Weltanschauung Italia
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Weltanschauung Italia è un canale culturale nato nel 2011. Contro-narriamo il tempo presente distorto dai media.

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La "giovane attivista" di Ultima Generazione che sclera in diretta da Formigli, che vorrebbe impedire ad un altro ospite di parlare e che, non venendo accontentata, malgrado la scenata e le motivazioni francamente imbarazzanti che urla, lascia con sdegno la trasmissione, non dimostra immaturità e irragionevolezza.

Dimostra che questi ragazzi sono stati formati a reagire nel modo considerato corretto dai loro manovratori: impedire il contradditorio; ridurre al silenzio chi metta in dubbio la loro narrazione; boicottare, infamare e vilipendere chi è portatore di un controfattuale concreto.

La follia ecozelota si poggia su postulati fideistici che sono ampiamente smentiti dagli studi che numerosissimi scienziati - ben poco celebrati e rilanciati dalla propaganda battente - hanno illustrato per dimostrare l'assurdo dell'origine antropica dei cambiamenti del clima terrestre.

Come già visto per la pandemia, il copione prevede che, a fronte di una minaccia incombente e drammatica, la colpa del suo verificarsi sia tutta imputabile ai singoli e al loro "egoistico stile di vita". E l'unico modo per scongiurare il disastro sia il sacrificio di quello stile di vita e l'accollarsi dei costi spropositati delle misure alternative.

Per questo, guai se si diffondesse anche solo il dubbio che ciò che viene raccontato fosse anche solo in parte da smentire.
Per questo chi ha figli in età scolare tocca con mano il livello pesantissimo dell'indottrinamento previsto dalla "Agenda 2030".
Per questo Miss Ultima Generazione reagisce istericamente di fronte a chi ha studiato per 50 anni fenomeni dei cui segreti meccanismi lei ritiene essere una delle poche depositarie.

Perché siamo di fronte ad una religione, con i suoi grandi sacerdoti, le sue vestali, la folla impaurita e adorante, i capri espiatori da sacrificare.

Dal web
Livello superiore di narrazione

In epoca pandemica per tre anni è stata imposta una narrazione a senso unico, non era lecito avere dubbi. Il nuovo dogma era "la scienza non è democratica".
Ora siamo nell'epoca della transizione ecologica, che non sarebbe stata possibile senza l'era pandemica, il dogma è "la causa antropica dei cambiamenti climatici".
Ma attenzione, la narrazione ufficiale si appropria anche del dubbio: non può continuare a negare che la scienza progredisce per nuove scoperte che mettono in dubbio le precedenti (funzionava solo con le persone chiuse in casa), ma ti dice quali dubbi è lecito avere e entro quali limiti.
Ti mette pure in guardia dai dubbi pericolosi perché instillati da chi guadagna dall'impedire la transizione ecologica.
Non potendo impedire a tutti e per sempre di pensare, ti preparano griglie e coordinate per farlo.
L' avversario è sempre tre passi avanti.
Conosce chi vorrebbe opporsi molto meglio di quanto i resistenti conoscano loro stessi.
Sa perfettamente che la pulsione che muove le proteste è "non voglio perdere nulla delle cose materiali che ho conquistato e voglio essere lasciato in pace". E manipolando quella pulsione costruisce le sue narrazioni.

