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News dal mondo finanziario e dai mercati.
I post non sono consigli di investimento.
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🔹Continua la fase di incertezza sui #mercati, in ragione di due forze che spingono in senso opposto e che rendono le price actions volatili, ma all’interno di una fase laterale che pare poco significativa.

🔹Da un lato, gli ultimi dati pubblicati negli Stati Uniti, migliori delle attese, portano gli investitori a temere che la #Fed sia costretta a proseguire la politica di inasprimento dei tassi, dall’altro le parole di Powell dell’ultima conferenza, che indicavano un’autorità monetaria statunitense più morbida, in ragione dei dati che fino a venerdì scorso parlavano decisamente di una congiuntura in ribasso.

🔹Ora l’attenzione massima si concentra sulla decisione della Fed di mercoledì prossimo, perché si capirà se Powell avrà tenuto conto degli ultimi numeri pubblicati oppure se la strada verso un pivot dei #tassi è tracciata indipendentemente dai dati che sono usciti in settimana.


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➡️I #mercati finanziari europei ritrovano il buon umore nella penultima seduta dell’anno, spinti dal rimbalzo di Wall Street e dalle richieste settimanali alla disoccupazione Usa, leggermente superiori alle attese.
Il dato è visto come un raffreddamento del mercato del lavoro in USA, utile a calmare un po’ la Fed.

➡️#PiazzaAffari è la migliore in Europa e si apprezza dell’1,2%, ritrovando i 24mila punti (24.056), con quasi tutte le blue chip in progresso.

➡️La speranza di banche centrali meno aggressive di quanto temuto e l’approvazione della legge di bilancio in giornata favoriscono la chiusura in verde anche dell’obbligazionario.
Lo #spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata arretra a 209 punti base (-2,01%) e i #tassi scendono rispettivamente al 4,55% e 2,46%.
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🔹In questi primi giorni del 2023 sono sempre più consistenti le aspettative che le banche centrali possano realizzare quella magia mai riuscita in passato: fermare l’inflazione evitando una recessione pesante e duratura.

🔹Ed ecco la grande euforia dei #mercati.
Soprattutto quelli europei hanno festeggiato tutto: il rallentamento dell’inflazione in Germania, Francia e Spagna, grazie al calo dei prezzi dell’energia e dei sussidi statali a sostegno delle bollette;
la tenuta dell’occupazione ed il leggero rallentamento della crescita delle retribuzioni in USA;
persino il crollo dell’indice ISM servizi americano da 56,5 a 49,6, cioè al di sotto del livello che separa le attese di crescita da quelle di rallentamento economico.

🔹Tutto ciò è avvenuto grazie alla chiave di lettura da mondo capovolto, che ancora una volta i mercati stanno usando per interpretare i #datieconomici: tutto quel che va male nell’economia reale accelera il cambiamento di scenario sui tassi di interesse, perciò va festeggiato.
La #Bce alzerà i tassi di 50 punti base alla riunione del 16 marzo, portando il tasso sui depositi al 3% dall’attuale 2,50%.

Il percorso della BCE è ancora lungo ed è presto parlare di inversione della tendenza della politica monetaria di Bruxelles.

Tutti si chiedono dove arriveremo.
Se guardiamo gli indicatori di mercato, è evidente ad oggi almeno un target al 4%.

Rispetto ad inizio anno, il tasso target sale quindi di 50 bp, visto che a gennaio si scontava un obiettivo al 3.50%.

La sensazione è che siamo ancora in una fase poco razionale, nella quale le #aspettative si mescolano con i dati attuali in una situazione caotica dove tutto sembra possibile.

Si deve vivere alla giornata sui #mercati, almeno sino a quando le banche centrali non dichiareranno apertamente la fine del rialzo del costo del denaro.

Se resteranno concentrate sull’inflazione e i prezzi rimarranno sopra le aspettative, ci sarà un clima di incertezza anche sui #grafici.
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I #mercati cautamente ottimisti tornano a osservare dati ed eventi economici, per valutare le prossime mosse delle banche centrali.

Il rapporto economico #Bce a offrire nuove indicazioni su dove si sta davvero dirigendo la ripresa dell’🇪🇺Eurozona, cosa temere per il prossimo futuro e quanto l’inflazione è vista crescere ancora.

➡️ "L'elevato livello di incertezza accresce l'importanza di un approccio dipendente dai dati per le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento, che saranno determinate dalle sue valutazioni sulle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, dalla dinamica dell'inflazione di fondo e dall'intensità di trasmissione della politica monetaria".

E' quanto si legge nel consueto #bollettinoeconomico pubblicato oggi dalla Bce.

🇩🇪I dati dei prezzi al consumo tedeschi (oggi ore 14.00) aggiungeranno dettagli interessanti soprattutto per valutare quanto ancora la Banca centrale europea sia disposta ad aumentare i tassi di interesse.