Centro Meteo Lombardo
16.7K subscribers
133 photos
94 links
- Canale ufficiale -

🌐 http://www.centrometeolombardo.com
➡️ Telegram Bot: @CML_robot
➡️ http://cml.to/facebook
Download Telegram
⚠️ PRE-AVVISO DI POSSIBILI PRECIPITAZIONI LOCALMENTE ABBONDANTI

Cari amici meteo-appassionati! Vi anticipiamo che, nelle ore notturne tra GIOVEDÌ 14 E VENERDÌ 15 SETTEMBRE 2023, si configura un potenziale rischio di locali allagamenti nei settori pedemontano/padani della Lombardia centro-ovest, in particolare nelle aree di medio-alta pianura delle province VA-CO-LC-MI-MB-BG e, secondariamente, tra la notte e l’alba, forse anche nei restanti settori padani centro-orientali (specie LO-CR-BS), con prevalenza del rischio in fascia di media pianura.

Si tratta di una situazione insidiosa, da monitorare con attenzione, che presenta un quadro d’instabilità condizionata sotto “palude barica”, ossia precipitazioni sparse, localmente molto abbondanti, che si attivano lungo la linea di frontiera di un richiamo umido orientale di bassa quota. Questo flusso di basso livello s’infiltra ai piedi d’un contesto di sostanziale quiete in medio-alta troposfera. Se da un lato ciò mitiga di molto la “violenza” dei fenomeni convettivi (no grandine grossa, no vento forte), per contro pone le basi per lo sviluppo di rovesci dalla ridottissima mobilità, stazionari e persistenti, in grado di accumulare tanta pioggia su porzioni di territorio circoscritte.

La criticità attesa è dunque quella idraulica al più, con particolare attenzione al reticolo idrografico delle zone pianeggianti – specie a densa urbanizzazione – dove i tempi di corrivazione si dilatano e il deflusso delle acque piovane è indaginoso (tipico esempio: i sottopassi).

Nel frattempo precipitazioni a macchia di leopardo sono comunque già attive e possibili in regione anche nelle prossime ore (specie stasera), ma la finestra di interesse per fenomeni significativi nelle località lombarde a maggior densità di popolazione è quella sopracitata, ossia indicativamente nella notte tra giovedì e venerdì.

Aggiornamenti e dettagli a seguire.
Un caro saluto e buona giornata a tutti voi.
⚠️ AVVISO DI PRECIPITAZIONI LOCALMENTE MOLTO ABBONDANTI

Cari amici meteo-appassionati, come anticipatovi nel pre-avviso di ieri, segnaliamo che nelle ore notturne tra giovedì e VENERDÌ 15 SETTEMBRE 2023, con estensione fino a parte del mattino di venerdì, attendiamo precipitazioni localmente abbondanti nei settori lombardi pedemontano-padani centro-occidentali, con punte fino a 100mm/6h possibili tra Novarese, Milanese, medio-basso Varesotto, Bassa Comasca e Brianza, con eventuale estensione verso il Lodigiano-Cremonese e Bassa Bergamasca.

Sottolineiamo che NON si tratta di una perturbazione organizzata, dunque gli accumuli pluviometrici saranno tendenzialmente isolati, a macchia di leopardo, o più propriamente a striscia di zebra, frutto di nubifragi semi-stazionari disposti secondo linee meridiane abbastanza circoscritte.

Nota bene: no rischio grandine grossa, no rischio vento forte. Dopo i drammatici episodi della scorsa estate diversi di voi vivono nell’incubo del ritorno di quei fenomeni, dunque ci teniamo a rassicurarvi: a questo giro la criticità è rappresentata dall’abbondanza locale della pioggia (leggi: allagamenti, specie nelle città di pianura dove l’acqua fatica a defluire).

Prestate dunque attenzione a tutte le zone che, nella vostra esperienza, tendono facilmente ad allagarsi a fronte di piogge abbondanti. Occhio ai sottopassi e in generale massima prudenza sulle strade, in particolare al buio che può celare le pozze canaglia.

Seguono alcune F.A.Q. semiserie, utili a comprendere il senso più intimo dei nostri avvisi. Buona giornata e prudenza, sempre.

1) DOMANDA: “dunque ragazzi se ho capito bene quindi a Brescia e Mantova non piove, ok”?
RISPOSTA: no, no, NO! NON è questo che ci interessa comunicarvi. Potrà certamente piovere anche a Brescia o Mantova, magari pure tanto, non è questo il punto. L’utilità di questa mappa è quella di evidenziare in quali zone potrebbero esserci PROBLEMI per colpa del meteo particolarmente avverso.

2) DOMANDA: “ma cosa significano quelle linee rosse e viola?”
RISPOSTA: circoscrivono aree a probabilità di rischio crescente; colore ROSSO per un rischio a moderata probabilità, VIOLA per un rischio a probabilità maggiore. Esternamente a quelle aree il rischio non è mai nullo, ma stimiamo sia minore o marginale.

3) DOMANDA: “quindi nella zona VIOLA farà allagamenti ovunque?”
RISPOSTA: assolutamente NO! Gli eventi meteo intensi (per fortuna) sono quasi sempre circoscritti nel tempo e nello spazio. Si tratta dunque di fenomeni LOCALI, normalmente coinvolgono non più del 15/20% del territorio, dunque almeno l’80% del territorio non vedrà nulla di che. Siccome non possediamo la sfera di cristallo per poter prevedere al kilometro dove si svilupperanno i nubifragi, l’unico approccio sensato è quello di indicare un’area vasta che – verosimilmente – potrebbe ospitarli. Fatta questa premessa è logico che, dal punto di vista dell’osservatore, 4 volte su 5 sopra la propria zucca non si vedrà un bel nulla, mentre (ad esempio) viene colpito il paese accanto.

4) DOMANDA: “ma perché le varie “app” meteo continuano a cambiarmi previsione ogni 3 ore??”
RISPOSTA: perché l’icona “salcazzo” non è prevista dall’app, altrimenti in contesti come questo sarebbe l’unica grafica sincera da mostrare. Seriamente: in casi come questo non c’è proprio modo di conoscere prima dove andranno a svilupparsi localmente le precipitazioni più abbondanti. Potrebbe allagarsi Novara e Milano asciutta, o l’esatto contrario, oppure solo Lodi. Oppure Legnano. Non si sa, ragazzi. Non-si-sa.

5) DOMANDA: ma se c’è tutta questa incertezza a che diavolo servono questi avvisi?
RISPOSTA: servono a prepararsi all’eventualità di una situazione critica, fatto che (per fortuna) accade una dozzina di volte l’anno, non di più. Negli scorsi 15 giorni, ad esempio, non abbiamo pubblicato nessun avviso.
Informazione e prevenzione sono l’unica arma che abbiamo per mitigare l’impatto dei fenomeni meteo avversi. Se poi fila tutto liscio, tanto meglio, ma se invece gira male… saperlo prima può fare la differenza.
Carisssssimi amici meteo-appassionati! Giusto due parole di numero sulla perturbazione attesa per domani, VENERDÌ 20 OTTOBRE 2023. Buona paziente lettura e... buon autunno.

TEMPORA TEMPORE TEMPERA

Dopo mille-mila-milioni di giornate estive, e poi più estive, quindi post-estive, infine post-post-estive e ancora ulteriormente estive fino allo sfinimento dei sensi, da lunedì scorso anche l’indomita atmosfera s’è rotta (definitivamente?) le palle del caldo.
Il calendario ricorda finalmente al guardaroba che tra 67 giorni arriva il Natale, e festeggiarlo in canotta e infradito non è (ancora) costume lombardo. L’eclittica, ultimo baluardo di speranza dei caldofobi mediterranei, sta finalmente forzando l’Atlantico al più tardivo giro di boa stagionale da quando abbiamo memoria.

Ridimensionato il termometro nei ranghi della decenza, siamo ora alle porte della prima depressione di carattere non più estivo, bensì autunnale (o quasi). Ossia? Significa che lo scenario meteorologico prevalente abbandona il contesto temporalesco in senso stretto per lasciare spazio al famigerato… “tempo da lupi”, ossia cieli coperti, rovescioni anche intensi accompagnati da venti sostenuti. Insomma: sotto il maestrale / urla e biancheggia il mar.

Ciò precisato: in accordo con il regime meteo-climatico recente, che al cincischiar d’oneste e periodiche scrollate preferisce riguadagnare la pluviometria media mensile in un singolo episodio siffrediano, nelle prossime ventiquattr’ore attendiamo quantitativi di pioggia localmente ingenti, in particolare nei territori montani. I primi piovaschi sparsi sono già in corso, tuttavia la fase più “consistente” avrà luogo nella prima parte di domani, venerdì 20.
Abbiamo preparato una grafica che cerca di riassumere quantità e distribuzione delle precipitazioni (viola = abbondanti), intensità della ventilazione e rischio idro-geologico. Trattiamoli singolarmente.

PRECIPITAZIONI ABBONDANTI

Il grosso si concentra a ridosso ai monti, Alpi e Appennini, stante condizioni da “stau” (sbarramento) marcato sia di medio livello (correnti sud-occidentali) sia di basso livello (forte richiamo orientale). Attendiamo oltre 100 mm/24h (con punte di 150mm/24h) nei settori alpini tra VCO, Canton Ticino, Alpi Retiche, Orobie, Alta Val Camonica. Accumuli localmente importanti (50-100mm/24) anche in Alto Oltrepò Pavese.
Lontano dai rilievi le precipitazioni “strapperanno”, ossia saranno molto più discontinue, il che non significa assenti ma molto più circoscritte nel tempo e nello spazio.

Nota importante: nel corso del pomeriggio di venerdì farà rapido ingresso aria fredda in quota da ovest, dunque è molto probabile la transitoria attivazione padana di alcune linee di rovesci a carattere di nubifragio (con annesso qualche colpo di tuono) in prevalenza nei settori padani lombardi centro-orientali. Vedete… è un po’ come al termine delgli spettacoli pirotecnici: Sua Maestà l’Estate spara i tre colpi di fine show. Pum. Pum… Pum. Grazie carissima, non dovevi disturbarti: arrivederci all’anno venturo, ecco se possibile per cortesia senza più arance di ghiaccio in testa.
Dopo il sopracitato canto del cigno, già dalla prima serata osserveremo una generale mitigazione dei fenomeni in regione, con precipitazioni che andranno a ritirarsi ai soli rilievi alpini.

VENTILAZIONE
Due i macro-settori di interesse.
1) Rilievi: forte ventilazione in quota dai quadranti meridionali, quindi attenzione in particolare ai valichi appenninici oltrepadani (possibili raffiche oltre i 100km/h) e a tutto il settore alpino-prealpino di vetta/crinale, spazzato da fortissimi venti in quota. Molto meno impattante, o comunque irregolare, il vento nei fondovalle.
2) Pedemontane e pianure: ventilazione sostenuta dai quadranti orientali, con picco nella parte centrale della giornata (raffiche fino a 50-70 km/h). Nota a margine: a differenza del contesto estivo, dove le raffiche di vento sono tendenzialmente associate al transito dei temporali, in questo caso si tratta di vento sinottico, più regolare e soprattutto che si sostiene per più ore di seguito, finché tutto il sistema perturbato non trasla verso levante.

CRITICITA’ IDRO-GEOLOGICA

Rischio idro-geologico generale in tutti i settori montani e pedemontani. Attenzione: l’intensa avvezione sud-occidentale in quota potrebbe spingere precipitazioni localmente abbondanti anche in quei settori delle Retiche solitamente meno avvezzi al “pioggione”.
Vedete, quando parliamo di tanta pioggia in poco tempo nelle valli delle Retiche centro-orientali la faccenda è molto più complessa rispetto, ad esempio, alla Val Chiavenna o alle Orobie: Valmalenco, Val Poschiavo, Val Bregaglia verso l’Engadina, Bormiese, Valfurva e Alta Valtellina tutta, territori per loro natura meno resilienti alle precipitazioni copiose in breve tempo. Questo fattore va senz'altro considerato. Suggeriamo dunque un occhio di riguardo per queste zone in particolare.
Rischio idro-geologico anche per l’Alto Oltrepò, causa potenziale sconfinamento di temporali marittimi dal Ligure.
Potenziale rischio idraulico, ma solo a carattere isolato, lungo le strisce di nubifragi pomeridiani nei settori di pianura.

A seguire? Sabato ancora instabile ma senza criticità, con precipitazioni ancora possibili in particolare nei settori centro-settentrionali, più sporadiche o assenti in quelli meridionali. Domenica tempo più stabile, nuvolosità variabile ma tendenzialmente asciutto.

Un caro saluto e prudenza, sempre.
Pubblichiamo un breve approfondimento sulle ipotetiche cumulate pluviometriche di rilievo (>50mm) attese nelle prossime 24 ore (indicativamente da adesso fino a venerdì sera) in regione alpino-prealpina lombarda. Sia ben chiaro che si tratta di una STIMA su base modellistica in alta risoluzione, tuttavia passibile di errore anche importante (si spera al ribasso). Abbiamo tre settori d’attenzione.

Settore A: medio-alto Lario occidentale e Val Chiavenna;
Da monitorare in particolare il rischio idro-geologico nei versanti vallivi lariani del settore comasco. La Val Chiavenna, di solito, è un territorio più resiliente a cumulate di questa portata, essendone maggiormente avvezza.

Settore B: Orobie BG / SO e Valcamonica;
Prestare generale attenzione a tutto il comprensorio della Valli Brembana/Seriana e afferenti. Tuttavia poniamo l’accento sui possibili effetti nel versante valtellinese (Val Gerola, Val Tartano, etc.) giacché è verosimile una significativa estensione delle cumulate anche ben oltre i crinali orobici. I settori valtellinesi, infatti, a differenza delle Orobie Bergamasche, sono meno “abituati” a ricevere accumuli così significativi.

Settore C: Retiche centro-orientali;
Questo è in assoluto il settore che ci desta maggiore apprensione, perché si tratta di porzioni montane in cui piogge estese così abbondanti sono molto insolite, dunque il territorio per sua natura è geomorfologicamente più vulnerabile. La speranza è che vi sia una netta sovrastima delle piogge attese in quest’area da parte della modellistica numerica. Diversamente – senza troppi giri di parole – con 150/200 millimetri diffusi in meno di 24h siamo di fronte a numeri potenzialmente alluvionali, in particolar modo per le valli valtellinesi confinanti con la Svizzera (Val Masino, Valmalenco, Val Poschiavo, Bormiese/Livignasco).
Per queste zone raccomandiamo di osservare il massimo grado di attenzione e predisporre ogni opportuna azione di prevenzione e auto-protezione per mitigare i possibili danni a cose e persone.
⚠️ AVVISO PER VENTO FORTE

Carissimi meteo-appassionati! Ben ritrovati.
A differenza degli (sfigatissimi) anni passati, già a fine novembre la Mitteleuropa è teatro d'un bel viavai di masse d’aria artiche. Rieccoci dunque per un avviso previsionale, che riguarda l’unico fenomeno degno di nota che può regalarci un fronte che da nord-ovest impatta le Alpi: qualche nevicata a Livigno e dintorni e vento forte da Nord su (quasi) tutto il resto della regione.

Nella giornata di VENERDÌ 24 novembre 2023 un bel fronte freddo nord-atlantico, che trasporta un bel carico d’aria gelida dal Nord Europa verso i Balcani (https://cml.to/sat), scodando contro le Alpi attiverà ventilazione intensa nel settore alpino e prealpino lombardo e – con effetti localmente significativi – nelle pianure centro-occidentali.

La buona novella è che la perturbazione forzerà un deciso ricambio d’aria nello stantio catino padano, disperdendo le nostre schifezze inquinanti tra il Ligure e l'Adriatico (chissà i locals come saranno entusiasti di questo omaggio!). Per contro dovremo fare i conti con qualche oretta di raffiche localmente tempestose. Precipitazioni? A questo giro non se ne parla, fatte salve le piccole porzioni di territorio confinali (Val di Lei e Livignasco, comunque poca roba).

Tornando al buon Eolo: a determinare gli effetti più importanti al suolo in sede padana sarà la locale distensione nei bassi strati del fronte di tramontana, atteso indicativamente tra le ore 18 e le 22 locali. Oltre alle consuete zone d’attenzione (Verbano-Luganese-Lario) evidenziamo un potenziale picco di criticità nella fascia di territorio padano compreso tra Basso Varesotto, Milanese, Monza-Brianza, Bassa Bergamasca, Pavese, Lodigiano e forse Cremasco. In queste zone, nelle ore serali, potrebbero aver luogo raffiche fino a 70-90 km/h. Molto meno movimento, invece, nelle pianure centro-orientali, dove il vento forte difficilmente oltrepasserà il gomito altimetrico pedemontano BG-BS.

Pillola tecnica a margine: come di solito si osserva in occasione di maestosi sfondamenti alpini frontali pilotati da una corrente a getto nord-occidentale, il vento nei fondovalle più stretti e in prima fascia pedemontana può per assurdo risultare meno irruento rispetto a quello successivamente trasportato al piano in fascia medio-padana. Immaginatelo un po’ come un fiume d’aria, forzato al “salto” dello scalino orografico, il cui picco eolico al suolo corrisponde al fronte in cui la “cascata” d’aria artica riesce finalmente a sfogarsi nei bassi strati dopo aver superato le Alpi. Più il fronte corre, più la cascata è meridiana. Di base è una dinamica abbastanza diversa rispetto alla "classica" tempesta di Föhn, dove sono i rotori a farla da padrone e il picco del vento è principalmente appannaggio del territorio prealpino-pedemontano con direttrici di sfogo padano lungo le principali valli longitudinali (Ticino-Adda).

Ad ogni modo: chi fosse interessato a dettagli più spiccioli può andare a rivedersi la sinottica in quota e al suolo occorsa nel mattino del 7 febbraio 2022, evento molto simile nell’impianto barico (pur con le ovvie distinzioni di stagionalità). I dati registrati dalla Rete CML sono sempre disponibili qui (click sulla data in alto a sinistra per consultare l’archivio): https://cml.to/realtime.

A seguire: già dalla tarda serata di venerdì la ventilazione andrà attenuandosi su tutti i settori, con raffiche residue nottetempo, viepiù di minore importanza. Un successivo (moderato) rinforzo del vento da nord è atteso anche nella parte centrale di sabato 25 un po’ su tutti i settori, ma senza criticità particolari.
Per quanto riguarda il weekend (soleggiato): grazie a questa irruzione, che pur interessandoci marginalmente (e senza veicolare precipitazioni) infiltrerà comunque una discreta dose d’aria nord-alpina sulle nostre capocce, erediteremo un contesto un po’ più freddo (e soprattutto secco!) della norma, con massime diurne al piano attorno ai 10/13°C e minime di poco sopra lo zero. Con l’inizio della prossima settimana, tuttavia, la successiva stratificazione della massa d’estrazione artica in bassa troposfera potrebbe ulteriormente abbassare le temperature di qualche grado. Ci avviciniamo insomma all’inverno come non capitava da un bel po’. Che sia un evento prodromico a un inverno d'antan? Che sia di buon auspicio per evitare l’ennesimo Natale con fiorellini e lucertole? Sperém.

Questo è quanto. Raccomandiamo di prestare molta attenzione al forte vento di venerdì sera. Conoscenza e prevenzione fanno SEMPRE la differenza.
_______________________
L’associazione CML è una realtà privata, composta da soli volontari meteo-appassionati, che prestano servizio gratuitamente nel tempo libero. Questi temerari tengono insieme la baracca con olio di gomito extravergine e spremitura di portafogli. Se apprezzi il nostro folle impegno puoi aiutarci richiedendo una copia del CALENDARIO 2024 ➡️ https://cml.to/calendario
Carissimi meteo-appassionati, eccoci per un breve avviso previsionale relativo alla (moderata) perturbazione attesa per la mattinata di domani, GIOVEDÌ 30 NOVEMBRE 2023.

La principale area d’attenzione per neve a bassa quota è la VALTELLINA: fiocchi attesi fino a fondovalle con possibilità di qualche cm di accumulo (in particolare dal Sondriese a salire, molto meno in bassa valle verso il Lario, dove anzi le precipitazioni potrebbero essere quasi inconsistenti).

Nevicate deboli o moderate, a carattere sparso, sono altresì attese su tutte le aree montane alpine e prealpine lombarde, specie centro-orientali, indicativamente fin da quote collinari (ossia 300/500m slm). Già dalla tarda mattinata, tuttavia, aria molto più mite in risalita dai quadranti meridionali comporterà rapida fusione con risalita della quota neve, con le precipitazioni che diverranno sporadiche o assenti al piano, mentre persisteranno sui rilievi, in particolare quelli centro-orientali (in ombra parziale i settori occidentali).

Da segnalare, inoltre, il rischio di gelicidio (pioggia congelantesi) nelle vallate d’alto Oltrepò Pavese già dal primo mattino.
Per il resto pioggia a carattere sparso, ma non si esclude una breve fase coreografica nevosa o di pioggia mista a neve (SENZA accumuli, senza criticità) nelle prime ore del mattino nei settori di pianura centro-occidentale e in generale in tutta la fascia pedemontana.

A seguire?

VENERDÌ 1 DICEMBRE persisteranno precipitazioni relegate ai rilievi alpino-prealpini, sporadiche o del tutto assenti altrove. Quota neve stellare (zero termico in impennata fino a 2500m slm sulle Orobie, 2000 circa sulle Retiche).

SABATO 2 DICEMBRE ingresso mattutino di un prepotente fronte freddo, con nuove precipitazioni sparse e quota neve in rapido calo fino a quote di media montagna o localmente collinare al canto del cigno (dinamica ancora da definire, per dettagli dovremo riaggiornarci a riguardo).

DOMENICA 3 DICEMBRE probabilmente asciutta (residue precipitazioni possibili su est regione), con un “Gran Frècc” in travaso padano dalle Alpi, a preparare il terreno per un inizio di settimana termicamente invernale dai monti al piano.

Questo è quanto. Prudenza domattina sulla SS38 e in generale in tutte le strade montane interessate dalle precipitazioni.
_____________

L’associazione CML è una realtà privata, composta da soli volontari meteo-appassionati che prestano servizio gratuitamente nel tempo libero. Se apprezzi il nostro impegno puoi aiutarci richiedendo una copia del CALENDARIO 2024 ➡️ https://cml.to/calendario
Carissimi! Eccoci per un aggiornamento sulla situazione meteo corrente e futura.

Come da attese, lo zero termico è schizzato alle stelle (attorno ai 2600/2800m slm in Orobie, poco più in basso sulle Retiche) e dunque le nostre montagne sono dilavate da pioggia battente.
Siccome nel dedalo orografico aria fredda e calda si mescolano molto a fatica (quella fredda, più densa, “più pesante”, tende a resistere negli avvallamenti), in questi casi si assiste a uno scenario termico surreale: in alcuni fondovalle può persistere una temperatura più bassa rispetto a quella che registriamo in una vetta posta a 2000 metri (tutti i dati della Rete CML sono sempre consultabili in tempo reale qui: https://cml.to/realtime).
Magie del microclima lombardo, da sempre presenti ma esaltate dai più recenti contesti sinottici, esacerbati termicamente al rialzo quando si parla di correnti meridionali in sede mediterranea.

Orbene (anzi, ormale!): il nevicidio ad ampia quota proseguirà almeno fino a sabato all’alba, anche se – proprio in ultima fase della perturbazione, dal mattino – il travaso d’aria molto più fredda dai quadranti settentrionali ricondurrà la quota neve sui 1000m slm e localmente più in basso (forse fino a quote collinari) nel pomeriggio di sabato tra Orobie BG e Prealpi Bresciano-Gardesane.
E’ il classico canto del cigno della perturbazione, in seno all’ingresso frontale nord-atlantico, che tanto mite mai non è. Non che 10cm di neve siano di consolazione dopo 100mm di pioggione, ma questo c’è… e questo portiamo a casa. Poteva andare peggio, con un anticiclone in pianta stabile da 1045 hPa.

Per quanto riguarda la Val Padana: come avrete notato, sono assai più modeste – o addirittura assenti – le precipitazioni lontano dai rilievi, com’è prassi sotto correnti in quota così tese, che accollano i picchi di condensazione ai versanti montuosi (stau). In serata di oggi, venerdì 1 dicembre 2023, qualche rovescio più convinto potrà prendere piede nelle pianure di nord-ovest (VA-MI-CO-LC-MB), mentre nella parte centrale di domani il transito dell’occlusione frontale porterà idem qualche pioggia a macchia di leopardo anche in pianura (comunque poca roba).

IMPORTANTE: attenzione alla ventilazione nord-occidentale, che potrebbe risultare localmente un po’ intensa (50-60 km) già dal mattino di sabato lungo le direttrici vallive di Ticino-Adda, pedemontane e pianure incluse (VA-CO-LC-MB e MI ovest), quindi coinvolgendo anche l’asse del Po (LO-CR-MN) nel primo pomeriggio di sabato.
Ad ogni modo, nonostante il vento, sabato i cieli andranno liberandosi dalle nubi non prima del tramonto, o poco prima a partire da ovest.

DOMENICA generalmente soleggiata dai monti al piano, fatto salvo qualche banco di nebbia padano o nube bassa errante a distribuzione impredicibile, dunque se volete la certezza assoluta del sole in occasione della vostra passeggiata… alzatevi un ciccinino di quota (> 250/300m slm).

A SEGUIRE?
Saremo verosimilmente interessati da una nuova perturbazione nella giornata di martedì 5 dicembre, con neve fino a quote pedecollinari o di pianura su Emilia Romagna e basso Piemonte. Per quanto riguarda la Lombardia: la possibilità di neve a quote pianeggianti appare consistente sul Pavese e in generale nelle aree confinali meridionali di Lodigiano, Cremonese ed Ovest Mantovano. Altrove è questionabile assai. Ci riaggiorniamo a riguardo. Le nevicate a bassa quota, in onestà, si prevedono – e comunque con alto margine di errore – al più con 24/36 ore di anticipo. Il resto è quaquaraquà.
________________________
L’associazione CML è una realtà privata, composta da soli volontari meteo-appassionati che prestano servizio gratuitamente nel tempo libero. Se apprezzi il nostro impegno puoi aiutarci richiedendo una copia del CALENDARIO 2024 ➡️ https://cml.to/calendario
Carissimi meteo-appassionati! Come anticipatovi lo scorso venerdì, la prima perturbazione della settimana entrante, agli effetti ben poco strutturata, apporterà qualche modesta precipitazione tra la serata di lunedì 4 dicembre 2023 e la mattinata di martedì 5.

Benché sia possibile osservare fiocchi tra la pioviggine anche al piano (a favor di lampione, cuor coraggioso ed occhio allenato), l’eventualità di accumuli di neve a quote padane è remota, fatta eccezione per le aree lombarde confinali con l’Alessandrino e l’Emilia, ossia: Lomellina e Oltrepò Pavese, Basso Lodigiano, Cremonese, Ovest Mantovano e (forse forse) Bassa Bresciana, dove tecnicamente non è da escludere una fugace sbiancata (0-2 cm) entro martedì mattina.

Parimenti, una breve nevicata coreografica appare probabile, già dal pomeriggio lunedì, in fascia prealpino-pedemontana con velo di neve già da quote collinari (300/400m slm).

L’accumulo di neve atteso per Milano città e hinterland è ZERO, ma ciò non toglie che si possa comunque annusare qualche fiocco.

Accumuli nevosi non rilevanti (< 5cm) sui rilievi alpini e prealpini tutti, stante un contesto generalmente deficitario di precipitazioni.
Qualcosa in più (5-8 cm) in alto Oltrepò Pavese.

Ad ogni modo ci riaggiorniamo domattina, dopo il voto di Borghese. Buona serata.
________________________
L’associazione CML è una realtà privata, composta da onesti volontari meteo-appassionati che prestano servizio gratuitamente nel tempo libero. Se apprezzi il nostro impegno puoi aiutarci richiedendo una copia del CALENDARIO 2024 ➡️ https://cml.to/calendario
Confermata l’ANALisi previsionale emessa ieri.
La seconda perturbazione della settimana, nuova occasione di (non) neve a basse quote con sbiancata di farina tra Piemonte ed Emilia su letto d’invidia riccia e retrogusto amaro in bocca, è attesa per venerdì 8 dicembre 2023.
Seguiteci per altre ricette.
Ultimamente tanto si chiacchiera di NEVE IN PIANURA, elfi, folletti, unicorni ed altre creature fantastiche. Ma come nasce (e come muore) una previsione di nevicate a quote padane?
Segue qualche (s)punto esplicativo, mai esaustivo. Buona lettura.

SUB NIVE QUOD TEGITUR, DUM NIX PERIT, OMNE VIDETUR

1) LE PRECIPITAZIONI
Potrebbe sembrarvi un’ovvietà, ma senza precipitazioni difficilmente può nevicare. E se le idrometeore sono deboli e/o intermittenti, possono pregiudicare la consistenza della nevicata in termini di accumulo (leggi: solo coreografia).
Parlando di neve al piano il primo, fondamentale ed imprescindibile fattore da quantificare è sempre e comunque la quantità e la distribuzione delle precipitazioni nello spazio e nel tempo. Questa valutazione, da sola, rappresenta il 75% della previsione, sicché l’ampia maggioranza degli errori previsionali – specie nel medio-lungo termine – hanno radici nell’errore di (sovra)stima dei millimetri equivalenti precipitabili.

2) ARIA DI MEDIA QUOTA (500m -> 2000m)
Requisito fondamentale per l’avvento di neve al piano è, giocoforza, una perturbazione che si inserisca in un catino d’aria padana sufficientemente fredda alle medie quote (d’inverno, di solito, a parte bizzarre eccezioni tardo-autunnali tipo la rovente libecciata di venerdì scorso, sopra i 2000 metri queste condizioni sono sempre verificate). In questo strato è importante analizzare l’eventuale infiltrazione d’aria umida a temperatura positiva dai quadranti meridionali e/o sud-orientali.
Per assurdo, un contesto generale ampiamente sottozero, dapprima favorevole alla caduta del fiocco fino a bassa quota, può essere vanificato dal successivo scorrimento d’aria mite (+1/+2°C) attorno ai 1500-1800m slm, con esitazione in pioggia (che poi, localmente, può congelare al suolo). E’ capitato più volte nei recenti inverni.

3) ARIA DI BASSA QUOTA (<500m)
Il fiocco di neve è una creatura affascinante quanto delicata. Non sopravvive – se non per poche decine di metri – quando immerso in aria satura d’umidità a temperatura positiva. Immaginate quindi l’importanza di studiare il contesto termo-igrometrico degli ultimi 200/300/400 metri di troposfera, ultima fatica di viaggio dei cristalli di ghiaccio, che per imbiancare il paesaggio devono conservarsi tali al traguardo del terreno.
La valutazione del contesto di bassa quota richiede sopraffina esperienza previsionale, perché l’orografia alpino-appenninica e persino quella padana (anche la Val Padana è una… valle!) ha un ruolo cruciale nel modellare il calore negli strati prossimi al suolo, con dinamiche assai differenti tra i settori lombardi occidentali e quelli centro-orientali. I più recenti e performanti modelli matematici ad alta risoluzione possono aiutare parecchio in tal senso.

4) TEMPERATURA AL SUOLO
Questo fattore, che i meno avvezzi al tema tendono a sopravvalutare, in realtà ha una importanza marginale sulla natura della precipitazione nevosa, ma ne ha molta in termini di accumulo potenziale.
Abbondanti nevicate padane hanno avuto luogo partendo inizialmente da temperature al suolo diversi gradi sopra lo zero. Viceversa, è capitato piovigginasse a oltranza con temperature padane diffusamente prossime agli 0°C o persino leggermente negative, perché “la partita” si gioca sopra le nostre teste (vedi punti 2-3).
All’audace fiocco di neve, che “sopravvive” fino agli ultimi metri dal terreno, la condizione al traguardo interessa esclusivamente per posarsi senza fondere. Se la nevicata è consistente, è la fusione stessa di parte dei fiocchi ad abbattere la temperatura di superficie quanto basta per il candore. Un eccesso di calore in prossimità del suolo, dunque, determina fatica (o impossibilità) di accumulo.
E’ per questa ragione che, a Milano e dintorni, potentissima isola metropolitana di calore, sbiancare il paesaggio urbano è un lavoro energeticamente mastodontico e quasi sempre necessita di importanti irruzioni artico-continentali, che predispongano un sufficiente letto-freezer alla Dama Bianca.
5) LA VENTILAZIONE DI BASSA QUOTA
Questo elemento difficilmente riceve l’attenzione che merita, ma i meteo-appassionati che vivono nei settori pedemontani e d’alta pianura (specie occidentale) ben conoscono l’effetto nevicida del vento dai quadranti nord-orientali. Come mai?
Spesso la caduta di neve a quote padane o di fondovalle avviene con temperature inchiodate attorno agli zero gradi in tutto il primo kilometro d’atmosfera (in termini tecnici si definisce “omotermia”). Questo significa che, ipotizzandoci su una mongolfiera, osserveremmo (esempio) 0.6°C alla partenza dal suolo, 0.3°C a 500m sopra la nostra testa, e -0.5°C a 1000m slm. L’eventuale attivazione di ventilazione nei bassi strati, con richiamo d’aria dai monti verso il piano, altera al rialzo questo gradiente quasi nullo: moti d’aria discendenti generano calore!
Ne consegue che le temperature a fondovalle si alzano di quel grado o due, sufficiente a compromettere (localmente) la nevicata.
Chi vive a Lecco e dintorni, città pedemontana che più di tutte soffre questo tipo di ventilazione da nord, saprà di cosa si sta parlando: neve a Mandello e Abbadia Lariana, asciutta fino al lago, ma pioggia a Lecco sotto ventaccio da nord.
Analogo fenomeno è tipicamente osservabile, con particolari effetti in termini di accumuli, nella cintura nord-occidentale di Milano, sottovento ai colli del Bresciano-Gardesano e a ridosso dei Monti Lessini (Veronese).

6) TRASPORTO EMOTIVO
Questo argomento potrà farvi sorridere, ma potete star certi che è uno dei fattori più critici. NON domandate previsioni nevose a un appassionato di neve! Il soggetto, per quanto preparatissimo e super esperto di microclimi, tenderà inesorabilmente ad inquinare la previsione, mescolandola con le proprie aspettative (e i propri timori!) per l’evento atteso.
L’appassionato facilmente sovrastima o sottostima, manca proprio di lucidità. Una previsione equilibrata di neve al piano necessita di una (temporanea) alienazione totale dalla propria passione per la meteorologia.

7) BIG SHOW
Annunciare nevicate in pianura genera enorme visibilità mediatica, in particolare attraverso i canali social che consentono interazione tra l’utenza. Tira più un fiocco di neve che un carro di buoi.
Chi percepisce introiti pubblicitari grazie alla “viralità” di queste notizie difficilmente concentra le proprie risorse sull’affidabilità della previsione, che in onestà è sempre bassa oltre le 36/48 ore anche per il previsore più abile.
________________________
L’associazione CML è una realtà privata, composta da onesti volontari meteo-appassionati che prestano servizio gratuitamente nel tempo libero. Se apprezzi il nostro impegno puoi aiutarci richiedendo una copia del CALENDARIO 2024 ➡️ https://cml.to/calendario
GUIDA AL METEO DEI PROSSIMI GIORNI

Cari meteo-appassionati! Come anticipatovi nell'amara ricetta pubblicata lunedì scorso, VENERDÌ 8 DICEMBRE 2023 una nuova perturbazione lambirà la nostra regione portando qualche debole precipitazione sparsa, in larga maggioranza nei settori meridionali.
A basse quote osserveremo prevalente carattere di PIOGGIA su tutti i settori, tranne quelli basso-padani confinanti con l’Alessandrino e il Piacentino.

