Centro Meteo Lombardo
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Confermata l’ANALisi previsionale emessa ieri.
La seconda perturbazione della settimana, nuova occasione di (non) neve a basse quote con sbiancata di farina tra Piemonte ed Emilia su letto d’invidia riccia e retrogusto amaro in bocca, è attesa per venerdì 8 dicembre 2023.
Seguiteci per altre ricette.
Ultimamente tanto si chiacchiera di NEVE IN PIANURA, elfi, folletti, unicorni ed altre creature fantastiche. Ma come nasce (e come muore) una previsione di nevicate a quote padane?
Segue qualche (s)punto esplicativo, mai esaustivo. Buona lettura.

SUB NIVE QUOD TEGITUR, DUM NIX PERIT, OMNE VIDETUR

1) LE PRECIPITAZIONI
Potrebbe sembrarvi un’ovvietà, ma senza precipitazioni difficilmente può nevicare. E se le idrometeore sono deboli e/o intermittenti, possono pregiudicare la consistenza della nevicata in termini di accumulo (leggi: solo coreografia).
Parlando di neve al piano il primo, fondamentale ed imprescindibile fattore da quantificare è sempre e comunque la quantità e la distribuzione delle precipitazioni nello spazio e nel tempo. Questa valutazione, da sola, rappresenta il 75% della previsione, sicché l’ampia maggioranza degli errori previsionali – specie nel medio-lungo termine – hanno radici nell’errore di (sovra)stima dei millimetri equivalenti precipitabili.

2) ARIA DI MEDIA QUOTA (500m -> 2000m)
Requisito fondamentale per l’avvento di neve al piano è, giocoforza, una perturbazione che si inserisca in un catino d’aria padana sufficientemente fredda alle medie quote (d’inverno, di solito, a parte bizzarre eccezioni tardo-autunnali tipo la rovente libecciata di venerdì scorso, sopra i 2000 metri queste condizioni sono sempre verificate). In questo strato è importante analizzare l’eventuale infiltrazione d’aria umida a temperatura positiva dai quadranti meridionali e/o sud-orientali.
Per assurdo, un contesto generale ampiamente sottozero, dapprima favorevole alla caduta del fiocco fino a bassa quota, può essere vanificato dal successivo scorrimento d’aria mite (+1/+2°C) attorno ai 1500-1800m slm, con esitazione in pioggia (che poi, localmente, può congelare al suolo). E’ capitato più volte nei recenti inverni.

3) ARIA DI BASSA QUOTA (<500m)
Il fiocco di neve è una creatura affascinante quanto delicata. Non sopravvive – se non per poche decine di metri – quando immerso in aria satura d’umidità a temperatura positiva. Immaginate quindi l’importanza di studiare il contesto termo-igrometrico degli ultimi 200/300/400 metri di troposfera, ultima fatica di viaggio dei cristalli di ghiaccio, che per imbiancare il paesaggio devono conservarsi tali al traguardo del terreno.
La valutazione del contesto di bassa quota richiede sopraffina esperienza previsionale, perché l’orografia alpino-appenninica e persino quella padana (anche la Val Padana è una… valle!) ha un ruolo cruciale nel modellare il calore negli strati prossimi al suolo, con dinamiche assai differenti tra i settori lombardi occidentali e quelli centro-orientali. I più recenti e performanti modelli matematici ad alta risoluzione possono aiutare parecchio in tal senso.