Non serve a nulla continuare a inveire contro il nemico brutto e cattivo se non sappiamo fare analisi onesta di dove siamo noi.
L' avversario sa benissimo chi siamo e dove siamo. Da qualche parte c'è un Drago di turno che sta ridendo sguaiatamente (immagine assolutamente vera).
Capite perché il lato oscuro ha tanto fascino?
A differenza dell'altra parte conosce ogni piega dell'animo umano.
La sola possibilità che hanno gli altri è fare i conti con i propri demoni.
Ogni debolezza che non ammettiamo sarà usata dall' avversario.
Come da copione, il cambio di paradigma emergenziale, da quello sanitario a quello climatico, sta assestando i suoi primi, ma durissimi, colpi. In tal senso, la decisione presa dalla giunta Gualtieri d' istituire nella città di Roma una maxi zona a traffico limitato, con accesso riservato solamente a determinate categorie di veicoli "meno inquinanti", appare più che mai come una scure, brandita sul capo di inermi cittadini, oramai indifesi dinnanzi a qualsiasi diktat emanato dall'autorità.
Da novembre 2023, infatti, sarà vietata, nella fascia verde, la circolazione per tutti i veicoli diesel euro 4, mentre dal 2024 la limitazione sarà estesa anche all'omologo euro 5 ed al benzina euro 3.
Questo provvedimento draconiano, specchio fedele del fanatismo ecologico tanto in voga al giorno d'oggi, non solo rappresenta un mutamento radicale nelle abitudini di vita di determinate categorie più deboli della popolazione, ma appare diretto, come un dardo avvelenato, ad intaccare quei diritti fondamentali già messi in discussione durante il periodo di follia "pandemica", quali libera circolazione, lavoro, proprietà, aumentando a dismisura i divari sociali, già acuiti in questi anni di scelleratezza assoluta. Emarginazione di chi non ha redditi elevati, ghettizzazione dei quartieri periferici, ulteriore ridimensionamento economico della classe media: è questo, ad oggi, il risultato del pactum sceleris sigillato tra falsa scienza, politica ed alta finanza, di cui la sinistra green e progressista si fa garante in solido, senza ripensamenti o rimorsi di coscienza.

WI
Dire che 2+2 fa 4 secondo Repubblica è "Shoockk".

Questi manipolatori della realtà sono davvero straordinari.
C'è ancora chi li legge, o peggio chi si abbona a questa spazzatura.

"Lasciateci almeno l'ignoranza
Che è molto meglio della vostra idea di conoscenza
Che quasi fatalmente chi ama troppo l'informazione
Oltre a non sapere niente è anche più coglione"
Vale la pena tornare ancora una volta sulla questione dell'astensione dal voto, perchè recentemente abbiamo sentito di nuovo affermare da una nota voce della cosiddetta "area della resistenza" che chi si esprime (o si è espresso) contro il voto o è un "infiltrato", o è un "utile idiota".
Cogliamo l'occasione per chiarire ancora una volta la nostra posizione in merito, non perchè ci interessino particolarmente le opinioni di chicchessia (soprattutto quando sono così grossolane), ma perchè in passato siamo stati chiamati in causa proprio da quegli ambienti come presunti promotori dell'astensionismo e quindi come "cattivi maestri", "infiltrati" o "utili idioti".
https://www.weltanschauung.info/2023/05/la-questione-dellastensionismo.html
L’epoca "social", è caratterizzata dalla cosiddetta "sindrome da selfie". La tendenza è quella di mettere in bella mostra la propria vita.
Ora un conto è la fotografia, l'immortalare momenti e ricordi. Un' altra cosa è invece il perverso meccanismo con cui si tenta continuamente di mostrare agli altri la propria "felicità".
In tal maniera ogni momento, invece di essere vissuto pienamente, viene filtrato dagli smartphone per poi essere inoltrato agli altri che a loro volta iniziano a nutrire sentimenti di invidia e inadeguatezza. Bisogna a tutti i costi apparire felici agli occhi del prossimo, non importa esserlo davvero.

Davanti ad un monumento, un paesaggio, un concerto, un quadro, un piatto, tutti si ritrovano impegnati a scattare foto per poi mostrarle, perdendosi completamente l'istante di vita vera, il qui ed ora.

La moda del selfie spesso nasconde dei vuoti interiori enormi, narcisismo e insicurezza.
Chi cade nella trappola del “mi piace”, rischia di vivere perennemente in balia dell'approvazione altrui.

Dinamiche deleterie, figlie del nostro tempo.

