudita
-The Dome
La coalizione a guida saudita ha di recente aumentato il numero di attacchi aerei nello Yemen a seguito delle avanzate delle forze di Sana'a, l'aviazione saudita ora non concentra più i suoi bombardamenti nel governatorato di Ma'rib ma li ha redistribuiti su tutto lo Yemen.
Il 18 novembre l'aviazione saudita ha effettuato un totale di 65 attacchi aerei nei governatorati di Ma'rib, Al-Jawf, Sana'a, Ta'izz e Al-Hudaydah, fonti locali riferiscono di vittime civili a seguito dei bombardamenti.
La risposta degli Houthi non si è fatta attendere con Yahya Al Sari che ha avvertito la coalizione, dicendo che dovrà sopportare le conseguenze di questa escalation.
Il giorno seguente sono stati lanciati quattro attacchi missilistici alle forze di Tariq Saleh (che guida la parte della guardia repubblicana che ha giurato fedeltà al governo) rispettivamente ad Hays nel governatorato di Al-Hudaydah, sul fronte di al-Kadha nel governatorato di Ta'izz, a Ma'rib e nell'area di Hanaya nel governatorato di Ta'izz.
Secondo fonti locali uno degli attacchi a Ta'izz ha provocato la morte di 30 uomini e il ferimento di altri 40 appartenenti alle forze di Tariq Saleh, non si hanno notizie sulle morti degli altri attacchi.
Nello stesso giorno è stata effettuata l'operazione "Eighth Deterrence Balance", annunciata il giorno seguente.
Durante l'operazione sono stati lanciati 5 droni Qasef 2k contro obiettivi militari nelle città di Abha, Jizan e Najran, un ulteriore obbiettivo militare, definito importante dal portavoce degli Houthi, è stato colpito con un drone Samad 3 nell'areoporto internazionale di Abha.
Le raffinerie e obbiettivi militari nell'areoporto internazionale "King Abdulaziz" sono state colpite da 4 droni Samad 2, colpita inoltre la base King Khaled a Riyad con 4 droni Samad 3 per un totale di 14 droni lanciati durante questa operazione.
Le forze armate yemenite (gli Houthi così chiamano il loro esercito) riferiscono che affronteranno un'escalation con un'escalation "fino a quando l'aggressione non si fermerà e l'assedio non sarà revocato".
La coalizione ha annunciato di aver intercettato solo tre droni.
Fonte: iswnews
#Houthi #Yemen #ArabiaSaudita
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The Dome 🇮🇹 | Italia / USA / UE / India
🇸🇦 ⚠️ BREAKING ⚠️ È in un corso un attacco missilistico alla capitale dell'Arabia Saudita Ryiad. Il regno ha di recente intensificato i suoi bombardamenti nello Yemen contro le posizioni degli Houthi, è stata bombardata anche la capitale Sana'a sotto controllo…
Aggiornamento
🇾🇪🇸🇦 Gli Houthi rivendicano l'attacco come parte di una nuova operazione su larga scala nella profondità del territorio saudita.
La mattina del 7 Dicembre Yahya Al Sari, portavoce del movimento Houthi, ha commentato gli attacchi definendoli come parte dell'operazione "Settimo Dicembre".
Durante questa operazione sono stati lanciati 25 droni suicidi e un numero non specificato di missili balistici (probabilmente un numero che si avvicinava a quello dei droni).
Sono stati colpiti obbiettivi militari a Riyadh, Jeddah, Ta'if, Najran e Asir.
Sei droni Samad 3 e un numero non specificato di missili Zulfiqar hanno preso di mira il Ministero della difesa, l'areoporto King Khalid e altri obbiettivi militari all'interno della capitale.
Sei droni Samad 2 e 3 hanno l'areoporto King Fahd e le raffinerie Aramco a Jeddah.
Altri 5 droni Samad 1 e 2 hanno preso di mira siti militari nelle regioni di Abha, Jizan e Asir, infine otto Qasef 2k e "un grande numero di missili balistici" hanno preso di mira obbiettivi sensibili a nelle regioni di Abha, Jizan e Najran.
