🎼 UN DIAVOLO NORMANNO A PALERMO
Il 21 novembre 1831 esordiva con enorme successo all’Opéra di #Parigi il “Robert le Diable” di Giacomo Meyerbeer, considerato uno dei primissimi esempi della “Grand Opéra”. Il titolo ed il libretto, scritto da Germain Delavigne ed Eugène Scribe (librettista de “I Vespri Siciliani” di Giuseppe Verdi), si rifanno alla misteriosa leggenda medievale di Roberto il diavolo, che gli autori dell’opera ambientarono a #Palermo.
Le origini della leggenda di Roberto il diavolo sono avvolte dal mistero. Il primo documento in cui vi si fa riferimento è un testo in latino scritto dall’inquisitore domenicano Stefano di Borbone attorno al 1250. Anche in questo documento sono tuttavia pochi i dettagli sull’identità di questo fantomatico Roberto, il quale avrebbe scoperto di essere figlio di Satana.
Secondo la variante più classica della leggenda la figura di Roberto il diavolo sarebbe ispirata al Duca di #Normandia Roberto il Magnifico, padre di Guglielmo il Conquistatore, primo Re normanno d’#Inghilterra. Un’altra ipotesi lega invece il personaggio della leggenda al Conte Roberto II di Bellême, noto alle cronache del suo tempo per la spiccata crudeltà. In Normandia peraltro esistono ancora le rovine del cosiddetto Castello di Roberto il diavolo.
È probabile che i librettisti abbiano scelto di ambientare l’opera a Palermo per via dell’esotica e suggestiva atmosfera della #Sicilia normanno-sveva, che già nei secoli precedenti era stata scenario di leggende ed opere di fantasia quali, per esempio, i poemi medievali francesi “Guillaume de Palerne” e “Floriant et Florete”, la saga islandese di Mírmans, il “Decameron” di #Boccaccio ed “Il racconto d’inverno” di #Shakespeare.
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📖 1885: Nasce a Palermo il filosofo Vito Fazio Allmayer.
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Il 21 novembre 1831 esordiva con enorme successo all’Opéra di #Parigi il “Robert le Diable” di Giacomo Meyerbeer, considerato uno dei primissimi esempi della “Grand Opéra”. Il titolo ed il libretto, scritto da Germain Delavigne ed Eugène Scribe (librettista de “I Vespri Siciliani” di Giuseppe Verdi), si rifanno alla misteriosa leggenda medievale di Roberto il diavolo, che gli autori dell’opera ambientarono a #Palermo.
Le origini della leggenda di Roberto il diavolo sono avvolte dal mistero. Il primo documento in cui vi si fa riferimento è un testo in latino scritto dall’inquisitore domenicano Stefano di Borbone attorno al 1250. Anche in questo documento sono tuttavia pochi i dettagli sull’identità di questo fantomatico Roberto, il quale avrebbe scoperto di essere figlio di Satana.
Secondo la variante più classica della leggenda la figura di Roberto il diavolo sarebbe ispirata al Duca di #Normandia Roberto il Magnifico, padre di Guglielmo il Conquistatore, primo Re normanno d’#Inghilterra. Un’altra ipotesi lega invece il personaggio della leggenda al Conte Roberto II di Bellême, noto alle cronache del suo tempo per la spiccata crudeltà. In Normandia peraltro esistono ancora le rovine del cosiddetto Castello di Roberto il diavolo.
È probabile che i librettisti abbiano scelto di ambientare l’opera a Palermo per via dell’esotica e suggestiva atmosfera della #Sicilia normanno-sveva, che già nei secoli precedenti era stata scenario di leggende ed opere di fantasia quali, per esempio, i poemi medievali francesi “Guillaume de Palerne” e “Floriant et Florete”, la saga islandese di Mírmans, il “Decameron” di #Boccaccio ed “Il racconto d’inverno” di #Shakespeare.
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🎼 IL MITO GERMANICO A PALERMO
Il 13 gennaio 1882 il grande compositore tedesco Richard #Wagner completava a #Palermo la partitura del “#Parsifal”, il suo ultimo capolavoro.
Giunto in Palermo nel 1881 in cerca d’ispirazione, Wagner si era stabilito presso il Grand Hotel et des Palmes, in Via Roma, insieme alla moglie Cosima, ai figli e ad un gruppo di collaboratori.
Durante il suo soggiorno in Sicilia, oltre a completare il suo mitico dramma, Wagner posò per un celebre ritratto realizzato da Pierre-Auguste #Renoir ed oggi conservato al Musée d'Orsay di #Parigi.
Proprio a Palermo, peraltro, Richard Wagner aveva ambientato molti anni prima, nel 1834, la sua prima opera ad essere rappresentata a teatro: “Il divieto d’amare o la novizia di Palermo”.
Nel corso della sua permanenza in Sicilia Wagner si spostò momentaneamente anche in altre località, tra cui #Messina, dove rischiò d’incontrare un altro grande tedesco, il filosofo e suo ex amico Friedrich #Nietzsche.
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Durante il suo soggiorno in Sicilia, oltre a completare il suo mitico dramma, Wagner posò per un celebre ritratto realizzato da Pierre-Auguste #Renoir ed oggi conservato al Musée d'Orsay di #Parigi.
Proprio a Palermo, peraltro, Richard Wagner aveva ambientato molti anni prima, nel 1834, la sua prima opera ad essere rappresentata a teatro: “Il divieto d’amare o la novizia di Palermo”.
Nel corso della sua permanenza in Sicilia Wagner si spostò momentaneamente anche in altre località, tra cui #Messina, dove rischiò d’incontrare un altro grande tedesco, il filosofo e suo ex amico Friedrich #Nietzsche.
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