WI
Il dibattito sulla prevista Fiera della Fertilità di Milano è solo una finestra di Overton su un fatto palese e prevedibile, ossia che la gravidanza surragata - il famoso "utero in affitto" - sarà presto una realtà ovunque, compreso l'Italia. Del resto, perchè scandalizzarsi? Essa non è altro che la risultante della combinazione di due elementi ampiamente accettati dalla cultura occidentale progressista: mercificazione del corpo umano ridotto a risorsa materiale da cui trarre il massimo profitto, e priorità del diritto del genitore su quello del futuro nascituro, concepito come proprietà individuale e supporto/ostacolo alla progettualità e realizzazione personale del primo.
Se abbiamo accettato questi due semi dell'inumano, accettare l'utero in affitto sarà solo questione di tempo: basterà insistere con la retorica dei diritti e delle discriminazioni fino a spostare a favore l'asticella della sensibilità dei più refrattari, o dare tempo sufficiente agli irriducibili per farsene una ragione.
Il fine, come sempre, non sono i diritti di minoranze o sfortunati, ma costruire un ponte verso l'utero artificiale e la totale pianificazione delle nascite in vista di una oculata ingegneria demografica. Quello che per molti è un incubo distopico, per altri, dalle parti di Davos, è il più piacevole sogno bagnato.

WI
Tratto da "Silloge di pensiero altro", seconda edizione.

Nel corso dei decenni si è sviluppata, come se ci fosse una regia ben coordinata, una progressiva divisione dei popoli e delle comunità, basata su finte contrapposizioni e realizzata esasperando le differenze naturali esistenti. Si è messa la destra contro la sinistra, fascisti contro antifascisti, liberali contro repubblicani. Ma anche uomini contro donne, omosessuali contro eterosessuali, queers contro moralisti e bigotti. Si è minata la solidità delle famiglie in ogni modo. Si è messa una generazione contro l'altra; genitori contro figli, scuola contro famiglia, alunni contro professori. Si è alimentato l’astio tra vegani e carnivori, animalisti e cacciatori, ecologisti e speculatori dell’ambiente. E poi: poveri contro ricchi, ricchi contro classe media, operai contro datori di lavoro. Esasperando l'integrazione e l'immigrazione forzata si è messa una cultura contro l'altra. Grazie a quell’aggregato economico artificiale che è l’UE si è ottenuta una irriducibile rivalità tra i popoli. Mediante il falso ecumenismo si sono prodotti quei fondamentalismi religiosi che alimentano lo scontro tra le ultime tradizioni spirituali che ancora rivendicano un’identità in un mondo informe.
Una regia coordinata.

Quelli che volgarmente vengono chiamati “complottismi” non sono altro che “complotti” sempre esistiti attraverso i piccoli gruppi elitari ben organizzati che decidono l’agenda dei popoli.
I governi occidentali degli ultimi settant’anni hanno sempre fatto politiche contro le proprie nazioni, e se affermavano di fare qualcosa a loro favore mentivano.
La democrazia moderna è da sempre uno specchio per allodole, ogni cambiamento sociale e culturale non è mai davvero spontaneo e volto a un miglioramento.  Non vi è una casualità di eventi se si correlano le cose in un quadro organico. Non è tutto disgiunto e separato: disgiunto è solo come il sistema vuole la società.

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A proposito dei Governatori di Regione che invocano la pacificazione sociale...

Una pace senza giustizia non è pace: è un'altra ingiustizia. Ciò che è richiesto da chi ha commesso un torto senza averlo riparato non si chiama pacificazione ma condono, amnistia o salvacondotto.
Siccome non avremo mai giustizia per tutti i soprusi degli anni psicopandemici, in Italia non vi sarà mai pace sociale. La società è destinata a rimanere spaccata, e probabilmente le divisioni aumentarenno visto che sono un utile strumento politico che il potere ha imparato a mantenere latente e sfruttare al momento opportuno.

Noi non dimentichiamo. Nessuno abbia la sfrontatezza di chiedercelo.

