Weltanschauung Italia
22.8K subscribers
705 photos
36 videos
4 files
667 links
Weltanschauung Italia è un canale culturale nato nel 2011. Contro-narriamo il tempo presente distorto dai media.

www.weltanschauung.info

https://amzn.eu/d/7lLH8ld

https://www.amazon.it/dp/B0BPQNCJNG

https://amzn.eu/d/2NkoyII
Download Telegram
19 marzo

Ai padri che non si arrendono, che sono d'esempio. Che non cedono, che percorrono la via maestra, che accettano la sfida.
Ai padri non omologati, con le spalle larghe e lo sguardo fiero. Che attraversano la burrasca non perdendosi d'animo, che dispensano sorrisi anche nei momenti più bui, che fanno scudo contro i dardi avvelenati scagliati dal mondo moderno.
Ai padri che naufragano, ancora, nella dolcezza dello sguardo puro dei propri figli, che gioiscono dei loro progressi, che si commuovono, senza farsi vedere, quando si addormentano, angelici, fra le loro braccia.
Ai padri stanchi ma non per questo domi, sempre pronti a prendere per mano le loro piccole creature, a portarli sulle spalle, a correre con loro in un prato a perdifiato, ad insegnargli ciò che veramente conta nella vita.

Ai padri che possono ancora guardarsi allo specchio, senza rimpianti, equilibristi del quotidiano, eroi, luce e speranza di questi tempi.
Ai padri che hanno ancora il coraggio di esserlo, stima e rispetto.

Tratto da: https://www.amazon.it/dp/B0BPQNCJNG
Ai padri che ci sono per la madre dei loro figli e per i figli.
A quelli che non cercano scuse e fanno di tutto per esserci al modo dei padri.
Che si prendono cura e non si nascondono dietro il mito della moglie sofferente che si occupa di tutto e lavora pure.
A quelli che non portano solo i soldi a casa.
Ma trovano il tempo di leggere una fiaba, di ascoltare cosa è successo a scuola, di parlare con la moglie.
Perché il matrimonio e la genitorialità sono un passo a due. E se è vero che ognuno può esser di appoggio all'altro nei momenti di debolezza, a nessuno dei due è lecito adagiarsi sulla disponibilità dell'altro.
E questa danza a due è la cosa più formativa per i figli: qui imparano l'amore, il rispetto, la carità, la pazienza, il coraggio.
A noi piacciono da morire i padri.
Danno ai figli quello che una madre non può dare. E la madre deve lasciare spazio al modo del padre. Ma il padre deve esserci.
Il matrimonio e la famiglia sono un cammino di crescita. Per persone mature.
Panem

Se c'è una cosa che accomuna popoli, etnie, culture di mezzo mondo è proprio il pane : sia esso pagnotta, con o senza sale, sia esso piadina, chapati, azimo, carasau e qualsiasi altra forma, il pane è ciò che lega l'uomo alla terra da secoli se non migliaia di anni.
Il pane rappresenta cultura, tradizione e vincolo con le proprie radici.
Il pane, rappresentato biblicamente, con detti popolari se non proverbi popolari è da decenni sotto attacco per opera dell'antitradizionalismo più spudorato nonché il mero globalismo più oscuro.
Si offrono continuamente surrogati di questo alimento che ha sfamato popoli nelle peggiori carestia, nelle crisi più crude.
Lo vediamo in continuazione nelle grandi distribuzioni che offrono additivi in percentuale maggiore alla farina di dubbia provenienza spacciati per pane.
Lo vediamo nei fast food dove l'involucro del pasto viene venduto come pane ma che non ha aspetto, forma e sapore di nessuna tradizione popolare, solo cicli di lavorazione di pseudo farina, possibilmente sostituita con trend culinari quali insetti o molecolare che indirizzerebbero il consumatore verso strade non tradizionali, sane quanto basta ai parametri delle suggerite cure alimentari.
Questo è il pane oggi: elementi farinacei che tutto hanno tranne un legame con la terra, con le mani sporche di lavoro orgogliose di nutrire il proprio territorio.
Pseudo panificazioni a discapito di chi lavora la terra e offre il genuino ai propri fratelli, compari e figli.

