Forwarded from Alessandra Lomonaco | Huky
La collaborazione Università🎓-Imprese💼 per migliorare le soft skills🎯 dei giovani e dei manager📚
Solo un maggior collaborazione tra imprese e università può colmare il gap di competenze e sviluppare softskills necessarie al mondo del lavoro. Per comprendere meglio il fenomeno in questione e provare a mettere in atto un processo di cambiamento nelle aziende e nel mondo accademico, ci viene in aiuto un sondaggio svolto nel 2018 da Bloomberg Next insieme a Workday, che ha chiesto ad imprese ed al mondo accademico quali sfide dovessero affrontare e quali aree potrebbero aver bisogno di ripensare per migliorare i risultati.
👉🏻[...Continua qui]
Hashtag Principali: #softskills #competenze #imprese #università #lavoro
Solo un maggior collaborazione tra imprese e università può colmare il gap di competenze e sviluppare softskills necessarie al mondo del lavoro. Per comprendere meglio il fenomeno in questione e provare a mettere in atto un processo di cambiamento nelle aziende e nel mondo accademico, ci viene in aiuto un sondaggio svolto nel 2018 da Bloomberg Next insieme a Workday, che ha chiesto ad imprese ed al mondo accademico quali sfide dovessero affrontare e quali aree potrebbero aver bisogno di ripensare per migliorare i risultati.
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Alessandra Lomonaco
La collaborazione Università-Imprese per migliorare le soft skills dei giovani e dei manager - Alessandra Lomonaco
I giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro posseggono le competenze necessarie richieste dalle aziende? E le università sono in grado di formare i manager di domani ad innovare, a collaborare, a pensare in modo critico e creativo? Il tema poi non…
Forwarded from Monia Taglienti
Università, quanto costa (e quanto rende) una laurea in Italia
Ho scelto di iscrivermi all'Università dopo due anni di lavoro dipendente, due anni di indipendenza economica subito dopo il diploma (Sì, era ancora possibile), due anni in cui sentivo che mancava qualcosa. Scelta che farei altre mille volte, perché non importa quanto economicamente renda un percorso accademico, lo studio verificato e oggettivato salva la mente e la vita.
👉🏼 Scopri di più!
Tag: #Università #Laurea #LavoroDipendente
Ho scelto di iscrivermi all'Università dopo due anni di lavoro dipendente, due anni di indipendenza economica subito dopo il diploma (Sì, era ancora possibile), due anni in cui sentivo che mancava qualcosa. Scelta che farei altre mille volte, perché non importa quanto economicamente renda un percorso accademico, lo studio verificato e oggettivato salva la mente e la vita.
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Tag: #Università #Laurea #LavoroDipendente
Forwarded from Monia Taglienti
Ce l’ho da ieri nella mente, ma fortunatamente per altri impegni di lavoro, non ho potuto scrivere la mia su questa immagine che gira sui social. Chi mi conosce sa che sono laureata in Scienze della Comunicazione alla triennale e Scienze della Comunicazione e Scienze Statistiche alla magistrale. Oltre ciò, dopo vari corsi e sbattimenti successivi sono approdata al mio impegno lavorativo nel settore digitale.
Detto questo l’Influencer Marketing, per quanto sia figo, per quanto sia in voga oggi, non lo si può insegnare all’Università come professione. Perché? Perché l’Influencer Marketing può e deve essere un modulo da insegnare come fenomeno contemporaneo, ma l’Influencer (quello vero) è spontaneo, è una persona che con il suo modo di fare, il suo comportamento e il suo lavoro si è contornato di una community utile che lo segue ed è influenzata a tal punto da indirizzare le sue scelte d’acquisto e non.
Con questi corsi ci saranno sempre Influencer che oggi pubblicizzano l’acqua e domani una borsa, in posa come se si stesse facendo una foto per uno spot. Questa si chiama cartellonistica stradale, ma diciamo che l’Influencer Marketing è qualcosa di più.
L’Influencer è spontaneo, e udite, udite lavora ad altro e di conseguenza è un Influencer, non fa l’Influencer e cerca di sbarcare il lunario perché è “il nuovo marketing”.
Claude Lévi-Strauss* avrebbe scritto che “L’umanità si cristallizza nella monocultura, si prepara a produrre la civiltà in massa, come la barbabietola”.
*Antropologo, etnologo e filosofo francese non uno qualunque eh ☺️
Tag: #Influencer #InfluencerMarketing #Marketing #Università
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Detto questo l’Influencer Marketing, per quanto sia figo, per quanto sia in voga oggi, non lo si può insegnare all’Università come professione. Perché? Perché l’Influencer Marketing può e deve essere un modulo da insegnare come fenomeno contemporaneo, ma l’Influencer (quello vero) è spontaneo, è una persona che con il suo modo di fare, il suo comportamento e il suo lavoro si è contornato di una community utile che lo segue ed è influenzata a tal punto da indirizzare le sue scelte d’acquisto e non.
Con questi corsi ci saranno sempre Influencer che oggi pubblicizzano l’acqua e domani una borsa, in posa come se si stesse facendo una foto per uno spot. Questa si chiama cartellonistica stradale, ma diciamo che l’Influencer Marketing è qualcosa di più.
L’Influencer è spontaneo, e udite, udite lavora ad altro e di conseguenza è un Influencer, non fa l’Influencer e cerca di sbarcare il lunario perché è “il nuovo marketing”.
Claude Lévi-Strauss* avrebbe scritto che “L’umanità si cristallizza nella monocultura, si prepara a produrre la civiltà in massa, come la barbabietola”.
*Antropologo, etnologo e filosofo francese non uno qualunque eh ☺️
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