Yahya ha inoltre aggiunto che "Le forze yemenite invitano tutti i cittadini e i residenti nelle aree mirate a stare lontani da aree e siti militari, poiché sono diventati obbiettivi legittimi per le nostre forze".
Come se non bastasse il regno ha quasi esaurito le sue scorte di missili Patriot e ha lanciato un urgente appello agli Usa, ai suoi alleati del Golfo ed Europei per un rifornimento.
I video rilasciati da abitanti delle aree colpite e della coalizione a guida saudita mostrano l'intercettazione di soli due droni e un missile balistico.
Fonte: Forze armate yemenite/wall street journal
#Yemen #ArabiaSaudita
-The Dome
🇸🇦🇨🇳 L'Arabia Saudita inizia a costruire i propri missili balistici con il supporto cinese.
Funzionari statunitensi di svariate agenzie, tra cui il Consiglio di sicurezza nazionale alla Casa Bianca, sono stati informati su trasferimenti in larga scala di tecnologia legata ai missili balistici tra Cina e Arabia Saudita.
La collaborazione tra Cina e Arabia Saudita in questo campo non era nuova, già dal 2019 erano trapelate notizie sulla collaborazione tra i due paesi per lo sviluppo del programma missilistico dell'Arabia Saudita.
L'amministrazione Trump al tempo non impedì in alcuno modo ai sauditi di sviluppare il proprio programma e non riferì ai membri chiave del Congresso tali informazioni.
Immagini satellitari scattate tra il 26 ottobre e il 9 novembre, come se non bastasse, mostrano che in almeno un impianto nei pressi di Al Duwadimi la produzione di missili balistici sia già iniziata, la prova è la presenza di una fossa di combustione dove smaltire gli avanzi del propellente solido per missili balistici.
Le ragioni di tale produzione sono piuttosto evidenti: il regno cerca una deterrenza contro il suo più grande rivale nella regione, la Repubblica islamica dell'Iran.
L'Arabia Saudita dispone di un certo numero di DF-3 e di DF-21 nel suo arsenale, entrambi i missili sono di fabbricazione cinese e sono stati importati nel paese nel 1988 e nel 2007.
Il numero limitato di questi missili e la loro scarsa precessione (il DF-3 ha un CEP di 3000 metri) non conferivano alcun potere deterrente a queste armi contro la Repubblica islamica, ciò ha spinto l'Arabia Saudita a sviluppare il proprio programma missilistico.
Questo non farà che complicare ancor di più la situazione nella regione, Teheran non accetterà (ora più che mai) alcuna limitazione al suo programma missilistico nei colloqui di Vienna e Ryiadh si avvicina sempre di più a Pechino con la dipendenza americana sulla difesa del regno che incomincia a diminuire.
Le azioni di Trump hanno complicato la posizione statunitense in un lasso di molto breve, cosa che nessuno si sarebbe mai aspettato.
Fonte: CNN
#ArabiaSaudita #Cina #USA
-The Dome
Funzionari statunitensi di svariate agenzie, tra cui il Consiglio di sicurezza nazionale alla Casa Bianca, sono stati informati su trasferimenti in larga scala di tecnologia legata ai missili balistici tra Cina e Arabia Saudita.
La collaborazione tra Cina e Arabia Saudita in questo campo non era nuova, già dal 2019 erano trapelate notizie sulla collaborazione tra i due paesi per lo sviluppo del programma missilistico dell'Arabia Saudita.
L'amministrazione Trump al tempo non impedì in alcuno modo ai sauditi di sviluppare il proprio programma e non riferì ai membri chiave del Congresso tali informazioni.
Immagini satellitari scattate tra il 26 ottobre e il 9 novembre, come se non bastasse, mostrano che in almeno un impianto nei pressi di Al Duwadimi la produzione di missili balistici sia già iniziata, la prova è la presenza di una fossa di combustione dove smaltire gli avanzi del propellente solido per missili balistici.
Le ragioni di tale produzione sono piuttosto evidenti: il regno cerca una deterrenza contro il suo più grande rivale nella regione, la Repubblica islamica dell'Iran.
L'Arabia Saudita dispone di un certo numero di DF-3 e di DF-21 nel suo arsenale, entrambi i missili sono di fabbricazione cinese e sono stati importati nel paese nel 1988 e nel 2007.
