Il tragico anniversario della prima bomba atomica su Hiroshima ci ricorda che la pace è un qualcosa per cui bisogna sempre lottare.
Mentre la politica italiana si appiattisce sulla retorica bellicista, noi di Unione Popolare ci schieriamo a gran voce per la pace.
Senza se e senza ma. Perché la storia è memoria, ma non tutti sono pronti a trarne insegnamento.
#Uniamoci per la #Pace
Mentre la politica italiana si appiattisce sulla retorica bellicista, noi di Unione Popolare ci schieriamo a gran voce per la pace.
Senza se e senza ma. Perché la storia è memoria, ma non tutti sono pronti a trarne insegnamento.
#Uniamoci per la #Pace
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
UNIAMOCI PER LA PACE
La nostra Costituzione parla chiaro: l'Italia ripudia la guerra. Ma si sa, loro utilizzano la Costituzione solo quando fa comodo. Poi, quando c'è da applicarla in maniera sostanziale, su temi come il lavoro, i diritti, l'uguaglianza e appunto la #Pace, se ne dimenticano.
Tutti i partiti mainstream sono stati chiari affrettandosi a ribadire la netta scelta di campo: appiattimento nei confronti degli interessi di Washington e della lobby delle armi.
Anche noi di Unione Popolare siamo per una scelta di campo netta: siamo per la Pace e contro le guerre. Siamo per rendere l'Italia non la provincia dell'impero, ma il centro del Mediterraneo. In prima fila per la Pace e la cooperazione tra i popoli.
Noi siamo dalla parte di chi, indipendentemente dalla bandierina sulla divisa, paga il prezzo più alto in ogni guerra e contro chi, indipendentemente dalla sede fiscale della propria azienda, lucra sulla morte e sulla sofferenza dei popoli.
#Uniamoci #UnionePopolare
La nostra Costituzione parla chiaro: l'Italia ripudia la guerra. Ma si sa, loro utilizzano la Costituzione solo quando fa comodo. Poi, quando c'è da applicarla in maniera sostanziale, su temi come il lavoro, i diritti, l'uguaglianza e appunto la #Pace, se ne dimenticano.
Tutti i partiti mainstream sono stati chiari affrettandosi a ribadire la netta scelta di campo: appiattimento nei confronti degli interessi di Washington e della lobby delle armi.
Anche noi di Unione Popolare siamo per una scelta di campo netta: siamo per la Pace e contro le guerre. Siamo per rendere l'Italia non la provincia dell'impero, ma il centro del Mediterraneo. In prima fila per la Pace e la cooperazione tra i popoli.
Noi siamo dalla parte di chi, indipendentemente dalla bandierina sulla divisa, paga il prezzo più alto in ogni guerra e contro chi, indipendentemente dalla sede fiscale della propria azienda, lucra sulla morte e sulla sofferenza dei popoli.
#Uniamoci #UnionePopolare
Siamo l'unica lista che ha inserito la PACE come punto principale del suo programma. Perché la logica guerrafondaia che oggi anima la nostra politica è una logica che, sull'altare del profitto dei pochi, impone sacrifici ai molti.
Non possiamo, per gli interessi di pochi privilegiati in giro per il mondo, continuare a imporrei ai molti sacrifici diretti e indiretti. L'Italia deve tornare a pretendere il ruolo di gigante diplomatico al servizio della PACE, ruolo scritto nella nostra Costituzione, non nano guerrafondaio al servizio degli interessi di pochi.
#Pace #Uniamoci #UnionePopolare #elezioni2022
Non possiamo, per gli interessi di pochi privilegiati in giro per il mondo, continuare a imporrei ai molti sacrifici diretti e indiretti. L'Italia deve tornare a pretendere il ruolo di gigante diplomatico al servizio della PACE, ruolo scritto nella nostra Costituzione, non nano guerrafondaio al servizio degli interessi di pochi.
