ГК России в Милане
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📰 Intervista di Jurij Ushakov, Consigliere del Presidente della Federazione Russa in materia di politica estera, all’Agenzia TASS (il 5 marzo 2024)

📌Punti chiave:

• La cooperazione nel formato dei #BRICS costituisce una delle principali direzioni in cui si muoverà la politica estera della Federazione Russa in una prospettiva di lungo termine.

• La Russia, in qualità di Paese che attualmente detiene la presidenza del raggruppamento, ha la grande responsabilità di dover garantire ai nuovi Stati membri l’integrazione all’interno dei meccanismi di lavoro dei BRICS nella maniera più rapida e organica possibile. E questo, senza alcun dubbio, rappresenta un compito trasversale e prioritario per la nostra presidenza.

• Nel periodo relativamente breve trascorso da quando il raggruppamento ha fatto la sua comparsa, i BRICS si sono rapidamente evoluti e trasformati in un meccanismo, ramificato e disposto su più livelli, di interazione tra Paesi sulla più vasta gamma di questioni riguardanti l’agenda globale.

• Proprio i BRICS vengono percepiti da molti come un prototipo di multipolarismo, di un’istituzione che va a unire il Sud e l’Est globali sulla base dei principi di uguaglianza, sovranità e rispetto reciproco.

• Condizione imprescindibile sarà la condivisione dei principi del multipolarismo e dell’innalzamento del ruolo dei Paesi in via di sviluppo nella governance globale, ma anche la condivisione dei valori fondanti dei BRICS, tra i quali lo spirito di uguaglianza, di mutuo rispetto, di apertura, di inclusività e di cooperazione costruttiva.

• Come compito specifico per l’anno in corso vediamo sicuramente l’innalzamento del ruolo dei Paesi BRICS nel sistema monetario e finanziario internazionale. <...> Per il futuro, riteniamo sia un obiettivo importante la creazione, nell’ambito dei BRICS, di un sistema indipendente per i pagamenti e le transazioni.

• Il nostro raggruppamento non disponeva in passato e tuttora non dispone di una componente di cooperazione militare o tecnico-militare. <...> I BRICS non pianificano di mettere in campo una cooperazione di questo tipo, e ciò vale anche per la conduzione di esercitazioni militari.

• La Russia non ha mai contrapposto i BRICS ad altri organismi interstatali, siano essi il G20 o il G7. I BRICS siano un raggruppamento unico e a sé stante.

• La ricetta dell’attrattività e del successo dei BRICS risieda nell’assenza di qualunque tipo di agenda conflittuale o “nascosta”. Lo ripeto, i BRICS sono un raggruppamento di Paesi che condividono le stesse idee.

Leggete il testo integrale sul nostro sito
​​🎙Intervento del Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sul tema della cooperazione multilaterale a vantaggio della creazione di un ordine mondiale più giusto, più democratico e più sostenibile.
 
📍New York, 16 luglio 2024
 
Punti principali:
 
La politica egemonica di Washington è sempre la medesima da decenni. Tutti i piani per la sicurezza euroatlantica, senza alcuna eccezione, sono stati concepiti a garanzia del dominio statunitense, compresa la sottomissione dell’Europa agli USA e l’opera di “deterrenza” nei confronti della Russia. Il ruolo principale è stato assegnato alla NATO, che alla fine ha “soggiogato” al suo volere l’Unione Europea, entità solo in apparenza costituita per gli europei. Gli organismi dell’OSCE sono stati privatizzati senza alcun ritegno, cosa che va a costituire una grave violazione degli Accordi di Helsinki.
 
L’ampliamento della NATO, portato avanti in maniera sconsiderata malgrado i numerosi avvertimenti che da molti anni giungono da Mosca, ha dato origine anche alla crisi ucraina; e questo già a partire dal colpo di Stato orchestrato da Washington nel febbraio del 2014 per stabilire il pieno controllo sull’Ucraina, con l’intento di preparare un’offensiva ai danni della Russia servendosi del regime neonazista condotto al potere nel Paese.
 
• L’infrastruttura militare della NATO viene spinta sempre di più nell’area del Pacifico con l’evidente obiettivo di compromettere l’architettura basata sulla centralità dell’ASEAN, che è andata formandosi nel corso di vari decenni sulla base dei principi di uguaglianza, consenso e del rispetto dei reciproci interessi.
 
• Dove sono adesso tutti quegli elementi propri del libero mercato che gli USA e i loro alleati per tanti anni hanno voluto insegnare a tutti? L’economia di mercato, la concorrenza leale, l’inviolabilità della proprietà privata, la presunzione d’innocenza, la libertà di movimento per individui, merci, capitali e servizi: oggi tutto questo è stato gettato tra i rifiuti.
 
• Un elemento chiave della riforma delle Nazioni Unite dovrebbe essere rappresentato da un cambiamento nella composizione del Consiglio di Sicurezza [...], all’interno del quale i Paesi dell’“Occidente collettivo” sono evidentemente sovrarappresentati.

• Sarà necessario apportare dei cambiamenti nelle politiche riguardanti il personale assunto presso il Segretariato dell’ONU al fine di risolvere la questione legata alla presenza preponderante di cittadini dei Paesi occidentali nelle strutture amministrative dell’Organizzazione. Il Segretario Generale e il suo personale sono tenuti a rispettare in maniera rigorosa e senza alcuna eccezione i principi di imparzialità e neutralità, come disposto nell’Articolo 100 della Carta dell’ONU, cosa che mai ci stanchiamo di ricordare.
 
• Un ruolo sempre più importante nella creazione di un ordine multilaterale giusto e fondato sui principi della Carta dell’ONU lo stanno svolgendo i #BRICS e l’#Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. In tali raggruppamenti si riuniscono Paesi che rappresentano regioni e civiltà diverse e che cooperano sulla base dei principi di uguaglianza, di rispetto reciproco, del consenso e del compromesso reciprocamente accettabile: principi che rappresentano il “gold standard”, ossia il punto di riferimento di un’interazione multilaterale che vede la partecipazione di grandi potenze.
 
❗️Se tutti, senza eccezioni, si atterranno alle parole e alle intenzioni espresse nella Carta dell’ONU,  allora le Nazioni Unite saranno in grado di superare le divergenze attuali e di individuare un denominatore comune in merito alla gran parte delle questioni. Non siamo ancora giunti alla “fine della storia”. Cerchiamo di lavorare insieme affinché possa avere inizio una fase storica di autentico multilateralismo, che rifletta tutta la ricchezza insita nelle diversità culturali e di civiltà proprie dei popoli di tutto il mondo.

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