4) TEMPERATURA AL SUOLO
Questo fattore, che i meno avvezzi al tema tendono a sopravvalutare, in realtà ha una importanza marginale sulla natura della precipitazione nevosa, ma ne ha molta in termini di accumulo potenziale.
Abbondanti nevicate padane hanno avuto luogo partendo inizialmente da temperature al suolo diversi gradi sopra lo zero. Viceversa, è capitato piovigginasse a oltranza con temperature padane diffusamente prossime agli 0°C o persino leggermente negative, perché “la partita” si gioca sopra le nostre teste (vedi punti 2-3).
All’audace fiocco di neve, che “sopravvive” fino agli ultimi metri dal terreno, la condizione al traguardo interessa esclusivamente per posarsi senza fondere. Se la nevicata è consistente, è la fusione stessa di parte dei fiocchi ad abbattere la temperatura di superficie quanto basta per il candore. Un eccesso di calore in prossimità del suolo, dunque, determina fatica (o impossibilità) di accumulo.
E’ per questa ragione che, a Milano e dintorni, potentissima isola metropolitana di calore, sbiancare il paesaggio urbano è un lavoro energeticamente mastodontico e quasi sempre necessita di importanti irruzioni artico-continentali, che predispongano un sufficiente letto-freezer alla Dama Bianca.
5) LA VENTILAZIONE DI BASSA QUOTA
Questo elemento difficilmente riceve l’attenzione che merita, ma i meteo-appassionati che vivono nei settori pedemontani e d’alta pianura (specie occidentale) ben conoscono l’effetto nevicida del vento dai quadranti nord-orientali. Come mai?
Spesso la caduta di neve a quote padane o di fondovalle avviene con temperature inchiodate attorno agli zero gradi in tutto il primo kilometro d’atmosfera (in termini tecnici si definisce “omotermia”). Questo significa che, ipotizzandoci su una mongolfiera, osserveremmo (esempio) 0.6°C alla partenza dal suolo, 0.3°C a 500m sopra la nostra testa, e -0.5°C a 1000m slm. L’eventuale attivazione di ventilazione nei bassi strati, con richiamo d’aria dai monti verso il piano, altera al rialzo questo gradiente quasi nullo: moti d’aria discendenti generano calore!
Ne consegue che le temperature a fondovalle si alzano di quel grado o due, sufficiente a compromettere (localmente) la nevicata.
Chi vive a Lecco e dintorni, città pedemontana che più di tutte soffre questo tipo di ventilazione da nord, saprà di cosa si sta parlando: neve a Mandello e Abbadia Lariana, asciutta fino al lago, ma pioggia a Lecco sotto ventaccio da nord.
Analogo fenomeno è tipicamente osservabile, con particolari effetti in termini di accumuli, nella cintura nord-occidentale di Milano, sottovento ai colli del Bresciano-Gardesano e a ridosso dei Monti Lessini (Veronese).

6) TRASPORTO EMOTIVO
Questo argomento potrà farvi sorridere, ma potete star certi che è uno dei fattori più critici. NON domandate previsioni nevose a un appassionato di neve! Il soggetto, per quanto preparatissimo e super esperto di microclimi, tenderà inesorabilmente ad inquinare la previsione, mescolandola con le proprie aspettative (e i propri timori!) per l’evento atteso.
L’appassionato facilmente sovrastima o sottostima, manca proprio di lucidità. Una previsione equilibrata di neve al piano necessita di una (temporanea) alienazione totale dalla propria passione per la meteorologia.

7) BIG SHOW
Annunciare nevicate in pianura genera enorme visibilità mediatica, in particolare attraverso i canali social che consentono interazione tra l’utenza. Tira più un fiocco di neve che un carro di buoi.
Chi percepisce introiti pubblicitari grazie alla “viralità” di queste notizie difficilmente concentra le proprie risorse sull’affidabilità della previsione, che in onestà è sempre bassa oltre le 36/48 ore anche per il previsore più abile.
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L’associazione CML è una realtà privata, composta da onesti volontari meteo-appassionati che prestano servizio gratuitamente nel tempo libero. Se apprezzi il nostro impegno puoi aiutarci richiedendo una copia del CALENDARIO 2024 ➡️ https://cml.to/calendario
GUIDA AL METEO DEI PROSSIMI GIORNI

Cari meteo-appassionati! Come anticipatovi nell'amara ricetta pubblicata lunedì scorso, VENERDÌ 8 DICEMBRE 2023 una nuova perturbazione lambirà la nostra regione portando qualche debole precipitazione sparsa, in larga maggioranza nei settori meridionali.
A basse quote osserveremo prevalente carattere di PIOGGIA su tutti i settori, tranne quelli basso-padani confinanti con l’Alessandrino e il Piacentino.

Una leggera sbiancata (0-2cm) fino al piano è infatti possibile tra Lomellina, Oltrepò Pavese (con fiocchi tra la pioggia o brevi fasi nevose, al più solo scenografiche, possibili anche fino a Pavia) e a carattere fugace anche tra Basso Lodigiano ed Ovest Cremonese, in quest’ultime zone però verosimilmente senza possibilità di accumulo.