Progressi insipidi e malsani sotto il nome altisonante di BIO.

WI
"I Papà italiani sono i più vecchi della UE. Primo figlio a 36 anni di media"

Il mito dello studio ad ogni costo, dove devi ottenere dei master anche per fare due fotocopie.
Il mito della realizzazione professionale in un paese dove in realtà stanno bene solo i politici e i propri lacchè.
I mestieri veri vengono disprezzati e lasciati agli stranieri.

È nel DNA della gente italica, per anni si è sentita dire "studia che senza un pezzo di carta non vai da nessuna parte!".
E via tutti dietro alla realizzazione conforme agli scopi delle multinazionali senza ponderare e riflettere sui propri reali talenti.
Gente che ottiene tre lauree per poi diventare insegnante di ruolo a 50 anni ed esporre a ragazzini annoiati grotteschi programmi ministeriali.
Gente che insegue perennemente, tra corsi, concorsi e quant'altro, ambite posizioni a cui poi giunge con i capelli bianchi.

Nel frattempo la vita vola via, si sacrifica tutto per una favola mal raccontata per poi essere perculato dagli stessi che hanno inculcato tale visione.

Non sia mai che si metta in discussione un sistema profondamente malato e da rifondare in toto, no, meglio raccontare che la vita media si è allungata e i figli si possono fare anche a 50/60 anni.
Certamente.

WI
Se vuoi puoi tutto. O no?

Secondo ricercatori Cabanas e Illouz, autori del saggio “Happycracy" la scienza della realizzazione e del successo controlla le nostre vite con effetti potenzialmente devastanti sulla psiche degli individui.

L'emancipazione individuale è infatti materia delicata, difficilmente delegabile ad un esperto di marketing o di business.
“Cambia, impegnati e realizzati”. Benché i contenuti dei guru del business e del successo appaiano strumenti utili per un’evoluzione personale, il più delle volte non sono niente di più che comfort food per la mente oltre che un pericoloso rinforzo alla narrativa dominante.

Mascherata da autorevole opinione di un esperto, la narrazione del successo è il più delle volte una acritica adesione al sistema in cui viviamo in una versione portata all’ennesima potenza ed estremizzata: l’entusiasmo per il contesto neoliberale diventa estetica, smette di essere un ideale e si trasforma in habitus esistenziale: l’individualista motivato. Intelligente e ottimista è il modello che viene proposto per realizzarsi.

Il guru è colui che, in quanto vincente, è in grado di insegnare agli altri come sfruttare le infinite opportunità del mondo, apparentemente celate da una coltre di ozio e pigrizia. Chi ascolta diventa un cercatore ossessionato di sé stesso, dei propri errori e dei propri limiti. La chiave della realizzazione, nel lavoro come nella vita personale, è banalizzata in un’eterna trasformazione dell’io che non lascia spazio ad alcuna trasformazione del mondo. La carriera, intesa come corsa solitaria a discapito di tutto, è l’unica dimensione dove esercitare il proprio valore.

Sia chiaro, non dobbiamo correre il rischio di generalizzare, dal web possono essere reperite fonti interessanti e utili per il nostro sviluppo professionale. Tuttavia, la direzione intrapresa da molti guru del web ha permesso ai loro messaggi di uscire dal contesto di riferimento per invadere le sfere dell'intera esistenza, diventando un modello di lifestyle.

Nonostante la convinzione in un approccio individualista, ottimista e fiducioso la visione del mondo dei guru del web è il più delle volte una stampella del modello socio-economico in cui viviamo. L’estetica del successo non si configura come un modo di vivere individuale ma come rinforzo politico di un sistema prevaricante sui cosiddetti perdenti della società. Rimettere in discussione le contraddizioni del nostro modello non è ingrediente della ricetta del successo.

Ansia, narcisismo e depressione sono, secondo molti studiosi, i rischi più comuni legati ad un messaggio troppo legato all'ideologia del successo: non realizzarsi (o non rialzarsi dopo un fallimento) è vissuto come una sconfitta personale di cui vergognarsi intimamente.

Forse dobbiamo iniziarne a parlarne, con maggiore attenzione.

