"Alessandro, Cesare, Carlo Magno ed io abbiamo fondato enormi imperi;
ma da cosa dipendevano queste nostre creazioni geniali?
Dalla forza.
Solo Gesù ha fondato un impero basato sull’amore e, ancora oggi, un'infinità di persone è disposta a morire per lui". 

📜 Napoleone Bonaparte

🎨 Oscar Rex

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LA POESIA È IL DESTINO (1/2)

♦️Il 2 ottobre 1808 Napoleone convoca Goethe a Erfurt e lo riceve mentre pranza con Talleyrand.

Parlando del destino nella tragedia, Napoleone dice al suo illustrissimo ospite: «Che cosa si vuole oggi da noi col destino?
Il destino è la politica!»
Qualche giorno dopo, conferirà a Goethe e a Wieland la Legion d’onore.


“Una vera politica è possibile solo se preceduta dalla Poesia”.
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📜 Ernst Jünger, "Heliopolis"


"La poesia è stata la lingua madre del genere umano."
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📜Johann Georg Hamann, "Aestetica in nuce"


"In grazia della lingua il poeta governa occultamente il mondo.”
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📜Hugo Von Hoffmanstal


La politica può e deve essere Poesia.


🎨Maxfield Parrish
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LA POESIA È IL DESTINO (2/2)

♦️Nel mondo governato dalla Tecnica l'uomo si è dimenticato della sua natura mortale, tende prometeicamente a ciò che gli è precluso.

Per Heidegger la metafisica ha occultato la poesia (Platone la caccia dalla città) e con essa l'Essere autentico dell'uomo.

⚡È nel pericolo (Hölderlin) che si riapre la possibilità chiusa dalla metafisica di entrare in contatto con l'Essere, ed è in esso che ci si può aprire alla Cura (sorge), il modo fondamentale dell'Essere nel mondo.

L'Essenza della tecnica, che non è nulla di tecnologico, sorge dall'Essere stesso, ma lo fa come "impianto", ordina gli enti rendendoli tutti uguali, pronti per essere utilizzati.

Il pensiero filosofico nasce con Talete, Anassimandro ed Eraclito, inizio di cui i filosofi metafisici sono stati la eco. Nell'evo della tecnica questa eco non può più radicarsi in nulla, ogni ente è tecnicizzato.

Oggi solo la Poesia può far riaprire l'uomo alla sua essenza.

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"I ricercatori iniziarono a sperimentare con l’elettricità durante l’Illuminismo e in un paio di secoli l’Occidente riuscì a addomesticare e regolare i suoi potenti misteri.
Le tecnologie della comunicazione e del controllo dipendono interamente dalla rete elettrica e le nostre menti hanno preso confidenza con la conquista di ombre, stelle e silenzio da parte degli elettroni.

Qualsiasi dispositivo che succhia energia dalla rete elettrica – es. un tostapane – genera un campo elettromagnetico.
Questo campo introdurrà un flusso di corrente in qualsiasi conduttore nelle vicinanze, incluso il vostro corpo, senza richiedere contatto fisico.
Il fatto che utilizziamo le dimensioni elettromagnetiche per trasmettere banalità non dovrebbe farci ignorare le profondità che esse possono sondare.

L’elettricità occupa la zona liminale che evoca dal nulla spiriti e sublimità."


📜Erik Davis, "Techgnosis: mito nell'era dell'informazione" (cap.Fuoco alchemico)

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"Nel secolo in cui abitiamo, che annuncia continuamente la sua fine, il poeta vive, come ha profetizzato Hölderlin, ‘in un tempo di miseria’.
Ecco perché le poesie sono un dono di particolare valore. Il giorno in cui nella lettera di un amico scorgo una poesia che mi rasserena l’animo, è sempre un buon giorno. È ciò che mi accade da molti anni grazie a te, Helena."

📜Ernst Jünger nel suo carteggio con Helena Paz Garro

🎨 Andrew Wyeth

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CREAZIONE DI ESSERI UMANI ED EDITING GENETICO

da "La Quarta rivoluzione industriale" di Klaus Schwab, p.203.


(P.S. Tranquilli, qua nessuno ha dato neanche un centesimo a Schwab per questo libro. Era in biblioteca.)

