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La politica degli Stati Uniti, spiegata semplicemente 🇺🇸

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#Vaticano:

Domanda: “Andrà al funerale del Papa?”
Trump: “Non lo so, stiamo per avere ora un briefing”
D: “Ma le piacerebbe andare?”
Trump: “Non so, devo guardare le tempistiche. Abbiamo appena abbassato le bandiere in tutto il Paese”
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#Vaticano: Domanda: “Andrà al funerale del Papa?” Trump: “Non lo so, stiamo per avere ora un briefing” D: “Ma le piacerebbe andare?” Trump: “Non so, devo guardare le tempistiche. Abbiamo appena abbassato le bandiere in tutto il Paese”
Probabilmente il briefing di cui Trump parla potrebbe essere inerente alle prassi cerimoniali-diplomatiche in caso di morte del Pontefice.

Tra l’altro, i funerali del Papa sono stati rivisti da Bergoglio stesso e quindi forse diversi da quelli di Giovanni Paolo II, ultimo Papa prima di Francesco a morire nel corso del proprio pontificato.
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Probabilmente il briefing di cui Trump parla potrebbe essere inerente alle prassi cerimoniali-diplomatiche in caso di morte del Pontefice. Tra l’altro, i funerali del Papa sono stati rivisti da Bergoglio stesso e quindi forse diversi da quelli di Giovanni…
Ai funerali di Giovanni Paolo II parteciparono:
George W. Bush, Presidente degli Stati Uniti
Laura Bush, First Lady degli Stati Uniti

Condoleezza Rice, Segretaria di Stato

Bill Clinton, ex Presidente degli Stati Uniti
George H. W. Bush, ex Presidente degli Stati Uniti
#Vaticano, #Trump: Donald Trump presenzierà al funerale di Papa Francesco a Roma. Lo ha annunciato il Presidente su Truth Social.
#Istruzione: Il Dipartimento dell’Istruzione ha annunciato che, a partire dal prossimo mese, inizierà a riscuotere i debiti studenteschi dei debitori in default.

Attualmente, oltre 5 milioni di persone hanno debiti studenteschi in stato di default. La riscossione potrà avvenire anche tramite il pignoramento dello stipendio.

A partire dal 5 maggio, il Governo avvierà la riscossione forzata. Le persone insolventi potranno vedere il Governo trattenere alcuni fondi, come i rimborsi fiscali, gli stipendi federali e altri benefici. Dopo 30 giorni dalla notifica, potrà partire anche il pignoramento dello stipendio.

Dal 2020, il Dipartimento aveva sospeso la riscossione dei debiti studenteschi, una misura introdotta dall’Amministrazione Trump per far fronte alla pandemia. Questo periodo di sospensione è terminato a ottobre 2024.

Si viene considerati debitori in default dopo 9 mesi consecutivi di mancato pagamento delle rate.

Oltre ai 5 milioni già in default, altri 4 milioni di debitori risultano in ritardo nei pagamenti da 91 a 180 giorni, riporta l’Associated Press, mentre solo il 40% è in regola con i pagamenti.
#Economia: La crescita mondiale rallenterà a causa dei dazi di Donald Trump. Lo ha dichiarato il Fondo Monetario Internazionale, che ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita globale.

Solo il 17 gennaio 2025, l’FMI prevedeva una crescita del 3,3% sia per l’anno in corso che per il prossimo. Ora queste stime sono state riviste alla luce delle politiche commerciali di Trump: il PIL globale crescerà del 2,8% quest’anno e del 3% il prossimo. Ogni progresso nel contenimento dell’inflazione, inoltre, verrebbe colpito negativamente.

Il rallentamento economico sarebbe particolarmente evidente negli Stati Uniti: se a gennaio si prevedeva una crescita del 2,7%, dopo l’imposizione dei dazi la stima è scesa all’1,8%.