A.Sahebi
Va bene la passione per le citazioni sui social...
Ma era "in piedi tra le rovine".
Non "seduti comodamente sul divano a guardare le rovine".

Siamo stati posti dal destino a vivere il tempo del 2024, non del 1954.
Alle sfide del nostro tempo dobbiamo rispondere.
Sarà forse il caso, noi tutti, di iniziare a dimostrarlo questo coraggio oltre che postarlo sui social?
Il primo grande attentato rivendicato dal cosiddetto Isis in Russia, che si verifica poco tempo dopo la morte di Navalny, proprio quando è diventato chiaro a tutti definitivamente che in Ucraina non c'è più trippa per gatti e Putin è stato riconfermato per la quinta volta alla guida.

Non esistono eventi scollegati durante una guerra, seppur molto diversi tra loro essi fanno parte di un unico filo conduttore.

È uno scontro a tutti livelli.

Se in futuro la Cina farà la guerra per Taiwan state certi che l' Isis colpirebbe "casualmente" anche a Pechino.

E questa è l' ennesima prova che certe cellule terroristiche sono creature dell' Occidente e per esso si intende la sua guida angloamericosionista.
70000 casi di aggressioni di cani l' anno solo in Italia è una realtà di cui non si parla mai. Se lo si fa notare si viene subito attaccati da fanatici che ti rimproverano perché il cane è vittima a prescindere e "tu odi i cani non ti permettere sai".

Genitori che filmano su tik tok i propri figli piccoli con la testa dentro la bocca dell'animale. Essi devono dimostrare il falso mito del cane buono sottacendo sul fatto che l'indole dell'animale può anche essere ingestibile.

Hanno armi da guerra in casa, non sanno gestirle e spesso sono pure fanatici "antiumani" perché, a detta loro, "l'animale non ti tradisce".
I governanti occidentali parlano di economia di guerra con la stessa nonchalance con cui parlavano di lockdown e greenpass...

La massa attende muta come muta diceva che del greenpass non si doveva nemmeno parlare perché significava dare potere alla cosa.
Per poi finire a scaricare il greenpass.

Vogliamo vedere questo "alzare le vibrazioni" mentre ci portano in guerra.
Sarà forse il caso di farsi venire il dubbio che "alzare le vibrazioni" mentre ognuno nella quotidianità concreta è impegnato solo a salvare il proprio orticello, non salva l'umanità, non ha alcun effetto e fa ridere quelli che ora hanno bisogno della guerra?

Quanti si rendono conto che questa umanità non è in grado di fare i conti nemmeno con l'idea della guerra?
Figuriamoci con l'economia di guerra o con il mandare in guerra i figli.
Siamo figli di questo tempo, siamo materialisti con una spruzzata di spiritualità.
DEINDUSTRALIZZAZIONE

Con un governo di "destra" stiamo vedendo una netta accelerazione del processo di deindustrializzazione dell'Italia.
Aziende come Stellantis (ex Fiat), Marelli e tante altre, una volta cedute a stranieri, stanno smantellando tagliando a destra e a manca.
Nel frattempo persone che lavoravano all'interno del settore industriale si stanno reinventando facendo tutt'altro. Chi si improvvisa coach di qualcosa, chi insegnante di ballo, di yoga o di qualsiasi nuova disciplina.
Che dire poi dei nuovi "mestieri" su cui bombardano sui social: "vuoi una entrata sicura di 3000 euro al mese stando seduto da casa? Clicca qui ed entra nel nostro gruppo premium, ti spiegheremo come fare!".

Un paese senza industria, fatto di trader, rider e coach improvvisati.
Un grande futuro ci attende.

WI
Qualcuno ci fa notare che spesso non approfondiamo abbastanza gli argomenti che trattiamo, che rispetto ai testi pubblicati tendiamo a comunicare in maniera più sbrigativa.
Tendenzialmente è vero.
I motivi sono due.
Il primo è che non riteniamo i social network un luogo adatto ad approfondire alcunché, ma forse utile a dare degli input su cui poi ognuno è libero di approfondire.

Il secondo è che gli autori di WI non lo fanno per lavoro, pertanto cercano, nel poco tempo libero a disposizione, di proporre brevi riflessioni e invettive tra le incongruenze del mondo postmoderno.