WI
A Roma una persona residente all'interno della ZTL deve pagare 1.000 euro ogni cinque anni solo per avere il "diritto" di poter tornare a casa sua e di parcheggiare, se trova posto. Il pagamento è anticipato e se dopo un anno cambia casa non avrà indietro nemmeno un centesimo.
Se ha due macchine, come in quasi tutte le famiglie, la seconda gli costa 2.000 euro e segue lo stesso criterio della prima.
Questa enorme ingiustizia e prepotenza riguarda una piccolissima parte della popolazione (i residenti nel centro storico sono sempre di meno) ma a breve toccherà quasi tutti i romani.

Si inizia sempre da lontano. I varchi che riguardano solo certe categorie di macchine e l'accesso gratuito. Poi inizieranno a farlo pagare poco, quindi si arriverà a farlo pagare tanto.
E' possibile parlare di "varchi" nella città in cui uno vive e lavora, per cittadini che comprano automobili pagando tutte le imposte a loro collegate? Si, è possibile. Veri e propri posti di blocco per imporre la legge del più forte nel nome della discrezionalità targata "ecologia".
Non c'è alcun riferimento preciso, oggettivo, verificabile alla base di questi provvedimenti come è successo nel recente passato.
Sono riusciti a privare della vita milioni di persone sane per tre anni che adesso privarle del diritto di circolare sarà un gioco da ragazzi.
Come era facile prevedere dal 2020 al 2022 hanno misurato fino a dove potevano spingersi e ora che hanno scoperto che non ci sono limiti non saranno certo loro ad imporseli.
Sarà sempre più un mondo per ricchi nel tripudio delle masse povere. Il delitto perfetto.
Sono riusciti a convincere chi abita sulla casilina che se al lavoro ci va in monopattino salverà il pianeta. Lo stesso che pensava che da seduto non contagiava ma in piedi si.

RC
14 Maggio. Festa della mamma.

Tratto dal libro Verba Contra.

Alle madri.

A quegli occhi ricolmi d’amore. Conforto dell’anima, specchio di purezza, faro nelle notti più buie. A quelle braccia, forti più di quanto si pensi, che cullano, proteggono, stringono al cuore, porto sicuro nella burrasca del mondo.
A quelle mani, fonte di calore, inesauribile linfa d’affetto, che faticano, lavorano senza sosta, curano, accarezzano, sanano le ferite, alleviano il dolore, che accompagnano salde le loro creature lungo il percorso tortuoso dell’esistenza, riparo dal diluvio, refrigerio nel deserto arroventato del nostro tempo. Alle madri, esempio di vita, riferimento nel quotidiano, luce fulgida nell’oscurità. Che donano senza chiedere nulla in cambio, che amano senza riserve, che si sacrificano senza rimpianti, colonne d’ogni famiglia. Che incoraggiano, ricompongono sogni infranti, dipanano le nubi col loro sorriso sincero, veri e propri fiori che crescono nella terra brulla dell’indifferenza, della cattiveria, dell’aridità, dello sconvolgimento. A voi tutte, immensa gratitudine.

Semper adamas.

WI
Torino, una città deindustrializzata. Dove tutt'oggi con la complicità dei sindacati si continua a smantellare il comparto industriale, a vendere marchi, a delocalizzare a tutto spiano.
Ma che importa, le priorità sono altre.
Coloriamo di arcobaleno tutta la città, noi siamo inclusivi e progrediti.