Una dinamica che ha portato il capo economista del Fondo, Pierre-Olivier Gourinchas, a definire questa fase come “una nuova era: il sistema economico globale sta andando incontro a un reset rispetto a come ha funzionato negli ultimi 80 anni”.
#Economia: Il Dow Jones sta vivendo il peggior aprile dal 1932.

A dirlo è il Wall Street Journal, che ha richiamato un precedente storico per spiegare l’ampiezza degli effetti delle politiche che Donald Trump ha scatenato sulla borsa statunitense. Va male anche per l’S&P 500, che segna il peggior andamento dall’insediamento di un Presidente a oggi, secondo dati che risalgono fino al 1928.

Ma non ci sono solo i dazi: le minacce al Governatore della Federal Reserve, Jerome Powell – viste dai mercati come un attacco all’indipendenza e all’autonomia della banca centrale – hanno messo gli investitori in allarme, causando tensioni anche sul mercato obbligazionario e indebolendo i Titoli di Stato e il dollaro, tradizionalmente considerati beni rifugio nei momenti di instabilità del mercato azionario.

Le turbolenze derivano da alcune dichiarazioni dei membri dell’Amministrazione. Venerdì, Kevin Hassett, direttore del National Economic Council, ha dichiarato che la Casa Bianca sta valutando se e come licenziare Powell. Donald Trump, ieri, ha affermato: “Un RALLENTAMENTO economico è possibile, a meno che Mr. Troppo Tardi, un vero perdente, non abbassi i tassi di interesse ORA.”

“Non c’è fiducia”, ha dichiarato al Wall Street Journal Scott Ladner, responsabile investimenti di Horizon Investments, che ha ridotto l’esposizione ai titoli statunitensi nelle ultime settimane. “È impossibile impegnare capitale verso un’economia che non è sostenibile e di cui non si conosce la struttura delle policy.”

Lo stesso comitato editoriale del Wall Street Journal ha pubblicato un durissimo editoriale contro le recenti scelte e dichiarazioni di Trump: “Lunedì, la Casa Bianca ha ottenuto gli effetti sui mercati di un licenziamento di Jerome Powell. Le azioni statunitensi e il dollaro sono crollati, mentre i rendimenti sui titoli del Tesoro sono saliti.

Il Signor Trump pensa di poter sottomettere chiunque, ma non può sottomettere Adam Smith, che invece si rapporta con il realismo.”

Un fenomeno che ha portato i mercati finanziari a vendere tutto ciò che è legato agli Stati Uniti.
#Economia: Donald Trump non ha intenzione di licenziare Jerome Powell, il Governatore della Federal Reserve, mentre il Segretario del Tesoro Scott Bessente dichiara che i dazi cinesi finiranno “nel futuro molto prossimo”. Dichiarazioni pensate per rassicurare i mercati – e ci sono riuscite.

L’S&P 500 ha chiuso con un guadagno del 2.5%, invertendo il trend negativo di lunedì, quando aveva chiuso a -2.4%. Ora anche i future dell’indice sono in territorio positivo.

I rendimenti sui titoli di Stato, invece, si sono ridotti di 15 punti base, scendendo al 4.35% – un segnale positivo, poiché rendimenti eccessivamente alti possono causare un aumento significativo della spesa per interessi da parte del Tesoro.
#Musk: Tesla ha visto i propri profitti ridursi del 71% nel primo trimestre del 2025. Per questo motivo, Elon Musk ha annunciato che passerà meno tempo a Washington a lavorare per l’Amministrazione Trump. Il calo è relativo ai profitti del primo trimestre del 2024, quando Tesla aveva guadagnato 1,4 miliardi di dollari.

In una chiamata con alcuni analisti di Wall Street, Musk ha dichiarato che sarà a Washington “un giorno, due” a settimana per occuparsi del Governo, probabilmente per il resto dell’Amministrazione Trump.