Per approfondire gli argomenti come si deve servirebbe molto tempo e un'attività quasi a tempo pieno, cosa che non possiamo permetterci, tra i mille impegni quotidiani.

Prossimamente pubblicheremo un testo inerente al ruolo della psicologia nei nostri tempi, ma per fare questo ci prendiamo del tempo, come giusto che sia.

I canali social prendeteli per quello che sono, brevi lampi digitali tra balletti su tik tok e spazzatura di ogni genere.

WI
L' ateismo è più un atteggiamento di porsi verso il mondo, che un rifiuto di Dio. L'uomo in quanto uomo ha in sé il desiderio della Felicità, ed anche se per qualche motivo esclude il Creatore, la domanda ineludibile rimane in lui. Questa è la famosa "impronta della sua sostanza".
Per questo un cercatore di verità, se resta integro nella sua ricerca, senza sostare o fermarsi nelle ideologie concepite nella storia, può essere una luce nelle tenebre.

Esiste una differenza abissale tra un onesto ateo in cerca e un atteggiamento anti-tradizionale, che più che di ricerca è di opposizione a qualunque forma di tradizione e di potenziale limite al proprio ego.
Eccola lì.
Quando il successo esplode e si diventa icone della musica pop, in automatico bisogna divenire anche paladine del mondo lgbtq&*s#€&@. Ogni anno un nuovo nome.

Ma noi dobbiamo applaudire questi "artisti", le loro sono scelte coraggiose.
Non è mica semplice di questi tempi trovare degli artisti che si battono per i diritti lgbtq#&*@!
Bisogna proprio essere controcorrente per prendere tali posizioni dal momento che viviamo in un paese omofobo e fascista dove non c'è libertà di pensiero.

E così anche Annalisa in reggicalze ha deciso di lottare, difatti con questa sua scelta coraggiosa sta rischiando la propria carriera per esternare opinioni diverse dalla massa.
Non è così?
Che brava Annalisa. Un applauso alla sua temerarietà.

WI
Ogni tanto queste facce vanno ricordate.

Saverio Tommasi, del quotidiano spazzatura Fan Page, si divertiva alle spalle di milioni di persone cacciate dai posti di lavoro e dalla vita pubblica.
Tali soggetti continuano a fare "giornalismo", come nulla fosse.
Da giorni circola sempre la stessa notizia.
"È in arrivo una nuova pandemia, più tosta di quell'altra!Lo dicono i virologi!".

Poi apri l'articolo di questi novelli Nostradamus e ci trovi all'interno le opinioni di Pregliasco e della Capua, gente che ci ha campato alla grande negli anni scorsi.
Come dimenticare il Pregliasco e i suoi articoli "amatevi ma non troppo", sempre ospite ad ogni trasmissione TV che raggiunse il suo apice con la canzoncina di Natale sui sieri allegri.
Che dire poi della Capua che partì minimizzando il tutto intervistata da Montemagno per poi allinearsi e cominciare a scrivere libri sui virus dedicati ai bambini, oltre che ottenere ospitate ovunque in cui spiegava l'importanza di salutarsi col gomito e la necessità di capire quali dialetti contagiassero di più.

Noi possiamo anche sorridere di tali grotteschi soggetti, ma questi hanno le tasche piene e un ruolo ormai definito:, sono gli esperti pandemici.
E voi tutti dovete tacere e stare ad ascoltare, siete per caso virologi?

WI
Nel dicembre del 92, subito dopo la prima guerra del Golfo, Franco Battiato fece un concerto proprio a Baghdad in Iraq.
Cantò i suoi brani anche in arabo, assieme ad alcuni musicisti dell' Orchestra Sinfonica di Baghdad alla presenza di Tareq Aziz, allora braccio destro di Saddam Hussein.

Quanti artisti oggi possono permettersi di andare oltre le diatribe mondiali?
Chi ha il coraggio di andare a fare un concerto in Russia, in Siria o in Palestina?