Il numero limitato di questi missili e la loro scarsa precessione (il DF-3 ha un CEP di 3000 metri) non conferivano alcun potere deterrente a queste armi contro la Repubblica islamica, ciò ha spinto l'Arabia Saudita a sviluppare il proprio programma missilistico.
Questo non farà che complicare ancor di più la situazione nella regione, Teheran non accetterà (ora più che mai) alcuna limitazione al suo programma missilistico nei colloqui di Vienna e Ryiadh si avvicina sempre di più a Pechino con la dipendenza americana sulla difesa del regno che incomincia a diminuire.
Le azioni di Trump hanno complicato la posizione statunitense in un lasso di molto breve, cosa che nessuno si sarebbe mai aspettato.
Fonte: CNN
#ArabiaSaudita #Cina #USA
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🇾🇪 Nuova operaziona su larga scala in Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti a causa della loro escalation in Yemen.
Tra il 23 il 24 gennaio gli Houthi hanno lanciato una serie di attacchi missilistici contro l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti a seguito della loro escalation in Yemen.
Dopo il bombardamento di Abu Dhabi e Dubai il 17 gennaio sono stati lanciati un grande numero di attacchi aerei ad Al-Hudaydah, Sana'a e Sa'da, questi bombardamenti hanno portato alla morte di 100 civili e al ferimento di 300.
Nella nuova operazione, che prende il nome di Yemen Storm 2, sono state colpite una serie di posizioni nelle province di Jizan e Asir in Arabia con un "gran numero" di droni Qasef 2k e Samad 1 mentre la regione di Sharurah è stata colpita con un "grande numero" di missili balistici.
La base aerea di Al Dhafra e una serie di "importanti obiettivi" ad Abu Dhabi sono state colpiti con un gran numero di missili balistici Zulfiqar, droni Samad 3 hanno colpito posizioni "vitali e importanti" a Dubai.
L'Arabia Saudita ha dichiarato di aver intercettato due droni mentre gli Emirati Arabi Uniti hanno intercettato due missili balistici, non sembrano esserci state altre intercettazioni e l'operazione degli Houthi è andata a buon fine.
I prezzi del petrolio hanno toccato i 90$ al barile, i mercati azionari del Golfo sono in calo e l'indice di Dubai ha registrato perdite significative a seguito dell'operazione delle forze armate yemenite.
Gli Houthi rinnovano la loro disponibilità a continuare le loro operazioni e a "espanderle al livello successivo" aggiungendo che gli Emirati Arabi Uniti continueranno ad essere colpiti sino a che continueranno "ad aggredire e ad assediare il popolo yemenita".
Fonte: Ansar Allah
#ArabiaSaudita #EAU #Houthi
-The Dome
Tra il 23 il 24 gennaio gli Houthi hanno lanciato una serie di attacchi missilistici contro l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti a seguito della loro escalation in Yemen.
Dopo il bombardamento di Abu Dhabi e Dubai il 17 gennaio sono stati lanciati un grande numero di attacchi aerei ad Al-Hudaydah, Sana'a e Sa'da, questi bombardamenti hanno portato alla morte di 100 civili e al ferimento di 300.
Nella nuova operazione, che prende il nome di Yemen Storm 2, sono state colpite una serie di posizioni nelle province di Jizan e Asir in Arabia con un "gran numero" di droni Qasef 2k e Samad 1 mentre la regione di Sharurah è stata colpita con un "grande numero" di missili balistici.
La base aerea di Al Dhafra e una serie di "importanti obiettivi" ad Abu Dhabi sono state colpiti con un gran numero di missili balistici Zulfiqar, droni Samad 3 hanno colpito posizioni "vitali e importanti" a Dubai.
L'Arabia Saudita ha dichiarato di aver intercettato due droni mentre gli Emirati Arabi Uniti hanno intercettato due missili balistici, non sembrano esserci state altre intercettazioni e l'operazione degli Houthi è andata a buon fine.
I prezzi del petrolio hanno toccato i 90$ al barile, i mercati azionari del Golfo sono in calo e l'indice di Dubai ha registrato perdite significative a seguito dell'operazione delle forze armate yemenite.