Secondo Musk, ci sono due ragioni principali per cui Tesla sta registrando un crollo nelle vendite: da una parte, le persone che si oppongono ai suoi tentativi di tagliare “sprechi e frodi” sono spesso le stesse che beneficiano di quei sistemi. Dall’altra, il suo avvicinamento all’estrema destra mondiale ha allontanato diversi acquirenti centristi e liberal. A questo si aggiungono la mancanza di nuovi modelli e la crescente concorrenza da parte di produttori cinesi come BYD, che stanno causando più di qualche problema a Tesla.

Nonostante tutto, secondo il valore azionario, Tesla resta la casa automobilistica con la maggiore capitalizzazione al mondo, ma il valore si è dimezzato da dicembre. Per questo motivo, diversi investitori hanno chiesto a Musk di concentrarsi maggiormente sull’azienda e meno sull’Amministrazione Trump.

I 409 milioni di dollari guadagnati nel primo trimestre derivano in gran parte da dividendi e dalla vendita di crediti per le emissioni ad altre case automobilistiche. Senza questi due fattori, Tesla sarebbe andata in perdita. L’azienda si è rifiutata di fornire previsioni sulle vendite future: “È difficile misurare l’impatto dei cambiamenti nelle politiche commerciali globali sull’automotive, sulla catena di approvvigionamento energetico, sulla struttura dei costi e sulla domanda di beni durevoli e dei relativi servizi.”

Per quanto riguarda il ruolo di Musk a Washington, Donald Trump aveva dichiarato che il suo incarico alla Casa Bianca sarebbe presto terminato. L’Amministrazione ha infatti precisato che il contratto da “impiegato speciale del Governo” può durare al massimo 130 giorni. Questo periodo si concluderebbe tra fine maggio e inizio luglio, a seconda di come vengono conteggiati i fine settimana. Una volta scaduti i 130 giorni, Musk non potrà ricevere lo stesso incarico per 365 giorni dalla prima nomina. Tuttavia, il limite è aggirabile nominandolo in una posizione diversa.
#Ucraina, #Russia: Si tengono oggi a Londra le negoziazioni tra Stati Uniti, Europa e Ucraina per discutere una proposta di cessate il fuoco avanzata dall’Occidente. All’incontro di oggi, però, non parteciperà il Segretario di Stato Marco Rubio, che ha deciso di cancellare la propria presenza.

Steve Witkoff, Inviato di Trump per tutti i principali dossier di politica estera, non sarà a Londra. Sarà invece presente Keith Kellogg, inviato per l’Ucraina, ma escluso dalle principali trattative.

La scorsa settimana le delegazioni occidentali si sono incontrate a Parigi, dove l’Amministrazione ha presentato il proprio framework per un cessate il fuoco. Il piano includeva il riconoscimento dell’annessione russa della Crimea ed escludeva la possibilità che l’Ucraina potesse entrare nella NATO. A quell’incontro Rubio aveva partecipato.

L’intero impianto è stato respinto da Zelensky, che si è detto disponibile a parlare con Mosca solo dopo l’entrata in vigore di un cessate il fuoco e comunque escludendo ogni riconoscimento alla Russia della Crimea: “Non c’è nulla da negoziare qui, questo è contro la nostra Costituzione.”

Insomma, i tentativi dell’Amministrazione Trump non stanno dando i frutti sperati e le negoziazioni sembrano piuttosto in stallo. Durante la giornata di Pasqua, Trump aveva aperto alla possibilità di un accordo entro questa settimana, anche se le parti sembrano ancora molto distanti. Nel frattempo, l’Amministrazione ha fatto sapere di voler concentrare i propri sforzi su altre priorità, nel caso in cui i negoziati non dovessero proseguire.
#Difesa: I dettagli delle operazioni condivisi da Pete Hegseth in due gruppi Signal provenivano dallo U.S. Central Command, tramite un sistema governativo pensato per l’invio di informazioni classificate. Nei gruppi in questione erano presenti Jeff Goldberg, caporedattore del magazine The Atlantic, la moglie di Pete Hegseth, il fratello e il suo avvocato.

