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Approfondimenti sulla fiera e sul mondo dell'arte. Next: (un)fair rewind, in collaborazione con Forme Uniche
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Continuano le voci di (un)fair rewind su “abitare l’arte”.

Barbara Ludovina Basile nasce a Milano nel 1991. Consegue i suoi studi presso la Nuova
Accademia di Belle Arti NABA di Milano, laureandosi in Fashion Design nel 2014. Comincia
una carriera nel mondo della moda ma senza mai lasciare quello dell’arte, accostando il
lavoro in ufficio stile a quello da illustratrice.
Dopo aver lavorato per anni divisa tra queste due passioni, decide di voler dedicare più
tempo all’arte iniziando la collaborazione con Almach Art Gallery, dove apprende basi solide
sulle quali inizia a costruire la sua carriera da curatrice. Nel 2019, dopo aver presto
compreso le difficoltà che si celano dietro il mercato dell’arte e quanto sia difficile per i
giovani artisti emergere, insieme al pittore Elia Panori, con il quale condivide lo stesso
pensiero e il desiderio di poter dare voce a chi come loro non si accontenta di rimanere
nell’ombra, fondano la propria associazione artistica Young Art Hunters, dedicata alla
divulgazione ed alla promozione dell’arte emergente.
Barbara è attualmente la presidentessa dell’associazione e occupa il ruolo di coordinatrice
degli eventi e degli artisti, portando avanti in parallelo la sua attività di illustratrice con il
nome d’arte di The Passenger.
L'appuntamento prima della pausa di Ferragosto è con Amalia Martino.
Il suo percorso di Brand Strategist è iniziato nel 2012 in Interbrand, dove per circa tre anni
ha avuto l’opportunità di lavorare alle strategie di [ri]posizionamento di grandi aziende del
panorama internazionale, appartenenti a settori diversi quali FMCG, automotive, moda,
lusso e molti altri. Successivamente a tale esperienza, e unitamente ad altri talentuosi
consulenti, ha co-fondato una “boutique agency”, focalizzata sullo sviluppo di brand
strategy/experience esclusivamente per il mondo del lusso.
Quest’avventura, della durata di quasi sette anni, le ha permesso di lavorare per i più
importanti gruppi dell’industria. Dal 2018 al 2020 ha vissuto a Pechino, per studiare il
mercato e frequentare il programma MBA dell’ MIT – Tsinghua University, con una tesi
sull’applicazione dell’etica nella gestione di ogni forma di AI.
Dal 2020 al 2021 è stata Head of Strategy per un gruppo di comunicazione indipendente,
coordinando cinque diverse agenzie creative [digital, adv, eventi, branded contenti e
produzioni], per poi trasferirsi a Dubai e co-fondare una società di consulenza/incubatore
per start-up intenzionate a sfruttare le potenzialità del web 3.0 [blockchain, NFT, token in
generale]. Rientrata in Italia, a partire da settembre 2022, ha iniziato a lavorare presso Il
Prisma in qualità di Senior Strategist Worksphere e Marketing Specialist per l’intero gruppo.
Torniamo a parlare di "abitare l'arte" con Daniele Zerbi.
E’ un architetto milanese co-fondatore dello studio Fuzz Atelier.
La sua ricerca professionale oscilla tra astratto e concreto, organico e geometrico.
Un’esplorazione che parte dai tratti distintivi dello spazio architettonico per arrivare a
dimensioni astratte in cui colore e geometria rivendicano la loro autonomia formale.
Durante l’ultima edizione di (un)fair, la curatrice e ricercatrice indipendente
Arianna Sollazzo ha parlato con un eterogeneo gruppo di ospiti di linguaggio e questioni
di genere. Diamo così il via ai contenuti sul tema “Across gender(s). Language and
visual art as manifestos” della nostra rubrica (un)fair rewind.
#1
Il primo contributo è quello di Giulia Ronchi, Direttrice responsabile di Exibart da
dicembre 2022. Nata a Pesaro nel 1991, di base a Milano, si è laureata in Scienze dei Beni
Culturali all’Università Cattolica e in Visual Cultures e pratiche curatoriali all’Accademia di
Belle Arti di Brera, con la tesi Dagli anni Settanta al Web: quattro casi di riviste d’arte in
Italia.
Ha curato e co-curato mostre di artisti contemporanei e emergenti, è stata ospite in talk,
programmi radio e corsi universitari (Università Cattolica e NABA Milano) per parlare di
cultura e editoria. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, ha collaborato con
testate di settore online e cartacee, tra cui exibart, ArtsLife, FlashArt, Hestetika e Domus,
occupandosi di recensioni di mostre, interviste, storie e opinioni.
È stata giornalista freelance per il gruppo Hearst, pubblicando articoli su Elle Decor, Elle,
Marie Claire e Esquire, trattando di temi di arte, cultura, femminismo e attualità. Dal 2019 al
2022 ha lavorato all’interno della redazione di Artribune nella sezione news
#2
La voce di oggi è di Anna
Maurrasse-Tomaiuolo.
Anna Maurrasse-Tomaiuolo è la fondatrice di
ARTPOWHER Contemporary, un'iniziativa di
collaborazione dedicata a promuovere la
visibilità e la presenza di creativi che si
identificano al femminile e non binari nelle
arti. Il suo credo è radicato nella promozione
di un ambiente più inclusivo, che dia potere,
rispetti e elevi Womxn.
#3
L’artista Gretchen Andrew hackera i sistemi di potere con la sua arte, codici e glitter, prendendo di mira il mondo dell’arte e quello delle istituzioni politiche. La sua profonda conoscenza dei sistemi algoritmici del potere le consente di trovare modi
sovversivi per rivendicare questi strumenti e
rivoltarli contro se stessi. Utilizzando motivi,
materiali e cliché femminili, il lavoro di Gretchen Andrew ci sfida a respingerli.
Ascoltiamo il suo contributo: