♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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Noi ve la mostriamo in questo #reel di 30 secondi, ma voi spendete del tempo in più e godetevi la visita a questo piccolo gioiello di Castelvetrano (TP)

Si tratta della Chiesa di San Domenico, conosciuta dai più anche con l'appellativo di "Cappella Sistina di Sicilia" e importante nella storia dell'arte siciliana poiché anticipò in età tardo-manierista quello che poi esplose come Barocco Siciliano

La chiamano la piccola "Sistina" della Sicilia: al suo interno custodisce dipinti meravigliosi.

Si trova sul versante del trapanese ed è stata accostata alla meraviglia di Michelangelo per la ricchezza di affreschi e tracce d’arte che custodisce al suo interno.

La chiesa di San Domenico si trova nella piazza Regina Margherita di Castelvetrano e costituisce un unico edificio con l’adiacente convento dei predicatori.

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La sua storia riporta come data di edificazione quella del 1470, desunta da una primitiva iscrizione non più esistente documentata sulla porta d'ingresso.

Il 20 aprile del 1487 papa Innocenzo VIII concesse a Nino III Tagliavia il permesso di edificare un convento domenicano adiacente alla Cappella di Santa Maria di Gesù, primitivo insediamento francescano ancor prima dell'avvento dei domenicani.

Nel luglio del 1489 il luogo ottenne il titolo e il diritto di convento formale della congregazione osservante facente capo al convento di Santa Cita di Palermo e, nel 1550, rientrò a far parte della giurisdizione della provincia domenicana.

La chiesa tardo-gotica sorse, invece, come mausoleo della famiglia Aragona - Tagliavia; la cappella, del quale il casato deteneva il patrocinio, era utilizzata per le cerimonie private.

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L’albero genealogico

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Successivamente, all'esterno dell'edificio, si stratificarono altre cappelle, volute da Giovanni Vincenzo Tagliavia e da altri componenti della famiglia nonché da privati, accorpandosi attorno al nucleo iniziale, fiancheggiando la navata centrale.

Praticamente ciascun rappresentante della famiglia aggiungeva un pezzo di edificio, a testimonianza del contributo personale.

In particolare fu l’intervento di Carlo d'Aragona Tagliavia, primo principe di Castelvetrano per regia investitura, marchese di Terranova, barone di Avola, Magnus Siculus, presidente del Regno sotto Filippo I di Sicilia (dal 1566 al 1571 e dal 1571 al 1582), viceré di Sicilia (dal 1556 al 1568 e dal 1571 al 1577), il mecenate e patrocinatore della cappella e del cappellone.

A lui si deve la decorazione del presbiterio, della Cappella del Coro, del Mausoleo di famiglia e dell'innalzamento della navata centrale.

Gli stucchi che hanno reso famoso l’edificio sacro rappresentano, maestosamente, l'Albero di Jesse ovvero l'albero genealogico che partendo da Jesse, padre di re Davide, schematizza la discendenza che porta alla Beata Vergine Maria, rappresentata al sommo dell'albero, coronata da angeli, con il bambino sul ginocchio sinistro.

Una ricchezza di personaggi e di dettagli artistici, opera del pittore Antonino Ferraro da Giuliana, che è difficile da raccontare poiché è un’esperienza sensoriale da vivere in prima persona.

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Pollara, a Salina, è l’unica spiaggia-paese d’Italia. Forse non tutti lo sanno, ma la Sicilia detiene anche questo primato. Pollara, frazione di Malfa, è un tesoro segreto della penisola italiana ed è una delle spiagge più amate dell’arcipelago delle Isole Eolie!

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Nel mezzo del cammin della vera vita, eravamo circondati da una malinconia oscura , che tante parole tristi e beffarde hanno espresso, nel caffè della gioventù perduta

( Guy Debord)

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Mondello - Palermo

Mondello è la metà turistica per eccellenza dei palermitani,poichè si trova a pochissimi chilometri dal centro della città.

Fino alla fine dell'800 era solo una palude malsana e maleodorante,fino a quando il nel 1898 venne bonificata dal principe Francesco Lanza di Scalea e successivamente su affidata dal comune alla società italo-belga che si impegnò a sfruttare la consessione in cambio della costruzione di uno stabilimento balneare,di un albergo e di 300 ville.

Fu così che fiorirono i capolavori delle ville liberty legate al periodo di Belle Epoque,alcune costruite da valenti architetti tra cui il siciliano Ernesto Basile.

Il borgo di pescatori si trasformò così in una elegante e ricca stazione balneare il cui sviluppo è progredito fino alla fine degli anni '90.

Oggi Mondello conserva intatto il suo patrimonio di ville storiche, alcune semi abbandonate altre restaurate nel corso degli anni

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Un luogo SELVAGGIO, un angolo di paradiso azzurro, dove l’acqua è trasparente, le sfumature possono variare dal verde smeraldo al blu cobalto, l’accesso è ripido, ma la scogliera è liscia.

Ci sono due accessi al mare da Scirocco e da Grecale.

Il nome della spiaggia, deve il suo nomo al fatto che un tempo, in quest’area ci sarebbe stato uno degli approdi prediletti dai pirati saraceni, i quali erano comunemente detti “TURCHI”.

Nel luglio del 1551, i SARACENI cercarono di conquistare AUGUSTA, quando l’eremita augustano PAOLO SERRA che viveva presso l’attuale Punta Serpaolo vide attraccare una nave saracena da cui scesero circa un centinaio di pirati saraceni.

Il frate si mise a suonare una campana per avvisare la popolazione locale, ma venne ucciso dai pirati. Una nuova invasione si ebbe nel maggio del 1594: si narra che non appena i saraceni arrivarono ad Augusta, apparve San Domenico dal cielo su di un cavallo.

Il Santo, brandendo una spada, si diresse minacciosamente verso i saraceni. Questi, terrorizzati, scapparono.

Un luogo ancora selvaggio, incontaminato che vale la pena visitare.

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