Fino a questo momento, l’Amministrazione ha deciso di schierarsi dalla parte del Segretario, che fa della semantica la propria principale linea di difesa: “Come ho detto ripetutamente, nessuno ha inviato messaggi su piani di guerra. Quello che è stato condiviso su Signal, comunque lo si voglia descrivere, è un piano mediatico, informale, non classificato, per coordinarsi e fare altre cose.”

Piuttosto, ha detto Hegseth, la colpa è delle persone che hanno pubblicato questi leak: tre ex impiegati del Dipartimento, licenziati. “Leaker una volta, leaker per sempre, leaker spesso.”

“Ma lei conosceva queste persone. Sono persone che lei stesso ha scelto”, ha dichiarato Brian Kilmeade, che stava intervistando Hegseth su Fox News.

Uno dei principali gruppi di pressione che aveva appoggiato la sua nomina a Segretario, Veteran Action, è diventato silenzioso, nonostante la promessa fatta il mese scorso di adottare un approccio più assertivo. Contemporaneamente, due dei principali advisor del gruppo sono stati allontanati dal Pentagono, impedendo di fatto il raggiungimento dell’obiettivo dichiarato del gruppo: promuovere “le politiche dell’America First che supportino i nostri combattenti”.

L’ultima volta che l’account X di Veteran Action ha pubblicato un post risale al 16 aprile: si trattava di una dichiarazione del fondatore Mark Lucas, uno dei due allontanati dal Pentagono. Lucas ha dichiarato di non voler attirare l’attenzione mediatica e di essersi preso una vacanza di Pasqua in quanto cattolico devoto.

“Tutta quest’attenzione mediatica è solo la dimostrazione che Pete sta riformando il Pentagono.”

Forse. Ma al Campidoglio, quei repubblicani che pubblicamente difendono Hegseth sono privatamente nervosi.

“Il mio capo è furioso”, ha detto un assistente parlamentare a POLITICO. “Ha difeso Hegseth la prima volta per gioco di squadra, ma questa volta non lo ha fatto. Inviare informazioni classificate alla propria moglie, al proprio avvocato, è qualcosa di completamente differente. Se qualsiasi staffer, parlamentare o impiegato federale lo avesse fatto, sarebbe nei guai legali.”

Nonostante le parole di Trump, che ha espresso fiducia nel proprio Segretario, la situazione lascia presagire che, se gli scandali dovessero accumularsi, potrebbe diventare problematica. Secondo alcuni membri del Freedom Caucus, infatti, il comportamento di Hegseth è ormai diventato una distrazione per Trump.

Il licenziamento dei consiglieri senior Colin Carroll, Dan Caldwell e Darin Selnick è stato visto sia come un potenziale reset, sia come un segnale di caos imperante. “Se riesce a sistemare le cose e non ci sono più errori non voluti, bene. Ma la buona volontà non è infinita”, ha detto l’assistente parlamentare.

Fino a questo momento, solo un parlamentare repubblicano ha chiesto le dimissioni di Hegseth: si tratta di Don Bacon (R-Nebraska), che rappresenta un distretto perso da Trump nel 2024. La maggior parte dei repubblicani, invece, è eletta in distretti vinti da Trump, molti dei quali roccaforti conservatrici. Mettersi contro il Presidente rischia dunque di essere un azzardo elettorale, vista la costante minaccia di una sfida alle primarie.
#Economia: La Casa Bianca starebbe concludendo un accordo generale con il Giappone e con l’India per sventare l’implementazione dei dazi annunciati da Trump durante il Liberation Day.

Il problema è che questi accordi non conterranno gran parte dei dettagli necessari a dirimere ogni differenza tra i Paesi coinvolti nelle dispute commerciali. E così l’Amministrazione Trump sta cercando di mettere nero su bianco quelli che vengono descritti come “memorandum of understanding” e “cornici” per gli accordi futuri.