WI
Viviamo circondati da persone che non si stimano e quasi sempre a ragione.
Vorrebbero questi che in fretta venisse decretata l’uguaglianza tra gli uomini; l’uguaglianza davanti alla legge non gli basta; ambiscono la dichiarazione in cui risulti che tutti noi uomini siamo uguali in talento, sensibilità, delicatezza e altezza di cuore. Ogni giorno in più in cui ci si attarda a concretizzare questo irrealizzabile livellamento è una giornata crudele per queste creature “risentite” che sanno di essere irrimediabilmente condannate a formare la plebe morale e intellettuale della nostra specie.
Quando rimangono da sole, gli giungono al cuore pugnalate di sdegno per se stesse. È inutile che attraverso nefandezze riescano ad assumere ruoli di rilievo nella società. L’apparente trionfo sociale avvelena di più la loro interiorità, svelandogli il precario ed instabile equilibrio della loro vita, che si sente sempre minacciato da un crollo che faccia giustizia. Appaiono ai loro stessi occhi come i falsificatori di se stessi, come falsari di una specie nefasta, dove la moneta falsificata è la stessa persona che falsifica.
Questo stato spirituale, impregnato di acidi corrosivi, si manifesta molto di più in quei mestieri in cui la finzione di qualità inesistenti è meno possibile. Esiste qualcosa di più triste di uno scrittore, un professore o un politico senza talento, senza finezza dei sentimenti, senza carattere elevato?

Giornalisti, professori e politici senza talento compongono, per questo motivo, lo Stato Maggiore dell’invidia che, come dice Quevedo, erra così pallida e giallognola poiché morde ma non mangia. Quello che oggi chiamiamo “opinione pubblica” e “democrazia” non è in gran parte altro che il purulento escremento di queste anime piene di rancore.

O.Y.Gasset
Che impatto ambientale ha una guerra? Quali conseguenze disastrose ha sul nostro pianeta l'impiego di ordigni, munizioni, mezzi cingolati, droni, artiglieria pesante? Quanto inquinano le fabbriche che producono materiale bellico? Come vengono smaltiti detriti, armi e tecnologia di supporto per le operazioni militari? Nessuno se lo chiede? Non è paradossale che, nel medesimo momento in cui l'occidente si tinge di green, gli stessi che impongono cambiamenti radicali nelle nostre abitudini per salvare il mondo dalla catastrofe, continuino a foraggiare un evento di tale portata distruttiva per il nostro ecosistema? E così, mentre la "plebe" colpevolizzata e derubata è costretta ad uniformarsi a normative sempre più stringenti per poter circolare nei centri urbani, adeguandosi ai nuovi standard di ecosostenibilità financo sugli immobili di sua proprietà e gli attivisti UG bloccano il traffico sulle strade ad alto scorrimento impedendo ad onesti cittadini di andare a lavorare in nome del cambiamento climatico, il giuoco dell'oca va avanti, senza che a nessuno venga il sospetto che dietro il "nobile intento" si celino meri interessi economici e nuovi paradigmi di vita imposti con la forza. Pensateci quando vi sentirete dei criminali solo per aver gettato l'umido il giorno predisposto alla raccolta della plastica. L'ipocrisia "democratica" ha superato, oramai, le colonne d'Ercole della decenza.

WI
Buongiorno.

"Sogno Tecnologico Bolscevico
Atea Mistica Meccanica
Macchina Automatica - no anima"

https://youtu.be/1-GOa6cqCb0
"Che tempo che fa" di Fazio è stata per 20 anni una delle più ostinate e patetiche casse di risonanze del sistema, famosa per attestarsi acriticamente a difesa delle scelte del governo sempre e comunque, un autentico organo di propaganda senza alcuna pretesa di verità. Il fondo fu toccato nel periodo psicopandemico con la promozioni di Burioni a guru virale e portavoce ufficiale della scienzah. Ma Fazio non va scordato neppure per i Sanremo che condusse, tra i più ideologicizzati della storia del festival.
Il conduttore lascia infine la RAI per andare a servire, strapagato, un prodotto di quella finanzia transnazionale la cui causa ha tanto bene sostenuto negli anni, portando con sé il suo barattolo di acrimonia e luoghi comuni tascabile, la Litizzetto. Egli va ricordato come una delle pagine più emblematiche del servizio televisivo pubblico: un organo non di intrattenimento ma di indottrinamento, di creazione del consenso e tacitazione del dissenso.

WI