L’accumulo di neve previsto a Milano ed Hinterland è ZERO.
Vabè, è chiaro che questa frase non serviva metterla, ma fa sempre sorridere e dunque provvederemo a riproporla saltuariamente anche in estate, per il gusto sottile di creare confusione. Quando si ventilano fiocchi goliardici sul capoluogo, da "Big Snow" a "Big Snever" è davvero un attimo.

Tornando seri: possibili criticità per neve sono dunque relegate ai settori della Val Padana adiacenti all’appennino (già da quote collinari), dove si attende qualcosa in più (3-5cm). Attenzione alle direttrici per la Liguria (A7-A26) perché con ogni probabilità il traffico veicolare – che in quelle lande a ridosso delle feste è già critico di suo – potrebbe ulteriormente rallentarsi (in autostrada raccomandiamo pneumatici invernali).

Deboli precipitazioni nevose, ma quantitativamente irrilevanti, sono altresì possibili nel settore alpino-prealpino solo da quote collinari (300-500m).

A seguire?

SABATO 9 DICEMBRE
Mattina asciutta ma nebbiosa al piano, cieli un po’ più soleggiati in montagna, presto rovinati dal transito di nubi medio-alte già da metà giornata. Deboli nevicate dalla serata in Alta Valtellina (specie Livignasco).

DOMENICA 10 DICEMBRE
Asciutto ma idem con rischio nebbie padane nottetempo e anche al mattino, generalmente soleggiato invece su rilievi e pedemontane.

Nota a margine: per quanto riguarda la Lombardia, con la giornata di domani ha (temporaneamente?) termine la finestra di possibili precipitazioni nevose anche al piano, giacché farà il suo ingresso una circolazione in quota più mite. Pertanto nuove eventuali perturbazioni (forse mercoledì 13), con ogni probabilità risulteranno nevose solo sui monti.

Un caro saluto a tutti voi e buone festività dell’Immacolata. Concezione. Di Maria.
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Carissimi meteo-appassionati! Capodanno 2024 è alle porte. Seguono sei buoni propositi per l’imminente anno nuovo.

1) Scrivervi più spesso. E’ vero, siamo volontari, in associazione abbiamo mille attività di cui occuparci e sempre troppo poco tempo, spesso rubato alla famiglia, ma che ciò non sia un alibi per giustificare la pigrizia di redazione.

2) Parlare, parlare, parlare! La condivisione del pensiero è la ricetta per l’arricchimento collettivo. Nessuno abbia timore di comunicare. A proposito: noi leggiamo volentieri tutti i commenti – nessuno escluso, anche i meno opportuni – e cerchiamo di rispondere con garbo alle domande, perché la moderazione è il pretesto arrogante di chi non è in grado di ospitare il confronto.

3) Mandare a quel paese lo scientismo. L’atteggiamento sfacciatamente dogmatico e fideistico della "scienza" ammanicata al potere ha davvero fracassato le balle. Questa ubiquitaria presunzione a libro paga sta minando le sane radici galileiane di cui la Scienza – quella “vera”, quella fondata sul dubbio – gode presso i sempre più rari individui liberi, onesti e consapevoli, gli unici di cui è conveniente fidarsi.

4) Seguir virtute e canoscenza. Il sapere è un diritto universale e non dobbiamo mai arrenderci all’ignoranza, consapevoli che un metodo didattico funziona se sa educare alla bellezza in tutte le sue declinazioni, se insegna ad ammaestrare le emozioni e sa fornire gli strumenti per distinguere la verità dalla menzogna.

5) Mai perdersi d’animo! La pazienza è il sentimento più potente e mai come in quest’epoca è fondamentale esercitarsi a digerire l’attesa.

6) Se stai leggendo queste parole mentre sei in compagnia di qualcuno, riponi quel dannato smartphone! La tecnologia può regalarci cose meravigliose, ma il social network più importante è quello oltre lo schermo e chi ci dedica del tempo in carne ed ossa merita il massimo rispetto.

6bis) Il proposito bisestile è dedicato a Voi, che da sempre ricambiate la nostra passione con la vostra fiducia. L’affetto di chi ci sostiene è la riconoscenza più sublime. Vi vogliamo bene.