Una leggera sbiancata (0-2cm) fino al piano è infatti possibile tra Lomellina, Oltrepò Pavese (con fiocchi tra la pioggia o brevi fasi nevose, al più solo scenografiche, possibili anche fino a Pavia) e a carattere fugace anche tra Basso Lodigiano ed Ovest Cremonese, in quest’ultime zone però verosimilmente senza possibilità di accumulo.

L’accumulo di neve previsto a Milano ed Hinterland è ZERO.
Vabè, è chiaro che questa frase non serviva metterla, ma fa sempre sorridere e dunque provvederemo a riproporla saltuariamente anche in estate, per il gusto sottile di creare confusione. Quando si ventilano fiocchi goliardici sul capoluogo, da "Big Snow" a "Big Snever" è davvero un attimo.

Tornando seri: possibili criticità per neve sono dunque relegate ai settori della Val Padana adiacenti all’appennino (già da quote collinari), dove si attende qualcosa in più (3-5cm). Attenzione alle direttrici per la Liguria (A7-A26) perché con ogni probabilità il traffico veicolare – che in quelle lande a ridosso delle feste è già critico di suo – potrebbe ulteriormente rallentarsi (in autostrada raccomandiamo pneumatici invernali).

Deboli precipitazioni nevose, ma quantitativamente irrilevanti, sono altresì possibili nel settore alpino-prealpino solo da quote collinari (300-500m).

A seguire?

SABATO 9 DICEMBRE
Mattina asciutta ma nebbiosa al piano, cieli un po’ più soleggiati in montagna, presto rovinati dal transito di nubi medio-alte già da metà giornata. Deboli nevicate dalla serata in Alta Valtellina (specie Livignasco).

DOMENICA 10 DICEMBRE
Asciutto ma idem con rischio nebbie padane nottetempo e anche al mattino, generalmente soleggiato invece su rilievi e pedemontane.

Nota a margine: per quanto riguarda la Lombardia, con la giornata di domani ha (temporaneamente?) termine la finestra di possibili precipitazioni nevose anche al piano, giacché farà il suo ingresso una circolazione in quota più mite. Pertanto nuove eventuali perturbazioni (forse mercoledì 13), con ogni probabilità risulteranno nevose solo sui monti.

Un caro saluto a tutti voi e buone festività dell’Immacolata. Concezione. Di Maria.
________________________
L’associazione CML è una realtà privata, composta da onesti volontari meteo-appassionati che prestano servizio gratuitamente nel tempo libero. Se apprezzi il nostro impegno puoi aiutarci richiedendo una copia del CALENDARIO 2024 ➡️ https://cml.to/calendario
Carissimi meteo-appassionati! Capodanno 2024 è alle porte. Seguono sei buoni propositi per l’imminente anno nuovo.

1) Scrivervi più spesso. E’ vero, siamo volontari, in associazione abbiamo mille attività di cui occuparci e sempre troppo poco tempo, spesso rubato alla famiglia, ma che ciò non sia un alibi per giustificare la pigrizia di redazione.

2) Parlare, parlare, parlare! La condivisione del pensiero è la ricetta per l’arricchimento collettivo. Nessuno abbia timore di comunicare. A proposito: noi leggiamo volentieri tutti i commenti – nessuno escluso, anche i meno opportuni – e cerchiamo di rispondere con garbo alle domande, perché la moderazione è il pretesto arrogante di chi non è in grado di ospitare il confronto.

3) Mandare a quel paese lo scientismo. L’atteggiamento sfacciatamente dogmatico e fideistico della "scienza" ammanicata al potere ha davvero fracassato le balle. Questa ubiquitaria presunzione a libro paga sta minando le sane radici galileiane di cui la Scienza – quella “vera”, quella fondata sul dubbio – gode presso i sempre più rari individui liberi, onesti e consapevoli, gli unici di cui è conveniente fidarsi.

4) Seguir virtute e canoscenza. Il sapere è un diritto universale e non dobbiamo mai arrenderci all’ignoranza, consapevoli che un metodo didattico funziona se sa educare alla bellezza in tutte le sue declinazioni, se insegna ad ammaestrare le emozioni e sa fornire gli strumenti per distinguere la verità dalla menzogna.

5) Mai perdersi d’animo! La pazienza è il sentimento più potente e mai come in quest’epoca è fondamentale esercitarsi a digerire l’attesa.

6) Se stai leggendo queste parole mentre sei in compagnia di qualcuno, riponi quel dannato smartphone! La tecnologia può regalarci cose meravigliose, ma il social network più importante è quello oltre lo schermo e chi ci dedica del tempo in carne ed ossa merita il massimo rispetto.

6bis) Il proposito bisestile è dedicato a Voi, che da sempre ricambiate la nostra passione con la vostra fiducia. L’affetto di chi ci sostiene è la riconoscenza più sublime. Vi vogliamo bene.

Che sia un felice 2024 per tutti, dai monti al piano.