Nessuno ovviamente, oggi abbiamo omuncoli, in stile Maneskin, che sbraitano “fu** Putin” dal palco o omertosi di vario genere. Chi si spinge a dire “stop al genocidio” non osa nominare né vittime né carnefici.

Gli “artisti” di oggi, sono davvero controcorrente, tutti lgbtq+çç@#, antirussi, antifascisti a vanvera e con le medesime posizioni imposte dal regime.

https://youtu.be/wIle3DePsYk?si=6_Oo2zwM7NHQDDKA
La Russia è stata costretta a invadere l'Ucraina a causa della tracotanza dell'Occidente e ciò è successo dopo ben 8 anni dal colpo di Stato di Maidan a fine 2013, finanziato e sostenuto dagli Stati Uniti per fare aderire Kiev alla NATO, peraltro causando la persecuzione dei russofoni.

Putin ha sempre avvertito che non avrebbe mai accettato l'Ucraina nell'alleanza atlantica, perché già quest'ultima, contravvenendo alle promesse fatte ai russi dopo il crollo del Muro di Berlino, si è allargata indiscriminatamente a Est minacciando la sicurezza della Russia.

Questa è la vera e principale causa della guerra.

Giorgia Meloni è una bugiarda, mente sapendo di mentire a tutta la nazione, dichiarando che Putin non si fermerà all' Ucraina perché vorrebbe conquistare i Paesi Baltici, la Moldova e persino la Polonia, cosa falsa e che non ha riscontro nella realtà perché significherebbe invadere Paesi della NATO, facendo applicare il famoso articolo 5 della stessa, obbligando le nazioni aderenti a intervenire a loro difesa contro la Russia, cosa che il Presidente russo non ha mai inteso di fare per ovvie e dimostrabili ragioni.

Costei ripete a pappagallo falsità senza alcuna vergogna.

Chiunque la sostenga e l' abbia votata si rende e si è reso complice della menzogna che sta trascinando l'Europa in una possibile guerra su larga scala.

Buona Pasqua.
A proposito di violenza sulle donne.

Un bambino piccolo che ha bisogno della mamma non sta rubando spazio agli adulti.
È la mamma che deve essere sostenuta.
E sostenuta non significa asili nido, sostituti della madre e esperti. Le madri non hanno bisogno di esperti con il bollino.

Dire alle madri che sono solo affari loro se hanno figli, è violenza.
Dire che hanno bisogno di esperti perché non sono capaci, è violenza.
Dire che devono rinunciare al rapporto con il figlio o al lavoro, è violenza.

Una comunità sana sostiene la diade madre-bambino, la coppia, la famiglia nelle sue scelte educative, che non possono banalmente aderire a modelli precostituiti.
Per tutelare le donne e la famiglia occorre mettere in discussione la follia del mondo moderno, impastato di competizione e prestazione.
Perché anche dire alle donne che devono fare tutto correndo senza lamentarsi, è violenza.
Ci avete fatto caso che la costante perdita di posti li lavoro va di pari passo con l'aumento di annunci di promesse di rendite passive?

"Smetti di lavorare, realizza i tuoi sogni", questi sono all'incirca i messaggi che arrivano agli italiani.

E così mentre l'industria italiana viene affossata i grandi social media si riempiono quotidianamente di migliaia di annunci di promesse di rendite; finti negozi online, trading, schemi ponzi, scommesse sportive, giochini, corsi per ottenere soldi senza fare nulla, investimenti su cose, sfruttamento dell'intelligenza artificiale per generare denaro ecc ecc.

La verità è che questi soggetti che vendono immagini di libertà, da Dubai o chissà dove, non sono liberi, felici, né tantomeno ricchi. Sono inconsapevoli pedine insoddisfatte, schiave di giri di malaffare e negatività che continuano a perpetuare.

È tutto orchestrato dai soliti noti che vendono finte alternative per tenere buone le masse. Usano persone per chiedere investimenti minimi promettendo grandi rendite. E così l'italiano disorientato da un mondo del lavoro impazzito, a furia di esser bombardato da questi pseudoannunci di guru di ogni genere, cede e ci prova.
I suoi risparmi vanno in fumo, qualcuno si arricchisce alle sue spalle, mentre in altre parti del mondo progettano il futuro.

WI