Che sia un felice 2024 per tutti, dai monti al piano.
Cari amici meteo-appassionati! Eccoci per un avviso che riguarda la giornata di domani, MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2024.

Già dalla notte si prevedono piogge localmente abbondanti, anche a carattere di rovescio temporalesco, concentrate in larga prevalenza tra VCO e settori lombardi nord-occidentali (Va-Co-Mi-Mb).

Si attende rischio idro-geologico nelle aree prealpine sopracitate, mentre nei settori padani è verosimile che andremo incontro a qualche locale criticità idraulica, ossia allagamenti nei centri urbani laddove il deflusso delle acque è più complicato per via delle basse pendenze. Stante il rischio di rovesci semi-stazionari, ci sono condizioni per rischio esondazione nei bacini Olona-Seveso-Lambro.

Benché anche nei settori di nord-ovest siano possibili temporali, è bassa l’eventualità di grandine (al più di piccole dimensioni) e idem è contenuto il rischio di vento forte. Occhi aperti sugli accumuli importanti di pioggia.

Nel corso del pomeriggio-sera attendiamo inoltre una possibile fase temporalesca a lambire i nostri territori sud-orientali, dunque Mantovano e al più Cremonese orientale. In queste zone, a partire da metà pomeriggio di mercoledì, sono possibili fenomeni temporaleschi localmente intensi, che localmente potrebbero determinare accumuli molto significativi.

Giovedì 16 giornata ancora instabile, con nuove occasioni di piogge e rovesci sparsi, già dal mattino nei settori occidentali a propagarsi poi su tutti i settori entro il pomeriggio-sera, con criticità tuttavia mitigate. Visti i quantitativi pluviometrici attesi nel bacino del Verbano, il cui livello idrometrico è già alto, entro venerdì mattina è lecito attendersi fenomeni di esondazione paragonabili a quelli già occorsi a inizio aprile.

Considerazione a margine: si tratta di una perturbazione (cml.to/sat) che in autunno avrebbe determinato problemi molto seri. La stagionalità la rende assai meno pericolosa, perché a metà maggio la disponibilità di calore in sede mediterranea è ancora molto modesta (per fortuna). Fatta salva questa attenuante, la sinottica è senz’altro una di quelle che merita alto grado d’attenzione, in particolar modo per la possibilità che insistano rovesci semi-stazionari in pianura.

Senza girarci troppo intorno: il nostro territorio (in particolare quello urbano padano) è sempre più sfruttato-cementato-asfaltato-costipato e dunque più vulnerabile alla caduta di tanta pioggia in poco tempo. Per questa ragione il "maltempo" che nel secolo scorso poteva provocare qualche moderato danno, oggi fa più casini assai.
La coperta è corta: se abbassiamo la resilienza del nostro territorio, dobbiamo necessariamente alzarne il monitoraggio e potenziare l’auto-prevenzione.

Occhi aperti nei sottopassi e prudenza sulle strade.
Cari amici meteo-appassionati, eccoci con un AGGIORNAMENTO per l’evoluzione attesa per GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2024.

Le precipitazioni residue ancora presenti in regione andranno scemando entro sera-notte, dunque le attendiamo occasionali e senza criticità tra VCO e settori alpino-prealpini.

Idem la mattina di giovedì 16, fila via tranquilla.

Nel corso del pomeriggio di giovedì, invece, indicativamente a partire dalle 14 in Oltrepò Pavese e con propagazione verso Nord-NordEst verso pianure e Prealpi tra le 15 e le 18 circa, si prevede la rapida attivazione di più sistemi temporaleschi a impegnare tutta l’area rossa in mappa.

A differenza del contesto odierno (mercoledì 15), la maggiore mobilità della perturbazione sarà garanzia di un diminuito rischio sotto il profilo idraulico e idro-geologico. In altri frangenti non avremo emesso avvisi. Riteniamo tuttavia opportuno farlo perché buona parte del territorio padano lombardo è sotto scacco dalle abominevoli cumulate odierne (100-150mm), e quindi le eventuali piogge di domani, laddove localmente abbondanti, assumono una criticità potenziale aumentata per via del contesto in cui si inseriscono.
Oltre a questo: domani c'è aria più fredda in quota e maggiori contrasti, dunque il contributo convettivo in senso stretto è più alto rispetto a oggi, il che si traduce in cumulate medie più basse ma puntualmente più vivaci.