Anche perché, di norma, gli accordi commerciali impiegano anni per essere negoziati, non mesi.

La pausa dei dazi annunciata da Trump, pari a 90 giorni, rischia di trasformarsi in una missione impossibile, considerando che l’Amministrazione si trova a dover concludere accordi in contemporanea con 60 partner commerciali. E non è un caso che, al momento, non vi sia traccia del rispetto della promessa di Peter Navarro: “90 accordi in 90 giorni”.

Nel frattempo, però, il mondo aspetta, e le tensioni commerciali si sono trasformate in tensioni economico-finanziarie. Quest’oggi, alle 16 italiane, il Segretario del Tesoro Scott Bessent cercherà di rassicurare ancora una volta i mercati in un discorso che terrà al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale. Il tono del messaggio, probabilmente, sarà quello di cercare di fare un generale passo indietro rispetto alle iniziative della Casa Bianca, senza, chiaramente, farlo sembrare un passo indietro.

Già ieri, in quello che doveva essere un discorso privato pronunciato davanti a JPMorgan, Bessent ha tentato di ridurre i toni nei confronti della guerra commerciale con la Cina, definendola “insostenibile” e parlando di una possibile “de-escalation”.

Lo stesso Trump ha dichiarato che la propria relazione con Xi Jinping “è ottima. Penso che raggiungeremo un accordo. Gli attuali dazi al 145% sono veramente alti e non resteranno così alti, si abbasseranno sostanzialmente.”

La guerra commerciale soli contro tutto il mondo si è trasformata in una guerra commerciale contro la Cina, e ora la Casa Bianca si prepara a sventolare la bandiera bianca.

Anche perché il fuggi-fuggi generale c’è stato dagli asset finanziari. Normalmente, se ci sono problemi economici – come durante la pandemia o la crisi finanziaria del 2008 – il dollaro si rafforza e si abbassano i costi dei bond statunitensi. In questo caso è crollato tutto insieme e allo stesso tempo: azioni, mercato obbligazionario e dollaro. È ciò che accade ai Paesi normali in pessime situazioni economiche.
#Economia, #Cina: L'Amministrazione Trump starebbe pensando di ridurre subito i dazi nei confronti della Cina su tutte le importazioni, anche della metà, in un tentativo di ridurre la tensione con Pechino.

Trump non ha preso ancora una decisione finale.
#Senato, #Dem: Dick Durbin dell'Illinois, numero 2 dei democratici al Senato, non si ricandiderà nel 2026.
#Ucraina, #Trump: “Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelenskyy, si vanta in prima pagina sul Wall Street Journal affermando che “l’Ucraina non riconoscerà legalmente l’occupazione della Crimea. Non c’è nulla di cui parlare.” Questa dichiarazione è molto dannosa per i negoziati di pace con la Russia, poiché la Crimea è stata persa anni fa sotto l’egida del Presidente Barack Hussein Obama e non è nemmeno un punto di discussione. Nessuno sta chiedendo a Zelenskyy di riconoscere la Crimea come territorio russo, ma se davvero la vuole, perché non hanno combattuto per essa undici anni fa, quando fu consegnata alla Russia senza che venisse sparato un colpo? L’area ospita inoltre, già da molti anni prima della “consegna da parte di Obama”, importanti basi di sottomarini russi. Sono dichiarazioni infiammatorie come quella di Zelenskyy a rendere così difficile porre fine a questa guerra. Non ha nulla di cui vantarsi! La situazione per l’Ucraina è disperata — può avere la pace, oppure può combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero Paese. Io non ho nulla a che fare con la Russia, ma ho molto a che fare con la volontà di salvare, in media, cinquemila soldati russi e ucraini a settimana che stanno morendo senza alcuna ragione. La dichiarazione fatta oggi da Zelenskyy non farà altro che prolungare il “campo di sterminio”, e nessuno lo vuole! Siamo molto vicini a un accordo, ma l’uomo che “non ha carte da giocare” dovrebbe ora, finalmente, CONCLUDERE. Non vedo l’ora di poter aiutare Ucraina e Russia a uscire da questo disastro completo e totale, che non sarebbe mai iniziato se fossi stato io il Presidente!”
#Difesa: Kevin Cramer (R-North Dakota), membro della Commissione sui Servizi Armati, ha dichiarato di aver parlato con Donald Trump questa mattina con riferimento al Segretario alla Difesa Pete Hegseth e ha consigliato a Trump di sostituire gli advisor del Segretario, allontanati recentemente dal Pentagono, con una serie di figure appartenenti all’”establishment”.
Forwarded from L'Osservatorio - Esteri
#USA #Ucraina #Russia
Secondo quanto riportato da Axios, l’amministrazione #Trump avrebbe inviato una “offerta finale” di una pagina ad Ucraina e Russia. Il documento, secondo quanto riportato, è considerato da molti osservatori sbilanciato a favore della Russia e con vaghe rassicurazioni agli ucraini. Axios divide le proposte in questo modo:

Cosa otterrebbe la Russia:
1) Riconoscimento “de iure” da parte degli Stati Uniti del controllo russo della Crimea;
2) Riconoscimento “de facto” dell'occupazione russa di quasi tutto l'oblast' di Luhansk e delle porzioni occupate di Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia;
3) La promessa che l’Ucraina NON diventerà membro della #NATO. Il testo prevede che l'Ucraina “potrebbe” (could, ndr.) entrare a far parte dell’#UE;
4) La revoca delle sanzioni imposte dal 2014;
5) Una maggiore cooperazione economica con gli Stati Uniti, in particolare nei settori dell'energia e dell'industria.

Cosa otterrebbe l’Ucraina:
1) “Una solida garanzia di sicurezza” che coinvolga un gruppo ad hoc di Paesi europei e potenzialmente anche di Paesi non europei affini. Il documento è vago in termini di funzionamento di questa operazione di mantenimento della pace e non menziona la partecipazione degli Stati Uniti;
2) La restituzione della piccola parte dell'oblast' di Kharkiv occupata dalla Russia;
3) Il libero passaggio del fiume Dnipro, che costeggia la linea del fronte in alcune zone dell'Ucraina meridionale;
4) Compensazione e assistenza per la ricostruzione, anche se il documento non dice da dove proverranno i finanziamenti.

Altri elementi:
1) La centrale nucleare di Zaporizhzhia sarà considerata territorio ucraino ma gestita dagli Stati Uniti, con elettricità fornita sia all'Ucraina che alla Russia;
2) Il documento fa riferimento all'accordo minerario tra Stati Uniti e Ucraina, che secondo Trump sarà firmato giovedì.

@OsservatorioEsteri
#Ucraina, #Russia: Steve Witkoff, Inviato speciale della Casa Bianca, si incontrerà venerdì con Vladimir Putin.
#Economia: Una decina di Stati degli Stati Uniti ha citato in giudizio l’Amministrazione Trump presso la Corte del Commercio Internazionale degli Stati Uniti affermando che la politica commerciale del Presidente sia illegale e abbia portato caos nell’economia del Paese.

Secondo la causa, le politiche messe in atto da Donald Trump fanno sì che la politica commerciale sia influenzata dai “capricci” di Trump “invece che al solido esercizio dell’autorità legale.” Gli Stato contestano l’autorità presidenziale che permette l’imposizione dei dazi in modo arbitrario e chiede la dichiarazione dei dazi di Trump illegali e il blocco dell’applicazione.

Gli Stati sono: Oregon, Arizona, Colorado, Connecticut, Delaware, Illinois, Maine, Minnesota, Nevada, New York, New Mexico e Vermont.

Una causa separata è stata presentata dalla California presso un normale tribunale federale.