Gli Houthi rinnovano la loro disponibilità a continuare le loro operazioni e a "espanderle al livello successivo" aggiungendo che gli Emirati Arabi Uniti continueranno ad essere colpiti sino a che continueranno "ad aggredire e ad assediare il popolo yemenita".
Fonte: Ansar Allah
#ArabiaSaudita #EAU #Houthi
-The Dome
🇾🇪 Fallisce l'attacco della coalizione a guida saudita alla città di Harad.
Dopo le operazioni a Shabwah e a Ma'rib le forze della coalizione lanciarono il 6 febbraio un attacco a sorpresa per impossessarsi di Harad, la città si trova nel governatorato di Hajjah nel nord dello Yemen.
Harad si trova ad appena 14km dal confine con l'Arabia Saudita, il suo controllo avrebbe permesso alle forze della coalizione di lanciare eventuali attacchi in direzione del governatorato di Al-Hudaydah e di Sa'da.
Le prime fasi dell'offensiva della coalizione hanno visto la città di Harad sotto assedio da parte della coalizione visto l'effetto sorpresa che è riuscito nei primi gironi a far arretrare gli Houthi dalle proprie postazioni, nonostante fosse completamente circondata la città non è caduta e gli Houthi sono riusciti a rompere l'assedio e ad abbattere un drone CH-4 dell'aviazione saudita.
Le forze filo saudite hanno schierato più di 6.000 truppe sotto il comando delle forze fedeli di Mansour Hadi, tra cui forze speciali e battaglioni corazzati, supportati da un numero imprecisato di battaglioni dell'esercito saudita e sudanese, queste forze unite a 115 bombardamenti delle posizioni Houthi effettuati dall'aviazione saudita non si sono dimostrate sufficienti a prendere il controllo della città.
La vittoria di Ansar Allah può essere identificata nella sua superiorità nei combattimenti urbani, la precisione dei suoi attacchi missilistici contro i raduni delle forze filo saudite e la loro generale incapacità nello svolgere operazioni militari contro i partigiani di Dio.
Dopo aver registrato questa importantissima vittoria è probabile che gli Houthi lancino un'operazione su larga scala per impossessarsi di alcune aree del governatorato di Hajjah.
Fonte: iswnews
#Houthi #ArabiaSaudita #Yemen
-The Dome
Dopo le operazioni a Shabwah e a Ma'rib le forze della coalizione lanciarono il 6 febbraio un attacco a sorpresa per impossessarsi di Harad, la città si trova nel governatorato di Hajjah nel nord dello Yemen.
Harad si trova ad appena 14km dal confine con l'Arabia Saudita, il suo controllo avrebbe permesso alle forze della coalizione di lanciare eventuali attacchi in direzione del governatorato di Al-Hudaydah e di Sa'da.
Le prime fasi dell'offensiva della coalizione hanno visto la città di Harad sotto assedio da parte della coalizione visto l'effetto sorpresa che è riuscito nei primi gironi a far arretrare gli Houthi dalle proprie postazioni, nonostante fosse completamente circondata la città non è caduta e gli Houthi sono riusciti a rompere l'assedio e ad abbattere un drone CH-4 dell'aviazione saudita.
Le forze filo saudite hanno schierato più di 6.000 truppe sotto il comando delle forze fedeli di Mansour Hadi, tra cui forze speciali e battaglioni corazzati, supportati da un numero imprecisato di battaglioni dell'esercito saudita e sudanese, queste forze unite a 115 bombardamenti delle posizioni Houthi effettuati dall'aviazione saudita non si sono dimostrate sufficienti a prendere il controllo della città.
La vittoria di Ansar Allah può essere identificata nella sua superiorità nei combattimenti urbani, la precisione dei suoi attacchi missilistici contro i raduni delle forze filo saudite e la loro generale incapacità nello svolgere operazioni militari contro i partigiani di Dio.
Dopo aver registrato questa importantissima vittoria è probabile che gli Houthi lancino un'operazione su larga scala per impossessarsi di alcune aree del governatorato di Hajjah.
Fonte: iswnews
#Houthi #ArabiaSaudita #Yemen
-The Dome