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Cosa c'é dopo?
Vi sono tanti tipi di aldilà. Nell'antico Egitto il defunto si trovava dinanzi a Osiride, dio dei morti. Il cuore del defunto veniva posto su una bilancia in cui dall'altra parte stava una piuma che era Maat, la giustizia. Se il cuore pesava quanto la piuma, il defunto era ammesso nel regno dei morti, in quanto le azioni erano giuste. Se pesava di più, il cuore era sporco di cattive azioni e veniva gettato ad Ammit, un mostro un po' leone, un po' coccodrillo e un po' ippopotamo. L' antichissimo Israele del Vecchio Testamento e l'antichissima Grecia omerica avevano due visioni molto più primitive dell'Oltretomba: lo Sheol e l'Ade, luoghi bui dove l'anima vagava senza coscienza. Questo provocherà domande non da poco in questi due popoli: gli ebrei vedevano la compensazione in vita, ma si accorsero che questo non era sempre possibile. Questo esploderà nel Libro di Giobbe. Nell'antica Grecia i misteri eleusini e orfici, partendo dai miti di Persefone e Orfeo, cominceranno a dare risposte complesse. Pitagora parlerà di reincarnazione e lo stesso Platone: reincarnazione dopo un periodo di purificazione. E dopo l'anima sceglierà la nuova vita. La visione platonica è incredibilmente simile a quella del buddismo tibetano, espressa nel Bardo Thodol. Virgilio avrà invece più una visione orfica, con inferno e paradiso.
Il Vangelo accenna solo all'Aldilà: Gesù parla del fuoco per i maledetti "ove sarà pianto e stridore di denti" e, sulla croce, dice al Buon Ladrone "oggi sarai con me nel Paradiso" (parola di origine persiana che significa "giardino"). Una visione più organica si ha nella parabola del ricco Epulone ove il Paradiso pare avere come guardiano Abramo.
Il Corano parla diffusamente del fuoco eterno per chi non crede in Allah e nel Suo Messaggero e del famoso "Paradiso con le urì" le fanciulle vergini per i giusti.
Grossolanissimo il Valhalla norreno, riservato ai soli guerrieri, dove si ubriacheranno di birra.
Nel mondo delle religioni dharmiche, molto più vicine alla concezione greca, si ha la reincarnazione nell'induismo che si affina nel concetto di "rinascita" nel buddismo. Questo sino alla Moksa (liberazione) nell'induismo o nel Nirvana (estinzione) nel buddismo. Sul buddismo va citato certamente il Bardo Thodol o Libro Tibetano dei Morti (da distinguere dal Libro dei Morti egizio) che parla delle visioni di divinità pacifiche e irate del defunto. Visioni che rappresentano l'attaccamento e che vanno vinte per avere o una buona rinascita o il nirvana.
Ho citato il Libro dei Morti egizio. In realtà non si chiamava Libro dei Morti ma "capitoli per uscire alla luce". Gli egizi, che dell'Aldilà hanno costruito una splendida civiltà, compresero che la vera Luce era di là.

Andrea Sartori

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"Lasciami udire, disse alla figlia, le trombe d'argento, che tante volte squillarono quando il nostro regno era grande e potente. Ora esse chiamano per l'ultima volta, e nessuno v'è che risponda all'appello. Lascia che, dopo il lungo silenzio, io oda per l'ultima volta il suono caro al mio cuore; poi scenderò a dormire nel fondo del lago, perché il regno dei Fanes è finito. Ma, nascosti nel grembo profondo delle montagne, del quale soltanto le marmotte conoscono gli oscuri sentieri, abitano gli ultimi superstiti del nostro popolo: nell'ombra e nella solitudine essi aspettano il «tempo promesso», che dovrà riportare sulla terra la pace. Allora essi potranno uscire dal tenebroso rifugio, e tornare a vivere alla luce del sole; poiché in quel tempo non vi saranno piú guerre, né uccisioni, né odii, e come già in un lontanissimo passato, gli uomini saranno affratellati da un vincolo d'amore."


📜 Carl Wolff, "L'anima delle Dolomiti", p.76

📜Carl Gustav Carus

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"La morte non deve essere l'oggetto delle nostre meditazioni bensì la base di tutte.

La brevità della vita non angoscia quando invece di prefissarci delle mete ci prefiggiamo delle rotte."

📜Nicolás Gomez Dávila, Escolios II, P.219

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"Chi in pienezza di vita va incontro a qualcosa, costui non sente il bisogno di sapere circa scopi e utilità. Egli sente sé stesso come significato di quel che avverrà.
Questa è la fede nella propria stella polare."

📜 Oswald Spengler, Il Tramonto dell'Occidente, p.238


Prefiggersi le rotte giuste e perseguitare in esse, consci che «quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi» (Is 40,31).

🎨 Henry Ossawa Tanner

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"Una Costituzione è un insieme di credenze, pratiche, istituzioni talmente connaturate alla comunità di cui sono espressione da risultare non semplicemente adottate, bensì incarnate nei membri di essa.
Un popolo non ha una Costituzione, ma è una Costituzione, che di esso enuclea caratteristiche identitarie tanto irrinunciabili (pena la dissoluzione dello stesso legame comunitario) quanto inseparabili da un processo plurisecolare di sedimentazione che nessun volontarismo è in condizioni, de facto e de iure, di rimpiazzare.

La Costituzione si rivela dunque il precipitato ultimo della costante permanenza nel tempo di una forma di vita che si tramanda e perpetua di generazione in generazione – indirizzo non già immutabile in ogni suo aspetto, ma certo non alterabile nella sua impostazione e nel suo nucleo valoriale di fondo."


📜Joseph De Maistre, "Saggio sul principio generatore delle costitutizioni"

🎨 Corinne Mercadier

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