Circa i rovesci e temporali attesi: evitiamo di fornire dettagli su eventuali zone più o meno interessate, perché la sinottica di domani non lo consente.

Per quanto riguarda la fenomenologia attesa:

1) è possibile la grandine, tuttavia di piccole dimensioni (anche localmente abbondante in quantità);

2) rinforzi di ventilazione sono localmente possibili ma non tali da determinare rischi particolari, fatte salve le medio-basse pianure centro-orientali (a est dell’Oglio) dove entro il tardo pomeriggio potrebbe transitare qualche temporale un po’ più significativo;

Trattandosi di una dinamica abbastanza lineare, può essere molto utile monitorare l’evoluzione con il radar meteorologico (centrometeolombardo.com/radar) per intuire anzitempo la propagazione dei temporali.

Generale esaurimento dei fenomeni già entro sera di giovedì, tuttavia attenzione perché di solito in coda a questi sistemi perturbati vanno a generarsi alcune (modeste) piogge post-frontali a carattere isolato, dunque non è detto che in serata sia ovunque asciutto (lo sarà in prevalenza).

Con questo episodio si chiude la fase critica per la nostra regione. Non ha però termine il periodo instabile che, con ogni probabilità, ci farà compagnia almeno fino alla fine del mese.

Come sempre raccomandiamo la massima prudenza sulle strade, in particolare laddove già sapete che ricorrono allagamenti in occasioni come queste. Nessuno meglio di voi stessi conosce il contesto in cui vive. Fate tesoro della vostra esperienza: conoscere i punti deboli del proprio territorio e ragionare d’anticipo è la strategia più efficace per limitare i danni.
⚠️ AVVISO DI PRECIPITAZIONI LOCALMENTE INTENSE E ABBONDANTI

Cari amici meteo-appassionati! Rieccoci per segnalarvi una possibile criticità temporalesca per la nostra regione, con fenomeni localmente intensi nelle ore serali di GIOVEDÌ 30 MAGGIO 2024 e successiva notte su VENERDÌ 31.

Subito una precisazione, trattandosi di un tema sensibile a ferite ancora aperte: nella grafica mostriamo il rischio grandine, ma sia chiaro che il contesto generale (tardo-primaverile) consente la genesi di chicchi in prevalenza di piccole dimensioni, al più localmente di medie dimensioni. Insomma: è grandine che può dare fastidio più che altro a coltivazioni/orti e giardini.

Ciò detto: una prima passata prodromica di rovesci, con qualche colpo di tuono, è attesa già dall’alba in tutta la fascia prealpino-pedemontana, dal Varesotto al Garda, senza particolari criticità. Idem nel comparto alpino, piogge sparse e al più qualche rovescio.
La finestra di attenzione è quella che va dal tardo pomeriggio/sera di giovedì e notte inoltrata su venerdì, quando un nocciolo d’aria fredda in quota da nord-ovest – avvicinandosi alle Alpi Occidentali – attiverà condizioni di spiccata instabilità nelle pianure lombarde, con rovesci e temporali a carattere diffuso, che localmente potrebbero manifestarsi intensi, dunque con associata grandine e locali rinforzi di ventilazione. Attenzione dunque a non dimenticare i panni stesi in terrazza nottetempo.

A seguire? Venerdì nel pomeriggio avremo nuova instabilità su centro-est regione, con temporali sparsi, di nuovo localmente intensi e arricchiti da grandine di piccole dimensioni (anche abbondante) nella fascia pedemontana e di medio-alta pianura che si trova a est dell’Adda (dunque indicativamente BG-BS-LO e parte di CR-MN). In tutti gli altri settori la probabilità di precipitazioni è molto minore, fino a risultare quasi nulla nei settori più occidentali, territori battuti da ventilazione secca dai quadranti settentrionali.

Ci riaggiorniamo eventualmente per qualche dettaglio in più sull’evoluzione pomeridiana di venerdì.

Un caro saluto e prudenza, sempre.
⚠️ AVVISO DI PRECIPITAZIONI LOCALMENTE INTENSE E ABBONDANTI

Cari amici meteo-appassionati!
Eccoci buon ultimi per segnalarvi una possibile finestra di criticità per le ore serali-notturne di DOMENICA 9 GIUGNO 2024.

L'esitazione ha una ragione. A corollario dell’avviso, vi mostriamo una immagine satellitare che ben evidenzia un carico massivo di polveri sahariane, veicolate dall’entroterra nord-africano in direzione del Nord Italia.
La previsione temporalesca per le prossime ore è FORTEMENTE condizionata da questo elemento. Posto che la letteratura scientifica è assai controversa circa il ruolo degli aerosol (naturali e antropici) nella genesi e nello sviluppo dei fenomeni temporaleschi e fenomeni connessi (pare sussistano relazioni fortemente non lineari in funzione della loro natura e concentrazione ai vari livelli troposferici), dobbiamo cercare di orientarci usando la nostra (modesta) esperienza su casi pregressi.

Ne consegue una previsione a scarsa affidabilità e piena di sinceri dubbi, dei quali non ci vergogniamo anzi ben vengano, perché sottolineano ancora una volta la meraviglia di questa effimera scienza.

Ciò premesso: fino a sera le condizioni consentono soltanto lo sviluppo di rovesci isolati in un contesto di generale inibizione convettiva, dunque piogge passeggere di modesta intensità e quantità. Più sabbia che acqua, per capirci.

Con le ore serali, e con più decisione dopo il tramonto (il fattore radiazione solare, in questo specifico contesto, possiede un ruolo inverso rispetto al solito: la presenza di sole è inibente in contesto di forte dust load), è verosimile la progressiva attivazione di linee temporalesche multicellulari concentrate in prevalenza nella fascia di medio-bassa pianura.
Sempre per "colpa" della forte concentrazione di aerosol, sussiste un rischio aumentato di locali allagamenti (“warm rain enhancement") nei settori maggiormente esposti alle (deboli) confluenze di basso livello, che sembrano disporsi di poco sopra la linea del Grande Fiume.

Capitolo grandine. Una presenza così massiva di polveri in troposfera padana suggerisce un potenziamento della nucleazione eterogenea, il che si traduce in una densità di ghiaccio più massiva MA con prospettiva d’accrescimento minore. Inoltre, il contesto sinottico vede la presenza di aria molto umida a tutte le quote, fattore che di solito depone per torri convettive a forte coalescenza, dunque a componente prevalente liquida del precipitato. Ciò premesso, l’idea è che si debba concentrare l’attenzione più che altro al rischio idraulico, ossia tanta pioggia concentrata in poco tempo.

In sintesi: il settore a maggiore rischio di precipitazioni localmente abbondanti è quello medio-basso padano compreso tra Lodi-Cremona-Brescia e Mantovano, nonché più localmente, in prima fase serale, la Lomellina.

Buon pulviscolo sahariano e buona domenica a tutti voi.
Carissimi meteo-appassionati!

A favore di chi dovrà programmare gli spostamenti nel tardo pomeriggio/sera della giornata di domani, MARTEDÌ 11 giugno 2024, anticipiamo che domattina pubblicheremo un AVVISO di criticità idraulica (allagamenti) per temporali tardo pomeridiano-serali che, a differenza della scorsa volta, INCLUDE IL RISCHIO GRANDINE (localmente anche di medie dimensioni) in Lombardia Occidentale, ossia: Medio-Basso Varesotto, Bassa Comasca, Brianza, Milanese Centro-Occidentale (e limitrofo Novarese), Lomellina e Pavese non oltrepadano, limitrofo Ovest Lodigiano.

Molto più mitigato il rischio, comunque degno di menzione, in successiva fase serale/notturna in fascia lombarda prealpino-pedemontana e medio-alte pianure BG-BS-CR-MN.

Non è per rovinarvi il sonno, ecco, ma per consentirvi di pianificare al meglio le attività fin d’ora adoperando il buon senso.

A domattina per grafica e dettagli, nei limiti della predicibilità atmosferica ma in forza a tutta l'esperienza del Team Previsori CML, che approfitto per ringraziare di cuore, ricordando che nessuno di loro è un meteorologo professionista, ma svolgono questa attività nel proprio tempo libero, con passione et amore per questa scienza.
⚠️ AVVISO DI PRECIPITAZIONI LOCALMENTE INTENSE ABBONDANTI

Cari meteo-appassionati, presentiamo di seguito un quadro sommario dell’evoluzione attesa per le ore serali-notturne di oggi, MARTEDÌ 11 GIUGNO 2024, con grafica a corollario.