#Pace #Uniamoci #UnionePopolare #elezioni2022
Qualche giorno fa è passato decisamente in sordina un articolo de La Repubblica in cui si faceva la "lista" di alcune armi che l'Italia ha inviato a Kiev.
I toni dell'articolo erano naturalmente trionfalistici, in linea con la narrazione bellica che in questi mesi sta monopolizzando il dibattito politico e mediatico.
Noi però siamo chiamati a fare una doppia riflessione. Da un lato a chiederci perché una repubblica parlamentare che ha nella sua Costituzione il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione di controversie internazionali, non solo manda tonnellate di armi ad un paese in guerra, ma lo fa anche eludendo qualsiasi dibattito parlamentare.
Dall'altro: il Governo di Giorgia Meloni ha più volte fatto atto di vassallaggio alla NATO. Il premier non manca occasione per ribadire la sua cieca aderenza ai desideri e agli interessi di Washington. Continueremo quindi ad inviare le armi e, nel farlo, a eludere qualsiasi processo democratico?
Una domanda che, purtroppo, siamo certi essere abbastanza retorica.
#Ucraina #Pace #Meloni #GovernoMeloni
I toni dell'articolo erano naturalmente trionfalistici, in linea con la narrazione bellica che in questi mesi sta monopolizzando il dibattito politico e mediatico.
Noi però siamo chiamati a fare una doppia riflessione. Da un lato a chiederci perché una repubblica parlamentare che ha nella sua Costituzione il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione di controversie internazionali, non solo manda tonnellate di armi ad un paese in guerra, ma lo fa anche eludendo qualsiasi dibattito parlamentare.
Dall'altro: il Governo di Giorgia Meloni ha più volte fatto atto di vassallaggio alla NATO. Il premier non manca occasione per ribadire la sua cieca aderenza ai desideri e agli interessi di Washington. Continueremo quindi ad inviare le armi e, nel farlo, a eludere qualsiasi processo democratico?
Una domanda che, purtroppo, siamo certi essere abbastanza retorica.
#Ucraina #Pace #Meloni #GovernoMeloni
Continuano le manifestazioni e i sit-in per la #pace in tutta Italia. Qui siamo a Milano: #UnionePopolare c'è.
#Uniamoci
#Uniamoci
Sull’invio di nuove armi il parlamento (Destra, Centro Destra, Terzo Polo e PD) ha approvato la risoluzione della maggioranza, che autorizza di nuovo il sostegno anche militare a Kiev.
Cosa significa? Significa che per tutta la durata del 2023 il governo Meloni potrà continuare indisturbato a inviare armi in Ucraina senza chiedere nuovamente il voto del Parlamento.
Fino a oggi il Ministero della Difesa ha approvato ben cinque decreti per l’invio di armi all’Ucraina, il cui contenuto non è stato reso noto al pubblico per ragioni di sicurezza, venendo meno, ripetutamente, all'art. 11 della nostra Costituzione.
La storia insegna che le guerre si infiammano rimpinguando gli arsenali di armi: se provassimo invece per una volta a parlare della necessità immediata di un'iniziativa diplomatica per far cessare il fuoco non sarebbe meglio?
#Pace #ucraina
Cosa significa? Significa che per tutta la durata del 2023 il governo Meloni potrà continuare indisturbato a inviare armi in Ucraina senza chiedere nuovamente il voto del Parlamento.
Fino a oggi il Ministero della Difesa ha approvato ben cinque decreti per l’invio di armi all’Ucraina, il cui contenuto non è stato reso noto al pubblico per ragioni di sicurezza, venendo meno, ripetutamente, all'art. 11 della nostra Costituzione.
La storia insegna che le guerre si infiammano rimpinguando gli arsenali di armi: se provassimo invece per una volta a parlare della necessità immediata di un'iniziativa diplomatica per far cessare il fuoco non sarebbe meglio?
#Pace #ucraina