Chiariamo subito che la criticità principale è di tipo IDRAULICO (ossia: tanta pioggia che localmente si concentra in poco tempo) e riguarda quasi esclusivamente i settori lombardi occidentali.

Secondario il rischio di grandine, che riteniamo sia eventualmente possibile nell’area evidenziata a tratteggio in mappa (al più di piccole dimensioni ma, localmente, sotto le celle di prima fase d’innesco, non si esclude la caduta di qualche chicco fino a medie dimensioni, 2-3cm).

Riteniamo moderato il rischio eolico, essendo strutture temporalesche prefrontali a mobilità molto bassa, quasi stazionarie in prima fase.

In sintesi l’attenzione va dunque posta alla possibilità di locali allagamenti in particolare nei centri urbani dei settori padani tra Varesotto, Bassa Comasca, Novarese, Lomellina, Ovest Brianza e Ovest Milanese.

Nottetempo il sistema perturbato andrà (molto) lentamente propagandosi verso levante, rimanendo approssimativamente agganciato al settore pedemontano verso BG-Iseo-Garda, lasciando verosimilmente ai margini le medio-basse pianure orientali.

Raccomandiamo attenzione sulle strade (occhio a sottopassi!).
Con mercoledì nel tardo pom./sera/notte avremo un’ulteriore ultima finestra temporalesca in regione, con locali criticità, dopodiché da giovedì mattina finalmente le correnti in quota ruoteranno dai quadranti settentrionali, veicolando (temporanea) stabilità dai monti al piano.

A seguire, pur sotto progressivo rialzo delle temperature in accordo alla naturale evoluzione stagionale, all’orizzonte di medio-lungo termine non vediamo condizioni di stabilità perentoria, specie nel comparto alpino e prealpino/pedemontano, che probabilmente continuerà a osservare periodica instabilità almeno fino alla fine del mese di giugno. Yuppie! Ci spunteranno le branchie.

Un caro saluto e prudenza sempre.
⚠️ AVVISO DI PRECIPITAZIONI LOCALMENTE INTENSE ABBONDANTI (portate pazienza, è l'ultimo della settimana)

Cari amici meteo-appassionati, eccoci con l’ultimo avviso di questa fase temporalesca valido per MERCOLEDÌ 12 GIUGNO 2024.

Abbiamo due finestre di possibili criticità, in due aree lombarde distinte per due momenti diversi.

1) Mantovano (e limitrofe Emilia/Veneto), già nel corso del pomeriggio, per attivazione di più celle temporalesche, potenzialmente intense, che andranno a innescarsi sottovento all’Appennino per poi propagarsi verso Est e Nord-Est.
La criticità principale è il rischio grandine, localmente anche di medie dimensioni, con associate raffiche di vento. Secondario il rischio idraulico, comunque presente, stante una discreta mobilità delle celle stesse;

2) Fase serale con temporali sparsi, a distribuzione molto poco predicibile, con prima attivazione nei settori lombardi centro-occidentali e successiva propagazione verso levante.
In questo frangente convivono rischio idraulico (possibili locali allagamenti in pianura) e il rischio di grandine ma in prevalenza di piccole dimensioni.
Secondaria l’attività eolica, giacché la spinta zonale (frontale) appare modesta, tuttavia attenzione perché, attorno al tramonto, andrà verosimilmente a osservarsi una rapida esaltazione delle correnti convettive indicativamente addosso all’asse mediano del corso padano dell’Adda, quindi tra Bergamasca, Lodigiano e Cremasco ci sarà da tenere gli occhi un po’ più aperti.

Questa è l’unica indicazione previsionale d’area locale che riteniamo possa essere significativa. Ulteriori dettagli non hanno granché senso perché l’ondulazione perturbata serale in sede padana è attesa declinare da ovest verso est lentamente, in occlusione frontale senza altre forzanti sinottiche nei bassi strati, quindi il contesto rende di fatto molto caotica la distribuzione delle celle temporalesche nel tempo e nello spazio.

Come sempre raccomandiamo prudenza sulle strade.

Nota a corollario: nottetempo, nei rilievi alpini nord-orientali (specie Alta Valtellina e Valcamonica), tornerà a farci visita qualche nevicata fino a circa 2000 metri di quota o poco più. Sono condizioni che fino a circa 20-30 anni fa erano ricorrenti e ci ricordano, se fosse necessario (ma probabilmente lo è), che l'Estate lombarda, quella con la E maiuscola, quella che smette di rompere le palle con l'instabilità quotidiana dai monti al piano, agli almanacchi meteo di lunga data ha inizio sostanzialmente con la seconda metà di giugno.
Cari meteo-appassionati! Dopo qualche giorno di (polverosa) stabilità, che ci ha regalato la prima timidisssssima caldazza stagionale, stiamo ritornando sotto flusso instabile dai quadranti meridionali, dapprima sud-occidentali e in progressiva rotazione verso levante a partire da domenica.

Questo significa che i cieli di Lombardia saranno spesso disturbati da molte nubi, o completamente coperti (es. domenica), con nuove e ripetute occasioni di precipitazioni a carattere sparso o isolato, tuttavia mai continuative.

Nel comparto del Mediterraneo possiamo osservare la classica nuvolosità striata che tradisce la presenza di una forte corrente a getto (venti in quota da Sud-SudOvest) che sollecita condensazione in una troposfera ripiena di pulviscolo sahariano. E' molto didattica.

Per tutta la giornata di oggi, venerdì 21 giugno 2024, i cieli lombardi saranno dunque disturbati da molte nubi con isolati rovescetti visagisti dei parabrezza.

Dal momento che le masse d’aria sul Mare Nostrum sono d’estrazione nord africana, e dunque molto ostili all’innesco e soprattutto al sostentamento dei moti verticali (convezione), gli eventuali rovesci più significativi li attendiamo in prevalenza per lifting orografico, ossia letteralmente addosso ai rilievi (esclusi gli appenninici).

In serata, tuttavia, è atteso l’ingresso in quota d'aria un po’ più fresca e instabile da ponente, che può verosimilmente aumentare la probabilità di qualche temporale ad alta mobilità in fascia prealpino-pedemontana VA-LC-CO (forse MB), in Orobie BG e forse Val Camonica-Garda. Sempre in serata sarà inoltre possibile l’innesco di qualche isolato e rapidissimo temporale nel Mantovano, specie l’area confinante con il Veneto.

Dato il contesto sopracitato, in sede padana gli accumuli pluviometrici attesi sono comunque modesti ed eventuali celle temporalesche sfuggiranno veloci verso nord-est, dunque il rischio idraulico ci appare marginale. La grandine, al più di piccole dimensioni, è però localmente possibile nelle valli bergamasco-bresciane e limitrofe pedemontane.

L’unica criticità che ci appare significativa è la possibilità di locali colpi di vento in occasione del transito della veloce linea di instabilità serale (h.19-22), che – pur trovando di fronte a sé un contesto ingolfato d’aria secchissima fino alle medie quote – è abbastanza netta e, di norma, per locale estensione meridiana dei venti di caduta della linea temporalesca prealpina, una sventatina da ovest probabilmente la porta fino alle pedemontane e alte pianure anche in assenza di precipitazioni. Ecco, per questa fase un occhio aperto in più non guasta, ricordandosi che in questo particolare frangente non è necessario che piova per dar luogo a un improvviso rinforzo del vento in pianura.

Temperature in calo. Sabato il tempo sarà discreto al mattino, in peggioramento pomeridiano con probabilità di pioggia (sempre rovesci isolati) in forte aumento con le ore serali.
Domenica verosimilmente compromessa da cieli molto nuvolosi o coperti dai monti al piano, causa una circolazione depressionaria che andrà chiudendosi e invorticandosi sul Mar di Corsica, innescando altresì locali rovesci padani a distribuzione non predicibile.

In questa occasione, specie nelle prime ore mattutine di domenica, potremmo osservare qualche criticità idraulica nelle pianure lombarde centro-orientali. Dovremo eventualmente riaggiornarci a riguardo.

Questo è quanto. Un caro saluto.